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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/11/11 in tutte le aree

  1. E' una moneta, corona inglese del 1891 della Regina Vittoria. Ciao Borgho.
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  2. Medaglia devozionale tonda in alluminio, fine XIX inizio XX sec.- D/Gesù in piedi attorniato da 4 fanciulli,sotto i loro piedi cartiglio con sopra scritto; Africa - Asia. Intorno scritta:SINITE PARVULOS VENIRE AD ME- esergo, SANCTA INFANTIA. R/ Maria Immacolata,con mani raggianti, scritta:VIRGO MARIA ORA PRO NOBIS ET PRO MISERIS PARVULIS INFIDELIBUS.Medaglia distribuita dai missionari(propaganda) per le missioni in Africa e Asia,ciao Borgho.
    1 punto
  3. Volevo aprire una discussione su una serie di sesterzi che sono stati messi in vendita da poco nell'ultima asta di aprile di Aureo & Calicò. Ho notato che sono stati presentati una serie di sesterzi molto simili tra loro (lotti dal 1024 al 1029 e 1031 nell'asta battuta in sala 233-2, catalogo a questo Link asta battuta ) tutti con affioramenti del metallo e patina scura da ossidazione in altre zone della moneta. Una seconda serie di sesterzi, molto simili per patina e condizioni generali, e' stata invece messa all'asta nella parte dell'asta per corrispondenza (lotti 2072,2084,2085,2094,2107,2121 nell' asta per corrispondenza ) dichiarandoli quasi sempre come "probabili" padovanini, in alcuni casi il termine probabile poteva essere evitato in quanto in presenza di conii di fantasia. Non notate anche voi molte somiglianze tra le condizioni generali e le patine di queste due serie di monete? Inoltre è oltremodo strano come sesterzi tipo il 1024 e il 1026 siano stati messi all'asta partendo da una base di solo 250 euro, per il tipo e le condizioni sicuramente bassa (il 1024 ha poi realizzato 1000 euro). Vorrei sentire le opinioni degli esperti del forum su queste monete. Il Claudio lotto 1024:
    1 punto
  4. Ciao Jagd - la tua è piu' bella :rolleyes: http://cgi.ebay.it/SANCTA-MARIA-DIVINITUS-CONSECRATA-HOLY-MARY-BRASS-MEDAL-/220698268419
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  5. Ho da poco rimesso mano nella mia biblioteca ed ora posso darti qualche riferimento in più. La Travaini (in La monetazione nell'Italia Normanna, Roma 1995) classifica questo 1/4 di tercenario al n°366 (pag. 228) e ne distingue tre classi (A,B, C). Nella classe A abbiamo un conio ben curato, soprattutto al D/ con la legenda cufica ben leggibile e la lettera C e di forma semilunata. Nella classe B i caratteri sono ben curati, ma la legenda cufica si presenta in maniera grossolana. La lettera C è di forma quadrata. Nella classe C invece è caratterizzata da uno stile più rozzo. La lettera C sempre di forma quadrata. Quello che però contraddistingue particolarmente questa classe è il basso contenuto di argento rispetto alle precedenti emissioni. Su testo leggiamo che la media del contenuto di fino è del 5,5%. Un valore così basso fa supporre un falso, ma (sempre sul summenzionato testo) viene ipotizzato che si tratti di emissioni ufficiali fortemente svilite, giustificando il fatto con le difficoltà di approvvigionamento dell'argento. Fatte queste considerazioni credo che l'esemplare postato rientri nella classe C di questa emissione.
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  6. Dovrebbe essere del periodo di Cosimo III De' Medici (1670 -1723), soldo o 3 quattrini II tipo,M.I.R.,453/2,Ciao Borgho
    1 punto
  7. pezzo tre quattrini per Pisa ma battuto a Firenze.
