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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/16/11 in tutte le aree
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CENNI STORICO-BIOGRAFICI. Salve a tutti. Con questa piccola discussione vorrei presentarvi oggi un altro usurpatore vissuto nella seconda metà del travagliato III secolo d.C. Il suo nome completo era Tito Fulvio Giunio Quieto e apparteneva alla nota stirpe dei Macriani. Il padre Fulvio Macriano (anche detto Macriano Maggiore per distinguerlo dall'omonimo figlio Macriano Minore) ebbe un importante incarico durante il Regno di Valeriano, padre dell'imperatore Gallieno e legittimo governante di Roma nel periodo in cui si svolsero gli eventi. Sembra che sposò una nobildonna di chiare origini il cui nome, probabilmente, era Giunia. Appartenente all'ordine equestre, fu, infatti, prima rationibus Augusti, cioè persecutore dei cristiani in Egitto per conto di Valeriano, e poi procurator arcae et praepositus annonae in expeditione Persica, custode delle casse dell'esercito durante la spedizione romana in Orienete contro i Persiani. Alla morte dell'imperatore, che aveva lasciato suo figlio in Occidente a contrastare le azioni militari delle tribù germaniche (come gli Alamanni) contro i confini dell'Impero, Macriano si ritrovò praticamente padrone del campo. In questa occasione (260 d.C.) nominò i suoi due figli, Macriano il Giovane e Quieto, Augusti. Gli storici, però, non sono tutti concordi in merito al ruolo ricoperto da Quieto, il protagonista della nostra discussione, prima della sua salita al trono. La poco sicura "Historia Augusta" afferma che Quieto fu nominato tribunus militum nell'esercito di Valeriano, ma non se ne ha la certezza. Quieto e Macriano il Giovane mantennero il potere in Oriente per diversi motivi: 1) la lontananza di Gallieno, che era impegnato a respingere la seria minaccia barbara; 2) la piena disponibilità da parte di Macriano il Vecchio del tesoro dell'esercito; 3) l'esercito, lontano da casa e in pieno territorio nemico, ebbe come unico punto di riferimento la figura di Macriano che disponeva del denaro necessario per provvedere alla loro paga. Con quello che restava dell'esercito imperiale, un cospicuo numero di monete e l'appoggio del Prefetto del Pretorio Ballista, i Macriani ressero le sorti della romanità in Oriente almeno fino al 261 d.C. Infatti, Gallieno costituiva un pericolo per il governo di questi usurpatori che si vedevano costantemente minacciati dal governo centrale di Roma che, dopotutto, poteva intervenire in qualsiasi momento per sedare la loro ribellione. Gallieno era un abile generale e un comandante famoso tra le sue truppe e i Macriani volevano tutelarsi per evitare di essere messi fuori dallo scenario politico in modo improvviso e più tragico. Così, nominati consoli, su consiglio del padre, Quieto rimase a presidiare l'Oriente con Ballista mentre i due Macriani partirono a capo delle truppe per attaccare gli uomini fedeli a Gallieno di stanza in Tracia. In questa Provincia furono sonoramente sconfitti da un generale dell'imperatore a nome Aureolo che colse i legionari ribelli al confine tra Tracia e Illiria. I Macriani, ritiratisi, speravano di rimettere insieme ciò che rimaneva del loro esercito per sferrare l'attacco decisivo contro Aureolo che, in effetti, costituiva l'unico ostacolo che si frapponeva tra loro e le Province occidentali. Fallirono miseramente nel proprio intento: i legionari, scontenti nel servire condottieri così inetti e umiliati dalla sconfitta subita, si rivelarono insubordinati dando vita a vari focolai di rivolta che portarono ad una grande sommossa culminata con l'assassinio dei due Macriani. Intanto, Quieto non aveva saputo mantere unite le varie Province orientali, incluso l'Egitto, su cui potevano contare non solo per approvvigionare le proprie truppe, ma anche per tagliare le rotte di rifornimento a Roma e a Gallieno, mettendolo, così, in difficoltà. Purtroppo l'acume di Quieto non arrivò a tanto e i suoi seguaci lo abbandonarono passando al partito filo-imperiale condotto da Odenato di Palmira (Tadmor). Quieto fu infine costretto a riparare ad Emesa con il suo Prefetto del Pretorio Ballista che, in un momento di grande delicatezza e difficoltà come questo, prontamente istigherà soldati e civili della roccaforte che lo uccisero. Ballista fu nominato imperatore ma per poco: fu sconfitto e trucidato nella stessa Emesa dal fedele Odenato che aveva inseguito i facinorosi in rotta e aveva messo sotto assedio la città in cui si erano rifugiati, riuscendo alla fine,almeno per ora, a salvare il potere di Gallieno in Oriente.2 punti
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Salve a tutti, chiedo agli amici papalisti di darmi una opinione su questa moneta che vi posto. Per confronto ecco la pagina del catalogo: Scudo Romano1 punto
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Ci sono vicini di casa, di pianerottolo, che a volte non si conoscono, si vedono e non si salutano, non sanno nulla dell'altro, capita, però nella vita e nella numismatica ci sono esempi contrari, diversi, vediamo assieme..... Ero andato quasi per caso, circa un anno fa, l'asta battuta non era tra quelle conosciute, ero un pò scettico ma conoscevo il proprietario della casa d'asta ,è bravo e competente, c'erano dei pezzi interessanti, provai e mi recai sul posto ; asta veramente valida tra l'altro, finita la sessione mattutina il proprietario dice alla ventina di persone presenti in sala, andiamo tutti insieme in una trattoria vicina a mangiare qualcosa, accettiamo e andiamo. Seduti a un tavolone ci troviamo nella classica situazione in cui venti persone che non si conoscono assolutamente tra di loro hanno il classico momento di imbarazzo : normalmente