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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/30/12 in tutte le aree

  1. le monete le invierò a tutti i richiedenti , non preoccuparti... :) sappi io non ho mai avuto interessi a guadagnare da queste razzie, anzi se consideri il tempo che ci ci dedico, dando le monete al prezzo a cui le ho acquistate, molti diranno che sono un fesso. ....c'è ahinoi infatti tanta gente che compra monete in eccesso e le rivende su Ebay giusto per guadagnarci qualcosa , ed in questo modo aiuta il fenomeno della speculazione.... io sinceramente non mi attacco ad un discorso di guadagno , ma sono veramente sempre molto contento di "adoperarmi" per il forum. Se tutti facessero come me (ma anche come tanti altri razziatori ) , non nascondo che oggi saremmo veramente una squadra veramente potente e con collegamenti in tutte le zecche, e riusciremmo ad inserire monete nella nostra collezione a prezzi giusti.
    3 punti
  2. Continuo il mio colloquio col forum, ormai è da un pò che sono sul forum, le dinamiche le conosco, il forum ha le sue caratteristiche, non è un corso universitario, non è un seminario scientifico, lo ritengo sempre un laboratorio, un contenitore di argomenti numismatici, dove le varie anime si incontrano e possono confrontarsi a distanza utilizzando la tecnologia che oggi permette tutto questo. Nel forum ci sono varie tipologie di utenti e anche non utenti : c'è la folta schiera dei visitatori, è la voce decisamente maggioritaria degli utenti on- line, spesso sono il doppio di quelli in chiaro col loro nick-name ; i visitatori chi sono ? Il forum è letto da tante anime della numismatica , ci sono persone degli apparati , diciamo così per essere brevi, leggono, si fanno un'idea e silenti capiscono e magari controllano gli orientamenti , le idee, le proposte uscite. Come definirli ? Appunto silenti, sono come gli spettatori , il pubblico di uno spettacolo,leggono ma non partecipano. Tra i visitatori ci sono ovviamente anche i curiosi, quelli che stanno pensando se è il caso di partecipare, quelli che vogliono vedere com'è questo forum. Poi ci sono " i nostri " , io li chiamo così, sono i veri attori, i protagonisti del forum, nel bene e nel male, fanno e conducono lo spettacolo per loro ma anche per tutti gli altri. Quindi la mia massima considerazione per questi utenti volontari, e sottolineo VOLONTARI, molto appassionati che dedicano parte del loro tempo libero a disposizione a lanciare discussioni, postare monete, identificarle, fare cataloghi, articoli, proporre eventi numismatici, condurre Circoli. Sono dei volontari culturali alla fine , il loro ruolo è questo, lavorano e auspicano la divulgazione e la conoscenza della numismatica. Quindi un plauso incondizionato a questi, ma siccome il post vuole essere serioso ma anche un pò scherzoso ,come si muovono questi attori protagonisti ? Vediamo se riesco a identificare qualche profilo,poi chissà quanti ne troverete anche voi . Intanto c'è il novizio, di solito inizia con un'identificazione, o con un salve sono qui per imparare, spesso è timido a inserirsi nelle discussioni ( li chiamerei utenti A ), ma non è detto , ci sono poi anche quelli che entrano sul forum e dici subito, questo è perfetto per il forum, funziona, sa comunicare,propone, si inserisce, ci sono e sappiamo chi sono, sono il motore del forum ( li chiamerei utenti B ). Poi ci sono i tecnici, gli scientifici,sono gli elementi più preparati, quando serve un loro commento anche breve è essenziale,spesso si limitano alla pura risposta tecnica, ma per animare il forum tanto ci sono gli utenti B ( mentre questi li chiamerei C). Poi ci sono gli occasionali ( chiamiamoli D ) intervengono una-tantum, spesso li vedi parlare di aste, di convegni, chiedono qualche informazione, un classico intervento è " arrivato il catalogo a......il........", vogliono essere aggiornati, ma si tengono un pò distaccati. In tutti questi ambiti i comportamenti, i caratteri,le reazioni sono differenti, ognuno ha le sue caratteristiche, e per fortuna che è così, c'è quello che ringrazia sempre a ogni risposta, c'è quello che non ringrazia mai, ci sono quelli che moderano gli interventi ( i famosi moderatori ), ma ci sono anche quelli che alla prima parola sbagliata partono in quarta neanche si andasse alla terza guerra mondiale. C'è ovviamente il prolisso come il sottoscritto, il sintetico,il simpatico che attira consensi per il suo stile, il riflessivo,il super-tecnico, c'è quello che pensa che il forum debba dare solo risposte scientifiche valide e certe, dare teorie inattaccabili e inconfutabili, in realtà in numismatica non siamo mai sicuri, tutto è in evoluzione, tutto è discutibile e confutabile; c' è chi si sente superiore agli altri, ai nuovi e alle prime armi, c'è chi invece avendo conoscenze si spende per questi come un matto per farli apprendere e appassionare ( questi utenti per fortuna sul forum stanno aumentando sempre più ) ; c'è poi lo spocchioso, come mi capitò personalmente al mio quinto intervento lanciando una discussione con coraggio, lo ammetto quasi esplosiva, ma che suscitò reazioni di vario genere, tipo quello di un super-utente che mi disse , per lanciare una discussione di questo tipo al quinto intervento ripassa tra qualche anno quando avrai dimostrato qualcosa sul forum ( per inciso la discussione finì copiata su un editoriale di Cronaca Numismatica). Ma quelli che preferisco ovviamente non sono gli spocchiosi, ma sono " gli Umili ", quelli che sanno e sanno molto, con stile e tatto aiutano tutti, quasi non vogliono mettersi in mostra, correggono pilotando i loro interlocutori e li incoraggiano e li spronano sempre e comunque a continuare, questi sono le anime trainanti del forum ,quelli fuori etichettatura, "gli angeli del forum ", grazie a loro da parte di tutti.,ma grazie comunque a tutti sia a quelli che partecipano, sia a quelli che semplicemente leggono,alla fine il Forum è per tutti.
    2 punti
  3. Sono d'accordo con la maggior parte degli interventi espressi finora ed esprimo il mio rammarico per la situazione in cui versa il ccnm. Il ccnm deve però essere in grado di offrire qualcosa di innovativo, essere all'avanguardia o meglio, 'sapersi vendere'. Purtroppo o per fortuna, a Milano c'è un altra grande società, la sni e come altra forma di associazionismo c'è il cordusio: cosa offre il ccnm che questi non offrono? Ecco, sono convinto che questa sia la domanda alla quale dover rispondere. La seconda domanda potrebbe essere: come rendere più fruibile il ccnm? L'incontro al martedi sera è scomodo, la sera a milano per i giovani di provincia (come ad esempio il sottoscritto) non è certo una passeggiata, se consideriamo che è anche in settimana e non ad esempio, alla domenica o al venerdi sera (il sabato sera è differente, non togliamolo ai giovani :D). Per quanto mi riguarda, suggerirei di cambiare giorno, ad esempio suggerirei la domenica pomeriggio; in concomitanza col cordusio, potrebbe essere una buona scelta, considerando, a quanto ho capito, che non è nemmeno lontano (sinceramente non so nemmeno dove sia la sede...). Ogni tanto si potrebbe pensare di organizzare anche qualche pranzo numismatico, così per attirare persone e passare un po' di tempo in compagnia. Inoltre, chi viene da fuori, potrebbe pensare di fermarsi e ripartire la domenica sera. La seconda proposta riguarda una quota agevolata per i giovani o per i 'senior', che frequentano il ccnm da oltre 10/20 anni, oppure una quota 'sostenitore' o... Insomma, chi più ne ha più ne metta. Sono convinto che proponendomquesti 'sconti' si avrebbero più adesioni. Una rivista, un bollettino, un... Col cgn si sta pensando di dare il via ad una rivista: perchè non associare le due cose? Il ccnm ci mette il nome, la storia e magari contribuisce (da definire la misura) alle spese di stampa e distribuzine... Altra idea interessante, che ne dite? La passione, a volte, può fare dei piccoli miracoli. L'associazionismo col cordusio, con musei, le proposte di giornate a tema... Insomma, quanto si può fare per promuovere incontri tra i collezionisti e promuovere, alla fine, anche il circolo stesso. E ultimo, ma non per importanza, la 'presenza' e la multimedialità: il circolo dev'essere raggiungibile, dev'essere visibile! Un sito internet, una mail per chiarire i dubbi, pubblicità... Non lasciamo morire questa storica realtà milanese. Per quanto mi riguarda, attendo nuove e poi vedrò di iscrivermi :) Scusatemi per gli errori, ho espresso tutti questi pensieri a ruota libera... Perdonate gli errori! Saluti, N.
