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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/02/12 in tutte le aree

  1. Buon serata e buon Anno Nuovo a tutti. Posto la foto di una moneta appena comprata, che mi è arrivata oggi. Si tratta di un 5 drachmai per Creta del 1901, raffigurante Giorgio I di Grecia, qui in veste di Alto Commissario. Chiedo cortesemente un parere sulla conservazione: si tratta di una monetazione non molto raffinata come conio, molto peggiore di quella della Grecia continentale, più grezza e con rilievi molto bassi già in origine. Si tratta comunque di una moneta abbastanza rara,coniata insieme ai nominali inferiori di 2, 1 e 1/2 drachma, nel solo anno 1901. Cordialità Renzo ps: ho scritto scudA nel titolo...vabbè devono essere i postumi delle feste... @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
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  2. Intanto Buon Anno di cuore a tutti, poi scusate se mi intometto in questa discussione ex partibus infidelium della storica nemica Venezia (che peraltro era nemica anche di Padova, dove vivo, a dir la verità), ma il tema dell'introduzione della moneta grossa mi ha sempre, come dire, 'acchiappato' parecchio, dai primi anni '90 quando mi occupai della cosa. E poi mi piace mettere un po' di pepe nella discussione, contribuendo ad evitare che questo inizio d'anno così tristanzuolo possa coinvolgere questa isola felice, anticipando un tema che ho trattato anche nella recensone del magnifico volume di Mombalda sulla zecca di Pisa. Pepe perché lei ancora lei non sa cosa ci ho scritto (non mi ricordo neppure se le ho confermato di averla poi scritta sul serio) e sicuramente avrà il diritto di prendersela nel vederselo in parte anticipato qui :nono:. Mi riferisco al quesito posto riguardo alle ragioni delle caratteristiche metrologiche e del valore dei grossi di Genova, ragioni che poi sono state solo ricercate nei rapporti con il denaro. Può darsi che sia così, però la mia opinione è che i grossi non furono introdotti per integrare i precedenti denari, ma per sostituirli soprattutto nel mercato internazionale, e quindi uno stretto rapporto metrologico fra le due monete appare assai improbabile, ed in effetti le fonti, quando lo documentano come a Venezia ed Ancona, sembrano attestare che questo rapporto non ci fu. Quindi secondo me la caratteristiche dei grossi vanno individuate esclusivamente nel mercato internazionale, ed il fatto che quasi tutte zecche del Regnum Italiae, pur avendo valute diversissime, batterono grossi da 1,4 ed 1,7 g di ag mi sembra supporti questa mia idea, Comunque anche riguardo a Genova ed alle zecche toscane io ho fatto delle ipotesi sull'origine metrologica dei grossi, dapprima in modo molto cursorio in una saggio uscito nel Quaderni Ticinesi del '94, poi in modo più approfondito in un recente lavoro che è disponibile in internet (credo basti cercare Saccocci, Assemani, argento, grossi). Quindi ora è chiaro, lo scopo di questo intervento è biecamente quello di aumentare il numero dei miei possibili lettori. Di questo mi scuso, e cerco di farmi perdonare, soprattutto da Monbalda, con un bel brindisi al Nuovo Anno :beerchug: Andrea
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  3. Grazie per la bella immagine. Inizio io con qualche annotazione "visiva" sui grossi da 4 denari. L'ordine è da sistemare, sul CNI le varianti sono di più... I - al D/ senza punto sotto al castello/imago civitas (che a me piace chiamare griffo* all'uso antico); punto tra I ed A. Al R/ due punti (dopo 1 e X). II - al D/ punto sotto al griffo; come sopra. III - al D/ senza punto sotto al griffo la cui base è incurvata; senza punto tra I ed A. Al R/ punto dopo 1 e segno di zecca a fine legenda (accento e punto). IV - al D/ spina/cuneo ad inizio legenda; punto tra I ed A. Al R/ spina/cuneo dopo 1, due punti verticali in fine legenda. V - al D/ senza punto sotto al griffo; senza punto tra I ed A; crocetta staccata dal cerchio cordonato interno. Al R/ tre punti verticali, E di REX con stanghetta (non vedo bene ma mi sembra ci sia anche nell'esemplare di Oschiri). Aggiungo che non c'è il punto dopo 1. VI - dal CNI ma l'esemplare di cui ho visto solo il D/ ha una stella a cinque punte (non sei) ad inizio legenda. Al D/ interpunzione con stella come segue: ✶ IA ✶ NV ✶ A ✶ . Al R/ stella dopo 1 e X, E di REX chiusa. Per quanto riguarda i dati ponderali... ho un po' di confusione in testa perché vedo oscillazioni significative ma non riesco a legarle alle tipologie... Molto lavoro resta da fare!!!!!!!!! * griffo non come grifone eh, ma come "segno", "logo"
