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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/12 in tutte le aree
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Non posso che concordare con quanto detto sopra da altri molto più esperti di me in questo campo. Le varianti figurative per il gigliato di Roberto d'Angiò e successori sono pressoché illimitate, io stesso mi sorprendo spesso nel vederne di nuovi, completamente diversi e imprevedibili. Le variabili da considerare, inoltre, sono moltissime. Non avevo mai fatto attenzione a parametri come la "distanza dello scettro dalla spalla" o l'altezza a cui è sollevato il globo crucigero. Personalmente ho sempre trovato molto significativi parametri come la forma della testa e della corona, l'ampiezza della capigliatura, la mutua proporzionalità tra tronco e gambe, l'andamento del panneggio sulle gambe, la forma delle protomi di leone, la foggia della fibula gemmata che sostiene il manto...o simili. Anche la forma delle terminazioni gigliate della croce al rovescio, oltre che la foggia dei gigli fra i bracci, dovrebbero essere oggetto di studio, al fine di cercare di individuare una casistica ricorrente. Inoltre invito gli appassionati di questa moneta piena di storia a considerare con più attenzione lo stile e la dimensione delle lettere in legenda, che a mio giudizio potrebbe rivelarsi estremamente significativo per distinguere gli esemplari napoletani dai provenzali, quelli di Roberto da quelli postumi. Che io sappia non è mai stata tentata una classificazione minuziosa di tutte le varianti stilistiche per questo tipo, essenzialmente perché una tale classificazione avrebbe il limite di essere basata su induzioni puramente arbitrarie e speculative (come sono pure le mie sullo stile della legenda), invece che su deduzioni fondate su prove documentali. Tuttavia la pubblicazione dei numerosi esemplari delle collezioni Grierson, Fitzwilliam Museum, Lewis, Queen's College e altre in appendice al MEC 14 consente di orientarsi piuttosto bene nella sterminata casistica e quantomeno di disporre di qualche punto d'appoggio. E non vi è dubbio alcuno che i curatori del catalogo siano una garanzia sufficiente a rendere quantomeno solidi se non proprio incrollabili tali puntelli. Venendo all'esemplare che ci ha sottoposto Oedema, devo dire che, fatte salve alcune lievissime differenze, a mio giudizio irrilevanti, possa essere ricondotto agli esemplari illustrati nel MEC ai nn. 698-701, più in particolare al n. 700 per la forma della testa e al 701 per la postura del braccio che sostiene il globo. Secondo la classificazione dei due illustri curatori, questi gigliati sono riferiti alle emissioni del regno di Roberto essenzialmente per la presenza del nome del sovrano per esteso in legenda (Robertus). Nondimeno va detto che questi esemplari presentano caratteristiche iconiche e stilistiche (sia per le figure che per i punzoni delle lettere) difformi rispetto agli esemplari del primo tipo, molto vicini ai tipi con il giglio e con la ghianda (agevolmente collocabili in una ipotetica cronologia), rivelandosi invece più prossimi agli esemplari con legenda "Robert" della c. d. "later series" (nn. 706-708), ossia l'ultima emissione di Roberto, collocabile grossomodo al termine del regno (anni '30-'40 del XIV secolo). Le analogie con quest'ultima serie riguardano sia la dimensione e forma della testa, che la foggia generale del sovrano in majestate e delle protomi di leone. Ma tutte queste deformazioni non sono sufficienti a rilevare uno stile rozzo e decadente comparabile a quello delle emissioni postume, vicine per stile al rarissimo gigliato di Carlo III di Durazzo. E si badi bene di tenere ben distinte tra le emissioni postume quelle provenzali a nome di Giovanna e Ludovico di Taranto, che sono al contrario squisite ed eleganti (come del resto quasi tutte le coniazioni provenzali), immediatamente riconoscibili per le zampette dei leoni vezzosamente sollevate. A puro titolo di esempio, ecco un esemplare che mi sembra catalogabile al diritto nella medesima tipologia rispetto all'esemplare che ci ha mostrato Oedema, pur lievemente difforme per il giglio che culmina lo scettro:5 punti