    2 punti
  4. Salute per questo n°1 del neonato mensile"Il Giornale della Numismatica"si sono avuti dei fisiologici ritardi di logistica distributiva dovuta all'organizzazione per poter porre sul mercato,dalle rotative all'utenza finale,una nuova rivista mensile che interessa gli appassionati di Numismatica.Questo gap ,già dai prossimi numeri,verrà colmato. E'comunque da far presente che gli articoli,in una rivista di Numismatica,non scadono mai ,tantevvero che a me ,in qualche ritaglio di tempo,piace andare a rileggere articoli di Numismatica di riviste pubblicate anni addietro. In questa neonata rivista l'attuale direttore responsabile Roberto Ganganelli ,che era curatore di Cronaca Numismatica,cercherà di impostare la medesima linea editoriale di Cronaca Numismatica,ed in più,ascoltando i pareri dei lettori,come ,del resto si è visto già al primo numero,ha introdotto ed introdurrà delle novità che ,egli,oggi,in qualità di direttore della rivista può effettuare e che,magari,nella precedente Cronaca Numismatica non poteva . Sulle novità della rivista vi renderò partecipi via via che andrò a recensire questo primo numero. Inizio col dire che è stata ferma volontà di Roberto Ganganelli porre in vendita la rivista anche in edicola per far si che incontri altri nuovi probabili acquirenti. La grafica è di facile impatto e moderna ,vi sono vecchi collaboratori di Cronaca Numismatica con le loro foto aggiornate ed anche nuove firme provenienti dagli appassionati e studiosi . Anche se vi sono degli spazi tematici uguali a Cronaca Numismatica sono stati posti,in questa rivista,con diverso ordine.Inoltre non sono state pubblicate lettere ricevute dalla redazione con richieste agli "esperti"di Numismatica poichè si stà prima raccogliendo la corrispondenza,poi ,nei prossimi numeri verranno pubblicate le lettere e le risposte dei lettori. Dopo la copertina,aprendo la rivista ,troviamo l'editoriale del direttore Roberto Ganganelli"Una passione antica che fa restare giovani"in cui ci presenta questa rivista ed i suoi intenti,non dimenticandosi di ringraziare coloro che hanno fatto in modo che Il Giornale della Numismatica sia venuto alla luce. Monete e Mercati sezione curata da Giulio Gianelli ex Cronaca Numismatica"Verso la scomparsa delle banconote?"e dal titolo si comprende che l'autore ci esprime il suo pensiero sulla limitazione di contante ma ancorpiù ci riassume quelli che sono gli umori in generale per questo argomento. Segue la sezione sulle novità numismatiche italiane,di San Marino e del Vaticano,che in Cronaca Numismatica le si trovava verso la fine della rivista ed a curare questa sezione è Marco Tagliaferri che ci parla del 10 Euro commemorativo di Alcide De Gasperi e della figura storica di questo personaggio politico del secolo scorso.Con intervista all'artista Luciana De Simoni che ha creato il ritratto di De Gasperi sui 10 Euro emessi dalla Zecca italiana. A pag.8 si dà spazio all'euro che in Cronaca Numismatica era relegato nelle pagine finali della rivista,insieme alle novità numismatiche italiane,infatti la sezione è Spazio euro curata da Duccio De Rosa ed il suo articolo s'intitola "L'erotismo di Klimt seduce l'oro viennese"infatti egli ci parla dell'estro di Gustav Klimt ,della sua fama di trombeur de fammes,e delle precedenti emissioni monetali in oro che la zecca austriaca ha deciso di dedicargli e di quelle che anche quest'anno lo vedranno protagonista sui 50 euro in oro. Nelle prime pagine rispetto a Cronaca Numismatica appare qui la rubrica"all'incanto"a cura di Marco Tagliaferri,rubrica dedicata alle case d'asta o,per meglio dire,alle aste numismatiche ed alle monete che si rendono protagoniste.In questo numero vi è la recensione sull'asta di Bolaffi del 1°dicembre 2011. Visto su internet è la rubrica dedicata ai siti web di Numismatica ed è curata da Antonio Castellani e l'articolo s'intitola"Dal Rinascimento di Pisanello all'Aiam di oggi"in cui si parla di medaglie e del sito web dell'Associazione Italiana Arte della Medaglia in cui l'autore recenzisce questo sito . Si prosegue con le notizie in breve fra cui si parla della Numismatica nel il redditometro ed anche vi è l'articolo in cui si parla della pemiazione per il concorso"Pro Mario Traina"e di vari ritrovamenti monetali. A pag.18 ,anche qui di diversa collocazione rispetto a Cronaca Numismatica, vi è la sezione dedicata alle nuove emissioni monetali mondiali. "La cronologia delle prime monete di Roma repubblicana"articolo di Roberto Salati e Lorenzo Bassi che cercano di dare una cronologia alle prime emissioni monetali dell'Urbe in base ad alcune analii storico/deduttive. "Denari antiquiores:la due rare varianti di Eugenio II"di Raffaele Benedetti che ci parla delle prime emissioni monetali papali e fralaltro di un antiquiores di Eugenio II venduto in un'asta Negrini con la disposizione delle lettere nella legenda in modo inedito "Denaro e bellezza"di Roberto Ganganelli il quale dal titolo dell'articolo che è anche quello della mostra che è stata protagonista fino al 22 gennaio a Palazzo Strozzi a Firenze ci parla della relazione fra banche,politica,mecenatismo,arte e bellezza nella Firenze protagonista mondiale fra il secoli XIII e XV. "Il doppio Battista e l'aquila bicipite"a pag.38 di Antonio Castellani.In un certo qual modo l'articolo si riallaccia al precedente poichè essendo il Fiorino il Dollaro del medioevo fu copiato da molte zecche europee e quella tedesca di Lubecca che incise il Battista anche sulle proprie monete auree e l'autore esamina un Fiorino emesso da questa Zecca con un aquiletta contromarcata. "Paolo Ciulla,il falsario caritatevole(I parte)"a cura di Stefano Poddi che in questa prima parte descrive la vita del falsario siciliano Paolo Ciulla che giunse ,con una vita da film,a falsificare cartamoneta in maniera quasi perfetta ,riuscendo a far emergere il suo talento pittorico. "Finalmente insieme i rubli di famiglia dello zar Nicola I "in cui la redazione vuole sottolineare l'importanza numismatica in particolar modo per le monete russe della prossima asta ,dei primi di febbraio,della casa d'aste tedesca Kunker la quale vede protagoniste ,per la prima volta tutte insieme le cinque rarissime monete da Rublo coniate come presentazione ed in pochi esemplari per tipo dello Zar Nicola I. "Guerre calde,fredde e dollari...lunari"articolo di Antonio Castellani su di una curiosa storia numismatica americana che vede per protagonista il Dollaro di "Ike"Eisenhower "Le 90 primavere del principe Filippo"nella rubrica Una moneta una storia curata da Roberto Saccarello che ci parla di Filippo di Edinburgo ,marito della Regina Elisabetta II d'Inghilterra,nonchè presidente emerito del WWF(tra gli altri titoli)che ha festeggiato il suo novantesimo genetriaco ospitando a Buckingham Palace un evento a favore dei non udenti e la Royal Mint ha festeggiato tale compleanno la moneta commemorativa da 5 Sterline ,peraltro la prima volta nel Regno Unito con una moneta in cui appaiono sul medesimo conio entrambe le figure dei volti dei sovrani inglesi. "Un progetto tedesco per l'uscita dell'euro"per la rubrica Una banconota al mese,a cura di Cesare Brignole anche lui ex di Cronaca Numismatica,il quale,a pag.51,ci parla,come da titolo, del raccapricciante progetto tedesco per uscire dall'euro,poichè alla Germania,la "difesa dell'Euro",costerebbe di più che uscirne e cita un precedente storico con svalutazione monetale di banconote tedesche ,cioè quello del 1993. Nella rubrica dedicata alle medaglie,per l'appunto Il picciol cerchio ,curata da Giancarlo Altieri ex di Cronaca Numismatica il titolo dell'articolo è"Quell'annuale di Papa Montini che rottura.....della tradizione"perlappunto si parla della rottura di stile con i coni delle precedenti medaglie pontificie in quanto la medaglia di Papa Montini non solo era di forma inconsueta ,ovale ed irregolare e l'artista fu Floriano Bodini.e ciò fece scature molte critiche negative abche fra la giuria che doveva votare l'approvazione dei conii della medaglia. Nell'angolo dell'araldista ,a pag.54,curato da Maurizio C.A.Gorra,nell'articolo"Le gambe lunghe e il sasso che vigila"si perla di animali volatili a gambe lunghe quali gru,e cicogne e della loro simbologia sfruttata in araldica. Questo primo numero de Il Giornale della Numismatica si chiude con la recensione dei libri "Veri o falsi?I medaglioni di Abukir"di A.Savio e A.Cavagna eletto libro del mese,"Santi e monete"di V.G.Moneta;"Il Ripostiglio di Montespertoli"di m.De Benedetti e su quello di G.Sgarzini"Il lavoro della memoria.Il Poligrafico a Piazza Verdi"di G.Sgarzini e sulle altre riviste del settore e gli appuntamenti di Numismatica. L'ultima rubrica è quella dedicata alle monete di borsa"bullion corner"a cura di Mathias Paoletti,per coloro che intendono le monete come bene di rifugio od investimento. Altra novità:In allegato alla rivista vi è una rivista speciale commemorativa del decennale dell'Euro in cui vi è l'Euroeditoriale di Ganganelli,l'articolo della redazione sulle prime emissioni e sulla progettualità degli euro italiani. Robert Faben analizza la convenienza di ritornare alla Lira e quella di restare con L'Euro. Antonio Castellani intervista Laura Cretara,l'artista che creò il bozzetto dell'uomo vitruviano presente sulla moneta da 1 Euro Roberto Ganganelli intervista Guido Crapanzano esperto di banconote che ci parla dei disegni sulle euro banconote ,della sicurezza contro i falsari e se si ritengaancora di introdurre biglietti con tagli inferiori ai 5 Euro. Antonio Castellani ci parla della tecnologia che vi è dietro l'emissione di eurobanconote La redazione parla dei 2 Euro coniati dalla zecca tedesca per commemorare i 10 anni di Euro. Infine vi è il catalogo di tutte le emissioni dei 2 Euro con numeroi di tiratura e relativi gradi di rarità. --Buona lettura ed auguri alla nuova rivista,al direttore,alla redazione ed all'editore --odjob
    1 punto
  5. Ricordiamo a tutti gli utenti che: 1) In Italia, ai sensi della normativa vigente, è vietata ai privati la ricerca di cose di interesse archeologico, incluse le monete antiche, con qualunque mezzo incluso il metal detector, in qualunque luogo indipendentemente dal fatto che si tratti di zona archeologica. 2) Qualunque ritrovamento fortuito di cose di interesse archeologico deve essere segnalato entro 24 ore alle autorità competenti (Carabinieri, Soprintendenza per i Beni Culturali, Comuni ecc.) 3) Ad eccezione di quanto specificato al punto 1) sopra, l'uso del metal detector è totalmente legittimo, purchè si abbia il consenso del proprietario del fondo dove si effettua la ricerca e con l'esclusione di casi particolari quali ad esempio, ovviamente, le zone archeologiche. il MD non è vietato in Italia ed è quindi di libera vendita, ma il suo impiego in zone archeologiche o per la ricerca mirata, anche in zone non archeologiche, di monete in particolare e di materiale archeologico in generale, è severamente vietato dalla legge. La ricerca in terreni di proprietà privata (non ricadenti in zone archeologiche) è ammessa previa autorizzazione del proprietario del fondo. La ricerca lungo i litorali e le spiagge, da alcuni anni molto in voga a quanto pare, viene svolta senza particolari permessi (sarebbe comunque consigliata la richiesta alla competente Capitaneria di Portodell'autorizzazione alla ricerca, indicando gli ambiti geografici della ricerca). Cosa accade se, fortuitamente, il MD porta alla luce una moneta che ha più 50 anni? La legge dice che deve essere data tempestivamente comunicazione all'Autorità, la quale dovrà valutare se il ritrovamento possa rivestire lo status di "bene culturale". Il ritrovamento potrà essere anche rimosso dalla sua sede di rinvenimento, se è necessario metterlo in sicurezza; altrimenti va lasciato dov'è. Se lo si rimuove, occorrerà annotarsi il punto, la profondità e tutto ciò che potrà essere utile a ricondurre al luogo di ritrovamento l'oggetto rinvenuto. La ricerca con il MD ha già ottenuto da alcuni enti territoriali una regolamentazione; si consiglia di informarsi presso le apposite sedi della vostra regione. Il nostro forum lamoneta è un forum di numismatica. Quando qualcuno di noi, attraverso un intervento, viola anche involontariamente la legge, non crea problemi solo a se stesso ma anche a chi ha la responsabilità del forum, cioè al suo (ai suoi) amministratore/ri. Accostare su questo forum il MD all'identificazione di monete, o arrivare magari anche a postare messaggi nei quali si dichiara esplicitamente di aver ritrovato una moneta sottoterra grazie al MD, costituisce un potenziale serio pregiudizio non solo per chi posta questi messaggi ma anche per chi ha la responsabilità del forum. Invitiamo pertanto tutti gli utenti ad uno scrupoloso rispetto di tale normativa.
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  6. Credo ci sia un errore logico nel ragionamento sopra esposto. Pronunciarsi sulla falsità di una moneta e avere il 50% di probabilità di successo non ne consegue che il 50% delle monete in circolazione siano necessariamente false. Significa invece che esaminando la bontà delle monete che si “presume” siano false, si ha il 50% di probabilità di azzeccarci . E' evidente come ciò abbia una ben diversa la portata. J Nqturalmente credo che il tasso di probabilità di successo sia fortemente dipendente dalla bontà degli occhi che esaminano le monete .. Detto questo, mi domando , perche tanta levata di scudi proprio ora , dopo che quanto successo a NY è un fatto acquisito , e perche , se tanto era evidente la falsità di tale esemplare (cosi almeno saremmo indotti a pensare da tanta dialettica) nessuno, né tantomeno collezionisti né commercianti che hanno pur esaminato il pezzo si sono pronunciati in tal senso ? In fondo di bufale celebri (basti per tutti un clamoroso, bellissimo, tetra di Naxos falso di una celebre asta tedesca che lo sbatté addirittura in copertina), e di tale moneta si parlò ben prima dell’asta con magra figura rimediata dal venditore. Forse non sarebbe il caso di fare davvero gli umili (e non solo a parole che impegna assai meno) e fare un passo indietro, magari proseguendo in una disamina attenta, minuziosa, quale quella che sta portando avanti Acraf, con TUTTI i limiti e i “caveats” evidenziati dall’analisi a distanza che essa comporta , senza trinciare giudizi affrettati che poi potrebbero non essere supportati all’evidenza dei fatti o di analisi piu rigorose ? In fondo ci troviamo di fronte a un pezzo sul quale , “apparentemente”, nessuno nutriva dubbi fino a meno di un 1 mese fa, mentre ora sembrerebbe quasi un pezzo trovato nelle merendine di MisterDay quasi che coloro che non lo riconoscano come tale fanno la figura dei dilettanti. Devo dire che questo semplificazione mi sgomenta un pò. Forse c’è più all’occhio di quanto a volte non veda. Continuiamo ad approfondire , per un giudizio compiuto c’è tempo.
