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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/29/11 in tutte le aree
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VENEZIA DECRETA DI RESISTERE AGLI AUSTRIACI (1849) D/ OGNI VILTA' CONVIEN CHE QUI SIA MORTA - Figura i donna che rappresenta la Repubblica Veneta con bandiera spiegata e spada nella mano destra, alla sua sinistra Leone di Venezia. R/ L'ASSEMBLEA / DEI RAPPRESENTANTI / DELLO STATO DI VENEZIA / IN NOME DI DIO E DEL POPOLO / UNANIMEMENTE / DECRETA / VENEZIA RESISTERA' ALL'AUSTRIACO / AD OGNI COSTO / A TALE SCOPO IL PRESIDENTE MANIN / E' INVESTITO DI POTERI ILLIMITATI / VENEZIA II APRILE MDCCCXLIX / IL PRESIDENTE G. MINOTTO / I VICEPRESIDENTI L. PASINI G. B. VARE / I SEGRETARI G. PASINI / G. B. RUFFINI A. SOMMA / P. VALUSSI. Bronzo, mm 50 - Autore ANTONIO FABRIS, zecca di Venezia2 punti
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Ciao a tutti. allora informo quanti fossero interessati che sono in contatto con un venditore per l'acquisto di 2 rotolini della commemorativa slovacca 2011. Al momento credo che il costo a moneta( comprensiva della spedizione fino a casa mia) sia tra i 2,50 e i 2,70 €. A questo chiaramente si devono aggiungere le spese di spedizione da me a voi e il costo della busta. per il momento non c'e' nulla di definito, ma se volete potete lasciare qui le vostre adesioni all'operazione. Spero di dare entro un paio di giorni la disponibilita' effettiva e il costo preciso delle monete. Scusate solo una precisazione sulla modalita' dell'operazione; alla razzia potra' partecipare chiunque, però gli utenti con piu' di cento messaggi avranno la precedenza sull'assegnazione delle monete.1 punto
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Ciao Gianfranco, La Sarmazia era la vasta pianura a nord del Mar Nero abitata dai Sarmati. Secondo gli antichi il Don (in latino Tanais) la divideva in Sarmazia europea e Sarmazia asiatica. I Sarmati costituivano un’antica popolazione iranica che inizialmente abitava nelle vaste pianure della Russia meridionale a est del Don. Piccoli e di corporatura massiccia, biondi, nomadi, abili cavalieri e arcieri (così li descrive Erodoto), i Sarmati erano affini agli Sciti, anzi la tradizione, per spiegare la presenza delle loro donne a fianco degli uomini in battaglia, li faceva derivare dall'unione degli Sciti con le Amazzoni. Divisi in vari gruppi molto diversi tra loro: i Roxolani, i quali si insediarono nei territori occupati dagli Sciti a nord e a nord ovest del Mar Nero (tra il III secolo a.C. e il II d.C.) e con essi, in un primo momento, stabilirono un rapporto di alleanza. Quando questo rapporto venne meno i Sarmati conquistarono i territori degli Sciti assoggettando la popolazione al loro potere. gli Iazigi, che si insediarono nei territori a ovest dei Daci, a sud dei Germani e sia a est sia a nord del Danubio tra il III secolo a.C. e il II d.C. gli Aorsi dei quali pur sapendosi poco, è probabile fossero stanziati nei pressi del regno del Bosforo a sud-est degli Alani. gli Alani, i quali si insediarono ad est del Mar Nero a nord del Caucaso e degli Aorsi e qui ci vengono descritti dai Romani come allevatori di cavalli. Furono la popolazione Sarmatica di più lunga durata, in parte si convertirono al cristianesimo ortodosso nel IX secolo, combatterono contro i Mongoli prima, e accanto ad essi poi (una serie di tombe, forse di guerrieri Alani cristiani è stata rinvenuta in una necropoli mongola in Corea), gli Alani rimasti si stabilirono sul caucaso occidentale, dove subirono una più o meno forte influenza turca ed islamica nel XIV-XVII secolo, e poi un processo di parziale russificazione tra il tardo '700 e i giorni nostri. Attualmente sono noti come Osseti. ... premuti a loro volta dalle