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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/16/11 in tutte le aree

  1. Da inveterato appassionato di storiografia mi piace sempre inquadrare e dividire il contributo dato dai vari attori alla scena della materia che si vuole indagare. Nella numismatica se ripercorriamo le tappe della formazione della disciplina , procedendo con una grossa semplificazione, possiamo distinguere diverse fasi nelle quali si formano e si alternano gli attori principali di questo processo di sviluppo della disciplina che già si profilano in epoca antica e si sviluppano, crescendo, nel tempo: 1) i collezionisti/appassionati dell'oggetto moneta, attratti sia dalla sua storia che dal fascino della bellezza di certi esemplari tale categoria si può dire che nasca con la nascita della moneta stessa e che nelle varie epoche abbia espresso molti rappresentanti autorevoli (si è citato Augusto, Nerone, Petrarca - non abbiamo moltissime informazioni di questa epoca ma certamente gli estimatori non mancavano in ogni età) 2) con l'affermazione dell'Umanesimo e la centralità dell'Uomo e delle sue attività si riscopre il "gusto dell'antico" che porta alla valorizzzione e alla scoperta del passato, movimento intellttivo e dell'animo che non abbandonerà più l'uomo fino ai nostri giorni con una valorizzazione sempre maggiore (a volte esasperata - ne vediamo la crescita delle quotazioni) per le memorie e le tracce del passato che ci affascinano e che si ambisce a raccogliere, studiare, possedere. Nasce la disciplina numismatica ver a e propria, i primi trattati della materia (Budé, Erizzo, Goltzius, sono i padri fondatori della disciplina che già all'epoca si biforca e studia, da un lato il fenomeno moneta - sotto il profilo monetario - e dall'altro il nummo ovvero la moneta sotto il profilo dello studio della coniazione e del lato artistico offerto dalle produzioni monetarie antiche. A quest'epoca rislage la formazione delle prime collezioni sistematiche , private sopratutto, la cui formazione è permessa proprio da i testi che compaionio in questa fase. Si formano anche le collezioni antiche più prestigiose, non ancora pubbliche (non vi è il concetto di bene comune) ma ad opera delle famiglie regnanti e dei grandi signori (Este, Gonzaga, Medici, Gotha, etc.) 3) Nel 1700 arrivano i grandi sistematizzatori : Eckel prima di tutti, Mommsen, Mionnet per quello che riguarda la disciplina della numismatica antica nella sua interezza. Seguiranno, nel 1800 i sistematizzatori per branca che applicheranno metodi più scientifici: Babelon per la numismatica Greca e Romana Repubblicana; Cohen per la Romana imperiale. Compaiono le prime trattazione della numismatica moderna : Argelati, Bellini, Zanetti per le zecche italiane Si formano altresi le prime raccolte in musei, dapprima privati poi confluiti in istituzioni pubbliche : il museo Kirkeriano (del padre Gesuita Athanasio Kircker) vanta una splendida raccolta di AES grave e signatum che , forse non tutti sanno, confluisce in quello che diverrà il nucleo centrale della raccolta di bronzi fusi dell'attuale museo nazionale romano (una delle maggiori raccolte al mondo di monete fuse) Continuano a svilupparsi le grandi raccolte private, la numismatica resta però una passione colta ed erudita oppure riservata a famiglie nobili e facoltose. Le vendite all'asta sono ancora pochissime , le collezioni si formano comprando insiemi interi esitati da precedenti raccoglitori, oppure attraverso il mercato antiquario, attivissimo già all'epoca (vedi testo di Missere Fontana citato sopra) 4) arriviamo alla seconda metà dell'Ottocento e al primo Novecento. La numismatica esplode. Si moltiplicano il numero degli appassionati, degli studiosi che pubblicano monografie, corpora, saggi , trattati dotti , spesso ben fatti, piacevolissimi ancora oggi da consultare e che rappresentano in alcuni casi ancora il testo fondamentale per una determinata serie o per una zecca. Esplode il lato collezionistico , l'hobby diviene borghese, cominciano a collezionare professionisti, diplomatici, imprenditori, commercianti. Si affermano