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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/11/12 in tutte le aree
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Sono d'accordo con adolfos. E con molte cose dette in precedenza da dabbene, da arka, ed ancora da magdi. Si possono dare delle definizioni generali come dritto = autorità emittente e/o motivo principale, oppure dritto = conio di incudine, che come già detto da altri tende a coincidere con il primo, anche se per vari motivi ciò non accade sempre, o non su tutti i nominali allo stesso modo (i casi di Arezzo e di Aquileia già segnalati, ma anche quello di Pisa nel '200, secondo me lo fanno capire bene): quindi la cosa va verificata e valutata di caso in caso. Volendo poi considerare il problema dell'autorità emittente nello specifico, e rispondere alla domanda di adamaney secondo me bisognerebbe prima di tutto definire: che prerogative ha o dovrebbe avere l'autorità emittente? Il termine è composto dalla parola "autorità" ovvero in base a vari dizionari di lingua italiana la facoltà o potestà legalmente riconosciuta, e quindi per traslato potere legale o legittimo di fare certe cose. A questo segue il termine "emittente", ovvero che emette, che è fonte di una legge, la moneta etc. In particolare per questo termine va focalizzata l'attenzione sul fatto che siamo difronte ad un participio presente. Il participio presente italiano deriva, ovviamente dal latino e quindi, da definizione "Ha significato attivo ed esprime la contemporaneità". Quindi l'autorità emittente è quella persona fisica e/o giuridica che ha l'autorità legale o legittima per emettere in quel determinato momento una comunicazione, una legge, una moneta etc... stabilendone i principi e le norme e garantendo per essa. Visto questo, ribalto la domanda: chi è l'autorità emittente? Quella che è fonte e da cui discende - magari ab antiquo - la legittimazione per esercitare un diritto, o quella che ne è fonte nel presente, legittimamente e attivamente di quel diritto? Del resto chi stabiliva quali, quante e come emettere le monete e garantiva per esse? Questo va poi calato nella realtà medievale della penisola italica e visto bene nello spazio (a seconda delle aree e delle zecche ci sono diversità) e nel tempo. Un conto sarà valutare la cosa nel X-XI secolo (gli imperatori, i re d'italia, i marchesi etc...), un conto cosa accade a partire dal pieno XII secolo; un conto il regno normanno-svevo, un conto l'Italia dei Comuni. E forse non è un caso che il XII secolo sia il periodo in cui si immobilizzano la maggior parte dei tipi monetali delle zecche già attive in Italia centro-settentrionale, o nascono già immobilizzati quelli delle nuove ... o vogliamo davvero ritenere che Corrado III sia l'autorità emittente delle monete della Respublica Ianuensis fino al XVII secolo ;)? D'altro canto vi sono anche monetazioni comunali tra XII e XIII secolo che pur avendo avuto il riconoscimento imperiale non ricordano il nome di alcun imperatore o i suoi simboli sulle proprie monete (vedi ad esempio Siena), o quelle che cominciano a coniare senza concessione imperiale tout-court (almeno non nota e senza riferimento infatti sulle monete: Firenze; questo tralasciando i possibili riferimenti alla monetazione in età carolingia, alla Matzke). Ed infine anche disposizioni imperiali in fatto di moneta completamente disattese e composte solo con un accordo diretto tra i due governi comunali (vogliamo ricordare il caso di Pisa e Lucca?). Attendo vostre considerazioni in merito Un saluto MB2 punti
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Salve a tutti, non so se è già stato fatto, ma credo sarebbe interessante fare una carrellata delle monete commemorative delle olimpiadi, emesse dal paese ospitante (e magari scoprire se esistono per tutte le edizioni). Comincio io con il 25 pesos delle olimpiadi del Messico del 1968. Non me ne vogliate se posto la foto di un coriandolo , ma delle prime olimpiadi sul Krause non ho trovato nulla, ho solo questo mio francobollo greco del 1896, facente parte della serie commemorativa: Ciao, Exergus [edit] Indice delle immagini postate, da aggiornare in corso d'opera: OLIMPIADI ESTIVE Summer Olympic coins wikipedia.org I Atene 1896 - nessuna emissione I Summer Olympics Athens1896 II Parigi 1900 - nessuna emissione II Summer Olympics Paris 1900 III St. Louis 1904 - nessuna emissione III Summer Olympics St.Louis 1904 IV Londra 1908 - nessuna emissione IV Summer Olympics London 1908 V Stoccolma 1912 - nessuna emissione V Summer Olympics Stockholm 1912 VI Berlino 1916 - Olimpiadi cancellate, causa I guerra mondiale VI Summer Olympics Berlin 1916 VII Anversa 1920 - nessuna emissione VII Summer Olympics Antwerp 1920 VIII Parigi 1924 - nessuna emissione VIII Paris 1924 IX Amsterdam 1928 - nessuna emissione IX Amsterdam 1928 X Los Angeles 1932 - nessuna emissione X Los Angeles 1932 XI Berlino 1936 - nessuna emissione XI Berlin 1936 XII Tokyo 1940 - Olimpiadi cancellate, causa II guerra mondiale XII Tokyo 1940 XIII Londra 1944 - Olimpiadi cancellate, causa II guerra mondiale XIII London 1944 XIV Londra 1948 - nessuna emissione XIV London 1948 XV Helsinki 1952 - post 18 XV Helsinki 1952 XVI Melbourne 1956 - nessuna emissione XVI Melbourne 1956 XVII Roma 1960 - nessuna emissione XVII Rome 1960 XVIII Tokio 1964- post 17 XVIII Tokio 1964 XIX Città del Messico 1968 - post 1 XIX Mexico City 1968 XX Monaco di Baviera 1972 - post 14 XX Munich 1972 XXI Montreal 1976 - post 21,22 XXI Montreal 1976 XXII Mosca 1980 - post 2, 3, 19, 34 XXII Moscow 1980 XXIII Los Angeles 1984 - post 16 XXIII Los Angeles 1984 XXIV Seoul 1988 - post 6, 7 XXIV Seoul 1988 XXV Barcellona 1992 - post 4 XXV Barcelona 1992 XXVI Atlanta 1996 - post 25 XXVI Atlanta 1996 XXVII Sydney 2000 - post 8, 9, 10, 11, 47 XXVII Sydney 2000 XXVIII Atene 2004 - post 5, 13 XXVIII Athens 2004 XXIX Pechino 2008 - post 35, 36, 37, 48 XXIX Beijing 2008 XXX Londra 2012 - post 50 XXX London 2012 XXI Rio de Janeiro 2016 - post 68, 83 OLIMPIADI ANTICHE Giochi olimpici antichi-Wikipedia - Ancient Olympic Games-Wikipedia post 32, 33 OLIMPIADI INVERNALI Winter Olympic coins wikipedia.org I Chamonix 1924 - nessuna emissione I Sant Moritz 1928 - nessuna emissione III Lake Placid 1932 - nessuna emissione IV Garmisch-Partenkirchen 1936 - nessuna emissione V St. Moritz 1948 - nessuna emissione VI Oslo 1952 - nessuna emissione VII Cortina d'Ampezzo 1956 - nessuna emissione VIII Squaw Valley 1960 - nessuna emissione IX Innsbruck 1964 - post 31 X Grenoble 1968 - nessuna emissione XI Sapporo 1972 - post 42 XII Innsbruck 1976 - post 43 XIII Lake Placid 1980 - nessuna emissione XIV Sarajevo 1984 - post 44, 45, 46 XV Calgary 1988 - post 56 XVI Albertville 1992 - post 54, 55 XVII Lillehammer 1994 - post 52, 53 XVIII Nagano 1998 - post 41 XIX Salt Lake City 2002 - post 40 XX Torino 2006 - post 26, 27, 39 XXI Vancouver 2010 - post 38, 49 XXII Soči 2014 - post 51, 77, 78, 79, 80 GIOCHI PARALIMPICI ESTIVI (Stoke Mandeville) Summer Paralympics I Roma 1960 II Tokyo 1964 III Tel Aviv 1968 IV Heidelberg 1972 V Toronto 1976 VI Arnhem 1980 VII Stoke Mandeville - New York 1984 VIII Seoul 1988 IX Barcellona 1992 X Atlanta 1996 - post 25 XI Sydney 2000 XII Atene 2004 XIII Pechino 2008 XIV Londra 2012 XV Rio de Janeiro 2016 - post 83 GIOCHI PARALIMPICI INVERNALI I Örnsköldsvik 1976 II Geilo 1980 III Innsbruck 1984 IV Innsbruck 1988 V Tignes-Albertville 1992 VI Lillehammer 1994 VII Nagano 1998 VIII Salt Lake City 2002 IX Torino 2006 X Vancouver 2010 - post 38, 49 XI Soci 2014 - post 77, 781 punto
