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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/10/11 in tutte le aree

  1. Non sono un economista ma da quello che sento, leggo e capisco, se non fossimo entrati nell'area euro a questo punto ci saremmo anche noi tra quelli che si prostituiscono per una ricarica telefonica....... Prima di augurare un effetto domino penserei alle conseguenze che potrebbero essere devastanti per un Paese come il nostro, con una crescita economica praticamente nulla ed un debito pubblico a 9 zeri.
    2 punti
  2. Hippalektryon, chi era costui? La storia comincia (o meglio ricomincia) nel 1868. Nei pressi delle mura di Volterra viene rinvenuto un ripostiglio costituito da alcune verghe d'argento, una statuetta a forma di leone, sempre d'argento, un tondello non coniato e 65 minuscole frazioni arcaiche, il tutto contenuto in un recipiente ceramico, probabilmente di bucchero (IGCH 1875). La scoperta viene immediatamente messa in relazione con quella avvenuta l'anno precedente ad Auriol, a pochi chilometri da MarsIglia, dove, sempre in un contenitore ceramico, erano state rinvenute 2130 frazioni arcaiche, per la stragrande maggioranza di tradizione ionica (IGCH 2352). Il ritrovamento del "Tesoro di Auriol" aveva fatto un certo scalpore, avendo per la prima volta portato alla luce in maniera imponente quella che è considerata una delle prime monetazioni d'occidente, realizzata dai coloni focesi, fondatori di Marsiglia, durante il VI sec. a.C. All'epoca del rinvenimento, proprio in ragione di questa stretta relazione, ci sarà anche chi arriverà a mettere in dubbio la genuinità del ripostiglio di Volterra, ipotizzando un'operazione speculativa messa in atto da qualche commerciante. In effetti la coincidenza è curiosa, ma ancora più curioso è che gli altri due più importanti rinvenimenti contenenti frazioni di tipologia riconducibile a quella dei pezzi di Auriol si situano in quella stessa manciata di anni: nel 1862 era stato rinvenuto il tesoretto di Morella (Spagna centromeridionale, IGCH 2311), contenente 21 monete di cui alcune di quello che sarà successivamente definito "tipo Auriol", e nel 1868, stesso anno di Volterra, quello di Pont de Molins (Catalogna, IGCH 2313), contenente 46 monete e, proprio come a Volterra, alcune verghe d'argento grezzo. Sulla base di questi rinvenimenti monetari, e di altri epigrafici ed archeologici, prenderà consistenza la conoscenza di quel milieu culturale che dalle coste dell'Etruria a quelle spagnole, passando per la Provenza, vedeva nel VI secolo l'incrociarsi di mercanti Etruschi e Ioni, lungo rotte commerciali punteggiate di scali ed empori, che facevano perno sulle colonie focesi di Marsiglia, Aleria, probabilmente Emporion, e l'Etruria settentrionale costiera (la pesenza di una comunità di ioni è attestata a Populonia), in quello che all'epoca può considerarsi l'estremo occidente, il Far West appunto, della colonizzazione greca. Ma torniamo all'Hippalektryon, e a Volterra. Il ripostiglio fu smembrato, quindi in parte ricostituito presso il medagliere di Firenze, successivamente "perso" in seguito all'alluvione dell'Arno, ricercato inutilmente a più riprese dal Pautasso per conto del Furtwaengler, finalmente ritrovato e pubblicato nel 1975 dalla Cristofani Martelli. La composizione superstite (52 pezzi) è la seguente: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto b) 1 es. con testa di foca a s. c) 3 es. con testa di foca a d. d) 1 es. con testa di ariete a d. e) 1 es. con protome di capro rampante a s. f) 1 es. con testa di rapace a d. g) 3 es. con testa femminile a d. h) 2 es. con elmo ionico a s. i) 17 es. con Hyppalektryon a s. l) 7 es. con Hyppalektryon a d. m) 15 es. con Gorgoneion Fin dall'epoca del rinvenimento le monete furono generalmente attribuite a Marsiglia, per similitudine (e in alcuni casi identità) con in pezzi di Auriol, fino al 1973 quando il Furtwaengler (il principale studioso della monetazione arcaica di Marsiglia) sulla base dei tre pezzi pubblicati dal Gamurrini nel 1874 proponeva un'attribuzione "etrusca" della maggior parte dei pezzi di Volterra. Nel 1975 finalmente le monete venivano ritrovate nei magazzini di Firenze e