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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/18/12 in tutte le aree
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Salve a tutti. Nell'aprire questa nuova discussione, incentrata sull'importanza rivestita da questa figura divina sotto il regno dell'Imperatore Claudio, vorrei ringraziare il Curatore Minerva che mi ha dato lo spunto, anche se involontario, attraverso il suo nickname, per la scelta della tematica trattata. :) Minerva, divinità dai mille compiti. Sostanzialmente, la dea romana Minerva ricalca, per iconografia e funzioni, la sua corrispettiva del Pantheon greco: Atena. Nel mondo romano, però, l'origine del suo nome fu condizionato da altri fattori: a portare il culto della divinità in Italia furono gli Etruschi che la conoscevano con il nome di Menerva o Mnrva per sincope (in merito a questo argomento cfr. anche Lezioni di Lingua Etrusca, Quarto Incontro: Le vocali nella sezione di Storia ed Archeologia). Proprio per questa assonanza, i Romani la confusero con il sostantivo latino mens, che significa mente, e l'accostarono, quindi, al concetto di saggezza, intelligenza di cui la divinità divenne la protettrice. Ma fu anche una dea guerriera: si narra, infatti, che Giove, tormentato da una fortissima emicrania, si fece aprire la testa da Vulcano. Dal cranio del padre degli dei fuoriuscì Minerva già armata di tutto punto. Lo stesso mito spiega la genesi di Minerva nella religione greca. In effetti, questa dea ha svolto un ruolo sempre molto importante in diverse culture del Mediterraneo: sia per i Greci, sia per gli Etruschi che per i Romani, Minerva entrò a far parte del gruppo delle divinità più adorate e considerate dell'antichità, la cosiddetta Triade. Questa Triade, composta da Giove, sua moglie Giunone e sua figlia Minerva, ha quasi sicuramente origini etrusche. A Roma ricevette il titolo di Capitolina da un'appellativo concesso a Giove: Capitolino, appunto. Il tempio dedicato a questa Triade si trovava sul Campidoglio. Protettrice delle arti, della musica, dei medici e del commercio, Minerva assunse a Roma anche il "compito" di sovrintendere ai conflitti, durante i quali si invocava il suo aiuto più per la scaltrezza e l'inventiva che per l'abilità tecnica nell'uso delle armi, per gli ovvi motivi anche sopra indicati. Il suo animale sacro, come per la greca Atena, era la civetta o, a volte, il gufo. L'iconografia che caratterizza le raffigurazioni della divinità è semplice e piuttosto conosciuta: Minerva indossa di solito un elmo che può variare nello stile e nel modello, il suo petto è protetto da una lamina metallica che per disegno ricalca la lorica squamata romana al cui centro è posta la testa mozzata della Gorgone, o Medusa, che, con il suo sguardo, impauriva e pietrificava i nemici della dea. Il suo corpo è avvolto in una lunga veste e ai piedi indossa i classici sandali di derivazione ellenica che differiscono dalle caligae in uso presso i legionari romani. Può reggere vari oggetti: una lunga lancia con punta larga, uno scudo tondeggiante o una statuetta della Vittoria alata che porge una ghirlanda. A volte, perchè no, può trovarsi in compagnia di una civetta. I Romani ne celebravano la festa dal 19 al 23 marzo nei giorni che prendevano il nome di Quinquatria, i primi cinque successivi alle Idi di marzo, a partire dal diciannovesimo nel Calendario degli Artigiani. Una versione più contenuta, le Minusculae Quinquatria, si teneva dopo le Idi di giugno, il 13 giugno, con l'uso di flautisti, molto usati nelle cerimonie religiose. A Minerva, già nella Roma Repubblicana, venivano, inoltre, tributati onori attraverso le arti poetiche. Tra gli incaricati vi spicca il famoso letterato e poeta romano Livio Andronico. Claudio, uno dei primi Imperatori intellettuali. Come si fa a tenere lontana la figura di Minerva da quella di Claudio? E' molto difficile, dato che questo Imperatore fu uno dei primi a dare tanta importanza alla dea, giungendo al punto di dedicarle un Rovescio nella sua monetazione. Nato il primo agosto del 10 a.C. a Lugdunum, in Gallia, con il nome di Tiberio Claudio Druso, il futuro governante di Roma aveva per genitori Druso Maggiore (di cui ho già avuto modo di parlare in una discussione precedente) e Antonia Minore, figlia di Marco Antonio e nipote di Ottavia Minore, sorella del Princeps Augusto. Nel 4 divenne ufficialmente un componente della famiglia Giulio-Claudia in quanto suo fratello Germanico venne adottato all'interno della dinastia. Durante la giovinezza venne finemente educato, in quanto rappresentante di una delle famiglie più importanti dell'Impero, ma mai condotto in pubblico. La ragione di questo comportamento tenuto nei suoi confronti risiede nel fatto che Claudio era venuto al mondo con evidenti difetti fisici che non potevano essere assolutamente tollerati in una famiglia, come quella Giulio-Claudia, che stava proprio ora intraprendendo la sua scalata al potere. Presentare un individuo fisicamente debole avrebbe compromesso irrimediabilmente l'immagine dell'intera dinastia dinanzi al popolo romano. Persino l'assunzione della toga virilis, il segno del passaggio all'età adulta, avvenne in tono dimesso: mentre era consuetudine che, giunta l'età, ciascun ragazzo romano venisse pubblicamente accompagnato al Campidoglio dal padre o dal tutore, Claudio vi venne portato di nascosto, in lettiga, a mezzanotte e senza accompagnamento solenne. Nonostante mostrasse una vivida intelligenza e una naturale propensione per gli studi e per l'ambiente burocratico, il giovane Claudio venne umiliato da tutti i suoi familiari, persino dalla madre che lo definì:«mostro d'uomo, non compiuto, ma solo abbozzato dalla natura». La sua abilità oratoria fu ammirata solamente da Augusto, ma non bastò per fargli ottenere alcuna carica pubblica, facendolo rimanere ai margini dell'attenzione di tutti. Quando il primo Imperatore morì, con il suo lascito di appena 800.000 sesterzi, Claudio vide salire al trono suo zio Tiberio, essendo stato escluso da ogni possibile piano di successione. Il nuovo Imperatore non si dimostrò più clemente: nonostante gli Equestri e i Senatori avessero dimostrato alcune attenzioni, anche private, verso il povero Claudio, Tiberio gli vietò qualsiasi carica pubblica, estromettendolo dalla vita politica attiva. Le delusioni si ammucchiavano continue e implacabili costringendo Claudio a ritirarsi a vita privata. Fu in questo periodo che si interessò maggiormente alle arti di cui era tutelare Minerva, scrivendo un trattato sugli Etruschi, di cui studiò anche la lingua, una storia di Cartagine una difesa di Cicerone, alcuni trattati sul gioco dei