Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/12/11 in tutte le aree
-
La vita è una ruota, con degli alti e dei bassi, ma il giro più o meno lungo lo fa per tutti ; anche il collezionista numismatico ha degli alti e dei bassi nella sua vita di collezionista, anche per lui c'è una ruota che gira, la ruota del collezionista. Il collezionismo ha degli aspetti bellissimi, a volte esaltanti, gratifica normalmente chi lo pratica, ma a volte purtroppo come in molti aspetti della vita, a volte può avere dei lati tristi, direi quasi crudeli, il tutto avvviene entro il giro della ruota, la ruota della vita. Esemplifico per meglio capire il tutto con tre situazioni reali capitatemi, differenti, ma sintomatiche : 1) DAL COMMERCIANTE : Il noto commerciante mi prende in disparte, senti sto facendo una catena di S.Antonio tra tutti per un mio amico, un mio buon cliente, ha un brutto male, ha bisogno di risorse per curarsi, anche se onestamente non so quanto serviranno, in poche parole , vende, anzi svende la sua prestigiosa collezione di cartamoneta, è il più grande collezionista in questo campo di ....; gli dico non colleziono cartamoneta, poi non mi piace fare l'avvoltoio, in questi casi poi ...,mi spiega che si tratta di reperire una certa somma, l'asta è troppo lunga, chi può tra gli amici interviene, il rimanente lo ritirerò io, i soldi gli servono oggi, non domani, solo così si può aiutarlo. Mi convince, ne prendo 5/6 pezzi, tutti catalogati di sua mano a penna, mi dispiace quasi prenderli, mi sembra di portargli via l'anima, ma procedo; dopo un anno mi dirà il commerciante che il collezionista non c'è più e comunque i soldi gli sono serviti per l'assistenza necessaria, anzi ringraziava tutti i partecipanti, il nostro collezionista purtroppo era arrivato alla fine del giro della ruota e con esso anche la sua collezione, ma come diceva il buon Terzani a volte anche la fine è l'inizio, un nuovo inizio. 2) ALLA S.N.I. : Ero seduto nell'importante biblioteca della S.N.I., leggevo un libro, a fianco faceva altrettanto un uomo anziano, ma purtroppo avevo capito che il mio vicino aveva un brutto morbo, un morbo che aveva anche mio padre e che ormai riconosco a distanza in ogni essere umano che lo possiede; l'uomo a un certo punto alza la testa, mi guarda e mi rifila una domanda secca, se lei dovesse vendere la sua collezione a quale asta si rivolgerebbe ? Gli fornisco tre nominativi, sono ottimi tutti e tre gli dico e aggiungo perchè me lo chiede? Mi scruta, la discussione diventa seria, lei mi vede vero ? gli faccio di si, i miei figli vogliono assolutamente che io venda tutto e subito e così farei; ribatto ma lei è d'accordo, che rapporto ha oggi con la sua collezione? Passo tutto il pomeriggio a vedere le mie monete,sistemo i cartellini, mi scrivo i prezzi di riferimento, come vede studio e leggo ancora per quello che posso, è il mio passatempo preferito e allora gli dico subito, e allora lei non deve vendere affatto, il giocattolo è suo e finchè vuole, finchè lo gratifica se lo deve tenere, godere, i suoi figli aspettino, aspetteranno...., capisce, sembra rincuorato, sulla porta saluta, mi raccomando non venda, non molli....., il nostro collezionista ha intrepreso l'ultimo quarto di giro della ruota ed è alle prese colle difficili problematiche di questo momento. 