    1 punto
  7. Essendo in Italia, il Marengo è la scelta migliore. Moneta riconosciuta e sempre richiesta. I lingotti hanno mercato ma noi italiani siamo più esteti per quanto riguarda il collezionismo, e anche l'investimento. Qui in America, i lingottini vendono benissimo, sia in oro che in argento. Se vuoi "giocare" all'investitore (senza offesa, anzi, avessi avuto io un po' del senso del risparmio alla tua età!) allora dovresti diversificare. Oro e argento oppure oro datato e moderno. Magari spendendo 250 euro adesso e poi 100+100+50 in 3 volte successive. E' vero che la spedizione ti costerebbe di più (in un negozio no, ovviamente), ma avresti più il senso dell'investimento. MM
    1 punto
  8. Credo che facessero così > Si procedeva alla fusione di apposita lega metallica da versare in stampi precedentemente preparati mediante l’utilizzo di monete legali (originali e il più possibile nuova con tipo e legende con il massimo rilievo); ottenuto lo stampo in questo si colava la lega fusa in appositi crogiuoli e ottenuta la riproduzione della moneta il pezzo veniva usualmente sottoposto a parecchie operazioni addizionali; in corrispondenza dell’apertura dello stampo che permetteva la colatura della lega di norma si osserva un rigonfiamento del bordo che spesso si estendeva sulle facce della moneta, questo difetto veniva rimosso con l’uso di una fine limetta. I falsari che intendevano fabbricare le monete mediante il procedimento del conio avevano sempre la necessità di provvedersi di un torchio o del bilanciere; per procurarsi la matrice ponevano al fuoco un piccolo blocco di acciaio dolce, di forma cilindrica e quando questo era divenuto incandescente lo si poneva sotto la pressa di un bilanciere, accoppiato ad una moneta genuina da cui si voleva ottenere l’impronta applicandovi la forza necessaria ad ottenere sul blocco d’acciaio l’impronta; l’operazione si ripeteva per tutte e due le facce della moneta ma il più delle volte era necessario acquisire una certa pratica nell’operazione prima di ottenere uno stampo discretamente riuscito; essendo comunque difficile far penetrare bene l’acciaio incandescente nelle piccole insenature della moneta ottenuto il conio questo era generalmente ritoccato. Ciao
    1 punto
  9. 45,8 euro al grammo... una sterlina se la riesci a trovare a 330 contenendo 7,3 gr di oro ti viene 45,2 al grammo um marengo se lo trovi a 260 contenendo 5,8 grammi d'oro ti viene 44,7 al grammo.... e poi vuoi mettere la bruttezza di un anonimo parallelepipedo con il fascino di una moneta?
    1 punto
  10. Purtroppo, quando parliamo di oro, la matematica non è un'opinione! 10 gr. di oro te li mettono 458 euro, ossia 45,8 euro a grammo. 2 marenghi costano circa 540 euro un marengo ha 5,8 gr. di oro fino - 2 marenghi sono 11,6 gr. 540 euro diviso 11,6 è uguale a 46,5 euro a grammo. Come puoi vedere la differenza tra il prezzo del lingotto e quello delle monete di cui si è trattato sino ad ora è proprio piccola! Da una parte hai un lingottino, dall'altra una moneta che racconta anche un po di storia.
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  11. sul sesterzio di chi,innanzi tutto...e poi, come sempre..sulla base di una foto?con i programmi di ritocco che sono disponibili? con le variabili infinite di luce/colore/angolo di ripresa etc etc etc? mmmhhhhhh.........a me, le dissertazioni stilistiche, se non supportate da un lavoro analitico comparativo, in mancanza di rilievi tecnici , sembrano SEMPRE aria fritta....quale che poi sia il risultato effettivo..c'è il 50% di probabilità di azzeccarci, mi pare abbastanza alta per non vantare capacità particolari....anche una scimmia ha le stesse probabilità di imbroccare la risposta giusta...altra cosa è fornire motivazioni di giudizio e spiegazioni solide, per quanto permesse dai dati disponibili, o altrettanto solide conclusioni deduttive...le impressioni lasciamole ai D'Urbé di turno...dai retta...le collezioni anche pubbliche, son piene di patacche che facevano una bella impressione...poi all'analisi cadono come pere...
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  12. miroita

    CVS

    Ciao Adolfo, allora ricapitoliamo: - il R/ ricalca grosso modo il R/ del denaro che io ho classificato come 3° Tipo; gli stessi caratteri della legenda sono assimilabili; ma come già segnalato si nota tra ore 1 e 3 un raddoppio della perlinatura del cerchio interno ed una sola P , con la seconda P parzialmente visibile nella pancia alta e potenzialmente nella perlinatura alta interna; questo probabilmente potrebbe essere dovuto ad una ribattitura o ad uno spostamento del conio. - sempre sul R/ si nota chiaramente, come anche rilevato da lollone, una croce in "incuso" che va ad intersecare le lettere CVS all'interno del cerchio. - al D/ invece, si vedono delle distonie nella legenda specie nella parte iniziale sul DE (non molto leggibile) , ed anche questo potrebbe essere dovuto a ribattuta o spostamento di conio; - scacchi ha giustamente evidenziato i terminali dei bracci della croce; noi eravamo abituati a vedere nei denari di Ancona i terminali dei bracci della croce classici della croce patente, che in alcuni casi si presentavano leggermente unghiati ed in altri casi in forma del tutto unghiata e grossolana; questi non si erano mai visti. - dulcis in fundo, i bracci della croce, che nella classica croce patente sono più ampi verso l'esterno per restringersi al centro dove si congiungono, in questo caso presentano una dimensione quasi uniforme su tutta la lunghezza dei bracci. - In vero, credo che la croce rappresentata in questo denaro (chiedo conferma a quanti più esperti di me in materia) possa considerarsi una "croce potenziata". La cosa ancora più strana, e qui ho fatto ricorso alla vecchia discussione iniziata da "paleologo" nel lontano 2008 http://www.lamoneta.it/topic/34954-la-croce-patente-sulle-monete-medievali/ , ma di questo tipo di croce, tra le tante rappresentate, non ne ho trovato traccia. In questi ultimi giorni mi sono un po' perso dietro alle varie tipologie dei denari di Ancona, riguardando le monetine già in mio possesso e quelle di recente acquisizione e mi sto facendo une certa idea più solida (spero) su queste monetine, ma semmai ne parliamo in altro momento. Ora vorrei magari sentire qualche altro parere.
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  13. "Ma sempre rimanendo nell'assurdo, su quali basi giuridiche si potrebbe giustificare il sequestro delle predette Caravelle, se le stesse sono state coniate, con tanto di regolare decreto di emissione dalla vigente ed operante Repubblica Italiana?........Anche se lo può sembrare, caro Bizerba, la mia non è assolutamente una provocazione..." La legge non fa differenza fra monete della Repubblica italiana denominate in lire (che fra l'altro sono ormai tutte fuori corso e prescritte) e monete coniate durante altre forme di Stato, ma si riferisce unicamente a monete che hanno più di 50 anni, italiane e straniere. Fra l'altro, se fosse valida la Tua obbiezione, mi dovresTi spiegare che differenza c'è, dal punto di vista della necessità di pubblica tutela, fra un 500 lire "caravelle" del 1958 e, poniamo, un 50 centesimi del 1942? Perchè queste due monete, assolutamente comunissime, dovrebbe essere tutelate diversamente dalla legge? I motivi che giustificherebbero il sequestro delle caravelle sono gli stessi, nè più e nè meno, che hanno finora giustificato il sequestro di monete che hanno più di 50 anni. Che poi questi motivi siano validi o meno, lo si viene a sapere sempre dopo che il sequestro è stato effettuato..... M.
