Leggo i messaggi di Numizmo e di Piakos.
Che ringrazio dell’occasione che mi offrono.
Il nodo centrale dell’epistolario è il riferimento a Kafka ed al Principe delle Tenebre, la visione di un mondo dove un dio bambino o cattivissimo gioca con le proprie creature.
Ne convengo: l’inspiegabilità atterrisce e la cattiveria di più.
Ripercorro brevemente la storia.
Qualche giorno fa (la mia iscrizione risale ad agosto ma i primi messaggi da me spediti sono recentissimi) giro per il sito e mi avvedo del settore “Legislazione”. Incuriosito, vi entro e sento (a scendere) le grida di dolore che si levano, il fastidio che si prova e le perplessità che vi volteggiano.
Io non capisco un bel niente di beni culturali e il settore penale non è il mio.
Vedo che c’è un problema (e di questo devo ringraziare voi ed il sito) e voglio risolverlo nel mio interesse perché vorrei comprare quel “maledetto” asse.
E allora faccio quello che ho imparato a fare, sin da ragazzino, quando non capisco qualcosa: mi fermo, apro un libro e leggo.
Sarà per questo che sono poco sportivo, ho una biblioteca corposissima ed una vista divenuta pessima nonostante l’età matura ma non avanzata: non capisco nulla di tantissime cose.
Rintraccio con fatica (prima o poi dovrò schedare i miei libri) nella biblioteca il manualetto sul codice urbani che ho comprato nel 2007 per altri scopi.
Il costo è di € 35 pari a circa l’1% di quello di una asse non particolarmente bello e non particolarmente raro (mi sembra di aver capito, comprerò un altro libro).
Fisso quelli che ritengo essere (a mio vantaggio e secondo me) “i paletti bianchi” di garanzia.
Adesso so come fare per comprare l’asse.
E il dio non è più né bambino né cattivissimo anche se resta severo. Ma questa è un’altra storia.
Non intendevo listare a lutto le mie argomentazioni né dissuadere alcuno dal dedicarsi alla numismatica.
E’ la vita che è difficile.
Dicevo soltanto che se un povero cristo pensa (male) di recarsi in Croazia o altro paese estero per acquistare una moneta di un qualche interesse, infilarsela (nella migliore delle ipotesi) in un calzino e rivarcare la frontiera per poi raggiungere picchi pressori per lui inusitati dinanzi alla paletta alzata di un finanziere (a proposito hanno cambiato le divise, sono più scure, ve ne siete accorti?), poi non si può lamentare più di tanto della “insensibilità” dello Stato nei confronti dei suoi aneliti cultural – numismatici (riposti, nel frangente e significativamente, nei pedalini)
Dire che acquistare un immobile da un soggetto pluriprotestato può creare gravissimi problemi anche se il prezzo è quello di mercato non mi pare che voglia dire far terrorismo.
Volevo sottolineare che il buon senso, a volte, non basta per evitare problemi.
Ho detto che acquistare una moneta di interesse culturale da un negoziante che faccia bene il proprio lavoro e che rilasci una dichiarazione ed una fotografia dovrebbe garantire la sicurezza con una percentuale vicina all’ottimale.
Ma chi acquisterebbe non dico un brillante di due carati ma un braccialetto battesimale (piccolo piccolo) d’oro in un autogrill dell’autostrada da un automobilista sconosciuto?
Vorrei rimarcare che il collezionismo di monete proprio perchè richiede molta professionalità è ben diverso da quello delle figurine panini.
Esige, oltre alla passione ed all’impegno, anche studi spesso approfonditi nei settori più vari (storia, letteratura, arte, geografia, metallurgia etc.), studi che riscontro (ed invidio) nei messaggi che ho letto nel sito.
Probabilmente molti di quelli che mi leggono sapranno annusare una moneta falsa a distanza di metri (io no), ma allora perché non comprare un manualetto (del costo di pochi euro) ed imparare ad annusare il pericolo quando viene non tanto dalla moneta quanto dal venditore o dalle circostanze dell’acquisto.
Non è come prendere una laurea in ingegneria elettronica (che non ho).
E che sarà mai !
Pensate ai cacciatori (io non lo sono).
Davvero credete che sia meno complicato imparare a tenere il fucile ben chiuso in casa per evitarne il furto, a trasportarlo come si deve quando si va a caccia, a non comprare più di un certo numero di cartucce, a sparare soltanto a determinati uccelli ed in determinati periodi ?
Salvis juribus
(per un po’ ho pensato che la traduzione fosse “con saluti giuridici” visto che era collocata sempre alla fine degli atti e non serviva a un bel niente)