dadi e sull'alfabeto, tutti andati perduti. Nel 15 d.C. sposò Plauzia Urgulanilla, figlia di Marco Plauzio Silvano, da cui ebbe due figli. Fu la sua prima moglie, ma le felicità nuziali non durarono a lungo: sospettata di adulterio (che Plauzia non sopportasse un personaggio come Claudio con tutti i suoi difetti e con il suo anonimo e inesistente peso politico?) fu ripudiata dal marito nel 28 non divenendo mai Imperatrice. Quando il figlio di Tiberio, Druso, morì nello stesso periodo in cui scomparve anche Germanico, Claudio sperò di aprirsi un varco per la successione al trono, ma si tirò indietro quando vide che il Prefetto del Pretorio, Elio Seiano, si era guadagnato la fiducia di Tiberio a tal punto da ritenersi il miglior candidato alla successione. Destino volle che il futuro Imperatore sposasse in seconde nozze proprio la sorella di Seiano, Elia Petina, da cui ebbe la figlia Claudia Antonia. Nel 31 d.C. con la definitiva caduta di Seiano, Claudio (forse per evidente opportunismo e sicurezza personale) divorziò da Elia per convolare a nozze, nello stesso anno, con la famosa Valeria Messalina dalla quale ebbe l'unico figlio maschio che sopravvisse alla giovinezza: Britannico che inizialmente si chiamava Cesare (un certo Claudio Druso, avuto dalla prima moglie, Urgulanilla, morì in tenera età). Il suo comportamento nei periodi più critici della Roma del tempo e il sapiente sfruttamento del proprio anonimato politico fecero sì che Claudio riuscisse ad andare avanti e a sfuggire a congiure e accuse, a delazioni e a omicidi che imperversavano non solo nella corte imperiale. Sempre da Messalina ebbe anche una figlia: Claudia Ottavia che più tardi sposerà il proprio fratellastro Nerone, figlio di Agrippina Minore, ultima moglie di Claudio e probabile fautrice della sua fine. Fatto sta che il suo primo incarico politico attivo (il mandato consolare) lo conseguì assieme a suo nipote Caio Cesare (Caligola) all'età di quarantasette anni. Dopo l'assassinio del nipote (41 d.C.) un Claudio cinquantenne e impaurito divenne Imperatore per volere dei Pretoriani che lo riconobbero quale unico superstite ancora in vita della dinastia Giulio-Claudia. Famoso è rimasto il racconto di Svetonio in merito alla sua elevazione alla porpora: <<Dopo l'uccisione di Caligola... Claudio suo zio... cinquantenne... divenne imperatore per uno strano caso. Infatti, trascurato dagli uccisori di Caligola, avendo quelli portato via il numero dei congiunti e dei servi di questo, egli s'era nascosto in una sala di nome Ermeo. Non molto dopo, spaventato dal rumore della porta, proseguì verso il vicino solarium e si nascose dietro alle tende davanti all'ingresso. Qui, essendosi tenuto nascosto ancora, un soldato semplice, visti i piedi lo tirò fuori mentre Claudio si inginocchiava per il timore, ma riconosciutolo, lo salutò imperatore. Poi lo condusse dagli altri soldati, esitanti e frementi. Posto dai suoi sulla lettiga, fu portato nell'accampamento, triste e trepidante, mentre la folla che incontravano lo commiserava, quasi stesse per essere giustiziato pur essendo innocente. Ricevuto entro il vallo, pernottò tra le tende dei soldati, temendo più che sperando. Invero all'indomani, reclamando il popolo una guida per lo Stato, fu salutato da tutti imperatore.>> (Svetonio, Vite dei Cesari, V, 10.) Una volta divenuto Imperatore con il nome di Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico, governò l'impero per circa quattordici anni. Il nuovo Princeps era considerato uno degli uomini più eruditi del suo tempo: Plinio il Vecchio lo cita quattro volte come un'autorità; a lui scienziati ed uomini dotti scrivevano o dedicavano trattati. Ancora una volta ricorre il tema della saggezza e dell'erudizione a cui Claudio dedicò gran parte della sua esistenza. Si dedicò alla cura dello Stato con attenzione, cercando di guadagnarsi l'amicizia e la stima del Senato e del popolo con giochi pubblici, soprattutto in occasione della sua vittoria in Britannia, e concedendo amnistie agli esiliati. Il famoso filosofo e uomo di lettere Anneo Seneca, forse per l'invidia nutrita da Messalina nei suoi confronti, fu lasciato in Corsica, lontano da Roma, e neanche l'elogio che intessè dell'Imperatore e del suo liberto più potente, Polibio, permettè al sapiente di rientrare in Patria. Forse per vendicarsi di questi motivi, Seneca scrisse il libello dal titolo Apokolokyntosis Divi Claudii, una satira politica contro il governo di Claudio e la sua figura di governante. Una specie di vendetta postuma, pubblicata dal filosofo solo dopo la morte di Claudio. Il suo governo, però, a dispetto dell'opera stesa da Seneca, fu, per certi versi, un vero successo e un toccasana per Roma: infatti, grazie al sistema burocratico centralizzato composto da fidati liberti, Claudio riuscì a formare un apparato statale di grande prestigio ed efficienza, togliendo al contempo molti incarichi di questo tipo ai Senatori e agli Equestri. Per mantenerli buoni, però, applicò nei loro confronti una politica moderata, in netta contrapposizione con quella del suo predecessore Caio. Donò loro il governo su alcune Province balcaniche e riservò loro sulle piazze e negli spettacoli i posti migliori, accordando privilegi ed elargizioni. Essendo di stampo conservatore, il nuovo Imperatore favorì gli antichi culti romani e completò l'acquedotto la cui costruzione era iniziata sotto Caio. Molte opere pubbliche furono edificate in tutto l'Impero: strade, templi ed un canale che collegava il Tevere al nuovo Portus di Roma. Bonificò le zone intorno al Fucino, ma fallì per ben due volte nel tentativo di prosciugare il lago: a causa dei cattivi lavori svolti dagli ingegneri, le inaugurazioni furono un vero fiasco e il suo segretario nonchè appaltatore dell'opera, Narciso, dovette sopportare l'ira dell'Imperatrice Agrippina che lo accusava del tragico fallimento dell'opera voluta dal marito. Annettè all'Impero altre Province oltre alla Britannia che solo Giulio Cesare prima di lui aveva cercato di occupare militarmente. Anche Caio Cesare aveva pianificato un'impresa del genere, ma non la mise mai in atto, lasciando a Claudio l'onore di annettere quell'isola selvaggia al dominio romano. Dopo la morte di Messalina, che aveva complottato contro di lui con Caio Silio che ne doveva prendere il posto al governo dopo averlo eliminato fisicamente, Claudio sposò, come già detto, Agrippina e nel 50 d.C. ne adottò il figlio Nerone avuto da un precedente matrimonio di lei con Lucio Domizio Enobarbo. Britannico e Nerone divennero fratellastri e, nel 53, Nerone, presa la toga virilis e ottenuti il titolo di Princeps Iuventutis, l'imperium proconsolare fuori