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buonaserra a tutti......questa moneta,un puo mal messa....... :) di 31mm,per 9.75grs...peccato,il viso era bello.... :mellow:1 punto
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... questa tessalica di Kremaste che rappresenta Achille con al rovescio la madre Teti su un ippocampo che tiene lo scudo dell'eroe. roth371 punto
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Visto che cercate Brescia, allego qualcosa. Grosso del periodo comunale D/ FRE IMPE R/ BRI SIA g 2,05 mm 20,81 punto
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dimenticavo di dirvi che il signore si spaccia per un finanziere e penso che per professione un finanziere non possa essere cosi' stupido, poteva inventarsi che la busta era vuota per esempio ma dire che non e' arrivata mi sembra assurdo. Dire che si è finanzieri serve solo per incutere timore, tanti ci cascano, basta non dargli retta. Meglio che non si è inventato una busta arrivata vuota, avrebbe innescato un contenzioso intricato e difficilmente risolvibile tramite email. Se fossi io stesso nei tuoi panni (non avendo una certificazione genuina ed ufficiale di disconoscimento di firma) non risponderei più alle sue email.1 punto
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Hai fatto tutto fuori dal sito? Ed allora problemi suoi. Tu hai spedito ed hai la ricevuta,tienila stretta e basta. Se continua a scriverti diffidalo di farlo perche non vuoi essere disturbato altrimenti lo denunci. Tieniti anche tutte le email della compravendita dove ti chiede di concludere la transazione fra di voi e tutto il resto. E' un giochetto che va di moda provano a mettere paura con denunce e altro per farsi rimborsare cose che hanno ricevuto e sono in molti che ci cascano un po per paura e molto per ingnoranza (nel senso di ignorare le varie leggi). Un esempio quasi simile lo hanno fatto vedere le Iene di Italia 1. :good:1 punto
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Ogni qualvolta si parla di D/ e R/ delle monete mi pongo sempre la domanda se questo è solo un nostro problema o se lo ponevano anche al momento della coniatura. E' chiaro che per determinare quale sia il D/ ed il R/ nelle monete in cui esso non è ben chiaro, bisogna valutare il singolo caso e purtroppo non è possibile dare una regola generale. Leggendo poi le varie teorie di attribuzioni del recto e del verso viene poi quasi spontaneo una suddivisione di essi in base alla scelta adottata per stabilire il D/ ed il R/. Un po arzigogolato... provo semplificare facendo degli esempi. Il caso classico è il D/ e R/ convenzionale, cioè quello in cui, convenzionalmente, si attribuisce come D/ il lato in cui è indicata l’autorità emittente e fin qui non ci piove. Poi potremmo avere, nel caso dubbio, il D/ e R/ tecnico, cioe' quello in cui viene indicato come D/ il verso ottenuto dal conio di incudine, sicuramente più usato nella monetazione classica, difficile per quella medievale in quanto non sempre si è in grado di stabilire quale sia il lato coniato dalla pila. Per ultimo potremmo definire anche il D/ e R/ documentale, cioè quello in cui recto e verso sono stabiliti da documenti d'epoca che provano la volontà dell'autorità emittente di stabilire quale sia la faccia principale della moneta. Classico caso del saluto di Carlo I d'Angiò, dove va ricordato che oltre al verso il re ha preteso anche l'orientamento dei due lati della moneta, cioè che ruotando la moneta, la punta dello stemma, corrispondesse ai piedi della scena dell'annunciazione (Volumus et mandaìnus ut Karolenses ipsos secundum istum modum et formam cudi de cetero faciatis ut uniforme reddantur, ita quod capita ymaginum predictis capitis predicti scuti, et pedes earumdem ymaginum punte seu pedes eiusdem scuti respondeant… ), cosa che sicuramente implicava quantomeno un segno sui coni per avere il giusto allineamento (tra l'altro l'ottimo studio fatto dalla Travaini sui saluti d'argento del ripostiglio di Oschiri dimostra che la disposizione era rispettata in maniera abbastanza precisa). Detto questo io mi trovo a concordare con chi mi ha preceduto che sulla monetazione medievale, spesso il conio di incudine era riservato al verso della moneta più difficile da realizzare, avendo la pila una durata superiore al conio di martello.1 punto
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Non esistono domande stupide, solo risposte stupide (ossia superficiali). Socrate diceva sempre che che sapeva di non sapere era il più sapiente di tutti. Considerando tutte le domande che mi faccio e che rimangono senza risposta, bisogna riconoscere la saggezza di questa sua affermazione. L'argomento che hai toccato è più complicato di quello che sembri, e mi viene veramente difficile sviscerarlo in un post. Ogni volta che c'era la contemporanea presenza di oro e argento in circolazione esisteva un rapporto implicito tra i due metalli. Puoi farne una stima (approssimata) calcolando ad esempio quanti grammi/grani di oro erano necessari per realizzare un grosso (es. se un fiorino parvi ponderis valeva 12 grossi e pesava 3,00 grammi, il conto è presto fatto, perché si trattava di oro puro), e quanti di argento. Oppure puoi considerare il prezzo pagato per l'acquisto dei metalli da parte delle singole zecche. Sono tutti dati facilmente accessibili ad esempio sul Promis. Rapportando questi due pesi, ottieni il rapporto. Siamo sempre tra 1:10 e 1:15, con ampie fluttuazioni dipendenti da svariati fattori quali ad esempio la disponibilità dei metalli sui mercati. La "innovazione" (o il limite, dipende dai punti di vista) della riforma di Emanuele Filibero è stata proprio l'aver voluto fissare rigidamente il rapporto tra metalli, coniando uno scudo d'oro da tre lire e una lira d'argento, senza tenere conto di queste fluttuazioni. Come sai, già una decina d'anni dopo il suo avvio l'oro si era notevolmente apprezzato rispetto all'argento, e questa proporzione è saltata. Tant'è che poi lo scudo andrà a valere più di tre lire. E. P.S. La quota della SNI la puoi pagare direttamente cash alla segreteria il giorno stesso dell'assemblea.1 punto
