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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/03/12 in tutte le aree

  1. GLI ULTIMI TETRADRAMMI DI AKRAGAS (413-406 a.C.) Akragas aveva raggiunto un grande potere nella Sicilia meridionale e nel corso del V secolo a.C. emise una lunga serie monetale, comprendente tetradrammi con canonici tipi di Aquila stante/Granchio (questo ultimo emblema della stessa città), che verso il 450-440 a.C. si arricchì di vari simboli e motivi ornamentali sotto il granchio. Questa lunga serie si concluse intorno al 440 a.C. (al più tardi verso il 430 a.C.), a causa di rovesci politici ed economici della città, che sostenne tra il 446 e 440 a.C. una guerra contro Siracusa, legata agli eventi di Ducezio, finendo con l’essere duramente sconfitta dalla rivale dorica. Quindi tra il 440 e il 420 a.C. si assiste a una forte contrazione della monetazione akragantina. Solo verso il 420 a.C. la città si riprese, raggiungendo un elevato grado di benessere. I motivi possono essere spiegati con il suo accresciuto ruolo commerciale nelle rotte tra la Sicilia meridionale e Cartagine, in Africa settentrionale. Nel frattempo Siracusa era affaccendata con Atene a causa della sua aggressione contro Leontinoi. Grazie al ritrovato benessere economico, Akragas avviò una nuova breve serie di tetradrammi, caratterizzata dalla presenza di un grosso pesce sotto il granchio. Ecco un esempio: L’aquila ha ormai abbandonato la vecchia staticità e, grazie ai progressi dell’arte greca, ora assume una grande dinamicità, resa più evidente nell’atto di ghermire la preda, una lepre. Il grosso pesce ivi raffigurato sembra essere (secondo la proposta avanzata da F.E. Zeuner, Fish on Ancient Coins, NCircul. LXXI, 1963, pp. 142-143) la cernia bruna, Epinephelus guaza, piuttosto che, come comunemente proposto, la cernia di fondo, Polyprion cernium: Epinephelus guaza Poco dopo, tra il 420 e il 415 a.C., fu emesso un nuovo tetradramma, uno dei massimi capolavori della monetazione greca, noto da una sola coppia di conii: Molto è stato discusso sulla scelta del mostro Scilla, con un atteggiamento quasi tranquillo e solenne. In proposito esiste un importante articolo di Ulla Westermark, Skylla on the coins of Akrgas, in: Pour Denyse. Divertissements Numismatiques, 2000, p. 215-222. Molto probabilmente fu scelto per ribadire il raggiunto potere sulle rotte marine (interessante e finora mai sottolineata la particolare postura della mano destra, sollevata e ripiegata per agevolare uno sguardo lontano, verso lunghe rotte sul mare….). Meno probabile è che sia stata emessa per commemorare la fine della guerra ateniese, nel 413 a.C, che pure ha permesso una maggiore tranquillità sui mari. E’ più probabile una datazione di poco anteriore, tra la prima e la seconda guerra ateniese. A partire dal 413 a.C. (fine della guerra tra Siracusa e Atene) e fino al 406 a.C. (parziale distruzione di Akragas ad opera dei Cartaginesi), la città continuò nel suo splendore economico, proseguendo una grande fioritura artistica, parallela a quella di Siracusa, grazie anche all’opera di alcuni valentissimi artisti greci, che talvolta hanno firmato con il proprio nome. Di conseguenza si parla di “Maestri Firmanti” per indicare la loro produzione, raggiungendo le più alte vette artistiche mai raggiunte in campo numismatico. All’inizio della presente discussione, avevo illustrato l’emissione del decadramma, grazie anche all’ancora fondamentale lavoro di Charkes Seltman del 1948, e prendendo spunto dagli aggiornamenti contenuti nelle note al lotto n. 1008 del catalogo di asta CMG & Nomos del 4 gennaio 2012, nonostante dubbi sull’effettiva autenticità di questo esemplare, poi ritirato. Sempre grazie allo studio di Seltman, ritengo utile iniziare ad offrire una panoramica dei tetradrammi che furono emessi grosso modo nello stesso periodo dei decadrammi e che furono gli ULTIMI coniati da Akragas. Abbiano già visto come i decadrammi fossero stati prodotti con due conii del diritto (conii F e G di Seltman) e tre conii del rovescio (eta, theta e iota di Seltman) più uno inedito (della ex coll. Hunt) sul quale però si attende ancora conferma di autenticità. Nel caso dei tetradrammi risultano noti finora in tutto 7 conii del diritto (A, B, C, D, E, H, J di Seltman) e 11 conii del rovescio (alpha, beta, gamma, delta, epsilon, zeta, kappa, lambda, mi, ni e omicron di Seltman), per un totale di 13 combinazioni note. I pezzi elencati sono quelli citati dal Seltman, più qualcuno comparso recentemente sul mercato e il catalogo non ha alcuna pretesa di essere esauriente. Non deve sorprendere se il numero dei conii del rovescio è maggiore di quello del diritto, in quanto i conii del rovescio sono quelli di martello e quindi subiscono la maggiore forza di battitura e quindi più soggetti a rotture, con necessità di sostituzione con nuovo conio di martello, quando ancora era sano il conio posto all’incudine. (continua)
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  2. Caspita che peccato .... una discussione così interessante e da più di un anno nessun intervento ? Bene ... rilancio io con una semplice e provvocatoria osservazione. In un momento di crisi in Europa c'è chi si è arrogato il potere ed il dovere di insegnare a tutti come stare al mondo (o per lo meno in Europa). In molti casi avrebbe perfettamentne ragione, il rigore nei conti è probabilmente l'unica via d'uscita, ma su uno certamente no; la supremazia artistica italiana. Il duplice ritratto di Gioacchino Murat; a sinistra per Berg nel 1807 ed a destra per Napoli 1810 lo conferma.