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  4. L'uso del controsigillo è conseguente allo sviluppo e poi alla prevalenza, nel pieno e tardo medioevo (ovvero soprattutto dal XII secolo) del sigillo pendente rispetto a quello impresso su cera e strisce di pergamena, usato in precedenza e detto "aderente", e vari altri sistemi su ritagli di carta e poi " a secco" impiegati soprattutto a partire dal tardo XIV secolo. Va tenuto inoltre presente che nel medioevo i sigilli erano in cera (prima bianca o giallastra, poi colorata sop. in verde o in rosso) o in piombo, mentre la ceralacca si usa solo a partire dall'età moderna. Qui trovate una bella selezione di sigilli pendenti da documenti francesi a partire dal XII secolo: http://www.culture.gouv.fr/public/mistral/caran_fr?ACTION=CHERCHER&FIELD_98=MOTS-MAT&VALUE_98=%271137-1180%27&DOM=All Il fatto che abbia avuto prevalenza il sigillo pendente ha fatto sì che, per evitare le contraffazioni, si finì con l'imprimere una "forma" su entrambe le facce, dovendo usare quindi sempre una coppia di matrici sigillari. In questo caso il sigillo risultante viene caratterizzato da un recto ed in verso, e così descritto anche nei documenti, come le monete. Con il tempo, a partire dalle cancellerie reali soprattutto a partire dal tardo XIII secolo si attestò il sistema di usare come seconda impronta un sigillo più piccolo rispetto a quello reale principale, o di "maestà", che poteva essere un sigillo "segreto" o anche un sigillo personale, con le iniziali ed il blasone del sovrano detto appunto "controsigillo". L'uso di apporre un controsigillo, che nel caso di sigilli di privati non si differenzia dal principale, ma ripete in forma più piccole e/p in grafia semplificata parte dell'impronta maggiore, divenne di uso diffuso tra la fine del XIII e gli inizi del secolo successivo; mutando nel tempo anche la forma delle matrici, si potette anche riunire meglio in un solo oggetto entrambe le impronte tramite il collegamento dell'anello da sospensione. Spero di essere stata chiara, altrimenti ditemi che si può approfondire. Certo è che queste informazioni, insieme alla forma delle lettere, indirizzano a datare il sigillo di jagd verso il pieno XIV secolo, se non al secolo successivo. Su queste apsetti vi consiglio comunque la lettura del manuale "classico" di Bascapè, di cui vi indico qua l'indirizzo per scaricare i capitoli in pdf (in questo caso interessante sono interessanti sop. i capitoli II, III e Iv): http://www.icar.beni...sp?ID_VOLUME=63, oltre che questo altro volume che si legge in googlebooks, "Aspetti della sigillografia" , per quanto orientato più sulla materia ecclesiastica: http://books.google....one&f=false. Un riassunto di certi temi ed una spiegazione parziale del controsigillo, con il riferimento ad un terzo volume si trova infine qui: http://www.biblionrestauro.it/?t=html&s=7&bg=gia&artic=3 Un saluto a tutt* MB