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Prendi una moneta, la confronti con altre dello stesso tipo, qualche dubbio te lo togli, quando poi te li vuoi toglier tutti passi ad analisi "strumentali". Scusate le mie origini contadine............3 punti
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Aldilà della qualità del servizio, sulla quale si è parlato già ampiamente in altre discussioni, in tutta onestà bisogna dire una cosa: dieci anni fa le tariffe di Poste Italiane erano le più basse di tutta Europa, perlomeno dell'Europa occidentale. La tariffa della raccomandata è rimasta immutata per una decina di anni, fino al 2004, quando subì un lieve ritocco dalle classiche 5000 Lire (2,58 €) ai 2,80€. Non c'era differenza tra le spedizioni in Italia e verso l'estero. Negli ultimi anni invece le tariffe hanno subìto rialzi vertiginosi, ma va detto che i prezzi si sono allineati a quelli del resto d'Europa. D'altronde la benzina dal 2002 ad oggi ha subìto rialzi pazzeschi e non ci si poteva certo aspettare che le tariffe postali ne risultassero immuni. Diciamo che se il servizio fosse migliore, pagheremmo molto più volentieri le cifre richieste, il servizio costa oggi come nella media europea, ma quel che è molto diversa è la qualità.3 punti
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Qualche giorno fa mi congratulavo con tutti per l'assenza di polemiche nelle discussioni della sezione medioevale, oggi piacevolmente devo ricredermi (dico piacevolmente perchè dimostra che non siamo alieni, ma che siamo uomini anche noi). L'argomento è interessante e meriterebbe l'approfondimento per cercare di capire il motivo di quell'appellativo abbinato a determinate monete ed un sereno confronto potrebbe portare a qualche considerazione in più, magari evitando di gettare benzina sul fuoco. Chiedo poi scusa per questo mio intervento tardivo, ma in questi giorni sono diviso tra doppi turni a lavoro e spalare neve quando sono a casa. Andiamo avanti tranquillamente.2 punti
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Soprattutto alla tua tenerissima età....va' dove ti porta il cuore! Avrai tempo per concentrarti su una monetazione specifica. Tanto tempo! Let your heart flying....;)2 punti
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Ciao e benvenuto. Per prima cosa, mi permetto di linkarti questa discussione in cui è riportato come chiedere al meglio una identificazione. Questo nel tuo stesso interesse, più chiara è la discussione aperta, più rapida e, soprattutto, certa sarà l'identificazione. http://www.lamoneta.it/topic/2550-come-richiedere-una-identificazione/ Detto questo l'ultima moneta che hai postato è un dirham umayyade. La zecca è "Ifriqiya", nome dato dai califfi umayyadi alla provincia del Nord-Africa. La data è "112" e si intende secondo il calendario islamico che si svolge tra il 730 e il 731 gregoriani. La moneta, nell'ambito dei dirham umayyadi, credo possa ritenersi abbastanza comune o, perlomeno, non rara.1 punto
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http://www.ebay.it/itm/Vittorio-Emanuele-III-5-lire-1901-fondo-specchio-la-piu-bella-R4-/190638142645?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item2c62eb34b5#ht_610wt_698 senza asta!!!..... :blum: magari gli ricarico la postepay vendendo casa e poi vivo sotto un ponte con la moneta in tasca....1 punto
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Nel 1942,Vassilli Rapotikas, un comandante partigiano che operava nelle isole ionie, sovrastampò alcuni biglietti per il pagamento delle sue truppe. Il timbro è blu, al centro porta la corona reale greca e nel contorno la scritta VASSILIOS RAPOTIKA SAPKGOS, che mi sembra di leggere nel tuo. I biglietti autentici però, conosciuti in pochissimi esemplari (5 per quanto riguarda il 1.000 dracme, poi ci sono anche da 500 e 5.000) sono tutti autografati a penna, sopra il timbro, da Rapotikas. Nel tuo la firma autografa non c'è, il che significa che il timbro è falso, ed è stato aggiunto successivamente per creare una rarità, cosa purtroppo diffusa per tutti quei biglietti comuni che acquistano particolare valore solo grazie a un timbro (es. quelli dell'occupazione dannunziana di Fiume). In caso contrario, saresti in possesso di un rarissimo esemplare finora sconosciuto. Personalmente, non credo affatto in questa ipotesi, ma se hai dei dubbi è giusto che tu ti rivolga a un perito che possa visionare di persona il biglietto. petronius :)1 punto