    2 punti
  3. Io c'ho provato ad insinuare il dubbio ma non ce l'ho fatta... :D Visto che lo hai citato ti rispondo sul perchè nel MIR non sono indicate anche queste sigle accanto al Citarella e/o al Fasulo. La risposta mi pare chiara dopo tutta questa discussione... non c'è la certezza. Purtroppo i dubbi sono tanti e le certezze poche su queste zanette. Se andiamo a vedere anche l'ultimo lavoro del Prota che hai linkato dal Portale del sud, leggi che quest'ultimo attribuisce tutte le monete con testa adulta al Citarella. E ce ne sono di zanette con testa adulta... Mi sa che alla fine di tutte queste chiacchiere ognuno rimane sulle proprie posizioni e non si è giunti a nulla :). PS Per Layer, pare proprio Filippo II...
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  4. Scusate l' :offtopic: ragazzi ma che sta succedendo ? troppe polemiche, puntualizzazioni, precisazioni. Vi chiedo cortesemente di tornare a parlare tranquillamente di numismatica buona serata Diabolik73
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  5. E' una moneta (se tale si può chiamare) tra le piu falsificate...e' quasi impossibile ritrovarne una in casa del nonno a meno che il nonno (o bisnonno) non fosse un personaggio importante dell'epoca molto vicino al re...non si puo trovare per caso visto che anche all'epoca non si vedeva...anche tra gli esemplari autentici dopo varie indagini si ipotizza che ci possano essere esemplari coniati clandestinamente in anni successivi con i coni originali...personalmente se avessi 60\70.000 euro da spendere in una moneta non ci comprerei certo quella...;)
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  6. Anche quella del prossimo anno sembra molto bella.
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  7. Ed ecco l'accurata descrizione di Tevere Uploaded with ImageShack.us
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  8. No, il rotolino sarebbe esclusivamente per voi! Cioè, se questo amico me li concede, li possiamo prendere anche quanti ne servono per la razzia. A proposito, quanti ne servirebbero? Ah, ovviamente ho optato per uno scambio di favori, qualche magnanimo, pagato, dovrebbe inviare una serietta 2011 o qualche roll 2011 disponibile facilmente a lui...Italiani ovviamente...
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  9. Ho un altro tetra di Odessa da tempo in collezione proveniente dalla Gorny & Mosch del marzo 2007 con queste caratteristiche: ca 280 - ca 200 a. C., 16,92 g, Odessos, Price 1175, Müller 413. Il tondello è largo (diametro 32 (min) - 34 (max) cm), ma presenta segni evidenti di conio stanco. Nel complesso la moneta mi sembra piacevole per la centratura, la nitidezza dei particolari e lo stile. Al rovescio monogramma D e H nel campo a sinistra, monogramma P e A sotto il trono e scritta KYPSA in esergo, che ritengo sia il nome dell’incisore. apollonia
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  10. Hai messo le foto a testa in giù... così non capisco... :lol: Generalmente questo lato riporta il nome dell'imperatore e la provincia, l'altro lato (quello che manca) la zecca emittente, ho l'impressione che gli ideogrammi non siano corretti, come se fossero stati imitati da qualcuno che non conosce il Cinese... almeno mi sembra, perchè non riesco ad associarlo a nessun imperatore o provincia. Il foro quadrato rappresenta la terra e la forma rotonda della moneta simboleggia il cielo. Tienilo come portafortuna :)