le case d'asta i cui nomi hanno fatto la storia della numsimatica : Hirsch, Hamburger, Hess, Cahn, Rollin & Feuerdant, Bourgey, Dura, Canessa, Sangiorgi, Santamaria, Ratto, Baranowski , Sambon, Baldwin, Spink, Glendining, etc. etc. (mi scuserete le omissioni per ragioni di spazio) che contribuiscono in maniera determinante alla formazione di collezioni che sono ancora oggi un punto di riferimento assoluto per gli appassionati : Jameson, Weber , Imhoof - Blumer, Spencer Churchill, Gulbenkian, Montagu etc per citarne solo pochissime .. Il commercio numismatico assurge a nuova dimensione, il numero dei collezionisti decolla, ma nascono anche le società di numismatica storiche (tra cui la SNI!) le riviste di numismatica che vengono pubblicate ancora oggi con storie alle spalle più che centenarie. Nascono le prime cattedre universitarie, si istituzionalizzano i musei , si formano i primi direttori delle collezioni pubbliche. Vi è una sanissima osmosi, in questo periodo, ove il pubblico dialoga tranquillamente con il privato . Direttori di riviste o delle società di numismatica vengono chiamati a dirigere collezioni pubbliche , i musei si appoggiano ai privati che sono più progrediti, a quell'epoca , nello studio della disciplina numismatica. E' un'età d'oro, grandi collezioni vengono formate con estensioni eccezionali per quantità e qualità e vengono ritornate al mercato con vendite all'asta oppure donate a istutuzioni pubbliche. Emblematico il caso dei fratelli Gnecchi (fondatori della SNI ) che formarono la più prestigiosa raccolta di monete italiane (dopo la coll. Reale) che venne esitata in tre epiche aste all'inizio del Novecento e al contempo formarono quella che forse puo ritenersi la maggiroe raccolta di monete d'oro romane , che fu donata al MNR. Mi fermo qui - il post è già abbastanza lungo e sono certo di essere andato OT per buona parte di esso. Il resto è storia moderna, anche se sarebbero centinaia i nomi di collezionisti, mercanti illuminati ed esperti che si sono alternati sulla scena negli ultimi 50-60 anni facendo progredire la disciplina. Quello che mi premeva evidenziare è come non vi sia un solo genere di numismatico, nè soprattutto che una categoria prevalga sulle altre. Bensi che la numismatica sia composta da diverse tipologie di attori che hanno bisogno l'una dell'altra : e cosi gli studiosi sono indispensabili per inquadrare metodologicamente la materia e fornire le conoscenze a chi ne vuole approfondire la storia ; ma altrettanto importanti sono i collezionisti che mettono insieme il materiale di studio indispensabile per alimentare gli studi degli esperti e la comprensione delle varie emissioni. Materiale che poi rifluisce sul mercato alimentando altre raccolte oppure confluisce nelle collezioni pubbliche arricchendo il patrimonio a disposizione degli studiosi e degli appassionati (da cui discende l'importanza di ben valorizzare tale patrimonio - chiuso in cantina non serve a nessuno scopo) e i collezionisti sono serviti dai mercanti, vera cerniera di regolazione del matriale che rifluisce sul mercato e , quando illuminati, artefici di collezioni fantastiche. Non tutti i collezionisti devono ad un mercante lo sviluppo della propria collezione , ma certamente alcune grandi collezioni non sarebbero esistite senza il contributo fondamentale di certi mercanti E infine le società , le aggregazioni spontanee di appassionati che funzionano da motore di scambio di idee, di studi , di iniziative che permettono la crescita e lo sviluppo più naturale a tale disciplina e che si ritrovano fiorenti in ogni Paese connotato da una forte impronta storiografica ed intellettuale. Istituzioni forti e di tradizione che continuano la loro opera ancora oggi. E che oggi si ritrovano affiancate da nuove forme associative, vedi i Fora , che hanno il merito di rivitalizzare e portare nuova linfa alla passione che condividiamo. Scusate il post decisamente troppo lungo, mi sono lasciato prendere la mano e me ne scuso ma come vedete questi aspetti mi appassionano particolarmente e soprattutto vedo un collegamento ed un'evoluzione molto chiara del nostro passato.
