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  1. tornese71

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/10/11 in tutte le aree

  1. … Si ridia vita e linfa vitale ai premi. Non occorrono assegni, medaglie d’oro, bastano e avanzano una targa, un diploma, un libro. E si premino non i matusa, gli studiosi già noti e affermati che, tra l’altro, non hanno bisogno di questi riconoscimenti. Si punti sui giovani, si premino i giovani, sono loro che vanno aiutati, spronati, sollecitati a dare il meglio di sé in un impegno non facile e reso ancora più difficile dal disinteresse generale o quasi. Qualcosa si fa già, come dimostra l’iniziativa della Società Italiana di Numismatica che ha messo a concorso una borsa di studio per la miglior tesi in numismatica. Ma sono gocce che si perdono in un oceano. Se vogliamo veramente che la numismatica abbia un futuro, cominciamo a pensare seriamente a passare il nostro testimone a mani menti e cuore più giovani ma non per questo meno preparati. Mario Traina Da «Cronaca Numismatica» n. 50, febbraio 1994, pag. 3
    2 punti
  2. Sempre se può far piacere avrei racchiuso in questo Post, in maniera cronologica tutte le legende sulle monete Napoletane dal periodo Angioino fino a Carlo VI d'Asburgo. Ho ripreso il lavoro del Dell'Erba (BCNN anno XXI n° 1-2 Gennaio - Dicembre 1940) aggiungendo ed indicando su quali tipi monetali tali legende vennero apposte. Vi informo, che a differenza di questo mio lavoro scaricabile e da tenere, è stata in passato aperta una discussione in merito (devo dire lasciata un pò nel dimenticatoio) nella quale lo sviluppo degli argomenti potrebbe dar corso a nuove analisi > Ciao e buona lettura a tutti, Pietro. Le legende sulle monete di Napoli.pdf
    1 punto
  3. che stanno costruendo una casa... al mattino non c'era neppure il cantiere, al pomeriggio c'erano già i muri Succede anche da noi, quando è abusiva ovviamente :lol:
    1 punto
  4. Grazie Minerva per i tuoi preziosi contributi. :) ggpp The Top, non sono molto propenso a credere a ciò che afferma Canali sia per i motivi che condivido già detti da MInerva, sia perchè le fonti, manipolate ad arte o no, affermano tutt'altro. Lasciamo perdere la scuola, poi: quello è un discorso a parte. Alcuni prof non sanno neanche sotto quale imperatore Roma raggiunse la sua massima espansione. :ph34r: :o Comunque, è vero che il ritratto di Augusto cambia anche in base alla politica: un lato che mi piace molto, ad esempio, è quello di Augusto "militare". Le opere, in questo caso, rappresentano ciò che il Princeps non riuscì mai ad essere da solo, ovvero un genio dell'esercito. Le sue vittorie militari sono dovute a grandi personalità che lo hanno sempre appoggiato in questo campo: Agrippa, Druso, lo stesso Tiberio, solo per citarne i più famosi. E quando la scelta cadeva sulla persona sbagliata (vedi Varo in Germania) si incorreva spesso in una disfatta. A livello artistico, invece, ci viene presentato anche in veste militare. La statua di Augusto di Prima Porta, ad esempio, è diventato ormai un classico. In questa scultura (originariamente dipinta) sono presenti i canoni policletei, la figura è composta, nè statica nè tenta movimenti o pose ardue. La sua psicologia si basa su un orgoglio tutto personale che traspare anche dallo sguardo sicuro e dalla mano alzata che par chiedere silenzio ed attenzione. La cosa più interessante è la lorica, l'armatura, che indossa il Princeps: la parte centrale è occupata dalla scena della restituzione delle insegne di Crasso da parte di Fraate IV Re dei Parti ad un generale romano probabilmente identificabile con Tiberio, dato che ai lati sono presenti le Personificazioni dei territori sottomessi proprio da quest'ultimo: la Pannonia e la Germania. L'Augusto di Prima Porta: prototipo della rirattistica loricata romana. La statua come doveva apparire all'epoca. Particolare dell'armatura con la scena della consegna delle insegne. Diverse, inoltre, furono le statue equestri che furono erette in tutto l'Impero e la cui iconografia è testimoniata anche sulle monete. Ad esempio, su questo raro ed interessante denario emesso a Roma intorno al 17 a.C. dal monetiere P. Licinius Stolo. Al D/ AVGVSTVS – TR POT, Augusto laureato a cavallo avanza a destra e regge un patera. Al R/ P STOLO / III VIR, apex flaminis tra due ancilia. Rif.: RIC 344; BMC 76; C. 439.