3) L'INIZIO DEL GIRO : il ragazzo è sveglio, forse troppo, è figlio di amici miei, frequenta le medie, a un certo punto mi pone un quesito che sembra una sassata, secondo te cosa dovrei studiare nella vita? Il fatto che mi rivolgi una domanda così dimostra che sei un ragazzo che pensa, riflette, ti direi segui le tue inclinazioni per gli studi, ma mi raccomando studia la storia, la storia della tua città, Lodi ha una storia importante, studia innanzitutto le tue radici, ripercorri il cammino dei tuoi concittadini, ti servirà, conoscerai meglio la tua città e anche te stesso ; mi guarda, ha capito, allora farò economia da grande, ma studierò anche la storia di Lodi, la mia storia ; il ragazzo promette bene ma è ancora al primo quarto di giro della ruota, ha tutta la vita davanti... Il collezionismo numismatico, nel suo piccolo, ha le sue problematiche come avete visto, a volte porta gioia, gratifica, a volte porta decisioni gravi, tristi, che non vorremmo mai prendere, ma la ruota che gira inesorabile ce le impone, che ne pensate ?1 punto
-
Oh che bella giornata abbiamo passato! Grazie a Monbalda per il servizio e la consulenza veramente preziosa, interessante e piacevole. Le monete del San Matteo sono stupende, il grosso d'oro di Lucca poi è straordinario ma non fotografabile. L'immagine più significativa, per me, è la lapide sopra le catene perché parla di pace e di fratellanza fra i popoli per cui ve la faccio vedere e vi racconto che nel1287 (siamo tre anni dopo la battaglia della Meloria), una piccola squadra guidata da Nicolino di Petrazio incrocia davanti a Porto Pisano, in attesa del solito Zaccaria che, armata la sua "galea grossa", la "Divitia", come per andare a Bisanzio, si presenta invece all'alba del 6 luglio, entra con decisione tra le torri del "porto delle navi" ed ingaggia una battaglia nella quale rimarrà gravemente ferito. Andrà meglio a Nicolino che, nel "porto delle galee" riuscirà a incendiare le imbarcazioni, a distruggere i trabocchetti e a portare via le catene.1 punto
-
Perché "votiva" ? E' una vecchia chiave di accensione del motore di un'auto, ne ho una anch'io. Da conservare ! ;) La seconda può essere anche la chiave di un vecchio cassetto, a casa di mia nonna ne trovai diverse uguali alla tua.1 punto
-
Ma cosa stai dicendo?? La moneta risale piu' o meno al 500 AC, e poi non era un parere sulla "stampa", ma sullo strano disegno. Per favore, marco, se non ne sai nulla, come me del resto, essendo alle prime armi, astieniti da giudizi inutili. Giulio.1 punto
-
Tra l'altro la quadriga è senza patina, quindi quasi sicuramente avrà subito il lavaggio nel liquido. Questo significa che presto o tardi, c'è una buona possibilità che si formino tracce di quell'odioso verde. Ma a questo punto, con monete di un certo calibro, perchè non fate fare perizie fotografiche? che senso ha tenere una moneta di un certo valore chiusa dentro quell'odiosa plastica che, nel caso non formi verde, non abbellisce di certo la moneta, che se dovutamente e sanamente patinata in un bel medagliere, acquisterebbe il suo gradito plusvalore? F. P.S. dimenticavo, apri quel povero littore del '28!1 punto
-
Perchè invece nessuno ha consigliato al nuovo cittadino di provare ad iniziare una collezione,anche se circolate ? Comprati un album e inizia a riempirlo con le monete migliori che hai,vedrai che poi ti appassioni veramente ! Ciao e ben arrivato.1 punto
-
Caro clanis, a complemento di quanto scritto sopra mi permetto di riportarti per intanto un passo della prima parte del mio studio (la ricostruzione storica di sintesi) in cui si parla dei quattrini pisani (dei piccioli ne parlo diffusamente alcune pagine prima perchè iniziano ad essere coniati in precedenza, ovvero già al tempo di Enrico VII e con maggiore continuità poi dal 1317/1318). Se servissero poi ci sono anche le schede con maggior dettaglio di illustrazione e discussione per ciascun nominale e ciascun gruppo principale riportate nella parte catalogica, ma per ora te/ve le risparmio ;)! "In questo panorama di forti svalutazioni delle monete di basso potere liberatorio e di contromisure dei governi cittadini, in cui atti