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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/17/11 in tutte le aree

  1. Uhm.... dunque: La libera circolazione delle merci è una delle libertà del mercato unico dell’Unione europea. Dal gennaio 1993, i controlli sui movimenti di merci nel mercato interno sono aboliti, e l’Unione forma ormai un solo territorio senza frontiere. L’abolizione delle tariffe doganali favorisce gli scambi intracomunitari, che rappresentano gran parte del totale delle importazioni ed esportazioni degli Stati membri. Gli articoli 28 e 29 del trattato che istituisce la Comunità europea vietano le restrizioni all’importazione e all’esportazione fra tutti gli Stati membri. Tuttavia, in caso di rischio per la salute pubblica o l’ambiente, gli Stati membri possono limitare la libera circolazione delle merci. Tratto da http://europa.eu/legislation_summaries ovviamente con qualche limitazione quà e là... e PER LO STATO ITALIANO tali limitazioni (in genere questioni di sicurezza, salute o comunque serie...) sono state stabilite persino ad esempio per una moneta di 51 anni che deve essere sottoposta ad esame prima dell'esportazione a quanto mi dite (meno male per ora non riguarda le persone visto che di anni ne ho più di 50 :lol: ). Immagino a questo punto riguardi anche ad esempio i francobolli, peraltro prodotti in genere dalla medesima "azienda", o le medaglie della zecca o da essa commissionate, o per assurdo un pezzo di legno vecchio di oltre 50 anni e via di seguito; perchè no, tra l'altro il pezzo di legno è sicuramente un "unicum" assai più di una moneta prodotta in serie in migliaia di pezzi.... e se cosi non fosse credo che il legislatore dovrebbe provvedere al più presto, nel più puro spirito italiano dell'interpretazione delle normative europee altrimenti creerebbe disparità sulle merci :ph34r: ). Per stare in Europa e poter "usufruire" di alcuni vantaggi abbiamo PAGATO e continuiamo a PAGARE, vedi ultima riforma finanziaria, veramente tanto (ed in genere quando si tratta di imporre nuove tasse ci adeguiamo subito alle normative europee, od è solo una mia impressione ?). Paradossalmente potrei esporatre (avendolo...) un capitale in altra nazione europea e da li fare tranquillamente i miei acquisti all'estero, senza problemi... Ragazzi, capisco una legge a protezione dei reperti archeologi (monete comprese) ma qui, con le monete moderne, siamo nell'assurdo e mi sembra anche alla luce dei principi costituenti l'unione europea completamente fuori dalle normative comunitarie, od almeno cosi mi sembra da persona "non addetta" ai principi di legge.
    1 punto
  2. Dato l'ammontare della coniazioni le coppie di rulli erano molteplici e probabilmente erano frequenti i cambi per manutenzione o sostituzione definitiva degli stessi. Indubbiamente non c'erano gli strumenti di oggi per l'allineamento e qualche sfasamento è prevedibile :rolleyes: Questi i miei due esemplari, uno "classico" presumibilmente attribuibile per entrambi i coni a Tommaso Mercandetti, con leggera decentratura tra D. e R. : e un "ibrido" tra diritto "di bello stile" con il cerchio di perline aggiuntivo all'interno della rigatura del bordo, presumibilmente di produzione locale, ed il rovescio "TM" privo di perlinatura; in questo caso i coni sono abbastanza allineati, per quanto non perfettamente: Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  3. :blink: E poi ci si lamenta che il Grace costa 1000 euro ... Voglio solo dire che non ho nulla contro chi compra la moneta, solo che poi non ci si deve lamentare se si hanno dei "buchi" in collezione, spesso l'aumento è dettato dai collezionisti e non solo da Monaco. Questo era un caso del genere. Molto spesso chi compra non si lamenta , non capisco quindi la connessione logica tra chi compra e chi si lamenta , come ho già detto nei post precedenti è tutta una questione di coscienza . Se non ci fosse interesse per molte cose , dall' oro ai diamanti alle opere d'arte , i prezzi calerebbero ; ma quando l'interesse è alto il mercato segue il suo naturale andamento .