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Ragazzi, siete d' ammirare, mi ricordate la mia giovinezza, non avevo un becco di lira in tasca ed i miei non mi davano tanti soldini, anzi. Posso dirvi, però, che le mie prime monete acquistate con quei pochi spiccioli, sono in prima fila nella mia collezione attuale. Non vi dico quanti ricordi ed emozioni trasmettono quelle poche monete acquistate con moltissimi sacrifici. Bravi ragazzi, veramente bravi, non demordete.1 punto
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Un contributo nella storia del grosso italiano, a livello europeo credo possa essere legittimamente avanzato dai cosiddetti milarenses ovvero imitazioni occidentali del XII-XIII secolo (ma anche non necessariamente imitazioni) di monete almohadi. I cosiddetti milarenses "cristiani" sono comunemente identificati con queste monete: Riguardo la loro distinzione dagli originali, questo viene indicato nel F.A.C.: This Christian imitative type can be distinguished from the Muwahhid Islamic dirham prototype by broader flans and degenerate calligraphy. They were struck in good silver and were accepted in European trade alongside Islamic coins until forbidden by the Pope. In the Islamic world they were rejected as crude counterfeits. Il loro peso è indicativamente di 1,3-1,4 gr, quantomeno negli esemplari che ho spulciato in rete. Un ottimo contributo a riguardo viene proprio da un corposo artico di Saccocci, che quindi vado a riprendere! In questo scritto si dice che il miliarese prima di identificare una moneta identificava una precisa unità di conto/peso (e/o viceversa). In particolar modo circa il fatto che oltre a identificare una precisa unità di conto/peso identificasse anche una moneta, viene citata una fonte storica in cui il re Jaime I d'Aragona in una concessione di zecca datata 1263 dà le seguenti indicazioni a Arnaldo Laurencii su come fabbricare i millares nella zecca di Valencia: [...] ti concediamo che tu possa far lavorare e battere moneta d'argento chiamata millares, al corso legale di solo 10 denari; in modo tale tuttavia che in 12 millares si trovino dieci denari millares d'argento, al fino 11 denari e 1/2. E che tale moneta tu faccia lavorare e battere nella città di Valencia Cito sempre il Saccocci dal medesimo contributo: [...] non crediamo si possa dubitare più di tanto che anche il miliarensis, come moneta di argento quasi puro da 1,4 g, abbia potuto indicare tutte le monete che nel circuito del dirham almohade ne condivisero il peso. E tra queste ovviamente non possiamo escludere proprio i grossi da 1,4 g c. delle città dove il bisante di miliaresi è utilizzato dalle fonti, come appunto Genova e Pisa. E qui concludo il mio contributo di mera citazione. Lascio l'approfondimento a chi, sull'argomento, ne sa decisamente più del sottoscritto che semplicemente si limita nell'acquisire dati, libri e articoli e metterli al sicuro nella sua biblioteca numismatica! :good: Spero di non aver tralasciato passaggi importanti o frainteso il senso di alcuni interventi.1 punto
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Solo per correttezza di informazione: la sigla B.P. sotto il S. Giorgio non è il segno di zecca ma le iniziali dell'incisore, l'italiano Benedetto Pistrucci. La zecca si trova sopra la data ai piedi del cavallo1 punto
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Tornando un'attimo al grosso veneziano, volevo aggiungere che l'iconografia del Cristo seduto in trono risale al X secolo, ovvero a Basilio I. Impressionante la somiglianza del Cristo di Romano III con quello veneziano... Anche le due figure, inizialmente a mezzo busto, che reggono la croce (che si trasforma nel vessillo veneziano) risalgono a quell'epoca. Arka1 punto