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  8. Innanzitutto grazie ad Acraf e Numa numa per le interessanti chiose a commento di questa statua davvero unica e che anch'io trovo semplicemente…. ammaliante… :rolleyes: "Poesia marmorea" l'ha definita Guido Ceronetti…. Come dargli torto??? Giulia Sfameni Gasparro, Culti orientali in Sicilia, cita, in Siracusa, la statua in marmo pario di Plutone-Serapide il cui torace, spezzato trasversalmente, è lasciato scoperto dall'himation che avvolge la parte inferiore. Sarebbe interessante poterle confrontare… Concordo assolutamente. In particolare mi ha colpita la veste: un leggero e aderente chitone drappeggiato in mille sottilissime pieghe sinuose che, invece di coprire, esaltano la conturbante sensualità dei particolari anatomici, dando proprio l'"impressione che lo scultore abbia voluto ritrarre un nudo e sia stato costretto a vestirlo..." (A. De Vita) Secondo V. Tusa, un riferimento al mondo punico che può aiutare a comprendere il Giovane di Mozia viene offerto proprio dalle monete di Selinunte del V secolo, su cui si assiste ad alcune variazioni del tipo originario dell'Efebo che appare non più nudo ma ricoperto da una sottile veste trasparente (ce ne aveva già parlato anche Acraf il 13 dicembre 2010 nel suo approfondimento sulla classificazione di Schwabacher - #688), nonchè al passaggio del tipo stesso su una emissione monetale di Panormos. Anche sul tetradramma di Panormos (due soli gli esemplari noti) l'Offerente appare avvolto in una veste stretta ai fianchi e con un lembo riportato sul braccio sinistro che gli lascia scoperto il petto. Interessante come accanto all'Offerente, al posto della statua del toro, della foglia di appio e del ramo d'alloro, compaiano invece una palma e un ariete, simboli consoni alla cultura religiosa fenicio-punica. Auriga / Divinità ?? Forse la dicotomia non esiste, in quanto si potrebbe benissimo trattare sia di una divinità effigiata nelle vesti di auriga vittorioso, sia di un atleta-eroe vittorioso … divinizzato! :rolleyes: Riflessioni sui nessi tra atletismo, culti connessi all'atleta-eroe e politica nelle polis siceliote del V secolo. Il tema della bellezza come attributo dei migliori e come dote dalla valenza oltre che estetica anche morale - kalòs kai agathòs … - risulta ben attestato anche in epoca arcaica da Omero e Saffo… Anche il valore guerresco e il valore atletico sono considerati mezzi di promozione dell'uomo al rango eroico, secondo una morale che risale ad epoca arcaica (si veda in primo luogo Pindaro, ma anche Simonide dei quali abbiamo già avuto occasione di citare alcuni versi ed epigrammi in precedenza). Un esempio di associazione fra l'eccezionale prestanza fisica di un personaggio e gli onori eroici tributatigli è offerto dalla figura di Filippo di Butacide di Crotone, uno dei compagni di Dorieo nella sua tragica spedizione coloniale in Sicilia. Filippo oltre che dotato di grandi mezzi finanziari era anche un atleta e vincitore olimpico (probabilmente nella 65a/66a Olimpiade, nel 520 ovvero 516 a.C.: Erodoto, 5,47,1) nonchè uomo di straordinaria bellezza. L'olimpionico morì combattendo valorosamente contro i Segestani, i quali, narra ancora Erodoto, in virtù della "sua prestanza fisica senza eguali" gli innalzarono un heroon e tributarono sacrifici propiziatori. "Erodoto quindi, pur sottolineandone l'eccezionalità, ha considerato senza alcun sospetto questo culto eroico per Filippo e con altrettanta fiducia hanno guardato ad esso anche alcuni studiosi moderni secondo cui la costruzione di una tomba eroica e i sacrifici in suo onore, trovano una spiegazione 'razionale' e 'oggettiva' nella bellezza di Filippo, quasi che questa appartenesse a un codice universale dei valori." (F.Frisone) (Per il culto eroico tributato a Filippo di Butacide, vedi: L.Moscati Castelnuovo, Filippo di Crotone, figlio di Butacide : un eroe dei Segestani?. Flavia Frisone, Le Thysiai dei Segestani sulla tomba di Filippo di Butacide (HDT., 5, 47) alla luce della 'Lex Sacra' selinuntina'.) Il culto dell'atleta-eroe nel V secolo presenta una forte valenza sia religiosa che politica Francois