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  1. orlando10

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/27/11 in tutte le aree

  1. Cioè per capire meglio, una casa in un determinato punto di una determinata metratura e caratteristiche 100 anni fa costava 1. Oggi costa. 100.000 (numeri simbolici, ma non penso di andarci lontano). E' cambiata la quantità di richiesta/offerta da giustificare un "aumento" di prezzo così elevato ? No. E' cambiata la quantità di valuta in circolazione (inflazione) in una quantità tale da portare così in alto quel prezzo (e del resto, stipendi compresi, ovviamente). L'esempio dei soldi in banca e del lavoro era molto calzante. Mi spiace tu non l'abbia colto. Un'altra piccola riflessione. Non capisco se qui c'é davvero qualcuno che sia convinto che il prezzo dell'oro sia salito perchè molti investitori ci hanno scommesso sopra o meno, come per la bolla immobiliare. Ma secondo voi c'é tanta gente come noi che si stà facendo i debiti per comprare chilate e chilate di oro come vedevamo tutti che facevano con gli immobili ? E se la risposta, come penso che sia, é no, chi cavolo pensate che stia comprando tutto quell'oro ??? Non é che alla fine son gli stessi che vi dicono che l'oro non vale una mazza ed é in bolla ? Gli stessi che se lo conservano da secoli nei sotterranei per tradizione e se possono, quando possono, ne comprano ancora tanto per non cambiar le abitudini di nonno Nathan? Gli stessi che adesso sono costretti a venderlo per ottenere quel cash che gli altri asset gli han fatto perdere ? ;) Io non lo so, e la riflessione é volutamente provocatoria. Certo é che se a me una banca mi dice di comprare X io vado spedito su Y convinto di avere certamente probabilità maggiori di riuscita sulla Y che sulla X della banca che con altissima probabilità é fuffa. PS: alcune banche si son messe a vendere diamanti certificati. Traetene le conclusioni :)
    2 punti
  2. Liberia è un paese africano che discende dagli sforzi di insediamento, iniziati nel 1822 da American Colonization Society, che era stata organizzata nel 1816. L'idea dietro gli insediamenti era che che dovrebbe diventare una destinazione per gli schiavi afro-americani liberati. Nel 1847, Liberia divenne prima Repubblica dell'Africa. Nel corso degli anni, la nazione della Liberia ha occupato un posto speciale nel folklore americano. Ma come avviene quasi sempre con il mito nazionale-making, la realtà è a volte... scomodo. C'è un sacco di idealismo si trovano nell'esperienza liberiano, ma anche non mancano di cinismo. C'erano due questioni della monetazione di rame liberiano, nel 1847 e nel 1862, ma non c'erano liberiani monete d'argento fino a quando il problema di una gamma completa di monetazione in circolazione ha colpito alla zecca Heaton, datata 1896. Che prime monete d'argento liberiana consistevano di tre tagli, il 10-cents, 25-cents e 50-cents, tutti coniati in sterline (. 925) argento. Dieci anni dopo, nel 1906, è stato necessario un ulteriore coniazione di queste monete. Qui è la moneta di 25-cent da tale secondo coniazone, ha colpito anche a Birmingham, Inghilterra: Alcuni 34.000 di questi pezzi di 25-cents liberiano 1906 furono coniate, e come accade, l'immagine di questa moneta comparve anche su prima “moneta” francobollo della Liberia, il blu-e-nero 25-cent del 1906. La stella sola sotto il ritratto suggerisce la singola stella sulla bandiera liberiana, che—dopo aver sostituito la bandiera originale della Croce cristiano—era destinato a simboleggiare l'esistenza della Liberia come nazione indipendente e unita. Ma si noti il ritratto. È un'immagine che personalmente trovo molto gradevole, ma sembra molto più europea rispetto africana.... ----------------------------------------------------- Liberia is an African country that descends from the settlement efforts begun in 1822 by the American Colonization Society, which had been organized in 1816. The idea behind the settlements was that they should become a destination for freed African-American slaves. In 1847, Liberia became Africa’s first republic. Over the years, the nation of Liberia has occupied a special place in American folklore. But as is almost always the case with national myth-making, the reality is sometimes...inconvenient. There’s plenty of idealism to be found in the Liberian experience, but there is also no shortage of cynicism. There were two issues of Liberian copper coinage, in 1847 and 1862, but there were no Liberian silver coins until the issue of a full range of circulating coinage struck at the Heaton mint, dated 1896. That first Liberian silver coinage consisted of three denominations, the 10-cents, 25-cents, and 50-cents, all coined in sterling (.925) silver. Ten years later, in 1906, an additional mintage of these coins was needed. Here is the 25-cent coin from that second issue, also struck in Birmingham, England: Some 34,000 of these 1906 Liberian 25-cent pieces were minted, and as it happens, the image of this coin also appears on Liberia’s first “coin” postage stamp, the blue-and-black 25-cent of 1906. The single star beneath the portrait suggests the single star on the Liberian flag, which—having replaced the original flag’s Christian cross—was intended to symbolize Liberia’s existence as a united and independent nation. But note the portrait. It’s an image that I personally find very pleasing, but it seems much more European than African....