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Per finire, allego alcuni "ritratti" di Federico II (Scusate la qualità e la disomogeneità delle foto, ma devo rifare l'archivio fotografico in modo più decente appena ne avrò il tempo !)1 punto
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Sono riuscito a caricare le immagini su Mediateca, questo è il link Cosa consigliate di fare adesso?1 punto
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Stiamo parlando delle monete comuni? credo proprio di si, per loro non c'è problema, spero di ricordarmi di spedire insieme a tutto quello che deve avere, ogni tanto mandami un messaggio, l'indirizzo lo conosci. :blum: Grande Skater! Si, intendo le monete dell'emissione comune! Come faccio per il pagamento? Fammi sapere e grazie!!! :) Paga tutto a b27 Non so cosa fa da te ma ci credo poco per l'incontro di Lunedì.... Solo 50 cm di neve non è molto, il problema è la caldaia che mi ha mollato :crazy: Per quanto riguarda l'incontro il mio amico ha detto che viene lui a casa mia, gli spiego di noleggiare un gatto delle nevi :blum: :blum:1 punto
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si ho letto ... fa finta di niente mi capita spesso di non capire na beneamta Mi***a :crazy: Quello che hai detto è giusto, ma non per l'Agorà, in quella sezione non si possono caricare le foto direttamente. Ciao Flakin e bentornato. Giò1 punto
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Vorrei aggiungere alcune considerazioni al precedente splendido intervento della nostra monbalda. Non sono farina del mio sacco (magari!! :D ) ma bensì alcune argomentazioni estrapolate in sintesi da un saggio di A.Finetti. Durante il XII secolo il potere imperiale si dimostra evanescente e la moneta perde sempre di più quel carattere di ius regis che ne aveva condizionato il complesso delle caratteristiche esterne e, soprattutto, ne aveva garantito il corso. Dunque già all’inizio del secolo saranno ben poche le zecche comunali ad apporre sulle loro emissioni il nome dell’Imperatore, dato che ormai il successo della loro moneta dipendeva unicamente dal prestigio che era in grado di acquisire nei mercati. Non interessava se sul loro mezzo di scambio abituale il nome dell’istituto garante dell’emissione non coincideva con quello che esercitava un potere effettivo sul loro territorio: la vera garanzia poggiava sulla qualità ed il prestigio della moneta. Come già accennato ogni moneta va analizzata singolarmente perché molte sono le variabili che si possono verificare....... Cari saluti1 punto
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Mustafà Kemal, detto Atatürk (padre dei turchi) è considerato il padre della patria della Turchia moderna, effigiato su un'interminabile serie di banconote. http://it.wikipedia....al_Atat%C3%BCrk Il personaggio riscuote grande fama, anche in altri paesi di area turcofona; Saparmurat Atayevich Nijazov (Сапармурат Атаевич Ниязов nell'originale grafia russa) presidente della Repubblica del Turkmenistan assunse il nome diTürkmenbaşy, che ha il significato di capo di tutti i Turkmeni, dove la parola "capo" non avrebbe avuto un significato troppo diverso da "padre", nell'antica struttura sociale basata su clan (forse non è il termine più corretto, ma passatemelo) di alcune popolazioni turco-mongole.1 punto
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Da utente mi dispiacerebbe che ciò accadesse: dovrei fare un altro abbonamento, oltre a quello a C.A. Non capisco però dove stia l'assurdità. Si crea un sito (ha un costo), lo si tiene aggiornato (idem come sopra), si danno informazioni (questo non ha un costo, ma ha un valore che pare nessuno voglia riconoscere). il tutto al pari di un normale catalogo cartaceo per l'acquisto del quale non battiamo ciglio (o vogliamo gratis pure quello ?) Quando CA divenne a pagamento ci fu la stessa levata di scudi e tutti a gridare allo scandalo: l'unico scandalo, a mio avviso, era/é il costo (600 USD), quello sì.1 punto
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Si riferiscono appunto al livello del mare: sul rovescio della moneta è rappesentata la Britannia seduta con le gambe incrociate. Nella versione "High level" la linea costituita dal livello del mare sullo sfondo si posiziona esattamente al punto di incrocio delle gambe, in quella "low" si posiziona sotto il punto di incrocio delle gambe.1 punto
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Atlanta 1996 fu la prima comparsa olimpica per il calcio femminile, e molto grandi folle (e il pubblico TV) guardato squadra femminile americana a vincere la medaglia d'oro. C'era un'esplosione di interesse nel calcio femminile tra il pubblico americano, e c'è stato molto successo a nutrire entusiasmo da allora. Il 1996S "Calcio Femminile" Olympic commemorativa mezzo dollaro, allora, è sia un souvenir di un determinato evento—e di uno sport in generale—che sono enormemente popolare negli Stati Uniti, e quindi c'è insolitamente forte domanda per la moneta. Grazie per questa chiamata alla mia attenzione, PerUnaLira. Non avevo mai pensato a questo proposito. :) v. ------------------------------------- Atlanta 1996 was the first Olympic appearance for women’s soccer, and very large crowds (and TV audiences) watched the American women’s team win the gold medal. There was an explosion of interest in women’s soccer among the American public, and there has been much success to nourish enthusiasm since then. The 1996S “Women’s Soccer” Olympic commemorative half dollar, then, is both a souvenir of a particular event—and of a sport generally—that are enormously popular in the U.S., and so there is unusually heavy demand for the coin. Thanks for calling this to my attention, PerUnaLira. I’d never thought about it. :) v.1 punto
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Torniamo sulla terra. Questo tetradramma (17,06 g, 25-26 mm) acquistato all’asta Varesi n. 51 è stato coniato dalla zecca di Pella nel ca 325 - ca 315 a. C. ed è catalogato Price 231 e Müller 3. Il simbolo caratteristico nel campo a sinistra sul rovescio è un fulmine in posizione verticale. Lo stesso simbolo e nella stessa posizione (per quanto in genere un po’ inclinato) è presente anche nei tetra Price 8 e 9 coniati dalla zecca di Anfipoli nel 336 - ca 323 a. C. Tra la moneta di Pella e quella di Anfipoli vi sono però differenze significative nella posizione delle gambe di Zeus (gamba sinistra leggermente tenuta indietro qui, gambe parallele nell’altra), nel clamide, nel trono (qui ha la spalliera e non ha traversine sotto mentre là vi sono le traversine ma manca la spalliera), ecc. apollonia1 punto
