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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/19/11 in tutte le aree

  1. Buon Giorno, inizio con una immagine. Fiorino oggetto dello studio Apro una parentesi per discostarmi dalle ultime annotazioni nella discussione sulla classificazione dei Fiorini. L’argomento è relativo ad alcuni dubbi che mi sono sorti in merito alla classificazione di una moneta che avevo, in un primo tempo, classificato in modo superficiale sulla scorta del segno di zecca. Uno studio più attento, rivelando alcune incongruenze stilistiche, ha confermato che la moneta non poteva essere quella ipotizzata; come conseguenza, mancando un segno confrontabile in un periodo stilisticamente compatibile, mi sono trovato privo di riferimenti. Il segno è (o meglio per essere precisi, sembrerebbe essere) quello descritto come “due foglie di quercia con gambo”. Il Fiorino con questo segno è classificato dal Bernocchi al numero 235 tra i fiorini di tipo IV più antichi, nella catalogazioni non sono indicate varianti.
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  2. Ciao Francesco, so cosa vuoi dire quando parli di accorparli, ma quello che desidero fare, per tutti gli appassionati di questa monetazione e un discorso diverso da come è stato fino adesso sviluppato. Il lavoro che intendo portare avanti è proprio l'esatto contario.....cioè disunire le monete dai propri Sovrani, Vorrei uscire dalla consueta catalogazione di tale monetazione che negli anni si è presentata sempre alla stessa maniera. Il CNI, il Cagiati, il P.R., il MIR, Andreani e i cataloghi prezziari come il Monetenegro ed il Gigante hanno tutti nel corso degli anni riprodotto le monete di Napoli catalogandole per Sovrani, io vorrei dargli un vestito nuovo. Sono sicurissimo che chi colleziona monete di Napoli, dal principiante al più noto collezionista, desidererebbe vederle raggruppate per Nominale, di semplice e veloce consultazione. Se dovessimo chiedere anche al più esperto di questa monetazione quanti tipi (base si intende e in riferimento al solo numero) di Coronati o Carlini o Ducati e così via, sono stati coniati nel Regno di Napoli ....beh...io credo che la sua risposta...... si farebbe attendere. ;) Ciao e grazie
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  3. Saint Die? http://www.genealogie-lorraine.fr/info/blasons_88.php?blason=SAINT_DIE Qui una spilla per il giubileo del 1933: http://cgi.ebay.fr/JUBILE-DE-ROME-1933-PETITE-MEDAILLE-EPINGLETTE-EMAIL-/250820921545
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  4. Buona Domenica jagd In araldica si chiama Croce Patriarcale, la tua ha anche le estremità a trifoglio. Quindi dovrebbe essere una Croce Patriarcale Trifogliata. La Croce Patriarcale la si può trovare nello stemma dell'Ungheria (forse la più famosa) La stessa Croce la si trova anche nello stemma slovacco ed è simile anche alla Croce di Lorena. La tua è molto carina, con lo smalto azzurro; non credo sia molto vecchia, ma per questo cedo la mano a chi è più esperto di me in Crocefissi. Saluti Luciano
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  5. Ringrazio Michele per la risposta, che francamente non avrei saputo dare con migliore chiarezza. Ed in parte potrei essere d'accordo con la sua interpretazione, ma non sono persona di legge e di certo (e direi per fortuna...) non spetta al consulente numismatico dare indicazioni, appurata la culturalità o meno del bene, su chi ne possa essere il proprietario e quale destino tali materiali possano avere, visto che sono elementi da valutare a seconda del modo, luogo, data di rinvenimento o altra documentazione attestante la legale acquisizione del bene, etc... Per questa ed altre decisioni prese dai giudici vi allego il seguente link dove trovate anche alcune delle sentenze della corte di cassazione (devo dire che non mi pare mai in merito a sole monete, ma sempre per materiali archeologici da soli, o insieme anche a monete), come richiesto in un post anche da elledi: http://lexambiente.i...