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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/12/12 in tutte le aree
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Moneta appena arrivata giusto in tempo per il compleanno : 2 Fiorini IV Tipo 1626 V Carlo Emanuele I D/ CAR • EM • D : G • DUX • SAB • P • PED • EC Busto del Duca corazzato con il collare rivolto a destra R/ IN • HOC • EGO • SPERABO • Scudo sabaudo con corona di 5 fioroni sovrapposto alla Croce Mauriziana con cartella sagomata Argento/Mistura 30 mm. , gr.6,75/6,10 Mir Savoia 648a Rilievi discreti, bello il ritratto del Duca e i dettagli dello corona al R/ , purtroppo a causa della battitura il millesimo rimane solo in parte leggibile ma fortunatamente ben identificabile come 1626 V1 punto
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Il due di gennaio ho visitato il Museo di Cividale del Friuli, che avevo visto 45 anni fa durante un mio soggiorno in uniforme :rolleyes: e prima del restauro. Ho potuto fotografare ma ho dovuto sottoscrivere l'impegno a non divulgare le foto, quindi mi limiterò a una foto della piazza, col duomo, il palazzo municipale e la statua di Giulio Cesare, risalente alla prima metà del secolo scorso, come me. Il nome antico di Cividale era infatti Forum Iulii, che poi, divenuto Friuli, ha dato il nome alla regione. Per quel che riguarda le monete fornisco un breve elenco e sono convinto che molti, leggendolo, decideranno di fare una visita al museo. Tremissi: Teodorico a nome di Anastasio Odoacre a nome di Zenone Antemio Romoaldo II Duca di Benevento MARINVS MON (etarius) Cuniperto Ariperto II Liutprando Astolfo Desiderio Imitazioni barbariche: tremisse di Eraclio solido di Foca solido di Giustiniano II. Imitazioni probabilmente longobarde: mezze silique e quarti di silique a nome di Giustiniano I. tremisse di Giustiniano I Tremisse di Giustino I Solidi: Romualdo II Gisulfo II Grimoaldo III Sicone Sicardo Ripostiglio di Perteole, presso la chiesa sei SS. Andrea e Anna 1989: più di mille denari d'argento con datazioni comprese tra il patriarcato di Bertoldo (1218-1251) e il vescovado di Volrico (1253-1254), tra i quali spicca il denaro con santo di Bernardo Spanheim Duca di Carinzia 1202-12561 punto
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Giunone Moneta e moneta, il tempio della dea ammonitrice e la zecca di Roma. Dedicato da Furio Camillo alle calende del mese di giugno del 345 a.C. e sorto sui resti dell’ormai distrutta dimora di Marco Manlio Capitolino, il tempio di Iuno Moneta, com’è noto, ospitava tra i locali ricavati nel suo podio l’officina della zecca di Roma. E’ altresì risaputo che l’antica pecunia, ovvero il prodotto coniato nei locali annessi all’edificio sacro, finì con l’essere identificata utilizzando proprio il termine Moneta, epiteto specifico della dea titolare del culto su cui, per completezza sia storica che etimologica, è bene soffermarsi. L’ammonimento che diede origine all’epiteto stesso, udito secondo la tradizione nel tempio della divinità, invitava i romani a sacrificare una scrofa pregna a seguito di un terremoto e sempre a guisa di ammonimento pubblico fu edificato il tempio di Giunone Moneta, sorto proprio sul sito ove in passato vi era la casa di colui che osò ambire al titolo di re e per questo gettato dalla rupe Tarpea. Anni prima del voto di Furio Camillo un altro avvertimento dato dalla dea, stavolta per tramite delle sue sacre oche, consentì allo stesso Marco Manlio, allarmato dallo starnazzare degli animali, di respingere un furtivo attacco portato al Campidoglio dai Galli di Brenno, impegnati ad assediare la rocca di Roma. Fatto derivare dagli stessi romani da monere, il termine moneta ha origine, più precisamente, dalla radice indoeuropea man, in latino me/on, la medesima di altre terminologie la cui menzione è degna di considerazione. In indoeuropeo le radici man e mnā avevano il duplice significato di “pensare” e “ricordare” ed il suono prodotto dalla consonante m fu scelto dagli stessi indoeuropei per rappresentare la nozione di tutto ciò che, esistendo, ha un “limite” e una “misura”: mater, madre, colei che si occupa dei limiti naturali della vita umana; mensura, misura, che si rapporta a un limite stabilito; mensis, mese, che