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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/11/11 in tutte le aree

  1. In fine ......credo che i nostri...facevano più di palle in piombo ..! che monete.......i francesi rifiutavano la nostra moneta...... :D :D :D :D :.hanno allora li pagava col piombo....... ;) ;)
    2 punti
  2. Ho trasferito i post rilevanti dall'altra discussione sulle zecche minori, come richiesto. Ne approfitto per far osservare una cosa: le tematiche trattate in questo volume sono tutto tranne che "minori". Anzi, dal punto di vista dello studioso, sono probabilmente quelle più importanti. Cerchiamo quindi di valutare l'opera per quello che è, non per quello che avremmo voluto che fosse (un nuovo CNI? o magari un nuovo Biaggi?). Certo, il collezionista potrebbe avere un punto di vista completamente differente, come evidenziato da Magdi, ma non si tratterebbe di un punto di vista un po' settoriale? Se io so tutto su una zecca, e nulla delle relazioni economiche, monetarie, metrologiche, tipologiche, storiche, geopolitiche di quella zecca con le altre sia vicine sia lontane, sono certo di poter definire la mia come vera conoscenza e non come semplice erudizione, per quanto di alto livello? E se devo preparare un approfondimento a carattere non solo classificatorio, preferisco leggere una presentazione snella ma aggiornata di tutti gli argomenti che mi interessano con i puntatori a tutti gli approfondimenti che mi servono, oppure dieci monografie da cinquecento pagine l'una? Poi le critiche nel merito possono starci, sia quelle derivanti dalla lunga genesi dell'opera sia quelle legate a certe scelte editoriali (una suddivisione in più volumi ci stava tutta) e può darsi benissimo che quest'opera non sia così utile per i collezionisti (sicuramente non è stata concepita tenendo primariamente conto delle loro esigenze). Però preferirei che in questi casi non ci si esercitasse al tiro al piccione, dato che stiamo parlando anche della professionalità e della reputazione di parecchie delle migliori teste della numismatica italiana, che immagino siano state chiamate a contribuire all'opera proprio in quanto considerate tali... ricordate che scripta manent. Grazie :)
    2 punti
  3. TETRADRAMMA DI AITNA Qui vorrei proporre una esaustiva analisi di uno dei massimi capolavori dell’arte monetaria Sicilia, il celeberrimo tetradramma di Aitna, che si trova a Bruxelles nel medagliere della Bibliòtheque Royale de Belgique: Diritto: Testa barbuta di Sileno, che allude a Dioniso, con corona di edera e le orecchie appuntite e, sotto il collo, uno scarabeo. Nel bordo è l'etnico ΑΙΤΝΑ ΙΟΝ, con caratteri retro-gradi; circolo di puntini. Rovescio: Zeus Aitnaios, protettore del vulcano Etna, volto verso destra, seduto su un trono riccamente decorato e coperto da una pelle di pantera. Il Dio è vestito con un ιματιον (himation), che passa sopra la spalla sinistra. Nella mano destra, che è sollevata sopra la testa, tiene un tralcio di vite, mentre la mano sinistra, con il braccio esteso avanti, tiene un fulmine alato. Davanti una aquila, con le ali chiuse, è appollaiata su un albero di abete. Peso: 17,23 g; Diametro medio: 26 mm; Orientamento conii: ore 9. Possibile cronologia: circa 465-460 a.C. Pedigree Le prime notizie dell’esistenza di questo tetradramma risalgono al 1867, grazie ad Antonio Salinas (Le monete delle antiche città di Sicilia, 1867, p. 49, n. 470, tav. XVIII, n. 17), allora senza particolare risonanza. Esso fu rinvenuto nei pressi di Catania; non si conosce né l’esatta data né il preciso luogo del suo rinvenimento. Si sa solo che passò nella collezione di Giovanni Battista Verga Catalano, un proprietario terriero di antica nobiltà rurale, originario di Vizzini e che morì nel 1866, lasciandola in eredità ai suoi 6 figli, fra i quali il famoso scrittore Giovanni Verga. Nel 1882, anche per poter pagare le gravose ipoteche sui terreni, la collezione Vega Catalano fu portata a Londra da Giovanni e dal suo