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  3. Salve a tutti. Discussione molto interessante, complimenti. :) Premetto che la mia è solo un'ipotesi, ma spero che possa essere di qualche utilità. Come ha già accennato aemilianus253, esiste anche un altro tipo di sesterzio di Traiano Decio con la Personificazione della Dacia che regge uno stendardo. Eccolo: <<Traianus Decius, 249-251, Æ-Sesterz, 249 (?), Rom; 18,01 g. Drapierte Büste r. mit Lorbeerkranz// Dacia steht l. mit Eselszepter. Coh. ­; RIC 101 a.>> Particolare della testa in cima allo stendardo: Come si evince dalla descrizione, si fa riferimento anche qui ad una ipotetica testa di asino in cima all'asta dello stendardo. Ma non credo possa trattarsi di una testa di asino, dato che questo simbolo non è mai stato adottato da nessun corpo militare romano, almeno che io sappia. Anche la possibilità che si tratti di un Draco mi sembra poco probabile in questo contesto. Infatti, esso fu uno stendardo di cavalleria usato nell'esercito romano, ma anche della stessa coorte consistente in un'asta a cui era fissata una finta testa di drago collegata a una manica a vento. Si ritiene che tale ruolo abbia avuto origine tra i sarmati e sia stato impiegato dai romani a partire dal II secolo d.C. La descrizione, stilisticamente parlando, non combacia per niente con una testa di drago (che, in questo tipo di insegna era l'unica parte in metallo fissa), mentre si avvicina di più ad una testa equina. Per agevolare il confronto vi posto l'immagine di un Draco romano e di un capo equino. Come si può vedere dalle immagini postate, il Draco è diverso dal cavallo, mentre nel nostro caso la testa sullo stendardo si avvicina più ad un equino che ad una Draco. Quindi, dopo aver tolto di mezzo la figura dell'asino, escluderei anche quella del Draco. Un ruolo chiave lo svolge la Personificazione della Dacia. Infatti, in questo primo caso, essa regge un'asta sormontata da una testa equina. Non si tratta di un asino bensì di un vero e proprio cavallo. E il cavallo, inteso come Pegaso, era un simbolo legionario. Visto che è retto dalla Dacia e si presume che la legione avente come simbolo Pegaso abbia a che fare con questa Provincia, si può affermare che lo stendardo con la testa equina appartenga alla I o alla II Legione Adiutrix. Entrambe, infatti, oltre a recare lo stesso simbolo, parteciparono alla conquista della Dacia sotto Traiano. Quindi, ricapitolando, la testa d'asino retta dalla Dacia, è in realtà la testa di Pegaso, simbolo della I e II Legione Adiutrix che che furono conivolte attivamente nella conquista di questa regione. Il primo sesterzio, quindi, avrebbe in cima all'asta la testa di Pegaso, simbolo della I e II Adiutrix che parteciparono alla campagna dacica di Traiano. Nel secondo tipo, quello illustrato in questa discussione, sembrerebbe, se ho ben capito, che non figuri nessuna testa di lupo o altro perchè la Dacia regge uno stendardo "normale", cioè senza alcun simbolo specifico. Nel caso sia il contrario, ovvero se presenta una testa di lupo, si veda il punto (1). ____________________________________ (1) Il secondo sesterzio, se si riscontra sullo stendardo la testa della lupa, è riconducibile alla Legio XI Claudia, anch'essa partecipante alla campagna dacica traianea. (La lupa era un simbolo secondario della XI Claudia: il principale era Nettuno. Non era questo un fenomeno isolato o particolare: anche la Legio I Adiutrix, se la prendiamo come esempio, annovera due simboli: il Pegaso e il Capricorno).