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Ciao Iaco :) Nerone nacque ad Antium nel dicembre del 37 ed era figlio di Gneo Domizio Enobarbo e di Agrippina Minore che era a sua volta figlia di Germanico e di Agrippina Maggiore. La madre di Nerone era stata mandata in esilio da Caligola quando ella aveva ancora due anni, ma l'imperatore Claudio, che era suo zio, la richiamò dall'esilio e poi la sposò nel 49. Nel 50, Agrippina convinse Claudio ad adottare Nerone che essendo più grande di Britannico veniva ad acquisire diritti di precedenza alla successione al trono. Britannico era nato dal precedente matrimonio di Claudio con la defunta moglie Messalina. Nel 54, l'imperatore Claudio morì e l'intrigante Agrippina mise a tacere le rivendicazioni di Britannico assicurando il trono al figlio Nerone; riuscì in questo intento anche grazie all'aiuto del prefetto del pretorio Sesto Afranio Burro. Nerone, però, aveva meno di 17 anni e mai nessuno a Roma aveva preso possesso del trono in un'età così giovane; per tale ragione lei rivestì il ruolo finora inedito di reggente e l'impero rimase nelle mani di Agrippina, sorella e moglie di imperatori ed ora madre di un terzo. Le monete celebrano questa fase di reggenza e si vedono in esse i profili contrapposti di Nerone e di Agrippina, ma con la precedenza data a quest'ultima. Le fonti tramandano che in questa fase, durante le riunioni del consiglio dell'imperatore ella avesse l'abitudine di ascoltare tutto, di nascosto, dietro delle tende. Vediamo, però, che già nel 55 le monete presentano Nerone anteposto alla madre e nelle coniazioni successive il ritratto ed il nome di Agrippina scomparvero del tutto. Sempre all'inizio del 55 accadde che Britannico morì durante un banchetto allestito nel palazzo; tutti i sospetti ricaddero su Agrippina che si era dimostrata molto disinvolta ad utilizzare ogni mezzo pur di disfarsi di eventuali ostacoli, ma in realtà sembra che nei piani di Agrippina, Britannico servisse da asso nella manica qualora Nerone si fosse dimostrato poco incline alle macchinazioni della madre. Il potere della donna, quindi, iniziava a diminuire progressivamente e ben presto le venne assegnata una residenza separata e ciò metteva fine ai fastosi ricevimenti che la stessa amava organizzare sul Palatino. I consiglieri di Nerone, in questa prima fase del suo regno che in molti aspetti risultò positivo ed illuminato, erano Seneca e Burro che indirizzarono l'imperatore ad avere una relazione domestica con una liberta di nome Atte. Suoi interessi erano i cavalli, il canto, la recitazione teatrale, la danza e la poesia. Agrippina non gradì che un'altra donna prendesse dimora nel palazzo ed iniziò a criticare il fatto che il figlio rivelasse per le arti un gusto tipicamente non romano e si scagliò anche contro la greca effeminatezza degli abiti da lui indossati. Nel 59 Nerone decise così di liberarsi della madre facendola affondare nelle acque del golfo di Napoli. Racconta Tacito che l'imperatore fornì alla madre una nave truccata che doveva affondare in alto mare. Così accadde secondo il racconto che ci giunge, ma la donna riuscì a salvarsi fortunosamente a nuoto, ma venne uccisa una volta raggiunto il lido. Nerone giustificò il matricidio nel Senato affermando che ella aveva attentato alla di lui vita e visto che i senatori mai avevano accettato l'arroganza della donna, non si rammaricarono del tutto della sua eliminazione. Questa è in estrema sintesi la storia delle interessanti vicende di Nerone ed Agrippina che segnano anche la prima fase del potere di Nerone. Subito dopo se ne aprirà un'altra, caratterizzata da altri individui che riusciranno a manipolare il carattere dell'augusto indirizzandolo verso una crudeltà passata alla storia e che lo porterà poi alla morte. Uno di questi personaggi è Tigellino, ma questa è un'altra storia che forse sarà curioso affrontare più in là. :) Enrico :)1 punto
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DE GREGE EPICURI Tanto per cominciare, potresti leggere i Libri XIII e XIV degli Annali di Tacito ("Dalla morte del Divo Augusto"), penso che si trovino on line, ma non ti so indicare il sito (io ho il cartaceo). I due capitoli su Nerone sono avvincenti, meglio di un romanzo, e Agrippina è molto presente. Tacito è fortemente anti-neroniano, comunque riporta molti fatti, oltre alle interpretazioni; e fra gli autori antichi non credo ci sia qualcuno pro-Nerone. La monetazione di Nerone esteticamente è splendida, a mio avviso la più bella dal 1° secolo; in particolare, è ricchissima di rovesci con monumenti di Roma.1 punto
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Salve,quindi Tagliacozzo e non Brindisi. http://www.lamoneta....li-dei-colonna/ Quante ne ho lasciate :huh: perchè colleziono solo le zecche abruzzesi. Ho creato un spazio (ahime' vuoto) nel vassoio cavalli. Ciao.1 punto
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Sospettavo fossi un Trekkie... :) Soh sov jatlh klingon? p.s. (La serie Next Generation con Jean Luc Picard, prevede che la tecnologia farà passi da gigante, la tricologia no...)1 punto
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Conoscendo il mio scarso tempo libero ma soprattutto la mia imbranatura (lo confesso :pardon: ) per creare il tanto auspicato indice di sezione, che sarebbe di competenza di un curatore, ho chiesto aiuto a Medusa, facendo appello alla sua grande disponibilità ed entusiasmo. Il lavoro non era semplice vista anche l'ormai enorme quantità di argomenti affrontati, riguardanti anche numerose zecche. La presente discussione sugli oboli ha toccato tanti argomenti, moltissimi di grande interesse e spesso cliccati anche partendo dagli esterni motori di ricerca di internet (basta provare con Google per rendersi conto della frequente comparsa di postazioni in questa discussione). Era diventato quindi più che necessario, anche se difficile, creare un apposito indice di sezione. Concordo con Piakos che questo indice dovrebbe stare a parte, dove sta ora con il primo indice riguardante Himera. Secondo me non si dovrebbe "ingolfare" questo indice con discussioni, ma progressivamente integrato con ulteriori aggiunte, passando alle altre zecche. Se qualcuno vuole riprendere un vecchio argomento oppure segnalare nuovi dati, lo dovrebbe fare nella sede più opportuna, come questa nel caso di oboli o litre oppure aprendo nuove discussioni se appropriate. Il primo passo della grande Medusa su Himera (una delle zecche più trattate e per questo affrontata per prima) mi sembra molto incoraggiante. Il vero problema è verificare questo primo tentativo, che vuole andare anche al di là di una semplice (e anonima) lista di links, in modo che ognuno possa ritrovare con facilità gli argomenti che interessano. Quindi assieme a Medusa attendo i vostri suggerimenti per migliorare questo lavoro e colgo l'occasione per ringraziare pure io la grande collaborazione di Rapax, che fra i primi ha giustamente sollevato il problema di avere a disposizione un comodo indice per ogni sezione.1 punto
