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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/10/11 in tutte le aree

  1. puoi aver visto anche quei prezzi, l' importante è non cascarci ;) a parte il 61 (dalla circolazione) le altre si trovano facilmente in FDC a prezzi modici.
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  2. io non temo e non ho mai temuto di mettere una foto di una bella moneta on line, non ho nulla da nascondere, così come non ho mai avuto nulla da nascondere. il fatto citato da me si riferisce ad una precisa situazione accaduta un pò di tempo addietro ad un cliente del negozio di mia moglie, comprato un bel bronzo greco siciliano di zecca minore e postata la foto sul forum, dopo circa 5/6 giorni sono andati i carabinieri a casa sua e gli hanno sequestrato tutto quello che aveva. mi è dispiaciuto sentire la voce di un ragazzino, perchè si trattava di un 20enne che chiedeva se gli restituivano la sua piccola collezione acuqistata con enorme sacrificio. il legame diretto è stato il fatto che gli hanno portato la foto postata sul forum e gli hanno chiesto specificatamente della moneta. io gli risposi che se aveva acquistato tutto come la moneta in questione non avrebbe avuto problemi. io non ho mai parlato per sentito dire.....se affermo qualcosa è perchè è stata vissuta in maniera diretta. non faccio terrorismo e solo la dura e cruda realtà.
    1 punto
  3. Dopo le Filippine furono invase nel 1941, la gran parte dei lingotti del governo che non potevano essere rimosso in Australia fu affondata all'inizio del 1942, nel tentativo di evitare che i giapponesi. Dopo la guerra, gran parte dei lingotti subacqueo non già recuperato dai giapponesi è stato recuperato e restituito al tesoro filippino, tra cui molti pesos d'argento come questo: Questo pezzo di filippino 1908s è conosciuto nell'hobby di moneta americana come un "peso di salvataggio di mare". Questa moneta è stato uno dei pezzi confezionati in sacchetti di stoffa di 2.000 pesos ciascuno, poi messo in scatole di legno, ognuno contenente tre dei sacchetti di stoffa, per un totale di 6.000 pesos per scatola. Questa moneta (e circa 15+ milioni di altri piaccia) sono stati poi dumping da una chiatta navale americana in acque profonde del Caballo Bay sud di Corregidor qualche tempo in aprile o maggio 1942, appena prima che le forze americane e filippino si arresero l'isola l'invasore giapponese. Cos'altro possiamo dire di questo pezzo particolare? Che quasi certamente era cresciuta prima della fine delle operazioni di salvataggio in ‘58, e probabilmente, data la sua luce incrostazioni, era un premio di uno dei precedenti sforzi del dopoguerra. (Dal ponte della USS Elder, AN-20, novembre 1945 attraverso maggio ‘46, per esempio.) Forse è anche una buona supposizione che la casella che trasportano questo peso di 1908s non si ruppe quando ha colpito il fondale marino in ‘42. (Molte delle monete sciolte non erano mai recuperati.) Potremmo anche dire, dato la SPL o la condizione migliore di questa moneta, che aveva probabilmente speso gran parte della sua vita d'anteguerra entro le volte del tesoro filippino, come supporto per pesos cartacei. :) v. --------------------------------------- After the Philippines were invaded in 1941, the large portion of the government’s bullion that could not be removed to Australia was sunk early in 1942 in an attempt to keep it from the Japanese. After the war, much of the underwater bullion not already salvaged by the Japanese was recovered and returned to the Philippine treasury, including many silver pesos like this one: This 1908s Philippine piece is known in the American coin-hobby as a “sea-salvage peso.” This coin was one of the pieces packed into cloth bags of 2,000 pesos each, then placed into wooden boxes each containing three of the cloth bags, for a total of 6,000 pesos per box. This coin (and about 15+ million others like it) were then dumped from an American naval barge into the deep water of Caballo Bay south of Corregidor sometime in April or May 1942, just before American and Filipino forces surrendered the island to the invading Japanese. What else can we say about this particular piece? That it was almost certainly brought up before the end of salvage operations in ‘58, and probably, given its light encrustation, was a prize of one of the earlier postwar efforts. (From the deck of the USS Elder, AN-20, November 1945 through May ’46, for example.) Perhaps it’s also a good guess that the box carrying this 1908s peso didn’t break when it hit the sea bottom in ‘42. (Many of the loose coins were never recovered.) We might also say, given the EF or better condition of this coin, that it had likely spent much of its prewar life within the vaults of the Philippine Treasury, as backing for paper pesos. :) v.
