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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/16/11 in tutte le aree
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Ciao a tutti. Frequentemente sul Forum, nelle sezioni “Monete Imperiali” e in quella “Identificazioni”, vengono postate richieste di notizie su monete del IV secolo. Si tratta delle monete romane più facilmente reperibili, a prezzi anche bassi e che spesso attraggono chi, alle primi armi, vuole accostarsi alla monetazione romana con l’acquisto di una moneta . Sulla base di questi presupposti e sperando di poter venire in aiuto a stiano per compiere il loro “primo passo”, ho pensato di scrivere una sorta di “guida”, una sorta di piccolo preambolo introduttivo, condivisa con Exergus, su quelle più comuni del tempo. Non avendo la presunzione di scrivere un vero e proprio trattato su quanto descritto e per sintetizzare un tema di portata molto estesa, mi son limitato, anche per ragioni di tempo, a prendere spunto e materiali da alcuni siti tra i quali principalmente: http://dougsmith.ancients.info./uncleaned.html e http://www.constantinethegreatcoins.com/ MONETE COMUNI DEL IV SECOLO UN BREVE INQUADRAMENTO STORICO Se l’Impero corse un periodo di importante crisi verso la metà del III secolo, questo venne superato grazie alle imprese di una serie di capaci imperatori che riuscirono ad arginare almeno militarmente un declino ormai sopravanzante. Tra questi indubbiamente possono venir menzionati dapprima Claudio II , che mise un primo freno alla caduta dell’Impero con alcune importanti vittorie ma che fu fermato nella sua opera dalla sua prematura scomparsa e quindi Aurelianus, che riuscì nel tentativo di riunificare un Impero colpito da varie usurpazioni maggiori (Impero Gallico e di Palmira), minori e flagellato da invasioni barbariche. Altra figura importante fu Diocletianus, che si rese protagonista di riforme sia strutturali che economiche dello status imperiale, dando avvio alla Tetrarchia e alla suddivisione dell’Impero in zone, conscio della difficoltà da parte di un’unica guida nel poter governare un territorio così vasto. Questo esperimento fallì, nel medio-lungo termine, grazie (o causa?) di uno dei Cesari, Constantinus I, che nel tempo riunì nuovamente l’Impero sotto la sua guida. Constantinus comunque dimostrò grandi doti militari, riuscendo comunque, nel corso del suo regno, a bloccare le varie invasioni barbariche cui fu soggetto il territorio imperiale; alla sua scomparsa si assistette alla lotta da parte dei suoi discendenti per l’ottenimento della porpora imperiale. Questa serie di guerre intestine causarono gravi perdite sia in termini economici sia umani; a tal riguardo va riportato che la popolazione imperiale scese dai 4 milioni di abitanti del III secolo ai 2 milioni nella metà del secolo successivo. Le campagne cominciarono ad esser abbandonate (anche per cercare rifugio nelle città) e per evitare un abbandono delle attività agricole nel tempo si cominciò chiudere un occhio e a lasciar occupare le terre abbandonate a popolazioni barbariche che oltrepassavano il Limes in piccoli gruppi, in maniera pacifica. Altri gruppi barbarici erano richiesti per essere arruolati nel’esercito. Nel IV secolo le popolazioni di origini barbariche germaniche premevano ai limes, pressate a loro volta da altre spinte verso ovest da spostamenti di gruppi umani dovuti a cambiamenti climatici e quindi alla ricerca di territori; quali migliori di quelli dell’impero Romano, ricco e quasi “mitico”? I vari popoli di ceppo germanico cominciano a perdere la loro tradizionale struttura su base tribale e cominciano a riunirsi in federazioni, aumentando il peso militare nei propri avanzamenti verso l’Impero . Il sistema difensivo romano, secondo Luttwak, basato su una difesa “elastica”, passiva, non ce la fece più a reggere la massiccia pressione di forze di invasione di una certa entità. Ma la pressione sulle frontiere non si limitò al limes europeo e si riaccese anche il fronte orientale, dove i Sassanidi avevano preso il posto degli “storici” nemici dell’Impero Parthico. Constantius II fu costretto ad impiegare forze in questo settore e, alla fine, a sconfiggere Shapur II. Ma ciò necessitò una presenza militare che indebolì il contingente utilizzato a scopo difensivo in