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Come avrete capito dal post precedente..., in questo periodo abbiamo comunque continuato a lavorare per Obolichepassione, però dietro alle quinte ... :angel: :blum: Infatti ... ... svariate ipotesi sono state finora espresse su come dare forma ad una monografia sulle mikrà che raccogliesse quanto emerso in questa nostra prolifica discussione: "Obolichepassione…. Il compito però (come già scritto altre volte) non si prospetterebbe facile in quanto non tutte le zecche son state trattate con la stessa profondità, per cui alcune parti risulterebbero fortemente frammentarie e quindi da riscrivere in toto, a dispetto di altre certo più compiute (es, Naxos, Aitna, Katana, Stiela, …, alla luce anche delle recenti e assai pregevoli monografie di Acraf). Attualmente però stiamo discutendo sul progetto di elaborare una sorta di indice di sezione, con link alle discussioni relative ad ogni singola zecca esplorata - a partire proprio da Obolichepassione, per passare poi anche al resto della sezione Sicilia greca - allo scopo di rendere più agevole il ritrovamento dei vari argomenti e nello stesso tempo tenere memoria storica di quanto già sviscerato o meno… Ho pensato dunque di proporvi su queste pagine la prima raccolta di link da me elaborata: i link riguardano tutte le discussioni connesse (in maniera più o meno esplicita) alla Polis e alla chora di Himera, in riferimento costante al complesso fenomeno della colonizzazione greca in Sicilia e in Occidente. Sono solo all’inizio, per cui certo mancheranno altri riferimenti…. Ma desideravo condividerla con Voi, per sentire le vostre opinioni, critiche, suggerimenti…. Il lavoro infatti è assai oneroso ... :wacko: , ma potrebbe validamente servire come base per ulteriori approfondimenti su questa stessa discussione-madre, o, a guisa di sub-colonia…. ;), trovare naturale espansione in nuove discussioni monografiche dedicate a ciascuna zecca. (Mi piacerebbe per esempio approfondire il tema delle interazioni tra Himera e i centri indigeni arroccati a controllo delle valli fluviali alle sue spalle…, e penso sarebbe più agevole discuterne avendo disponibile l’intero quadro su Himera presente nel forum). In apertura dell’INDICE su HIMERA, ho riportato pure alcuni cenni sulla fondazione, alcune mappe per comprenderne la posizione geografica nonchè una serie di link a siti esterni (i progetti Magna Graecia coins, Wildwinds, Digital Historia Numorum, …) dove è possibile rinvenire un quadro complessivo delle emissioni della polis, ulteriori mappe e informazioni sulla storia e la ricerca archeologica nell’area. Desidero infine ringraziare il gentilissimo Mylae per averci segnalato nel suo post le suggestive parole spese dal Manganaro sulle frazioni in argento: le ho riprese nel titolo dell’indice e le riporto per Voi tutti anche qui: “E' un miracolo che il grembo delle terre siciliane in aree sperdute ne (le piccole monete di argento) abbia custodito rari campionari che sono emersi per la gioia degli studiosi…” ... ma anche di tutti noi che continuiamo a subirne il fascino … :wub: Ma ora, eccovi la Versione ALFA dell’INDICE di Obolichepassione e … dintorni !!! Buona navigazione e, naturalmente ..., attendiamo, per procedere innanzi..., le vostre opinioni, critiche, suggerimenti, … Un caro saluto a tutti! Valeria1 punto
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Gia acquistato e appena letto ! veramente interessante e con bellissime foto! davvero un Grande progetto questo del sig. Leoni!la numismatica fuori dalla "Torre d'avorio", presentata in maniera scorrevole,non pedante!e...cosa che non guasta ad un prezzo piu che ragionevole!1 punto
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Non conoscevo quest' opera, e quasi quasi li ordino tutti e tre..1 punto
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Allo stato attuale delle cose non è riconosciuta nessuna moneta di Nerone riportante il suo Colosso al R/. Analizziamo quindi le date: la scultura bronzea fu costruita per essere collocata alla fine della Via Sacra, all'interno del vestibolo della sua nuova Domua Aurea, la cui costruzione si ebbe dopo l'incendio di Roma, verso il 64 d.C. Il Colosso, all'interno di questo ambiente che doveva introdurre nella sua Domus, dominava tutta la città. Se notiamo bene le date coincidono: l'emissione monetaria che ho sopra illustrato si data tra il 64 e il 65 d.C. così come la costruzione dell'opera, come si è appena visto (64 d.C.). Il periodo più complesso è quello seguente la morte di Nerone. La prima modifica essenziale che fu apportata al Colosso fu effettuata per volere di Vespasiano: il ricordo del "tiranno" Nerone, infatti, era inviso a molti e il nuovo regnante non perse tempo a trasformare il colossale Nerone-Sol/Helios in un generico Helios-Sol, togliendo il ritratto del predecessore, aggiungendovi uno scettro-verga e spogliandolo della toga imperiale. La verga era un simbolo proprio del Sol come ci testimoniano questo bassorilievo e le parole dello Gnecchi, a pagina 22 della sua opera The coin types of Imperial Rome , London, 1908: <<He (Sol) is always, when not in a biga or quadriga, standing, and bears, according to the occasion, globe or wand or the two things together.>> Sotto Adriano, invece, la statua fu spostata di qualche metro per far spazio all'edificazione del suo nuovo tempio dedicato a Venere e Roma. Il Colosso, però, mantenne il suo aspetto di Helios-Sol. Fu, però, ritoccato da Commodo: egli tolse il volto del Sole e fece mettere un suo ritratto, aggiungendo, al posto dello scettro, una clava e la pelle del leone Nemeo, soliti attributi di Ercole nel quale l'imperatore si riconosceva. Alla sua morte, il Colosso ritornò con le vecchie sembianze di Sol.1 punto
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Come sempre da queste parti si capiscono "fischi per fiaschi" e si ripetono le cose più volte. Che becera noia stratosferica! Rispondo prima all'utente peter1: non esisteva alcuno scritto che parlava del tema fino a che non è stato pubblicato l'articolo Di Rauso F., Barbieri G., Monete napoletane inedite o poco conosciute da Roberto d'Angiò a Federico d'Aragona, "Panorama Numismatico", 261 (2011), pp. 50-57, e si tratta di questa moneta specificamente alle pagine 50 e 51. Di conseguenza il riferimento testuale riportato nel catalogo online de lamoneta non è corretto, perché 1) il tema è già stato affrontato altrove, 2) chi dispone solo del Pannuti e Riccio non avrà modo di leggere ulteriori considerazioni in merito. Ecco allora che il numismatico scrupoloso scrive correttamente il riferimento, come ho suggerito nel mio precedente intervento. Il penultimo commento di favaldar è fortemente inadeguato perché non dimostra di leggere con attenzione quanto c'è scritto nell'articolo. A p. 51, nella descrizione di Fig. 1, infatti, c'è scritto: Variante inedita del tipo PANNUTI-RICCIO p. 20 n. 1b mentre nella pagina precedente è spiegata la ragione secondo il punto di vista degli autori. Purtroppo, se permettete lo scrivo io non l'utente favaldar, purtroppo...c'è chi l'italiano non lo capisce