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  5. Nel porgervi gli auguri di un anno sereno ,vorrei approfittare di lasciare un segno di speranza per il collezionismo numismatico italiano, visto che di segnali positivi ne vedo purtroppo pochini. Nel vederli nello studio del noto commerciante facevano tenerezza, lui anziano con la mano sulla spalla sul ragazzino, parlavano con grande dimistichezza di numismatica romana imperiale ; nonno e nipotino,uno strano caso, ma a volte capita, la passione numismatica salta spesso una generazione. Il commerciante mi invita a partecipare alla fase finale del loro congedo e me li presenta : lui buon collezionista di monete romane, il nipotino che passa il pomeriggio da lui,fa i compiti con lui,impara da lui,alla fine si appassiona anche di numismatica, romana ovviamente. Il commerciante additando il ragazzino dice, questo è un fenomeno sa lui più di me,invece di collezionare come i suoi coetanei le figurine dei calciatori Panini, lui colleziona i denari degli imperatori romani, ormai li ha quasi tutti e di tutti sa tutto, vita, morte e miracoli. Il nonno spiega che il collezionismo numismatico di un certo periodo storico lo ha portato a conoscere con grosse motivazioni la storia di questo importante periodo della nostra storia, sono orgoglioso di lui. Il ragazzino è ovviamente sveglio,è ovviamente saccente,ma vuole conoscere, studiare, apprendere. Li saluto cordialmente, complimenti a entrambi, a volte, un nonno presente, propositivo e un ragazzino disposto ad apprendere creano una miscela esplosiva e quasi impossibile, il formare un nuovo, giovane e consapevole collezionista italiano. E mentre li vedo uscire ridendo parlando di Traiano, dico al commerciante, beh dai forse possiamo ancora sperare, nulla è perso.....,qualche segnale positivo c'è ancora, e allora auguri e speranza a tutti ! Mario
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  6. Ciao, il segreto non lo è poi tanto però diciamo che il mio lavoro mi porta a conoscere alcuni dati sensibiliti,soprattutto reddituali e patrimoniali, di tutti dal giardiniere del comune di Canicatti a Fiorello a Brunetta ecc.ecc. Una volta entrando alla Camera dei deputati per incontrare...mmm,il sig. Rossi,parliamo di numismatica e lui mi invita a casa a vedere la sua collezione,accetto. Vado a casa (casa x modo di dire) sua e vedo monete di tutti i tipi sparse nei contenitori di velluto rosso,poi mi dice "questa è per i ladri se entrano",battutone. Poi,esce un attimo,cambia stanza e torna con ...l'IMPOSSIBILE !!! Aveva monete con la scritta Prova a profusione,le 500 lire Cavelle '57 erano ridicole,roba mai andata sui mercati e mai ci andrà.Poi mi fa "Senta,in tanti anni di Repubblica solo io ho avuto più monete rare che il 90% degli italiani;le scambio con i colleghi,mi danno anche monete dal 1700 ad oggi,e vuol sapere la cosa bella ?? Mai Pagato una lira !!! " Ora facciamo 2 calcoli,in un quinquennio su 1000 politici,quanti amano la numismatica ? Dobbiamo partire dal 1948 data in cui è entrata in vigore la Costituzione. Tutto ciò per dire una cosa che da collezionista mi fa pensare,so tutto sul fatto che magari fanno una moneta a 1500 esemplari e ne circolano 10,che se andsse sul mercato tanto ben di Dio si svaluterebbero tante monete,poi hanno anche francobolli e banconote rarissime,ma ste regalie una bella tassetta ??? Credo di aver visto monete per ... 1 milione di euro,poi c'è quello che non ha voluto farmi vedere chissà perchè. Allora penso a me,a quanto mi costa prendere una moneta Vittorio Emanuele III che colleziono,che forse ora si compra meglio ma.. cosa ? L'oro è oro,idem l'argento,io sogno di vedere in collezione in primis le monete per me esteticamente appaganti,ma ste 5 lire del 1914 Quadriga,rimarranno un sogno e magari il foglio del Senatore Rossi le venderà per una Ferrari.sigh
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  7. Sembra mangiata dai topi....
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  8. La classe H corrisponde al gruppo III (Bald. 2011) e leggendo le note sul catalogo il sottogruppo III d ha proprio un punto sotto il III° braccio della croce.
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  9. allora, sono due ore che guardo la foto dei denari : - gli apici ricurvi della croce, in entrambi i casi, toccano il contorno. - Nel denaro di Frà la parte terminale delle torri, della porta urbica, sono bifide (credo si dica così)
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  10. A me più che invidia, rabbia, desiderio viene nausea... chissà perchè...