fratello Mario per essere venduta. Probabilmente fu in occasione di quella trasferta verso Londra o anche alcuni anni prima che il tetradramma fu ceduto ai fratelli Alessandro e Augusto Castellani, famosi gioiellieri e antiquari di Roma, i quali, nel mese di luglio del 1882 lo vedettero a Lucien de Hirsch per la bella somma di 8.000 franchi belgi (grosso modo equivalente agli attuali 60.000 euro). Lucien de Hirsch era un giovane di soli 26 anni, figlio unico di uno degli uomini più ricchi di quel tempo, il banchiere tedesco Moritz de Hirsch (1831-1896), il quale deteneva il controllo della famosa linea ferroviaria Orient-Express ed era cofondatore della Banque de Paris et des Pays-Bas. Lucien era innamorato delle monete greche classiche e grazie alle sue immense fortune stava avviando una pregevole collezione numismatica. Subito dopo il suo sostanzioso acquisto, nel 1883, Lucien de Hirsch pubblicò su Numismatic Chronicle un suo articolo intitolato “Rare and Inedited Sicilian Coins”, subito seguito, nello stesso volume, da Barclay B. Head, con “Remarks on two inique coins of Aetna and Zancle”. Da allora la moneta riscosse un crescente interesse presso gli studiosi, che era invece mancato al tempo di Salinas. Ma Lucien non visse a lungo. Morì a soli 30 anni nell’aprile 1887, quindi appena cinque anni dopo l’acquisto di questo tetradramma. La collezione di Lucien rimase nelle mani del padre e poi della madre, Clara Bischoffsheim, di vecchia famiglia belga, che morì nel 1899. Per disposizione testamentaria ella aveva disposto che la collezione del figlio non venisse dispersa, ma ceduta in blocco allo Stato del Belgio. Nello stesso anno la collezione pervenne alla Bibliòtheque Royale de Belgique di Bruxelles. Nel 1969 il medagliere fu trasferito in una nuova sede e in quell’occasione fu allestita una speciale sala dedicata alla memoria di Lucien de Hirsch, soddisfacendo anche una precisa disposizione della madre. Nel 1959 venne curato l’ottimo catalogo della collezione, a cura di Paul Naster (dove il tetradramma figura a pagina 71, n. 269). (continua)
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  4. Carissimi vi scrivo per segnalarvi la nascita della rete delle antiche zecche. L´idea di costituire una rete rappresenta un passo importante sia per dare ordine all´enorme ricchezza in questo settore, sono oltre trecento le Zecche in Italia, si per l´ esigenza condivisa da tutte le associazioni e comuni partecipanti, di valorizzare e tutelare il patrimonio monetario, inteso come veicolo di cultura, storia e identità di un territorio. Il progetto è forte dell´interesse e del coinvolgimento di partner d´eccezione come la Fondazione dell´Antica Zecca di Lucca, un caso pressoché unico nell´intero panorama della numismatica che, con i suoi dodici secoli di attività ininterrotta monetaria toscana, è una delle più longeve e ricche di storia dell´intera Europa e del Comune di Volterra, uno dei più antichi e prestigiosi in Italia, meta di un `pellegrinaggio turistico´ proveniente da tutto il mondo, interlocutore privilegiato in tema di rievocazioni, tradizioni e percorsi che affondano le loro radici nel passato e capofila, con altri comuni toscani, nel portare avanti il recupero delle Antiche Vie Del Sale. La Rete delle Antiche Zecche d’Italia ha , inoltre, l’appoggio dei maggiori esperti di numismatica italiani, tra i quali Guido Crapanzano, consulente numimsatico della Banca d’Italia, Giuseppe Ruotolo, presidente Accademia Italiana di Studi Numismatici, GiancarloAlteri, Direttore del Medagliere Vaticano, che hanno partecipato con grande entusiasmo ed interesse alla giornata costitutiva della Rete. La Rete nasce dall’esigenza di lavorare in sinergia tra i comuni e le città con delle potenzialità culturali enormi: dall’istituzione di centri di ricerca specifici, alle attività divulgative, fino ad arrivare al recupero delle radici di un luogo e all’apporto della numismatica nei confronti dell’attività turistico-economica del territorio stesso.