e con la frase prima evidenziata in corsivo è evidente che si descrive una moneta non presente nel PR e quindi non "fantomaticamente aggiunta". Anzi il surplus descrittivo di monete presente nell'articolo, rispetto al testo di riferimento per la monetazione napoletana, è addirittura palese dal titolo dell'articolo! Purtroppo c'è chi commenta senza cognizione di causa e meriterebbe la censura immediata. Nell'ultimo intervento l'arguto favaldar apostrofa i seguenti commenti a cui devo qualche spiegazione. [...] ma allora si sarebbero viste altre monete cosi rispondo: complimenti a favaldar che ha visto nella sua vita tutti i milioni di gigliati napoletani e può illuminarci della sua sapienza. Se avesse fatto un conio con due gigli non credi che si sarebbero visti bene? i due gigli non dovevano esserci, perché non era intenzione averne due, si tratta di un errore, rileggi con attenzione l'articolo. Era un errore a cui porre rimedio perché il giglio era un segno di responsabilità ufficiale e penale. Non era un segno messo per sfizio, doveva rispettare una regola fondamentale, ossia la chiarezza di interpretazione e la massima intelligibilità, altrimenti il responsabile di una mancanza avrebbe passato brutti guai! Ecco perché la correzione con la ricostruzione di un altro giglio. Ci sono stati numerosi incisori che sbagliavano lettere di 2 o 3 stanghette, figuriamoci se non poteva capitare che sbagliassero una figura ben più complessa come un giglio. Comunque, indipendentemente dal fatto che possa essere accettata o meno l'interpretazione degli autori, il numismatico scrupoloso (quello che cerco sempre con il lanternino e che PURTROPPO poche volte incontro) se non è d'accordo con qualche affermazione motiva, giustifica ed, auspicabilmente, porta delle prove o quantomeno delle evidenze di ciò che si afferma. Non ho letto fino ad ora uno straccio di ragionamento, un millesimo di prova, una parvenza di spiegazione sensata...per cui ha il sapore dell'aria fritta. Infine per l'utente andrea keber: consiglio fortemente di dar retta a quello che c'è in quell'articolo poiché al momento non esiste spiegazione più ragionevole di quella. Leggendo con attenzione ed osservando le figure giuste alcuni aspetti sono palesi.1 punto
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Grazie Giuseppe, purtroppo io non c'è l'ho, aspetterò che Francesco lo pubblichi. :) Ho dato una lettura approfondita al Bollettino e quanto dici viene esattamente riportato a pag. 80 dello studio. Attribuire la S allo Spagnuolo (come ben dici) mi sembra abbastanza azzardato, anche perchè comunque non si identificherebbe nel Maestro di Prova, ma da come leggo, anche se fosse, insieme al Cimino avrebbero lavorato in zecca come Maestri di Zecca. Quindi la S , come iniziale di un Maestro di Prova risulta essere enigmatica.1 punto
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Certamente.......sul bordo; Si effettuavano precisi e abili tagli o limature sulle monete cercando sempre di rispettare dei limiti in modo che quando la moneta veniva spesa non doveva far insospettire chi la riceveva in pagamento. La polvere di metallo che veniva asportata veniva fusa e trasformata in piccoli lingotti che in un secondo momento venivano venduti a peso. Questa pratica a Napoli, vero e prorio mestiere era svolta da personaggi chiamati "secaturnese".1 punto
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AGGIORNAMENTO Alle ore 10 del 25/05/2011 i risultati ottenuti per il mio sondaggio indicano: 1 lira 1916 Conservazione.....Valore conservazione (VC)........Numero votanti (NV).........Prodotto (VCx NV) BB/SPL....................2.5..............................2..........................5 qSPL......................2.75.............................2..........................5.25 SPL.......................3................................5.........................15 SPL+......................3.25.............................4.........................13 SPL/FDC...................3.5..............................4.........................14 qFDC......................3.75.............................1.........................3.75 TOTALI.....................................................18.......................56 Media ponderata = 56/18 = 3.111 arrotondato a 3 = SPL (o SPL/SPL+) 20 lire Cappellone Conservazione.....Valore conservazione (VC)........Numero votant(NV).........Prodotto (VCx NV) qSPL......................2.75.............................5..........................13.75 SPL.......................3................................8..........................24 SPL+......................3.25.............................2...........................6.5 SPL/FDC...................3.5..............................3..........................10.5 TOTALI....................................................18..........................54,75 Media ponderata = 54,75/18 = 3.042 arrotondato a 3 = SPL (o SPL/SPL+) 20 lire Littore del 1927 VI Conservazione.....Valore conservazione (VC)........Numero votanti (NV).........Prodotto (VCx NV) qSPL........................2.75............................3..........................8,25 SPL.........................3...............................2..........................6 SPL+........................3.25............................3..........................9.75 SPL/FDC.....................3.5.............................7.........................24.5 qFDC........................3.75............................3.........................11.25 TOTALI.....................................................18.........................59.75 Media ponderata = 59.75/18= 3.319 arrotondato a 3,25 = SPL+1 punto
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Sulla base delle votazioni valutiamo la conservazione “democraticamente stabilita” in base alla media ponderata. In pratica si procede in questo modo: Diamo un valore arbitrario alle varie conservazioni usate nel sondaggio: MB........=..1 MB+.......=..1.25 MB/BB.....=..1.5 qBB.......=..1.75 BB........=..2 BB+.......=..2.25 BB/SPL....=..2.5 qSPL......=..2.75 SPL.......=..3 SPL+......=..3.25 SPL/FDC...=..3.5 qFDC......=..3.75 FDC.......=..4 Si calcola quindi la media ponderata in questo modo: 1) moltiplicare il valore della gradazione (vedi sopra) votata per il numero di voti. 2) sommare tutti i valori ottenuti e dividerli per la somma del numero di votanti (numero totale di votanti). 