più che parlare osservo, guardo i comportamenti delle persone, improvvisamente la situazione cambia, basta uno che dice ma quella moneta non valeva quella cifra, e parte l'incantesimo, la magia numismatica, la moneta è la protagonista di ogni discorso inizialmente, il ragazzo universitario parla col manager, il professore universitario coll'anziano pensionato, l'industriale facoltoso col commerciante, dalle monete si passa a di tutto, l'industriale racconta la sua vita e le sue fortune ( credo che in altri contesti mai avrebbe raccontato tutto questo ), il ragazzo di come si era avvicinato alla numismatica, il professore dei suoi studi, parlano....., parlano della loro vita, entrano nella sfera personale, sembra alla fine che si conoscano da sempre. Li guardo, li ascolto, poi rifletto.....,incredibile mondo della numismatica, un mondo trasversale, che raggiunge ogni area geografica, ogni età, ogni ceto sociale, che supera le barriere che ogni persona inevitabilmente crea, unisce tutti nella visione e nel commento di una bella moneta.......il tutto ovviamente bevendo un buon bicchiere di vino.1 punto
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Michael Grant (1984), nel libro: Gli Imperatori Romani: storia e segreti, Newton & Compton Editori, Roma (2003), conferma i problemi che Macriano aveva nel camminare. Enrico :)1 punto
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Oggi mi sento ispirato ... posto prima la piccolina e se riesco in tarda notte il pezzo da 90 che è entrato in collezione dopo tanta fatica. Cosa pensate di questa ? Saluti Marco1 punto
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Scusate ma avevo fatto degli errori di ortografia e poi da 4 file Pdf sono riuscito a farne uno. Grazie I maestri di Zecca.pdf1 punto
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Signori non so che lirette abbiate voi io ne ho 55 e non ne ho mai vista una con il bordo perfettamente tagliente nella serie Sabauda dove i fert sono bene impressi. infatti se notate da questa foto in prossimita di ogni lettera o rosetta il bordo risulta leggermente schiacciato. Saluti Marco1 punto
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No allora non ci siamo proprio con le foto... chi mi conosce sa che non posto lirette che non sono minimo Fdc ahaha il bordo cmq è un seconda classe, dove la ghiera ha impresso bene nodi rosette e fert l'orlettatrice ha fatto un pessimo lavoro quindi rimane in parte tagliente e in parte deturpato. p.s. considera poci che le foto anche se brutte sono grandi, in mano con la lente il bordo passa in secondo piano, i rilievi sono integri tutti, purtroppo dalla foto non traspare il lustro che è completo anhe sulla guancia del re. Saluti Marco1 punto
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Tornando a Noi, come avrà reagito Crudeli al gol di Thiago Silva?1 punto
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Considerato che Gigante non solo e' editore ma anche commerciante dovrebbe essere in grado di procurare certe monete ai prezzi indicati nel suo catalogo ;) Io dubito :D Naturalmente questo discorso si applica a tutti i cataloghi Gli appassionati sabaudi sanno bene che sul Cudazzo alcuni prezzi sono gonfiati ed altri sottostimati rispetto al mercato , medesimo discorso per le rarita'1 punto
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2) Antoniniano in biglione emesso intorno al 260-261 d.C. dalla zecca di Antiochia. Al D/ IMP C FVL QVIETVS PF AVG, busto radiato e drappeggiato a destra. Al R/ APOLINI CONSERVA, Apollo stante a sinistra con manto sulle spalle regge un ramo d'alloro e si appoggia ad una lira. Stella nel campo a sinistra. Rif.: RIC 3. Peso: 4.22 gr.1 punto
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LE MONETE. Le emissioni a nome di Quieto si inquadrano prevalentemente in due zecche: Antiochia, la principale città dell'Oriente in questo periodo e probabile sede della corte dei Macriani, e Samosata. Le sue monete, come quelle di suo fratello Macriano il Giovane, celebrano i consueti temi della vittoria, dell'esercito e tendono ad annunciare implicitamente l'arrivo di tempi migliori sotto i nuovi regnanti. Il ritratto monetale di Quieto presenta tratti alquanto giovanili: il capo minuto cinto dalla corona (radiata o laureata che sia), un naso dritto e quasi appuntito, accompagnato da occhi grandi, bocca piccola e capelli ben curati e tenuti corti. Allo stesso modo il collo si presenta esile e fragile circondato dal consueto paludamentum, indumento tipico dell'iconografia del tempo. Nonstante alcune di esse presentino uno stile un po' rozzo e approssimativo, altre sembrano di buona fattura, frutto di uno o più incisori dalla bravura notevole. 1) AR Antoninianus, zecca di Antiochia, emesso intono al 260-261 d.C. Al D/ IMP C FVL QVIETVS P F AVG, busto radiato e drappeggiato a destra; Al R/ AEQVITAS AVGG, la Personificazione dell'Equità stante a sinistra regge una bilancia e una cornucopia. Rif.: RIC 2; C.1. Peso: 4.12 gr.1 punto
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Se ne è già parlato spesso di queste "manipolazioni" fatte alle monete. Generalmente non si cade nel reato; secondo me l'unico reato è di stampo morale :P quello di infangare l'immagine dell'Eurocollezionismo portando persone a spendere cifre maggiori per monete semplicemente colorate da privati e quindi senza alcun pregio aggiuntivo.1 punto
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Ho ritenuto opportuno, fare partecipi tutti gli appassionati di questa sezione, di questa Pubblica da tre Tornesi del buon Ferdinando IV. L'anomalia presente nella leggenda al dritto mi ha particolarmente incuriosito, sarebbe gradito piacevolmente un vostro parere. Grazie1 punto
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