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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/26/12 in tutte le aree
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:clapping: Grazie agli interventi di Flavius e Rapax, possiamo veramente constatare come già nel 69 d.C., con Vespasiano, si sia persa la memoria di quella Dea che tanto aveva significato fino ad un paio di secoli prima; o meglio, non abbiamo perso la memoria, ma abbiamo perso la Memoria. La Dea che una volta era assimilata a Mnemosyne, per la sua capacità di equità, di far ricordare la romanità e quello che Roma era stata, adesso era diventata più una "propaganda" politica, che ricordava al cittadino romano come l'Imperatore si stesse impegnando a ristabilire la purezza delle nobili monete. Accade così che nel corso degli anni molti imperatori vollero sottolineare quest'aspetto, ricordando anche loro, con rovesci quali "MONETA AVG" o a questo punto, "AEQVITAS AVG", come si stessero impegnando a tal proposito. Troviamo, infatti, un innalzamento del numero di rovesci "Moneta" coniati a fine III secolo e inizi IV, quando Roma aveva subito grossi cambiamenti e la stabilità finanziaria non era proprio così controllata. Non è da escludersi, dopo l'intervento di Flavius, che molte Equitas, anche in futuro, non si riferiranno proprio a quello. Fra le monete che abbiamo postato, forse, solo Traiano e Commodo (e vista la stravaganza nel rievocare vecchie divinità ci può stare), vollero davvero ricordare Moneta come Memoria, il primo riproponendo la moneta di Carisius e il secondo incidendo il protettore delle figlie di Memoria, le Muse. Tornado alle domande in precedenza fatte da Rapax, dopo estenuanti ricerche, non sono riuscito (e nemmeno gli amici sguinzagliati, Illyricum, Exergus e Flavius :D) a trovare altri rovesci con tre personificazioni. Questo rafforza l'idea che mi ero fatto riguardo le tre Monete e che a quanto pare era un'idea già considerata in ambito numismatico. Considerando dunque la discussione pressoché finita, non rimane altro che analizzare la tessera del Museo di Vienna. "A tal proposito apro una parentesi OT: i gentili gestori del Museo di Vienna hanno chiesto ben 81€ e spicci, per una foto in formato digitale con fini di studio. Personalmente la ritengo una vergogna e disapprovo in toto questo non voler far cultura. Avrei preferito la possibilità di un'offerta libera, che avrei sicuramente lasciato, così rimane, ed è, una vergogna. Ho gentilmente rifiutato preferendo discutere la tessera con le foto che Rapax ha reperito in rete". Che dire, la tessera è totalmente anepigrafe e non porta niente con se che possa quanto meno datarla, ma noi ci proveremo lo stesso. Al D/ Scena di coniazione, con un addetto (malliator) in piedi che brandisce un grosso martello e due seduti, uno dei quali (suppositor) tiene con una mano il conio d'incudine e inserisce il tondello e l'altro il conio di martello. In alto, quelli che sembrano addobbi, ma sinceramente non si capisce benissimo. Al R/ Tempio tetrastilo a tre nicchie con all'interno tre figure femminili identificabili con tre Monete, con in mano una bilancia e una cornucopia. Ai loro piedi tre piccole piramidi di denaro. Sopra il tempio, fra i due frontoni, un elemento circolare, identificato dal Gnecchi con un pavone. Prima di tutto sciogliamo l'enigma datazione: l'iconografia del rovescio, riscontrabile SOLO a partire da fine terzo secolo, potrebbe fare da terminus a quo. Dunque, direi che possa essere stata coniata dal III secolo in poi. Ma perché? La risposta sicuramente non può essere data con certezza, ma la si può estrapolare in qualche ipotesi. Come sappiamo, da fine III secolo diventa abituale la coniazione dei tondelli mediante una "pinza" che collegava