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  11. Devo ammettere che la discussione è stuzzicante :). Sapevo che le mie domande provocatorie avrebbero scatenato le "ire" di Pietro :D. Pietro i riferimenti che hai dato li ho studiati tutti. Solo che io non sono assolutamente certo che il Citarella non abbia fatto coniare questi mezzi carlini. E chi si è alternato nello studio di questa monetazione, a questo punto, ha incontrato delle evidenti inconguenze che hanno fatto sorgere dei dubbi. Il Cagiati si limita a indicare le sigle senza fare riferimento agli zecchieri, il CNI le attribuisce, come indichi tu al Fasulo, il dell'Erba invece distingue le due tipologie e le assegna ad entrambi tenendo conto che la coniazione non sia stata sospesa e considerandole pre e post riforma, il Bovi, seguendo invece la teoria che la coniazione di zanette sia stata sospesa le attribuisce al Fasulo. P/R non si esprimono specificatamente, ma si limitano ad indicare le sigle dei mastri (dove però non sono indicate le sigle in questione) e dividono la monetazione in base alla riforma monetaria attuata all'epoca. Riportando per entrambe le monetazioni (pre-riforma e post-riforma) la presenza di mezzi carlini (ora vista la mole delle zanette prodotte, mi pare poco il lasso di tempo intercorso dalla riforma e alla sospensione della coniazione delle zanette nel 1611). Questa situazione è ripresa poi dal MIR e dal volume di D'Andrea/Andreani/Perfetto che nello specifico indicano proprio il Citarella come mastro di zecca per queste monete. Veniamo ora ad altri dubbi... parlando sempre di mezzi carlini... perchè il Fasulo sotto Filippo II si "firma" IAF, poi sotto Filippo III si firma IAF, poi GF e poi nel 1611 (alla fine) di nuovo IAF? i ritratti... Sotto Filippo II si coniano zanette con gli acciarini e su questo non ci piove. Pare naturale supporre che all'insediamento di Filippo III si sia continuato a coniare quella tipologia di mezzo carlino (ed infatti su questa tipologia troviamo troviamo le sigle del Fasulo). Se questo è corretto perchè su queste troviamo sia un ritratto maturo che giovanile del re? Ma anche sul tipo con il tosone troviamo ritratti giovanile che maturi del re. Tralasciando per un attimo le sigle e pensando solo ai ritratti... a questo punto... quale tipologia è stata coniata prima? Se ci basiamo solo sul ritratto viene da supporre che le due tipologie (tosone/acciarini) siano state coniate assieme... perchè??? Non è che vi sia stata una differenza di tipologia in concomitanza del cambio di titolo nell'argento? (la riforma monetaria ne sarebbe la prova) Altra cosa ma a 30 anni era così vecchio??? Solo per la cronaca vorrei ricordare che all'epoca non esistevano le foto e qualcuno addirittura suppone che alcuni ritratti su queste monete siano più somiglianti a Filippo II che a Filippo III... Naturalmente le mie domande come ben sai non hanno risposta certa ed univoca :P altrimenti questa discussione non avrebbe senso. Il fatto che vi siano dati contrastanti la dice lunga... Tizio a scritto questo, caio ha scritto quello, sono sicuramente dati importanti e da tenere presente, ma come ho già avuto modo di dirti, in caso di incongruenze, l'unica soluzione per accertare quale sia la verità è quella di andare a scartabbelare gli archivi (con la speranza di trovare qualcosa a riguardo), come ha fatto recentemente S. Perfetto che, documenti alla mano, ha riscritto un po la storia della zecca ( e degli zecchieri) sotto il regno di Carlo V. Sia chiaro che la mia intenzione non è quella di stabilire chi ha torto e chi ha ragione (lungi da me) ma è quella di fare un po l'avvocato del diavolo :D, cioè di mettere un po di pepe alla discussione in modo tale da prendere in considerazione un pò tutte le ipotesi possibili a riguardo senza tralasciare nulla. Per me il nocciolo del problema sta nella riforma. Altri pareri?
