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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/08/11 in tutte le aree
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Non preoccupatevi troppo di non aver le idee chiare sulla moneta di conto, è una cosa abbastanza normale. Io per esempio mi occupo di questo problema da decenni (da quando venni a sapere che a Venezia c'erano fino a nove 'valute' diverse, nel basso medioevo (lira di denari, lira di grossi, lira a grossi, lira di grossi manca, lira di grossi complida, lira di grossi a oro, lira di grossi a monete; e qualcun' altra che al momento non mi viene); credevo quindi di aver le idee chiarissime, poi però mi sono reso conto di non riuscire a convincere quasi nessuno (esagero un po', i miei allievi li ho convinti…dicono), per cui tanto chiare non devo averle neanch'io. Non posso certo riportare qui la mia opinione, non ci sarebbe lo spazio, però mi permetto di suggerirvi ulteriori letture, purtroppo in parte in inglese, che assieme ai testi di Cipolla da voi già ricordati per me sono state una specie di folgorazione sulla via di Damasco, soprattutto per la chiarezza: F.C. Lane, Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CXVII, pp. 49-78 (contributo riedito in Studies in Venetian Social and Economic History, Kohl B. G., Mueller R. C. (edd.), London 1987, n.XI). Lane F.C., Mueller R.C. 1985, Money and Banking in medieval and renaissance Venice, Baltimore, soprattutto pp. 7-13 e tutti i passi registrati nell'indice sotto 'Money of account Se poi, dopo esservi chiariti le idee, volete di nuovo oscurarvele, allora potete leggere anche il mio: Una storia senza fine: le monete di conto in Italia durante l'Alto medioevo, “Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica”, 54 (2008), pp. 47-85, dove cerco di spiegare, senza esservi un gran che riuscito, temo, l'origine delle mie convinzioni su questo argomento. Una cosa però ho capito, e riguarda il motivo per cui molti negano l'esistenza delle monete di conto, imaginarie o fantasma (a mio avviso erroneamente), cioè l'idea che queste ultime per essere tali debbano essere svincolate dal contenuto metallico delle monete effettive. Questo semplicemente non è vero (a parte alcuni rarissimi casi di valute basate su un certo paniere di beni agricoli o di prestazioni, valute di cui finora credo di aver fatto cenno solo io): anche le monete di conto hanno in ogni momento della loro vita un rapporto con una certa quantità di metallo prezioso (oro od argento), soltanto che questo rapporto è variabile, per cui in prospettiva risultano dotate, come dire, di vita propria. In questo senso la lira di età moderna, il cui rapporto variabile con le varie monete effettive (e con il loro intrinseco) era ufficialmente fissato dalle 'gride' che che si succedevano con frequenza assai ravvicinata, è sicuramente una valuta di conto, non vedo proprio in quale altro modo possa essere definita. A ben vedere anche la lira medievale era una moneta di conto, perché anch'essa, sia pur in tempi molto più dilatati, ebbe un rapporto variabile con la moneta effettiva, visto che la sua parità metallica venne rappresentata dapprima da denari in svalutazione più o meno rapida, poi per parecchi decenni dai grossi, addirittura a Firenze, per un breve periodo, da una moneta d'oro, il fiorino, poi da soldini, quattrini e finalmente, alla fine del XV secolo, da pezzi che valevano esattamente una lira, ma che cominciarono subito a svalutarsi anche loro, perpetuando quindi i movimenti autonomi di questa nostra cara vecchia valuta immaginaria Un caro saluto a tutti e tanti auguri per le prossime feste Andrea3 punti
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Il tono che tu hai usato con me che mi trovavo contrario alle tue richieste è stato infatti assolutamente identico a quello usato con attila che invece le appoggiava. Ora, con tutto il rispetto, perché si insinua il dubbio che chi non la pensa in un certo modo sia menzognero, mentre chi lo asseconda non lo è? C'è qualcosa che non torna anche a me. Se sarò chiamato a rispondere, risponderò. La mia ricevuta di deposito, i testimoni, le video-camere attesteranno la mia presenza in una filiale che ho il sacro diritto di non scrivere (e non ci sarà problema a dirlo a chi di dovere nel caso). Non taccio un certo lassismo della moderazione che ha permesso a bizerba di esprimersi in termini che personalmente ritengo ingiusti e da tribunale. Giustissimo prendersi la responsabiltà di quello che si scrive, ma è anche giusto tenere presente che questo è forum e che quando si manda un messaggio non si ha l'avvocato al fianco (forse dovremmo averlo?). Ho usato la parola "riferiti" è vero, semplicemente perché preferivo essere generico. Possono esserci motivi, sconosciuti a bizerba, i quali riferirò in sede opportuna nel caso che mi spingono alla discrezione e alla prudenza (del resto lo stesso bizerba pare comunque esserne