Leggendo Peter Spufford " Il mercante nel medioevo - Potere e profitto " ho avuto diversi spunti su cui riflettere : spesso ci siamo in varie discussioni chiesti , come si muoveva il denaro dalla città alla campagna e viceversa ? Abbiamo pochi ripostigli nel medioevo e dove si trovano di solito ?Le monete venivano tesaurizzate ? e così via.
Iniziamo col dire che l'uso che viene fatto del denaro in città e in campagna è abbastanza diversificato : ci sono stati nel 200 circa flussi e riflussi di moneta che entrava e usciva dalle campagne ; mentre in città gli scambi commerciali c'erano tutto l'anno ,in campagna era tutto diverso ,tutto era collegato ai cambiamenti stagionali e in particolare ,in quanto contesti agresti ,tutto legato al " raccolto "e per raccolto si intende effettivamente proprio quanto prodotto nel periodo della mietitura del grano ,orzo ,la vendemmia , il raccolto delle olive ,il mercato dei bovini.
Spesso in questi momenti stagionali i contadini avevano da offrire i loro " prodotti " , ma di norma era tutto concentrato in uno o due periodi all'anno ; spesso il tutto era organizzato in fiere stagionali in periodi prestabiliti o in piccoli mercati organizzati all'uopo : questi erano i momenti in cui una quantità di monete passava dalle città alle campagne nelle borse dei contadini .
Ma questi denari , la maggior parte ritornava subito in circolo per vari motivi ,i contadini saldavano i loro debiti ,pagavano le imposte ,ridavano soldi ai proprietari terrieri ,venivano rispesi in città dagli stessi per acquisti vari : si aveva quindi spesso un flusso contrario di denaro dalla campagna alla città e le borse dei contadini si svuotavano quasi del tutto presto.
Però qualcosa il contadino ,qualcosa riusciva a tenere ,per le spese quotidiane ,per le doti delle figlie ,per prestiti tra di loro contadini ; lo Spufford sostiene che e 'tutto sommato più facile trovare un gruzzolo nascosto in campagna che in città del medioevo ,anche se il più veniva poi normalmente speso .
L'effetto di questi cicli di pagamenti stagionali e veloci portava a una diffusione ampia e temporanea del denaro con una riconcentrazione prima in campagna ,poi in città e così via ; questi flussi continuarono fino all'epoca pre-industriale.
In città tutto era invece diverso , il denaro era adoperato tutto l'anno ,i salari erano spesso giornalieri ,gli affitti erano spesso mensili ,solo qualche volta annuali ; il cittadino in pratica usava i soldi durante tutto l'anno per un numero rilevante di transazioni ,il contadino usava il denaro meno spesso , e di solito quando lo usava era per somme rilevanti. e importanti.
Avete qualche riflessione anche voi sull'argomento ,che mi sembra centrale per molte discussioni fatte nella sezione medievale ?
P.S. Una curiosità ,mi sono spesso chiesto ,con tutte queste piccole e minute monetine medievali ,come facessero a non perderle e a mantenerle all'epoca ? C'erano dei borsellini in pelle ,usati da tutti ,oggetti comuni al punto che esistevano delle corporazioni di artigiani che li realizzavano : i regolamenti di tali corporazioni ,molto severi ,prevedevano che la qualifica di apprendista fosse data solo a quelli che riuscissero a produrre borsellini dai quali non sarebbe uscita la più piccola delle monete in circolazione all'epoca : svelato l'arcano ,dunque !.