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  12. Ciao. Mi sembra che le due conseguenze più prevedibili che si verificheranno nel settore numismatico saranno le seguenti: 1. mentre prima poteva essere il commerciante a non voler rilasciare la fattura per la moneta venduta, adesso i primi a non richiederla saranno molti acquirenti, che non vogliono risultare tali agli occhi del fisco; conseguenza: anzichè combattere il "nero", in questo modo lo si è incoraggiato. 2. si preferirà acquistare alle aste straniere e dai sellers stranieri (preferibilmente intracomunitari, così non ci sono implicazioni doganali che possono portare ai controlli) a scapito delle aste e dei nercanti italiani. conseguenza: ulteriore impoverimento del settore economico nazionale legato alla numismatica. Vorrei dire una cosa sicuramente impopolare, politicamente scorretta e controcorrente. Fermo restando che è giusto combattere l'evasione fiscale ed è quindi più che doveroso controllare anche intere categorie che dichiarano redditi "da fame" benchè ostentino alti tenori di vita ed esercitino attività e professioni notoriamente remunerative, ritengo che una quota fisiologica di evasione fiscale, pur sottraendo imponibile tassabile, finisca per generare comunque ricchezza, rientrando nel circuito economico anche (e forse, soprattutto) per l'acquisto di quei beni e sevizi che potremo chiamare "voluttuari" e nei quali rientrano anche le nostre monete. E' vero che vi è una contrazione della spesa generale data dall'impoverimento dei redditi, specialmente della classe media, ma è anche vero, come molti sostengono, che chi ha qualche soldo da parte, frutto di risparmi non dichiarati, oggi non può più spendere nulla alla luce del sole. E li tiene fermi, in attesa di tempi migliori. E questa massa di danaro, che - diciamocelo chiaramente e senza ipocrisie, fino a qualche tempo fa non era tenuta sotto la mattonella come oggi, ma veniva reivestita in immobili, opere d'arte, gioielli, macchine ecc., difficilmente potrà "riemergere" in patria. Qualcuno prima ricordava come si sta già registrando una progressiva e preoccupante "migrazione" di questi capitali italiani verso la Svizzera. Ma non si potevano esercitare i normali controlli fiscali sulle categorie più "impresentabili" e nei casi più macroscopici, senza arrivare a queste misure draconiane e magari consentire la (parziale) deducibilità dal reddito di taluni acquisti (perchè no...anche di monete, quadri ecc) in modo da stimolare l'acquirente a richiedere sempre il rilascio di documenti fiscali e ad invogliarlo alla spesa? Saluti. Michele.
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  13. Ci sono voluti quasi 20 anni ma finalmente possiamo smettere di cercare i 50 centavos color grigio chiaro in rame-nickel che differenziavano il tipo KM 111,2 dal tipo giallo KM 111,1 in ottone. L'edizione 2012 del Krause finalmente corregge un errore durato troppo tempo. Entrambi i tipi sono stati coniati in alluminio-bronzo e quindi sono entrambi di colore giallognolo come tante altre monete argentine di quel periodo. E poi dicono che il Krause non recepisce le segnalazioni, ha solo bisogno di un pò più di tempo. Enrico
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  14. Ciao Magdi, mi fa davvero piacere che qualcuno abbia questo testo... Come dice sempre il mitico Giamba54, non sottovalutare mai nessuna ipotesi! Nel mio intervento ho scritto "simile", non vi ho dato certezze, anche perchè non conosco e non ho mai toccato la monetazione pavese, se non per quello che riguarda il periodo Visconteo. Il mio suggerimento è quello di non tralasciare questa alternativa, sono stato in diversi musei e di queste "scoperte" ti garantisco che se ne trovano, non dimenticare che il Cigoi ha fregato importanti numismatici come Vittorio Emanuele III, Brambilla, Papadopoli, giusto per citarne qualcuno... Solo il Kunz ebbe il coraggio di gridare al mondo il male che faceva il falsario friulano. Nell'Opus sono presenti quasi tutte le monete da lui falsificate, ultimamente nel studiare un falso di Castelleone ho notato che la fattura è quella di altre monete riprodotte dal Luigi, quindi non escludere nemmeno l'eventualità che non sia menzionata. Nel CNI sono presenti diversi falsi, e, in pubblicazioni moderne sono stati ancora riportati, quindi bisogna sempre stare in "campana". Per togliervi tutti i dubbi potreste domandare al museo di Udine, dove è presente la collezione CDNT (Cigoi Del Negro Tartagna), una riproduzione fotografica. Un confronto potreste farlo anche con la Collezione "Este Milani" (Asta Varesi 54) dove è presente un denaro di Arduino al lotto n.672 (g.0,95 estremamente rara). Spero di esservi stato utile e mi auguro che risolviate il mistero... Buon lavoro Ciao
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  15. ...e al calar della sera, si manifestano strane presenze :lol: petronius oo)
