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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/28/11 in tutte le aree

  1. MARCUS SALVIUS OTHO È l’anno 58 quando Marco Salvio Otone, a 26 anni circa, viene inviato da Nerone a governare la Lusitania… sarebbe un grande onore se la carica gli fosse stata data per i suoi meriti. In realtà Otone è stato “allontanato” da Roma, o forse è meglio dire “cacciato” fuori dai piedi. Come è cominciato tutto ciò… eppure con Nerone ha condiviso tutto: primo posto nella cerchia dei suoi amici, vita dissoluta, conformità di costumi, perfino (ma questo lo dicono solo i maligni e gli invidiosi) una reciproca prostituzione e la condivisione di pericolosi “segreti di stato”. No, non è vero… con Nerone non ha condiviso tutto. Ma come poteva lasciare che l’Imperatore si prendesse Poppea, la “sua” Poppea. È stato proprio Nerone a fargliela sposare per toglierla a Rufrio Crispino ed essere libero di farne la propria amante, però adesso Otone se ne è innamorato e per niente al mondo la lascerà nelle mani del “compagno di bagordi”… A Nerone non mancano i mezzi, ed ancor meno gli scrupoli, per prendersi quello che vuole ed Otone, adesso, si ritrova a governare la Lusitania e Poppea è la nuova moglie di Nerone. Tante miglia, troppe, lo separano da Roma e dalla sua Poppea e, con l’aumentare della distanza, aumenta anche il rancore nei confronti di Nerone… non c’è niente di peggio del tradimento di un amico… amico poi… complice semmai… E mentre si cova dentro tutto questo risentimento trascorrono gli anni… dieci ne sono passati, tutti trascorsi in quella provincia agli estremi confini occidentali dell’Impero, là oltre la Tarraconense e la Betica. Esilio decretato per lui che è arrivato a Roma al massimo della potenza, capace di disporre spesso anche della vita e della morte di quanti gli incrociano la strada. La coscienza comunque è a posto: Otone ha ben amministrato la Provincia di Lusitania con moderazione e buon senso, non comune per i tempi che corrono… Ormai ha da poco superato i 36 anni e volge il suo sguardo indietro… È nato a Ferentium il 25 aprile dell’anno 32 da famiglia di ordine equestre di origine etrusca. Gli antenati di Otone erano infatti originari del borgo di Ferento: la sua famiglia era antica, onorata e faceva parte delle principali dell'Etruria. Suo nonno Marco Salvio Otone era divenuto senatore per l'interessamento di Livia Augusta, presso la quale era stato allevato. Suo padre Lucio Otone, imparentato con molte grandi famiglie, era invece stato molto caro all'imperatore Tiberio, al quale pare somigliasse tanto nell'aspetto da farlo quasi considerare da tutti come suo figlio. Sua madre Albia Terenzia era molto bella e gli aveva dato anche un fratello, Lucio Tiziano. Allontanati i ricordi ed i rimpianti, è ora il momento di guardarsi attorno e di far pagare caro a Nerone il suo conto con la storia… Le fondamenta dell’Impero hanno necessità di essere ricostruite ed i Giulio-Claudi, gli ultimi almeno, non si sono dimostrati all’altezza dei tempi che stavano mutando… quest’anno 68 sembra essere il preludio di questi cambiamenti. Nella vicina Tarraconense Galba ha accolto l’invito delle legioni Hispaniche e Galliche a marciare alla volta di Roma… e qui è in gioco l’Impero… e Galba dovrà scegliersi un successore… quale maggiore rivincita del potersi, magari, un giorno sedere sul seggio imperiale, rovesciato Nerone… un esilio in Lusitania ripagato con un esilio perpetuo nell’Ade… La scelta è obbligata e qui ci si gioca il tutto per tutto… avanti con Galba. A Roma le cose non vanno come dovrebbero, stanno prendendo una direzione non prevista… Galba adesso riveste la porpora imperiale e sceglie quale successore quel Lucio Calpurnio Pisone, lo adotta… non è possibile… è Otone che gli è stato vicino, che lo ha