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  4. Grazie per la domanda! ;) Non avevo lo capii, ma rende il buonsenso, ovviamente la dinamica che ha causato così molti la precedenza "classico" commems a circolare non è più gestito da tempo nuove date e tipi furono coniati nel 1933 e il 1934. L'economia era migliorare un po' dalla metà degli anni '30—e forse ancora più importante—i mezza dollari di commemorative stavano diventando dei preferiti di speculatori, grandi e piccoli. Nessuno voleva spendere un creatore di denaro possibile... Quindi è sicuro di dire che nessuno le metà commemorativa '30s circolava a qualsiasi grado reale. Nemmeno l'Iowa ‘46. Non fino a quando l'enorme quantità di BTW (‘46-51) e metà WC (‘51-54) American commemorative "classici" apparve in circolazione nuovamente a tutti i numeri (anche se la mia personale opinione è che le Columbian metà del 1892-3 potrebbero essere un'eccezione a quella—erano intende essere molto comune molto all'inizio del, e molti di loro, come tutti sappiamomostrano, una notevole usura). Circa il 1935s San Diego in particolare, autori Swiatek, Breen e Bowers—tra di loro—relazione due grandi orde di queste monete che si sono svolti per decenni da persone "connessi con l'esposizione". Un tesoro di pezzi di 31,050(!) fu dispersa dopo il 1966, e un altro tesoro di 5.000 pezzi fu dispersa inizio nei primi anni '80. Di questa seconda tesoro, Bowers rapporti "molte migliaia... sono stati inviati a [PCGS], e la maggior parte sono stati assegnati gradi nelle categorie MS-64 e MS-65." Se queste sono infatti due orde separati, e se fossero effettivamente delle dimensioni dice, poi essi totale più della metà del 70.132 netto coniazione della moneta 1935s! :) v. ----------------------------------- Thanks for the question! ;) I hadn’t realized it, but it makes common sense, of course--the dynamic that caused so many of the earlier “classic” commems to circulate no longer operated by the time new dates and types were struck in 1933 and 1934. The economy was improving somewhat by the mid ‘30s—and maybe more importantly—the commemoratives half dollars were becoming a favorite of speculators both large and small. No one wanted to spend a possible money-maker... So it’s safe to say that none of the ‘30s commemorative halves circulated to any real degree. Neither did the ’46 Iowa. Not until the enormous quantities of the BTW (’46-51) and WC halves (’51-54) did American “classic” commemoratives appear in circulation again in any numbers (although my personal opinion is that the Columbian halves of 1892-3 might be an exception to that—they were understood to be very common very early on, and many of them, as we all know, exhibit considerable wear). About the 1935s San Diego in particular, authors Swiatek, Breen and Bowers—between them—report two large hoards of these coins that were held for decades by persons “associated with the Exposition.” One hoard of 31,050(!) pieces was dispersed after 1966, and another hoard of 5,000 pieces was dispersed beginning in the early ‘80s. Of this second hoard, Bowers reports “Many thousands...were sent to the [PCGS], and most were assigned grades in the MS-64 and MS-65 categories.” If these are indeed two separate hoards, and if they were actually of the dimensions rumored, then they total more than half of the 70,132 net mintage of the 1935s coin! :) v.
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  5. La colonia greca di Olbia Pontica (insieme con quella di Istros), fu fondata nella prima metà del VI sec. a.C. dai coloni provenienti dalla città di Mileto, sulla costa settentrionale del Ponto Eusino, presso la foce del fiume Hypanis. L’ottima posizione sulla costa settentrionale del Mar Nero, le particolarità geologiche e climatiche che fecero di Olbia e del suo territorio una micro-regione, le permisero di occupare in breve tempo una posizione chiave nei contatti del mondo greco con quello barbaro, raggiungendo la sua massima prosperità tra il VI e la prima metà del V sec. a.C. Lo stesso Erodoto ci tramanda che i bordi del fiume Hypanis offrivano le condizioni favorevoli per lo sviluppo di un’economia rurale, di cui l’agricoltura e l’allevamento costituivano le attività principali della micro-regione. Inoltre, da Olbia partivano le vie fluviali e terrestri che conducevano verso Nord nelle steppe dell’Ucraina e poi, all’interno della Scitia favorendo, allo stesso modo, già durante la seconda metà del VII secolo a.C. le esportazioni greche in Ucraina. La città divenne presto un fiorente porto commerciale ed un centro di notevole importanza per l’attività della pesca e per il commercio del grano proveniente dalla Scitia. Erodoto e Dione Crisostomo ci narrano che Olbia ricoprì un ruolo importante anche nel commercio del sale con questa regione durante i soggiorni delle tribù nomadi scite nelle steppe dell’Ucraina, che si trovano molto lontane dal litorale marittimo. Gli scambi con queste regioni interne, incrementarono notevolmente lo sviluppo della metallurgia e già nella seconda metà del VI sec. a.C. Olbia si affermò quale importante centro per la lavorazione dei metalli (soprattutto bronzo) importati probabilmente, da giacimenti dell’Ucraina o dell’Asia Minore. Per la sua enorme importanza