i manicotti fissati ad essa: ebbene, azzarderei una sorta di gettone commemorativo che ricordava i vecchi metodi "a mano" di coniazione, nella quale servivano più uomini per coniare una moneta. Sciolto (per modo di dire), l'enigma della datazione, andrei ad analizzare la figura circolare al di sopra del Tempio. Gnecchi, ipotizza giustamente le affinità con un pavone, animale sacro a Giunone e che la accompagnava dovunque. E qua nasce l'equivoco: noi vogliamo commemorare la zecca di Roma, inseriamo le tre monete corrispondenti ai metalli (personificazioni a se stanti), però vogliamo anche ricordare come Moneta sia all'interno del tempio di Giunone e dunque corrediamo la tessera con l'animale a lei sacro. Ecco, questa tessera è l'unica testimonianza "visiva" che lega le due persone. Dice Nepoziano: Traduzione: Quando Furio Camillo conquistò Veio ordinò che la statua di Giunone Moneta fosse trasportata a Roma. Si racconta che per gioco un soldato chiese alla statua se volesse vedere Roma e lei acconsentì immediatamente. Ora, in questo passo, si nomina una statua di Giunone Moneta, abbiamo quindi una testimonianza dell'Epiteto Moneta riferito a Giunone. Di contro abbiamo anche un passo di Ovidio nei Fasti I: In questo passo Ovidio fa riferimento ai Gradus Monetae, ossia degli scalini che dovevano portare all'Arx dal Tempio della Concordia. Questi scalini non sono stati del tutto identificati, ma è certo che in questo caso ci si riferisce ai gradini di Moneta, ossia a quei gradini che portavano al Tempio costruito in voto da Furio Camillo. Volendo poi possiamo andare a cercare nelle epigrafi: 1) CIL 01, 02864 Iunonei / Monetai / donom Dono a Giunone Moneta 2) CIL 06, 00362 Iunoni Monetae Regin(ae) / sacrum / [L(ucius)] Antonius L(uci) l(ibertus) Euthetus / et Antonia Dionysia / vot(um) sol(verunt) Lucio Antonio Euthetus e Antonia Dionysia hanno pagato con un voto a Giunone Moneta Regina. 3) CIL 13, 01001 [...] et Moneta uxor [...] e la moglie Moneta Questi appena citati sono, sembra, le uniche testimonianze in epigrafe della Dea, in special modo la seconda, sembra che sia quella che ha fatto sì che l'epiteto Moneta venisse attribuito a Giunone. In sostanza, secondo me, nemmeno loro (i romani) ci avevano capito parecchio... :lol: Vorrei concludere, anche perché non so più che dire, questa bellissima discussione, con un piccolo riassunto di quello che penso alla fine di tutto. Moneta -> Inizialmente una Dea a se stante, associata a Memoria, diventa in seguito una personificazione "venale" di equità e giustizia. Viene associata a Giunone. C'è da dire che Moneta deriva da monere e chiunque poteva avvertire; può darsi che Giunone fosse la ammonitrice e che Moneta fosse la Ammonitrice per eccellenza (discorso complicato). Può anche darsi che il Tempio fosse in precedenza dedicato a Giunone e in seguito a Moneta, "Aedes Iunonis et Monetae". Si pensa, infatti, che oltre alla casa di Manlio Capitolino, prima del tempio ci fosse un altare dedicato alla Dea. La soluzione probabilmente non l'avremo mai, ma possiamo dire di aver aiutato i posteri ad una comprensione più o meno valida della personalità di Moneta, la Dea che ogni numismatico dovrebbe amare e venerare, la nostra Dea. :hi: Ha ragione Rapax, per quanto l'Impero mi affascini e goda nello studiare tale periodo è vero che è contraddistinto da "più politica e meno memoria". :) Un saluto Mirko :)2 punti
