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    FlaviusDomitianus

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/26/11 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti! Come promesso, per gli appassionati di rarita' e monete medioevali voglio coindividere una piccola reliquia numismatica. Non e' bella a vedersi e le sue condizioni sono scadenti ma la sua testimonianza storica ed il suo messaggio sono di tutto riguardo. Sto parlando del Denaro Minuto Massano. Pure detto Denaro Picciolo di Massa di Maremma. Massa Marittima ,(nome odierno), e'per chi non lo sapesse una piccola cittadina medioevale a circa un ora di auto da Siena , ricca di tesori artistici e carica di un passato illustre e burrascoso. Situata su colline metallifere ed in prossimita' del mare Massa Marittima ha avuto sempre un posto di rilievo nella storia del suo territorio. La ricchezza delle sue miniere crearono prosperita' per suoi abitanti e la resero ricca ed indipendente. La potenza della repubblica Massetana, il cui dominio si estendeva fin sotto Grosseto, fu dovuta nel XIII secolo anche all'alleanza con la vicina Siena, come testimonia la partecipazione alla vittoriosa battaglia di Monteaperti, e ancora all'assalto di Montemassi, condotto da Guidoriccio da Fogliano, così come al ricupero di Grosseto, che a Siena si era ribellato. Sono gli anni in cui comincia a documentarsi lo splendore del Comune Massetano, attraverso la costruzione del Duomo, del Palazzo Comunale, del Palazzo del Podesta', della fortezza dei Massetani, e della Chiesa di S. Agostino. A finanziare tali meraviglie provvedeva il floridissimo commercio legato alle miniere: il rame grezzo massetano era senza dubbio il più ricercato in Europa, e tale era l'importanza di tale settore, che oltre al rame comprendeva anche l'allume e l'argento, che il Vescovo Alberto, verso il 1225, elaborò uno statuto, un vero e proprio codice minerario, che è stato il primo esempio di legislazione mineraria. Una conseguenza della propria fama commerciale e della sua Ricchezza di minerali pregiati fu la decisione di battere moneta propria, cosa che avvenne l'11 aprile 1317, proprio sul finire della vita repubblicana quando nel 1337 Massa cadde sotto la dominazione senese ed inizio' la sua decadenza. La zecca Fu aperta per autorita' dello stesso libero Comune all'apice della sua Potenza con il proposito di coniare tre tipologie monetali, il grosso da venti denari, il grossetto da sei denari, ed il denaro piccolo. Per il grosso ci si attenne alla tipologia del grosso senese avente un diametro di 18 mm ed un peso di 1,2 grammi. Oggi le monete dell'antica zecca Massana sono una vera rarita' e solo pochi musei ne posseggono almeno un esemplare. Al momento si conoscono : un solo tipo di denaro grosso che presenta due varianti di conio, un solo tipo di denaro piccolo, di cui per ora sono note tre varianti e nessun grossetto. Se il Grosso Massano e' molto raro il picciolo lo e' ancor di piu'. Infatti i denari minuti rinvenuti sono inferiori a quello dei grossi . Cio' e' dovuto sia alla maggior usura della loro soffice mistura sia al fatto che i grossi venivano tesaurizzati al contrario dei piccioli. Riguardo al denaro minuto battuto dalla zecca di Massa se ne conoscevano come dice il Sozzi due varianti riportate nel volume XI del CNI. A queste si e' aggiunta sempre secondo il Sozzi una terza, mai studiata sin'ora. Riporto verbalmente le parole del Sozzi: …E' altrettanto evidente che la terza variante del picciolo con la M gotica , che non compare nel CNI , sia da associarsi alla variante del grosso con la stella a 5 punte nella leggenda del dritto , cioe' la variante B. L'estrema rarita' di questo picciolo e del grosso corrispondente , unita ad altre considerazioni che vengono riportate di seguito, porta a supporre che queste due monete siano state coniate in una eventuale prima emission avvenuta nel 1317, durante la quale dovrebbe essere battuto anche il grossetto, moneta di cui non si conosce al momento alcun esemplare…. La moneta che vi presento e' un Denaro Picciolo Terza variante. Una delle tre conosciute esistenti al momento. Ecco le descrizioni del Sozzi sul Dritto e Rovescio della moneta come potete vedere anche dall'immagini che vi allego. D/ +. DE . MASSA (stella a cinque punte a corpo cerchiato cavo; grande M gotica ; corona rigata R/ +. S. CERBON (C chiusa N rovesciata; busto del santo nimbato e mitrato, di fronte, benedicente con la destra e con pastorale nella sinistra corona rigata Spero che troviate questa moneta interessante e che possa essere una buona scusa per approfondire la conoscenza di questa zecca Toscana illustre e dimenticata. Buon divertimento!! :) Reverse Obverse Lettura Reverse Lettura Obverse