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Amando i grossi moduli non poteva mancare in collezione questo esemplare : Scudo Vecchio da 5 Lire 1733 Carlo Emanuele III D/ CAR EM D G REX SAR CYP ET IER Busto del re corazzato a destra con il collare , sotto fioretto tra due punti R/ DVX SAB ET MON TISF PRINC PED Scudo completo , coronato, in un grande ornato con collare attorno e due leoni accovacciati ai lati in alto la data 1733 T/ Tondini concatenati Argento 42 mm. , gr. 29,90 / 29,49 Zecca di Torino Mir savoia 925 , Biaggi 791a , Simonetti 12 , CNI Vol.I 11/15 La tipologia dello Scudo d' argento da Lire 5 al nome di Carlo Emanuele III , venne prescritta alla zecca di Torino con la prima ordinanza del 18 aprile 1733 ,al taglio di 8.1/4 pezzi al marco e titolo den. 11 ; alla quale , con identiche caratteristiche metrologiche ne fecero seguito altre due rispettivamente del 25 luglio 1733 e 18 dicembre 1733. Le tre ordinanze fissarono una produzione di scudi per un valore complessivo di un milione di lire pari a 200.000 pezzi Delle pezze ritrovate le date conosciute risultano 1733-1734-1735 (tratto da E.Biaggi Otto secoli di storia delle monete sabaude Vol.III)1 punto
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è autentica! sono senza parole... ... questo è un esempio dei danni che può causare l'ignoranza. Valore 350 euro data via per 20 cent !1 punto
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Mi spiace ma dissento. La precisa analisi che Acraf si sta sforzando di portare Avanti con coerenza e pochi fronzoli ne dà piena prova. Da quest’analisi riusciamo a cogliere quelle che potrebbero rivelarsi delle incongruenze che, qualora provate (e non dico che lo siano ) , testimonierebbero dell’imperfezione del manufatto, ergo “qualcuno” avrebbe ancora qualcosa da imparare J Non capisco la difficoltà logica nell’accettare questo semplice truismo. Francamente noto una sorta di difficoltà nell’accettare delle semplici evidenze, come se si volesse contraddirle per amor di polemica o magari perche in carenza di gratificazioni. Acraf ha fatto un’analisi comparativa che porta del valore aggiunto. Numizmo ha supportato dicendo cose sensate. Credo questa sia un’evidenza difficile da negare. Io parto dal presupposto che la gente non è affatto stupida e sa ben riconoscere il discorso di peso, che aggiunge delle conoscenze, dall’aria fritta. Poi, per carità padronissimi di postare voli pindarici e conditi da prose rococò, ma che non ce la facciano passare per “analisi tecnica”, sarebbe un torto all’ intelligenza dei partecipanti. Lasciamo al buon senso di ognuno distillare quanto di buono e utile ci sia in una discussione , c'è spazio per l'una e l'altra parte senza che necessariamente se ne debba fare una competizione.1 punto
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Dopo una settimana di studi riporto, di seguito, gli elementi che identificano le zecche: - emissione 2003, 2004, 2005 (mondiale di calcio Germania 2006): Sul bordo delle monete è presente questa scritta: "Die Welt zu Gast bei Freunden", come si può notare, nella dicitura, sono presenti cinque "E" che sono tutte uguali ad eccezione di una che possiede il trattino centrale più corto rispetto a quello in alto ed in basso. In base alla posizione in cui si trova questa "E" è possibile identificare la zecca di emissione: Prima "E" ("Die Welt zu Gast bei Freunden"): zecca A Berlino Seconda "E" ("Die Welt zu Gast bei Freunden"): zecca D Monaco Terza "E" ("Die Welt zu Gast bei Freunden"): zecca F Stoccarda Quarta "E" ("Die Welt zu Gast bei Freunden"): zecca G Karlsruhe Quinta "E" ("Die Welt zu Gast bei Freunden"): zecca J Amburgo. Per maggiori dettagi vedere immagine seguente che identifica una moneta della zecca G: - emissione 2006 (mondiale di calcio Germania 2006): è stata emessa solo dalla zecca G nella versione FS, dalle cinque zecche nella versione FDC (con il criterio sopradescritto). - emissione 2009 (mondiale di Atletica a Berlino): è quella che si identifica in maniera migliore, sempre nel bordo è riportata la lettera della zecca in caratteri dell'alfabeto Morse: • − Berlino (A) − • • Monaco (D) • • − • Stoccarda (F) − − • Karlsruhe (G) • − − − Amburgo (J) Emissione 2010 (mondiali di