e ricchezza, divenne un punto d’incontro non solo commerciale, ma anche religioso per tutte le altre colonie milesi con i culti di Apollo Delphinios, di Zeus e Athena ed in seguito, con quelli di Demeter, Cibele e Achille. Dopo l’iniziale sviluppo, Olbia risentì per un certo periodo di una crisi economico-politica che coinvolse il mondo greco e che si risolse sul finire della seconda metà del IV sec. a.C. La polis ritrovò il suo equilibrio e si avviò nella seconda fase della sua massima prosperità: l’economia della micro-regione si espanse notevolmente, l’artigianato rifiorì nella città stessa (ceramica, metallurgia, tessuti, taglio della pietra, ecc...) ed il commercio si sviluppò notevolmente, favorendo così la diffusione crescente della moneta di Olbia. A questi periodi di crescita, si alternarono momenti difficili per la città che subì delle dominazioni: nel 331 a.C. fu assoggettata alla politica aggressiva di Zopirion, ma il popolo della città, unito con gli Sciti distrussero l’esercito invasore e lo stesso Zopirion morì in battaglia. A partire dal III sec. a.C. l’economia della polis iniziò un lento declino, accentuato dai commercianti del Bosforo che, economicamente più forti, costrinsero quelli di Olbia a ridurre i loro traffici commerciali con molte regioni delle coste del Mar Nero. È proprio verso il II sec. a.C. che essa entrò in un periodo di grave crisi e si trovò così coinvolta in vari eventi politici, che la portarono sotto altri domini. Con il rafforzamento dello Stato scita in Sarmatia, che aveva come capitale Néapolis (oggi Simféropol), alla fine del II sec. a.C. Olbia si trovò sottomessa al potere delle tribù degli Sciti, con conseguente fine delle relazioni pacifiche con questo popolo. Ben presto fu liberata da questo dominio, per trovarsi poi fino agli inizi del I sec. a.C. sotto l’egemonia di Mitridate il Grande, re del Ponto. Dal I sec. a.C. visse i suoi anni più tristi e conobbe ancora altre occupazioni e distruzioni. Fu saccheggiata verso il 60 a.C. da Burebista re dei Daci, poi attorno al 48 a.C. subì una distruzione completa da parte dei Goti e nella seconda metà del I sec. a..C., cadde sotto il dominio di re Cimmeri che vi coniarono le proprie monete. Fu ricostruita soltanto nel II sec. d.C. dal munifico imperatore Adriano, che vi pose una guarnigione a sua difesa e fu quindi, inclusa nella provincia romana della Moesia Inferiore. La decadenza economica, politica e sociale dell’Impero Romano iniziata nel III sec. d.C., trascinò anche questa provincia e la zona del Mar Nero in un periodo di fortissima crisi. Questa situazione favorì nuove incursioni dei Goti che continuarono per tutto il III e il IV sec. d.C., conducendola alla fine del IV sec. d.C. ad un declino irreversibile. La città fu distrutta dagli Alani all’inizio del V secolo e da allora, Olbia ed i villaggi adiacenti furono definitivamente abbandonati dopo mille anni di esistenza.
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  6. E' assodato che le "informazioni" di questi ultimi giorni, creano un certo allarmismo..... però per essere una moneta sull'orlo del baratro, come viene dipinta, non è poi tanto messa male se guardiamo un grafico del cambio con il dollaro americano, e se realmente la nostra moneta fosse ad un passo dal "tracollo", varrebbe ancora 1,34 e rotti su dollaro? Non si dovrebbe vedere una bella discesa del grafico? Oppure qui c'è qualcheduno che ci vuol far credere, certe cose......o forse inculcando ...paure..... ;) staremo a vedere. saluti TIBERIVS
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  7. La storia che i tedeschi stampano marchi e' una palla colossale, l'ha messa in giro Borghezio della Lega Nord e sta rimbalzando da un blog all'altro con i vari giornalisti online che si citano in maniera incrociata come fonte della notizia...Sveglia!!! La parlamentare europea che ha fatto l'interrogazione guarda caso e' della Lega Nord....Che, se ve lo devo spiegare, spera in un affossamento dell'euro e quindi dell'Europa unita per poi ritornare a spingere per la secessione... C'e' molta gente a cui l'affossamento dell'Euro e la speculazione sul crollo dell'Europa interessa molto per ritorni economici personali e speculativi, i giornalisti si buttano su queste notizie e le ingigantiscono un po' per far digerire meglio i tagli e le tasse in arrivo un po' perche' e' sempre facile buttare la croce che portavamo noi fino a ieri sulle spalle di altri. Intanto in Italia ad ogni ponte non c'e' nessuno che rimane in citta', i ristoranti sono pieni, nessuno rinuncia alle vacanze. Quanta gente conoscete che ha fatto dei debiti? I pensionati che prendono 500 euro al mese non sono una novita' dell'ultimo anno, c'erano anche 5 anni fa purtroppo, ma non facevano notizia. E' un po' come quando c'era quel periodo con i cani pericolosi che facevano notizia. I TG parlavano solo di quello e di colpo appena vedevi un cane pensavi subito che poteva saltarti alla gola.... <_< C'e' la crisi ed e' inutile negarlo ma non e' ancora cosi' forte come vorrebbero farci credere. L'unica cosa che temo e' che si mettano in moto poteri forti a cui puo' interessare l'affossamento economico dell'Europa (e penso a USA e Cina..).
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