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Molte persone sparlano del forum, anche a me è capitato di incontrarne qualcuno, poi alla fine mi hanno confessato (ma ho anche saputo da altre fonti) che gli stessi sono iscritti da anni sotto mentite spoglie e che leggono tutte le discussioni ma non intervengono mai, il motivo di tale silenzio è da ricercare nei più noti volumi di psicologia umana o qualche buon testo di filosofia. Un proverbio casertano dice: "QUANN A JATTA NUNN ARRIVA O'LLARD RICE CHE FETE E'NGRANGID" (Traduzione: quando la gatta non arriva a rubare il lardo dice che puzza di rancido), un proverbio simile alla vicenda della volpe e l'uva. http://it.wikipedia.org/wiki/La_volpe_e_l'uva Il problema è che molte persone hanno timore (o ignoranza?) e cercano di non esporsi mai sul forum, però alla fine apprendono un sacco di cose tra le sezioni: identificazioni, araldica, medaglistica, rubriche speciali, legislazione, monetazione antica e medievale...... per non parlare poi di quelli che grazie alla sezione PROSSIME ASTE, riescono ad essere informati sulle prossime aste internazionali lontane anni luce dalle loro conoscenze ................ e alla fine a fare qualche affaruccio (per non dire colpaccio). Il consiglio personale che posso dare ad Afranioborro è quello di ignorare queste persone invidiose perchè se parlano così è perchè non hanno benzina da mettere nei serbatoi, sono privi di argomenti, ma poi alla fine perchè dobbiamo psicanalizzare le menti di tutti quelli che non amano il nostro forum? Ma che cce frega a noi! So ragazzi!2 punti
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Inizio questa discussione a Tema, postando medaglie seguendo possibilmente una cadenza storica e utilizzando come timone i volumi IL REGNO LOMBARDO-VENETO ATTRAVERSO LE MEDAGLIE di Arnaldo Turricchia. Medaglia del GIURAMENTO DELLE PROVINCE LOMBARDE all'IMPERATORE FRANCESCO I. D/ Testa laureata di Francesco I. R/ Stemmi di Milano e Venezia sormontati dalla Corona Ferrea e dalla Corona Imperiale Austriaca. L'imperatore Francesco I istituisce con Sovrana Patente il REGNO LOMBARDO-VENETO il 7 aprile 1815. Il 7 maggio a Venezia l'Imperatore riceve nella Chiesa di S. Marco, l'omaggio e il giuramento di sudditanza delle Province Venete, rappresentato dal Legato Imperiale l'Arciduca Giovanni Battista, dopo una settimana il 15 maggio a Milano giurano le Province Lombarde. Argento, mm.43 - Autore Gerolamo Vassallo, zecca di Milano - Rif. TURRICCHIA n.41 punto
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Medaglia devozionale ovale,in alluminio, fine XIX - inizio XX sec.- D/ Rappresenta l'affresco del XIV sec. della B.V. delle Grazie in Brescia, Gesù Bambino tra Maria e S.Giuseppe,dietro il bue e l'asinello, in esergo: B.V.DELLE GRAZIE // (BRESCIA). R/ Un santo o angelo?non identificabile la scritta?- ciao Borgho.1 punto
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Medaglia devozionale in argento (punzonato con sigla di argentiere),di produzione francese (Lourdes),seconda metà del XIX sec.- D/Grotta dell'apparizione della Madonna di Lourdes.- R/ S.Espedito di Melitene (Anatolia), martire del IV sec.,con ramo di palma nella mano sx,e croce nella mano dx,sotto il piede dx calpesta un corvo (suo attributo),questo santo è patrono delle cause urgenti.E'la prima medaglietta che identifico con questo santo!!! Ciao Borgho.1 punto
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http://www.acsearch.info/search.html?search=similar%3A132032&view_mode=1#61 punto
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Gli ultimi interventi di Mirko e di FlaviusDomitianus hanno messo in evidenza una caratteristica iconografica propria della moneta di età imperiale e non nego che, originariamente, non avevo pensato ad un balzo cronologico così significativo. Questi sviluppi tuttavia altro non fanno che mettere nuovamente in evidenza le sostanziali differenze concettuali e funzionali esistenti tra le rappresentazioni proprie del periodo repubblicano e quelle di epoca imperiale. Dalla sua introduzione, l'iconografia denariale risultò legata a