possiede una misura legata alla rivoluzione della luna, da cui menstrualis, mensile. Come per moneo-monere, direttamente dalla radice man-me/on: mens-mentis, mente; maneo-manere, soffermarsi a pensare; monitus, avvertimento; monumentum, che fa ricordare (Franco Rendich, Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee, pp.283 e 289). Un indiscutibile legame era presenta tra Moneta e monetae ma, andando oltre la comunemente accettata derivazione che spiega il tutto quale conseguenza di una condivisione dell’edificio, sarebbe forse più utile porsi una differente domanda: perché era stata scelta quell’area, dedicata ad una divinità dai tratti piuttosto accentuati, per installare la zecca ufficiale di Roma? Questo, in sostanza, è quanto si chiedeva il Sabbatucci anni fa (La religione di Roma antica, p.235). Molto recentemente nuovi studi hanno messo ancor più in evidenza le particolari caratteristiche di questa divinità, dando ad essa una particolare identità, non sempre spiegabile quale epiclesi di Giunone. E' altresì interessante notare che, tra le fonti antiche, Livio tende ad utilizzare alternativamente sia la forma Iuno Moneta che solo e semplicemente Moneta, quasi come se questo nome fosse più di un semplice epiteto (Daniele Miano, Monimenta. Aspetti storico-culturali della memoria nella Roma medio-repubblicana, p.72) Questo primo intervento, ove sono inclusi alcuni indizi, è introduttivo e riassume brevemente le principali informazioni riguardanti questa per noi importante figura. Le poche testimonianze numismatiche del periodo repubblicano paiono collimare con alcune conclusioni di questi recenti studi, ma siamo ovviamente nel campo delle ipotesi. Osservando però i ritratti della comunemente nota Giunone Moneta ho fatto caso a un particolare: L. Plaetorius Cestianus ( http://www.acsearch....d.html?id=91015) T. Carisius (http://www.acsearch.....html?id=392647) Ed ecco alcuni dei significativi passi: Tito Livio, Ad Urbe condita VI, 20, 13: adiectae mortuo notae sunt: publica una, quod, cum domus eius fuisset ubi nunc aedes atque officina Monetae est, latum ad populum est ne quis patricius in arce aut Capitolio habitaret VII, 28, 4: Dictator tamen, quia et ultro bellum intulerant et sine detractatione se certamini offerebant, deorum quoque opes adhibendas ratus inter ipsam dimicationem aedem Iunoni Monetae vovit VII, 28, 6: Anno postquam vota erat aedes Monetae dedicatur C. Marcio Rutulo tertium T. Manlio Torquato iterum consulibus Marco Tullio Cicerone, De natura deorum III, 47: Ea si dea est, di omnes illi, qui commemorabantur a te, Honos, Fides, Mens, Concordia, ergo etiam Spes, Moneta omniaque quae cogitatione nobismet ipsis possumus fingere Al dritto di questi due denari qualcuno nota qualche "stranezza"?1 punto
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Buonasera a tutti! Buone notizie: sono riuscito a far pesare il denaro. Dovrebbe essere circa 0,8 gr. (la bilancia non arrivava oltre i decimi di gr., ma questa dovrebbe già essere una indicazione dignitosamente realistica....) A presto!1 punto
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Però voglio aggiungere un punto fondamentale. E' proibito dalle Poste spedire monete o altro di valore nelle raccomandate ma insistiamo (mi ci metto pure io) a farlo! Si dovrebbe spedire SOLO con ASSICURATA. Purtroppo è anche una questione di mentalità,preferiamo infrangere le regole che rispettarle,cosi le nostre lamentele hanno ragione solo a metà! Ci sono personaggi che per pagare una raccomandata devono fare un acquisto di almeno 20/30 euro altrimenti pretendono la prioritaria............ Proviamo a rispettare le regole e vedrete che poi le lamentele hanno molto ma molto più ascolto. Ma chi gli dice che da domani tutti devono spendere almeno 6,50 anche per monete o altro del valore di 3/4 euro o anche di 1 solo euro? Chi se la sente di iniziare con l'assicurate?!?!1 punto
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Penso che siamo tutti d'accordo che ci farebbe piacere continuare ad essere infastiditi in questo modo :D Medaglia che toglie la parola, e i minimi difetti si perdonano senza problemi, rimanendo estasiati dalla conservazione e dalla spettacolare patina. Eccellente Giovanni, eccellente! F. Grazie Fabrì! Se ricevo un eccellente (anzi due :) ) da te, vuol dire che la medaglia merita davvero! ;) Esagerato!! :) Se un giorno ci incontriamo, queste me le vorrei proprio gustare "live" ;)1 punto