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  2. Salve, stimolato dalla moneta di Danieles81, ho ripreso in mano uno degli esemplari che ho. Forse è già stato fatto, ma volevo divertirmi un po' con macchina fotografica e microscopio. Ho così deciso di fotografare i 19 stemmi di città e regioni italiane che circondano la signora Giampaoli. La moneta da dove ho tratto i particolari è questa: l'anno è il 1965 un po' di pazienza e metto gli stemmi uno per uno...
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  3. Trovata, è la stessa moneta di cui alla precedente discussione:
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  4. ..... finalmente ho capito da dove vengono fuori quei meravigliosi denari che ci fai vedere ..... veramente eccezionale la tua pesca.... cari saluti
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  5. Benché comprese nei cataloghi RPC (Roman Provincial Coinage) le monete coniate nelle colonie occidentali con legende in latino non sono generalmente considerate "provinciali". Il termine si associa di norma alla monetazione battuta dalle città di lingua greca. Le monete "coloniali" a differenza delle"provinciali" vennero descritte anche dal Cohen. Se ti prende l'interesse per le zecche ispaniche ti consiglio di seguire le aste spagnole (Soler y LLach, Cayon) nelle quali vengono proposte in abbondanza. In epoca imperiale queste zecche batterono moneta solo durante la dinastia giulio-claudia e all'inizio del regno di Vespasiano.
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  6. Salve. Non sono un esperto di provinciali, ma questa moneta è gradevole. Si può classificare come un AE 15 mm ca. emesso durante il regno di Augusto a Colonia Patricia/Corduba, in Hispania. Al D/ testa nuda di Augusto rivolta a sinistra con la legenda PER CAE AVG; al R/ la dicitura COLO PATR accompagna alcuni oggetti sacri: patera, aspersorio, vaso sacrificale e lituus. Bordo perlinato. Rif.: RPC 131; Villaronga 1005; Burgos 1565. In allegato un immagine del tuo esemplare tratto dal web. Le prime notizie storiche di Cordova risalgono all'epoca cartaginese e citano i cordovani che seguirono Annibale nella spedizione contro Roma. Da alleata dei Punici, la città fu conquistata dai Romani intorno al 206 a.C. e circa trent'anni dopo il pretore Marco Claudio Marcello la edificò secondo le usanze romane, le diede il nome di Cordŭba e la fece capitale dell'Hispania Ulterior. La vita culturale di Cordova raggiunse un notevole sviluppo e quando i Romani la dichiararono Colonia Patricia si ebbero diverse unioni fra le famiglie locali e quelle patrizie romane (forse da ciò deriva il suo nome romano che appare su queste monete). Nel 45 a.C., durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo, la città, che parteggiava per Gneo Pompeo Magno, venne assediata e poi presa dall'esercito di Gaio Giulio Cesare. Dopodichè, nella tarda antichità, la città passò nelle mani dei Bizantini che la protessero dai barbari invasori fino al VI secolo d.C, quando un ariano di origini visigote di nome Leovigildo (che battè anche moneta) la espugnò. Nel 711 d.C. gli Arabi entrarono a Cordova. Forse, ti può interessare anche questa discussione:
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  7. Altre due, ciao. Giò :)
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  8. Dopo quello per Giovanna, un sonetto d'auguri per un'altra colonna del Forum: O voi che frequentate questi spazi virtuali ove discorrer s'usa di Monete di certo spesso letto voi avrete sobri interventi, precisi e puntuali. Che tu sia giovane oppure grande esperto collezionista d'ori o semplici tornesi sempre imparare puoi da quel Varesi cui il padre Clelio dette nome Alberto. Così dico a me stesso e pure agli altri utenti quest'oggi che di lui ricorre il compleanno sia ben corposa e numerosa questa lista di quei che al serio e buon professionista con stima e affetto molti auguri fanno e che d'averlo qui son ben contenti!
