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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/30/11 in tutte le aree

  1. ciao a tutti viste alcune rimanenze da mie razzie ma soprattutto da miei acquisti recenti alle zecche propongo per chi vuole queste monete - 2010 2 Euro Commemorativo Italia Cavour : disponibili 2 monete fior di conio da rotolino Euro 2 a moneta - 2011 2 Euro Commemorativo Lussemburgo : disponibili 11 monete fior di conio da rotolino Euro 2,3 a moneta - 2011 2 Euro Commemorativo Slovenia : disponibili più di 50 monete in fior di conio da rotolino Euro 2,4 a moneta - 2011 2 Euro Commemorativo Italia 150° Unità : disponibili 25 monete in fior di conio da rotolino Euro 2 a moneta - 2010 USA 1/2 Dollar : disponibili 19 monete fior di conio da rotolino Euro 0,4 a moneta ho anche in avanzo 1-2-5-10-50 cent Estonia 2011 (una per tipo) per chi le vuole al facciale Queste monete sono già a mia disposizione, e sono state acquistate dalle zecche abbinate ad altre monete (oppure prese alla Banca d'Italia) Le metto a disposizione di tutti, senza limiti di numero (comunque senza eccessi di richieste in modo da renderle disponibili al maggior numero di utenti) Priorità agli utenti Moderatori-Curatori- Razziatori - Utenti Oro- Utenti Senior Spedisco sia raccomandata sia con prioritaria ma anche eventualmente con posta assicurata. Sappiate pero' che : - prioritaria a vostro rischio e pericolo. In caso di smarrimento nessun risarcimento dalle poste - raccomandata : in caso di smarrimento-perdita da parte delle poste, le poste risarciscono 25 euro + costo spedizione (quindi non risarciscono mai oltre i 30 euro , indipendementemente dal contenuto) Per chi volesse una consegna a mano si puo' fare .. (area milanese) oppure ad esempio anche con un incontro al Veronafil (andrò il 21 maggio probabilmente..) Spero di essere utile . Ciao
    1 punto
  2. mi ricorda un rolabasso di desana di Giovanni Bartolomeo Tizzone (1525 - 1533).... al diritto aquila a due teste coronate, intorno CESARIS MAXIMILIANI MVNVS al rovescio la croce gigliata, intorno IN HOC SIGNO VINCES dovrebbe avere un diametro di una trentina di mm.... se lei non è tanto comune.... puoi fare una foto migliore?
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  3. Ciao Alberto "Ritieni possa essere un numero sufficiente per avere un certo "peso" ?" In effetti si tratta di una realtà associativa numericamente poco significativa. Però ha il pregio di "coprire" tutti i settori interessati (commercianti, collezionisti, studiosi ecc.), ha buoni rapporti con referenti di quella che potremo definire la Controparte (il primo che mi viene in mente è il Dott. Catalli.......), so che ha contatti e annovera fra i propri iscritti anche esponenti della Magistratura...............e poi, se non erro, il famoso "2-decies" era stato promosso proprio da questa Associazione. Che poi sia andata come è andata è un altro paio di maniche ma credo che proprio Voi professionisti numismatici, all'indomani dell'introduzione del 2-decies, abbiate tirato un bel sospiro di sollievo.............. D'altra parte, in alternativa alla N.I.A., chi vedresTi? C'è oggi in Italia un organismo alternativo alla N.I.A. con le stesse o maggiori capacità rappresentative e di elaborazione? Direi poi che la N.I.A. potrebbe anche solo fungere da "capo fila" di un raggruppamento che al momento decisivo possa fare fronte comune e condividere la stessa iniziativa...... Quello che a me pare che manchi è invece la capacità di creare opportunità di incontri con la Controparte (metterei davanti a tutti l'Ufficio legislativo del MIBAC) per capire almeno se ci sono spazi di discussione per una riforma o almeno per una interpretazione adeguatrice delll'attuale normativa. Al "tavolo", il nostro settore dovrebbe essere rappresentato dagli esponenti più autorevoli (e ce ne sono....) e potrebbe fra le altre cose presentare un dossier contenente le anomalie giudiziarie che si riscontrano ormai da anni su tutto il territorio nazionale (un numero consistente di archiviazioni ed assoluzioni per vicende processuali praticamente identiche fra loro). Lo scopo sarebbe quello di far innanzitutto rilevare l'ingiustizia sostanziale commessa ai danni dei cittadini vittime di questi procedimenti e lo sperpero di danaro pubblico per movimentare una "macchina" che non va da nessuna parte. A questo tavolo ci devono però anche essere necessariamente i rappresentanti dei funzionari delle Soprintendenze e delle Università, che le Procure nominano quali loro periti e che sono i veri "aghi della bilancia" in questi procedimenti. Se si partirà con un confronto che presupponga, innanzitutto, questo tipo di partecipazione (e non una sorta di "adunanza sediziosa" fra collezionisti incavolati, che si scaricano addosso le loro disavventure e che attaccano a testa bassa le istituzioni...fra l'altro assenti) forse qualche possibilità di trovare una soluzione non la si può escludere...... M.