pubblicate, e la Cristofani Martelli proponeva le seguenti attribuzioni: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto - Focea? b) 1 es. con testa di foca a s. - Focea? c) 3 es. con testa di foca a d. - Focea? d) 1 es. con testa di ariete a d. - Provenza (Auriol) e) 1 es. con protome di capro rampante a s. - "imitazioni occidentali" f) 1 es. con testa di rapace a d. - "imitazioni occidentali" g) 3 es. con testa femminile a d. - imitazioni locali di imitazioni provenzali h) 2 es. con elmo ionico a s. - imitazioni locali di imitazioni provenzali i) 17 es. con Hyppalektryon a s. - Etruria (Populonia?) l) 7 es. con Hyppalektryon a d. - Etruria (Populonia?) m) 15 es. con Gorgoneion - Etruria (Populonia?) con una datazione tra la metà del VI e quella del V sec. Quasi in contemporanea alla pubblicazione del ripostiglio da parte della Cristofani Martelli, nel 1976, usciva l'opera monumentale del Furtwaengler sulla monetazione arcaica di Marsiglia che, del tutto indipendentemente, confermava in sostanza queste attribuzioni, escludendo la pertinenza provenzale di tutti i tipi di Volterra con l'esclusione del pezzo a testa d'ariete. Negli anni succssivi, soprattutto a causa di ricerche clandestine col metal detector (rispetto alle quali in territorio francese, pur essendo illegale, c'è purtroppo una certa tolleranza di fatto) una ventina di esemplari dei vari tipi "Volterra" (compreso qualche esemplare di Hyppalektryon e Gorgone) venivano rinvenuti in Provenza, ma anche in Catalogna, e da parte di alcuni numismatici francesi veniva proposta una riattribuzione Marsigliese o provenzale. Tesi rifiutata nel 2002 dal Furtwaengler, in ragione della massiccia diffusione nelle zone oggetto dei rinvenimenti di importazioni etrusche di VI sec. (bucchero e ceramica etrusco-corinzia), nonchè dalla presenza stabile, attestata epigraficamente, di mercanti etruschi che effettuavano scambi argento monetato (Pech Maho ed Emporion). L'attribuzione è quindi mantenuta in ambiente etrusco, forse nell'ambito di una comunità di mercanti Ioni residenti a Populonia, l'utilizzazione nell'ambito di una rete commerciale greco etrusca che copriva la zona costiera tra la Toscana e la penisola Iberica. Ma l'Hippalektryon? Eccolo l'Hippalektryon, in tutto il suo orrore (anche la foto ci mette del suo...) gr. 0,98 E' proprio roba da Far West... Siamo agli albori della monetazione etrusca, o si tratta dell'opera di coloni focesi installati in Provenza? Certo è che guardando la gorgone (o ciò che ne resta) nel sottomultiplo, l'ipotesi Populonia non sembra poi così remota.... gr. 0,48 Fatto sta che tanto l'Hippalektryon che la gorgone di Volterra hanno trovato posto nella SNG di Firenze.
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  3. un grande saluti a tutti,benedeta sia quella nave accidentata nel1319,il 26 maggio,verso lo stagno di biguglia....in corsica soprana.... :lol: belle e fascinante le monete di corso..... ;) ripostero la moneta 2 e 6....per sodisfare la nostra curiosita..... ;) questo tragico fatto potra avere un incidenza sulla circulazione di queste monete?certe si ritrovano con denari di genova,quartari,con B o senza.....si puo pensare che pure dopo la faglita di pisa....anno circolato inseme le monete di genova molto tempo......visto la stessa mistura,e a poco presso peso....... :) un gran salute a mirco,lo,e magdi....a prestu
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  4. Prova a confrontarla con questa emissione di Nicaea in Bitinia; mi è difficile confrontare le legende dalla foto. http://www.acsearch.info/record.html?id=21071 Luigi
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  5. Salute a tutti ..per far piacere a lollone..... ecco qualche monetine pisane da studiare :) .......... :D ..........riversi.............................a prestu
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  6. penso che la migliore ipotesi sia quella della coniazione nel 951, o per lo meno è supportata storicamente. Anche quella romanzata non è male! Quello che mi fa riflettere di più è che se il possessore non fosse austriaco questa discussione non ci sarebbe mai stata e, forse, non ci sarebbe stata un'importante testimonianza storica ...