-culturali.html . Per chi volesse non sono letture leggere e gradevoli, ma senz'altro istruttive... Detto questo, riprendo il discorso in merito agli altri due quesiti posti da bizerba62, ovvero: 1. Da cosa desumete la rarità del materiale che vi fanno esaminare? 2. Da cosa desumete il pregio del materiale che vi fanno esaminare? Per questo ricordiamo ancora una volta che nel nostro caso bisogna fare riferimento all'articolo 10 del CBC al punto 4 lettera b nella la modifica introdotta dalla lettura del D.Lgs. 156/2006: "Sono beni culturali le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonchè al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio, anche storico" Quindi si tratta di stabilire rarità e pregio anche storico in base all'epoca, alle tecniche ed ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento. Personalmente, a parte rari casi in cui la tecnica ed il materiale impiegati dimostrino un qualche carattere di eccezionalità e/o di rilevanza storica (ad esempio monete per le quali sono stati impiegati per primi certi procedimenti di produzione, sia che essi siano noti sia che, a maggior ragione possano anticipare, o mutare le conoscenze circa l'applicazione di un certo procedimento produttivo; prove particolari; monete prodotte da conii evidentemente rilavorati su precedenti; alcune ribattiture o punzonature particolarmente significative; materiali non noti in precedenza per quelle tipologie monetali, etc..), gli elementi tenuti in considerazione maggiormente sono l'epoca ed il contesto di riferimento, ai quali spesso anche le valutazioni sul materiale e le tecniche di produzione, come per quanto concerne altri aspetti, possono essere spesso ricondotti. Infatti vi sono delle epoche in cui le monete sono senz'altro più rare per il regime delle coniazioni e per la struttura delle società in cui sono state prodotte e dei contesti storici ed artistici di riferimento in merito ai quali va considerato il possibile pregio (ovvero valore, inteso anche in senso storico) degli esemplari da valutare. Ad esempio buona parte delle monete alto-medievali prodotte in area italiana centro-settentrionale sono mediamente più rare delle monete coniate posteriormente alla fine del X secolo, con anche alcuni casi di vera e propria eccezionalità (ne è stato discusso uno di recente nella sezione medievale del sito ...). E lo stesso si può dire per altri periodi ed altre emissioni: ma ovviamente bisogna considerare caso per caso. Anche il contesto socio-economico ed artistico-culturale di riferimento e le domande storiche alle quali le monete in quanto fonti possono rispondere sono importanti, e per questo vanno valutate le informazioni che potrebbero scaturire dagli aspetti tipologici, intrinseci ed eventualmente anche quantitativi delle monete prese in esame rispetto a quanto conosciuto, prendendo in particolare considerazione soprattutto gli eventuali elementi di novità. Infine vanno tenuti presenti momenti storici e contesti di riferimento particolari: vedi ad esempio casi di monete battute in zecche ossidionali, o di coniazioni di necessità, etc… In merito a tutti questi elementi si possono quindi considerare gli aspetti di rarità e pregio disgiuntamente, anche se di frequente, per ovvii motivi, risultano correlati. 1) Rarità Intesa come rarità tipologica e/o dell'esemplare specifico nell'ambito della sua tipologia (tendendo in alcuni casi ad escludere le varianti minimali in linea di quelle già note, come ad esempio le varianti di interpunzione in monete bassomedievali o di età moderna). Come già detto i ripostigli, a seconda della composizione (cronologia, zecche, associazione) sono soggetti a valutazione particolare dato il valore culturale che può avere l'insieme in merito all'eventuale rarità o irripetibilità dell'associazione, al di à della rarità e/o del pregio dei singoli pezzi che lo compongono.Questa verifica può essere effettuata sulla base dei controlli tra le fonti che in genere si utilizzano all'uopo, a seconda di quelle disponibili per le diverse tipologie monetali, ovvero: - Repertori generali - Repertori tipologici particolari e monografie. - Cataloghi di collezioni pubbliche e private - Cataloghi d'asta e listini di vendita post 1870 - Repertori di ritrovamenti - Altre schedature bibliografiche su ritrovamenti, collezioni pubbliche e private, e studi particolari; più raramente proprie schedature inedite. 