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  9. Hai ragione, la qualità delle foto è scadente..... ma non riesco a fare di meglio, dovrei acquistare una macchina fotografica digitale.... dato che che fai sempre delle foto che sono dei capolavori, mi potresti consigliare una macchina fotografica con una buona risoluzione? ciao maxxi :) Ciao, Il top del top è una reflex, magari canon, ma vai sopra i 500 euro. La mia macchina è di tipo bridge. La trovi a meno di 200 euro (la mia è una fujifilm s2000hd di qualche annetto). Ma la vera evoluzione delle foto è la modalità e illuminazione con cui vengono scattate. La vera svolta nelle mie prove l'ho avuto quando ho costruito un rudimentale stativo per convogliare la luce sulla moneta: guarda qui: http://www.lamoneta.it/topic/77253-stativo-artigianale/page__hl__stativo+artigianale Ne trovi in commercio dai 300 euro in su... Intanto puoi cominciare con una digitale bridge (dai 170-200 euro e la puoi usare ovviamente non solo per le monete, fotografi dei panorami con dei colori fantastici), e un 3 piede piccolino (lo trovi da 20-30 euro) che ti permetta di mettere l'obbiettivo della fotocamera all'ingiù. Metti la moneta su un tavolo terrazza sotto un foglio bianco, esposta alla luce naturale del sole e col treppiede metti la macchina perpendicolare la moneta e fai 1000-2000 prove finchè non trovi la tua posizione giusta. Questi sono solo piccoli input. Se vuoi posso darti consigli più dettagliati... Ciaooo
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  10. Caio Ottavio ha ragione, anche il Montenegro la segnala come comune, dandogli una valutazione di 40 Euro in MB. Ma il Montenegro gonfia molto le cifre. Aspettiamo quindi qualcuno esperto delle monete di Parma, che qui non mancano. Saluti, Fuf.
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  11. Oppure " Fur 40 jahren habe ich gesungen, oder mehr " e quindi " per 40 anni ho cantato, e forse più " Che dite?