quel generale conservatorismo iconografico, proprio sia delle monetazioni più antiche che di quelle del medesimo periodo, per circa un ottantennio. Come per le monetazioni greche, le iconografie dei primi denari fungevano da identificativo per la moneta stessa, rimandando direttamente e chiaramente all'autorità responsabile dell'emissione. In contesti socioeconomici eterogenei, la staticità iconografica era un importante elemento distintivo, utile quindi ad incrementare l'accettabilità dell'emissione nei suoi variegati contesti di circolazione. Tuttavia, in una posizione di supremazia, tali esigenze tendono a divenire di secondaria importanza ed infatti, tra il 140 ed il 130 a.C., la moneta romana divenne oggetto di un'evoluzione graduale ma straordinaria, in grado di attuare una rottura degli standard fino a quel momento utilizzati. L'iconografia monetale smise di rappresentare direttamente, per tramite di tipi fissi, l'autorità emittente e, per via di una condizione egemonica sempre più salda, l'ormai predominante denario divenne strumento non di Roma ma di romanità. Inizialmente le prime rotture potrebbero anche rappresentare delle commemorazioni e delle monumentalizzazioni di emissioni romane precedenti... http://numismatica-c...moneta/R-G144/1 http://numismatica-c.../moneta/R-RC/22 http://numismatica-c...t/moneta/R-RC/3 http://numismatica-c...t/moneta/R-A4/1 http://numismatica-c...moneta/R-G109/1 http://numismatica-c...t/moneta/R-RC/8 ...per poi divenire indiscutibilmente veicolo di comunicazione delle gesta del popolo romano. Come sottolineato da Meadows e Williams non è corretto utilizzare il termine "propagandistici" al fine di definire i tipi monetali propri del periodo tardo repubblicano in quanto, in tali iconografie, non è possibile rintracciare alcuna finalità persuasiva. "monumentum non sepulcrum tantum dicitur , sed omne quidquid memoriam testatur" Pomponio Porfirione, Pomponii Porphyrionis Commentarii in Q. Horatium Flaccum, Ode I.2.15 "Monumentum est, quod memoriae servandae gratia existat" Giustiniano, Digestum, XI, 7, 2, 6 (Ulpianus) Monumenti sociali gentilizi, finalizzati a far ricordare tradizioni ed imprese dei fautori della romanità. Moneta e Memoria. Con l'impero la situazione a mio avviso cambia, più politica e meno memoria.1 punto
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diversi segni ma nel complesso ancora una bella monetina....oltretutto rara...un bel BB/BB+ comunque ti ripeto ancora...i giudizi da queste scansioni sono moolto opinionabili....in mano sarebbe tutt'altra cosa ;)1 punto
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Eh si, direi MB+, molto consumata, ha circolato tantissimo. Il dritto sicuramente meglio conservato del rovescio. Con un po' di usura in meno nel rovescio avrei dato un qBB alla moneta.1 punto
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Provo a stringere...molto. Moneta archeologica: abbiamo capito e partorito. Deve giacere in un contesto analogo. Ove decontestualizzata...perde le caratteristiche specifiche attribuibuili al contesto stesso. Moneta di interesse archeologico: è la stessa definizione di cui sopra. Se il contesto archeologico specifico non c'è più non c'è nemmeno il realtivo interesse. A volerla portare avanti come definizione autonoma...si rientra nel gioco dei sofismi. Coniamo qualcosa di nuovo a chiarire: Moneta che poteva essere di interesse archeologico: attese le caratteristiche (tracce di sedimenti, incrostazioni, particolare tipologia attribubile con certezza a dati contesti...), cioè tutte o quasi le monete che presentano evidenti tracce di lunga giacitura...comprese le monete d'oro di V.E. III e le due lire del '14, sottratte al tresoro della Banca d'Italia e, ad esempio, finite in fondo ad