sci) qui casca l'asino perchè è veramente un casino, l'identificazione avviene tramite le righe della maglia dello sciatore, per maggiori dettagli vedere questo sito o, meglio ancora, questo. Emissione 2011 (mondiali di calcio Femminile) Simile all'emissione 2003-2005, sul bordo è presenta questa scritta:"DIE ZUKUNFT DES FUSSBALLS IST WEIBLICH" . La lettera identificativa è la "S", non avendo ancora la moneta non so quale particolare la contraddistingue. comunque, anche questa volta, la posizione identica la zecca: DIE ZUKUNFT DES FUSSBALLS IST WEIBLICH: zecca A Berlino DIE ZUKUNFT DES FUSSBALLS IST WEIBLICH: zecca D Monaco DIE ZUKUNFT DES FUSSBALLS IST WEIBLICH: zecca F Stoccarda DIE ZUKUNFT DES FUSSBALLS IST WEIBLICH: zecca G Karlsruhe DIE ZUKUNFT DES FUSSBALLS IST WEIBLICH: zecca J Amburgo. Mi piacerebbe avere la conferma/smentita da qualcuno più ferrato di me sulla materia.1 punto
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Sono noioso, perchè sono noioso e non manca di ripetermelo anche mia moglie, non mi stancherò mai di dire che le monete devono piacere, piacere e basta, la conservazione non è l'elemento fondamentale, o meglio non è l'unica variabile da tenere presente; io valuto la patina, il modulo, la centratura, l'usura uniforme ed altre piccole cose cui non vi voglio tediare. Il 20 franchi 1815 non è uno spettacolo, ma è stato coniato nei 100 giorni, al tramonto dell'epopea napoleonica, nella capitale dell'Impero con i russi, i prussiani e gli austriaci alle porte pronti a fagocitare la città; è una moneta che ha i suoi difetti, il bordo, i segni nel campo, non è fenomenale, ma a "me mi ci piace". I 20 franchi per Parigi, più di altre zecche hanno sovente strappi di conio al bordo, possiamo definirla una peculiarità negativa di queste estrazioni; nel totale sicuramente esistono esemplari senza questo difetto, non mi interessano, o meglio non sono disposto a pagare l'agio per evitarmi il fastidio di non godere della magnifica vista di questi strappi !1 punto
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C'è da dire anche che, una parte innovativa importante introdotta con il grosso, è la raffigurazione delle immagini sacre affiancate ai consueti simboli cittadini; si inizia, infatti, a raffigurare le figure di Cristo a Lucca, della Vergine con il bambino a Pisa, e successivamente di S.Giovanni a Firenze e dei vari Santi protettori delle varie città e Repubbliche. L'innovazione della figura religiosa, viene introdotta, probabilmente, dall'influenza del grosso veneziano, che riporta puntualmente S.Marco... il santo diverrà una parte immancabile nel grosso (salvo Siena, che è l'unica città a preferire, anche a causa della propria storia, di sacrificare la figura religiosa per una più elegante e patriottica S), con la sua protezione la moneta potrà avere successo. La figura del santo, inoltre, col passare del tempo, assume un significato sempre più rappresentativo (ovunque si accoppiava l'immagine di S. Giovanni alla città Gigliata, oppure il volto Santo a Lucca). La moneta, diventa dunque il più immediato veicolo di immagine cittadina, legata all'immagine del Santo, che porta per i mercati di tutta la Toscana e delle regioni limitrofe, il nome delle città che coniavano. Per questo la moneta rappresentava motivo di tanto vanto cittadino nella società medioevale.1 punto
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No no, per favore, sviscerate, sviscerate più che potete, più cose dite e meno fatica dovrò fare per prepararmi... sto scherzando, però a me non dispiace affatto sentire le vostre idee, in questo modo mi sarà più facile esporvi le mie. Anzi, propongo un gioco: se qualcuno di voi (a parte Arka e AndreaPD, loro sanno il perché dell'esclusione) indica la stessa moneta che proporrò io come "primo grosso" d'Europa, regalerò ... non a lui, ma al più giovane lamonetiano partecipante all'incontro (coscientemente interessato, intendo, sono esclusi neonati, boccolute Shirley Temples cinquenni etc.) un denaro (piccolo, ahinoi) di Enrico Dandolo che è stato analizzato senza aver subito danni, assieme ad altri 53 denari veneziani, nei laboratori dell'Università di Padova, quindi un pezzo di un certo interesse storico, che ne dite? Tutto questo solo per dimostrarvi quanto abbia apprezzato l'idea di chi ha organizzato l'incontro, e quanto sia rimasto colpito dal vostro entusiasmo. Lo so che la rock star è il grosso, io al massimo sono l'addetto all'impianto voci, però non posso negare di essermi quasi commosso. E' chiaro che soltanto a Milano saprete se qualcuno ha indovinato. Naturalmente ci sarò anche nel pomeriggio, e chi mi caccia? Un caro saltuo ed...arrivederci Andrea Saccocci1 punto