Roma, sposò la sorellastra Claudia Ottavia, figlia di Claudio e sorella naturale di Britannico. Agrippina, assicuratasi la successione al trono per il figlio, accelerò i processi della natura: invece di aspettare che Claudio morisse di morte naturale, gli presentò un piatto di funghi, di cui l'Imperatore era particolarmente ghiotto, avvelenati con l'aiuto di Lucusta, una donna esperta in veleni e farmaci famosa in tutta Roma per la sua bravura. Fu sempre lei che nel 55 d.C. avvelenò Britannico per ordine di Nerone e fu addirittura premiata per il suo impegno e la sua capacità. Era il 54 d.C. e Claudio veniva divinizzato per ordine del Senato e sua moglie, Agrippina, la stessa che ordinò di ucciderlo, gli fece costruire un tempio sul Celio a lui intitolato in quanto asceso all'Olimpo assieme agli dei. Minerva, la saggezza sulla moneta di Claudio. Claudio dedicò a Minerva/Atena il Rovescio di un asse in bronzo. La dea che vi troviamo raffigurata è detta Promachos. Questo epiteto deriva dal greco Πρόμαχος che significa colui che combatte in prima linea. Quindi, quella dell'asse di Claudio, è una Minerva guerriera che opera in aiuto dei soldati prestando la sua opera nelle prime file, dove i militi ne hanno sicuramente più bisogno, dato che sono i primi ad entrare in contatto con il nemico. La prima raffigurazione , perlatro colossale, di questa Minerva Promachos era stata eseguita ad Atene da Fidia che la posizionò tra i Propile e il Partenone, sull'Acropoli della città. Da notare che la conquista della Britannia da parte di Claudio iniziò sistematicamente proprio nel 43 d.C. In questo periodo e con questo Rovescio, l'Imperatore tende a sottolineare la valenza militare della dea a lui tanto cara e familiare sotto forma di saggia intellettuale. Ricostruzione a dimensioni ridotte della statua di Fidia dell'Atena Promachos. La moneta: Autorità emittente: Imperatore Claudio. D/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, Testa nuda di Claudio a sinistra. R/ Minerva Promachos elmata che avanza a destra, brandendo un giavellotto e tenendo sollevato uno scudo tondo. Ai lati, S-C. Riferimenti: RIC I 116; BMC I 206-207. Zecca: Roma. Data: 42-43 d.C. Grado di rarità: Comune, C. Nominale: Asse. Materiale: AE - bronzo.2 punti
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Quindi, novelli Sherlock Holmes, abbiamo più individui sospetti dell'uccisione dello sventurato Crispus, analizziamo i dati... Una quasi sicura vittima: Crispus Alcuni sospetti: Il padre Costantino La di lui moglie Fausta Il fratello escluso al trono e secondo in diritto di successione La nonna, Helena Il maggiordomo (nei film gialli d'epoca ha sempre la mani in pasta...) :D Moventi: - Teoria 1: La matrigna Fausta Secondo Zosimo (VI secolo) e Zonarus (XII secolo) Crispus e Fausta ebbero una relazione. Certo il comportamento di Fausta poteva avere il fine di migliorare il futuro dei propri figli. Denunciando esser stata violentata da Crispus e confidando che questo venisse punito o allontanato, ne avrebbe tratto profitto in prima battuta per Costantino II e quindi per gli altri suoi eredi. In un secondo momento, accusata di avere mentito sui fatti, fu uccisa da Costantino, resosi conto dell'errore imperdonabile che aveva commesso. - Teoria 2: Santa o sabotatrice? Si fonda sulla considerazione che Helena, la madre di Costantino, eliminato il primo nipote e la nuora, avrebbe accresciuto il proprio potere individuale. E che quindi avrebbe potuto architettare il fatto, coinvolgendo dapprima Fausta solleticando le avance al trono del nipote Costantino II e poi denunciandola come mendace, scatenando le ire di Costantino. - Teoria 3: Costantino accecato dall’invidia per il figlio? Il sempre maggiore consenso popolare (e dell’esercito) riscosso dal figlio, la comprovata leadership militare, avrebbe potuto portare Costantino a vedere lo stesso come una minaccia al proprio potere personale, offuscando magari la sua immagine vittoriosa. Dopo tutto, eliminato Crispus, il figlio maggiore avrebbe avuto circa 10 anni… Insomma una risposta sopra i toni di un uomo dall'ego immenso per la paura di perdere ciò per cui aveva lottato tutta la vita: il potere assoluto. (Tesi trovate su: http://forumancientc...pus/Crispus.htm) In realtà c'è una quarta possibilità: - Teoria 4: Crispus e Fausta ebbero effettivamente una tresca. Che sia stato Crispus a sedurre Fausta... non lo darei probabile. Vedrei più probabile e logico: Fausta seduce il giovane Crispus, gli propone di far fuori il padre per diventare lui stesso (e il fratello minore) imperatori. Crispus rifiuta, e a questo punto Fausta riferisce a Costantino di esser stata sedotta (o violentata, dicono alcune fonti) dal di lui figlio o magari che anche tramava per prendere il suo posto (in modo da creare un vuoto di potere dove "infilare" dentro i suoi figli). Costantino a questo punto lo fa giustiziare. Quando scopre la verità, giustizia pure Fausta. Eliminerei dal novero Costantino II (all'epoca aveva 9 anni) e... il maggiordomo. :D Per contro: - seppure i resoconti dell'epoca siano molto "politically correct", Helena, pur essendo da sempre vicino al figlio Costantino non diede mai visibilità a sue manovre. Se ebbe influenza politica sul figlio, questa non fu mai evidente. Sembrerebbe strano, viste le caratteristiche del personaggio, che abbia architettato tutto ciò per suo mero tornaconto personale. E Crispus era pur sempre suo nipote. D'altra parte perchè quando fece trasformare il palazzo di Treveri in chiesa, visto che Crispus era innocente (e lei l'aveva provato a Costantino) non fece revocare la damnatio memoriae indetta e lasciò il suo ritratto "vuoto"? - Costantino fino al "Crispus-gate" lo affianca al fratello minore ma sembra sempre elevarlo ad una certa importanza. Forse il suo disegno era quello di una duarchia tra i due fratelli maggiori... o una riproposizione della Tetrarchia su base però familiare, confidando nel vincolo di sangue (che, sappiamo, fallirà...) tra i fratelli. Possibile che improvvisamente si sia fatto accecare dalla paura di venir scalzato dal figlio maggiore? E un paio d'anni dopo esce questa moneta: A.D. 327-8 21x21mm CONSTANTINVS MAX AVG, head with rosette diadem LIBERTAS PVBLICA [Public Liberty] Victory standing left on galley, wreath in both hands , B left, CONS in ex. RIC VII Constantinople 25 (r2) This is part of a series of coinage (GLORIA EXERCITVS, GLORIA ROMANORVM, LIBERTAS PVBLICA, and SPES PVBLIC) summing up the civil war with Licinius. This alludes to the naval victory of Crispus on the Bosphorus where he captured Byzantium (soon to be called Constantinople) from Licinius. This series was issued to pay workers building the new city of Constantinople. Che si tratti di un tenue segnale d'ammenda verso il figlio fatto uccidere ingiustamente e, pur non potendo dichiararlo pubblicamente per non ammettere di aver sbagliato, un'ammissione di colpa, rendendogli indirettamente onore? E che per lo stesso motivo di "non rimangiarsi la parola data" non abbia ritirato la damnatio memoriae riabilitandolo pubblicamente? A voi la parola... in questo "giallo" dinastico. Ciao Illyricum :) Considerate che questa volta CSI o i RIS non ci possono aiutare...2 punti