    1 punto
  4. Caro Oento, secondo me ci sono due aspetti che possono spiegare questa evidenza, uno di tipo "strutturale" ed uno più congiunturale (per i nostri giovani numismatici: Mio collegamento , Mio collegamento 2), che provo ad illustrare in sintesi. A) Quello strutturale è legato alla situazione economica generale delle realtà comunali della Penisola italica, e soprattutto delle "punte" più avanzate come le cosiddette Repubbliche marinare, tra cui Genova. Genova comincia a coniare in un momento in cui l'economia è in forte espansione (1139-1140) e caratterizzata da una accelerazione degli scambi (dunque aumento in quantità ed anche in velocità ovvero in numero di scambi per unità di tempo), necessitando di mezzi di pagamento (perfezionamento dello scambio) adeguati. Per questo nella seconda metà del XII secolo deve produrre una quantità sempre maggiore di denari, riducendo progressivamente peso ed intrinseco, poichè ad un aumento della domanda, non si riusciva a rispondere con un'adeguata crescita della produzione di nuovi metalli monetabili, in particolar modo l'argento. Inoltre mi pare evidente che più si svalutavano i denari e più si induceva di fatto al loro rientro in zecca ed alla loro riconiazione, più la zecca stessa - e quindi da un lato il Comune dall'altro gli eventuali appaltatori - potevano trarne profitto. In questo Genova è accomunata a molte città dell'Italia centro-settentrionale, per quanto rispetto ad altre realtà circostanti (vedi ad esempio Lucca e Pisa) riuscì a contenere il fenomeno producendo sempre denari di standard più elevati (non a caso proprio a partire dalla fine XII-inizi XIII secolo sappiamo che il denaro di Genova valeva praticamente il doppio dei denari di Pisa e di Lucca). Questi elementi erano in parte spiegati - anche se in effetti in estrema sintesi - nella discussione che ti avevo segnalato in questo punto di un mio post, che ti ri-incollo qua sotto: "la svalutazione del denaro nel corso del XII secolo, fino alla coniazione dei primi grossi (che ricordo si datano ora 1194 per Venezia, 1194-inizi Duecento per Genova, 1199-primo quindicennio del Duecento per Pisa, con Lucca e Siena), in Italia centro-settentrionale avvenne per: 1) l'anelasticità dell'offerta della materia prima, ovvero disponibilità non illimitata o limitata fino ad un certo punto dei metalli monetabili (sop. argento) rispetto all'accresciuta domanda (cfr. apertura nuove zecche e aumento del volume delle coniazioni anche per sostenerne i profitti; maggiore monetarizzazione della società) 2) mancanza, ancora, di una sufficiente organizzazione del sistema creditizio". Dalla fine del XII secolo le cose cominciarono a cambiare proprio per i motivi suddetti, ovvero lo sviluppo del sistema creditizio, in cui Genova è ancora una volta all'avanguardia, e la coniazione delle monete grosse d'argento, che come dice Spufford mostrano l'arrivo di "new silver" dall'Europa centro-settentrionale (anche se per l'area tirrenica io non escluderei altre fonti). Da questo momento (inizi XIII secolo secolo) anche se la svalutazione del denaro continua, il fenomeno si riduce di intensità e, per così dire, "rallenta"; ed i denari, affiancati da questi altri mezzi di pagamento, cominciano ad essere coniati in misura progressivamente inferiore rispetto al periodo precedente, anche se per Genova si ha una buona tenuta quantitativa fino alla metà del Duecento ed il picco minimo si raggiunge soltanto tra la fine del XIII ed i primi decenni del XIV secolo. B) Il motivo congiunturale potrebbe essere legato alle trattative di Enrico VI con i Genovesi nel 1194 in previsione della sua impresa contro i Normanni di Puglia e Sicilia. Infatti nella sua discesa in Italia, prima di giungere in città, Enrico VI fu raggiunto in Piacenza da una delegazione di Genovesi ai quali confermò il diritto di battere moneta. Nel documento di conferma si dice inoltre: Cum autem ad expedicionem nostram pro regno Sicilie et Apulie obtinendo multis indigeamus sumptibus, de bona voluntate ipsorum Ianuensium ordinavimus ut in civitate eorum de argento nostro moneta cudatur in forma Ianuensi ita tamen (...) da I libri iurium della Repubblica di Genova, a cura di D. Puncuh I/2, p. 19, trascrizione da copia autentica del 1229. Quindi l'imperatore dice che per far fronte alle ingenti spese della spedizione (multis sumpitibus) militare navale che prenderò il largo dal porto di Genova, ordina di far coniare del proprio argento in predetta città secondo il conio o tipo genovese (in forma ianuensi). Ora è possibile che questo documento si riferisca alla coniazione dei primi grossi (di questo avviso è sicuramente Felloni, mentre lo proponiamo in modo probabilistico io e Travaini), oppure ad una abbondante e particolare coniazione