3) arrotondare al valore della conservazione più vicina. Es. se si ottiene 2,34 considerarlo 2,25, cioè pari a BB+, oppure se si ottiene 2,376 arrotondare a 2,5, cioè BB/SPL Alle ore 10 del 23/05/2011 i risultati ottenuti per il mio sondaggio indicano: 1 lira 1916 Conservazione.....Valore conservazione (VC)........Numero votanti (NV).........Prodotto (VCx NV) BB/SPL....................2.5..............................2..........................5 qSPL......................2.75.............................2..........................5.25 SPL.......................3................................5..........................15 SPL+......................3.25.............................4..........................13 SPL/FDC...................3.5..............................3..........................10,5 qFDC......................3.75.............................1..........................3.75 TOTALI....................................................17..........................52,5 Media ponderata = 52,5/17 = 3.088 arrotondato a 3 = SPL (o SPL/SPL+) 20 lire Cappellone Conservazione.....Valore conservazione (VC)........Numero votanti (NV).........Prodotto (VCx NV) qSPL..........................2.75........................5..........................13.75 SPL...........................3...........................7..........................21 SPL+..........................3.25........................2...........................6.5 SPL/FDC.......................3.5.........................3...........................10.5 TOTALI...................................................17..........................51,75 Media ponderata = 51,75/17 = 3.044 arrotondato a 3 = SPL (o SPL/SPL+) 20 lire Littore del 1927 VI Conservazione.....Valore conservazione (VC)........Numero votanti (NV).........Prodotto (VCx NV) qSPL........................2.75............................3..........................8,25 SPL.........................3...............................1..........................3 SPL+........................3.25............................3..........................9.75 SPL/FDC.....................3.5.............................7.........................24.5 qFDC........................3.75............................3.........................11.25 TOTALI.....................................................17.........................56.75 Media ponderata = 56.75/17= 3.365 arrotondato a 3,338 = SPL/FDC Vedremo come si evolverà la votazione.1 punto
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Scusate, ma mi è saltato l'alimentatore del computer. Sono corso a comprarne uno nuovo prima che i negozi chiudessero. Mi dispiace per la lira, comunque adesso ho caricato 2 nuove immagini della lira dove si vede bene la patina azzurro/nera, molto bella, tipo quella che avevo postato precedentemente che si era formata su un cucchiaino d'argento. Continuate a darmi le vostre opinioni e scusate ancora per il problema dell'ingrandimento1 punto
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Bè allora posto il testo integrale della convenzione (ho modificato un pò l'impaginazione ma il testo è quello originale tratto da "ETTORE FALCONI, ROBERTA PEVERI ( a cura di) - Il Registrum Magnum del Comune di Piacenza, Milano, 4 voll. 1984-1988). In nomine Domini, amen. Die lune septimo exeunte madio, millesimo ducentesimo quinquagesimo quarto, indictione duodecima, in camara privata Placentie communis, per omni convocatis ibi: - dominis Ottone de Nuptiis et Nicolao Oddono amba¬xatoribus Cremone, - et dominis Ugone Nethy et Pagano Gato ambaxatoribus Parme, - et dominis Zalterio Cucha iudice et Vasallo de Concisio ambaxatoribus Brixie, - et dominis Calvo Gobo et Salvo Bigulo ambaxatoribus Placentie, - et dominis Angherio Carmiano et Ottone Clerico ambaxatoribus Papie, - et dominis Gifredo de Arquatre et Laurencio de Pulvino ambaxatoribus Detrone, - et dominis Laurencio de Azivellis et Petrobello de Ponte¬caralibus civibus et sapientibus Bergami; occasione ordinandi et dicendi bonum statum et utilitatem et profigium monete infra¬scriptarum civitatum, qui venerint ad infrascripta concordia. In primis placuit eis quod moneta grosa fiat que valeat quilibet denarius grossus quatuor imperiales. Item quod in qualibet marca ipsorum denariorum monetarum sint quinque quarterii et dimidium rami et non plus et sex uncias et duo quarterii et dimidius arienti fini et puri et nun minus, de quo ariento qualibet civitas habeat asazium penes se. Item quod in qualibet marcha de Bergamo ascendant deductis denariis quatuordecim soldi et tres denarii de denariis grosis infrascriptis et ascendant in sunma quinquaginta et septem soldi imperialium, ad racionem quatuor imperialium pro unoquoque denario groso ipsius monete, tali modo quod nullus denarius fit in ipsa moneta grossa qui fit ultra racionem quinquaginta et novem solidorum in qualibet marcha nee minus de quinquaginta et quinque solidis imperialium in qualibet marcha ipsius monete; ita quod simul coaddunati et mesti sint et cadant ad rationem quinqua¬ginta et septem solidorum ad rationem quatuor imperialium pro qualibet marca. Item liceat cuilibet ipsarum civitatum facere infrascriptam monetam grossam si voluerit, et si noluerit ni¬chilominus teneatur quelibet ipsarum civitatum recipere et ex¬pendere dictam monetam predicto modo factam. Item quod fiat moneta parva, et sit talis ipsa moneta parva, quod octo denarii parvi qui dicuntur mediani curant et expendantur pro uno denario grosso superius nominato, et tali modo coligentur ad duodecim uncias, videlicet duas uncias et dimidium arienti puri et non minus et novem uncias et dimidium rami et non plus, et ascendant in illis duodecim solidis unciis quadraginta et septem, ita quod in infrascriptis denariis parvis non sit aliquis denarius legerius ultra quinquaginta in qualibet uncia nec aliquis qui di¬scendat a quadraginta et quatuor infra in qualibet uncia, et facta mistura de dictis denariis, ascendant usque in quadraginta et sep¬tern denariis pro qualibet uncia ad unciam Bergami; salvo quod, si aliqua infrascriptarum civitatum vellet facere denarios parvos quorum tres valent duos de predictis medianis, liceat hoc facere ad infrascriptam ligam et pensam et cum infrascripto signo, ita tamen quod semper predicti denarii tres de infrascripta moneta parvula valeant duos medianos de infrascriptis medianis, tam de liga quam de pondere; et liceat cuilibet infrascriptarum civitatum facere infrascriptam monetam bonam et ydoneam ut supra dictum est; et si facere noluerit, nochillominus teneatur recipere et ex¬pendere dictam monetam. Item quod medalie debeant fieri tali modo per quamcumque predictarum civitatum que vellet facere medalias, videlicet quod in uncia duodecim debeant esse unza una et dimidia arienti puri et fini et non minus et unze decem et dimidia rami et non plus, et debet esse in ipsa liberta, scilicet in ipsis duodedm unzis, solidi sexaginta et octo de meda¬liis. Item quod quiIibet dominus monete alicuius seu cuiuslibet infrascriptarum civitatum possit facere et fieri facere de ipsis medaliis omni mense duodecim marcas et non plus. Et omnia infrascripta et suprascripta iuraverunt attendere et observare et attendi et observari facere omnes superstant et magister monete cuiuslibet infrascriptarum civitatum ei iustis denariis grosis, me¬nutis et medaliis fiat ab utraque parte tale signum (segue un segno