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Ricollegandomi all'interessante discussione "Parere su sesterzio di Traiano" vorrei sottoporvi un esempio di acquisto+restauro su un sesterzio di Caligola. La moneta è stata venduta da una rinomata ditta del settore ma, prima che questo avvenisse, la stessa è rimasta ignorata ed invenduta per più di un anno. Per tutto questo tempo la stessa è stata anche proposta ai vari convegni numismatici nazionali sempre senza attirare mai l'attenzione su di se. Il prezzo di vendita so essere stato 150€ iva compresa e con regolare fattura. Ho voluto percorrere tutto il percorso di restauro al fine di poterne dare testimonianza qui sul forum ed ho chiesto di avere una foto del prima e del dopo che ora allegherò. Come si può facilmente vedere dalla foto, lo stato iniziale era piuttosto compromesso e la moneta ricoperta da numerose incrostazioni dure non rimovibili con un semplice spazzolino. Insomma una moneta che necessitava un vero restauro. Sempre dalla foto è visibile anche un punto piuttosto esteso di cancro attivo al rovescio.1 punto
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Ciao, ho sempre provato simpatia per Crispus, vuoi perchè è stato giustiziato tutto sommato relativamente vicino dove abito (Pietas Iulia Pola)... Testimonianze romane a Pola Arena di Pola Arco dei Sergi ... sia perchè... alla fin fine è stato molto sfortunato. Probabilmente oppresso dalla figura di un padre così importante. Il riunificatore dell'Impero (giusta o sbagliata che sia stata come mossa), il vincitore di tante battaglie, colui che figlio illegittimo di un militare con una donna orientale probabilmente non di nobili origini, era divenuto l'uomo che reggeva le sorti dell'Impero. E in ciò riscontriamo alcune analogie con il figlio. E dopo un fulgido e promettente avvio come Cesare, anni di campagne militari, trionfi, acclamazioni dal popolo... patatrac! Tutto gli cade addosso. Una sorta di leggenda locale indica lo scoglio di Pomer, lo scoglio più meridionale dell'Istria, il punto dove fu giustiziato Crispus. In realtà non si sa esattamente dove ciò sia accaduto, non esistono resoconti. Solo testimonianza più tarde, vuoi per la Damnatio memoriae che colpì lo sventurato Crispus. O forse solamente per ragion di Stato, per non recare danno all'immagine di Costantino e della sua casata (che ne combinarono di belle...). Nei pressi dello scoglio di Pomer, sul piccolo promontorio di Vizula, presso Medulin, una decina di chilometri a sud di Pola, esisteva una villa romana, probabilmente di pertinenza imperiale. Ricca, con mosaici, vari bagni termali, dove son stati rinvenuti anche oggetti aurei. Mosaico Scavo archeologico a Vizula Detto ciò, senza divagare ulteriormente, passo al protagonista e alla vicenda....1 punto
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Provo a spingermi un poco oltre (poi il futuro ci dirà se questa ipotesi +A.I.T.O.n.. ["n" minuscola)] / A V R IE possa essere sensata o sia una castroneria, al caso naturalmente mi sottopongo al pubblico ludibrio :hi: ). Notiamo che: - innanzitutto i tondelli hanno una forma molto particolare, fondamentalmente conica, e di spessore caratteristico; ciò suggerisce una tecnica produttiva forse un poco "sui generis" rispetto alle emissioni associabili (intendo in area mar-ligure / nord-tirrenica e forse prima metà del sec. XIV, che si sposerebbe bene col Doria; come vedete l'espormi al potenziale pubblico ludibrio continua... :-) ); su tale aspetto, per ora nessuna particolare altra considerazione da fare; - gli esemplari, da immagini ma anche da esame diretto, non paiono di lega; il materiale non pare cioè essere neppure a bassissimo titolo; si tratta di una mera illazione, naturalmente; a titolo di esempio e per confronto, gli effetti visivi su alcune vilissime emissioni della zecca di Savona che hanno un contenuto (accertato analiticamente) attorno a 50-70 millesimi, sono però diversi (si percepisce una certa differenza, per quanto, appunto, non si possa allo stato attuale che parlare di una semplice impressione); questi esemplari alla gran "A" paiono cioè, a vista, decisamente in rame; - riagganciandomi al quesito sulle analogie, noto un bisante inquartato, come sui cd. "denari imperiali" di Savona (analiticamente in rame, e forse quarti di denaro); il bisante è nel secondo angolo in entrambi i casi. Che si tratti di emissioni a nominale identico (quarti di denaro a corso forzoso; magari non a caso, ......)? Ogni promessa è debito: prima o poi nero su bianco tutte queste considerazioni, legate, per quanto possibile, da un filo logico organico e filtrate dall'indispensabile sostegno di mb :-) a presto1 punto
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non è pericoloso comprare in sicilia.....è pericoloso comprare da chi non ti rilascia uno scontrino o una fattura e non è in regola. quindi è pericoloso comprare ovunque se si compra in maniera "avventurosa". il giro di vite ben venga....ovunque..... l'assioma comprare monete in Sicilia uguale guai...è pericoloso....offensivo......per tutte quelle persone che vivono e lavorano onestamente in questa terra. i guai si passano ovunque o si passeranno... quando si comprano cose che valgono 100 a 30. poi però si viene sul forum a piangere..... e a gridare all'ingiustizia......alla dittatura.... alla legge sbagliata......o cose simili. è un mondo che ha i suoi problemi...ma più di tutti i problemi li hanno i collezionisti "ingordi" che per un miserevole affare si giocano collezione e dignita. cordialmente un saluto dalla Sicilia.1 punto
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Interessante discussione. :) Aggiungo un piccolo contributo: queste due restituzioni di Tito per Claudio. Ref Claudius Restoration AE As, RIC 484 (RIC [1962] 241) (Titus), Cohen 105, BMC 300. Claudius Æ As. Rome. Restitution issue under Titus, 80-81 AD. TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, bare head right / IMP T VESP AVG REST S-C, Minerva advancing right with javelin and shield. Cohen 105. RIC 489 [titus] sear5: 2606. Claudius AE As. Rome. Restitution issue under Titus, 80-81 AD. TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, bare head left / IMP T VESP AVG REST S-C, Minerva advancing right with javelin and shield. Cohen 106. p.s. un saluto a Minerva. :)1 punto