un lago durante la fuga del Duce e dei gerarchi finita a Dongo. Pavolini quante ne ha nascoste? Quanta gente è diventata ricca dopo quel contesto? Archeologia di un contesto storico. Che facciamo? Le sequestriamo comunque? E qui sorge il problema del deterrente e dei sequestri alle 7 di mattina...con il caffè...poi i dormienti diventeranno insonni per dimostrare questo e quello...Si sanno queste cose...ma si sequestra lo stesso...ognun per se e Dio per tutti. Abundandis...abundandum (Antonio De Curtis in arte Totò). Moneta di interesse storico: per certo...tutte quelle che ormai sono antiche. Forse anche alcune che hanno meno di 50 anni. Dite pure...1 punto
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Anch'io dalla lista di user che scrivevano in questa discussiopne "email spedita" pensavo che sarebbero stati molti di più, invece vedo che così non è, forza ragazzi non vi costa nulla anticipare un piccolo importo che agevola la dura vita del razziatore :D, se tutti i verdi hanno dato il solo facciale (come ho fatto io su richiesta di skater), ad occhio mancano almeno 8-900 euro di facciale, non pensiamo mica che debba anticipare tutto skater!!!1 punto
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Non è semplice dare un'interpretazione univoca delle tante rappresentazioni del globo. Da una ricerca fatta nel 2009 erano emersi tanti particolari e tante eccezioni rappresentate sulle monete dal periodo della repubblica all'impero. Il globo è talvolta rappresentato con numerose linee parallele che l'attraversano, alle quali si vanno ad intersecare altrettante linee perpendicolari alle prime; altre volte è rappresentato attraversato da un'unica fascia obliqua (come sulla moneta di Tiberio), altre volte adornato da stelle, sfere o ghirlande (es. sui bronzetti costantiniani della Beata Tranquillitas). Probabilmente tante volte il fattore estetico ha influenzato notevolmente l'incisore; potremmo a tal proposito ipotizzare una necessità dell'incisore di rappresentare un oggetto effettivamente sferico da non confondere con un simbolo accessorio, ma non possiamo certamente credere che si trattasse sempre e solo di un fattore estetico. Il caso del denario di Domiziano è particolarmente significativo: Sono rappresentate 7 stelle, numero particolarmente caro e ripetitivo sulla monetazione romana che potrebbe aver fatto riferimento ad una particolare costellazione come il "Gran Carro". La scena mostra il figlio di Domiziano, o meglio la sua anima, nell'atto di pregare (mani rivolte al cielo). E' seduto sul globo (o forse è una vista in prospettiva e il fanciullo è rappresentato mentre lascia la vita terrena per salire al cielo); sulla base di tale significato il globo non può essere altro che la terra. Ma si potrebbe anche supporre che quella sfera in realtà stia a simboleggiare l'anima del fanciullo (il fanciullo è rappresentato solo per completare la scena e dare un'identità all'anima), non dimentichiamo che, per gli antichi, la forma perfetta alla quale era abbinata anche l'anima degli uomini era la sfera. Se così fosse potremmo immaginare che la scena stia a rappresentare l'anima del fanciullo nell'atto di raggiungere le stelle del firmamento, luogo riservato alle anime che si sono messe in buona luce durante la vita terrena e luogo di destinazione ad esempio di tutti gli imperatori divinizzati. le 7 stelle potrebbero rappresentare le anime di altri illustri; 7 erano i primi re di Roma ad esempio.... Interessante anche l'ipotesi del cardo e del decumano di Roma!!1 punto
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Mi sembra molto simile a questo Truppe speciali di terra; genio militare. lo trovi nell'apposita sezione di questa pagina http://boutonsweb.fr/collectionboutons/Militaire.htm ciao Mario1 punto