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  16. Caro davide, per la prima parte del tuo discorso, quello rigurdante le varinati, sono daccordissimo con il tuo pensiero, non ritengo giusto o opportuno catalogare una variante recante le sigle diverse del Maestri di Zecca o di Prova, essa è una moneta da inserire con un riferimento diverso......appunto; Chi ha catalogato il Mezzo Carlino di Layer, secondo me ha infatti commesso l'errore della cattiva lettura delle sigle sulla moneta, sigle queste che per la tipologia diciamo "base" dovevano essere GF - GI oppure GI - GF, ma nulla toglie che per errore e in questo periodo accadeva frequentemente (c'è ne sono di casi) qualche letterina veniva tralasciata o coniata in modo errato. Secondo il mio parere ed è il caso di questa moneta, o quella di Iachille e dell'Asta Artemide, dove compare solo la G; l'esempio potrebbe infatti ricadere anche nella segnalazione che ci hai fatto in precedenza quando parlavi di un Mezzo Carlino con le sole sigle G e G; per questo motivo ritengo che il suddetto mezzo carlino non rientrerebbe nè nel Corpus 614 ne nel 615. Rispondo volentieri e con piacere al tuo "dunque"......sicuramente hai dato una letta alla mia discussione sui maestri di Zecca, di Prova e Incisori della Monetazione Napoletana, ecco...ti posso assicurare che tantissimi riferimenti riportati nei tempi mi sono giunti errati o mal interpretati se non addirittura, potrei pensare trascritti male...è possibile; e questo è successo per molte monete meno ostiche delle famigerate zanette > Ecco la prova...andiamo al Cagiati, a te la moneta di Layer sembra riportare la sigla CF - CF ? credo proprio di no....quindi appare logico pensare, come detto prima, che di riferimenti errati c'è ne sono e pure tantissimi. Per quanto riguarda il Pannuti e Riccio, moneta presente alla nr. 33a e riportata con G - GF mi chiedo.....gli autori sono stati superficiali, attribuendola alla Corpus 615 o l'hanno visionata direttamente correggendo le sigle?? A questo non posso rispondere anchè perchè comunque sia, credo abbiano commesso l'errore di non riportare una nota nella quale si evidenziasse l'incongruenza riscontrata. (Così si dovrebbe fare anche ai giorni nostri perchè, come ben hai notato non si tramandano alle future generazione errori così evidenti) L'hai fatto notare anche tu, stessa moneta tre letture differenti per le sigle, ma siamo sicuri che le monete fossero le stesse ?? Vuoi il mio parere.....credo proprio di no, chi visiona direttamente la moneta (quindi persone esperte) non penso possa sbagliare nel descriverla, ma abbinarla superficialmente ad un Riferimento non corretto, questo sì che può accadere. Per me la 33a del PR è una tipologia diversa dalla Corpus 615 GI - GF, la riprova è la descrizione della moneta (se visionata direttamente dagli autori) riportante le sigle G - GF, sigle queste peraltro sicuramente valide in quanto visionabili anche nella moneta di Iachille, di Artemide e delle PR 27 - 27a - 33b dove la sola sigla G è abbinata alla IAF o come nel caso della 30b dove la sigla G, al contrario è posta sotto. Quindi sigla G da sola plausibile. Ecco perchè ritengo che le sigle apposte sulle monete siano, soprattutto nel periodo vicereale, un dato importante da non tralasciare per l'esatta catalogazione di una moneta. Come tutti ben sanno per l'esatta catalogazione delle sigle , biognerebbee che la moneta riportasse la data impressa e alcune volte nemmeno è possibile farlo dato che alcuni documenti riportano spesso incongruità nelle date della presenza in Zecca di uno o l'altro Maestro di zecca o di prova, ma purtroppo non è questo il caso. Cercherò, infatti, per quanto possibile e documenti alla mano di essere il più veritiero possibile. in questo post è capitata proprio la sigla più ostica che abbia mai incontrato e cioè la sigla GF del maestro di zecca, mentre per quelle G oppure GI del maestro di prova vada attribuita a Francesco Antonio Giuno, presente in zecca dal 1609 - Rif.BCNN An LII 1967 - De Sopo 1971 - MIR Napoli e DAP, anche se il Prota nel suo lavoro, dove prevalentemente da la precedenza ai soli Maestri di Zecca, in una nota a pag 18 riferisce che la sigla G è di Gaspare Giuno, ma in questo caso siamo sotto il regno di Filippo II, quindi non rientrante in questa casistica. Veniamo ora a di chi sono le sigle...e su questo potremmo scrivere un Articolo intero, spero di essere il più conciso possibile. nel BCNN An LII 1967 e nel lavoro del Prota sui Maestri di Zecca e Incisori della zecca Napoletana - 1914 si legge che giovanni Fasulo fu il primo maestro di zecca durante il regno di Filippo III, fino al 6 settembre 1611, e che era stato anche l'ultimo sotto Filippo II, la sua sigla fu IAF in nesso. Ora credo che la sigla GF su questi mezzi Carlini possa essere attribuita a Giovanni Antonio Fasulo, il motivo però per cui il Bovi ci riferisce della sola IAF questo non è dato che io possa conoscere. Grazie a tutti e ciao
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  17. questo è il forum "la moneta"..... :good:
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  18. Se è per questo se ti capita di partecipare alle aste VAuctions, al momento di confermare l'offerta ti apparirà un messaggio che recita (in inglese) più o meno così "a causa delle eccessive perdite non si spedisce più in Italia". Quanto a questo specifico venditore, se cerchi tra i post di cancun175 troverai la spiegazione: solo a lui sono state trafugate, se ben ricordo, almeno un paio di monete speditegli da Yorkcoins, che dopo averlo risarcito ha giurato di non spedire mai più in Italia. Difficile dargli torto. Ringraziamo quelli che ancora lo fanno.