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Vabbe', io ho tentato di spiegare e far capire certe cose, ma se non si leggono con attenzione i post (ammetto lunghi...ma si parlava anche di certe altre evidenze oltre il terreno...) e si ritiene che ad un'analisi diretta dei pezzi certe cose non si vedano, o che non si sappiano riconoscere (terra ed uovo su un tondello prima pulito, o quasi... <_< ), va bene così...e allora tutti possono stare tutti più tranquilli. Per il momento mi arrendo. Saluti e alla prossima MB P.S. Pensavo di non portare un anello al naso, ma ora, via via, mi state facendo sorgere dei dubbi :o :D1 punto
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Ciao Caio, ottimo come al solito! :good: Un altro imperatore fissato con Minerva era Domiziano (lo so, vado un po' :offtopic: rispetto al titolo ma può esser utile ricordarlo...) DOMITIANUS Augustus. Aureus, Rome mint, AD 87. IMP CAES DOMIT AVG·GERM P M TR P VI. Portrait head, laureate, r.; dotted border. Rv: IMP XIIII COS XIII CENS P P P. Minerva, helmeted, draped, advancing r., brandishing javelin and holding round shield; dotted border. RIC II² 503 (Berlin specimen as reference); BMCRE -; BN -; Hunter -; Mazzini Coll. -; Calicó 885 (drawing); C. 216 corr. (without GERM). 7,48g. St. 7. Extremely rare. Traces of mounting; otherwise, about extremely fine. DOMITIANUS d=21 mm Aureus, 90-91 d.C. DOMITIANVS - AVGVSTVS Testa lareata a destraRv. GERMANICVS COS XV. 7,62 g. RIC 173, 162. C. 151. BN III, 261, 161. Raro. ed è rappresentata nelle scene dei Congiarium di Nerone: NERO. 54-68 AD. Æ Sestertius (26.13 gm). Rome mint. Struck circa 64 AD. NERO CLAVD CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P, laureate and bearded head right, aegis at point of bust / CONG I DAT POP, S C in exergue, Nero seated right in curule chair on raised daïs; official seated right, before, drawing tessera from container and handing it to figure climbing ladder left and extending hand to receive it; child standing behind; statue of Minerva standing left on pedestal, holding owl and sceptre and Liberalitas standing facing, holding abacus and extending hand, on daïs behind. RIC I 153; WCN 98; CNR XVIII, 787 = Mazzini 69 (same obverse die); BMCRE 136 var. (obverse legend); BN 275; Cohen 69. Good VF, nice even, brown patina, very minor roughness at point of bust. Curiosamente, entrambi la rappresentavano... ma non l'ascoltavano... :D Ciao Illyricum :)1 punto
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Fantastica, davvero. La ricostruzione è reale o fatta al PC?1 punto
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ora... io l'ho detto in più sedi eh... e qui lo ribadisco: per me queste monete hanno se non pari addirittura maggiore dignità di quelle in ottima conservaizone proprio per il vissuto che rappresentano, per l'idea di utilizzo che portano con se... sono pezzi di metallo che hanno fatto il loro "dovere", han circolato, son passati di mano in mano, si son consumati per le vie commerciali dell'antichità, hanno viaggiato e sono più cariche di storia di tanti pezzi che sembrano appena appena coniati. in più, hanno il fascino tutto loro della problematicità dell'identificazione, il gioco della ricerca, la caccia al tipo e alla catalogazione... lavori spesso lunghi ma densi di soddisfazione! e poi... io ho un debole per tutto ciò che è imitativo, "rottame" ecc ecc quindi... sono di parte!1 punto
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Carissimi Corsodinazione e Jagd sono veramente affascinato dalla ricerca sui motivi per i quali è stato coniato questo strano e misterioso denaro e condivido le vostre ipotesi cioè che sia stato un denaro coniato dai genovesi per essere speso sull'isola (e io credo con il permesso, o meglio, la complicità dell'Autorità o di qualche importante Signore che aveva qualche lavorante nella zecca), spero tanto che prima o poi vengano trovati documenti che possano darci qualche prova. ... E sono anche affascinato per lo sforzo che fate per comunicarci i vostri pensieri in una lingua diversa dalla vostra. Grazie e complimenti vivissimi.1 punto
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Per rispondere a jagd riesce di tutte le nostre dimostrazioni...che ha un certo periodo, doppo la" méloria", a serenissime ed i suoi banchieri, hanno emesso del falsi valori per la Corsica..difatti troviamo della falsa moneta per il denaro, ed in quale quantità in Italia.?..per rapporto ha le nostre trovate nell'isola della Corsica? ..questo foro ne è il testimone...!.quale interesse per Genova.!...il bosco, il vino, il miele, la soldatesca...tutto o era pagato quasi di bassa lega con la moneta riconosciuta, vedere falsa..! all'epoca del suo ritorno su Genova o sul continente italiano...era un'arubo manifesto! eretto in istituzione per i Banchieri Génovesi..un studio sul la monetazione Bonifacinca., po dircine lungo su ciò che génova aveva come intenzioni....ed egli conseguì ciò che si sa per i libri di storia degli avvenimenti politici inversimile...che hanno beninteso messo su la (ferocita, dei corsi,)...sappiamo tutti di nonna che sotto il dominium di Pisa i denari errano accetati delle populazione ,per effeti inversi da quelli soprascritti........sonno di cunsentu incu te jagd !.........Vado tranquilo ..! DZ no e banchiere .. :pleasantry:1 punto
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saluti amici..... :) ho paolone,rare a trovarle.......ancora piu rare trovarne di queste con lo stesso conio....... :blink: rimane a saper se a genova se n'e he ritrovate uguale a queste qui?monete false,imizione limitata....perche con un cognio, il numero di monete battute prima l'usura,o il rompimento delle matrice doveve essere limitato.......in piu sono troppo ben fatte,sembreno ufficiale,la pratica della suberazione necessita materiale e manipulazione ottima......penso non possibile su l'isola :mellow: e si genova aveva emesso a posto queste monete,portate su l'isola con un passaggio simplice....per economie di fabbricazione?! :blink: per comprare vino,legname,cira ,e mele........pagando con monete che erano condanate a circolare soltanto in corsica......??!! :huh: un puo come quelle monete sopracognate che perdono piu de la loro metta di valore fuori di l'isola.....i commercianti non ne volevano piu.......per forza....da l'altra parte del mare non valeveno piu niente.... :) si si ne ritrova nel lavoro degli archeologici a genova....allora non ho detto niente....... :) ma al caso contrario.......?? che ne pensate.....???? :mellow:1 punto