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non è che tutte le monete R2 se si incontrano in MB diventano automaticamente comuni...il buono del 27 ha si incontra in basse conservazioni molto ma molto più che di un'ape del 19...e in alta conservazione molto ma molto meno rispetto alla solita ape del 19...quindi non si possono paragonare a livello di rarità...1 punto
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è la classica monetina che, parlando in generale senza riferimento a nessuno,chi l'ha in mano la elogia e chi invece la giudica da esterno la disdegna... voglio vedere quanti di voi che dicono che massimo la pagherebbero 10 euro se la moneta invece fosse in loro possesso la lascerebbero davvero a 10 euro... concordo con paolino...ci sono tante monete meno rare e più brutte che su ebay realizzerebbero 30 euro...questa in fin dei conti non è malaccio malaccio...un MB ci può stare (le foto sono da meno di B invece ;) )...e ci posso scommettere che se messa sulla baia raggiungerebbe facilmente anche i 50 euro...e dico questo perchè se c'è chi paga oltre 60 euro per un falso dichiarato di un centesimo del 1902 come quello scaduto ieri sera allora state tranquilli che per una moneta autentica anche se in MB ma R2 ce li spenderebbero uguale.... il discorso invece che è meglio un 21 FDC che un 19 MB è un'altro discorso e ci può anche stare...dipende dal tipo di collezione che ognuno di noi imposta...1 punto
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RIC 252 Carino AE antoniniano. Roma menta, 284-285 dC. IMP CM AVR CARINVS AVG, irradiare corazza busto a destra / FIDES MILITVM, Fides KAE in piedi rimane con due standard, in ex. Cohen 31. Testo1 punto
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Allora, è una FIDES MILITVM. Di chi? Pare essere Carino, non che è bellino, ma proprio di Carino :lol: Allora. Al D/ IMP CM AVR CARINVS AVG, corazzato e drappeggiato e radiato Al R/ FIDES MILITVM, soldato fra due stendardi Zecca, KA€, Roma, RIC Vb 252, Comune 283-285 d.C. Carino non si vede tutti i giorni...1 punto
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Il diritto è quasi indecifrabile, al contrario del rovescio. Grazie a quest'ultimo ritengo che la moneta possa essere un asse coniato da Tiberio per Augusto, con corona radiata (si intravedono i raggi anche sulla tua moneta), come questo: http://www.acsearch....d.html?id=10701 Ciao1 punto
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Ecco l'elenco: Acami 1752 – Giacomo Acami, Dell’origine ed antichità della zecca pontificia, Roma 1752; http://books.google.it/books?id=mpVEAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Argelati 1750 – Filippo Argelati, De monetis Italiae variorum illustrium virorum dissertationes, vol. I, Milano 1750; http://books.google.it/books?id=5-2UbGtaPmQC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Arslan 2001 – Ermanno Arslan, San Michele: un Arcangelo per i Longobardi, Numismatica e Antichità classiche. Quaderni Ticinesi, XXX, pp.273-293, 2001; http://www.ermannoarslan.eu/Contributi/2001-EAA-SMichele.pdf Arslan 2002 – Ermanno Arslan, Cecile Morrisson, Monete e moneta a Roma nell’alto Medioevo, in: “Roma fra Oriente e Occidente”, Settimane di studio del Centro Italiano di Studi sull’alto Medioevo, 49, pp. 1255-1305, Spoleto 2002; http://www.ermannoarslan.eu/Contributi/2002-EAA-MoneteEMonetaARoma.pdf Arslan 2008 – Ermanno Arslan, Il dono di re Carlo all’apostolo Pietro, Numismatica e Antichità classiche. Quaderni Ticinesi, XXXVII, pp. 377-406, 2008; http://www.ermannoarslan.eu/Contributi/2008-EAA-TremisseCarloConfessione.pdf Capobianchi 1887 – Vincenzo Capobianchi, Origine della zecca del senato romano nel XII secolo, Bullettino di Numismatica e Sfragistica per la Storia d’Italia, III, pp. 61-85, 1887; (http://incuso.altervista.org/docs/bullettino1887.pdf) Capobianchi 1892 – Vincenzo Capobianchi, Pesi proporzionali desunti dai documenti della libra romana, merovingia e di Carlo Magno, Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini (RIN), V, fasc, I, pp. 