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  4. Ciao Orlando :) probabilmente hai ragione, e io, lo riconosco, a volte ho troppa fantasia... Non è solo una questione di fantasia, ma di punti di partenza. Tu (ma non è una critica e quasi tutti mi sembra stiano seguento il tuo criterio) cerchi di risolvere i problemi partendo dai dettagli degli stemmi, ma, visto il contesto araldico non rigorosissimo, personalmente ritengo poco probabile che una ricerca del genere sia fruttuosa. Io, invece, penso che bisognerebbe indagare la natura politica di alcune scelte e la composizione del disegno e da queste ottenere risposte. Comunque la discussione l'hai aperta tu ed è una gran bella discussione! :D Grazie.
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  5. Per quanto riguarda le imprecisioni presenti sugli stemmi di Bari e Bologna le giudico tali e, con gli elementi a disposizione, non andrei oltre. Il contesto araldico comunque non è rigorosissimo per cui queste possono essere semplicemente sviste (basti pensare alle bandiere controvento nella stessa moneta o ai confini dell'Europa sbagliati nelle 1000 lire). Per quanto riguarda la Sicilia è l'unica regione italiana dotata di parlamento proprio e si distingue sia dalle altre quattro regioni a statuto speciale sia da tutte le altre regioni. Per quanto riguarda Udine e Trieste ho già risposto al messaggio 112 di questa stessa discussione, rappresentano il Friuli e la Venezia Giulia rispettivamente. Per quanto riguarda Bologna e Venezia è stato scelto lo stemma storico (inquartato per Bologna, leone passante per Venezia), che, specialmente nel caso di Venezia, è più eloquente, mentre nel caso di Bologna un'altra croce, come appare nello stemma partito, poteva essere ripetitva o creare ulteriore confusione. Per quanto riguarda Sassari, tendo ad escludere questa città perché, in analogia con gli altri stemmi (ma, diamine, ci sarà un po' di coerenza in una moneta della repubblica o no?) non ho trovato motivi a supportarne la presenza. Se avessi trovato lo stemma di Lecce anziché Bari o di Brescia anziché Milano, potrei capire, ma così non è. Giampaoli non poteva rendere omaggi a suo piacimento in questo contesto. Abbiamo anche una testimonianza sulla sua prudenza nel proporre un disegno e allora in nome di cosa andiamo a pensare che si prendesse la libertà di rendere omaggi simili; peraltro che senso abbia un omaggio così criptico non mi è dato sapere. Non sarebbe stato più semplice e consono coniare una medaglia? Inoltre la ricostituzione della Sassari è del 1958, ma i disegni preparatori sono precedenti. Ma anche se fossero del 1958, ripeto, non mi sembra possibile che Giampaoli potesse anche solo pensare di associare un evento nel genere al disegno di una moneta che voleva essere semplicemente rappresentativa di tutte le regioni italiane in quanto tali e non per altri motivi. Personalmente i dubbi che ho su questa moneta riguardano le regioni a statuto speciale del Trentino-Alto Adige e della Sardegna. Ovvero mi chiedo il perché della mancanza dell'Alto Adige e se lo stemma di Trento in realtà non volesse rappresentare tutta la regione Trentino-Alto Adige. Allo stesso modo lo stemma sardo potrebbe essere, a mio avviso, Cagliari o Cagliari+Sassari. Del resto abbiamo visto che le regioni a statuto speciale, Sicilia e Friuli-Venezia Giulia hanno uno stemma particolare.
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  6. Exergus forse ci poniamo in modo diverso di fronte a questo oggetto e tu vai alla ricerca di qualcosa che per me è secondario in questo contesto che non è di estremo rigore araldico. Le croci non si distinguono perché evidentemente si è ritenuto che non ci fosse bisogno di distinguerle, in quanto bastava la logica, così come bastava la logica per capire che la prima croce non può essere Milano. C'è un motivo forte per cui lo stemma sia Sassari? No. Per cui o è Cagliari con licenza poetica o è la Sardegna unendo i due stemmi. Ma non rappresenta Sassari. Chiaramente se venisse alla luce un motivo politico forte (esempio banale: Sassari all'epoca era il capoluogo), allora i discorsi cambierebbero. In altre parole nell'interpretazione darei la precedenza all'impianto generale, piuttosto che partire dai singoli dettagli. Alla stessa maniera considero lo stemma con leone passante. Giustissimo notare che a rigore rappresenta la regione Veneto, mentre per Venezia abbiamo il leone in maestà. Ma se poi torniamo a vedere la rappresentazione nella sua globalità, e conoscendo che il leone passante storicamente ha sempre rappresentato Venezia, questo mi basta per non pormi ulteriori problemi e scrivere: Venezia. Poi una nota sul fatto della differenza tra leone passante e leone in maestà, la metterei, ma senza scervellarmi oltre a meno che, anche in questo caso, non emergano elementi politici rilevanti (esempio banale: la regione Veneto aveva uno statuto specialissimo).