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L'anno successivo, il 321, lo vide celebrare il matrimonio con una certa Elena, che gli diede un figlio, e il secondo consolato. Crispus Caesar, Solidus (Gold, 4.35 g 6), Sirmium, 321.Obverse: FL IVL CRISPVS NOB CAES Laureate and heroically nude bust of Crispus to left, seen from behind, with a shield held by a baldric over his left shoulder and a spear held before him.Reverse: VICTORIA CRISPI CAES / SIRM Victoria seated right on cuirass, inscribing VOT / X on round shield resting on her knee and supported by Cupid standing to left.Rarity: Extremely rare, perhaps the second known example. References: Bastien, Buste, pl. 183, 4 var. Bastien, Donativa, p. 77, k. Biaggi –. C. –. Depeyrot 6/3. RIC 33. Vagi 3162.Condition: Lustrous and with a remarkable portrait bust of great beauty. Virtually as struck.Estimate:28,000 – Provenance: From the collection of N.B. Hunt, III, Sotheby’s, 4 December 1990, 109. Crispo si dimostrò un buon comandante militare, sconfiggendo ancora una volta i Franchi e gli Alamanni nel 323, e riportando su Licinio una fondamentale vittoria navale nell'Ellesponto nel 324, anno del suo terzo consolato, che contribuì a fare di Costantino l'unico imperatore. CRISPUS d = 24 mm Miliarense, 325, Tessalonica. FL IVL CRISPVS NOB CAES. Busto di Crispo con corona di alloro, busto corazzato dalla vista anteriore destra, i pterugi sollevati sulle spalle. R: FELICITAS ROMANORVM / THES. Costantino I Costantino II e Crispo, tutti in abbigliamento militare e reggenti nella mano destra uno scettro tra due colonne che reggono un arco. RIC p. 718 (Addenda), 140B (questa copia). C. -. Gnecchi -. 4,04 g. Estremamente raro, forse unico. Verosimilmente Costantino al centro, Crispo a destra e Costantino II, bambino, a sinistra. Crispus Caesar Solidus (Gold, 4.46 g 11), Antioch, 324-325. Obverse: FL IVL CRISPVS NOB CAES Laureate and heroically nude bust of Crispus to left, seen from behind, with a shield held by a baldric over his left shoulder and a spear held before him. Reverse: CONCORDIA AVGG NN / SMAN Concordia seated left on throne, holding caduceus in her right hand and cornucopiae with her left; in field to right, star. Rarity: Extremely rare. References: Bastien, Buste, pl. 182, 2 and pl. 183, 4 var. Biaggi –. C. 56 var. Depeyrot 42/1. RIC 50 (this coin cited). Vagi 3162. Condition: Lustrous and with a remarkable portrait bust of great beauty. Virtually as struck. Crispus, Caesar AE 3, RIC VII 49, superb EF, Sirmium mint, 2.73g, 19.0mm, 180°, 324 - 325 A.D.; obverse FL IVL CRISPVS NOB CAES, laureate head right; reverse ALAMANNIA DEVICTA, Victory carrying palm in left and trophy in right advancing over captive, SIRM in ex; E tutto sembra andare per il verso giusto per il giovane Crispus. Vincente, in accordo con i "colleghi" augusti, amato dal pubblico che vede in lui il degno delfino di Costantino. Sposato con prole (e anche questo aiuta nella successione dinastica....)Ed esce la serie BEATA TRANQVILITAS ovvero potremmo tradurla in "adesso che son finite le guerre, l'Impero può godersi l'agognata tranquillità" RIC 348v (Trier) AE3 Obv: IVLCRISPVSNOBCAES - Laureate, cuirassed bust left, holding spear and shield. Rev: BEATTRANQVILITAS Exe: TR - Altar reading VOT/IS/XX with globe atop; three stars above. [RIC lists for an ending dot in mintmark]. 323-324 (Treveri). Ma così non è. Sullo sventurato Crispus sta per abbattersi una sventura. Proveniente da dove non avrebbe mai pensato. Non per mano nemica in battaglia. Ma dalle stesse mura del Palazzo Imperiale, per mano dei suoi stessi parenti.1 punto
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Nel 318 ricevette il primo consolato, e nel 320 gli fu affidato il comando militare in Gallia, affiancato da un prefetto: in quello stesso anno riportò le prime vittorie contro i Franchi e gli Alamanni. Crispus Caesar, 317 – 326 d=24 mm Medallion of 1½ solidi, Treveri 320, 6.70 g. FL IVL CRISPVS NOB CAES Laureate, draped and cuirassed bust r., holding spear in r. hand and globe in l. Rev. GAVDIVM ROMANORVM Alemannia seated l., head reverted, before trophy of arms; in exergue, FRANCIA. RIC 240 (this coin). Gnecchi –. Alföldi, JNG 9, 1958, pl. 8, 3 (this coin). Toynbee p. 187 and pl. 34, 10 (this coin). Jameson II, 359 (this coin). Depeyrot –. Bastien, Donativa p. 76, footnote 8. Biaggi 2061 (this coin). Apparently unique. A coin of great fascination with an appealing portrait, good very fine Ex NAC 5, 1992, 596; NAC 10, 1997, 702 and NAC 24, European Nobleman, 2002, 285 sales and from the Jameson collection. The coin here presented is possibly a unique gold medallion struck appropriately at Treveri, the mint closest to the barbarian frontier, and celebrating victories against the Germanic tribes to the east. FRANCIA here denotes the Frankish tribes who at that time inhabited modern Germany and central Europe. She is depicted in what was for the metropolitan Roman typically uncivilized garb, leather trousers and a jerkin, and a so-called Phrygian hat. Also noteworthy is the half-length medallic portrait of Crispus. Crispus Caesar, 316 – 326 d=20 mm Solidus, Aquileia circa 319, AV 4.45 g. FL IVL CRI – SPVS NOB C Heroic laureate bust l. with spear pointing forward and shield before chest. Rev. PRINCIPI• I – VVENTVTIS Crispus, in military attire, standing r., holding globe in l. hand and transverse spear in r.; in exergue, AQ. RIC 29 var. C 90 var. Depeyrot 11/3. Paolucci-Zub 280. Constantine I, Crispus, and Constantine II. (307-337 AD). Heavy silver miliarese (5.42 gm). Sirmium, ca. 320 AD. CONSTANTINVS MAX AVG, head bare right / CRISPVS ET CONSTANTINVS CC, bare heads of the two Caesars facing one another, SIRM below. RIC 14. Cohen 3 (100 Fr.). Gnecchi 1. Struck on a broad flan. Attractive purple patination. Extremely fine. Ex Leu 54, 28 April 1992, lot 325; ex Glendining, November 1969, Fred Baldwin, lot 364. According to Bastien, Monnaie et Donativa au bas-empire, this medallic silver piece was probably distributed on the occasion of Constantine's assumption of his sixth consulship in 320. It was struck in two weights, both as a light miliarense, ca. 4.5 gm, and as a heavy miliarense, ca. 5.4 gm. The heavier denomination is substantially rarer, and among these heavy pieces ours was the heaviest known specimen up to 1992. Crispus caesar, 317 – 326 Medallion or medallic heavy miliarense, Thessalonica circa 320-321, AR 5.85 g. FL IVL CRISPVS N – OB CAESAR Half-figure l., wearing crested helmet and cuirass and holding spear and shield. Rev. VOTA ORBIS ET V – RBIS SEN ET P R Cippus inscribed XX / XXX / MVL / FEL set on square basis; fire on top of cippus; on either side, star. In exergue, •TS•E•. C – . RIC –, cf. Aquileia 81 (for reverse type). Gnecchi –. Toynbee –.Apparently unique and unrecorded. A magnificent portrait struck on a full fan, iridescent toned and extremely fine.1 punto