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  2. Si ti confermo, la catalogazione è quella.
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  3. Mi sembra che si stia andando fuori strada. Qui si sta parlando di un particolare del bordo che non è la norma in tutti gli scudi, io personalmente non ho mai visto uno scudo con quella *carenza*, percui non vedo cosa centri tirare fuori monete di seconda o terza classe che uscivano dalla zecca in condizioni già non ottimali, lo trovo un paragone che non sta in piedi (a parer mio). Se non si accettano opinioni contrarie alle nostre non vedo perchè porre in discussione un sondaggio e ancor dipiù mettere più opzioni sui possibili stati di conservazione. Sarebbe stato più consono mettere le opzioni qFDC e FDC e non si sarebbero venute a creare divergenze di opinioni sulle percentuali del sondaggio... Io non dico che non esistano dei FDC veri e propri, ma a pare mio sono molto rari, senò non si giustificherebbe il divario di prezzi da un BB ad un FDC che in quasi tutti casi è di 20 volte maggiore. Saluti, Luca
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  4. buongiorno,somiglia ai bolognini di Ortona per Giovanna II Angiò-Durazzo. da un lato san Tommaso benedicente. trovato il link http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GIOOR/1
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  5. confermo forte di IV tipo per Carlo I le sigle ben evidenti lo identificano come zecca di Cornavin per Nicola Gatti http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CA1/21 più che una frattura sembrerebbe una piega del metallo... comunque in buona conservazione e perfettamente identificabile....
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  6. La tua devozionale è sicuramente del XVII sec.prima metà (dopo il 1610). La figura a sx di San Francesco,mi sembra solo un semplice frate che sta leggendo?Trovo invece molto interessante l'edificio sopra il frate, dovrebbe rappresentare la chiesetta della porziuncola,questo particolare rende interessante e rara la medaglia.Ciao Borgho.
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  7. Di nulla, sono contento che sia stato utile. :) L'officina si evince all'esergo: accanto alla sigla della zecca si trova quella dell'officina. Ad esempio, nella tua prima moneta, all'esergo si legge SMTSE. Che si può così sciogliere: S = Sacra; M = Moneta; TS = Tessalonica, in Macedonia (sigla della zecca); E = epsilon greca, lettera dell'officina. Nelle zone dell'Impero di pertinenza orientale, dove si prediligeva il greco, le lettere delle officine venivano indicate in greco seguendo questo schema: 1° officina => A 2° officina => B 3° officina => :Greek_Gamma: (gamma) 4° officina => :Greek_Delta: (delta) 5° officina => :Greek_epsilon: (epsilon) 6° officina => S 7° officina => Z 8° officina => H 9° officina => E :Greek_Lambda: (epsilon lambda) In territori occidentali, invece, si seguiva una "scala" con caratteri latini: 1° officina => P sta per Prima 2° officina => S sta per Secunda 3° officina => T sta per Tertia 4° officina => Q sta per Quarta 5° officina => V da qui fino a 10° sono indicate con i numeri romani. 6° officina => VI 7° officina => VII 8° officina => VIII 9° officina => VIIII 10° officina => X Visto che mi piacciono le vicende dei Giulio-Claudii ti presento questi due Claudii aventi anche una certa rarità ;) 1) Claudius AV Aureus. 41-42 AD. TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P, laureate head right / battlemented wall inscribed IMPER. RECEPT enclosing praetorian camp in which Fides Praetorianorum stands, spear in right hand, aquilla in front of him; behind him a pediment with fortified flanking walls. Cohen 40. RIC 7. 2) Claudius denarius. TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P, laureate head right / IMPER RECEPT on the top of the battlemented wall enclosing praetorian camp in which soldier stands. RIC 8