Bohringer, Cultes d'athlètes en Grece classique: propos politiques, discours mythiques - REA (Revue des Etudes Anciennes) LXXXI, 1979 - nell'ambito di uno studio sull'eroizzazione degli atleti, osserva come le città greche nel V secolo a.C. non eroizzassero gli atleti puramente come riconoscimento delle loro prestazioni agonistiche, quanto piuttosto in vista dei propri interessi politici: un vincitore olimpico era nello stesso tempo una celebrità internazionale e una figura politicamente marginale nella propria città e la glorificazione di tale figura mediante un culto postumo permetteva alla città di "cancellare" episodi poco gloriosi della propria storia recente. Più in generale quindi l'eroizzazione degli atleti serviva agli interessi della città e non a quelli dell'atleta stesso: "Il culto degli atleti nella Grecia classica afferma e rafforza l'unità del gruppo". A non ridurre il fenomeno dell'eroizzazione a una funzione puramente politica della polis, interviene invece E. Kearns, The heroes of Attica, BICS Supplement 57 (1989), che differisce da F.Bohringer nel presupporre che il culto dell'eroe avesse dimensione intrinsecamente religiosa, ma enfatizza anche la prospettiva di coloro che compivano il culto dell'eroe, piuttosto che quella di coloro che erano eroizzati. Il punto di vista di Kearns è condiviso da W. Burkert Greek Religion, 1985: "Ritual and belief are concerned almost exclusively with the death of others; one's own death remains in the dark…" "Rituali e credenze sono connessi quasi esclusivamente con la morte altrui, la propria morte rimane nell'ombra…." (Fonte: Polis. Studi interdisciplinari sul mondo antico. Costabile F.) Importante quindi era la relazione tra l'eroe divinizzato e coloro che ne celebravano il culto eroico… Potrebbe pure il "nostro" Offerente di Selinunte evocare questa religiosità eroica? Un caro saluto a tutti Valeria (continua)…
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  9. Un falso per fusione , sia esso cinquecentesco o successivo, pur patinato, non può ingannare un numismatico dotato di una preparazione normale.... Un falso per coniatura, ringraziando il cielo , è abbastanza raro in quelperiodo, ed è stato quasi sicuramente già repertoriato, per cui con un minimo di biblioteca, ci si mette al riparo da una bella percentuale di abbagli. I pezzi coniati nel 1700 e non repertoriati, forse, sono tra i piu' pericolosi, considerata la tecnica e anche la capacità alchemica dei falsari di allora complice il tempo passato, sono ardui da riconoscere e svelare, tant'è che continuano imperterriti a passare nelle maggiori aste internazionali. Il discorso di comperare SOLO monete con la patina intonsa è un buon consiglio da seguire, ma bisogna anche essere in grado di riconoscere una patina intonsa autentica da una patina finto intonsa applicata , se va bene, su una moneta autentica spatinata e sistemata a modo, se va male, direttamente su un bel falso. E poi, a seguire troppo pedissequamente questo consiglio, ci si ritrova a non comperare un porto d'osti a 1200 euro , solo perché la patina non ce l'ha e l'estensore lo ha catalogato in modo erratio. Le monete e i medaglioni ritrovati dal 1700 alla fine del 1800 venivano regolarmente puliti spatinandoli e poi ritrattandoli con patinature artificiali,non per questo sono meno autentici di altri,. Anzi, considerato quello che si vede nelle aste e sui tavoli, a volte è meglio un bronzo marrone ma ben individuabile nela sua natura, che una bella patacca verde malachite , realizzata in laboratorio. Quanto alla capacità di riconoscere anche i falsi piu' insidiosi, ormai dalle conversazioni fatte quì e dai Workshop scaturiri, dovrebbe essere chiaro che allo stato dei fatti odierno, lo studio dei falsi e delle tecniche relative è ormai una vera e propria professionalità aggiunta, e che impegna a tal punto da portare via , probabilmente, troppo tempo alla professione primaria. Anche per questo si vedono così tante lacune di preparazione. O studi i falsi a tutto tondo e ti tieni costantemente aggiornato, opppure lavori.Il tempo per fare tutte e due le cose ci vuole una bella costanza e passione per trovarlo.