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Flavio Giulio Crispo (latino: Flavius Iulius Crispus; 305 circa – 326) fu cesare dell'Impero romano (dal 317 alla sua morte) e membro della dinastia costantiniana. Crispus. Caesar AV Multiple of 1 1/2 Solidi (6.72 gm, 6h). Sirmium mint. Struck 323 AD. D N CRISPVS NOBILISS CAES, laureate, draped and cuirassed bust left VICTORIA AVG ET CAESS N N, Victory standing left, holding wreath in right hand and palm in left; below, two mourning captives seated left and right at her feet; SIRM. RIC VII -; Gnecchi -; Alföldi -; Hunter -; DOC -; Cohen -. Although this issue was unknown for Crispus, there were similar pieces issued for Constantine I and Constantine II (RIC 35 and 36, respectively). The date of issue, 323 AD, combined with the reverse type and legend, suggest that these were issued to celebrate Constantine's victory over the Goths in that same year. Figlio di Costantino I e della sua prima moglie, Minervina, Crispo nacque in oriente, ma crebbe nella sede imperiale di Treviri, in Gallia, ed ebbe come pedagogo Lattanzio. Il 1º marzo 317, a Serdica, ricevette il titolo di Cesare insieme all'appena nato fratellastro Costantino II (latino: Flavius Claudius Constantinus; Arelate, febbraio 317 – Cervenianum, aprile 340), figlio del nuovo matrimonio del padre con Fausta, e insieme a Liciniano, figlio dell'augusto Licinio, collega del padre per l'oriente. Crispus caesar, 317 – 326 Solidus, Nicomedia 316-326, AV 4.41 g. Diademed head r. Rev. CRISPVS – CAESAR Victory advancing l., holding wreath and palm branch; in exergue, N. RIC 110. C 59. Depeyrot 38/3. Alföldi 91. Very rare. Minor marks, otherwise about extremely fine.1 punto
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Grazie Falvadar della segnalazione. Anche questo era stato preso in considerazione. La nostra idea è quella di inserirli tutti, poi suddividerli e mettere il titolo completo. Avevamo chiesto di inviare MP proprio per non appensantire questa discussione, ma vedo che cmq i suggerimenti sono utili e visibili a tutti, quindi da evitare doppie segnalazioni, quindi credo si possa continuare a segnalare anche qui e poi al termine cancellare tutto. Approfitto per dire che (questa è una mia iniziativa e me ne assumo le responsabilità :P ) mi sono permesso di "rubare"delle discussioni nella sezione sulle monete pontifice, in particolare quelle sugli antiquiores per la zecca di Roma :).1 punto
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Se non è un problema il costo, tra velluto e finto velluto, il paragone non si pone neppure... Le monete chiuse nella plastica sono il peggio del peggio, non si possono apprezzare, toccare visualizzare in modo ottimale ... ecc... ecc... P.S. Non ho messo in rilievo il fatto che una moneta periziata ha piu' valore di una moneta non periziata(al giorno d'oggi) perchè per il momento non ci penso proprio a vendere la mia collezione ma anche questo è un fattore Mi permetto di fare una piccola considerazione, personale, su quanto hai affermato sopra: per me, la differenza di valore tra ina moneta periziata, ed una non periziata, è il nudo e crduco costo della perizia, nel senso che una moneta non aumenta di valore se periziata. saluti TIBERIVS1 punto
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Ciao skate Per far partecipare le riserve alla razzia posso rinunciare, insieme a Mirko ed a Thommys se d'accordo, alle monete del Lussemburgo; ho acquistato 2 rotoli di comune e 2 di non comune direttamente alla BCL e posso farne a meno (le altre le passo alla razzia di mawmaw). Fammi sapere. Luca1 punto
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Ciao b27!!!...grrrrrassiee per la pazienza!!...Germany ok 5 zecche!!..No Italy!...andrebbero bene anche le non comuni compreso Germany!! Oh..quello che riuscirai a fare fin troppo!! :clapping: Grazie in anticipo!! P.S.: Grande Dan!! :pleasantry:1 punto
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Ma non è nemmeno un tallero italicum, guardate il rovecio con la pseudo aquila sabauda. E' una delle classiche patacche di fantasia, una moneta fatta così non esiste nemmeno. Il fatto che sia in casa da tantissimo non ha alcun significato, patacche del genere le fanno da sempre.1 punto
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LA "DANTE ALIGHIERI" IL TOVRING CLUB ITALIANO NEL CINQUANTENARIO DELLA LIBERAZIONE DELLA LOMBARDIA / MAGENTA MCMIX Scena della battaglia di MAGENTA IV GIUGNO MDCCCLIX Argento mm.30 - Dal bronzo di F. BARZAGHI - Autore A. CAPPUCCIO, STAB. JOHNSON1 punto
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No, non ne ho trovate, però parlando di autografi, uno di essi, rilasciato da Two Guns su un disegno che lo ritrae insieme all'immancabile nickel, è stato venduto nel 2005, in asta Heritage, per 1.265 dollari....niente male petronius1 punto
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Visto lo stato iniziale, prima di iniziare il vero restauro, il restauratore si è preoccupato di stabilizzare il più possibile il metallo procedendo prima con dei bagni per eliminare i sali insoluti in eccesso e poi con l'applicazione di benzotriazolo sulla zona di cancro attiva. Solo successivamente è cominciata la rimozione delle incorstazioni. Il restauratore ha così proceduto: protezione delle zone scoperte (laddove il metallo era già libero dalle incrostazioni o dove risultava essere già privo di patina) o dove la patina andava preservata con un protettivo, da rimuovere poi in seguito rapidi e ripetuti bagni in soluzione acida per ammorbidire e rimuovere alcune tra le incrostazioni dure rimozione del protettivo precedentemente utilizzato sulle zone da non trattare con la soluzione acida nuova stabilizzazione del metallo intervento meccanico con bisturi ed ablatore ad ultrasuoni a bassissima frequenza per rimuovere le incrostazioni più dure avendo cura di non intaccare il livello buono della patina da preservare (a tal proposito è stata preservata la patina marrone sottostante conservatasi al 90% mentre è stata rimossa la patina verde presente solo ormai in minima parte al dritto come si può vedere dalla prima foto) stabilizzazione del metallo. In seguito, dopo un naturale tempo di test della moneta in ambiente umido, il restauratore mi informa dell'avvenuto innesco di nuove corrosioni al R nella zona precedentemente curata e anche in altre zone precedentemente ricoperte dalle incrostazioni. Tale nuovo innesco ha quindi necessitato di una nuova ed approfondita operazione di stabilizzazione del metallo e conseguente trattamento con inibitore (benzotriazolo) per circa 48 h. Protezione esterna con Paraloid B72 e cerac microcristallina superficiale. Ore totali di lavoro effettivo del restauratore (non vengono conteggiate le ore in cui la moneta è rimasta nelle soluzioni per la stabilizzazione): circa 18 Costi attrezzature/materiali utilizzati (lame bisturi, soluzioni, etc): €151 punto