di denari. E visto che questi denari con la spina sono molti ed in parte si trovano proprio in Sicilia, personalmente non escluderei che si potesse trattare proprio di queste coniazioni (non a caso sono gli ultimi in ordine di tempo del macro-gruppo che propongo di datare 1170/1180-1210 circa). Forse il cuneo o spina, primo ed unico segno in campo nei quarti del rovescio per lungo tempo fino ai tipi della seconda metà del XIII secolo, potrebbe segnalare questa emissione "speciale" o imperiale. Ecco spero ora di essere stata più chiara. Queste tra l'altro sono cose che ho potuto sempre e solo accennare nelle ultime pubblicazioni su Genova (NAC 2009, Carige 2010, Guida alle zecche 2011), perchè spesso dovevano essere di sintesi e non potevo mai scendere nei dettagli. Mi riproponevo - e mi ripropongo ancora di scriverle in modo più approfondito e diffuso nel prossimo futuro - ma ho colto l'occasione per cominciare ad esplicitarle qui, sperando che possiate capire meglio certe ipotesi o talune attribuzioni (e confidando anche nella correttezza di chi leggesse nel prendere eventualmente "spunto" da queste mie annotazioni, perlomeno citando me ed il forum). In attesa di vostre considerazioni Saluti a tutt* MB
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  5. Non ci credo, non ci credo, non ci credo. :yahoo: :yahoo: Finalmente anche l'ultima busta è arrivata. Dichiaro ufficialmente chiusa questa, a mio avviso, bella razzia. Ora non mi resta che darvi appuntamento alla prossima, mi riprendo un pò di tempo per me e la mia famiglia e poi dopo ferragosto cercherò di portare a termine un'altra razzia. Se ci saranno i presupposti, proverò a fare una razzia con la 2 euro di Malta e la 2 euro portoghese, Ringrazio tutti i partecipanti e chi mi ha dato un pollicione verde :D :D :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: Qui a mio avviso si può chiudere
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  6. Caro Giovanni, in effetti gli oboli sono frazioni in argento. Tuttavia nel post 418 del 30 Gennaio 2010 ho presentato due esemplari di oboli in bronzo di Metapontion (del peso rispettivamente di 8 e 9 gr.; dopo il 330 a. C.), una delle rarissime emissioni greche su cui la scritta OBOΛOΣ compare come contrassegno del valore. Valeria
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  7. 0. Premessa: Religioni e artigianato: due vie ai caratteri originali della storia coloniale greca. Con questa suggestiva definizione Mario Torelli, nel suo ultimo libro "Dei e artigiani. Archeologia delle colonie greche d'Occidente", sottolinea come - le produzioni artigianali e architettoniche risultino fortemente permeate dalla sfera della religione, dei culti e delle pratiche della devozione che i coloni hanno recato con sé dalla madrepatria e che hanno via via sottoposto a una serie di modificazioni successive - proprio attraverso il loro studio sia possibile ricostruire alcuni comportamenti sociali come il simposio o la cerimonialità di rituali come il matrimonio, le dediche votive o le tradizioni patrie di religiosità domestica o funeraria. Tornando a Selinunte, è noto come questa polis affidasse ai suoi templi monumentali il compito di testimoniarne non solo la ricchezza e il potere ma anche la pubblica devozione … In attesa che Piakos completi l'argomentazione della sua tesi sull'identificazione dell'offerente in Apollo, desidererei qui analizzare alcune produzioni artigianali e architettoniche di Selinunte e la religiosità in esse espressa per provare a rilanciare la lettura della raffigurazione presente su quegli autentici capolavori costituiti dai sui tetradrammi/didrammi, la cui produzione Acraf ci ricordava "estendersi al massimo circa dal 445/440 a poco prima della distruzione della città nel 409 a.C. ad opera dei Cartaginesi (alleati della nemica Segesta)." Queste le tematiche che vorrei affrontare con il vostro contributo ...: 1. Un' àgalma speciale: il "Giovane di Mozia"…. da Selinunte! 2. La scena intorno alla figura dell'Offerente su tetradrammi e didrammi di Selinunte 3. Una ipotesi alternativa di identificazione dell'Offerente: non divinità fluviale, non Apollo ma …. Parte I : indagando ancora sull'ineffabile cornetto dell'Offerente … Parte II : l' Heroon e il culto dell'ecista Archegetes
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  8. Come non apprezzare, carissimo Numa numa? Ha ragione Skubydu, è davvero un gioiellino!! E come ricambiare a cotanta bellezza??? Con una suggestione dalla mia Motya! Certo lo stile è diversissimo .... ma quante storie potrebbe raccontare anche questa sorella maggiore, dal polo opposto della bella Sikelia... Ci torneremo ... :P Grazie ancora e Buona Pasqua a tutti! Valeria
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