    1 punto
  14. Il tetra-cornucopia di Anfipoli, Price 108, l'ho in archivio ma non nell'album. Questo è l'esemplare con l'errore di grafia ABSILEWS. apollonia
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  15. Mio consiglio? Vai avanti un passo alla volta. E soprattutto tieni in mente un obiettivo preciso. Non lasciarti influenzare dalle opinioni degli altri: sei tu che devi collezionare, ciò che piace a un altro non deve e non può necessariamente piacere a te. Vittorio III è difficile da completare ? Pensare che l'ho sempre ritenuta una delle collezioni più semplici che esistano :D .... poi sta a ciascuno di noi scegliersi i paletti che meglio delimitano le nostre possibilità economiche. Quando ho iniziato la collezione della zecca di Mantova il primo consiglio che ho ricevuto è stato "lascia perdere" :huh: ma se una collezione è facile da finire che gusto c'è a farla? Io ho sempre pensato che le collezioni sono belle solo quando non finiscono mai... altrimenti mi sarei messo a fare le figurine dei Calciatori (in realtà faccio pure quella, ma è un altro discorso :lol: ). Per finire, compra i pezzi importanti quando sei pronto. Con Vittorio III è naturale che a un certo punto venga la voglia di saltare la ripetitività di certi pezzi (penso ad esempio a tutte le date comuni dei 2 lire aquila sabauda, oppure delle quadrighe lente o delle bighe) e difatti pure io ho anticipato l'acquisto delle tipologie importanti che mi mancavano, come il 5 lire 1911 e il 20 lire 1936. Ma li ho presi solo dopo aver sondato per bene il mercato. Sono monete costose ma comuni, che non vale la pena strapagare.
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  16. anche il mio caso è simile a quello di arka il circolo di cui faccio parte si trova nella provincia di torino e sopravvive grazie alla presenza costante di 5 o 6 persone, qui colgo l'occasione per ringraziare pier e daniele che parteciparno e fanno un mucchio di Km per esserci, più di 40 anni di vita ma difficile da gestire, nonostante che la sala in cui ci ritroviamo ci costa solo per il riscaldamento.... è una malattia comune, ma si può modificare.... l'esempio ci è dato da Biagio Ingrao che in un periodo di crisi dei circoli ne ha fondato uno.... e vada come vada..... certo internet ed in gran parte questo forum ci danno la possibilità di confrontarci ugualmente, ma questo vale per annullare le distanze che sarebbero incolmabili..... per le realtà vicine invece i circoli sono un'occasione di confronto e ,direi, anche di amicizie di persone con le stesse passioni.... non possono essere messe allo stesso piano.... senza l'incontro con gli appassionati "anziani" (e le virgolette sono d'obbligo) vengono a mancare gli apporti che possono venire solo dall'esperienza e dagli anni di passione vissuti! io incoraggio tutti a partecipare ai circoli e assicuro che i soldi sono l'ultima cosa... i presidenti, gli amministratori di queste "società" sarebbero sicuramente disposti a fare quote "di favore" per i giovani o i neo iscritti o anche solo per chi economicamente non può sopportare la spesa, l'importante è esserci!!! è il poco tempo che ci opprime, la difficoltà di reperire la "voglia" di partecipare, ma solamente perchè non si sa cosa si perde.... vi assicuro che quando ho cominciato a frequentare il mio circolo ho avuto solo da guadagnarci e grazie a ciò che ho appreso ho potuto portare l'insegnamento a me dato anche a coloro che mi sono lontani ma hanno la mia stessa passione...... o almeno ci ho provato! non facciamo morire i circoli, l'incontro umano è molto più importante che quello virtuale in rete, che comunque è utile a colmare le distanze..... le due cose assieme sono il "perfetto" per la nostra passione.... .... capisco la disperazione di gpittini .... ..... non facciamoli morire......
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  17. Le Goff: "Scoprii la Storia nel frigorifero" Jacques Le Goff nella sua biblioteca in una foto del ‘99. Lo storico oggi ha 88 anni, e vive tra i libri + TUTTOLIBRI Dalle imprese di Dracula alla leggenda aurea di Jacopo da Varazze, le nuove curiosità del grande studioso ALBERTO MATTIOLI Un’intervista con Jacques Le Goff dà un nuovo significato all’espressione «parlare come un libro stampato». Sulla scrivania sommersa da un quadruplo strato di libri e di carte, il computer non c’è. La macchina per scrivere, nemmeno. «Mai usati. Ho sempre scritto a mano. Adesso, però, non ci riesco più». E allora come fa? «Detto. Viene qualche studente, oppure l’editore mi manda qualcuno». Forse è il segreto del suo francese netto, scandito, cartesiano, con le frasi che si susseguono senza mai un’incertezza o una ripetizione. Il medievista ottimo massimo ha 88 anni, è vedovo, solo, non esce più di casa e dentro si muove appoggiato a un girello. Le gambe lo tradiscono. Il cervello, no. Dal ‘56, da Mercanti e banchieri nel Medioevo, passando per saggi diventati classici come La nascita del Purgatorio o la monumentale biografia di San Luigi, Le Goff continua a raccontare il Medioevo in modo tale che sembra di viverci. E, in ogni caso, verrebbe voglia di farlo. L’ultimo libro è appena stato pubblicato da Perrin: A la recherche du temps sacré, «Alla ricerca del tempo sacro», sottotitolo Jacques de Voragine et la Légende dorée, «Jacopo da Varazze e la Leggenda aurea», cioè la più celebre raccolta di vite di santi dell’epoca e non solo di quella: «La Leggenda aurea è uno dei libri più importanti del Medioevo. Me ne sono interessato da molto tempo e non ho mai smesso di pensarci. Ma disponevo solo di traduzioni francesi del Diciannovesimo secolo o dell’inizio del Ventesimo. Nel 2004 è stato finalmente pubblicato il testo originario in latino. Jacopo da Varazze era un domenicano, prima a capo della provincia della Lombardia e poi vescovo e cronachista di Genova». Il suo libro fu il bestseller del Medioevo: «Soltanto per la Bibbia esiste un numero maggiore di manoscritti. E, cosa interessante e rara per l’epoca, la Leggenda ebbe molte traduzioni nelle lingue volgari. Jacopo era al centro di tutto quel che c’era di più interessante nel suo tempo. Intanto stava a Genova, che nella seconda metà del XIII secolo era il centro economico più importante d’Europa. Poi era un domenicano, quindi un esponente del movimento religioso, ma anche intellettuale, più nuovo e dinamico. Inoltre, ha beneficiato di alcune novità importanti della cultura medievale: per esempio, la lettura silenziosa. Fino al XIII secolo, la lettura si faceva a voce alta, e non solo nei conventi. La lettura silenziosa si diffonde insieme alla cultura laica e chiaramente significa anche una lettura più facile e più frequente. Infine, Jacopo aveva certamente anche un talento letterario: le sue vite sono piene di racconti e di aneddoti». Ma se fosse finalmente inventata la macchina del tempo e gli potesse parlare, cosa gli chiederebbe? «Credo che per prima cosa gli esprimerei, molto umilmente, la mia ammirazione». L’appartamento, nel Diciannovesimo arrondissement di Parigi, è moderno e abbastanza anonimo. La stanza dove Le Goff passa le sue giornate insieme alle sue pipe e ai libri, i suoi e quelli degli altri, è piccola, silenziosa, un po’ buia: un invito alla concentrazione. Su uno scaffale, uno stemma di Solidarnosc: Bronislaw Geremek era un suo grande amico. Professor Le Goff, perché ha scelto la storia? «Mi ha sedotto da sempre. Però l’importante è capire quale storia. A me piace la storia che ti vedi passare davanti agli occhi. Negli Anni Trenta vivevo a Tolone con i miei genitori. Mi accorsi che per le strade si vedevano sempre più automobili e nelle case sempre più telefoni e frigoriferi. Noi eravamo una famiglia della piccola borghesia, mio padre era professore d’inglese, e non avevamo né automobile né telefono né frigorifero. C’era la ghiacciaia, e sento ancora il venditore ambulante di ghiaccio urlare per strada: "La glace! La glace!". E allora mi facevano scendere per comprarlo. Ma questo non è importante. L’importante, per me, è stato capire molto presto che l’avvento del frigorifero e la scomparsa della ghiacciaia era un avvenimento storico, perché cambiava la vita quotidiana, la vita delle persone, molto più delle guerre e dei Re. Per me, la storia è sempre stata storia sociale». D’accordo: ma perché il Medioevo? «Oh, anche questo l’ho deciso molto presto, avrò avuto dodici anni, e per due ragioni molto precise. La prima, perché