79-115, 1892; http://incuso.altervista.org/docs/rivista1892.pdf Capobianchi 1900 – Vincenzo Capobianchi, Les Caroli Pondus conservés en Italie, Mélanges d’archéologie et d’histoire, 20, pp. 43-77, 1900; http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-4874_1900_num_20_1_6210 Chacon 1630 – Alonso Chacon, Vitae et gestae pontificum romanorum et S.R.E. cardinalium ab initio nascentis ecclesiae usquead Urbanum VIII, Roma, 1630; http://books.google.it/books?id=DhhFAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=inauthor:%22Alfonso+Chac%C3%B3n%22&hl=it&sa=X&ei=saYNT-1M6M3hBIWq_KEG&ved=0CC4Q6AEwADgU#v=onepage&q&f=false Ciampoltrini 2001 – Giulio Ciampoltrini, Elisabetta Abela, Susanna Bianchini, Lucca. Un contesto con monete del X secolo dall’area dell’ex ospedale Galli Tassi, Bollettino di Numismatica, voll. 36-39, pp. 153-166, 2001; http://www.numismaticadellostato.it/bollettinoPDF.do?prov=H:B:SO:PDF&id=25&numPag=1 Cinagli 1848 – Angelo Cinagli, Le monete dei papi descritte in tavole sinottiche, Fermo, 1848; http://books.google.fr/books?id=d5JMAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=monete+papi+sinottiche&hl=it&sa=X&ei=NGtOT5b6DsmfOtS4iZkC&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false CNI XV 1934 – AAVV, Corpus Nummorum Italicorum, vol. XV, Roma, parte I (dalla caduta dell’impero d’Occidente al 1572), Roma 1934; http://www.numismaticadellostato.it/cniPDF.do?prov=H:CNI:CNIV:PDF&volCni=XV&numPage=1 Evans 1882 – John Evans, On a hoard of early Anglo-Saxon coins found in Ireland, Numismatic Chronicle, 3a serie, t. II, pp. 61-86, 1882; http://www.archive.org/stream/thirdnumismatic02royauoft#page/n119/mode/2up Fiala 1897 – Eduard Fiala, Collection Ernst Prinz zu Windisch-Graetz. Band II: Munzen und medaillen von Italien, Spanien, Portugal, Frankreich, Belgien und Niederlanden, Praga 1897; http://www.medievalcoinage.com/pdfbooks/Collection_Ernst_Prinz_zu_Windisch-Gratz.pdf Ficoroni 1740 – Francesco Ficoroni, I piombi antichi, Roma 1740; http://books.google.it/books?id=jhfuXScKOj0C&pg=PA8&lpg=PA8&dq=I+piombi+antichi,+Roma+1740&source=bl&ots=gAeNIV5GvJ&sig=2--CgkDgRToi9Ig92FgIF11f0rQ&hl=it&sa=X&ei=Pz8NT5f0C9CO4gTK45jRBA&sqi=2&ved=0CB4Q6AEwAA#v=onepage&q=I%20piombi%20antichi%2C%20Roma%201740&f=false Fioravanti 1734 – Benedetto Fioravanti, Antiquiores pontificum romanorum denarii olim in lucem editi, notisque illustrati a V.C. Joanne Vignolio, Roma 1734; http://incuso.altervista.org/docs/Antiquiores_Pontificum_romanorum_denarii.pdf Garampi 1749 – Giuseppe Garampi, De nummo argenteo Benedicti III Pont. Max. Dissertatio, Roma 1749; http://books.google.it/books?id=gVdBAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=inauthor:%22Giuseppe+Garampi%22&hl=it&sa=X&ei=CKYNT7v8Kc724QTnssWeBg&ved=0CFwQ6AEwCTgK#v=onepage&q&f=false Gentili 1890 – Tarquinio Gentili di Rovellone, Le monete dei pontefici romani Leone VIII (ritenuto antipapa) e Giovanni XIII, anni dell’era cristiana 963-972, Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini (RIN), III, p. 51-89, 1890; http://incuso.altervista.org/docs/rivista1890.pdf Gnecchi 1896 – Francesco Gnecchi, senza titolo, Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini (RIN), IX, p. 150, 1896; http://incuso.altervista.org/docs/rivista1896.pdf Gnecchi 1902 – Ercole Gnecchi, Falsificazioni di monete italiane, RIN XV, pp. 333-342 e pp. 483-490, tavole XII e XIII, 1902; http://incuso.altervista.org/docs/rivista1902.pdf Gnecchi 1898 – Ercole Gnecchi, Nuove falsificazioni di monete italiane, RIN XI, pp. 315-316, (1898); http://incuso.altervista.org/docs/rivista1898.pdf Gnecchi 1905 – Ercole Gnecchi, Cronaca delle falsificazioni, RIN XVIII, pp. 237-240, 1905; http://incuso.altervista.org/docs/rivista1905.pdf Gnecchi 1913 – Ercole Gnecchi, Falsificazioni, RIN XXVI, pp. 283-284, 442, 1913; http://incuso.altervista.org/docs/rivista1913.pdf Gnecchi 1916 – Ercole Gnecchi, Falsificazioni di monete italiane, RIN XXIX, pp. 541-544, tavola X, 1916; http://incuso.altervista.org/docs/rivista1916.pdf Grierson 1952 - Philip Grierson, The coronation of Charlemagne and the coinage of Pope Leo III, Revue Belge de philologie et d’histoire 30, pp 825-833 (con alcune integrazioni anche in Dark Age Numismatics, Londra 