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  5. Ciao a tutti! In questi giorni è letteralmente esplosa l'Estate… una calda afosa estate, almeno stando a questi ultimi giorni. Si direbbe che Apollo si sia destato, se guardiamo il Sole. Ma se pensiamo alla Terra e alla vegetazione non possiamo fare a meno di pensare a CERES La Dea Ceres nel Pantheon delle divinità latine prende il posto corrispondente alla Demetra greca. Divinità della Terra e della fertilità, vigila sui raccolti e per estensione sulle nascite in genere, sulle istituzioni e sui costumi familiari e sociali. Presente anche presso le popolazioni preromane, in età romana era associata a Liber e Libera. Sorella di Giove/Zeus, ha relazione anche con il mondo degli inferi in quanto sua figlia Proserpina (Persefone o gr. Kore), nata dall’incestuosa unione con il fratello, fu rapita da Plutone (Ades) e portata negli Inferi. Liberatala anche con l’aiuto di Mercurio/Hermes quando ormai era sposata con il Dio degli Inferi, “patteggiò” una sorta di “libertà condizionata”: fu obbligata a trascorrere 6 mesi in superficie e 6 mesi negli Inferi. In tal modo i Greci motivarono l’alternanza delle stagioni e la stessa Persefone divenne il simbolo della vegetazione. (segue)
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  6. 1 Rial Yemenita del 1963 - AH 1382, dovrebbe pesare 19,75 grammi, argento. Rif. Krause Y#31
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  7. Si. Yemen Arab Republic, Riyal. AH 1382. Argento
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  8. Ciao, la moneta è molto consumata, non sono un'esperta, ma a me sembra buona, l'anno è il 1889A, anno comune. Comunque anche se è buona non vale più del suo peso in argento, circa 15,00 €. Vediamo se qualcuno può darti sicurezza sulla sua autenticità, è una moneta ricca di Storia, varrebbe la pena tenerla, se ti piace. Ciao, Giò
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  9. Buonasera fra..si ti è visto meno presente questi tempi...ci hai mancato molto... per i vendette non ti insegno che sono degli oggetti turistici....a vendette è purtroppo negli atti... per questo che di questi coltelli non mancano da noi...ghjua ti ne parlera meglio che me ..... a prestu fra
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  10. Una simile datazione attribuita al tetradramma di Bruxelles trova una importante giustificazione per la presenza di un coevo tetradramma, sicuramente opera dello stesso “Maestro di Aitna”, emesso a Naxos intorno al 461 a.C., subito dopo il ritorno dei profughi nesseni che erano stati deportati da Ierone a Leontinoi: x2 Osservando attentamente sia questo tetradramma che quello di Bruxelles è possibile riconoscere le comuni caratteristiche del “Maestro di Aitna”. Innanzi tutto una incredibile precisione degli elementi della testa o chioma e della barba. Inoltre caratteristico è il modellato dei muscoli del collo sopra la linea curva segnata tra il collo e il busto. Il naso è camuso e le labbra della bocca sono carnose, a sottolineare la sensualità di Sileno e anche di Dioniso stesso. In un recente lavoro, la prof.ssa Caccamo Caltabiano partendo da una originale e complessa valutazione strettamente iconica, ha proposto una ipotesi circa le esatte motivazioni alla base della coniazione del tetradramma di Aitna di Bruxelles. In quel periodo a Siracusa la tirannide dei Deinomenidi era appena crollata e ad Aitna c’era il figlio di Ierone, Deinomene (omonimo del fondatore della dinastia), che era ancora un ragazzino e quindi posto sotto la tutela di suo zio, Cromio, cognato di Ierone e valente generale che riuscì a fermare l’attacco di Anassila contro Locri, allora alleata di Siracusa (Giustino 21.3.2). In tale clima assai critico, Deinomene e Cromio probabilmente vollero mandare un messaggio di forte impatto propagandistico. Deinomene era figlio di re e quindi visto come “figlio di dio”, nelle vesti di Zeus, mentre il vecchio tutore Cromio era visto come Sileno, che era appunto tutore di Dioniso, assai venerato in quelle contrade ricche di vigneti e a sua volta ripreso da Naxos, che da sempre gravitava verso la zona etnea. Non si conosce bene la fine di Deinomene, che fu forse cacciato o ucciso da Ducezio. Ovviamente le argomentazioni della Caccamo Caltabiano sono molto complesse e forse non tutte condivisibili, ma è preferibile rimandare al suo studio per una personale valutazione. Bibliografia C. BOEHRINGER, Hieron’s Aitna und das Hieroneion, JNG 18 (1968), p. 76-79. M. CACCAMO CALTABIANO, Why is there the head of a Silenus on the Aitna tetradrachm?, in: Kermatia philias : timètikos tomos gia ton Iôannè Touratsoglou. A: Nomismatiki-epigrafiki. - Athens : Ministry of Culture, Numismatic Museum, 2009, p. 97-104, pls. 1-2. (scaricabile dal sito http://members.ziggo.nl/tverspag/NUMIS/) F. DE CALLATAY, H. GITLER, The Coin of Coins, The Israel Museum Jerusalem, Cat. n. 491, 2004, 25. (scaricabile da http://www.imj.org.il/images/exhibitions/2004/grid_b20.pdf) F. DE CALLATAY, The Brussels tetradrachm of Aitna : possibly the most precious ancient coin in the world, in: All that glitters … : the Belgian contribution to Greek numismatics : 29 September 2010-15 January 2011 / ed. Panagiotis P. Iossif. - Athens : Belgian School at Athens, 2010, p. 80-89. (scaricabile dal sito http://members.ziggo.nl/tverspag/NUMIS/) Per una panoramica sulla zecca di Aitna, cfr. anche: http://www.eliodoro.net/zecche-siciliane/zecca-di-catania/aitna