migrazioni dei popoli asiatici, andarono man mano avvicinandosi ai confini dell'Impero romano, col quale vennero in conflitto a più riprese. Entrati in rapporto di clientela coi Romani nel sec. I dC, all'epoca di Nerone, fecero parte nel secolo successivo di quella vasta coalizione barbarica che sconvolse per anni il confine danubiano e che fu poi respinta da Marco Aurelio. Al tempo dell'imperatore Augusto sappiamo dalle sue Res Gestae Divi Augusti che: « 31. [...] Nostram amic[itiam petie]run[t] per legat[os] Bastarnae Scythaeque et Sarmatarum qui sunt citra flumen Tanaim et ultra reges. Albanorumque rex et Hiberorum e[t Medorum]. » « 31. [...] Chiesero la nostra amicizia per mezzo di ambasciatori i Basrani, gli Sciti e i re dei Sarmati che abitano al di qua e al di là del fiume Tànai, e i re degli Albani, degli Iberi e dei Medi . » Sappiamo che ai tempi dell'imperatore romano, Marco Aurelio, quest'ultimo voleva fare dei territori compresi nell'arco carpatico tra Dacia e Pannonia inferiore una nuova provincia chiamata Sarmatia. Lo stesso si scontrò con i sarmati durante le guerre marcomanniche tra il 169 e il 170 d.C. Erano gli inizi del 169 quando Lucio Vero fu colpito da infarto, a soli due giorni di viaggio da Aquileia, lungo la strada che conduceva da Concordia Sagittaria ad Altino. I due imperatori avevano deciso di far ritorno a Roma, dietro le insistenti pressioni del fratello Lucio, che moriva tre giorni dopo. Marco Aurelio era così costretto a tornare a Roma per le esequie del fratello. Il grosso dell'esercito, anche in mancanza dei due imperatori, potrebbe essersi andato concentrare lungo i confini della piana del Tisza. Marco voleva punire i Sarmati per aver compiuto, l'anno precedente, un'incursione nella provincia della Dacia, ora che aveva concluso trattati di pace con le popolazioni suebe (Quadi, Marcomanni e Naristi) che gravitavano lungo i confini del medio Danubio. Il conflitto sarmatico si rivelò molto difficile per i Romani, costretti a lasciare sul campo di battaglia altri due governatori delle tre Dacie: Calpurnio Agricola e Claudio Frontone, mentre solo con la fine dell'anno, Marco fu in grado di raggiungere il fronte in questione, accompagnato dal nuovo genero Claudio Pompeiano (nominato primo consigliere militare), che aveva sposato di recente la figlia Lucilla, vedova di Lucio Vero. Gli scontri poi ripresero nell'epoca costantiniana. Nel sec. IV, al tempo delle grandi migrazioni dei Goti e degli Unni, vennero da questi assorbiti e scomparvero definitivamente. Tratto da Wiky e da http://www.summagallicana.it/lessico/s/Sarmazia.htm Come contributo numismatico porto questo megalione aureo di Costantino II (da acsearch). AV - medal to 1 1 / 2 Solidi 6.84 g Treveri 322/323 Av: IVN NOB C CONSTANTINVS FL CL, laurel-crowned bust of Constantine II with paludamentum cuirass on the right. Rv: PRINCIPIA IVVENTVTIS / / Sarmatia, Constantine II standing left, holding globe and spear, his right foot on the knee of a kneeling before him, Sarmatians, who has his hands raised in supplication to the princeps. RIC 360th Coh - see 139 (2 solidi). Gnecchi P. 24.6 (not shown). extremely rare. This medallion was minted on the occasion of a victory over the Sarmatians in 322nd. Ciao Illyricum1 punto
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Ma scusate, avete visto che monete ha trovato? Ma che bisogno ce' di trattarlo come un tombarolo forsennato e bramoso? E' proprio vero, chi ruba un uovo per sfamarsi va di sicuro in galera, chi ruba miliardi gira in panfilo, che italietta....... Corallino1 punto
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vuoi dire che è per quello ? :lol: :lol: :lol: tutti i giorni ci dona di qualcosa di fantastico....1 punto