1979, XX); http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rbph_0035-0818_1952_num_30_3_2149 Labruzzi 1912 – Francesco Labruzzi, Di una moneta di Alberico principe e senatore dei romani, Archivio della Reale Società Romana di Storia Patria, vol. 35, n. 1-2, pp. 133-149, Roma 1912; http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1912&id_immagine=19092593&id_periodico=13544&id_testata=25 Lafaurie 1965 – Jean Lafaurie, Deux trésors monétaires carolingiens: Saumeray (Eure-et-Loir), Rennes (Ille-et-Vilaine), Revue Numismatique, 6e série, Tome 7, pp. 262-305, 1965; http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1965_num_6_7_935 Leblanc 1689 – Francois Leblanc, Dissertation historique sur quelques monnoyes de Charlemagne, de Louis le Débonnaire, de Lothaire, et de leurs successeurs, frappées dans Rome, Parigi, 1689; http://books.google.it/books?id=2B0UwmfZf6UC&pg=PA3&lpg=PA3&dq=Dissertation+historique+sur+quelques+monnoyes+de+Charlemagne,+de+Louis+le+D%C3%A9bonnaire,+de+Lothaire,+et+de+leurs+successeurs,+frapp%C3%A9es+dans+Rome&source=bl&ots=cmi07mkDI5&sig=_EpDzrPBMBohtZbsYv42zVGwZPg&hl=it&sa=X&ei=UUMNT-WVHumP4gSrwdmyBg&ved=0CDYQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false Leosini 1879 – Angelo Leosini, S. Vittorino, Notizie degli Scavi di Antichità, pp. 181-182, 1879; http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1879&id_immagine=17361857&id_periodico=12462&id_testata=31 Lucca 1836 – Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, Memorie e Documenti per servire all’istoria di Lucca, Tomo IV, Parte II, Lucca, 1836; http://books.google.it/books?id=cTjZAAAAMAAJ&pg=RA1-PA200&lpg=RA1-PA200&dq=Memorie+e+Documenti+per+servire+all%E2%80%99istoria+di+Lucca&source=bl&ots=l6o4qcvJgK&sig=4B_piEcC6jEI7_ICUJ_PWmxHt9k&hl=it&sa=X&ei=4UQNT9nuAqSF4gSHnfm3Bg&ved=0CB0Q6AEwADgK#v=onepage&q=Memorie%20e%20Documenti%20per%20servire%20all%E2%80%99istoria%20di%20Lucca&f=false Lucca 1837 – Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, Memorie e Documenti per servire all’istoria di Lucca, Tomo V, Parte II, Lucca, 1837; http://books.google.it/books?id=Ruw_AAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Mabillon 1687 – Jean Mabillon, Iter italicum, Parigi, 1687; http://babel.hathitrust.org/cgi/pt?view=1up;size=100;id=ucm.5324326184;page=root;seq=26;orient=0;num=18 Morrison 1988 – Cécilie Morrisson e Jean-Noel Barrandon, La trouvaille de monnaies d’argent byzantines de Rome (VIIe-VIIIe s.): Analyses et chronologie, Revue Numismatique, 6e sèrie – Tome 30, pp. 149-165, 1988; http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1988_num_6_30_1924 Muratori 1726 – Ludovico Antonio Muratori: Rerum Italicarum Scriptores, tomo II, parte II, Milano1726; (http://books.google....epage&q&f=false) Muratori 1739 – Ludovico Antonio Muratori: Antiquitates Italicae Medii Aevi,Tomus secundus, Dissertatio vigesimaseptima: De moneta, Mediolani 1739; http://www.archive.org/details/antiquitatesital05mura Papenbroeck 1685 – Daniel van Papenbroeck, Paralipomena. Addendorum, mutandorum, aut corrigendorum in conatu chronico-historico ad catalogum romanorum pontificum, Anversa, 1685; http://books.google.it/books?id=cjeHEJ7MdwgC&pg=PT40&dq=editions:OWVEbt4OXeoC&hl=it&sa=X&ei=hAMOT-n5FYHqOZf1hJ8H&ved=0CDYQ6AEwAQ#v=onepage&q=editions%3AOWVEbt4OXeoC&f=false Panvini Rosati 1976 – Francesco Panvini Rosati, Pelagio Palagi artista e collezionista. La collezione numismatica, in AA.VV. “Pelagio Palagi artista e collezionista”, Bologna 1976; ristampato in: Giuseppina Pisani Sartorio (a cura di) “Monete e medaglie. Scritti di Francesco Panvini Rosati”, supplemento al n. 37 del Bollettino di Numismatica, Roma 2004; http://www.numismaticadellostato.it/bollettinoPDF.do?prov=H:B:SUPPL:PDF&id=57&numPag=1 Pizzamiglio 1876 – Luigi Pizzamiglio, Studi storici intorno ad alcune prime monete papali dimostranti l’origine del dominio pontificio, Roma 1876; http://incuso.altervista.org/docs/Studi_storici_intorno_ad_alcune_prime_mo.pdf Promis 1858 – Domenico Promis, Monete dei romani pontefici avanti il mille, Torino 1858; http://incuso.altervista.org/docs/promis1-pontefici.pdf Promis 1867 – Domenico Promis, Monete di zecche italiane inedite o corrette, Torino 1867; http://incuso.altervista.org/docs/promis2-zeccheitaliane.pdf