in quel periodo lessi Ivanhoe di Walter Scott, che mi entusiasmò. E poi perché a scuola c’era un professore bravissimo, il migliore che abbia mai avuto, e quell’anno il programma di Storia era incentrato appunto sul Medioevo». Insomma, la vocazione di uno dei maggiori storici del Novecento la dobbiamo a un frigorifero e a Ivanhoe. L’ha più riletto? «Certo! Walter Scott l’ho letto tutto e Ivanhoe, l’ultima volta, qualche anno fa. E’ un bellissimo libro, che parla di storia sociale, del rapporto fra cristiani ed ebrei e in più è scritto benissimo, perché Scott aveva un grandissimo talento. Anche se l’ho capito davvero solo quando l’ho letto in inglese». Poi, certo, di libri ne sono seguiti molti. «Testi che mi hanno formato? Certamente I re taumaturghi di Marc Bloch, per il quale ho anche scritto una prefazione cui tengo molto, nell’edizione ripubblicata da Gallimard. Ed ero molto vicino ai grandi medievisti italiani, per esempio Arsenio Frugoni, autore della bellissima biografia di Arnaldo da Brescia». Di andare in pensione, ovviamente, non si parla. «Per la verità, ho pensato, come autore, di ritirarmi. Però continuano a chiedermi libri, sarebbe un peccato non scriverli...». Scriverli, al plurale? «In cantiere ne ho due. Il primo è in realtà una raccolta di articoli, soprattutto di prefazioni. E’ un genere che ho sempre coltivato perché trovo che sia importante per gli storici giovani. Una prefazione generica, modello "comprate questo libro, è buono" non serve a niente. Credo che una prefazione analitica e magari anche critica, invece, aiuti il libro e anche chi l’ha scritto». E l’altro? «L’altro è in realtà un’opera collettiva che sto dirigendo, un centinaio di brevi biografie di personaggi importanti del Medioevo. Compresa una quindicina di personaggi immaginari, perché per la storia l’immaginazione è importantissima. Dunque, o figure leggendarie, come Merlino o la fata Melusina, oppure figure realmente esistite ma poi mitizzate e diventate altro. Come Artù o Dracula». Le Goff si interessa al conte Dracula? «Sì, proprio quel Dracula. In realtà era un principe della Valacchia, nell’attuale Romania, si chiamava Vlad III e nel suo XIV secolo era famoso come l’Impalatore, perché aveva una predilezione per questo supplizio. Poi con il tempo il personaggio leggendario ha preso il sopravvento su quello storico, ha cambiato, diciamo così?, metodo criminale ed è diventato un vampiro. Fino a diventare una star del cinema, a partire da quello muto. Generando tutto un filone letterario e anche cinematografico che comprende personaggi come Frankenstein». A questo punto è inutile chiederle se abbia rimpianti... «No. Anzi sì: forse non sono contento proprio di tutto quello che ho scritto. Però se ci sono dei soggetti che non ho trattato è perché ho avuto delle buone ragioni. Per esempio, il riso nel Medioevo. Ho scritto degli articoli, ma il tema era decisamente troppo ampio. Ma sono rimasto colpito dalla quantità di risate che si incontra nella Leggenda aurea. E un mio allievo che è diventato il massimo esperto della Scolastica mi segnala che sul riso esistono dei testi quasi sconosciuti di Tommaso d’Aquino e di Alberto Magno. Quindi magari il terzo libro sarà quel saggio sul riso nel Medioevo che finora non ho mai potuto scrivere...». Lei è sempre stato un intellettuale europeo. «In Europa ho anche studiato, grazie a delle borse di studio. Prima a Praga, una città meravigliosa ma triste. Poi a Oxford: la Biblioteca Bodleiana è straordinaria, però il modo di comportarsi degli inglesi non mi è mai piaciuto. Dell’Inghilterra amo solo Londra. E poi naturalmente ho lavorato anche in Italia. Ci passai un anno prima di sposarmi e fu forse uno dei più belli della mia vita. La Scuola francese mi metteva a disposizione una camera su piazza Navona: che splendore. E che rumore: la sera la gente conversava in strada fino a tardi, poi all’alba arrivavano i netturbini, quindi le notti erano brevissime. Ma che incanto, quella piazza...». Ultima domanda: di recente Nicolas Sarkozy ha usato ancora una volta l’aggettivo «medievale» nel senso di retrivo e oscurantista. Professor Le Goff, ha forse insegnato invano? «Per me monsieur Sarkozy è di un’intollerabile volgarità sia come uomo che come politico. Basti pensare alla sua politica disgustosa verso i giovani che vengono a studiare in Francia. Non mi stupisco che usi gli aggettivi in maniera sbagliata: a parte tutto, non ha nemmeno una buona conoscenza della lingua francese». (fonte: Tuttolibri, in edicola sabato 28 gennaio)
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  18. Caro Gianfranco, so da sempre dell'esistenza del vostro circolo ed è un peccato leggere di questa situazione. Io ho lo studio in Magenta a 100 mt dal circolo, ma purtroppo abito a Como. Mi sono chiesto più volte se fermarmi dopo il lavoro ma a parte la stanchezza, trattenermi in settimana con moglie e due pupi piccoli a casa diventa davvero complicato, peggio ancora adesso che con la nuova area C (sacrosanta a mio parere) mi muovo con i mezzi e rientrare in treno di notte non è cosa.. Devo dire però che la vostra è una situazione condivisa da molti circoli... Quindici anni fa io frequentavo tre circoli, ogn'uno in una serata diversa della settimana: filatelico (non mi interessavo ancora di numismatica), scacchi e fotografico. Oggi di quei circoli due sono chiusi e uno versa nelle vostre stesse condizioni. Chi giocava a scacchi preferisce farlo online e gli altri preferiscono passare il tempo sui rispettivi forum. Inutile nasconderselo ma internet, sopratutto per le giovani generazioni che sono la linfa vitale per lo sviluppo di qualsiasi forma di associazionismo, è ormai la principale forma di aggregazione, anche se ahimè fa perdere il tanto importante contatto umano.. forse come in tutte le cose ci sarà prima o poi un momento di ritorno, ma non credo a breve. Credo anche che la soluzione non possa essere solo il fatto che ad esempio io o altre persone che non possono frequentare versino delle quote (non penso che l'importo sia un problema sinceramente) solo per "simpatia" e con lo scopo di tenere il Circolo in vita. Questo puó funzionare un anno, forse due.. Ma poi? Credo invece che, anche se non conosco approfonditamente la vostra situazione, a voi non servano solo iscritti che vi permettano di pagare l'affitto della sede, ma persone capaci di organizzare, coinvolgere e sviluppare un progetto culturale di associazionismo, perchè questo (l'organizzazione di conferenze, mostre o altro) puó mantenere in vita un circolo e vivo l'interesse degli iscritti e frequentatori. Dici che non c'è attività culturale da più di un anno; ricordo di aver letto, credo lo scorso ottobre su questo stesso forum, una discussione in cui si chiedeva che fine avesse fatto il circolo culturale numismatico milanese visto che mandando email di richiesta informazione queste tornavano indietro e andando sul sito questo appariva inesistente.. Se un circolo non ha attività, diventa un circolo fantasma ed inevitabilmente muore, e forse il passaggio da 40 a 28 a 15 di quest'anno dipende proprio da questa mancanza di stimoli.. Comunque, se riesco, mi impegno un martedì a restare in zona e partecipare a un incontro, poi si vedrà ;-) a che ora vi riunite? Scusa se mi ripeto, ma credo che se il votro target in questo momento sono i giovani, non sia sufficiente una tariffa ridotta, ma il punto di partenza non puó che essere una funzionale comunicazione tramite internet. Un'attività culturale puó essere bella e interessante, ma se non viene comunicata adeguatamente si rischia di mandare in fumo molte energie. Se digito su google "circolo numismatico milano" voi siete inesistenti, come potete, oggi, raggiungere i giovani? Credo sia una questione di linguaggio, che ora passa inevitabilmente attraverso questo strumento. Se non avete le competenze, mi offro di aiutarvi, così compenso la mia difficoltà di partecipazione.. ;) a casa alla sera quando i pupi sono a nanna un po' di tempo riesco a trovarlo.. E magari darvi una mano "a distanza". In bocca al lupo M :P
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  19. I falsi realizzati per pressofusione, se di buona qualità, possono essere tutt'altro che facili da riconoscere. Quelli che sono in genere "facilmente riconoscibili" sono quelli realizzati per semplice fusione, visto l'ammorbidimento dei rilievi e la generale presenza di bolle nel metallo.