Europa. Inoltre il suo successore, Iulianus II, dopo aver ben figurato nelle campagne militari in Europa, spinto anche dallo spirito di rivalsa sul suo predecessore, si cimentò in un’invasione della regione mesopotamica che, dopo un inizio vittorioso, si trasformò in una pesante debacle con la perdita di gran parte dell’esercito impiegato. La pace fu negoziata (in maniera svantaggiosa per Roma) dal nuovo imperatore Iovianus . Dopo un breve regno quest’ultimo morì, lasciando la porpora a Valentinianus I (occidente) e a suo fratello Valens (oriente). Ci fu l’ennesimo usurpatore (Procopius, cugino di Iulianus II) che fu sconfitto da Valens con l’aiuto militare dei Goti Tervingi. Ma ben presto questo popolo germanico cominciò a diventare un problema; Valentinianus d’altra parte era impegnato in campagne belliche contro Alemanni, Quadi e Sarmati e a seguire l’evolversi dei disordini in Nord Africa e Britannia. Negli anni Settanta Valentinianus I morì e fu avvicendato al trono da Gratianus e Valentinianus II. Nel contempo i Goti, spinti verso ovest da popoli messi in movimento dalle orde di Unni, premevano sul confine danubiano chiedendo di per poter entrare nel territorio imperiale pacificamente ed avere delle terre da coltivare. Alla fine i Tervingi furono fatti insediare nei Balcani ma ben presto cominciarono a ribellarsi alle vessazioni romane. Nell’ estate del 378 Valens, di ritorno da Antiochia, chiese l’appoggio a Gratianus per un attacco congiunto ai Goti ma quest’ultimo, alla testa dell’esercito occidentale in movimento verso le regioni balcaniche fu costretto a recedere sui suoi passi per fronteggiare un attacco degli Alemanni: Valens quindi attaccò i Goti presso Adrianopoli (9 agosto) senza attendere l’arrivo di Gratianus, ormai quasi giunto a destinazione. La sconfitta fu totale: 2/3 dell’esercito e lo stesso Valens furono uccisi. In seguito L’imperatore Theodosius I gestì con successo i Goti, concedendo loro terre in Tracia in cambio in cambio del servizio militare. Questo fu particolarmente prezioso quando l’imperatore chiese il loro appoggio militare contro gli usurpatori nel 387 e nel 394. Theodosius I morì a Mediolanum nel 395 lasciando il trono a Arcadius (oriente) e Honorius (occidente).1 punto
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Ritengo che qualche volta si debba anche prendere posizione,a gruppi, come Lamoneta,come Associazionismo.....ma bisogna anche dire chiaro e forte che sentenze come queste sono punitive, pericolose,e dannose per il sano,serio COLLEZIONISMO NUMISMATICO ITALIANO e che possono dare delle pericolose ricadute di immmagine, studi, passione e anche commerciali dell'Associazionismo Collezionistico Numismatico Italiano . Chi è d'accordo , dica sono d'accordo, non si può sempre stare zitti.....1 punto
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Facciamo una cosa molto semplice...tutti gli interessati mi mandino un mp in modo da non perdere nessun amico tra i vari post , che ne dite? poi ad ogni mp ricevuto invierò risposta di avvenuta ricezione. Ok? Ah mi dovete scrivere anche se le volete tutte e 17 o qualcuna magari ve la procurate da qualche razzia. Al momento siamo in 5. Stasera se riesco metterò se mi autorizzate i nomi o meglio i nock on line, cioè sul forum. Speriamo di esserne di più. Gli amici che hanno dato consenso quindi interessati a questo acquisto collettivo sono : 1) Aleollo 2) Hawk78 3) TopoGun2372 4) Ciccio86 5) Hyperfranz 6) Farfallozzo 7) Seforaftg e poi ci sarei io.... :) in totale 9 serie (2 sono mie) di cui chi vuole il set completo e chi senza le 5 tedesche.1 punto
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La direttiva è stata recepita perchè lo si è voluto fare, ma gli Stati non erano obbligati, altrimenti la Germania non potrebbe continuare a cambiare tutti i marchi emessi dal 1948 e, per ora, senza limite temporale. Del resto la direttiva stessa è chiara su puesto punto "..la BCE osserva che l'articolo 16 del Regolamento (CE) n. 974/98 del Consiglio, del 3 maggio 1998 relativo all'introduzione dell'euro stabilisce che gli organismi responsabili dell'emissione di banconote e del conio di monete di ciascuno Stato membro continuano a scambiare contro euro, al tasso di conversione, le banconote e monete precedentemente emesse e coniate conformemente alla normativa o agli usi di ciascuno Stato membro partecipante." petronius.1 punto