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  11. Piccolo problema: ciò che proviene da uno scavo e non è "unico o di alto valore artistico", nella maggior parte dei casi ha due caratteristiche: 1) ha valore commerciale zero o prossimo a zero (ovvero, rientra perfettamente nella definizione di "ciarpame": visto mai che faccia hanno la maggior parte delle monete da scavo, anche dopo il restauro? impresentabili...) 2) al contrario, può avere, e generalmente ha, il massimo valore storico e archeologico (per fare un esempio, se togli da un ripostiglio tutte le monete fruste e logore, in pratica hai eliminato tutti i dati sulla circolazione monetaria di lungo periodo...) Temo che ipotizzare una "svendita" dei prodotti di scavo sarebbe inaccettabile dal punto di vista dei ricercatori e poco produttivo nel senso di "fare cassa". Altro discorso è prevedere una partecipazione dei finanziatori agli utili derivanti dalla valorizzazione dei risultati della ricerca (mostre, pubblicazioni, ritorno d'immagine e quant'altro); non alla proprietà dei beni ritrovati, cosa che richiederebbe di rivoltare tutta la legislazione sulla tutela consolidatasi negli ultimi cento anni e più. Altro discorso ancora sarebbe pensare di mettere mano a tutto il materiale di medio (ma anche alto) profilo, purché ripetitivo e decontestualizzato, che si trova nei famosi "magazzini dei musei". Questo, una volta debitamente schedato e con opportuni obblighi di tracciabilità, potrebbe a mio parere essere tranquillamente immesso sul mercato. Ma siamo sicuri che l'operazione avrebbe senso da un punto di vista commerciale? E se lo avesse, siamo sicuri che tutte le componenti del "mondo della numismatica" ne sarebbero contente?
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  12. Caro Giovanni, stavolta hai fatto una scelta da specialista faleristico, innanzitutto va detto che dal punto di vista storico-militare è una delle medaglie più famose e collezionate a livello internazionale (tant'è vero chel'immagine di una simile è stata scelta come avatar della sezione "medaglistica"), in secondo luogo è una tipologia che in genere, pur non essendo molto rara, si trova sempre in MB e BB (spesso con le punte delle bandiere spezzate) e che in casi rarissimi supera a malapena il BB, Quello che hai appena postato è certamente splendido e ben nitido ed è uno dei migliori esemplari che mi sia mai capitato di osservare. Avresti fatto tombola se l'avessi presa con il nastrino originale (righe bianco e celesti). Di questa medaglia si conoscono moltissimi esemplari in argento falsi riprodotti per fusione (venduti spesso sotto i 1000 euro, uno originale in argento vale almeno 2500) a conferma di quanto è alta la domanda da parte dei collezionisti. Nel taglio vi sono le iniziali del celebre incisore L.A. Bravissimo!
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  13. Oggi e in futuro che simbologia ha o avrà la moneta ? Vediamo qualche simbologia ancora per il momento attuale : La moneta lanciata nella Fontana di Trevi, simboleggia un prossimo ritorno in un posto che si ama, che piace, un rito che resiste La moneta elemosina, questua, in Chiesa, ai poveri, a chi ha bisogno, per fortuna utilizzata ancora La moneta portafortuna tenuta ancora da molti nel portafoglio, foriera di buone nuove La moneta vecchia ( buttata via a Capodanno ) raccontata in una recente discussione sul forum, foriera di speranze di beni materiali nuovi per il futuro Ma oggi il tempo e le consuetudini cambiano a una velocità incredibile e allora si entra nell'era della moneta - contante simbolo del sospetto, che rappresentano o potrebbero rappresentare in qualche caso operazioni sospette ,non regolari dal punto fiscale e quindi ritorniamo a rivedere la moneta con occhi diversi Ma tutto cambia,ecco le teorie economiche che vedono la moneta-merce utile per gli scambi al servizio del mercato finanziario, della produzione, delle transazioni, dal dischetto di metallo si passa alla registrazione digitale all'interno di una memoria elettronica. Oggi tutto si crea e si distrugge col tratto di una penna o battendo un tasto, la moneta avrà sempre meno spazio, si riduce alle piccole transazioni, per i piccoli acquisti, la china è questa. La speranza mia personale è che rimanga ancora per un pò al nostro servizio, che rimanga ancora strumento reale al servizio del bene comune. Alla fine vecchia moneta che hai resistito per secoli, dai vecchi trenta denari di Giuda, accompagnaci ancora per un pò, per fare contenti i romantici, i vecchi nostalgici, " i resistenti "che non vorrebbero che tu possa diventare un ricordo e nulla più! Auguri anche a te vecchia nostra moneta, ne hai bisogno !