Rovelli 2010 – Alessia Rovelli, Nuove zecche e circolazione monetaria tra X e XIII secolo: l’esempio del Lazio e della Toscana, Archeologia Medievale, XXXVII, pp. 163-170, 2010; http://dspace.unitus.it/bitstream/2067/1825/1/AM%202010%20Nuove%20zecche%20....pdf Saccocci 2001 – Andrea Saccocci, Il ripostiglio dall’area “Galli Tassi” di Lucca e la cronologia delle emissioni pavesi e lucchesi di X secolo, Bollettino di Numismatica, voll. 36-39, pp. 167-204, 2001; http://www.numismaticadellostato.it/bollettinoPDF.do?prov=H:B:SO:PDF&id=25&numPag=1 Saccocci 2005 – Andrea Saccocci: La monetazione del Regnum Italiae e l’evoluzione complessiva del sistema monetario Europeo tra VIII e XII secolo, Atti XIII Congreso Internacional de Numismatica, Madrid 2003, Vol. 2, pp. 1037-1049, 2005 http://www.mcu.es/museos/docs/MC/ActasNumis/La_monetazione_del_Regnum_Italiae.pdf Sambon 1912 – Giulio Sambon, Repertorio generale delle monete coniate in Italia e da italiani all’estero dal secolo V° al XX° nuovamente classificate e descritte, Parigi, 1912 http://incuso.altervista.org/docs/958.pdf Travaini 2004a – Lucia Travaini, Saints and Sinners: coins in medieval italian graves, Numismatic Chronicle, CLXIV, pp. 159-181, 2004; http://www.rm.unina.it/rm_old/biblioteca/scaffale/t.htm#Lucia%20Travaini1 punto
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concordo... diverso era il discorso se trovavi il centesimo del 1902...io anche così me lo sarei tenuto stretto.1 punto
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Grazie per la risposta. Effettivamente la pubblicazione avvenne nello stesso periodo in cui la Savoia e Nizza furono cedute alla Francia. La scelta di includere le zecche sabaude ,almeno quelle attualmente in territorio francese , nella monetazione feudale e' piuttosto recente fra gli studiosi numismatici d' oltre alpe Per esempio in questi testi sono considerate le zecche della Savoia CLAIRAND Arnaud, PRIEUR Michel . Les monnaies féodales 2e édition Les Chevau-légers - CGF 2010 Paris DUPLESSY Jean Les monnaies francaises feodales Tome I & II Maison Platt Parigi 20101 punto
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Non ci abbatteremo caro miroita e stai tranquillo che il tuo sponsor non cadrà nel dimenticatoio ;) Quello che proponi è un po' difficile, una giuria fissa è praticamente da escludere. Per quanto riguarda il premio, non mi pare sussistano problemi, se l'Oscar è una vetrina per attirare utenti, ben vengano in quelle situazioni. Ci limiteremo a controllare eventuali troll nel caso. In fondo l'Oscar c'è una volta all'anno e può essere un'occasione per appunto, richiamare l'interesse di nuove leve, a differenza delle razzie (che non mi stancherò mai di giudicarle come un orgoglio del Forum) che essendo oramai a flotte, trattengono l'improvvisato solo per quello. Ne abbiamo parlato con i Curatori Euro e ci è sembrata la cosa giusta da fare, parlarne tutti insieme e vedere che cosa si poteva o non poteva fare. Ci stiamo adoperando, credeteci :D, per ristabilire un certo equilibrio e per far partire la terza edizione degli Oscar. Per quanto riguarda la sotto sezione, devo dire che l'amministrazione ci ha donato ben 3 Forum e un quarto sarebbe inutile quanto ancor più dispersivo. Certo che no, ognuno legge e segue ciò che vuole, il Forum non è un lavoro ma divertimento. Diventa fastidioso per noi, vedere utenti che entrano, prendono ed escono, ma questa è la vita dei Forum; più fastidioso è, invece, veder entrare per sfruttare favori che l'utenza mette a disposizione (razzie) per poi uscire a capo basso. Per quanto riguarda il rischio di brutte figure, io dico, "scrivete!", non abbiate paura, siamo qua per imparare e colloquiare non per giudicare! Infine, ritengo che i post meno impegnativi per quanto tali, possano in qualche modo risollevare l'ambiente, magari dando spunto ad altre tematiche o problematiche. Io, come moderatore, mi impegnerò a chiudere meno discussioni ripetitive possibile (ovviamente saranno gli amici curatori a gestire il tutto). Concludo rassicurandovi che stiamo lavorando per voi riguardo agli Oscar, stiamo preparando una nuova versione che speriamo piacerà. Ovviamente ci aspettiamo che l'utenza ci venga in contro e ci aiuti. Mirko1 punto