    1 punto
  4. Ciao, si tratta di una moneta rara ed interessante; l'incisore "RA" tuttora non identificato, era molto probabilmente un incisore locale chiamato a realizzare ulteriori coni per la zecca di San Severino da affiancare a quelli provenienti da Roma, siglati da Tommaso Mercandetti. Da ricordare che si tratta della seconda zecca per produzione di rame tra quelle marchigiane del periodo, dietro alla sola Fermo, con un quantitativo totale di 186mila scudi di rame monetato, pari a 3 volte quello di Ancona. Per questo ci sono tanti coni di produzione locale, da quelli siglati "AP" di Andronico Perpenti fino ai coni "di bello stile", alcuni anche siglati TM ma sicuramente eseguiti da altra mano, per analogia di stile potrebbero essere attribuiti allo stesso misterioso "RA". Quanto alla valutazione economica, di passaggi recenti ricordo solo l'esemplare dell'asta Nomisma 38, inserito nel nostro catalogo, che fece 700 euro in conservazione SPL+ nel 2009. Il tuo esemplare ha conservazione inferiore e l'effetto abbastanza deturpante del logorio del conio del diritto, probabilmente si potrebbe attestare sui 300 euro. I coni erano incisi su rulli per questo erano sicuramente presenti da 4 a 8 impronte differenti, a seconda del diametro delle monete e del rullo stesso. Il decentramento deriva dalla fase di punzonatura post-coniazione, per separare il tondello dalla lamina coniata; evidentemente i due rulli erano leggermente sfasati durante la rotazione e questo ha portato allo stesso "effetto" sui tondelli che venivano fustellati prendendo a riferimento il diritto. Ciao, RCAMIL.
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  5. La questione è estremamente complessa e difficilmente analizzabile in poche righe. Provo a riassumere. In base al trattato anglo-greco-turco, l'isola ottenne l'indipendenza dal Regno Unito e si stabilì una composizione mista del governo, con una ripartizione delle cariche fra le due principali etnie, sotto la guida di un presidente greco-cipriota ed un vice-presidente turco-cipriota. Ben presto, però, i contrasti fra le due comunità divennero insanabili e la componente turca abbandonò il governo. A questo punto, la guardia nazionale greca organizzò un colpo di stato contro l'arcivescovo Makarios, capo del governo. L'azione fu chiaramente ispirata dalla dittatura dei colonnelli greci, con l'obiettivo di unificare l'isola alla Grecia. In seguito a tale evento, la Turchia diede inizio all'invasione della parte settentrionale dell'isola, creano la separazione (di fatto) tutt'ora esistente. I paesi occidentali appoggiarono, più o meno apertamente, la parte greca, con la conseguenza che, per lungo tempo, fu la comunità turca a rifiutare l'unificazione, temendo di cadere sotto l'egemonia, se non addirittura sotto la sovranità ellenica. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti vedevano di buon occhio una spartizione condivisa del paese, così da sottoporre l'isola all'area di competenza della NATO (cui aderiscono Grecia e Turchia, ma non Cipro). La situazione rimase bloccata e lo è tutt'ora. Fin qui, i fatti. Per quanto riguarda i nostri giorni, invece, provo ad analizzare la questione esprimendo, perciò, pareri personali. La parte turca ha conosciuto uno sviluppo economico largamente inferiore (nonostante buoni tassi di crescita, negli ultimi anni) e la stessa Turchia può ipotizzare che la soluzione dell'annosa questione possa imprimere nuovi impulsi alle proprie istanze di adesione all'UE. Da qui, la volontà dei turchi ciprioti di chiudere il contenzioso che, invece, ha largamente esacerbato gli animi degli ellenici che, già membri dell'UE, sembrano non essere interessati ad uno stato nazionale paritetico, sulla base degli accordi iniziali. In qualità di comunità più sviluppata economicamente, istituzionalmente e politicamente (a livello internazionale) non credo vogliano cedere l'egemonia sul territorio. In tutto questo le minoranze etniche (gli eredi della diaspora armena ed i profughi curdi) hanno ben poca voce in capitolo, mentre gli interessi arabi in loco potrebbero vedere male un eventuale ingresso del paese nella NATO.
    1 punto
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