Spesso nelle nostre letture sul medievale ci imbattiamo nelle monete di conto,argomento a volte un pò trascurato ma in realtà importante perchè dagli atti pubblici, dalle transazioni finanziarie scritte dell'epoca ci arrivano tante notizie e informazioni per meglio definire e circoscrivere le ostiche monete medievali ; tutto è ancora più importante per l'eseguità dei ritrovamenti monetari dell'epoca che non aiutano per una migliore comprensione della lettura e conoscenza della monetazione medievale.
Moneta di conto , cos'è ? Edoardo Martinori la definisce così nel suo Vocabolario Generale della Moneta : " Si dice del valore ammesso come unità ideale nei conteggi e tra commercianti e negli atti pubblici, che non è rappresentato da moneta corrente " ; certamente l'argomento è molto più vasto e complesso.
Carlo Cipolla si spinge oltre in " Money, Prices and Civilazation in the Mediterrean World " e le definisce in un modo che le rende ancora più misteriose : MONETE FANTASME , così le definisce, in realtà monete di conto le abbiamo in varie monetazioni, tanto che sarebbe difficile fare un discorso specifico, ma dovremo rimanere sul generale.
Tanti studiosi affrontano il problema Frederic Lane, Reinhold C. Muller, Peter Spufford che affronta a livello europeo i rapporti di cambio tra le varie monete europeee; affrontando l'argomento in modo sintetico si tratta di entrare nel merito della conoscenza delle varie unità di conto, anche se la prima domanda che uno si pone è perchè usare queste pratiche complicate e un pò strane.
Poi più entriamo nella conoscenza delle stesse in particolare nel tardo medioevo ci sembra anche difficile capire come la gente possa averle accettate e tollerate ; in pratica si tratta di passare da un sistema di un tal denaro a un successivo sistema di altre diverse monete , questo per la sopravvivenza almeno in parte di una certa moneta di conto, anche quando la moneta effettiva terminò di essere prodotta.
In pratica avvenne che anche quando la moneta scomparve si ritenne utile farla sopravvivere ancora come moneta di conto anche per interessi economici e sociali.
In Italia per esempio in molti atti notarili si fa riferimento come moneta di conto effettiva al buon vecchio denaro pavese, in realtà il circolante però del periodo era del lucensis che era la vera moneta usata dalla popolazione in molte aree e gli esempi in tal senso potrebbero essere molteplici.
Quindi la moneta di conto si scinde ed è indipendente dalla reale moneta circolante di un tal area geografica ; la circolazione del denaro si basa sulle vere consuetudini di ogni giorno piuttosto che su leggi e vincoli prefissati.
Grierson a tal proposito ci ricorda giustamente che solo la sopravvivenza di documenti commerciali in gran numero in Italia, ma anche in Europa, ci mostra come le monete dei nostri cassetti facessero parte di un sistema di conto molto più complesso, la cui esistenza non avrebbe mai potuto essere dedotta dalle monete stesse.
Quindi a volte ci sembra di definire un momento storico solo con le nostre conoscenze numismatiche tangibili e fisiche dei nostri tondelli, ma in realtà il quadro se vuole essere completo ed esaustivo non può non tener conto delle monete di conto della stessa epoca.
Probabilmente concluderei , e mi piacerebbe sentire anche qualche altro parere, l'argomento monete di conto ,oltre ad essere certamente complesso e variegato, forse ha ancora molto da dirci, da farci capire e da studiare ancora ed è con i ripostigli e tramite lo studio delle stesse sui documenti ufficiali dell'epoca uno strumento di comprensione basilare della monetazione medievale.