deflazionistici si intrecciarono ad azioni protezionistiche, si inquadra anche il problema dei quattrini e dei piccioli pisani emessi in questo arco cronologico. Sebbene la produzione di un nominale da quattro denari dovesse essere cominciata nel secondo quarto inoltrato del secolo XIV, è ormai evidente che il “grosso” delle coniazioni avvenne nel terzo quarto del medesimo, quando una grande quantità di quattrini invase il mercato toscano, come bene si evince dalla documentazione fiorentina resa nota da Carlo Cipolla. Le seriazioni numismatiche e le fonti archeologiche, tra cui il peculio di S. Ponziano a Lucca, ottimamente studiato da Andrea Saccocci, fanno ormai legittimamente supporre che questi quattrini corrispondano ai tipi caratterizzati dalla P accostata dal segno della spada in palo entro cerchio, ovvero quasi gli ultimi della serie. Difatti, come anticipato da Rovelli, e poi ribadito sia da chi scrive, sia da Saccocci stesso, devono considerarsi quattrini di Pisa gli esemplari definiti “denari” nel CNI che presentano al dritto una P maiuscola ornata accostata dal segno di zecca e contornata dalla legenda PISANI COMVNIS. Al rovescio è presente la solita aquila coronata ad ali spiegate, dapprima accompagnata dalla scritta FREDERIC - IMPATOR con i consueti segni tachigrafici (A.XIV.1-2), e poi da IMPERATOR (A.XIV.3: fig. 68). Le loro dimensioni ed il loro peso dimostrano che dovevano valere ben più dei piccoli neri con la P e l’aquila la cui emissione era proceduta a fasi alterne a partire dal 1317/1318 (A.XV). In realtà sono questi denari minuti la specie monetaria pisana più diffusa nei siti archeologici toscani, come lasciava presagire anche la lettura della documentazione locale del tempo. Grazie a questi ritrovamenti in contesti stratificati e chiusi possiamo ormai ricostruire la successione dei diversi gruppi e confermare in buona sostanza la sequenza cronologica individuata da Finetti, che inquadrava i pezzi con le lettere gotiche nelle emissioni più tarde della serie (A.XV.2)." (Baldassarri 2010, pp. 152-153). Bibliografia citata nelle note a piè di pagina per questo testo e/o menzionata nel mio precedente post: - Baldassarri 2003: M. Baldassarri, La monetazione della Repubblica di Pisa fino alla prima dominazione fiorentina, in A. Zampieri, a cura di, Pisa nei secoli, II, Pisa, Edizioni ETS 2003, pp. 7-66. - Baldassarri 2010: M. Baldassarri, Zecca e monete del Comune di Pisa, dalle origini alla Seconda Repubblica. I: XII secolo - 1406, Pisa, Felici Editore, 2010. - Cicali 2005: C. Cicali, Le monete del castello minerario di Rocca S. Silvestro, «Bollettino di Numismatica», 44-45 (2005), pp. 81-272. - Cipolla 1990: C. M. Cipolla, Il fiorino e il quattrino. La politica monetaria a Firenze nel Quattrocento, ora in C. M. Cipolla, Il governo della moneta a Firenze e a Milano nei secoli XIV-XVI, Bologna, Il Mulino 1990, pp. 11-94 - Finetti 1996: A. Finetti, “Boni” e “mali” piczoli: moneta piccola locale e forestiera in Italia centrale (XIII-XIV secolo), in L. Travaini ,a cura di, Moneta locale, moneta straniera: Italia ed Europa XI-XV secolo/Local Coins, Foreign Coins: Italy and Europe 11th-15th centuries, Proceedings of the Second Cambridge Numismatic Symposium, Cambridge, Milano, Società Numismatica Italiana 1996 (Collana di Numismatica e Scienze Affini, 2), pp. 66-86. - Rovelli 1985: A. Rovelli, I reperti numismatici di S. Silvestro e il problema della datazione dei ‘quattrini’ pisani, «Archeologia Medievale», XII (1985), pp. 379-387. - Saccocci 2006: A. Saccocci 2006, Le monete: denari normanni (XI secolo) e ripostiglio di quattrini (II metà XIV secolo), in G. Ciampoltrini, a cura di, In silice. Lo scavo della chiesa di San Ponziano a Lucca, Lucca, San Marco Litotipo 2006, pp. 131-150. - Vanni 2010: F.M.Vanni, Pisa Gloriosa. Le monete della zecca di Pisa, Pontedera, CLD 2010. A questi aggiungerei - cosa che avevo tralasciato nel primo post, sorry... - anche il MIR Toscana - zecche minori dove il buon Montagano aveva già recepito ed inserito i correttivi da apportare al CNI relativamente a queste emissioni (pp. 184 e 186). Saluti MB1 punto