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io non mi reputo un valente lamonetiano, nel senso che la mia conoscenza numismatica è quel che è (modestissima!) e la mia età è ancora abbastanza "giovane" (quella anagrafica, relativamente giovane, ma insomma dai, sotto i 40 lo si è ancora! quella collezionistica... be'... si può dire sia ancora a livello embrionale vista la mia vastissima collezione di sole immagini di monete romane imitative che è destinata a rimanere tale vista l'attuale disponibilità economica da dedicare a questa passione che preferisco, come sempre, direzionare nell'acquisto di libri e testi sulla materia). fatto questo preambolo dico che ho sempre seguito con interesse la sezione legislazione (come altre sezioni di questo forum!) e sempre mi ha fatto dispiacere vedere emergere i contrasti e dissapori tra i vari elementi trainanti della materia... insomma... non è di certo utile e proficuo litigare con chi cerca di difendere i tuoi stessi interessi! mi ergo quindi a un ruolo che non ho, da semplice utente, e vi invito a rientrare nelle vostre posizioni, a non disperdere le energie dialettiche e le vostre competenze... siete tutti elementi validi e non è vero che tutti sono utili e nessuno indispensabile... qui credo che siamo tutti indispensabili in quanto ci accumuna una stessa passione che parte dai panetti di rame fuso e arriva agli euro! è vero, sono state tentate diverse iniziative, alcune in pubblico e altre in sezioni private ed è altrettanto vero che finora apparentemente non hanno portato a nulla... ma io non sarei così drastico... secondo me quanto meno hanno raggiunto un obbiettivo: hanno fatto vedere che quella data strada tentata, non era utile e quindi non va più percorsa, non perchè fosse sbagliata, ma perchè probabilmente era troppo trafficata o troppo ripida o troppo piena di buche... e allora ne vanno cercate altre di strade che portino comunque alla stessa destinazione! ben venga quindi la nuova linfa e la nuova linfa mi piace immaginarla come "figlia" della stessa pianta che ha fogliato la scorsa primavera... le foglie poi cadono, ma non diventano inutili! si trasformano in humus utile per crescere e fortificare la pianta! vi invito a mettere da parte asti e rancori, qualora ve ne siano, e direzionare i vostri sforzi verso quell'unica meta che da sempre avete cercato di guadagnare. buon lavoro a tutti! continuerò a seguirvi come sempre e a leggere tutti i vostri puntuale e precisi interventi. la mia stima nei vostri confronti (moderatori ex ed attuali nonché tutti i vari utenti che si sono avvicendati in queste discussioni) è incondizionata.1 punto
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Peccato che noi per le prove e progetti e per le monete tipo ANNO DI GVERRA e serie impero 1940 anno XVIII coniate a libero piacimentoe altrettanto liberamente regalate a destra e manca abbiamo applicato un diritto molto diverso. Così oggi ci sono collezionisti che hanno monete che non sono nemmeno al Museo della Zecca. Questo la dice lunga sul comportamento dei nostri funzionari Si anche io sono d'accordo che gli USA hanno applicato la giusta decisione. Del resto, ricordiamo che il pezzo della Farouk fu l'unico che per un errore burocratico venne REGOLARMENTE venduto ed esportato. Cosa ben diversa dalla situazione degli altri 10 esemplari, asportati illecitamente. Gli USA per quelle monete hanno messo in moto anche i servizi segreti, noi al limite appena vediamo in asta monete che dovremmo avere al Museo, al massimo invochiamo il diritto di prelazione, salvo poi scappare con la coda tra le gambe non appena il prezzo sale. osì venne fatto per il pezzo da lire 100 del 1940 e tutta la serie XVIII, ben sapendo che mancava al Museo della Zecca e chi la vendeva non aveva titolo a detenerla.1 punto
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Ora che è finita posso dirvelo :rolleyes: Dal mio punto di vista di umile cronista, meglio non poteva andare :D Non parlo del verdetto, sul quale stasera non ho la necessaria tranquillità per pronunciarmi, ma del fatto che da domani non sarei stato più in grado di seguire il processo. Vado in ferie per una settimana, sarò di nuovo nel forum mercoledì 27, e non potrei essere più contento che il processo è finito giusto in tempo da permettermi di seguirlo fino all'ultimo. Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno seguito e si sono complimentati per le "cronache", ci risentiamo mercoledì prossimo per un'analisi approfondita del verdetto, che comunque vi invito a formulare fin da ora. Ciao a tutti :) petronius oo)1 punto
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Un'altra cosa molto probabile (ma al riguardo vi sono opinioni discordanti) è che queste dieci 1933 Double Eagle, ed eventuali altre che dovessero comparire, non saranno monetizzate, cioè non acquisteranno valore legale (legal tender, a questo erano serviti i 20 dollari aggiunti ai 7 milioni mezzo della vendita della moneta Farouk-Fenton). Questo potrà incidere negativamente sul loro realizzo, nel caso in cui i Langbord ne rientrassero in possesso e decidessero di venderle? Personalmente, ritengo che le circostanze che hanno portato la moneta della collezione Farouk a realizzare 7.590.020 dollari siano irripetibili. E' chiaro che l'eventuale immissione sul mercato di altri 10 (o 15, o 20) esemplari, non farebbe della 1933 Double Eagle una moneta comune, e credo che continuerebbe a essere trattata nell'ordine dei milioni di dollari. Ma verrebbe a mancare il fascino del "pezzo unico" e tutta la storia, che abbiamo cercato di raccontare, di una moneta divenuta leggenda Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito con i propri interventi allo sviluppo della discussione, e anche chi, pur non partecipando direttamente, ha avuto la bontà e la pazienza di leggere....grazie a tutti! Chiudo con i versi di Fly Like an Eagle, della Steve Miller Band "I want to fly like an eagle To the sea Fly like an eagle Let my spirit carry me I want to fly like an eagle 'til I'm free" petronius1 punto
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