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  14. grazie a tutti per le risposte, quando l'ho comprata l'ho giudicata BB+ e vedo che le vostre valutazioni si aggirano alla mia :) in attesa di trovare un pezzo migliore la metto tra le mie gioie :)
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  15. Servirebbero foto più nitide, ma mi sbilancio... :) Dovrebbe essere Crispo, il verso va capovolto, la stella al centro dovrebbe portare ad Heraclea. RIC VII 61, zecca di Heraclea, 324 d.C. D: CRISPVS - NOBCAES, busto laureato con drappeggio e corazza rivolto a destra V: DOMINORNOSTRORCAESS - VOT / X / stella, su tre righe entro la ghirlanda Esergo: SMH gamma (oppure SMHB) Prova a vedere se corrisponde. Ciao, Exergus :)
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  16. Per la catalogazione sarei orientato per un gruppo V sottogruppo a . Mi sono permesso di unire le foto delle monete di Corso e Fra per un confronto più agevole. Oltre ad essere dello stesso gruppo sono anche decentrate quasi alla stessa maniera. lò
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  17. salve a tutt* io per il momento posso inviare una scansione dei grossi da 4 del ripostiglio di Oschiri (Travaini, BdN1, 1983, p. 116), che spero nonostante i limiti per le immagini del forum si possa leggere, dove sono riportati anche i dati metrologici. Poi visto che qualche grosso da 4 e qualcun'altro di quelli da 6 sono arrivati, che ne dite di cominciare ad osservarne, o a ricordarne, le caratteristiche rispettive? Si potrebbe provare seguendo un poco lo schema usato anche per i denari, per poi poterli confrontare meglio: - tipo di porta urbica/immagine di città - tipologia dei contorni o cerchi - interpunzioni e "posizioni" delle legende, al D/ e al R/ - forma delle lettere, crocetta compresa - elementi metrologici, o almeno il peso Saluti e ... a presto MB
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  18. 1) esiste un app free che si chiama "app backup & restore" che esegue un backup delle applicazioni installate sullo smartphone su sd, quindi successivamente basta accedere direttamente alla sd per recuperare l'applicazione 2) se non riesci in altro modo ti posso passare direttamente l'app "euro collector" via email
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  19. Per la prima parte: è vero, il giudizio di rarità è talora opinabile. Una moneta potrebbe essere relativamente comune, ma tesaurizzata (e pertanto rara) o piuttosto rara ma trascurata dal mercato (e pertanto comune). Ovviamente potrebbe anche, e più frequentemente, essere coniata in moltissimi pezzi e di relativamente scarso interesse (comune propriamente detta) o coniata in pochi pezzi e molto ambita (rara propriamente detta). Sicuramente il giudizio dei cataloghi è funzione delle apparizioni della moneta nel mercato e non della sua "intrinseca" rarità (spesso inconoscibile). Il concetto di rarità diviene ancora più "fluido" per le monete predecimali: di esse non sempre si conosce la tiratura e meno ancora la quotaparte ritirata e rifusa/distrutta. Talora dei "ritrovamenti" cambiano drasticamente la disponibilità di una determinata moneta, e così la sua rarità. Inoltre una cosa è definire rare monete del Regno d'Italia (es. 50 Lire 1911) o, ancor più, della Repubblica (comunque sempre reperibili nel mercato), rispetto ad una moneta rara "classica", "rinascimentale-medioevale", non rintracciabile a piacimento. E' comunque sempre il rapporto domanda:offerta a determinare il livello di rarità: più una moneta è richiesta più essa risulterà