appoggiato, che gli ha messo a disposizione le legioni della Lusitania… e questa è la moneta con cui Galba lo vuole ripagare? Occorre fare in fretta… ad un tradimento si può e si deve rispondere con altro tradimento… I pretoriani, serve il loro aiuto… ed anche quello della legione marina che Galba ha fatto caricare e massacrare… per il popolo di Roma ed il Senato vedremo dopo. 15 gennaio anno 69: la congiura di Otone nei confronti di Galba ha avuto buon esito e Marco Salvio Otone è il nuovo Imperatore. Però il mondo non si è fermato e, mentre ci sono chiari segni di movimento nelle province orientali, il pericolo maggiore viene dalle legioni del Reno. Queste hanno nel frattempo eletto quale Imperatore il generale Aulo Vitellio. Tentare un accordo, magari prospettando una divisione dell’Impero? Siamo arrivati ad un punto di non ritorno… la parola non è più alle armi diplomatiche, bensì a quelle belliche. Già Valente e Cecina, generali di Vitellio, si trovano a Cremona con le loro truppe germaniche per fronteggiare le armate di Otone… ma le sorti della battaglia non risultano favorevoli a quest’ultimo. È il 14 aprile del 69 ed il sole non brilla sui campi di Bedriaco. Otone sente il peso della responsabilità che ha nei confronti di Roma e del suo popolo e non vuole portarli avanti in una guerra civile infinita… Lui ha sempre vissuto la sua vita nella mollezza e negli agi… che almeno la sua morte, improntata ad un atto di coraggio, serva ad evitare lo sbando ed a ricomporre le diverse parti dell’Impero sotto un’autorità capace di tenerle con pugno saldo… Due giorni dopo la sconfitta, il 16 aprile, Otone si suicida a Brescello, dove in suo onore viene eretta una tomba molto semplice recante l’iscrizione: Diis manibus Marci Otonis. Ha circa 38 anni e regna solo da 95 giorni (15 gennaio - 16 aprile 69 a Brixellum) segue…
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  2. Credo che sia Nicolò Tron: http://www.mcsearch.info/record.html?id=487699
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  3. E' un soldino di Venezia ..... ma che Doge? .........Forse Antonio Venier? ..........ma guarda che mi tocca aspettare i Veneziani ....
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  4. ciao, in effetti la doppia T e le lettere L V C A ci portano in quella direzione. La tosatura non permette di aggiungere molto di più... vedi link per confronto http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LU30/1
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  5. Beh si può sempre mettere la frontiera e richiedere passaporti e visti (che non è detto siano concessi) dato che sarebbero extra-UE, poi ci facciamo due risate :lol:
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  6. Io, invece, spero proprio di si...vorrebbe dire che la fase speculativa comincia a sgonfiarsi...e sarebbe anche ora...
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  7. Salve. Innanzitutto un +1 a Fufieno, accompagnato dai miei complimenti, per la sua precisa e puntuale risposta: infatti Filippo I è detto Arabo proprio per le sue origini, essendo nato a Shahba nel 204 d.C., una cittadina della Siria da lui stesso beneficiata. Venendo alla moneta, ci troviamo dinanzi ad un bronzo AE 28mm emesso a nome di Filippo I ad Antiochia e più precisamente a Seleucia di Pieria, il porto di Antiochia fondato nel 300 a.C. da Seleuco Nicatore. Al D/ troviamo la legenda in caratteri greci AVTOK K M IOVLI FILIPPOC CEB che circonda il busto laureato e drappeggiato rivolto a destra; al R/ ANTIOXEWN METPO KOLWN D-E S-C, sempre in greco, accompagna il busto turrito, velato e drappeggiato della Tyche verso destra con un montone o ariete che salta al di sopra e, sotto, una stella a sei punte. Bordo perlinato. Rif.: BMC Galatia pg. 215, 527 var. (reverse legend); SNG Copenhagen 272.