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  7. Nuovo tondello nuove emozioni.......
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  8. Discorso che non fa una piega ma che non tiene conto di una cosa importante, anzi fondamentale: chi si può permettere di spendere 300.000 € per una moneta non si pone il problema "casetta al mare o moneta?". La "casetta" al mare già ce l'ha e se ben non l'avesse non ne comprerebbe una da 300.000 €, ma da 3.000.000.... Allo stesso modo io non spenderei 2.000 € per una bottiglia di vino pregiato, altri li sborsano con la stessa facilità con la quale io ordino quella da 50 €. A mia volta però mi sono sentito dire: 50 € per una bottiglia di vino ? Tu sei matto ! Io lo prendo da imbottigliare a 2 € al litro..... E' tutto proporzionato al portafogli.
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  9. Salve a tutti! Vi mostro oggi un gettone piccolino, ma ricco di grande testimonianza storica. Prima di postarlo, voglio pero' descrivervi le circostanze storiche che lo hanno generato per poi chiedere, sopratutto a quelli di voi che sono Torinesi , di commentare, correggere ed aggiungere note e fatti utili ad una sua maggiore comprensione. Questo mio tondello in bronzo dorato, porta sul Diritto l'immagine di Gianduja II , Re del Carnevale e la data del suo innalzamento altrono (1872). Sul Retro invece e' il valore del buono stesso: 20 litri di vino.Ovvero una piccola damigiana di vino. Il Catalogo di Numismatica e Monete riporta la versione medaglia che con un diametro di 36mm. Esibisce sul Diritto l'immagine diGianduja elevato al trono (1872) mentre sul retro l'immagine del Palazzo di Carignano. Per capire pienamente il significato di questo gettone bisogna tornare indietro nel tempo, all'anno 1861 , tempo in cui Torino raggiunse l'apice politico essendo divenuta sede di Governo dell'appena formato RegnoD'Italia. Con l'espandersi dell'orgoglio civico , l'anno seguente , un gruppo di illustri cittadini guidati dal conte Ernesto di Sambuy, dette vita ad ungruppo di azione civica che con il nome di Societa' di Gianduja aveva lo scopo principale di organizzare ed espandere le celebrazioni del carnevale di Torino. Prima pero' che i piani di questa Societa' fossero messi inopera il 15 Settembre 1864 avvenne un fatto politico di grande importanza: la Convenzione di Settembre. Cioe' fu firmato un accordo fra il nascente Governo Italiano guidato dal ministro MarcoMinghetti e Napoleone III di Francia. Il trattato richiedeva all'Italia il rispetto della sovranita' degli StatiPontifici rimasti ancora indipendenti e che si assumesse la parte dei debiti proporzionale ad i territori pontifici annessi. In contraccambio la Francia avrebbe proceduto con una graduale ritirata delle sue truppe dai territori pontifici. Inoltre per calmare le preoccupazioni del Pontefice che temeva che il Governo Italiano volesse rimanere a Torino per velocemente annettere lo StatoPontificio e trasferire la capitale a Roma, il trattato includeva un protocollo segreto in cui condizionava l'accordo stesso al trasferimento in 6 mesi della capitale da Torino a Firenze. Appena una settimana dopo la firma del trattato, firmato in Parigi, la notizia dell'esistenza di un protocollo segreto si sparse immediatamente per le strade di Torino. Alla notizia che la capitale sarebbe stata spostata a Firenze il popolo torinese inferocito comincio' a protestare immediatamente. Temendo il peggio il Ministro Minghetti chiamo' i gendarmi dalle citta' limitrofe . Nel pomeriggio del 21 Settembre i corpi di polizia si riversarono sulla folla riunita in Piazza San Carlo ed usando sciabole e bastoni la dispersero momentaneamente. Piu' tardi, in serata, la protesta riprese. Per disperdere la folla sempre piu' vasta ed arrabbiata questa volta la polizia sparo' direttamente su di essa facendo 57 morti e centinaia di feriti. Il giorno seguente, con la proptesta che non mostrava di calmarsi ma che anzi aumentava di numero ed intensita', la polizia sparo' dinuovo direttamente sulla folla fittissima lasciando 100 morti in piazza. Sentendo aria di rivoluzione. Re Vittorio Emmanuele II sciolse l'intero Governo il 23 Settembre 1864, solo 8 giorni dopo aver