rara, venendo appunto sottratta al mercato. I prezzi si adeguano alla "richiesta" più che non alla "rarità intrinseca". Il perito non è certo un padreterno e basa la sua valutazione su questi stessi criteri, con i conseguenti possibili errori. Nella seconda parte si accavallano parecchi quesiti: le 50 lire 1911 sono d'oro e come tali risentono dell'apprezzamento che questo metallo ha recentemente subito. Inoltre sono una moneta ricercata (in buona conservazione), da cui l'incremento del prezzo nonostante la "crisi". Tuttavia non pagherei MAI € 2000 per un BB. Non ho idea di quanto a lungo sia durata la coniazione delle 5 Lire del 1914. Dato l'inizio del 1° conflitto mondiale nell'immediato e la drammatica svalutazione monetaria successiva, ritengo sia stata coniata per un breve periodo (qualche migliaio di pezzi al giorno per alcune settimane) e subito tesaurizzata (dai potenti dell'epoca che ne avevano la possibilità). A mio avviso (ma non solo) è la moneta più bella del Regno d'Italia, e questo certo CONTA nel determinare la sua appetibilità e dunque il suo prezzo. :)
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  20. Perché perderesti il desiderio, perderesti il piacere di ricevere monete una volta impensabili da avere, perderesti il momento nel quale ti brillano gli occhi perché con i sacrifici di 5 anni di lavoro ti sei comprato una "signora" moneta; non saresti più spinto dalla passione ma dalla voglia di racimolare e racimolare. Per questo spero di non diventare mai tanto ricco da non dover pensare... In fondo le monete sono come le donne (o come gli uomini nel caso delle donne)...quant'è più bello riuscire a uscire con una ragazza dopo che l'hai desiderata per un secolo rispetto a quella che si scioglie subito ai tuoi piedi? Le accetti tutte e due ma le soddisfazioni son diverse... :)
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  21. No, non si può, infatti lo hanno anticipato a questa settimana ;) http://www.convegnifiereitalia.it/images/volantini/jesi%202012.jpg petronius :)
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  22. contraccambio la referenza positiva x lo scambio in persona di alcuni commemorativi... :good:
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  23. diametro 17-18mm spessore da 0,5 a 1mm circa. peso 1,62 grammi... nonostante quel che ti possa aver detto il professionista interpellato, direi che è solo una monetina di rame oppure oricalco e che le tracce d'oro eventuali sono un falso positivo del test. il peso specifico risultante non ha nulla dell'oro...tracce disperse non significano nulla, in ogni caso non è di sicuro 9Kt...non le facevano e non torna col peso specifico. Rassegnati
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  24. ahahahahaha è evidente la differenza XD Infatti non l'ho pagata FDC ma il normale valore a cui le vendono oggi cioè 8€ XD Dicono che l'argento è aumentato di valore :S Ma quella patinatura gli da un tocco di classe? XD l'argento è intorno ai 70 cent al grammo questo vuol dire che 11 grammi di argento 835 valgono circa 6,40 euro. missa che l'hai pagata un po troppo. con 10 euro compri un FDC :)
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  25. Sidol?......................... Non si puliscono le monete con il Sidol, al limite un bagnetto nel suo prodotto specifico per argento in vendita nei negozi di numismatica o ai Convegni. Il Sidol sfregandolo sulle monete fà rigare i campi. Inoltre bisogna vedere che la moneta non incominci a patinarsi. La patina non deprezza il valore di una moneta, anzi.