2) Pregio Ovvero il valore, non solo e non tanto economico (suscettibile di variazioni anche notevoli in base a fattori esterni a considerazioni prettamente storico-numismatiche), ma direi anche artistico e/o, come ricorda anche la legge, soprattutto storico delle monete prese in esame. Si tratta di un elemento importante che in parte può scaturire dalla rarità, ma può anche esularne a seconda: 1) del tipo di moneta, dell'elaborazione e dello stile del suo conio, del materiale in cui è realizzata e del suo grado di conservazione rispetto alla media nota (pregio artistico e direi numismatico in generale), ovvero 2) del suo potenziale informativo dal punto di vista storico per caratteristiche estrinseche ed intrinseche, sia come singolo esemplare, che eventualmente insieme ad altri della medesima cronologia e/o tipologia, ovviamente in base al contesto di riferimento circa la sua produzione ed uso in termini generali nonostante la decontestualizzazione (pregio storico). Quest'ultima considerazione è quella forse più "delicata" insieme al riferimento al contesto di riferimento introdotta con il D.Lgs. del 2006, perchè può essere soggetta a maggiore discrezionalità da parte di chi deve effettuare la valutazione, anche in base alle proprie conoscenze numismatiche e storiche (e direi in senso lato anche archeologiche). E questo non solo per monete con presunta provenienza da sottosuolo, o da fondale marino, ma anche per esemplari decontestualizzati. Ad esempio, potrei supporre che un perito che avesse principali conoscenze in numismatica antica e che magari dovesse periziare i brutti denari medievali di Lucca (oggetto di una lunga discussione nella sezione apposita del forum di questo sito), li valuterebbe tutti come privi di pregio e rarità degnandoli appena di un'occhiata, visto che a seconda dei periodi ne sono stati battuti molti e talvolta presentano dei coni abbastanza "crudi", che non sono neppure facili da leggere (ed anche sul mercato spesso hanno un valore economico piuttosto basso, visto che pochi li "guardano" davvero...). Probabilmente invece se li dovessi valutare io, che li sto studiando da anni, e ne trovassi uno riportante elementi tipologici o intrinseci veramente nuovi di valore informativo dal punto di vista storico (non è frequente, ma se leggete la discussione può capitare…), magari lo segnalerei, anche se graduando a seconda di casi il riferimento alla presunta eccezionalità. La stessa cosa ovviamente può valere per qualsiasi altra serie monetale di qualsiasi periodo. Per tali motivi, anche prima della nuova definizione introdotta dal decreto nel 2006, personalmente ho accettato di effettuare, come già detto, consulenze quasi esclusivamente per monete di età medievale e di età moderna, per le quali mi sono meglio note non solo le caratteristiche numismatiche, ma anche la reale rarità fatta la media tra presenza sul mercato, nelle collezioni private ed ritrovamenti (ad es. spesso le monete "piccole" sono le meno presenti nelle collezioni mentre sono certamente le più frequenti tra i ritrovamenti e viceversa) e soprattutto il contesto geografico e storico di riferimento. Ecco qua: parlando in termini generali, spero di non essermi espressa troppo ambiguamente. D'altro canto, per vari motivi di opportunità e di privacy (non soltanto mia...), non vorrei scendere troppo in dettagli in una discussione con questo grado di diffusione pubblica, mentre sono senz'altro disponibile a fornire elementi di ragguaglio più precisi qualora fossero utili ad un tavolo tecnico specifico. Aspettando vostre eventuali considerazioni in merito, vi saluto cordialmente MB