firmato la Convenzione di Settembre. Nonostante tutto questo, il Parlamento Italiano approvo' il trattato agli inizi di Ottobre ed inizio' il trasferimento degli uffici da Torino immediatamente. Lo stesso Vittorio Emmanuele II temendo per la sua incolumita', si trasferi' a Firenze. Pochi mesi dopo la rivolta edopo il trasferimento della capitale a Firenze La Societa' Gianduja presiedette la rinnovata edizione del Carnevale1865. Lo spettacolo comprendeva carri con gruppi mascherati , fuochi di artificio ed una esibizione di vini. In risposta all'alta disoccupazione del tempo la citta' di Torino contribui' 5.000 lire alla Societa' di Gianduja per la messa in opera di un ballo di beneficienza per i disoccupati e le vittime del massacro di Settembre. Il successo di questa edizione porto' all'espansione del Carnevale nel 1866 enegli anni seguenti. La festa occupo' una parte piu'ampia della citta'. Furono aumentate le rotte delle parate dei carri ed aumentate le Piazze cittadine a disposizione del Carnevale. Nel 1867 fu aggiunta al programma una competizione di vini. Negli anni successivi una lotteria di vini, una competizione di bestiame bovino, come pure un' esposizione di prodotti regionali. Durante tutte queste festivita'la figura di Gianduja spiccava sempre in modo prominente, nei teatri, nelle canzoni come pure nelle presentazioni publiche. La Societa' di Gianduja promoveva queste "feste" con mesi di anticipo usando annunci sulla gazzetta del Popolo ed a partire dal 1867 sulla Gazzetta Piemontese. Gli annunci (30 o piu'..)prendevano forma di bollettini firmati da Gianduja.Il culmine delle celebrazioni era rappresentato dalla FIERA FANTASTICA diGianduja durante la quale la Giuria distribuiva medaglie con l'immagine di Gianduja e Giacometta. Il poeta e "cantautore" Cesare Scotta creo' diverse canzoni popolari in Piemontese che mostrano la profondita'dell'identificazione della popolazione locale con la Maschera. Scotta scrisse perfino la "Giandujeide" opera in cui si raccontava la vita di Gianduja. In una rappresentazione di tale spettacolo in piazza Vittorio durante il Carnevale del 1968 lui stesso impersono' il ruolo di un adulto Gianduja. In una breve canzonetta dallo stesso titolo Scotta fece ripetere al coro, dopo ogni stanza, questo brindisi inneggiante a Gianduja ed ai suoi Giandujot. LaGiandujeide venne poi ripresentata in tutti I carnevali sino al 1893. Tuttavia il grande ruolo diGianduja nel carnevale del 1865 non e' stato quello del personaggio gioviale delle feste , ma quello di grande riconciliatore politico. Durante le celebrazioni della Domenica del 26Febbraio Re Vittorio Emmanuele II ritorno' a Torino per assistere allospettacolo. Mentre attraversava in carrozza scoperta Piazza San Carlo , luogo dei due massacri di appena cinque mesi prima, Federico Dogliotto a cavallo gliblocco' il passo. Dogliotto era vestito daGianduja, in maniche di camicia ma con il caratteristico tricorno ed il codino.Con il tricolore con lo stemma Savoia in mano disse al Re:" Vede Maesta'che ho gia'donato la mia giacca? Ma sono'pronto, se necessario, a donare anche questa povera camicia per Lei e per ilbene dell'Italia". Vittorio Emmanuele II, commosso dal gesto, allungo' la mano per stringere quella di Gianduja. La litografia di Felice Cerruti Bauduc rappresentante questa simbolica stretta di mano, circolo' rapidamenteper tutto il Piemonte, cementando la lealta' dei " Ij Fieuj d'Gianduja" a Vittorio Emmanuele II ed al Regno D'Italia. Dopo questa lunga chiaccheratavi posso presentare ora il mio tondello. Inviterei chiunque avesse informazioni sulla tipologia dei gettoni dellaFesta Fantastica di condividerle e se avesse altri gettoni simili di postarli in questa discussione in modo che la loro imagine non vada persa. Con un po' difortuna si potrebbe cosi' ricreare un interessante inventario di questi storici ed interessantissimi gettoni. Sarei anche interessato a postarel'immagine del gettone ne Catalogo di Numismatica e Monete se mi verra' indicata la scheda giusta. Buon divertimento! Lamberto Dati Metrologici: Peso 1,6 gr. Diametro 22mm. Spessore: 1,18mm Asse: Nessuna Rotazione
    1 punto
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