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Proseguo io con i primi grossi genovesi citando Monbalda (dalla discussione relativa ai grossi genovesi): Monbalda: Grossi metà circa anni '90 del XII secolo/1210-1220 circa > prime emissioni del grosso da 4 denari (?) > CVNRAD1.REX (una interpunzione al R/; C e E lunate aperte) 1217/1220 > prime emissioni del grosso da 6 denari (?) > CVNRAD1REX. (una interpunzione al R/; C e E lunate aperte, ma E con nodino nell'asta mediana). Ecco quindi un grosso da 6 denari del peso di 1,67 e un grosso da 4 denari del peso di 1,08 grammi.1 punto
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Questo è quello che sono riuscito a reperire : Vico D'Incerti - LE MONETE BORBONICHE DELLE DUE SICILIE - ( PERIODO 1799- 1860) Milano 19591 punto
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Le mie opinioni sui 2 Euro commemorativi finora anticipati: Italia: nulla di che, appunto il solito "faccione", che ricorda l'emissione dedicata a Cavour... non comunica quasi nulla. Belgio: anch'essa nulla di che... ennesima conferma del tanto imperante "minimalismo numismatico" Vaticano: ... scusate ma proprio non mi piace. La prenderò da abbonato ma sinceramente la ritengo la peggiore mai realizzata da questo Stato, che stimo numismaticamente moltissimo. Non me ne vogliano gli amici di Milano (il Duomo è bellissimo e su una moneta ci sta bene) ma con la famiglia davanti, sembra più una foto ricordo di turisti di un 2 Euro commemorativo, oppure l'immagine di un'iniziativa che coinvolge solamente la città (tipo "Milano più vivibile per tutti"). Chi ha realizzato quel bozzetto? Di chi è l'idea? Il nome non si riesce bene a leggere. Secondo me un pessimo lavoro.1 punto
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From: Marco To: Roberto Sent: Wednesday, February 01, 2012 10:35 AM Subject: Re: monete austria Ciao, io ti ho spedito ora il tutto però non esattamente come mi hai detto tu perchè la cretina della posta mi ha detto che il computer non accetta raccomandata con assicurata oltre i 50 euro (dice che non le fa cambiare l' importo) quindi ti ho mandato un postacelere 1 plus corriere espresso ordinario codice PX700107514IT con contenuto di batterie daql costo di euro 16,65. io mi scuso per l'incompetenza delle mie poste, so di averlo già spedito come mi hai detto tu però non posso lottare contro i mulini a vento. domani dovresti riceverlo fammi sapere, Poi ci mettiamo daccordo per quanto riguarda il pagamento, ciao Proprio ora hanno suonato alla porta e guarda un pò chi c'era un postacelere1plus Devo dire che per un postacelere1plus 6 giorni per una consegna mi sembrano davvero tanti. L'importante però è il risultato finale perchè tutto è bene ciò che finisce bene. Quindi ricapitolando, invece di farmene spedire 75 pz me ne sono fatti spedire 100 pezzi a 2 euro cadauno fanno 200 euro più 16,65 di spedizione, fanno un totale di 216.65 pari a 2.1665 ogni moneta, consentitemi l'arrotondamento a 2.17.1 punto
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Liberi di esprimere il proprio parere ma trovo questa sparata fuori luogo: in tutta la discussione non c'è stato un solo intervento che abbia parlato male di questo mercatino (anzi il contrario, quasi un Eden viste anche altre passate discussioni) solo un intervento ha, credo giustamente, sottolineato che come TUTTE le realtà commerciali bisogna comunque usare la testa e spirito di discernimento... Se da una parte traspare la tua grandissima passione per quello che fai dall'altra viene fuori il solito atteggiamento chiuso di chi tira l'acqua sempre e comunque dalla propria parte. C'è del bene e del male in tutto: Ebay, Delcampe, negozi fisici e virtuali, aste e mercatini...bisogna essere solo umili nel trarre del meglio da ogni realtà per alimentare quella che è la nostra comune passione. Ogni volta quando si parla di queste cose alla fine viene fuori sempre il "razzismo" verso questa o quella parte...incredibile... <_< Saluti Simone PS La prossima volta che capiterò a Milano una visita al Cordusio naturalmente sarà tra le mie priorità ;)1 punto