consapevole, a partire dagli iscritti con identità doppia ecc.). Ma tornando al "riferiti": le due persone che mi avrebbero riferito sono: 1- me stesso (ho regolare ricevuta ecc. come scritto sopra) 2 - una seconda persona che ho sicuramente interpretato male (non ho la possibilità di approfondire oltre) e che nel caso descriverò e la cui presenza in banca può essere egualmente testimoniata. Del resto il mio successivo messaggio in cui difendevo le filiali, penso mostrasse il fatto che non stavo parlando in termini di assoluta sicurezza. Faccio inoltre notare, a sottolineare quanto possono essere fallaci interpretazione senza conoscenza, che "riferiti" non implica per forza un riferimento a filiali diverse ovvero possono esserci stati casi di cambio e di non-cambio nella stessa sede, tanto per chiarire (ma potrebbero essere anche due sedi diverse). Insomma non è che forse bizerba partiva già prevenuto? Ma non ci sono problemi, ho usato la parola "riferiti" in modo non ortodosso. Bene. Mi sono scusato e lo faccio con convinzione. Spero nella comprensione del forum. Se le autorità mi chiameranno, risponderò. Ma a te, bizerba, non devo scrivere altro. Comunque ora lo so: quando scrivo, dovrò prima chiamare un avvocato o una persona esperta in tal senso. Perché non è solo questione di buona fede, diventa anche questione di bizantinismi e terminologia. E ora andiamo a mettere la ricevuta di deposito tra i documenti da conservare...2 punti
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Ciao! Nell'edizione Krause del 2006 (33rd), la moneta da 25 dirham è presente in due tipi. Il primo tipo, KM#4, è segnalato per gli anni 1973 (1.500.000 pezzi), 1976 (2.000.000), 1978 (da questa data manca la tiratura), 1981, 1987, 1990, 1993, 1998, 2000. Metallo: rame-nichel Il secondo tipo, KM#8, è segnalato solo per l'anno 2000 (tiratura manca). Esso presenta, rispetto al precedente, una differenza abbastanza vistosa sopra il numero arabo "25": anziché il motivo decorativo, vi troviamo la scritta in caratteri latini "25 dirhams". Un altra differenza la si trova nello spazio tra le due date, egira e gregoriana. Nel tipo KM#4 troviamo un punto, nel tipo KM#8 un trattino. Il metallo indicato è ancora rame-nichel. Da notare, per quanto riguarda l'edizione 2006 che: - Non è presente per il tipo KM#8 la data 2003. - Per l'anno 2000 risulterebbero coniati entrambi i tipi. Sarà vero? Bisognerebbe verificarlo. Stando a questo sito nel 2000 è stato coniato solo il tipo #8: Monete Qatar - Non è ovviamente presente (essendo il catalogo del 2006) l'esemplare da 25 dirhams coniato appunto nel 2006 che appartiene ad un terzo tipo. Dal sito sopra linkato, apprendo che questo terzo tipo sarebbe stato segnalato dal Krause (evidentemente in edizioni successive) come KM#14.1 punto
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Ciao, devi partecipare come tutti ai vari sondaggi che saranno approntati. Se poi la Dea Bendata dovesse baciarti nuovamente :air_kiss: , puoi sempre destinare la monetina ad altro partecipante! :give_rose:1 punto
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Proprio perche' , come scrivi tu , il mondo della numismatica e' complesso , un principiante dovrebbe entrarvi gradatamente All' inizio e' quindi meglio muoversi con calma senza fretta evitando acquisti impegnativi economicamente, proprio perche' e' facile incorrere in errori se si e' alle prime armi Prima di rivolgersi ai commercianti , ti consiglio di farti affiancare nelle decisioni da qualche conoscente piu' esperto di te o se non ne hai iscriviti ad un circolo numismatico della tua citta' dove sicuramente troverai persone disposte ad aiutarti1 punto
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L'"occhio di Santa Lucia" è l'opercolo di una conchiglia, l'Astrea rugosa; una conchiglia a forma di trottola, con superficie rugosa, di un colore per lo più bruno, solitamente ricoperta da alghe, che probabilmente tutti abbiamo visto tra gli scogli o spiaggiata. Il suo opercolo (che ha la funzione di chiudere il "buco" quando il mollusco si ritira all'interno della conchiglia) è particolarmente grosso e di un piacevole aspetto lucido e di un bel colore arancio-rossiccio, per cui si è sempre usato in gioielleria e in bigiotteria. I pescatori lo ritenevano un talismano portafortuna.1 punto