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  12. Ciao Paolino. "Eh eh eh, qui però si ricade nella annosa diatriba di cosa è un oggetto di antichita o di interesse storico ed archeologico, perchè mi pare che il codice Urbani a questo si riferisca.... se io falsifico un 20 lire Impero producendolo in metallo vile (la classica alpacca con quale sono prodotte tutte o quasi le patacche presenti ai mercatini) e senza alcun marchio a distinguerlo dall'originale, commetto un illecito? No, perchè non è in metallo nobile e non necessita del marchio col titolo del metallo; ancora no perchè sfido qualsiasi magistrato a dimostrare che un 20 lire Impero è un oggetto di antichità o di interesse storico ed archeologico...." Non c'è dubbio che la disciplina citata presti il fianco ai giusti distinguo che Tu hai posto....però allora quando sequestrano (e confiscano) anche monete comuni allora lì l'interesse storico, archeologico ecc. guarda caso lo ravvisano......allora perchè non ritenerlo sussistente anche quando l'ottica del problema è quella delle contraffazioni? Inoltre l'interesse storico ed archeologico richiesto dall'art. 178 non va confuso con la "culturalità" e cioè con "la rarita e pregio anche storico ecc.." richiesto dall'art. 10 del Codice Urbani affinchè una moneta sia definibile "bene culturale". Le norme che tutelano la contraffazione si "accontentano" di un interesse meno inteso rispetto a quello richiesto per la dichiarazione di culturalità; in altre parole la norma dovrebbe tutelare non soltanto le contraffazioni di monete definibili "beni culturali" ma anche tutto quel materiale che dimostra un qualche interesse storico. E non vedo perchè un 20 lire impero dovrebbe essere privo di "interesse storico". (che, come già detto, non significa moneta di rarità e pregio). "Al massimo la cosa può essere giustificata per le riproduzioni di monete antiche, le famose Mister Day o carrarmato Perugina; le Mister Day in effetti riportano la R di riproduzione, mi pare che la stessa cosa non sia però presente sulle patacche della Perugina e dell'Ergo Spalma. Però va anche detto che l'origine di questi tondelli risale agli anni '70 del secolo scorso, quindi ben prima del codice Urbani; quali norme vigevano all'epoca?" Non so quale fosse la normativa negli anni 70. In questo caso però l'art. 179 stabilisce che: "Le disposizioni dell'articolo 178 non si applicano a chi riproduce, detiene, pone in vendita o altrimenti diffonde copie di opere di pittura, di scultura o di grafica, ovvero copie od imitazione di oggetti di antichità o di interesse storico od archeologico, dichiarate espressamente non autentiche all'atto della esposizione o della vendita, mediante annotazione scritta sull'opera o sull'oggetto o, quando ciò non sia possibile per la natura o le dimensioni della copia o dell'imitazione, mediante dichiarazione rilasciata all'atto della esposizione o della vendita." Perciò chi pone in vendita oggi la riproduzione di una moneta di nteresse storico (?), che essendo stata prodotta in anni in cui l'attuale disciplina non era vigente non reca i necessari contrassegni richiesti oggi dalla legge , dovrà preoccuparsi di rilasciare una dichiarazione in tal senso "all'atto dell'esposizione o della vendita". Certo che sarebbe stato meglio disporre di una legge come quella che tutela i francobolli e che sanziona penalmente (e con estrema chiarezza) colui che riproduce francobolli anche fuori corso. Non è che ci vuole un fine giurista per scrivere la stessa cosa anche per le monete.......ci vuole solo la volontà politica di fare altrettanto (volontà che finora mi pare non ci sia stata) .......salvo interpretare la normativa di cui sopra nei termini che indicavo e cioè ritenere che "l'interesse storico" lo si possa sempre ravvisare quando parliamo di tutelare l'autenticità di monete fuori corso e prescritte. M.
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  13. Dovrebbe trattarsi di alto tedesco medio e la traduzione per me non è immediata (già non lo è quella del tedesco attuale! :P). Sperando di non cadere nel ridicolo, offrirei la seguente traduzione (si fa quel che si può). "Sono ormai quarant'anni che canto o forse più".
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  14. Ringrazio Andrea per l'ottimo scambio. Grazie e alla prossima. Alberto
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  15. Credo che sia un'illusione ottica e che si tratti della consueta sigla SC. Non è proprio la moneta che avevo postato in altra discussione e che ha segnalato Caio Ottavio (RIC 593), ma un esemplare simile: RIC 320 di Vespasiano dell'anno 71 (l'altra è del 73). Al rovescio sono ugualmente rappresentate tre insegne militari, con l'aquila al centro, ma la loro altezza è uguale (nell'altra moneta il bastone che regge l'aquila era sensibilmente più corto dei due laterali) ed inoltre poggiano tutte e tre su prore di nave. Moneta abbastanza rara, peccato per la scarsa conservazione.
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