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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/26/11 in tutte le aree
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Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us ...dopo sei mesi di attesa e trattative...finalmente posso aggiungere alla mia collezione questo esemplare. ...a mio avviso in una conservazione ottima... :P :P ...cosa ne pensate? ...la prossima stagione di aste ha pagine intere di catalogo destinate a prove e progetti di vittorio emanuele III....sarà da preoccuparsi? renato1 punto
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Nessuno? :unsure: Beh a dire il vero no. Mi sembra che si delinei una figura che manco ci pensava a mescolare la propria sfera personale con l'alto compito cui era chiamato di disegnare le monete per la nazione. Se è vero che lui e la moglie non avrebbero aderito alla richiesta del ministro e che ci fu bisogno di insistenze, mi sembra evidente, no? Poi chiaramente ci stiamo riferendo ad elementi personali nel senso degli affetti e della vita privata. Del tutto ovvio che non si sta parlando di idee, rispetto alle quali, comunque, l'atteggiamento dell'artista è improntato ad encomiabile modestia e prudenza, considerando il contesto pubblico nel quale stava operando. L'articolo offre una chiara immagine di grande professionalità e dal quadro che emerge, per quanto ovviamente incompleto, crederei che una personalità del genere mai avrebbe inserito uno stemma evidente o nascosto per motivi di campanilismo o emotivi in una moneta della repubblica.1 punto
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Il cancro del bronzo purtroppo colpisce il rame e tutte le leghe che contengono questo metallo come l'ottone ed il bronzo. Da quanto vedo dalle foto non dovrebbe esserci cancro del bronzo, ma puoi guardare tu per vedere se è presente la polverina caratteristica perchè conviene intervenire in tal senso solo se è davvero presente. Con una patina così fragile, infatti, penso che l'unico intervento fattibile sia quello con il benzotriazolo. Se il cancro del bronzo non è presente, io lascerei la moneta così com'è e la conserverei solo ben custodita in un vassoio. Se non subisce urti infatti non si danneggia :) Se, poi, fai delle foto più nitide dei punti in cui è saltata la patina, possiamo guardare meglio la moneta ed essere certi dell'assenza o meno del cancro del bronzo ;)1 punto
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Così è per me. Anche da parte mia senza offesa. E non capisco quali elementi lo stralcio qui trascritto riporti che ci facciano presumere la tendenza di Giampaoli ad inserire elementi personali nella moneta. Anzi direi piuttosto che è il contrario nel momento in cui si legge chiaramente che l'artista era assai restio ad oltrepassare il valico della propria intimità. :)1 punto
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Non ci sarebbe da meravigliarsi se sull' altro lato delle caravelle controvento ci fossero un po' di imprecisioni nei disegni degli scudi. Insomma una cosa un po' casareccia, o artistica, se volete. L'ordine e' questa sequenza "circolare" ben illustrata da Landon, e su questo non mi sembra che ci siano dubbi. Poi che sugli stemmi nascosti siano segretamente riportati elementi vari, mi sembrano tutte ipotesi campate per aria, senza offesa.1 punto
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Dal D.P.R. 4.3.1958 (pubblicato nella G.U. n. 80 del 2 aprile 1958, pagg. 1378-1379 […] Articolo 2. Le caratteristiche artistiche della moneta di cui al precedente art. 1 sono le seguenti: nel diritto: una figura di donna, di ispirazione rinascimentale, contornata dagli stemmi delle Regioni italiane, disposti, a partire dal basso a sinistra del busto, nel seguente ordine: Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Venezia Tridentina, Venezia Euganea, Venezia Giulia, Emilia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, Campania, Puglie, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Sotto il busto un cartiglio reca inciso «Giampaoli». […]1 punto
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Dagli “Annali della monetazione italiana”, di Luigi Nicolò castellana, volume II, pag. 54 (inserto contenente le pp. 41-56 in «Cronaca Numismatica», n. 177, settembre 2005): La favorevole congiuntura e la necessità di allinearsi con gli altri paesi che, dopo la parentesi della guerra e del periodo di ricostruzione, tornarono alla coniazione di monete d’argento, indussero il Parlamento a varare la legge n. 1141 del 21 novembre 1957, che autorizzò la fabbricazione e l’emissione di monete d’argento da L. 500 da parte della Zecca, da attuarsi mediante un D.P.R. su proposta del Ministro del Tesoro. […] Le caratteristiche saranno fissate da un DPR del 4 marzo 1958. […] In quanto alle caratteristiche è da anticipare che la moneta ha due autori: dalla parte del dritto l’incisore Pietro Giampaoli ha ripreso una medaglia dallo stesso incisa nel 1947, nella quale vi aveva raffigurato la moglie in abiti rinascimentali, in età giovanile. Orbene, sarebbe stato lo stesso Ministro Medici a proporre al Giampaoli di riprodurre proprio quel busto nella nuova moneta. «Ne parlai con mia moglie – avrebbe