Una rondine non fa la primavera e purtroppo le ultime postazioni stanno sollevando seri e delicati problemi riguardo l'autenticità di un certo numero di oboli e litre apparsi negli ultimi anni.
Oltre alle perplessità riguardanti la litra di Gela, giustamente evidenziate da Skubydu, desidero ritornare e soffermarmi sulla litra unicum di Tauromenion postata inizialmente da Numa Numa e per la quale avevo proposto un possibile inquadramento cronologico.
La consapevolezza che si trattava di un importante unicum e le segnalazioni nel frattempo pervenutemi da colleghi mi hanno indotto a investigare con maggiore attenzione su questa monetina.
Confermo che si tratta (almeno finora) di un unicum, per il quale sono documentati almeno tre passaggi. Il primo risale all'asta Stack's del 28 aprile 2010, n. 78, dove è andato invenduto a fronte di una stima minima di 200 dollari (fonte: CoinArchivesPro). Questo stesso pezzo è poi confluito nello stock del sito Aitnacoins (http:aitnacoins.eu), dove si trova ancora disponibile al prezzo di ben 1000 euro al codice di catalogo FF7462 e dove viene citata come pedigree una provenienza dal catalogo della collezione Caruso 1927/2004. Purtroppo non ho sottomano il suddetto catalogo Caruso, ma so che si trattava della collezione di monete d'oro già appartenuta al famoso tenore Enrico Caruso. Non mi risulta che ci fossero delle piccole litre in argento....
Lo stesso esemplare poi è stato collocato nell'ultima asta Lanz n. 151 al n. 295, dove viene riproposta la stima di 1000 euro.
Già questa semplice ricostruzione dei movimenti dell'esemplare in questione induce quantomeno a una certa prudenza.
Incuriosito da ciò ho cercato di esaminare meglio dalla foto dell'asta Lanz, che è la migliore e con sufficiente definizione. Pur non potendo esaminarla in mano e con buona lente di ingrandimento, è possibile fare le seguenti osservazioni.
Lo stile è molto "sciatto" e poco compatibile con la nota cura rivolta alle altre coeve emissioni (in bronzo) di Tauromenion. La testa di Dionysos appare pesante e praticamente piatta e sembra una modesta copia tratta da una litra di Naxos. Meno opinabile è l'osservazione da fare al rovescio, al grappolo d'uva con le lettere dell'etnico.
Se proviamo ad accostare il rovescio della litra Lanz con uno di una normale e nota litra della stessa zecca, proveniente da un'asta Busso Peus, già accennata nella mia precedente postazione:
troviamo che praticamente siamo di fronte a un conio molto simile, con identica disposizione delle lettere dell'etnico, ma nell'esemplare Lanz le lettere poste a destra appaiono molto irregolari e incongrue e nemmeno giustificate da un maggiore grado di usura. La lettera P ("rho") ha praticamente perso la sua asta e la lettera M, seppure con posizione ed andamento identici rispetto all'altro esemplare, risulta essere praticamente uno sgorbio e non è più una vera lettera M.
Di fronte a questi oggettivi elementi mi sento costretto ad avanzare almeno dei dubbi sull'effettiva autenticità dell'unicum, che potrebbero essere meglio dipanati da un diretto esame da persone qualificate e magari dalla comparsa di un secondo diverso esemplare e quindi con più elementi di valutazione.
Il mio non è affatto spirito di polemica, ma semplicemente desidero mettere a disposizione i vari elementi che possano meglio "inquadrare" una litra altrimenti di grande importanza numismatica e dipanare possibili dubbi di autenticità.
E' importante avere sempre un sano spirito di osservazione e anche di critica, per il bene della numismatica.