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  6. Occupandomi da poco di queste monete i miei riferimenti iconografici sono limitati; non ho riscontri di questa tipologia ai quali attingere, unico richiamo a questo segno, un articolo già precedentemente citato (discussione sulla classificazione dei Fiorini post 27 e seguenti) di Robert Kool, “ A Thirteenth Century Hoard of Gold Florins from the Medieval Harbour of Acre”, che riporta la descrizione e le immagini delle monete recuperate nelle campagne di scavi descritte nello studio. Dalla osservazione delle immagini penso di poter escludere che la moneta elencata nella posizione 19 (si allega un ingrandimento del segno oltre alla immagine della moneta tratta dalla tavola di riferimento) corrisponda alla classificazione indicata e si tratti invece di un segno “Rocco” inciso in modo approssimativo ( oppure impresso con poca cura, o ancora, frutto di una doppia battitura, quest’ultima, per altro non rilevabile a causa delle immagini poco definite, sono diverse le cause che potrebbero produrre questo tipo di effetti ). immagini estratte dalle tavole dell’articolo citato. Nel ripostiglio, del quale è proposto un limite superiore per la datazione, sono presenti Fiorini di tipo IV o precedenti; sono presenti in particolare Fiorini classificati “vicini” a quello con il segno in questione. La datazione proposta è ragionevole e supportata anche dalle caratteristiche delle monete descritte, le peculiarità del luogo di ritrovamento in mare, in un’area “trafficata”, pur non escludendo in assoluto la possibilità di “inquinamenti” ,per le caratteristiche stilistiche evidenziate oltre che per il fatto che la dispersione di Fiorini in mare non è propriamente una attività comune, consentono di trascurare una simile eventualità. Rimando all’articolo disponibile sul web per approfondire il tema. http://antiquities.academia.edu/RobertKool/Papers/322782/A_Thirteenth_Century_Hoard_of_Gold_Florins_From_the_Medieval_Harbour_of_Acre
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  7. Segnalo scambi positivi con francy78 e thommys, un punto di buona reputazione ad entrambi!
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  8. Grazie a tutti per i complimenti :) mi sono già attivato per rendere questo lavoro pratico e fruibile a tutti i frequentatori del sito ;) A presto Pietro
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  9. Scusate ma mi rendo conto che così fatto (per la sua grandezza) è brutto da vedersi :( A breve contatterò qualcuno per cui posso farne degli articoli e postarli nell'apposita rubrica, anche perchè qui, quando andrò avanti con gli altri Nominali ci sarebbero pagine e pagine da postare. ;) Per adesso spero che vada bene lo stesso. Grazie
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  10. Buond sono queste le varianti che sto cercando e premetto che mi van bene in qualunque condizione esse si trovino Repubblica 200 lire: 1978 (variante collo lungo), 1979 (variante testa pelata) 100 Lire: 1972 (variante /) 20 Lire: 1970 (zecca P) 10 Lire: 10 lire 1991 (variante col rovescio capovolto) e per quanto riguarda la città del Vaticano ecco quelle che cerco: Città del Vaticano 50 lire: 1970, 1980, 1981, 1986, 1989, 1990, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001 100 lire: 1996, 2000, 2001 200 lire: 1979, 1981, 1982, 1986, 1988, 1996, 1999, 2000, 2001 500 lire: 1982, 1986, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001 1000 lire: 1999, 2000, 2001 Se avete qualcuna di queste monete scrivetemi un MP, ho qualche moneta del regno, repubblica, euro e mondiali. Mandatemi la vostra mancolista oppure vi posso mandare la mia lista delle doppie. Un saluto, Post
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  11. Senz'altro,Cecco e ben volentieri :) Però i venditori dei mercatini sono scafatissimi,questa è stata una distrazione del capo banchetto che ha lasciato fare al suo vice! :)
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  12. Il '48 può valere quei soldi solo se è in alta conservazione, cosa assolutamente impossibile da stabilire con foto così sfocate e scure. Se BB vale non più di 5 o 6 Euro. Per il 10 cent di SM serve anche qui una foto: se la moneta è circolata è il valore è di pochi Euro.
    1 punto
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