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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/01/11 in tutte le aree

  1. Puo' essere , se guardi i passaggi in asta , c'è un esempio sul ns catalogo di un grosso di 1.80 grammi. ( asta Artemide 17.10.2009) ...... e poi, la terra della Corsica.... concima bene! :rolleyes:
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  2. Ciao Jagd-- sembra questo - da 6 denari http://numismatica-i...oneta/W-GEIAN/3
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  3. Cari amici :D mille scusi per le foto ....no posso fare meglio.......................... ................peso 0,6 g....... .........a prestu
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  4. Come già detto, i pezzi d'argento 1-pengo che iniziarono con la moneta di 1926-datato di Saturno (Nizza trovare!) sono stati sostituiti con alluminio pengos nel 1941. Ungheria formalmente ritirato il suo pengos d'argento dalla circolazione all'inizio di 42. Monetazione di pengo d'Ungheria si è conclusa con questa moneta colpita dal governo provvisorio, il 1945 5-pengo: Queste monetee pengo stesso, naturalmenteerano vittime di forse inflazione più virulento della storia, e questi pezzi 5-pengo 1945 fece circolare ma brevemente. (Oggi sono quasi sempre visti in condizione di fior di conio, o molto quasi.) Ungheria ha sostituito il pengo con il "fiorino" recentemente reintrodotto nel 1946, con la nuova unità di valuta, essendo la pena di 400 octillion (400,000,000,000,000,000,000,000,000,000) di pengo vecchio. (Per il contesto, l'intero coniazione delle monete 1-pengo 1941-44 ammonta a 118,000,000.) La nuova moneta da 1-Fiorino del 1946 era anche in alluminio, ma aveva molto potere maggiore rispetto al vecchio pengo. Scrivendo questo, pensando il debutto del 1946 del fiorino, che ci penso che adesso so che la ragione di questa moneta, che ho trovato in uno strano, fuori-metallo e set di prova (cataloghi dire solo 5.000 furono coniate): Un 1966 1-Fiorino in argento, coniato in un momento quando il 1-fiorino monete in circolazione erano in alluminio. E perché questa prova insieme? Ma naturalmenteera il 20° anniversario del fiorino ungherese! (Penso....) :) v. -------------------------------------------------- As mentioned already, the silver 1-pengo pieces that began with Saturnos 1926-dated coin (nice find!) were replaced with aluminum pengos in 1941. Hungary formally withdrew its silver pengos from circulation at the beginning of 42. Coinage of Hungarys pengo ended with this coin struck by the Provisional Government, the 1945 5-pengo: These coinsand the pengo itself, of coursewere the victims of perhaps historys most virulent inflation, and these 1945 5-pengo pieces circulated but briefly. (Today they are almost always seen in uncirculated condition, or very nearly so.) Hungary replaced the pengo with the newly reintroduced forint in 1946, with the new currency unit being worth 400 octillion (400,000,000,000,000,000,000,000,000,000) of the old pengo. (For context, the entire mintage of 1941-44 1-pengo coins amounted to 118,000,000.) The new 1-forint coin of 1946 was also aluminum, but had much greater staying power than the old pengo. Writing this, and thinking about the 1946 debut of the forint, I think that now I know the reason for this coin, which I found in an odd, off-metal proof set (the catalogs say only 5,000 were struck): A 1966 silver 1-forint, coined at a time when the 1-forint coins in circulation were aluminum. And why this proof set? But of courseit was the 20th anniversary of the Hungarian forint! (I think....) :) v.
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  5. Come faccio a non parlare di storia con questo bocciardato e colpito 2 KREUZER del 1848 , zecca A austriaca, la cosiddetta moneta " patriota ", la moneta che i nostri patrioti nelle 5 drammatiche e lunghe CINQUE GIORNATE A MILANO mettevano nei cannoni per scacciare l'invasore nemico austriaco con proprio le loro pallottole ; in poche parole li colpivano e li mandavano via coi lori propri soldi, veramante delle MONETE PATRIOTE, eccone una un pò rovinata....