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  26. Gli errori del passato non dovrebbero mai essere "Demotivanti" ma andrebbero considerati come preziosi elementi per evitare futuri fallimenti. Il "famoso" tentativo dell'area DIALOGO LEGISLAZIONE non riuscì minimamente nel suo intento, questo mi sembra un dato che concorda con molti dei vostri scritti. Dissento invece sul tentativo di affibbiare al forum responsabilità che non ha. Mi spiego meglio... come già detto dal buon CenturioneAmico il forum mise a disposizione "LO STRUMENTO" e alcuni utenti come trait d'union con il mondo del collezionismo (tra questi anche validissimi giuristi). Lo strumento informatico non ha funzionato? non mi sembra. Allora non ha funzionato l'anello di congiunzione? non mi sembra #2. E allora cosa non ha funzionato? Su questo possiamo discutere, ma si tratta ovviamente di problemi non legati allo strumento FORUM. Posso solo dire che nei primissimi giorni dell'iniziativa ricevetti come amministratore del forum forti pressioni (esterne a lamoneta.it) per far si che "il pallino " dell'iniziativa venisse dato a ben più prestigiosi "istituti". E' chiaro che in gioco sono entrati personalismi che alla fine hanno ucciso il progetto. Non ci interessa assolutamente chi porta il PALLINO dell'iniziativa, ma ci interessa che qualcosa si faccia. Per questo trovo assolutamente positiva una nuova spinta in tal senso. La rete è piena di esempi virtuosi di questo tipo, iniziative partite dal basso (sperando di non offendere nessuno), dai forum, dai blog, dalle comunità virtuali in genere. Forse, invece di sputare sul piatto dove mangiamo, dovremmo iniziare a ragionare sull'arretratezza culturale del nostro paese e sull'incapacità "dei portatori di pallini" di ascoltare e raccogliere da questi movimenti propositivi e spontanei. Si continua a pensare che il forum voglia sostituirsi ai professionisti, ai salotti bene... e per questo si ergono palizzate e fossati. Non è assolutamente così... il nostro ruolo è ben altro. In altri paesi con questi movimenti si iniziano perfino a vincere le elezioni. Concludo con una domanda: è il forum che sbaglia riportando "ciclicamente" questo problema sotto i riflettori o chi "tira a campà"? Un cordiale saluto a tutti e buon anno!
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  27. SEGESTA didramma (Hurter 172) La compianta Silvia Hurter, nemmeno due anni prima della sua scomparsa, scrisse un Corpus sui didrammi di Segesta, con una buona appendice anche sui frazionali emessi da quella zecca. Purtroppo è scritto in tedesco, ma la classificazione è abbastanza agevole, grazie anche alle numerose tavole illustrative: Silvia Mani Hurter. Die Didrachmenpraung von Segesta, Zurigo 2008 Al numero 172 di questo catalogo esiste una specifica combinazione di conii: V51-R94’, che è datata al periodo IV, ossia al 412/410 – 400 a.C. ed è caratterizzata dal particolare riutilizzo del conio R94 ove l’incisore ha praticato un particolare incavo più o meno rettangolare, forse allo scopo di obliterare il parte la leggenda del nome della città di Segesta, SAGESTAZIB, all’altezza delle lettere …TAZI. Su questo incavo l’incisore ha aggiunto le lettere SACES (colgo qui l'occasione per tirare le orecchie ai curatori del forum per non avere previsto almeno i caratteri "Symbol" per poter trascrivere con lettere in greco). Non è ancora possibile stabilire gli esatti motivi di questa strana e parziale obliterazione, tanto più che le nuove lettere aggiunte fanno ancora parte del nome della città, con la sola particolarità dell’uso della lettera C al posto del gamma (retrogrado). Questo conio riutilizzato è contrassegnato dalla Hurter con l’apostrofo per distinguerlo dal conio normale, R94, è stato combinato anche con un altro conio di diritto, V52, con il cane in posizione puntata (Hurter catalogo n. 174). Riporto qui la scheda tratta dal volume della Hurter: continua
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  28. Io lo acquistai moltissimi anni orsono, c'era ancora L'ige e non l'Iva alle aste. Un esmplare è passato da Varesi nel 1999 nell'asta del Barone Pelliccia e fu aggiudicato sugli 8 mio. Ultimamente è apparso uno un poco più bruttino, se vuoi a parte posso darti l'indirizzo a chi rivolgerti Ciao pierboni
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  29. Spero sinceramente di NO :girl_devil: :pardon:
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  30. Complimenti davvero, ottimo acquisto. La qualità è ottima, ancora meglio per quanto riguarda la rarità sarebbe stato se i puntali fossero stati aguzzi. Per il 1813 e il 1814 la tipologia con puntali aguzzi è infatti sensibilmente meno frequente.
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  31. Bello SPL, conservazione inusuale per il tipo monetale. Complimenti e auguri!!