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  11. Contesto storico Per capire questa moneta è necessario conoscere anche il relativo contesto storico. Nel 491 a.C. era morto Ippocrate, tiranno di Gela e padrone di molte città siceliote. Alla sua morte il potere passò a Gelone, figlio di Deinomene (da cui il nome della dinastia dei Deinomenidi), che era il comandante della cavalleria di Ippocrate. Gelone conquistò Siracusa nel 485 a.C. e cinque anni dopo, nel 480 a.C., fu protagonista della prestigiosa vittoria sui Cartaginesi nella battaglia di Himera. Nel 478/7 a.C. Gelone morì e con lui cessò anche un periodo che fu definito “età dell’oro”. Gli succedette il fratello Ierone (o Gerone), di temperamento dispotico e sospettoso. Sentendosi insicuro Siracusa, Ierone si trasferì a Katana, il cui nome fu modificato in Aitna, intorno al 476/5 a.C., probabilmente anche a seguito di una importante eruzione del vulcano omonimo (Tucidide 3.116). Egli deportò l’originaria popolazione di Katana (e di Naxos) a Leontinoi e riempì la nuova capitale di Aitna/Katana con abitanti provenienti in parte da Siracusa e in parte dal Peloponneso (Diodoro 11.49; Strabone 6.268; Pindaro Fr. 71 [ode a Ierone di Siracusa]. Subito dopo, nel 474 a.C., Ierone sconfisse la flotta etrusca a Cuma, vicino Napoli, e finalmente ci fu un breve periodo di pace, durante il quale il tiranno promosse l’attività di numerosi artisti, come Pindaro (che lo chiamò espressamente “Ierone di Aitna” in Pyth. I) ed Eschilo (che scrisse un’opera teatrale “Le donne di Aitna”, oggi andata perduta). Il prestigio di Ierone fu notevole nel mondo greco, anche a seguito della vittoria di suo fratello Polizalo, tiranno di Gela, nella corsa di quadrighe ai Giochi Delfici del 474 a.C. (e a Delfi offrirà la famosa statua di “Auriga di Delfi”). Forse nello stesso anno Ierone offrì a Olimpia anche il famoso elmo corinzio con una dedica a Zeus. Nel 466 a.C., alla morte di Ierone, i suoi partigiani furono espulsi da Aitna/Katana e l’originaria popolazione che era stata deportata a Leontinoi fece ritorno a casa. I partigiani di Ierone ebbero il permesso di stabilirsi a Inessa, un vecchio centro sicano (attuale Santa Maria di Licodi, a circa 15 km NW da Catania), che fu ribattezzata Aitna. Poco dopo, intorno al 465/4 a.C., a Siracusa fu abbattuta la tirannia dell’ultimo dei Deinomenidi, di nome Trasibulo e nel 461 a.C. a Messana furono espulsi anche i locali tiranni, figli di Anassila. Quindi in Sicilia ebbe luogo una temporanea sospensione di governi tirannici, con instaurazione di governi democratici (Diodoro 11.76). (continua)
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  12. Sinceramente non capisco il discorso di G. Aulisio. Forse ho capito male. Un bene culturale inglese è meno importante di un bene culturale italiano, greco o medio orientale...? Quindi ci sono beni culturali di serie A e di serie B o C o Dilettanti..? Non credo che sia la quantità a determinare il pregio di un bene culturale, anzi! Chi ne possiede meno li valorizza di più. E le informazioni inglesi sono più preziose proprio perchè poche. Dirò di più. Una volta, passeggiando per Ravenna, vidi una chiesetta medievale in stato di totale abbandono. La indicai a mia moglie e le dissi: Vedi, se quella chiesetta fosse stata a Walbrzych sarebbe stata il più importante monumento della città... Arka
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  13. Secondo me hai sbagliato forum.
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  14. Fortunatamente continua a esistere la possibilità, se una discussione non interessa, di non leggerla... Il commento di Odjob mi pare piuttosto ingeneroso nei confronti di Ganganelli e di tutta la ex-redazione di CN, che peraltro sono del tutto estranei alle problematiche aziendali che hanno condotto a questa chiusura abbastanza indecorosa, senza alcun annuncio preliminare e dopo essersi intascati i soldi degli abbonamenti. Se si sono scritte cinque pagine di discussione sull'argomento evidentemente CN aveva un seguito di lettori interessati e affezionati e mi sembra anche evidente che negli ultimi tempi la redazione stesse facendo molto per innalzare il livello generale della rivista anche senza perderne la vocazione divulgativa (vedasi ad esempio la pubblicazione degli atti del convegno sulla zecca di Montalcino). Quindi non mi sento di condividere la posizione "CN ha chiuso, chissenefrega". Quando si parla di cultura la riduzione dell'offerta è sempre un danno, ne parlo da lettore sistematico di PN, MA e di tutto quando di scritto sulle monete mi capita a tiro.
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