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Personalmente trovo la serie Impero non irresistibile dal punto di vista iconografico, anche se come stile non sarebbero nemmeno poi così brutte. Certo, a mio modo di vedere l'acciaio, pure eccezionale in quanto a durata e quindi ottimo dal punto di vista pratico, dal punto di vista estetico è la morte della numismatica. La serie Impero (includendo in questa serie pure i tagli minori in rame/bronzo) certamente non rappresenta il punto più alto della produzione artistico/numismatica di Vittorio Emanuele III, anzi, diciamo in tutta franchezza, ne ha rappresentato una triste conclusione, visti i capolavori precedenti; ciononostante ammetto che una serie del genere, se fosse finita sui tondelli in argento che si usavano qualche tempo prima, avrebbe fatto tutt'altra figura.1 punto
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Il tuo oggetto, senz'altro richiamerà tanta nostalgia per il tempo passato , ma è una testimonianza di quanto è cambiato il "quotidiano in questo secolo! ...Quanti gesti non si fanno piu' ! L'immagine riprodotta è di buona fattura.! Probabilmante è un'opera in serie di questo autore abbastanza rinomato. http://www.maxleverr...il-francais.htm Ciao Jagd1 punto
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Medaglia devozionale di protezione,ovale,in alluminio, periodo,1920-1940 circa,di produzione francese. D/ San Cristoforo ,che tiene Gesù Bambino sulle spalle,benedicente con la mano dx,nella sx regge l'ekumenikon. R/ Auto d'epoca con due passeggeri a bordo. Ciao Borgho.1 punto
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Mio nonno era un collezionista. Mi ricordo di aver passato ore con lui a guardare e toccare le monete. A mio nonno piaceva toccare le monete. Ho sempre avuto la senzazione che per lui le monete andavano godute in mano. Gli piaceva accarezzarle e lisciarle prima di rimetterle giu' nel velluto. Certamente avrebbe fatto meglio a non toccarle ..... Ma erano altri tempi e non si parlava di microscopio elettronico e di MS-70. La perfezione aveva un altro significato e sapore. Piu' immediato ed umano e meno astratto e meccanico ....:)1 punto
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Apparentemente, le ambizioni di Dexter superavano le sue capacità di ottenere un profitto, e a volte sembrava che andasse alla deriva da un progetto all'altro. Nel 1833 visitò il Texas, restando ammaliato dalle sue potenzialità. Vendette una parte dei suoi immobili in Alabama per acquistare merci di vario genere da esportare in Texas, ma l'affare si rivelò disastroso e lo condusse presto alla bancarotta. Stavolta non riuscì a evitare la prigione per debiti. Fu rinchiuso in quella di Mobile, Alabama, dove morì di febbre gialla il 2 novembre 1837 Si ignora il luogo della sua sepoltura. Gli storici successivi hanno variamente dipinto Dexter, come un visionario e un sognatore, che contribuì a fondare la capitale dell'Alabama o, meno caritatevolmente e più precisamente, come un farabutto Oggi possiamo dire che, in fondo, è stato tutte e due le cose insieme....una simpatica canaglia Gli dedichiamo ancora un ritratto realizzato nel 1833, a 54 anni, mentre l'altro mostrato nel post #11 lo ritrae più giovane, in un periodo non precisato tra il 1800 e il 1819. E con questo è tutto petronius1 punto
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questo è ad oggi il resoconto delle spedizioni effettuate. mancano all'appello ancora le prioritarie inviate a vsvsvs, robe79 e fulvione. inoltre manca ancora la conferma di arrivo della raccomandata "parmigiana", in giacenza comunque presso l'ufficio postale ;) e quella di sarasofia, che monitorata dalcol servizio dovequando , sembra si stia facendo un bel giro per la toscana prima di arrivare al destinatario.1 punto
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