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Sorbole Eros! Che pezzo affascinante! Uno stile davvero insolito che credo susciterà vivaci confronti fra gli "aragonisti" del forum! Molto interessante anche lo spunto storico lanciato da Layer. In merito all'ingresso di Alfonso in Napoli, entrambe le versioni sono corrette. Ovvero, ingresso delle truppe attraverso l'acquedotto e trionfo si verificarono entrambi a distanza di tempo. Napoli fu stretta d'assedio dalle truppe aragonesi a partire dall'autunno del 1441. L'armata aragonese si accampò presso Campo Vecchio e il 16 dicembre Alfonso lasciò a guardia il figlio Ferrante per prendere Pozzuoli, Torre del Greco ed Ischia al fine di bloccare i rifornimenti che arrivavano alla città via mare in forza degli accordi tra Renato d'Angiò e la Repubblica di Genova. A Napoli la situazione divenne ben presto insostenibile: un uovo arrivò a costare tre grana e gli abitanti erano costretti a brucare erba come bestie, a vendere moglie e figli, mentre alcuni morivano di fame nelle strade. Qualche bastimento riusciva ancora a penetrare sulle coste sorrentine, finché Alfonso nel gennaio 1442 si acquistò l'aiuto degli ischitani e occupò Pizzofalcone, saccheggiando poi Vico Equense e Sorrento. Nell'accampamento di Campo Vecchio Alfonso si era intanto fatto costruire una piccola corte, e continuava a ricevere dai mercanti gli amatissimi libri (ancora manoscritti, la stampa a caratteri mobili era ancora di là da venire). E si dice che fu proprio un compendio delle gesta del generale Belisario di Leonardo Aretino ad ispirargli la mossa decisiva per mettere sotto scacco la città. Il generale bizantino era infatti riuscito quasi mille anni prima ad espugnare Napoli passando dagli acquedotti. Alfonso prese per fame i due fratelli Ferraro, muratori napoletani addetti agli acquedotti che erano usciti dalla città spinti dalla disperazione, e si fece svelare ampiezza e percorso delle strutture sotterranee alla città. Intanto la notizia del tradimento giunse in città, e Renato diede ordine di murare molti condotti e di pattugliare i principali pozzi. Il giorno del Corpus Domini (31 maggio 1442), per spegnere le voci ricorrenti di un attacco imminente, Renato diede ordine di rafforzare la sorveglianza e di controllare i condotti dell'acquedotto. Un soldato a nome Sacchitello trovò i muri sfondati e i cancelli spalancati ma rassicurò l'angioino che tutto era a posto per poi correre all'accampamento aragonese e consegnarsi al futuro vincitore. Rafforzato nel suo proposito, il re aragonese ricorse ad uno stratagemma degno di Machiavelli per convincere i suoi uomini a tentare l'impresa. Raccontò loro che gli era apparsa in sogno la Vergine Maria istruendolo sui mezzi con cui trionfare sul nemico. Alla mezzanotte del 2 giugno radunò quindi 200 soldati scelti, particolarmente giovani e agili, mettendoli sotto la guida di tre Mastri dell'Acqua disertori e al comando dei duci Pietro Martinez, Giovanni Carafa e Mazzeo di Gennaro. Dopo essersi liberati dell'artiglieria più pesante lungo il percorso, i duecento pervennero infine, armati solo di balestre e chiaverine, ad un pozzo sito presso la vecchia porta di Santa Sofia. Qui salirono soli quaranta uomini e probabilmente sbucarono in un'abitazione privata, perché furono sorpresi da due donne, tale Ciccarella con sua figlia Elena (i nomi risultano da cedole della tesoreria aragonese, in quanto le due donne furono poi lautamente ricompensate con panni pregiati e vitalizi da Alfonso) che dapprima cominciarono a gridare, ma poi si volsero a più miti consigli con le lusinghe dei giovani soldati. Pare che i quaranta soldati si trattennero a lungo con queste signore, perché la mattina seguente Alfonso, giunto con le armate alla porta di Santa Sofia, la trovò ancora chiusa e credette che i suoi uomini fossero stati ammazzati. Ma l'attesa fu di breve durata, perché i quaranta soldati erano intanto stati scoperti da un cittadino a nome Leone mentre si intrattenevano con Ciccarella e sua figlia. Sparsa la voce dell'invasione, ai pochi soldati non restò altra scelta che prendere le armi e combattere, cercando di guadagnare le vicine mura. Renato si era intanto portato sul ponte della Maddalena, credendo che