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io per carattere e conformazione mentale... credo di essere un po' come arka... quando parlo di monete... be'... sono assorto nel mondo delle monete! e se fuori nevica, se ho pensieri lavorativi, se ho problemi, se ho "paturnie"... per qualche attimo resta tutto fuori. c'è solo la moneta, la ricerca, la storia, un articolo da tradurre, un'ipotesi da fare, un libro da cercare, una foto da catalogare... ci sono mille modi di vivere la vita, mille di vivere la numismatica e mille di vivere questo forum. per disponibilità economica e per disponibilità temporare non posso imbarcarmi in collezioni fisiche, certo ho delle monete: quasi tutte acquisite quand'ero giovane e spronavo mio padre in questo mondo. poi con l'università, il lavoro e tutto il resto la passione s'era un po' persa per strada... era entrata in pausa! recentemente è rifiorita, più potente che mai e... mi serve! mi serve per distrarmi, per non dover aver a che fare sempre con i pensieri del lavoro, per ricavarmi qualche attimo in cui fare ricerche, in cui studiare, in cui "fingere" di essere un Vero Studioso (con le maiuscole) di Professione... io che avrei voluto fare l'archeologo e che invece "passo carte da mattina a sera!"... quindi anche per me la moneta è rapimento, isolamento... non chiedo come stai? ma... cavolo! questo è un radiato inedito! :) di contro capisco quel che dice fabione... ma non bisogna demordere! qui si è in un porto di mare... si trova un sacco di gente e tra tutti certo, ci sta anche il saccente. io cerco di condividere quanto so, di aiutare chi chiede, di consigliare... tutto nel limite delle mie conoscenze e possibilità. e in questo forum mi son sempre trovato bene e nelle mie varie fasi di frequentazione l'ho "vissuto" com'era giusto lo vivessi!1 punto
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Ragazzi però consigliando un monetiere da 300€ a una persona che si avvicina alla numismatica si finisce col spaventarla! :P Si possono conservare le monete con molto meno..ma molto meno! :) Bastano semplici vassoi in velluto impilati in un mobiletto ad esempio.. Oppure si può costruire un monetiere "fai da te".. Il primo acquisto da fare è un catalogo..anche degli anni scorsi..con 10€ lo si trova..altrimenti nuovo costa intorno ai 20€ ;) Poi si cerca di capire cosa si vuole collezionare e prima di acquistare è meglio essere sicuri di spendere bene i soldi chiedendo sul forum. Matteo1 punto
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Bravo...hai capito subito lo spirito della mia risposta...non guardo stupidate in tv, non la guardo proprio...non leggo giornali scandalistici o altre cose dove si possono trovare di queste...amenità. Per quanto riguarda la sterlina..speriamo che riesca a postare foto migliori. Giò1 punto
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Detta così 10 euro, poiché mi aspetto la classica moneta da ritrovo in cantina... giuseppe, spiega di più o posta una foto...1 punto
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Come promesso Le riporto l'immagine del 5 lire 1807 ex InAsta, comprato ai tempi da Angelo Bazzoni, più per la qualità della moneta che per il presunto simbolo massone, il 5 lire 1807 a cifre ravvicinate è più raro di quelo spaziato e compare in bella conservazione raramente. Quello che avevo in collezione era un modesto q.BB e quindi presi volontieri questo esempalre, "deturpato" dal simbolo.1 punto
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curioso aspetto....... :huh: sembre intorchinato volenteramente......... :wacko: ma he just'una impressionne........! :mellow:1 punto
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