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Grazie Riguardo al "quanto vale", contrariamente a quel che si potrebbe pensare trattandosi di monete di fantasia, le emissioni di Norton I valgono parecchio...ma andiamo con ordine Naturalmente una moneta di carta, più facile da produrre e meno costosa di quella metallica, che in quei tempi non poteva essere d'altro che d'oro o d'argento. Ma, a esser precisi, non di vera e propria moneta si trattava, ma di una specie di obbligazioni, da 50 cents a 100 dollari, che il monarca si impegnava a rimborsare, con interessi, nel 1880, in cambio di sue nuove obbligazioni ventennali, o di monete d'oro. A quanto si sa, erano accettate senza problemi dai suoi concittadini (pardon...sudditi :rolleyes:). I primi stampatori, a partire dal 1870 e fino al 1877, furono John Cuddy e Edward Hughes, che in cambio chiesero soltanto di poter apporre il loro nome in calce ai biglietti. L'interesse corrisposto era inizialmente del 7%, poi, dal 1877, calò al 5% e, dal 1879, al 4%. Purtroppo nessuno fece in tempo a riscuoterli (e forse nessuno era davvero intenzionato a farlo) perchè proprio nei primi giorni del 1880 l'Imperatore, improvvisamente, morì Chissà, forse nella scelta di quell'anno per la scadenza delle obbligazioni c'era una sorta di presentimento Quello che invece sicuramente non presentiva, era che un giorno i suoi (pochi) biglietti rimasti sarebbero stati ambitissimi dai collezionisti. Ma sto correndo troppo....tra il 1860 e il 1880 ci sono ancora un sacco di cose da raccontare, per intanto incominciamo a conoscere le emissioni di Joshua Abrahams Norton I, Imperatore degli Stati Uniti, con un biglietto da 50 cents del 1877, ancora all'interesse del 7% e con il nome degli stampatori. petronius1 punto
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Vi allego la lettera che ho inviato al presidente Monti questa mattina. La lettera è anche pubblicata su internet nel sito della Moruzzi Numismatica nella pagina "Pagamento il Lire" Caro Professor Mario Monti, pur considerando il grave momento dell’Italia e dell’Europa ed anche valutando il Suo immane lavoro di cui si è preso carico accettando la presidenza del Consiglio dei Ministri, mi permetto di segnalarLe una pesante norma presente nel D. L. n. 201 del 6 dicembre 2011 da Lei varato. Mi riferisco al provvedimento che ha portato, con un colpo solo, 1,3 miliardi di euro nelle casse dello Stato ed è relativo alle vecchie lire che “In deroga alle disposizioni di cui all'articolo 3, commi 1 ed 1 bis, della legge 7 aprile 1997, n. 96, e all'articolo 52-ter, commi 1 ed 1 bis, del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell'Erario con decorrenza immediata ed il relativo controvalore è versato all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.” Tale manovra ha inevitabilmente inferto un duro colpo al collezionismo numismatico degli appassionati estimatori delle nostre care e vecchie Lire, da molti rimpiante per la loro bellezza., che da sempre sono state una sorta di biglietto da visita del nostro paese, ancora oggi fortemente presenti nella nostra memoria. Nella realtà, i collezionisti ed i professionisti del settore, alla naturale data di prescrizione sancita dalla legge 7 aprile 1997 n. 96 e fissata al 28 febbraio 2012, avrebbero continuato a conservare le vecchie lire nella quasi totalità dell’importo ad oggi non ancora riscosso. Averne anticipato la scadenza costituisce un ulteriore danno di immagine e di credibilità all’Italia. Considero questa un’imposizione immorale ed illegale, che colpisce indiscriminatamente quanti ancora sono in possesso della nostra vecchia valuta. In particolare, la nostra piccola azienda numismatica ha continuato ad accettare per anni fino ad ora pagamenti in lire, confidando nella credibilità del nostro paese, ed oggi si trova con un pugno di mosche in mano. Caro professore, se avesse avuto la pazienza di aspettare la scadenza del 28 febbraio 2012, avrebbe probabilmente incamerato nelle casse dello Stato una cifra di poco inferiore a quella oggi richiesta alla Banca d’Italia, mantenendo però fede agli impegni che il nostro paese aveva preso nella materia della circolazione monetaria. Collezionisti, appassionati e nostalgici, non solo italiani, avrebbero comunque conservato le lire ancora in circolazione, lasciandoLe così gran parte del tesoretto utile per sanare il bilancio dello stato; tenga conto che questi stessi signori sono sottoposti anche a tutte le altre restrizioni previste dal decreto appena varato. Un’altra figuraccia dell’Italia anche nel mondo numismatico. Con i migliori auguri di riuscire equamente a risanare i bilanci del nostro paese, distintamente La saluto Umberto Moruzzi1 punto
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Rinnovo la mia disponibilità a mettere in palio il 2 Euro commemorativo del Vaticano (per quest'anno 2011, naturalmente).1 punto
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Che nella manovra ci siano provvedimenti che peseranno ben di più della prescrizione anticipata, non toglie, a mio avviso, che ci sia in quest'ultima qualcosa di più odioso per l'assenza totale di regolamento nei confronti di chi questo provvedimento deve subirlo (non credo personalmente che il lasso di tempo prima della pubblicazione sia da questo punto di vista rilevante). In teoria io potrei avere milioni da cambiare e il governo non può sapere se a Sodoma sia rimasto qualche giusto. Hai ancora delle lire? Affari tuoi. Non mi interessa altro.1 punto
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