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  32. Il mio nome l'ho scritto sul forum, quindi non c'è problema. Di persona ho incontrato meno di una decina di persone. Chi mi piacerebbe incontrare? Tantissimi di voi. Sapere come siete fatti? Solo le donne :D
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  33. Esprimo il mio punto di vista, parziale e non certo esaustivo, sulla pertinente domanda di Lucullo. Si tratta sostanzialmente di una caccia all'indizio. La magistratura monetaria, su cui tra l'altro sappiamo davvero poco, era una magistratura minore, posta ai primi gradini del cursus honorum. In termini generali un primo indizio è ricavabile dall'eventuale carriera del tresviro che, nel caso in cui fosse sfociata in un consolato, ci consentirebbe di identificare con ridotto margine di errore l'identità del magistrato stesso. Un eventuale consolato è una sorta di manna, ma lo stesso principio è applicabile nei confronti di altri tipi di carica, di cui è possibile trovare traccia nelle fonti annalistiche o storiche. Identificata la magistratura maggiore ricoperta dal monetario, si ricostruisce la carriera politica dell'interessato, ricavando con lieve margine d'errore l'anno di emissione della moneta. Non sempre bisogna arrivare alla carica del vigintisexvirato, in certi casi è necessario tirare in causa un'edilità curule, una questura, ecc... e in queste circostanze è la moneta stessa a dirci dove cercare. Altro indizio fondamentale è ricavabile dagli aspetti stilistici e da alcune particolarità della moneta stessa, che potremmo definire "sommariamente datanti". Ciascuna moneta non va vista singolarmente ma va inserita nell'insieme delle emissioni repubblicane e nella relativa cronologia. Il caso citato in questa discussione è a mio avviso un chiaro esempio di tale metodologia. Lo stile è un dato secondo me oggettivo. Mettere in discussione la datazione al 128 è ovviamente possibile, ma solo se nel contempo viene messa in discussione anche la datazione del denario della Quinctia, della Fabia, della Cassia e degli altri stilisticamente affini. Per contro, riuscendo ad identificare uno solo di questi magistrati e riuscendo conseguentemente ad inquadrare cronologicamente uno solo di questi denari si ricavano indizi utili anche per le emissioni stilisticamente affini. Preciso che non mi sono mai avventurato in simili ricostruzioni, ogni tanto mi è semplicemente capitato di volerle verificare, prendendo magari in mano testi presumibilmente non considerati dal Crawford di turno. Non dimentichiamo però che in questo contesto magistrato monetario ed iconografia vanno necessariamente posti su differenti piani cronologici. La caccia è quindi doppia. Penso che anche lord-jon abbia sfruttato un testo o comunque una fonte "alternativa" e quando si parla di guerre e battaglie scritti attuali ed antichi sono particolarmente generosi. Venendo al dunque, per quanto mi riguarda posso dirti che l'interpretazione che ho proposto si basa su un passo del libro XXXIII dell'opera di Tito Livio: 42) aediles plebis Cn. Domitius Ahenobarbus et C. Scribonius Curio [maximus] multos pecuarios ad populi iudicium adduxerunt: tres ex his condemnati sunt; ex eorum multaticia pecunia aedem in insula Fauni fecerunt. ludi plebei per biduum instaurati, et epulum fuit ludorum causa. Aedilis plebis - tra i loro compiti vi era il controllo dei mercati e degli approvvigionamenti, nonché l'organizzazione di giochi pubblici La spiga è secondo me allusiva a questa carica (erano anche custodi del tempio di Cerere). Il Domizio Enobarbo da me chiamato in causa ha ricoperto tale carica e durante il suo mandato ha multato dei fittavoli dei pascoli pubblici. Con il ricavato fu costruito un tempio sull'isola di Fauno. Il passo si conclude menzionando i Giochi Plebei, che durarono due giorni (rovescio del denario in questione)
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  34. Proprio del 1931 è questo esemplare da 10 dinari, che ho rimediato per 50 centesimi al mercatino mensile della mia città: Questa moneta è stata, se non sbaglio, coniata dalla zecca di Londra in 19.000.000 milioni di esemplari, è in argento '500, con un peso di 7 grammi ed un diametro di 24 millimetri. Personalmente ho sempre trovato molto attraente, la raffigurazione dell'aquila bicipite al rovescio, ed anche questo esemplare non fa eccezione.......;)
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  35. Dimenticavo, senza l'eventuale ipotesi della data altrimenti.. :blink: :blink: :blink:
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  36. Meglio specificare che le tue fdc, riguardano altre aree e altri periodi, altrimenti mi mandi in confusione qualche nuovo appassionato.. :D
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