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  7. Che meraviglia jagd!!! Azzardo una classificazione! i denari dei post 4/5 e 8/9 direi che fanno parte del gruppo Baldassarri A.II.4 quelli con la rosellina; in particolare quello del post 8 ha pure un globetto prima di PI. (post 1277 - 1284) post 10/11 Baldassarri A.II.2d un pò per la forma dell' aquila e anche per la P di PISE con la pancia che forma un ricciolo.( post 1269) nella prima foto, inoltre, nel campo di questo denaro si intravede un escrescienza, forse il residuo di una steletta? post6/7 Baldassarri A.II.5 per la forma del bracciolo con profonde pieghe e globetto all' estremità e anche per lo stile dell' aquila. (post 1284 - 1287) post2/3 forse un A.II.5 o A.II.6 per la forma del bracciolo!! un saluto a jagd e complimenti per il ritrovamento!! aspettiamo comunque Monbalda per eventuali conferme lò
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  8. Medaglia devozionale tonda,coniata, in metallo bianco,prodotta in Italia (1958-1963). D/ Madonna del Soccorso,con Gesù Bambino,coronati,tra due angeli. R/ Busto di Papa Giovanni XXIII, volto a sx.- La Madonna del Soccorso,(Santuario, Madonna del Perpetuo Soccorso) si trova a Roma,nella chiesa di S.Alfonso. Ciao Borgho.
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  9. <LI> Ciao Alain Il tuo oggetto è una imitazione dei Savoia Quarto di Emanuele Filiberto del Vescovado di Sion o Satten - Svizzera Vallese - ILDEBRANDO di RIEDMATTEN - 1565-1604 - Vescovo Vedi sopra dettaglio tratto dal ... Gamberini COMPLIMENTI!!!!!!! Pezzo Raro!!!!
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  10. RIC VII 9,S Licinius I AE Follis. 317-320 AD. IMP LICI-NIVS AVG, laureate bust left, draped, with mappa, orb & sceptre / IOVI CONS-ERVATORI AVGG, Jupiter standing left with Victory on a globe & sceptre, wreath left, S right, SMK in ex. Text</B> </B> Potrebbe esserci un'altra lettera a destra di Giove (non si vede bene) pero' confermo quanto detto da Mirko8710 - la Zecca è Cizico
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  11. La prima non è molto chiara però potrebbe essere: Decentius DN DECENTIVS CAESAR BC A VICTORIAE DD NN AVG ET CAE VOT-V-MVLT-X no SAR C over IS Arles RIC VIII Arles 182 R2 20-22 mm
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  12. La prima è una VOT X MVLT X, però non saprei indicarti il Cesare. La seconda sembrerebbe proprio Licinio, una IOVI CONSERVATORI con ghirlanda. Zecca SMK (?).
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  13. Considerato che Populonia non conierà mai monete con l'incuso neanche nei primissimi tempi della sua evoluzione monetale, ma si concentrerà su nominali molto piu' pesanti , completamente slegati da queste iconografie,e probabilmente per alcuni di questii,la stessa Populonia, fosse solo un garante fiduciario per corrispondenza ponderale e di titolatura, ma non l'autrice materiale, direi che i due pezzi siano stati inseriti a sproposito nella monetazione Etrusca,ma che, sempre tenendo a monito il Gorgoneion di Populonia successivo e la serie con l'ippocampo ancora da situare con certezza territorialmente ,ne possano essere stati l'ispirazione.
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Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
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