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  20. Salve il denaro precedente di Corsodinazione lo metterei nel 4° gruppo come emissione per MIR,per Bellesia mi metterei anche sul tipo 6, quindi comunque in epoca più tarda, la forma squadrata, grossolana, fanno intravedere un decadimento del tipo,il peso sarebbe in linea, monogramma visibile ma deformato..
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  21. Ciao, quella di Enrico è l'interpretazione corretta della figura di Mercurio. La borsa e il caduceo sono due suoi tipici strumenti. Mercurio svolge il suo compito di messaggero anche nel ricordare ad Enea il suo destino (deciso da Giove) di dover fondare il popolo latino e quindi di dover lasciare Didone e Cartagine: "...Altro passo utile per l’analisi del personaggio Enea è il momento del “costretto” addio a Didone. Anche qui gioca un ruolo determinante la pietas, intesa come osservazione scrupolosa del volere divino: Mercurio, messaggero di Giove, lo ammonisce a lasciare Cartagine e a proseguire il viaggio. Enea non ha dubbi, si prepara subito a lasciare la città, di notte e di nascosto..." Quindi nel caso in esame il PIETAS AVGG (Pietas degli Augusti), con legenda al rovescio e iconografia con Mercurio (usata mi pare anche da Claudio II, Traiano Decio e Ostiliano) , la intenderei come stretta osservanza del volere degli dei da parte degli Augusti e quindi legittimazione divina delle loro azioni. Augusti che poi erano Traiano Decio, Erennio e un anno più tardi, Ostiliano. Ciao Illyricum :)
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  22. io mi sono iscritto da poco al circolo di Verona e anche li sono l'unico ragazzo, sfortunatamente i ragazzi della mia età hanno ben altro per la mente.
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  23. ...e un vecchio miracolo di tanti anni fà.
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  24. Ciao Borgo, c'è stato un piccolo lapsus da parte mia. Per farmi perdonare (da S.Gennaro), inserisco una bella immagine.
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  25. Secondo il mio modesto parere avrebbero dovuto impostare il conto deposito nel seguente modo : - inserire nel modulo i prezzi definitivi delle monete/serie comprensivi di IVA precisando però che al momento della fatturazione nel caso di aumento dell'imposta sul valore aggiunto gli abbonati avrebbero dovuto versare un'integrazione. - non far sottoscrivere nessun conto deposito per quanto riguarda le monete in argento ed oro in quanto i prezzi possono subire delle variazioni in base all'aumento delle quotazioni dei metalli nobili, ma inviare agli abbonati i singoli moduli d'ordine in concomitanza con l'emissione delle monete. però dato che a livello economico conviene all'AASFN incassare a febbraio i soldi dei conti deposito per gli argenti e gli ori e chiedere successivamente un'ulteriore integrazione in denaro hanno strutturato i moduli inserendo la dicitura versamento minimo.
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  26. :hi: :clapping: :hi: A me piace moltissimo questa nostra collaborazione e colgo l'occasione per ringraziarti per quanto stai facendo, sei veramente una persona generosa disponibile ed onesta.
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  27. Conio R iota Di sicuramente autentici abbiamo a disposizione solo gli esemplari Parigi e Siracusa, le cui immagini sono però tratte da calchi di gesso. Ci sarebbe un altro esemplare, in mano privata, che la compianta Silvie Hurter conosceva bene ed era ritenuto autentico (lei possedeva una notevole competenza, facendo parte del ristretto IAPN Anti-Forgey Committee, che per vari anni ha curato anche un pregevole “Bulletin on Counterfeits”, purtroppo non più pubblicato va vari anni). Quindi provo a mettere a confronto questo esemplare in mano privata con quello Weiss e anche, per completezza, quello di Pennisi. Hurter 4 Weiss Siracusa Nel pezzo Weiss si notano due principali dettagli “strani”. Il primo, se non è una illusione ottica indotta dalla foto, consiste nel fatto che gli artigli delle due aquile non sembrano poggiare completamente sulla curva del ventre della lepre. Il secondo è offerto dalla particolare fisionomia della cavalletta, che appare un po’ “smagrita”, con le articolazioni delle zampe un pochino più “slegate” e le penne dell’aquila di sinistra che scendono davanti la testa dell’insetto appaiono segnate solo con linee un poco incerte, senza alcuna plasticità. Allego immagini ingrandite e poste in orizzontale per un migliore confronto. Trattandosi di dettagli posti sul margine del tondello, esso dovrebbe risentire maggiormente di una copiatura con conio moderno (come le perline del bordo perlinato al diritto). Hurter 4 Weiss Siracusa Nel complesso, quindi, il decadramma della collezione Weiss presenta quanto meno alcuni elementi di dubbio e meriterebbe un’approfondita analisi in visu al fine di fugare ogni dubbio sulla sua effettiva autenticità.
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  28. L’esemplare di Weiss è autentico? Di fronte alla notevole rarità e anche all’elevata stima presente nel famoso catalogo della collezione Weiss, ben 2.500.000 dollari, viene spontaneo chiedersi se questo esemplare è sicuramente autentico o esistono elementi di dubbio. Ovviamente la valutazione più corretta dovrebbe essere effettuata sulla moneta dal vivo e possibilmente con diretto confronto con i pochi esemplari autentici presenti nei musei. Non avendo questa possibilità, si potrebbe tentare un confronto, anche se sempre parziale, con altri esemplari che siano stati emessi con gli stessi conii, in questo caso il conio G per il diritto e il conio "iota" per il rovescio. Conio G L’esemplare autentico di migliore conservazione con questo conio è quello di Gulbenkian, che proviene dal noto ripostiglio di Naro, 1925. Lo accosto con l’esemplare Weiss. Non si notano evidenti difformità. Tuttavia, nonostante la maggiore freschezza del pezzo Weiss, si nutre perplessità di fronte alla solita perlinatura sul bordo (che costituisce uno dei punti più deboli di un falso moderno). Le perline in Weiss appaiono più “ristrette” e, specialmente alle ore 10, diventano incerte e ondulanti. La capigliatura dell’auriga efebico presenta un minore “movimento” e sopra le perline sono quasi appena abbozzate. (continua)
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  29. ANALISI ROVESCIO Il rovescio appare essere coniato con almeno tre conii, che differiscono solo per piccoli dettagli. Ancora tra i tetradrammi, con simile rappresentazione di due aquile, una con testa abbassata e una con testa sollevata, è stato rinvenuto un conio che nasconde, sotto una ala, la firma di un altro incisore, POLYK, forse Policrate. Riporto sotto il disegno del dettaglio, tratto dal Rizzo. Gli studiosi hanno concordemente sostenuto che tale rappresentazione sembra ispirata dalla famosa prima strofa del primo canto del coro nella tragedia Agamennone, di Eschilo, dove si assiste al prodigio di due aquile, una nera e una con parte posteriore bianca (i due Atridi) che si nutrono di una lepre gravida (la fine di Troia, ma distruggendo anche la prole, con conseguente ira di Artemide contro Agamennone). Questa tragedia, inserita nella trilogia Orestea, fu rappresentata per la prima volta nel 458 a.C. e quindi era già nota al momento dell’incisione del decadramma. Resta da capire la presenza di un grosso insetto sul campo a destra. Grazie allo studio di Hurter, è possibile identificarlo con sicurezza come una cavalletta (Tettigonia viridissima o Phasgonum viridissima), che non va confusa con il grillo (Acheta domestica) e soprattutto con la famigerata locusta (Locusta migratoria), quella che invade i campi in numerosissimi sciami divorando tutte le piante. Infatti la cavalletta verde, quella che talvolta vediamo saltellare sui campi ed emette gradevoli suoni, è caratterizzata dall’avere antenne molto lunghe, mentre la locusta ha antenne molto più corte e una testa un poco più grossa. I grillo ha invece un corpo più tozzo, ali più corte e antenne non molto lunghe. Basta confrontare le relative immagini: Cavalletta (Tettigonia viridissima) Locusta (Locusta migratoria) Grillo (Acheta domestica) Resta difficile comprendere i motivi della scelta di questo particolare insetto, forse per la loro produzione di suoni, che erano assai apprezzati in antichità. I maschi possiedono organi stridulatori sulla superficie interna dei lunghi femori delle zampe posteriori o alla base del primo paio di ali; per strofinio contro altre parti del corpo, questi organi producono suoni caratteristici, diversi da specie a specie. (continua)