detto proprio il Giampaoli al Ministro – ed entrambi ritenemmo di non poter aderire a questa richiesta perché consideravamo quella medaglia qualcosa di strettamente personale ed intimo da non potere portare in pubblico. Ma le insistenze furono tante e fu così che trasportai quel busto su un bozzetto che era alla base della futura modella. Da solo però non mi sentivo di assumermi la responsabilità di completare il campo vuoto e freddo intorno al busto e mi rivolsi ancora al Ministro il quale ribadì che il completamento del lavoro doveva essere fatto da me e secondo il mio intuito. L’idea di inserire un serto con gli stemmi regionali venne solo dopo molti tentativi. Il modello piacque, fu approvato e passai al lavoro di completamento della moneta». (Cfr. «Il Gazzettino Numismatico», 1974, pag. 231 e segg). […]1 punto
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Che bella discussione! L’ho letta tutta d’un fiato e mi sono trovato di volta in volta a propendere per l’una o l’altra tesi fino poi a convincermi anch’io che per ora il mistero… rimane tale. Io sono di Campobasso e mi avrebbe fatto piacere se fosse stata confermata l’idea iniziale che uno dei due stemmi semi-nascosti rappresentava la mia città, ma credo anch’io che non sia così. Spero di veder presto risolto il mistero che, indubbiamente, attribuisce all’affascinante moneta ulteriore appeal. Aggiungo anche un’altra cosa. Nel secondo volume degli Annali della monetazione italiana pubblicati mediante inserti su CN nel corso di alcuni anni, c’è anche il fascicolo con il 1957. La lettura non aiuta, a mio parere, a sciogliere i dubbi, però mi sembra utile per due ragioni: perché ci sono i riferimenti normativi e perché sono riportati stralci riferibili allo stesso Giampaoli (dal «Gazzettino Numismatico» del 1974) che ben evidenziano il suo atteggiamento circa l’introduzione di elementi “personali” nella moneta, e che perciò possono almeno aiutare ed escludere alcune delle ipotesi fin qui formulate. Per non allungare troppo questo post, trascrivo una parte degli “Annali” nel post seguente, e una parte del Decreto che stabilì le caratteristiche tecniche in quello ancora successivo. Nel far ciò, quoto maxxi dal n. #541 punto
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Le due discussioni sono diventate una sola e le risposte sono ordinate in ordine cronologico, quindi puoi trovare i tuoi interventi nella prima pagina.1 punto
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Dicci dicci :) Amici tutti, finalmente il libro è alle stampe. E' stata una bella impresa ma con estrema soddisfazione ci tengo a dirvi che ci siamo. Ho rivisto settimana scorsa le bozze e ho dato gli ultimissimi ritocchi prima che iniziasse la rilegatura della copertina. Posso anticiparvi alcune cosette. Innanzitutto ho cercato di dare ancora più attenzione ai dettagli: la definizione delle immagini è senza dubbio tra le migliori che si possa avere attualmente in commercio. Alcune monete sembrano addirittura in 3D! questo grazie alla modalità di stampa di ultimissima generazione utilizzata. Secondariamente, come immagino già sappiate, questo libro comprende tutte le monete di questa zecca, dal medioevo all'unità d'Italia. Oltre 500 monete illustrate e descritte con svariati ingrandimenti di dettagli, al fine di meglio comprendere le particolarità significative di alcune monete. L'interessenza e la frequentazione assidua di alcuni "veterani" della numismatica mi hanno fatto scoprire particolarità e aneddoti, ai più sconosciuti, relative alla storia delle monete di questa zecca (e della loro rarità). Il riferimento alle più importanti aste numismatiche del secolo scorso (Santamaria, Ruchat, Ratto ecc) impreziosiscono senza dubbio la descrizione di alcuni importanti pezzi. Ho cercato di dire qualcosa di nuovo, forse ancora non approfondito in precedenza sulle monete fiorentine, mantenendo comunque il riferimento diretto con le più importanti monografie di questa zecca (cfr. Bernocchi, Galeotti, Di Giulio ecc.). Credo sia un buon lavoro... perlomeno l'impegno e il tempo dedicati alla stesura di questa monografia sembrerebbero suggerirlo (4 anni). Poi mi direte voi... Spero di vedervi in molti alla presentazione e di conoscervi personalmente qualora non vi abbia già conosciuto in passato. Alessio1 punto
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Mi sembra di capire che è stata fatta una distinzione tra il "fior di conio" riferito a monete prodotte con procedimento particolare e il "fior di conio" riferito a monete prodotte normalmente. Nel primo caso si usa "Exportqualität" (Exp) e si riferirà a monete non circolate e particolarmente brillanti, ottenute appunto con procedimento particolare e raccolte a mano. Possono essere sia monete per la circolazione sia monete commemorative. Nel secondo caso si usa "Stempelglanz matt" (Stgl. matt) e si tratterà di monete destinate alla circolazione, non ancora circolate e opache, ottenute con procedimento standard. Mi sembra probabile che le monete per la circolazione brillanti siano quelle da destinare alle serie di zecca e simili, ma in particolare su questo lascio la parola a chi ha esperienza della materia.1 punto
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