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  10. Grazie Jagd, sei anche un poeta! Il punto tra la 1 alla fine di CVNRAD1 e la R di REX è normale nei tipi con la spina in quel quarto. Più spesso c'è un punto anche dopo la X , dove ti ho chiesto di guardare. Infatti sto registrando tutti i casi certi e ben leggibili dove invece non compare, perchè sono un poco più rari, e per confermare o meno la datazione mi interessava verificare se circolavano insieme con quelli con due punti, dopo la 1 e dopo la X. Questi punti in generale segnano la fine e l'inizio delle parole della legenda, ma nei denari di Genova sono utili per distinguere, insieme anche ad altre caratteristiche, i diversi periodi di coniazione. Nel periodo più antico (1139-1180/1190 circa) non ci sono punti; poi compare la spina nel primo quarto con legenda senza punti; poi un punto; poi un punto e globetto sotto il castello, o altri segni, etc..; poi due punti e così via, fino al 1339. Grazie per aver risposto e per aver postato immagini di dettaglio della moneta (ma anche per il raggio di sole e il petalo di rosa ) Saluti MB
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  11. Nella monetanapoleone 1 è presente all'inteno di un lotto due Muntoni 68 (simile: aggregata religio+signa infidelibus) conservazione MB e BB, manca la foto. Nessun testone come quello che staimo analizzando (muntoni 71) Asta Montenapoleone 4 - non presente questo esemplare. Non ho il catalogo Alma Roma 2000 aimè, qualcuno ha il PDF? mi piacerebbe averlo se esiste Nell'Alma Roma non c'era questo testone, per Roma c'erano 5 testoni di Gregorio XIII tra i quali un "battesimo di Gesù" che era splendido in tutti i sensi :rolleyes: Non so come venissero composti e stampati i cataloghi nel 2000, ma temo che per averne un pdf occorra un'anima pia che scansioni in cartaceo, uno con tanto tempo a disposizione...;) Mi pare che l'armetta sia coinvolta in un salto di conio che l'ha un pò "deformata", è da vedere dal vivo. Il diritto è tanto poroso...:( Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  12. Tetradramma di Segesta con cornetto: eroe fondatore o divinità fluviale??? Nel mio post #191 del lontanissimo :rolleyes: 25 settembre 2009, proponevo la tesi della Caccamo Caltabiano sulla identificazione del c.d. "Cacciatore" sui tetradrammi di Segesta di fine V secolo. Il Cacciatore: Egeste o Crimiso ? " Significativa la presenza sulla monetazione di Segesta dei decenni finali del V sec. a. C. di un giovane cacciatore accompagnato da due cani, identificato con Egeste, fondatore di Segesta, figlio della troiana Segesta e del fiume Crimiso, ovvero con il Crimiso stesso. Su tale problema MARCONI, art. c., 1081-1090 che identifica il cacciatore con Egeste, distinguendolo dal tipo caratterizzato da corna sulla fronte, presente sul tetradrammo della collezione De Luynes (E. BABELON, Catalogue de la Collection De Luynes. Monnaies grecques. I. Italie et Sicile, Paris 1924, 217, nr. 1121), in cui lo studioso riconosce Crimiso. Riteniamo, tuttavia, piuttosto problematica tale distinzione dal momento che la rappresentazione degli eroi fondatori sulla monetazione greca è quasi sempre accompagnata dal nome che li identifica, proprio per l'obiettiva difficoltà nel riconoscerli." - M.CACCAMO CALTABIANO: IL PANSICILIANESIMO E L'ANNUNCIO DI UN'ERA NUOVA. SU ALCUNI TIPI MONETALI DI SIRACUSA ED ERICE DELL'EPOCA DEI MAESTRI FIRMANTI, nota 54 a pag. 20. Si cita l'unicum della collezione de Luynes che guarda caso presenta il Cacciatore senza pileos e con un cornetto singolo sulla fronte…. Sia la Caccamo che A. Cutroni Tusa si rifanno a Marconi che lo identifica proprio in virtù del cornetto come il dio fluviale Krimisos il quale, nella veste di un cacciatore con corno sulla fronte, prenderebbe qui il posto del mitico eroe fondatore Egestos…. Ritorna il dilemma: eroe fondatore o divinità fluviale ??? La figura del cacciatore e il conio unicum De Luynes sono indagati anche dal nostro Leehmann in "River Gods IV": egli osserva come siano davvero pochi i dettagli per i quali l'unicum diverge dagli altri tetradrammi (mancanza del pileo e presenza di un singolo corno eretto) per cui ritiene assai arduo immaginare che qualcuno, inclusi i greci del V secolo, potesse interpretare due tipi numismatici contemporanei essenzialmente simili come raffigurazioni di due diverse divinità semplicemente in base a quei minimi dettagli diversi…. Proprio in virtù di quel cornetto si dichiara propenso ad interpretare la figura presente sull'intera serie di tetradrammi come Krimisos … Aggiunge infine che è molto probabile che la statua che questi tetradrammi riflettono sia stata anch'essa provvista, oltre che del pileo presente nelle altre serie, anche del cornetto riprodotto nel tetra unicum. E se fosse il contrario?? Se proprio quel cornetto rimandasse alla figura eroica del fondatore Egeste??? Il mistero si infittisce...., e mentre Voi continuate a indagare, e Piakos conclude la sua argomentazione apollinea, io torno ad immergermi nei culti eroici per corroborare la mia tesi .... Valeria ps: stiamo veleggiando verso i 50.000 contatti. Per festeggiare, che ne dite di una "Obolichepassione Convention" in diretta LIVE dall'agorà di Selinunte?? :blum:
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  13. Carissimo Acraf, grazie per le tue gentili parole, ma in realtà sono io che ringrazio te! Ancora una volta GRAZIE!!! Sei incredibile come scopritore anche delle più elusive fonti ... Ma adoro assai questo!! :P Leggerò con attenzione le parti del Blum e magari se riesco a operarne una sintesi la posto qui per un agevole confronto con il Leehmann. Concordo pienamente e assegno un voto positivo alla tua affermazione! Torneremo assolutamente su questo aspetto "fecondo..." ;), che si connetterebbe anche con i riti a cui i giovani efebi erano iniziati nel nome di Hermes ed Heracles. Ma il cornetto e la potenza sessuale si addicono anche agli atleti vittoriosi che venivano divinizzati e fatti oggetto di culto - con tanto di statue ad essi dedicate nei templi - proprio perchè trasferissero questo loro vigore e potenza fecondante anche alla loro città... Valeria
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  14. Da notare che c'è qualche discordanza fra quanto hai scritto tu nel sito e quanto ho scritto, ma probabilmente dipende dalle fonti che a volte discordano di qualche anno. Invece mi sembra che ci siano degli errori per quanto riguarda i rapporti fra i membri della dinastia e l'interpretazione delle legende delle due monete sulayhidi che hai inserito. Infatti Ali bin Muhammad fu suocero di Arwa e non marito. Inoltre le monete di Arwa sono emesse a nome del marito Al Mukarram e non a nome del suocero. Il nome Al Mukarram è leggibile nella legenda centrale di entrambi gli esemplari che hai messo nel tuo lavoro. Nell'esemplare di sinistra che hai anche postato qui mi pare un po' corrotto, ma penso sia lui! :D
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  15. Infine qualcosa sull'esemplare postato da Roth. Parto dal lato alla destra dell'immagine. La legenda centrale risulta leggibile e solo poco corrotta. Si legge il nome di Al Mukarram con i suoi titoli: Il re, signore Al Mukarram, principe degli Arabi, emiro dei credenti. La legenda circolare è davvero molto corrotta, ma, se non la interpreto male, dovrebbe imitare una legenda che riporta il nome del califfo fatimide Al Mustansir regnante dal 1036 al 1094. Vengo al lato a sinistra dell'immagine. Legenda centrale leggibile con la Kalima sciita. Legenda circolare corrotta. Si distingue abbastanza la zecca Du Jibla, la cui vita è quasi del tutto legata al regno di Arwa che ne fece la capitale del suo regno e lì è sepolta. L''anno risulta incerto. Sembra di poter leggere la parola "uno". Su zeno.ru ipotizzano la data "501", se così fosse bisogna notare che nel 501 il califfo Al Mustansir era già morto; non ci stupisce comunque se il suo nome sia stato mantenuto, vuoi che sia un semplice anacronismo o forse essendo una legenda di imitazione non ci si poneva il problema. In ogni caso Al Munstasir fu il califfo che riconobbe per primo la regina Arwa ed il suo ricordo doveva essere ben vivo.
    1 punto
  16. Passiamo ora a qualche breve nota sulle caratteristiche più generali delle monetazione sulayhide. Ovviamente senza nessuna pretesa da parte mia di completezza ed esattezza, ci mancherebbe. Ho letto che, nonostante il lungo regno di Arwa, non ci sono monete che riportano il nome proprio della regina, ma riportano nome e titoli del marito Al Mukarram. Inoltre le emissioni sulayhidi in generale hanno un peso inferiore alle emissioni fatimidi coeve. Per esempio un dinar sulayide pesa 2,5 grammi circa contro i 4,25 grammi dei dinar fatimidi (peso standard). Comuni, presso i sulayhidi, sono i mezzi dinar che pesano poco più di 1 grammo. Anche le legende meritano attenzione, in quanto si incontra spesso una calligrafia degenerata. Non so esattamente il perché, forse ci si accontentava di imitare i tipi fatimidi o ci si ispirava a quelli, senza interesse per la totale leggibilità della moneta. Naturalmente ogni approndimento in tal senso è benvenuto.
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  17. Come non aggiungere i miei complimenti a quelli degli altri ed apprezzare sinceramente delle monete davvero incantevoli e belle come una rosa! Enrico :)
    1 punto
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