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  8. Concordo, ma è appunto uno strumento per l'approfondimento, perchè (a mio parere) in se e per se non approfondisce molto. Anzi è piuttosto una infarinatura, utile per cominciare a scandagliare nuovi campi, perchè laddove già si disponga di sufficienti nozioni la guida risulta discretamente lacunosa. Ad esempio, a quanti di voi hanno avuto modo di consultare, studiare o visionare l'opera vorrei chiedere cosa ne pensano delle varie bibliografie in coda ad ogni zecca. Secondo voi ciascuna di queste va intesa come una bibliografia di base per quella singola zecca? Quale ne è l'utilità se non risulta esaustiva? A voi sembrano complete? Si può non fare un parallelo con l'opera di Mirra? Forse la si poteva evitare nel caso in cui non reggesse il paragone? Si può confrontare la fotocamera di un iPhone con una Nikon D3000? No, ovvio. Perchè l'iPhone non nasce come fotocamera, ma come cellulare. L'opera di Bernardino Mirra è eccezionale ed indispensabile a chiunque voglia capire dove trovare le nozioni necessarie allo studio numismatico. Ma non si può confrontare con la Guida ! Proprio perchè mentre la "Bibliografia Numismatica Italiana" nasce per elencare le opere che parlano delle monete coniate in Italia, la Guida è una base per ulteriori studi, in grado di fornire informazioni sul personale di zecca, la produzione monetaria, gli edifici, le tecniche e così via oltre ad una piccola bibliografia necessaria allo studioso per capire dove andare a cercare. La lista di studi a cui rimanda l'opera in questione è un di più, un plus-valore. Logico che non è completa al massimo come il volume di Liutprand. :rolleyes:
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  9. Anni fa indeciso se comprare un libro su una zecca emiliana, chiesi ad un Numismatico se ne conosceva l'autore, mi rispose di no , mi disse che visto che i lavori sulle zecche italiane erano spesso più vecchie di lui, se il prezzo era basso e se ero interessato alla zecca.... Ma cosa manca di tanto grave a sto libro Una tipologia nuova ? Chi la possiede si faccia avanti, voglio vedere queste file di collezionisti in possesso di monete rarissime che vogliono essere menzionati in una futura edizione Mancano varianti di conio ? E che ci vuole, insistendo la prossima edizione conterrà tutti i coni dei denari angioini, dei cavalli aragonesi , le piastre di Ferdinando II si catalogheranno per mesi non per anni, una buona appendice sui turni di lavoro e sui nomi dei lavoratori della zecca ( non degli zecchieri ) sarà necessario ;) Chi non è interessato taccia, rosichi o critichi costruttivamente, a giocare schedine a partite finite siamo tutti bravi
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  10. Finalmente ! Dopo tanti complimenti, finalmente una critica. Non che questa mi trovi concorde, sia chiaro, ma bisogna ammettere che sono le critiche quelle che fanno crescere, non i complimenti. Non posso che raccogliere l'auspicio di una seconda edizione meno imprecisa e farlo mio. Perché ciò avvenga, però, bisogna che lei, gioacchino65, condivida le sue conoscenze con l'autore, Davide Fabrizi, o la seconda edizione (che potrebbe arrivare anche a breve, viste le vendite) vedrà la luce ancora priva di quelle varianti e tipologie a lei note. Sono sicuro inoltre che Davide sarà ben felice di confrontarsi con lei e di argomentare le eventuali scelte che in taluni casi hanno decretato le esclusioni lamentate. Detto questo voglio chiarire un paio di cose che mi sembrano doverose nei confronti di quanti hanno lavorato alla stesura del "MIR Napoli", autore in primis. A me il libro piace, e molto. Trovo che incarni pienamente lo spirito di questa collana: in una veste essenziale (non ci sono le foto a colori, é vero, ma ditemi quale opera di questa fascia di prezzo le possa vantare) e "minuta" (formato non proprio tascabile, ma almeno trasportabile) sono presenti contenuti degni delle opere maggiori.Nello specifico i collezionisti di monete napoletane, ad oggi, hanno potuto contare su testi certamente importanti, dal Cagiati al Corpus Nummorum ed infine al ricercatissimo Pannuti e Riccio, ma alcuni di questi sono ormai obsoleti, altri poco pratici e comunque tutti molto più difficili da reperire. Il MIR nasce con lo scopo di fornire uno strumento di facile consultazione, di formato "umano", pratico nell'impaginazione foto/testo e completo di indicazioni commerciali (rarità e prezzi), oggigiorno richiestissime. Il tutto ad un prezzo di copertina che é di gran lunga inferiore a quello delle opere più "blasonate". Se a tutto questo aggiungiamo che ogni volume presenta moltissimi esemplari mancanti nei testi principali, e persino diversi inediti (in questo caso sono un centinaio le monete sconosciute al Pannuti e Riccio) mi vien da dire.....scusate se é poco ! L'autore ha apportato a mio avviso il suo contributo alla conoscenza della numismatica partenopea con una pubblicazione che, proprio per contenuti, si pone un gradino al di sopra anche dei succitati testi. Sicuramente non ha detto la parola definitiva, ma non era certo nelle sue intenzioni farlo.
    1 punto
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