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  6. Collegamento al catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FLC/2 Il catalogo si è così arricchito di una moneta mancante nello Spahr, aggiungendo così un nuovo tassello. Colgo l'occasione per far presente che il catalogo si è arricchito di un autorevole collaboratore, il quale mi ha ha fatto presente di monete mancanti nello spahr e nel catalogo lamoneta. Ad esempio l'ultimo picciolo coniato in Sicilia, il picciolo di Carlo II datato 1670 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C2M/9 ed altro. Antonio
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  7. idem per me certo che una spiegazione dai luminari del forum dopo una settimana sarebbe gradita Sergio
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  8. Ciao Teofrasto temo di non essere molto più documentato di te o di Profausto; cercando, cercando sono inciampato su diverse citazioni. Di seguito i link ad alcuni dei riferimenti che ho trovato: http://numismeo.fr/produits/2/15/1519_Dauphine-Comte-de-Valentinois-et-Diois-Denier-pour-la-cite-de-Marsanne.html http://numismaticom.bestofforum.com/t3308-denier-de-marsanne (discussione gemella a questa e sullo stesso esemplare) http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v05/v050103.html http://www.la-detection.com/dp/message-2630.htm http://www.archive.org/stream/arrondissementd00lacrgoog#page/n55/mode/2up (pag.48 – 49 – 50) http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/shmes_1261-9078_2004_act_34_1_1846 (tabella a pag.47 le monete in questione sono attribuite a Savona). Mi rimane da rintracciare una vendita e.bay e la Carte Numismatique du Dauphiné. a presto Mario
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  9. Ho letto, e vi riporto, una curiosa storia su "a cosa serviva lo scudo d'argento a Genova": La base della tranquillità, dal punto di vista sanitario, era un sistema efficiente di sorveglianza sulle coste per impedire ai vascelli provenienti dalle zone infette di approdare nella Serenissima Repubblica di Genova. Il commissario di sanità di ogni zona nominava normali cittadini a tale compito. Ci sono giunte quindi "grida" che ci raccontano che al tempo in cui Baliano Ravascheri era commissario in Lavagna, nel giugno 1656, i posti stabiliti per le guardie erano tre: alla fiumara (foce del fiume Entella), allo sbarco (di fronte al castello della marina) e alla fortezza degliscogli (verso Cavi di Lavagna). Occorreva che le coste fossero vigilate 24 ore su 24 e, in particolare, nella "notturna" dalle ore 24 al sorgere del sole e, comunque, fino all'arrivo del turno successivo, ogni postazione doveva essere di tre o quattro persone e ciascuno doveva essere "armato di miccia, palle, polvere, archibugio e spada", "due tratti di corda" erano la pena per chi non fosse armato a norma di legge commutabili, per chi potesse pagare, con altrettanti "scudi d'argento". Il grosso rischio era la "ronda" di controllo, formata da soldati còrsi, che puniva ogni mancanza o astuzia: ad esempio avvisare con un suono di corno il posto di guardia successivo, oppure trovare qualcuno che si era fatto sostituire, dormiva, era assente o senza le munizioni prescritte. Sappiamo di alcune pene: Gio. Maria Campodonico fu accusato di aver permesso l'approdo di una feluca prima che questa avesse ottenuto il permesso e, data la sua giovane età, gli furono presi in pegno due cucchiai e due forchette d'argento. Un altro cittadino di cui non ci è pervenuto il nome, fu condannato per "assenza sul posto di guardia" a cinque mesi di detenzione di cui tre in "carcere segreto" e due "alla larga" (cioè commutabili dietro al pagamento di tre scudi d'argento), a nulla valse la sua giustificazione: "sono rimasto a casa perchè ero stanco morto!". Insomma questa moneta serviva, serviva eccome........