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  19. Se guardi sugli ebay stranieri ti accorgerai che sono sempre piu' i venditori che spediscono in tutto il mondo "eccetto Italia". Cosi' evitano problemi di furti postali e problemi legali, come dargli torto....
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  20. Come in tutti i campi, è necessario usare la giusta misura (vale sempre il buon detto "in medio stat virtus") Da un lato ritengo molto importante favorire la conoscenza o almeno il modo più corretto su come incrementare la propria cultura. L'internet è un mezzo molto potente, ma anche molto ambiguo. Troppo spesso vige la mentalità del "copia e incolla", a scapito di un sano spirito critico. E' possibile reperire non poche informazioni e magari anche molte immagini di monete anche rare. Ma molto spesso restano importanti lacune, che possono essere in parte colmate solo con una attenta ricerca bibliografica, che richiede uno sforzo ben maggiore. Chi ha più esperienza dovrebbe aiutare chi ne ha meno, anche indicando lavori e relativa reperibilità oppure offrendo un serio riassunto, permettendo a chi è veramente interessato di proseguire anche da solo nei necessari approfondimenti in campo sia strettamente numismatico che anche storico. Dall'altro lato esiste sempre chi pensa di approfittare di tali conoscenze per fini non nobili, da che mondo è nato (giustamente i falsari ci saranno sempre, come le prostitute). La cosa più importante è, secondo me, quella di comprendere le reali dimensioni di un problema. Certe volte un problema è molto meno grave di quello che sembra. Altre volte invece è molto più serio di come appare. E' quindi necessario avere i giusti strumenti per capire meglio e questo vale in tutti i campi, compreso quello molto aleaorio della politica. Nel caso dei falsi, ovviamente ci sono dettagli che talvolta è meglio che siano confinati a persone serie e competenti che, se vogliono, possono (e dovrebbero) scambiare fra loro le loro opinioni. Ma esistono situazioni più generali dove è meglio evitare l'ignoranza o peggio la malafede, in qualche modo agevolando gli stessi scopi dei falsari. Se un falsario sa che esiste una maggiore attenzione al problema e che c'è qualcuno in grado di esprimere seri dubbi, magari senza entrare in troppi dettagli, è possibile che diventi più guardingo. So di dire cose ovvie e forse opinabii, ma di una cosa resto molto convinto e cioè una vera democrazia nasce e si sviluppa solo attraverso la cultura (e lo diceva pure Aristotele 2500 anni fa!), evitando al contempo atteggiamenti egoistici e improntati a mancanza di rispetto (un rischio insito anche nella consapevolezza che "sapere" è anche "potere"). Mi scuso per questa divagazione, ma, anche caratterialmente, non amo certi atteggiamenti snobistici oppure polemici che molto spesso affiorano nelle discussioni forumistiche, magari anche nella convinzione di mettere un pò di "sale e verve" nelle discussioni. Invece per me conta ed è più importante la chiarezza dei concetti che si vuole esprimere, sia nelle domande sia nelle risposte.
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  21. Ho partecipato all'asta Nomisma per un solo lotto: una medaglia che cercavo da tempo e mai trovata, per la quale ho ritenuto di offrire. Tra commissioni, imposta sui servizi e spese di spedizione, ho pagato il 25% (1/4) in più dell'aggiudicato. Nulla di scandaloso, per carità, si tratta di percentuali accettate dai partecipanti all'origine. Altre case estere applicano percentuali maggiori. Ma se a fronte di un bel catalogo da rimanere in biblioteca si può perdonare (o comunque meglio si digerisce) l'aggravio, on line per on line, si va tutti sulle piattaforme di vendita "plebee", nelle quali: c'è lo stesso piacere della ricerca che si provava una volta nei mercatini tradizionali; non ci sono commissioni, almeno per chi compra; per chi sa aspettare, ci sono veri e propri AFFARI, come tutti noi, nessuno escluso, sappiamo bene.