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  30. ANALISI DIRITTO Come già accennato, sono noti complessivamente due conii del diritto, F e G, che si distinguono per pochi dettagli, specialmente a carico del granchio posto sotto i cavalli, e sono opera di un medesimo incisore. Grazie all’esistenza di coevi tetradrammi akragantini, di stile molto simile e che recano le lettere MYP, è possibile supporre che l’autore dei conii del diritto sia Mirone, uno dei massimi incisori greci del tardo V secolo a.C. La sua grande innovazione stilistica riguarda la particolare disposizione della quadriga, che sembra non solo lanciata nel vuoto (manca la linea di esergo), ma subisce anche una brusca sterzata di tre quarti verso lo spettatore (si osservino la ruota anteriore del carro e la direzione dell’asse verso la ruota posteriore che si intravvede tra i cavalli). L’impressione che se ne ricava è quella di una grande velocità che improvvisamente viene arrestata. Di grande bellezza è la disposizione delle teste dei cavalli ansimanti. Molto è stato discusso sull’identificazione dell’efebo nudo che guida il carro. La sua nudità, messa in evidenza dal corto drappeggio dietro la spalla, indica chiaramente che si tratta di un dio o un eroe. Ma quale? Secondo Seltman, poiché Akragas era stata fondata da coloni provenienti da Gela, a loro volta in parte originari di Rodi e in parte di Creta, ha ritenuto che questo dio poteva essere identificato con la principale divinità di Rodi, Helios. Una certa somiglianza può essere riconosciuta con il famoso cratere attico a figure rosse, del 430 a.C., rinvenuto in Puglia e appartenuto alla collezione Blacas, ora al British Museum. Infatti il dio viene normalmente rappresentato alla guida del carro del sole, una quadriga tirata da cavalli che soffiano fuoco dale narici. Il carro sorgeva ogni mattina dall'Oceano e trainava il sole nel cielo, da est a ovest, dove si trovavano i due palazzi del dio. Questa sua attività gli permetteva di penetrare con i suoi occhi ovunque con lo sguardo e di assistere ad ogni avvenimento del mondo, tra gli altri, anche al rapimento di Persefone da parte di Ade. Per via di questa sua lungimiranza, Elio veniva invocato come testimone in ogni giuramento. In epoca storica, Elio verrà confuso con Apollo. Sempre secondo Seltman, l’aquila che vola sopra i cavalli starebbe a indicare il cielo, mentre il granchio indicherebbe la terra e ambedue sono emblemi della città di Akragas. Tuttavia è da rilevare che normalmente il dio Helios ha la testa radiata e i suoi cavalli sono alati. Successivamente, nel 1982, Lacroix ha fornito una nuova chiave di lettura. L’efebo potrebbe essere l’eponimo Akragas, che si sa essere venerato dagli Agrigentini come un bel adolescente (e come tale raffigurato in una statua di avorio offerta dagli Agrigentini al santuario di Delfi, secondo la testimonianza di Eliano). Davanti a lui c’è la scritta che lo identifica, appunto Akragas. Sopra c’è il suo attributo, aquila, che vola afferrando con gli artigli un serpente. Sotto c’è l’altro suo attributo, il granchio che popolava l’omonimo fiume (sembra più un granchio di acqua dolce o Potamon fluviatile, allora assai diffuso sui fiumi siciliani). Ma come conciliare l’eponimo Akragas con i cavalli della quadriga? Si deve osservare che nel 412 a.C. un agrigentino, Exainetos, riportò la sua seconda prestigiosa vittoria olimpica e, come racconta Diodoro, fece un ritorno trionfale nella sua città. E’ vero che era uno specialista di stadio (enika stadion), ossia nella corsa, ma al ritorno sfilò su un carro trainato da ben trecento bighe con cavalli bianchi, segno anche della grande opulenza raggiunta allora dalla città, poco prima del disastro legato all’invasione cartaginese del 410/409 a.C. E’ possibile quindi che Mirone si sia ispirato a tale evento per celebrare al contempo la grandezza di Akragas, fondendo vari elementi legati sia all’origine rodia della città che al suo eponimo. Se è corretta questa ipotesi, la data più verosimile per la coniazione di questo celebrativo decadramma dovrebbe risalire al 411-410 a.C., dopo il ritorno dell’atleta olimpionico e prima della crisi dovuta all’invasione cartaginese. Non ha infatti molto senso che si sia creato un simile capolavoro in un momento di crisi o addirittura all’appressarsi delle truppe puniche che poi causeranno gravi distruzioni della città, nel 406 a.C. (continua)
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  31. ecco l' ultimo acquisto, a me piace molto... l'ho catalogato come Bellesia 1D oppure MIR114... che ve ne pare? a me piace molto, soprattutto per quella patina incredibile che (nonostante qualche difettuccio e quella lieve discentratura al R/) mi ha incantato al primo sguardo.. è una di quelle monete che le vedi in negozio e dici "questa è mia, punto e basta!"
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  32. Purtroppo le resistenze all'accettazione al forum , viste da diversi ambiti esterni sono ancora forti,ambiti accademici,apparati,Soprintenze e potrei continuare,rendite di posizione, il non voler passare le proprie conoscenze ad altri, il preferire morire in pochi che in tanti, la spocchia quella poi c'è sempre, umiltà è una parola poco conosciuta. Ho avuto modo di girare alcuni di questi ambiti ed è così, ma nel contempo devo anche dire ultimamente ho registrato diversi segnali molto, ma molto positivi in ambiti istituzionali o storici, eppure qualcosa si muove.....state tranquillli ,il muro si sta sgretolatondo, e chi non capisce di loro in tempo o velocemente si troverà superato e da solo, ci vuole tempo e picconare.....ma picconare veramente in particolare quando i risultati, i contenuti, i numeri, e diciamolo anche l'età sono da questa parte . La tecnologia tramite i forum ,ovviamente bisogna cercare anche la qualità oltre la quantità, vincerà, non ci sono dubbi è nelle cose, ma non solo nella numismatica, in tutti i campi e chi lo capirà per primo,e qui sul forum abbiamo i primi esempi " virtuosi e intelligenti " saranno i primi, gli altri rimarranno soli, superati, ma lo capiranno troppo tardi. E forse allora avremo veramente una Numismatica per tutti, la vera Numismatica di Servizio e anche il ruolo del Collezionismo verrà visto finalmente sotto una luce diversa, quella del senso civico,culturale e sociale e anche oggi stesso si può parlare e ne parleremo sempre di più di un Collezionismo di volontariato , al servizio della Ricerca, degli Studi, per tutti. Credo, senza accorgermi invece di avere fatto un post, di avere fatto un editoriale, un manifesto, quasi, ma bisogna insistere e il forum è lo strumento perfetto per questo.
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  33. Si ho già visto che ti sei dato molto da fare in passato e ti ringrazio per la futura disponibilità. Saluti Simone
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