Ho acquistato il MIR Napoli alcuni giorni addietro e l'ho trovato notevolissimo.
Da collezionista di monete duosiciliane non posso che apprezzare un'opera che segna un passo avanti al pur notevole Pannuti-Riccio e rende accessibile con migliore dovizia di informazioni la monetazione napoletana ad una platea certo piu' vasta di appassionati.
Ragionevole e incontestabile quanto asserito da altri che non sia "l'opera omnia" sul tema, ma non ne avrebbe senso e non è lo spirito editoriale che ispira la collana M.I.R. dell'ottimo dott. Varesi.
Ogni collezionista o benintenzionato raccoglitore di monete partenopee sa bene che le fonti informative sono molteplici, frammentate e disperse; Cagiati, Pannuti, Riccio, il CNI, gli scritti del Bovi, del Prota, del D'Incerti, del de Sopo, i volumi del M.E.C., i bollettini del Circolo Numismatico Napoletano, gli scritti del Rasile, i bollettini del Circolo Rasile di Formia, e si potrebbe continuare ancora. Ma che utilità avrebbe cercare di integrare in un unico testo tutto questo e su un periodo di tempo così lungo? Quanti maggiori e peggiori limiti incontrerebbe un'opera simile?
Il libro del Fabrizi ad un prezzo ancora ragionevole puo' avvicinare molti appassionati ad una monetazione complessa, ricca, stilisticamente e artisticamente varia e affascinante.
Durante l'ultimo colloquio telefonico che ebbi con l'Avv. Grossi alcuni mesi prima della sua dipartita, si parlò del "Le monete di Napoli" per il quale l'Avvocato lamentava le incompletezze e le mancanze che potevano essere ovviate in una ipotetica seconda edizione, pur nel rispetto del carattere strettamente tipologico dell'opera. Il M.I.R. Napoli è andato, a mio avviso, ben oltre le intenzioni di revisione del Grossi.
Da parte mia solo complimenti all'Autore ed all'Editore oltre ad un grazie di vero cuore.