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  22. Spazio riservato al 2012... Voi se avete dubbi e domande...io sono qua... :D Ah, se volete esporvi in congetture, fate pure. Grazie per l'attenzione e per la lungaggine... :D Anteprima del video per provare l'ebrezza dell'interno del pozzo :D
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  23. Anno 2011 Settembre 2011 è finalmente arrivato, la tanto estenuante attesa è giunta al termine e si può iniziare a "darci dentro". Nelle settimane precedenti, insieme ai miei collaboratori, ne abbiamo già parlato, inizieremo subito. Durante l'anno sono venute fuori numerose ipotesi e l'idea che si tratti di un pozzo votivo è sempre più giustificata. Una cisterna sarebbe troppo piccola, un pozzo sarebbe troppo in alto (40m sopra la prima falla). Io, coadiuvato da altre due persone fisse fuori (sicurezza in primis), rientro nel pozzo, finalmente ci riuniamo, dopo 11 mesi di attesa e questa volta ho tutte le intenzioni di vincere. Durante l'estate avevo sognato un possibile esito, ma su questo torneremo dopo. Sì parte! Come l'anno precedente uno scavo attento, cercare di desumere ogni qualsiasi situazione e azione umana; stratigrafia al limite! Purtroppo quest'anno il titolare della cooperativa, nonché mio insegnante di "corda" e grande amico, ha da lavorare, pagato, e dunque sarà poco presente e senza di lui non entro! La sorpresa arriva però dopo il quarto giorno di scavo, davanti a me, c'è una situazione che sarà da li in avanti la più complicata possibile. Finalmente un qualcosa, una testimonianza, niente di che all'apparenza, ma importante ai fini della soluzione dell'enigma: un piano di tegole. Piano di tegole non ancora del tutto scoperto A ben 9 metri di profondità, un piano di tegole perfettamente ricostruibili in superficie (scopriremo poi), si presenta sotto i miei piedi e inizia una carrellata di fotografie al limite, appesi a metà pozzo per creare delle mappe di distribuzione e per definire le varie unità stratigrafiche. L'emozione non tarda ad arrivare, sopratutto al momento nel quale le operazioni di estrazione iniziano. Ogni "cazzuolata" mi aspettavo di trovare un qualcosa, un qualcosa di importante...tolte tutte le tegole, sotto di me, una situazione ancora più paradossale. Mi trovavo a camminare e sopratutto, circondato, da enormi pezzi di dolium, un orcio che abbiamo stimato in seguito essere alto 1,80m e largo al centro 1,10m. La situazione era paradossale, quell'orcio sembrava come se fosse stato inserito intero, stavo trovando tutto l'orlo, e l'inizio della pancia. Come lo avevano inserito li dentro? Intero? Avevano dunque costruito il pozzo in concomitanza della deposizione di un qualcosa? C'era da impazzire, finalmente stavo scavando qualcosa di reale, qualcosa che apparteneva realmente a quel pozzo. Frammenti di orcio che mi circondavano e mi facevano da pavimento Le giornate andavano ora a rilento, adesso si richiedeva la massima attenzione e io già pensavo a come raccontarvi il tutto (in quei giorni lo spunto di questo Topic). Iniziamo a togliere l'orcio, pezzo dopo pezzo, cercando di verificare che i pezzi a parete non fossero realmente rimasti a quella maniera perché in principio, intero. Una mattina, come tutti i giorni, entro nel pozzo, inizio a scavare e intorno alle 10, mentre congetturavo fra me e me, in fondo al mio pozzo, la trowel passa su qualcosa di "morbido", di tenero. Si scopre davanti a me un osso. Durante i metri precedenti, frammenti di ossa animali erano stati trovati e per il momento decido di non dargli peso. Pochi minuti dopo ci ripenso, le ossa, avevo già visto essere in condizioni critiche e dunque prima di rovinarle decido di vedere cosa può essere. In silenzio, senza dire a nessuno cosa stavo facendo procedo con lo scoprire molto attentamente questo osso. Era un femore, ancora attaccato al bacino, spuntato pochi centimetri sotto. Il mio battito cardiaco sale alle stelle, un mix di "paura" e gioia e stupore. Chiamo i miei compagni: "Ragazzi, mi sa che ho trovato un po' di ossa", "Che genere di ossa?" mi rispondono, "E' un femore attaccato al bacino e a meno che gli etruschi non commerciassero gorilla mi sembra proprio di uomo!"....da sopra, il silenzio... La troupe si mobilita, in pochi minuti sono tutti sopra di me a fare domande e soprattutto, mi dicono, stai fermo. Ebbene sì, io durante l'estate avevo pensato, sognato, al ritrovamento di un morto all'interno del pozzo. Io, per quanto possa dire che me la cavi piuttosto bene in quanto a stratigrafia e metodologia di scavo, un morto non l'ho mai scavato e dunque, pensai sin da subito di passare il testimone ad un altro mio grande amico della cooperativa, che di morti ne ha scavati a centinaia. Pochi minuti dopo, arriva, lui soffre negli spazi chiusi e non vuole entrare ma è l'unico in grado di fare una cosa del genere. Entra e in pochi secondi ci conferma che le ossa sono umane, adesso dobbiamo vedere di scoprirle. Io, felice all'inverosimile, mi faccio da parte più che