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La rarità del '47 non si discute...... questa moneta però...... premesso che da foto è sempre un problema dire qualche cosa di certo, però visto che il parere lo chiedi, e consideralo solo un parere.... Io ti evidenzio quello che a mio parere, non va: al D/ Pegaso ha le ali "evanescenti" non ben dettagliate, soprattutto quella posteriore, lo stesso dicasi per la criniera, coda e zampe posteriori; La scritta REPVBBLICA ITALIANA anche qui c'è qualche cosa che non torna, la più appariscente e la V ( u), nella tua moneta è molto più chiusa che nella realtà, idem le scritte degli incisori e modelli, il bordo non è tutto uguale. al R/ a ore due, sul bordo mancanza di metallo (fusione?) anche qui il bordo è irregolare, le immagini in generale paiono piatte. Il Taglio: è molto "artigianale" le lettere non sono impresse con uguale intensità, la foglia di quercia è illeggibile. Quello che ho scritto è solo il mio parere, dato vedendo la moneta in foto. saluti TIBERIVS1 punto
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In questi giorni sto leggendo Vespasian di Barbara Levick, docente al St. Hilda's College ad Oxford, testo interessante con frequenti riferimenti alla coniazione ed al suo significato propagandistico. Ieri sera ero sul capitolo Financial Survival (Sopravvivenza Finanziaria) ed ho trovato un paragrafo che si ricollega in certo qual modo a questa discussione. Vi si afferma infatti che la rappresentazione dell'AEQVITAS AVGVSTI - sulle monete coniate a nome dell'imperatore e dei due cesari - vale ad enfatizzare l'impegno di Vespasiano nel garantire il peso e la purezza del metallo nelle monete coniate dalle zecche imperiali dopo il decadimento causato dagli eccessi di Nerone e dalle turbolenze che seguirono la sua morte. Questo asse (RIC 441) è stato emesso a nome di Tito nell'anno 72 d.C.. Anche Domiziano, dopo la sua ascesa al trono imperiale, si impegnò molto nel ristabilire peso e purezza del metallo, nel frattempo nuovamente decaduti, ed a questo si deve la sua serie MONETA AVGVSTI, iniziata nell'anno 85 d.C. con questo asse (RIC 221) e proseguita fino alla sua morte.1 punto
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L'isola di Reunion, "a galla" nell'Oceano Indiano! Avevo letto che il 1-yen giapponese, una moneta di alluminio, sarebbe galleggiare se è stato posto in acqua abbastanza delicatamente. (Tensione superficiale dell'acqua.) Voluto mettere alla prova l'istruzione, così ho trovato un 1973 (Showa 48) 1-yen giapponese e delicatamente collocata in una ciotola di acqua. Abbastanza sicuro—che galleggiava. Così ho provato molte altre monete di alluminio, molto a caso. Galleggiavano un 1955 5-lire italiane. Così ha fatto un cinese 2006 1-fen. Questa sera, quando ho visto la busta, e il pensiero della isola di Reunion, da sola, nel mezzo dell'oceano, sapevo che dovevo vedere se questo moneta—il 1964 Reunion 1-franc—sarebbe galleggiare troppo. Lo fa! :D v. ------------------------------------- The island of Reunion, “afloat” in the Indian Ocean! I had read that the Japanese 1-yen, an aluminum coin, would float if it was placed in water gently enough. (Water’s surface tension.) I wanted to test the statement, so I found a 1973 (Showa 48) Japanese 1-yen and gently placed it in a bowl of water. Sure enough—it floated. So I tried several other aluminum coins, very much at random. A 1955 Italian 5-lire floated. So did a 2006 Chinese 1-fen. This evening when I saw the envelope, and thought of the island of Reunion, alone in the middle of the ocean, I knew I had to see whether this coin—the 1964 Reunion 1-franc—would float too. It does! :D v.1 punto