    1 punto
  5. Per quanti non lo sapessero, Tino Marra era uno pseudonimo col quale Mario Traina firmava alcuni suoi articoli.
    1 punto
  6. Ciao :) Quanto scrivi è proprio giusto. Gli ideali dell'epoca non erano come quelli nostri di oggi che viviamo in una società che è stata modificata dalla morale cristiana che si è opposta in un certo senso a quanto per gli antichi non era disdicevole. Augusto è stato molto scaltro e determinato, se fosse vissuto oggi, probabilmente, sarebbe stato incriminato per crimini contro l'umanità :D e così per quasi tutti gli altri potenti di Roma, ma per l'epoca era la norma e rispetto a molti suoi altri successori ed anche predecessori si è rivelato moderato, accorto ed anche pacifico. Certo è, comunque, che lui è riuscito a riportare a Roma il potere assoluto e questa era una cosa che già Cesare aveva tentato ed era stato ucciso proprio per questo motivo. Era, quindi, molto capace e la sua intelligenza e le sue strategie sono risultate estremamente efficaci a condurlo dove voleva arrivare. Quella del Galateo è una formulazione successiva, rinascimentale come giustamente scrivi, anche se gli stessi antichi avevano un loro "protocollo" e questo non solo a Roma, ma era ben definito anche alla corte dei faraoni in Egitto o anche presso i Sumeri. Pensiamo ad esempio a tutta la ritualità che si svolgeva nei santuari o nei templi dove l'imperatore o il sovrano poteva entrare solo in determinate circostanze o tutta la ritualità legata al culto di Vesta ed alla figura delle Vestali alle quali Augusto era molto devoto. Enrico :)
    1 punto
  7. Ottaviano si è avvalso del suo ritratto in modo molto accorto e queste sue modalità non erano prive di intenti propagandistici a favore della sua ambizione al potere. Dopo l'uccisione di Giulio Cesare, notiamo che Ottaviano, proprio mediante l'iconografia delle monete e delle statue, fa passare a livello sociale l'immagine di sè stesso inteso come il "divi filius". Tale affermazione conteneva il messaggio implicito che la sua stessa persona non solo fosse l'erede di Cesare, ma degna della stessa divinità. La giovane età di Ottaviano si prestava magnificamente al gioco e lo troviamo raffigurato, ora con tratti spiccatamente adolescenziali: ed ora come un giovane eroe che rientrava negli standard iconografici del giovane Alessandro Magno che contribuì a diffondere sul giovane erede di Cesare un'aura di eccezionalità. La carriera politica e le prove di efficacia militare aprivano le strade degli onori e dei riconoscimenti al giovane erede di Cesare. Roma gli tributava monumenti come la "columna rostrata" che il Senato gli dedicò per celebrare la vittoria di Ottaviano su Sesto Pompeo. Come onoreficenza ottenne anche il diritto di indossare sempre la corona d'alloro che ritroviamo nel seguente denario che ci fa notare quanto il ritratto di Ottaviano sia maturato e contenga già quegli elementi che rimarranno immutati nel corso del tempo. Le immagini provengono da Coinarchives. Enrico :)
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  8. Pessima discussione a cui intervengo con un solo messaggio. Tanto per cominciare non so come ci si permetta di criticare i pareri personali di collezionisti e numismatici. Ognuno può avere la sua opinione ed è necessario rispettarla. Poi, posso capire che esistano grandi Guru del settore che si permettono di dare giudizi della serie "proprio non ci siamo", "è lontano anni luce" e cose simili. Io dei pareri da lei espressi non ne condivido quasi nessuno ma non le vengo certo a dire che è un "collezionista di farfalle" ! Io non ho idea di chi sia Lei, Marchet77, non so che esperienza abbia e quanto se ne intenda di numismatica, ma non capisco come faccia a dire che a parte il Sig. Montenegro gli altri sono buoni a poco(letteralmente "ex collezionisti di farfalle"). Forse, dicendo una cosa così, si dovrebbe chiedere se non è la sua scala di valutazione errata, visto che "tutti gli altri" la pensano diversamente e fra loro allo stesso modo. :rolleyes: Discussione da chiudere: un'arroganza che soffoca la libertà di espressione. <_< Cordialmente, Lorenzo
    1 punto
  9. Grazie Mon per i tuoi lusinghieri apprezzamenti. Mi pareva giusto affrontare qualsiasi punto, anche quello più insignificante, perchè qualche volta non lo è poi così tanto. Avrei, si, ancora da fare raffronti. L'epigrafia, se vogliamo non è poi così tanto originale. E mi spiego meglio, ma rischio di andare fuori tema con un certo piacere: se volessimo fare un raffronto con certi caratteri di alcuni denari di Siena, potremmo dire che li hanno copiati pari pari da quelli di Maguelonne e in un certo senso anche da quelli di Auxerre. Siena ha usato lo stesso metodo della prima zecca: ha usato triangoli e linee per formare le lettere. E' un metodo affascinante di scrittura, che non ha nulla a che vedere con i soliti caratteri latini, cufici, greci, gotici e via dicendo. Da qui si vede quale straordinaria creatività ci sia stata in ogni epoca, quale estro inventivo questi bravi incisori hanno saputo usare. Non parliamo poi, ma ne faccio solo un cenno tanto per suscitare un qualche interesse nei miei colleghi collezionisti, dei visi stilizzati raffigurati su certe monete, che a guardarli in modo superficiale sembrano solo un misto di curve, linee e globetti, ma che raffigurano dei volti con caratterisitiche precise e univoche. Bello analizzare l'iconografia e la grafia: vi si scoprono cose che sono state copiate poi a man bassa. Bello pure, anzi, molto di più, il confronto di idee tra chi ama conoscere la storia e il perchè di certe rappresentazioni grafiche. Ma mi fermo qui. Ho detto prima che sarei uscito dal tema e che forse sarei dovuto andare a scrivere in qualche altra sezione, ma nulla in questo campo autorizza a dire che ogni parte della numismatica è divisa da un'altra. Un collegamento lo troviamo comunque. Grazie ancora per la pazienza e per la cortesia di leggermi: federico
    1 punto
  10. Ciao Renato, sono costretto a contraddirti. Questa volta mi pare cosa anche assolutamente doverosa nei confronti dell'ottimo Sig. Tevere. Un salutone, Antonio
    1 punto
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