volentieri e assisto il compagno di squadra in tutto e per tutto. Lui è un pignolo (sì lo siamo tutti in quella squadra :D) e munito di bisturi e cucchiaino si mette a scavare millimetro per millimetro queste ossa.....la sorpresa, con l'avanzare dei giorni è sempre più grande. Dopo una settimana di esaurimenti nervosi (non oso pensare cosa significhi scavare un morto a 10 metri di profondità in uno spazio di diametro 1,20m) la perfezione del suo lavoro si nota, eccome se si nota. Io entravo ogni giorno a fine giornata, a vedere il lavoro come procedeva...e come stava il mio "nuovo amico". E' un maschio, di età adulta, in posizione fetale ma con il busto rivolto verso il "pavimento". Come potete vedere dalla foto, il braccio sinistro è a parete in una posizione non troppo "naturale". Nessuna veste "importante", nessuno spillone, nessuna fibula, niente di niente. Era legato? Era vivo o morto al momento della deposizione? Sacrificio? Tomba monumentale? Queste domande avranno una risposta probabilmente a fine pozzo... "Il Fondatore" per intero. Dettaglio della testa. Il nostro amico, chiamato simpaticamente "Il fondatore" era privo di corredo, di vero corredo, ma stava insieme ad alcune forme di rituale, prime fra tutti, una serie di ceramiche, di vasi, ricostruibili per intero, con all'interno uno spesso strato di resina... :o Ora, la resina era molto utilizzata, come impermeabilizzante, sopratutto per contenitori del vino e molti "fondi" dei vasi ritrovati erano in piano su tegole... Il mio carissimo amico, scavatore del morto, una volta estratto tutto lo scheletro, mi cede il passo, dicendomi che adesso potevo divertirmi...lui aveva già visto cosa mi aspettava sotto il morto... Estrazione del cranio del mio "nuovo amico"...l'emozione di fargli rivedere dove aveva abitato è stata inspiegabile... Insomma, dicevo, rientro nel pozzo e quello che mi trovo davanti mi fa lacrimare gli occhi...una distesa di ceramica che ricopriva tutto il fondo del pozzo. Un lavoro maniacale mi stava aspettando...ogni singolo pezzo DOVEVA essere messo in pianta e quotato e mandato su in sacchetti singoli. Piano di ceramica iniziale Inizio a togliere i vari pezzi e in alto, intanto, si cercava di dare un senso a tutto...i vasi erano ricostruibili! Avevo una sensazione addosso incommensurabile, era bellissimo...pian piano arrivarono il sindaco, l'assessore e la sopraintendente... Un'altra settimana di lavoro e tutta la ceramica era fuori... Sotto il piano di ceramica altre pietre, un altro tappo di pietre alto almeno 40 centimetri, che ci fa fermare, sicuri del fatto di non lasciare nient'altro a vista...purtroppo i cari amici della cooperativa, non essendo pagati, giustamente dissero che se si voleva continuare, qualcuno doveva pagare, perché di tempo ce ne sarà da perdere, sopratutto se incontrassimo un altro morto... Il pozzo non è sicuramente finito, ho scavato fra le pietre per centimetri e ho trovato altra ceramica al di sotto e dunque, ancora, c'è da fare ;) Le ceramiche ricostruite sono queste che potete vedere sotto...bellissime...ripeto, tutte rivestite di resina per vino...probabilmente un'offerta per il morto, un segno di rispetto, visto che dopo la sua deposizione è stato subito ricoperto... Contenitori in ceramica. Insomma, anche per quest'anno, in attesa dei fondi necessari, dovremmo attendere, ma alle spalle abbiamo un grosso incarico, quello di scoprire chi fosse quell'uomo e perché era li e sopratutto, qual era il suo ruolo a Montereggi? Lo scheletro è al momento sotto studio a Firenze e la resina della ceramica sarà studiata, probabilmente, a Barcellona, sempre che i fondi arrivino... :( Più di 5000 fotografie hanno fatto sì che nulla si sia perso e questa bellissima esperienza, per ora ferma alla prima parte, rimanga con noi per sempre... Perdonatemi se vi ho annoiato con questo racconto, che però, volevo condividere con voi...essendo comunque ritrovamenti unici nel mondo dell'etruria ed estremamente importanti per il nostro territorio. Finisco dicendovi che entro Giugno l'area di Montereggi sarà completamente visitabile e in estate, l'attinente Museo Archeologico di Montelupo Fiorentino, conterrà i nuovi ritrovamenti. Per informazioni, contattatemi pure, anche per visite... :) merita davvero... :) Io, dalla mia, mi ritengo soddisfattissimo...la chimica con il mio pozzo non è affatto peggiorata, anzi, adesso sono legato a lui da quell'"amico" che abbiamo in comune... Vi ricordate i miei sogni a Luglio? Ebbene, la foto sottostante è un disegno che feci proprio in estate, 4 mesi prima l'inizio della campagna di scavo! Lasciando perdere i tesori :lol: disegnati in fondo, avevo intuito l'allargamento del pozzo e la presenza di un vaso enorme... :lol: nell'altro disegno, c'era anche il morto, strappato per scaramanzia... :P Disegno Un grosso saluto, in attesa di comunicarvi la fine di questo mistero, lasciando per scaramanzia, un messaggio vuoto sotto di questo... :D Mirko e il Fondatore... :)
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