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  10. Mi autoquoto perchè forse ho trovato la moneta :rolleyes: Messo da parte cavalli e tornesi (solo temporaneamente) e leggendo un vecchio libro da poco acquistato, forse ho trovato la moneta “da raccontare”. Si tratta di un quattrino coniato a Perugia nel 1540, precisamente dall’aprile al maggio 1540 (R. Ganganelli in Le zecche italiane fino all’Unità, pag. 1003 – Il CNI riporta dal 5 aprile al 3 giugno) durante la “Guerra del Sale”. Fu a seguito dell’aumento dell’imposta su questo prodotto, oggi tanto comune, ma all’epoca di vitale importanza per la conservazione dei cibi, che la popolazione di Perugia si ribellò all’autorità papale (sul trono di Pietro sedeva Paolo III) ricostituendo la passata autonomia della città. A conferma di questa autonomia si coniò il quattrino in questione definito per l’appunto il “quattrino del sale”. Immagine tratta da G. B. Vermiglioli, Della zecca e delle monete perugine, Perugia 1816 D/ * . AVGVSTA . P . CIVITAS . CRISTI . , croce con braccia fogliate e globetto all'estremità. R/ . S . HERCVLANVS . , il Santo benedicente con lungo pastorale. Rif. CNI n°1 La rivolta ebbe vita breve, fu sedata dalle truppe pontificie ed il quattrino, testimonianza di quel misfatto, fu fatto ritirare con gravi conseguenze per chi lo conservasse o osasse spenderlo. Giuseppe Nascia in Appunti di Numismatica editi per il ventennale dell’ars et Nummus, riportando un editto del 1 settembre del 1540 a firma del Vescovo di Casale scrive in proposito: "Si fa pubblico Bando che non sia alcuna persona di questa città ne abitante in essa, che ardisca ne presuma spendere, ricevere, accettare o tenere in sua casa sorte alcuna di monete che si batterono et fabbricarono al tempo della commessa ribellione contro Sua Santità, sotto la pena della vita e della confiscazione di tutti i beni suoi, etc...” E’ chiaro quindi che già di per sé la moneta sarebbe risultata rara per via del breve periodo di coniazione ma, a seguito del summenzionato editto, credo che siano stati veramente pochi (se mai ce ne siano stati) quelli che ne abbiano conservato qualche esemplare, facendola diventare oggi una chicca per collezionisti, ma allo stesso tempo, a mio avviso, un simbolo di libertà ed indipendenza dal giogo dell’autorità. La leggenda narra inoltre che fu a seguito dell'aumento di questa tassa sul sale che a Perugia si iniziò a produrre e consumare il pane sciapo.
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  11. Nell'articolo si parla esclusivamente di opere d'arte moderna o contemporanea, una categoria che ha subito eccessive speculazioni e ingiustificati rincari negli ultimi 20 anni. Ora la bolla di questo settore si sta (finalmente) sgonfiando. Diverso è il discorso per opere di arte classica , i cui risultati non mi sembrano (purtroppo :D ) cosi colpiti dalla crisi.. Era ora!! E speriamo che la vera arte inizi ad essere apprezzata anche a livello commerciale! Mi rivolgo agli appassionati di pittura antica; avete visto le opere d'arte contemporanee illustrate nell'articolo? Vi sembra giusto che un dipinto di un grande pittore del '600 o '700 (tipo Luca Giordano, Francesco Solimena, o naturamortisti italiani di epoca barocca) debbano avere quotazioni commerciali di un decimo rispetto ad un Paladino o Fontana?
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  12. In attesa di ritornare sui molteplici temi aperti, direi assai caldi.... :P (Litra Boros, riproduzioni moderne di litre nelle varie aste...), desidero riportare anche qui - come memoria - il link alla interessante discussione del nostro eccellente Acraf, nella sezione Magnagrecia, riguardante la "MONETA DI BRONZO SICILIANA CON ΣΑΡΔΩ" - sia perchè una litra dei Serdaioi era stata postata da Piakos anche in questa discussione, proprio ai suoi inizi…. - sia perché si accenna anche ad un unicum: un'ineffabile litra in argento a leggenda ΣΑΡΔΩ…. Nella discussione in oggetto, in risposta ad alcuni quesiti avanzati da Acraf, ho postato le riflessioni di Giacomo Manganaro che nel suo saggio del 1998 "Homonoia dei Kimissaioi, Eunomia dei Geloi e la ninfa (termitana) Sardó'", a riscontro delle due litrai con le Personificazioni "politiche" Homonoia ed Eunomia rispettivamente di Kimissa e Gela (vedi alcuni miei post qui su Obolichepassione) - come riferimento bibliografico cita ROBERT L., 1969, Laodicée du Lycos. Le Nymphée - illustra infatti una terza litra d'argento di g. 0.80, edita da Fr. Imhoof-Blumer, la quale presenta appunto al D/ una testa femminile volta a destra con lunghi capelli, collana e tiara o basso polos, davanti al profilo la leggenda in senso orario ΣΑΡΔΩ, e al R/ un grappolo d'uva con pampino a sinistra. Come referenza riporta in nota 32: Berl. Blätter fiir Munz-Siegel- und-Wappenkunde, 5, 1870, 59 Tav. LIV 16 (Tauromenion!) Un caro saluto a tutti! Valeria
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