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  8. Cretule di Selinunte del IV sec. aC che testimoniano il sincretismo in atto Bes - Silenos anche nella punica Selinunte che certo riprende l'iconografia greca Vedi online il saggio di Rossana De Simone: Le cretule del 'tempio C': motivi iconografici greci nella Selinunte punica. BIBLIOGRAFIA su Bes-Silenos presente in CACCAMO CALTABIANO , "WHY IS THERE THE HEAD OF A SILENUS ON THE AITNA TETRADRACHM?"– NOMISMATIKH. 44. CHEVALIER, GHEERBRANT, op. cit. (supra, no 19) s.v. ' Scarabeo', 335-336. 45. G. SFAMENI GASPARRO, I Culti orientali in Sicilia, EPRO 31, Leiden 1973, 183 nn. 49-52; 185-188 nn. 59 a-o, 60, 62a-d, 63 a-b, 64; 195-196 nn. 96a-c, 97; 199 n. 110; 200 n. 116; 201 n. 119; 202-203 nn. 121.1-12; 218 n. 175; 219n. 179; 226 n. 197; 229 n. 201; 230 n. 204bis; 231 n. 209; 232 n. 210a-b; 233 n. 213; 237-243 nn. 231- 240 (numerousnumbers inside!); 244 n. 2 4 2; 254 nn. 280-281; 255-256 n. 285a-h, 286; 258 nn. 290-291; 261-262 nn.300a-b, 301. 46. F. JESI, Bes e Sileno, Aegyptus, XLII, 1962, 257-275. Many statues of Bes have been found in Sicily SFAMENI GASPARRO, op. cit., p. 181-182 nn. 47abc, 48.1-5; 183-184 n. 54ab; 194 n. 92; 195 n. 94 Bes?; 198 n. 105 Bes?; 214 n. 162; 218 n. 173 Bes?; 219 n. 178 (inscription with the name of Bes); 236 n. 227; 248-249 nn. 260-265. 47. Vd. TRAM TAN TIN , in LIMC, III, Zürich – München 1986, s.v. 'Bes', 107. 48. A. HERMARY, in LIMC, III, s.v. 'Bes' (Cypri et in Phoenicia), p. 111 nn. 35-37. TRAM TAN TIN, op. cit., p. 107. 49. F. JESI, "Bès initiateur", Aegyptus 38 (1958), p. 171-183; id., "Bès e Sileno", Aegyptus XLII (1962), p. 257-275. 50. P. PELAGATTI, "Antefisse sileniche siceliote", CronArchStArte IV (1965), p. 79-85, p. 88-98; ead., "Sacelli e nuovi materiali architettonici da Naxos, Monte San Mauro e Camarina", CronArchStArte 16 (1977 [1985]), p. 43-65; M.C. LENTINI, "Il culto di Dioniso a Naxos: due antefisse dipinte con figure sileniche", BdArte 92 (1995), p. 49-56. Desidero ribadire, prima di chiudere, che queste riflessioni hanno avuto lo scopo di sottolineare le origini e i molteplici significati a livello simbolico della figura di Sileno.... Ma ora torniamo alle monete.... ;) Un caro saluto a tutti! Valeria
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  9. Sempre riflettendo sull'affinità Bes-Silenos … Anche secondo G.Sfameni Gasparro (I Culti orientali in Sicilia, Pag 15-17) la figura di Bes, per alcune sue caratteristiche (grasso ventre, tratti animaleschi), non sarebbe estranea alla creazione del tipo di Sileno. Bes fu accolto ben presto dall'arte greca che ne fece, nel corso di una lunga evoluzione stilistica, uno dei soggetti preferiti della coroplastica. In particolare le raffigurazioni di Bes sono assai frequenti fra il materiale siracusano (vedi le terracotte siracusane del IV-inizio III secolo aC) . Bes di Siracusa, rilievo fittile, da Giancarlo Germanà Bozza "Importazioni greco-orientali e fenicie nei santuari arcaici della Sicilia orientale" Si tratta infatti di un motivo figurativo filtrato attraverso i moduli espressivi greci