-
:drinks: Direi proprio di sì! :drinks: Ora me lo stampo, lo incornicio e lo appendo in camera. Così la prossima volta che mi capita un pezzo interessante per questo tipo ho un valido specchietto visivo a cui fare riferimento. Ogni volta che vedo un rovescio di questa moneta vado nel pallone perché non so affidarmi ad un parametro "oggettivo" ed affidabile. Grazie! :pleasantry: Anch'io ho fatto lo stesso per le Corone che gentilmente ci hai postato, ma per gli amici della sezione, esperti e meno esperti, ho fatto una cosa in più; le ho raggruppate in un unico file PDF così da far notare che veramente la Monetazione Napoletana è secondo me unica al mondo. Per un nominale da 120 Grana con la sola data 1805 guardate quante differenze.......... :o e parliamo della sola Corona.1 punto
-
C'è un ulteriore rilievo da fare sugli scudetti. E riguarda il modo in cui appaiono lavorati i fondi. Gli esemplari con lo scudetto grande di solito non manifestano una differente superficie tra i campi dentro le partizioni dello stemma e il campo sgombro al di fuori dello scudetto. A parte forse un'accenno di fondo a righe orizzontali nella partizione d'Angiò, a stento visibile: Mentre in quelli con scudetto medio / piccolo, i campi di alcune partizioni (particolarmente Medici, Farnese, Borbone e Angiò - meno o affatto quelle di Portogallo, Castiglia, Leon e Aragona) hanno i fondi lavorati con un effetto sabbiato, che rende opaco lo stemma rispetto al campo riflettente che lo circonda. La differenza appare drammatica negli esemplari in altissima corservazione, con fondi ancora specchianti. In questi esemplari, lo scudetto piccolo sembra molto più "rilevato" e aggettante di quello grande, alla vista più piatto. Peccato che le foto degli scanner appiattiscano questi particolari, ma dal vivo la differenza è notevole. Questa differenza si vede ancora molto bene nell'esemplare postato da Pietro, la cui immagine ha davvero un'ottima risoluzione, che permette di apprezzare la differente superficie pur in assenza di specchiature.1 punto
-
Sì ma credo che la domanda intendesse andare più alle origini. A parte gli esempi di epoca classica e bizantina fatti sopra, mi pare che la data cominci ad apparire con discreta regolarità sulle monete a partire dal XVI secolo. Il fatto che si sia stati per molto tempo senza datare le monete, e il fatto che improvvisamente un pò tutti gli stati inizino ad apporre la data è in effetti un evento che andrebbe sviscerato meglio. Anche perchè in realtà dal '500 la data hanno iniziato ad apporla un pò tutti, ma certe zecche di entità medio-minori non l'apponevano su tutte le monete coniate, e anche qui verrebbe da chiedersi perchè su certe monete sì e su altre no.1 punto
-
Diciamo esigenze giuridico-economico. Viene stabilito un contingente (quantitativo) e deve essere poi imputato a Bilancio. Con l'apposizione del millesimo si certifica che in quell'anno sono state iscritte a bilancio tot monete da (ad esempio) Lire 100. La legge stabilisce da molto tempo ormai il millesimo da riportare sulle monete a corso legale.1 punto
-
mah... io credo non sia legato a fatti logistici di questo tipo... credo che si mettesse la data sulle monete come la si mette su documenti o nelle lettere... semplicemente per dare una data di creazione dell' oggetto...1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.