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Regno di Napoli: Ferdinando II Piastra da 120 Grana 1841 con contromarcata “ BOMBA” Questo ampio tondello fece storia per la sua famosa contromarca riferita ai “moti del 48” avvenuti a Palermo e Messina, e conseguentemente al comportamento del sovrano nei confronti del popolo insorto. BOMBARDAMENTO DI MESSINA Già precedentemente osannato dai liberali con gli appellativi di “novello Tito” o “pacifico Giove”, divenne “Re Bomba” perché consentì il bombardamento di Messina del 5 settembre 1848. La città, come l’intera isola, era insorta con l'appoggio discreto dell'Inghilterra, interessata da una parte a "mettere le mani" sulla Sicilia, isola strategica per il controllo del Mediterraneo, dall'altra parte desiderosa di ostacolare la politica di Ferdinando II, a cui non aveva mai perdonato lo “sgarro” tentato con la questione dello zolfo siciliano. Il 1° settembre 1848 la marina militare Napoletana ancorò al largo di Catona, presso Reggio e nella notte si avvicinò alla costa dell’isola per impadronirsi di una batteria degli insorti situata a fior d’acqua nei pressi del villaggio di Contessa, fuori Messina. La flotta iniziò il bombardamento alla mattina del 2 settembre e poco dopo dal bastione Blasco della Cittadella di Messina, nelle mani dell’esercito regolare, effettuarono una sortita 4 compagnie di pionieri che, coperti dal fuoco navale, incendiarono gli affusti dei cannoni. Nel pomeriggio del 4 settembre si imbarcarono a Reggio, 250 ufficiali e 6400 uomini di truppa. Lo sbarco delle truppe in terra siciliana iniziò alla mattina del 5 settembre a 3 miglia da Messina, protetto dal fuoco delle pirofregate e delle cannoniere. Dopo 3 giorni di aspri combattimenti, l’8 settembre le truppe regie entrarono in Messina. MOTI RIVOLUZIONARI Il 12 gennaio del 1848 la rivolta scoppiò in Sicilia, a Palermo, e nonostante l'invio di oltre cinquemila soldati, portò all'evacuazione del capoluogo siciliano Per arginare i tumulti scoppiati in tutto il regno, Ferdinando promulgò, l'11 febbraio, la costituzione e nel marzo seguente per volontà dei liberali al governo, interrompendo un lungo periodo di pace, fu inviato un contingente di truppe al comando di Guglielmo Pepe a combattere contro l'Austria a fianco dei Sardi. La rivoluzione in Sicilia e gli avvenimenti napoletani del 15 maggio, con cruenti scontri tra le truppe e i liberali, indussero Ferdinando a sciogliere la camera e richiamare l'esercito dal nord. Nel maggio 1849 la sommossa della Sicilia fu domata con le armi. La costituzione non venne abrogata ufficialmente: fu semplicemente messa in disparte. Questi avvenimenti pesarono non poco sul carattere e sull’entusiasmo del Re, che però continuò a perseguire il suo personale disegno di sviluppo della Regno: i popolani continuarono ad essere al centro della sua attenzione.1 punto
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Sorry for writing in English, but this is difficult to explain in Italian. This is a warning against anyone considering bidding in upcoming auction, which finishes on 16th July. A large proportion of the Republican bronzes in the sale are tooled (altered). So they are not what they are described as in the catalogue. Some of these objects have been used to illustrate the German language handbook by Albert, which is full of pictures of fakes and altered pieces. See some examples below. The quality of the re-engraving on the first "GEM" coin is very bad. The original coin may have been something different. The "Quinctia" - second coin - is terrible. The style is completely unrelated to a genuine coin. It might have been made-up (engraved) from an imitative. For the third object the prow style cannot be from RRC145 nor can the weight. I cannot be sure what it was. Perhaps it is a re-engraving from C.CVF.F. which has a victory statue. Perhaps it is from another light semis of about 125BC. I also have doubts about a very large number other bronzes not shown below. Almost all in the sale are re-engraved. I have not included the name of the auction, but anyone who is considering bidding will probably recognise these objects. Andrew McCabe1 punto
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