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Ciao, vi aggiorno la lista delle monete disponibili, ne ho aggiunto anche alcune di zecche italiane varie in conservazione mediamente bassa ma magari utili per tappare qualche buco. Vittorio Amedeo III Regno di Sardegna 20 Soldi 1796 Torino (qSPL) Montenegro 373 10 Soldi 1794 Torino (qSPL) Montenegro 376 10 Soldi 1796 Torino (MB) Montenegro 378 2 Denari 1778 Torino (MB) Montenegro 423 Carlo Felice, Regno di Sardegna 5 Centesimi 1826 Genova (MB) Gig.106 3 Centesimi 1826 Torino (BB) Gig.110 Vittorio Emanuele II Re Eletto 5 Centesimi 1859 Birmingham (BB) Gig.17 1 Centesimo 1° tipo 1859 Birmingham (BB) Gig.19 3 Centesimi 1826 Bologna (BB) Gig.21 Vittorio Emanuele II Regno d’Italia 5 Centesimi 1861 Milano (SPL) Gig.102 5 Centesimi 1862 Napoli (SPL) Gig.104 2 Centesimi 1867 Torino (MB/BB) Gig.111 2 Centesimi 1867 Milano (MB) Gig.110 2 Centesimi 1862 Napoli (MB) Gig.109 2 Centesimi 1861 Napoli (qBB) Gig.108 1 Centesimo 1867 Milano (BB+) Gig.115 1 Centesimo 1862 (cifra 2 della data su 1) Napoli (MB) Gig.114A Umberto I 10 Centesimi 1894 Roma (BB) Gig.49 10 Centesimi 1894 Birmingham (BB) Gig.50 5 Centesimi 1895 Roma (MB/BB) Gig.51 2 Centesimi 1897 Roma (qSPL) Gig.55 2 Centesimi 1900 Roma (SPL) Gig.57 1 Centesimo 1900 Roma (SPL+) Gig.62 Vittorio Emanuele III Buono da 2 Lire 1926 Roma (BB) Gig.108 Buono da 1 Lira 1928 Roma (BB+) Gig.143 50 Centesimi (Leoni) 1920 liscio Roma (SPL) Gig.164 50 Centesimi (Impero) 1939 XVIII Roma Antimagnetica (SPL) Gig.184 20 Centesimi (Libertà Librata) 1908 Roma (SPL) Gig.193 20 Centesimi (Libertà Librata) 1912 Roma (SPL) Gig.197 20 Centesimi (Libertà Librata) 1919 Roma (BB, piccola corrosione al dritto) Gig.200 20 Centesimi (Libertà Librata) 1921 Roma (SPL) Gig.202 20 Centesimi (Impero) 1939 XVIII Roma Antimagnetica (SPL) Gig.219 10 Centesimi (Cinquantenario) 1911 Roma (SPL) Gig.227 10 Centesimi (Ape) 1930 Roma (SPL) Gig.239 10 Centesimi (Ape) 1932 Roma (BB) Gig.241 10 Centesimi (Impero) 1936 Roma (BB) Gig.247 10 Centesimi (Impero) 1937 Roma (SPL) Gig.248 5 Centesimi (Italia su Prora) 1915 Roma (BB) Gig.261 5 Centesimi (Spiga) 1919 Roma (BB) Gig.265 5 Centesimi (Spiga) 1936 Roma (BB) Gig.282 5 Centesimi (Spiga) 1937 Roma (BB) Gig.283 5 Centesimi (Impero) 1936 Roma (SPL+) Gig.284 5 Centesimi (Impero) 1937 Roma (BB) Gig.285 2 Centesimi (Valore) 1903 Roma (SPL) Gig.293 2 Centesimi (Valore) 1906 Roma (SPL) Gig.295 2 Centesimi (Italia su Prora) 1910 Roma (BB) Gig.300 2 Centesimi (Italia su Prora) 1911 Roma (BB+) Gig.301 2 Centesimi (Italia su Prora) 1917 Roma (qFDC) Gig.306 1 Centesimo (valore) 1908 Roma (qFDC) Gig.311 1 Centesimo (Italia su Prora) 1912 Roma (BB) Gig.316 1 Centesimo (Italia su Prora) 1914 Roma (qFDC) Gig.318 1 Centesimo (Italia su Prora) 1916 Roma (SPL) Gig.320 Vittorio Emanuele III Gettoni privati Buono da 20 Centesimi (Esposizione di Milano) 1906 Milano (BB) Gig.2 Vittorio Emanuele III Somalia Italiana 1 Besa 1909 (BB, colpetto) Gig.28 Vittorio Emanuele III Albania 0,20 Lek 1939 Roma (SPL) Gig.12 ALTRE MONETE DI ZECCHE ITALIANE Modena, Francesco III D’Este: Giorgino con San Contardo, 1740 (MB) Ragusa Repubblica: Artilucco, 1631 (MB) Regno d’Italia, Napoleone Imperatore: 1 Centesimo 2° tipo, Milano 1813, Gig. 250 (MB) Ducato di Parma, Maria Luigia; 5 Centesimi 1830, Gig. 14 (B) Republica Subalpina: 2 Soldi A9, Gig 5 (B) Regno Lombardo Veneto, Francesco I: 1 Centesimo 1822, Gig. 98 (BB) Governo Provvisorio di Venezia: 5 Centesimi 1849, Gig. 9 (BB) Prima Repubblica Romana: 5 Baiocchi, Perugia, Gig. 2 (B) Regno di Napoli, Gioacchino Napoleone: 3 Grana 2° tipo, 1810, Gig. 5 (B) Regno delle Due Sicilie, Francesco I: 10 Tornesi 1825, Gig. 14 (B) Regno delle Due Sicilie, Francesco II: 2 Tornesi 1859, Gig. 6 (MB)1 punto
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