oltre che, in alcuni casi, adattato a personaggi appartenenti alle tradizioni religiose locali (i Daimones.....; mi vengono in mente le statuette grottesche fittili di Himera....: vedi in Obolichepassione...). Essi pertanto nella cultura siceliota rivelano i rapporti con la madrepatria piuttosto che con l'Egitto, da cui il tipo-BES ebbe comunque origine. Il dio Bes conobbe larga diffusione nel mondo fenicio e cartaginese che fu uno dei tramiti per i quali i Greci, e in particolare i Greci di Sicilia, vennero in contatto con Bes medesimo. Le raffigurazioni di Bes permettano di seguire, dall'età arcaica agli inizi dell'età ellenistica, l'evoluzione di un tipo figurativo "egizio" ma decisamente tradotto in termini greci, nonchè la diffusione nel mondo siceliota di un motivo religioso che - sia pure utilizzato in senso decorativo - non ha mai perduto del tutto il suo riferimento primario alla sfera della fecondità garantita dal personaggio divino in questione. Le affinità Bes-Sileno non si limitano all'iconografia. Oltre alle connessioni con la simbologia e il ciclo solare, verosimilmente forma popolare dello stesso dio solare, Bes incarna una più ampia valenza rigeneratrice ed apotropaica nel suo carattere di divinità benefica della magia (compare spesso su amuleti e scarabei), della fecondità, della salute, della danza (ricordiamo il valore propiziatorio e rituale della musica e della danza in tema di morte e rinascita) nonché di nume tutelare delle fasi di passaggio dell'esistenza. Bes divenne anche il dio protettore della vendemmia e della vinificazione e come dio protettore del vino viene anche rappresentato nei vasi per la libagione rituali o in oggetti per il travaso. Dio Bes. Terracotta del Museo di Trapani. Si tratta di una terracotta (altezza cm. 20 e rinvenuta nei primi anni del 1900 nelle campagne di Paceco) recante in bassorilievo un'immagine di un grottesco dio nano, vecchio, barbuto, con le gambe arcuate e le mani sull'enorme ventre, con una gran testa calva, fronte rugosa e due grandi orecchie equine, bocca spalancata e lingua pendente, identificato con il dio Bes. Tale terracotta, ritenuta opera di un artigiano locale di modeste capacità iconografiche, può essere collocata nella metà del III secolo a.C. (continua)
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  10. Ciao, provo a riproporre le mie richieste, aggiornando la lista ecco le varianti che sto cercando e premetto che mi van bene in qualunque condizione esse si trovino Repubblica 20 Lire: 1970 (zecca P) 10 Lire: 10 lire 1991 (variante col rovescio capovolto) ... e non so quali altre sempre per la Repubblica, le seriette confezionate anni: 1981, 1982, 1983, 1984, 1995, 1998 per quanto riguarda la città del Vaticano ecco quelle che cerco: Città del Vaticano 50 lire: 1970, 1980, 1981, 1986, 1989, 1990, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001 100 lire: 1996, 2000, 2001 200 lire: 1979, 1981, 1982, 1986, 1988, 1996, 1999, 2000, 2001 500 lire: 1982, 1986, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001 1000 lire: 1999, 2000, 2001 per San Marino 50 lire: tutte tranne 1972, 1974, 1975, 1979, 1987, 1988, 1989, 1990 100 lire: 1977pesce, 1982, 1984, 1985, 1986, 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001 200 lire: 1984, 1985, 1986, 1998, 1999, 2000, 2001 500 lire: 1997, 2000, 2001 1000 lire: 2001 Allego la lista delle doppie, eventuualmente mandatemi la vostra mancolista Un saluto, Post SwapList.doc
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