Allo stato attuale delle cose non è riconosciuta nessuna moneta di Nerone riportante il suo Colosso al R/. Analizziamo quindi le date: la scultura bronzea fu costruita per essere collocata alla fine della Via Sacra, all'interno del vestibolo della sua nuova Domua Aurea, la cui costruzione si ebbe dopo l'incendio di Roma, verso il 64 d.C. Il Colosso, all'interno di questo ambiente che doveva introdurre nella sua Domus, dominava tutta la città. Se notiamo bene le date coincidono: l'emissione monetaria che ho sopra illustrato si data tra il 64 e il 65 d.C. così come la costruzione dell'opera, come si è appena visto (64 d.C.). Il periodo più complesso è quello seguente la morte di Nerone. La prima modifica essenziale che fu apportata al Colosso fu effettuata per volere di Vespasiano: il ricordo del "tiranno" Nerone, infatti, era inviso a molti e il nuovo regnante non perse tempo a trasformare il colossale Nerone-Sol/Helios in un generico Helios-Sol, togliendo il ritratto del predecessore, aggiungendovi uno scettro-verga e spogliandolo della toga imperiale. La verga era un simbolo proprio del Sol come ci testimoniano questo bassorilievo e le parole dello Gnecchi, a pagina 22 della sua opera The coin types of Imperial Rome , London, 1908: <<He (Sol) is always, when not in a biga or quadriga, standing, and bears, according to the occasion, globe or wand or the two things together.>>
Sotto Adriano, invece, la statua fu spostata di qualche metro per far spazio all'edificazione del suo nuovo tempio dedicato a Venere e Roma. Il Colosso, però, mantenne il suo aspetto di Helios-Sol. Fu, però, ritoccato da Commodo: egli tolse il volto del Sole e fece mettere un suo ritratto, aggiungendo, al posto dello scettro, una clava e la pelle del leone Nemeo, soliti attributi di Ercole nel quale l'imperatore si riconosceva. Alla sua morte, il Colosso ritornò con le vecchie sembianze di Sol.