raffigurante il disco solare, a pieno inchiostro, con raggi), formatum ad modum unius stelle, nec amplius fiat in ipsa moneta que debet fieri modo (segue un segno assimilabile a una O maiuscola, con all’interno un asse verticale) croxatum. Item si aliqua alia civitas quam pre¬dicte civitates fecerit aliquam monetam grossam vel parvam, non recipiatur nec expendatur in totum vel in parte nisi ipsa civitas fecerit ipsam monetam in concordia omnium infrascriptarum civitatum eiusdem lighe, ponderis et signi, cum infrascriptis civitatibus omnibus et secundum quod per eos est superius et inferius ordinatum in predicta moneta; eo salvo quod, si fuerit aliqua alia civitas a predictis que facere vellet monetam predictam grossam vel parvam eiusdem lighe et ponderis et signi cum infrascriptis civitatibus, ut dictum est superius, teneantur predicte civitates earn recipere et eidem permitere dictam monetam facere, secundum modum superius et inferius terminatum, obligans tamen se ad omnia pacta et promissiones et obligationes et penas ad quas et que predicte civitates essent obligate. Item si aliquis denarius grossus inveniretur qui esset ultra quinquaginta novem solidos, in marcha infrascriptorum denariorum grossorum minorum incidatur. Item quod omnes denarii tonsi et falsi tam grossi et minuti preforentur et destruantur omnino. Et iurent attendere et observare et attendi et observari facere omnes campsores et mercatores et omnes paratici speciali sacramento et omnes alii homines sacramento communis teneantur. Item quod nemo debeat predictam monetam trabucare nec denerare seu ponderare, tam grossam quam parvam, occasione destruendi eam, et quod nullus magister monete vel fonditor argenti vel afinator vel alius fondet vel fondere permitat infrascriptam monetam bona novam; et si quis contra fecerit, trabucator sive denerator, solvat nomine banni viginti quinque libras imperialium, et magister monete sive fondator vel afinator vel aliquis alius solvat nomine pene centum libras imperialium quociens contra fecerit, et ipsas penas possit et debeat quodlibet commune cuiuslibet civitatum infrascriptarum exigere a contrafaciente in suas civitate. Et predicta attendere et observare iurent speciali sacramento omnes campsores et paratici et mercatores et quod acusabunt omnes et singullos quos fuerint in aliquo facere contra predicta vel in aliquo de predictis, et etiam de hoc teneantur speciali sacramento civitatis et communis sui quelibet alia persona. Item quod omnes monete fiant per com¬munia civitatum tantum et quod recuperentur ab hiis quibus date et vendite sunt ipse monete per communia civitatum. Item quod infra mensem unum post confirmationem huius lighe destruantur et cassentur omnimo omnes monete que reperirentur de ligha vel penso infra suum modum. Item quod quelibet in¬frascriptarum civitatum teneatur et debeat facere asazari de ligha et pondere quolibet mense, in sua civitate, monetam cuiuslibet infrascriptarum civitatum; et si fraus reperiretur in aliqua infrascriptarum monetarum, quod illa civitas in qua facta fuerit mo¬neta debeat appellari et teneatur venire vel mitere ad se defen¬dendum in illa civitate in qua diceretur ipsam fraudem monete ipsius repertam fore, infra decem dies proximos postquam ipsa civitas fuerit appellata; et ad inveniendum ipsam fraudem requiratur, mitere teneatur et debeat stare civitates omnes unum vel duos sapientes viros de moneta pro qualibet ipsarum civitatum et etiam unum vel duos asazatores, si placuerit asazatores mitere infra proximos decem dies postquam fuerit requisite, quod non sint domini neque magistri alicuius monete; et si illa fraus reperiretur et pronunciaretur per ipsos sapientes viros de moneta missos per ipsas civitates vel per maiorem partem communia, quod ilIud commune cuius est ipsa moneta reperta in fraudem, incidat in pena et solvere teneatur nomine pene centum libras imperialium; et ipsa pena aplicetur communibus ipsarum civitatum; et infra decem dies post pronunciationem debeat solvi ipsa pena per dictum commune illis communibus infrascriptarum civi¬tatum; et si non solverit dictam penam ad dictum terminum, eius moneta refutetur et cassetur et baniatur omnino per omnes alias civitates. Item quod arientum in peciam sive in massiam neque bolzonum grossum neque menutum porteretur extra distric¬tus ipsarum infrascriptarum civitatum neque de una civitate ad aliam, nisi eundo per rectam stratam ad aliquam infrascriptarum civitatum que fuerit de ligha infrascripta; et hoc sub pena admis¬sionis arienti ipsi seu bulzoni et torselli et tasche in quo vel in quibus portaretur ipsum arientum seu bolzonum; et quod quilibet sit acusator de hiis et quod perpetuo habeatur et teneatur privatus quorum bolzoni et arienti; medietas sit acusatoris et alia medietas deveniat in commune civitatis ipsius in acis districtu reperiretur predicta portari contra formam superius ordinatam; et hoc locum habeat salvis statutis et ordinamentis factis et faciendis per ipsas civitates vel aliqua earum super facto arienti vel bolzoni in sua civitate et districtu. Item quod omne bolzonum grossum et parvum infrascriptarum monetarum que cassari debent et perforari aquirantur et aquiri debeant per bonos et legales homines in singulis civitatibus nomine predictorum omnium et nomine ipsorum communium et cuiuslibet eorum et pro ipsis omnibus. Item quod nulla predictarum civitatum sive commune nec aliquis magister monete nec superstans per se nec per inter¬positam personam det nec dari permittat, aliquo modo vel ingenio, qui vel quod dici vel excogitari possit alicui everi monete ultra quatuor imperiales de qualibet marcha tam de grossis quam de parvis, tali modo quod debiles destruantur et fortis reducantur ad legitimum modum per predictos overerios, sine aliqua solutione. Item quod non detur monasteriis ultra unum imperialem de qualibet marcha de grossis et de parvis duos medianos et medios. Item quod quelibet ipsarum civitatum unum asazum unius quarterii boni et puri et fini arienti ad formam sive calmerium cuius fiet sit arientum de quo debeat fieri dicta moneta. Item quod nulla infrascriptarum civitatum non possit nec debeat nec fieri permitere nec facere permiti in sua civitate vel districtu aliquam aliam monetam que non sit de predicta ligha, pondere et signo ut suum est et de forma monete sue, sub predicta pena et banno centum librarum imperialium qualibet vice qua reperi¬retur contra fieri. Item quod quilibet potestas et quelibet ipsarum civitatum teneatur et debeat omnia facere in quolibet capitulo et siginlla. Et de hoc unum ordinamentum facere et predicta et quodlibet eorum locum habeant et durent et durare debeant solo modo per spacium duorum annorum proximum venientem et non ultra, nisi concorditer prorogarentur et fierent et ordi¬narentur ut ipsos duos annos per omnes infrascriptas civitates et quamlibet earum.1 punto
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