gli aragonesi fossero fuggiti verso il mare a prendere rifornimenti da navi catalane, e questo rese particolarmente agevole la presa del torrione sopra la porta di Santa Sofia. dove la città fu finalmente aperta al resto delle truppe aragonesi. A porta San Gennaro Alfonso si scontrò con i genovesi, mentre le monache del vicino convento di Donna Regina gettavano funi per agevolare la scalata delle mura ai soldati aragonesi, tanto era il desiderio di una fine del lungo assedio. Intanto "le bon roi René", ben più abile con la spada del rivale Alfonso, si era buttato nella mischia come un leone e fu difficile convincerlo a ricoverarsi dentro Castelnuovo, dove il resto delle truppe angioine si era ritirata: i napoletani esausti avevano abbandonato gli angioini. Il saccheggio della città durò quattro ore, alla scadenza delle quali Alfonso vietò per bando le ruberie, facendo impiccare coloro che disobbedivano. Alla fine della giornata gli angioini restavano ancora padroni di S. Elmo, di Castelnuovo e di Castel Capuano. Il giorno seguente Alfonso si portò alla chiesa del Carmine per ammirare il crocifisso che, secondo la leggenda, aveva chinato il capo al colpo di bombarda di don Pietro d'Aragona; fece salire Inigo d'Avalos su una scala per verificare se il collo era rotto e, avuta risposta negativa, si inginocchiò in lacrime a pregare. Volle sapere dal priore Gregorio Pignatelli il luogo di inumazione di Corradino di Svevia per rendere omaggio a quel "degno Signore". Il 4 giugno ricevette omaggio formale e giuramento dai seggi di Montagna e di Portanuova. Solo dopo molti mesi, avendo definitivamente scacciato gli angioini da Napoli e da altre parti del Regno, dall'Abruzzo fino alle estreme propaggini del Gargano (ultima a cadere fu Manfredonia, oltre ai castelli di Napoli che furono formalmente resi il giorno di Natale del 1442), Alfonso si portò ad Aversa per preparare un grande spettacolo trionfale. Il 26 febbraio 1443, a partire dalle ore 15, Alfonso celebrò il suo trionfo nella Capitale, con un grandioso spettacolo, che mi piacerebbe con voi rievocare, se vorrete ancora starmi a sentire...1 punto
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E' affascinante secondo me parlare dell'ingresso di Alfonso nella città di Napoli, andando oltre la singola moneta. Le fonti ufficiali riportano un ingresso trionfale attraverso una delle porte della città (non ricordo se fosse Porta Capuana o Nolana) del nuovo re aragonese, ma ci sono fonti popolari riportate nei miti e nelle leggende della tradizione che parlano di un'entrata un po' meno "gloriosa" :D Si dice che il futuro Alfonso il Magnanimo risalendo un canale di scolo delle fogne sbucò all'interno di un bagno di una casa nobiliare del centro di Napoli e da lì conquistò la città. Ovviamente storia e leggenda si intrecciano, ma sicuramente l'ingresso trionfale che ci fu, fu successivo e "creato ad arte". L'ingresso ufficiale del re è scolpito nell'arco di ingresso del Castel Nuovo (o Maschio Angioino)1 punto
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Eccola qua: Dupondio di Lucio Vero Le legende possono essere diverse, non leggo bene nelle foto piccole. Comunque al rovescio c'è la Fortuna con cornucopia e timone.1 punto
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Sicuramente non è un asse bensì un dupondio: l'imperatore indossa la corona radiata tipica dei dupondi, mentre negli assi indossava la corona laureata...al R/ c'è la Personificazione della Fortuna.1 punto
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Sono stati pubblicati i vincitori della Krause Coin of Year Awards 2011 (che riguarda monete emesse nel 2010) tanto per cambiare due monete vincitrici per l'austria , soprattutto categoria miglior argento con 10 Euro Erzberg in Stiria http://catalogo-euro...eta/E-AUTA10/50 qui le altre http://www.coinweek....e-year-winners/1 punto
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Caro Diabolik... Enzo Ferrari (ma secondo alcuni W Churchill) diceva "non fare del bene se non sei disposto a subirne l'ingratitudine". Purtroppo il momdo è popolato di ingrati ma sta nella nostra forza ignorarli e proseguire in ciò che crediamo. Buon Natale di cuore.1 punto
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