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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/30/11 in tutte le aree

  1. Quanto alla selezione del pool operata da Lucia Travaini, concordo con Numa Numa nel dire che è stata compiuta con un criterio molto attento. Alcuni dei nomi che sono presenti forse possono apparire poco "popolari" alle persone del forum, ma sono persone di grande competenza, in grado di sviluppare il tema di ricerca di cui ho appena parlato. E. Ne dubito veramente e qui in Friuli-Venezia Giulia ne dubitano in molti! Allora dovete comprare assolutamente la Guida per dissipare questi dubbi! Abbiate almeno il buon senso di leggere la Guida con la necessaria apertura mentale verso nomi che possono suonarvi poco famigliari (ma che non a tutti, però, risultano tali), e tenente sempre ben presente le osservazioni metodologiche che vi ho scritto nel mio post precedente. Vi raccomando di leggere tutta la Guida, e non solo le schede delle zecche friulane che possono interessarvi. Solo così potrete (spero vivamente) apprezzare il lavoro, o avere materiale su cui basare oggettivamente le critiche, che potrete poi sempre esporre nei momenti di presentazione/dibattito che sono previsti a Messina, Roma e Milano nei prossimi mesi. Regards, E.
    4 punti
  2. Propongo di elencare in questo post i ritrovamenti di euro-monete di particolare "rarità", indicando il luogo e le circostanze del ritrovamento. Penso che possa essere una cosa divertente per noi euro-cacciatori confrontare le nostre prede... ;)
    1 punto
  3. Nel formare una collezione o raccolta, va dato il giusto peso anche al mondo che vi ruota attorno. I libri, i cataloghi d'asta, le riviste di numismatica, il monetiere, e non ultimo anche i cartellini di appartenenza o provenienza. Tempo fa lessi che si comprano le monete e non i cartellini. Personalmente li trovo imprescindibili dalla moneta; sono un feticista, probabile, ma vedere una moneta senza ricostruirvi la "sua" storia i passaggi ed immaginare quali collezionisti del passato o commercianti hanno avuto modo di classificarla, prezzarla o venderla, per me fa parte dello studio "commerciale" forse, della numismatica. Sul fatto che poi non siano importanti ... ne parliamo tra qualche anno. Inizio questa carellata, cui spero qualche altro collezionista voglia prendere parte (tristemente le mie discussioni diventano dei noiosi monologhi), con un cartellino in onore di un amico, Alberto Varesi; questo è un cartellino di Suo padre, per una moneta che comprai da studente parecchi anni fa. Non fu un acquisto diretto ... come ci arrivavo a Pavia ? ... ma al mercatino di via Armorari a Milano, una domenica mattina; ricordo bene che volli il cartellino che il venditore stava buttando.... tanto cosa te ne fai, però lui lo aveva tenuto :) Alberto, questi cartellini di che anno sono più o meno ?
    1 punto
  4. Sixtus78, è assolutamente vero che l'importante è la moneta e non il cartellino, infatti non si vendono cartellini ma monete, Lei berrebbe del Château Latour in un bicchiere di plastica ? L'atmosfera e le sensazioni aumentano il piacere, i cartellini aumentano il piacere, o meglio ciò che i cartellini rappresentano mi aumentano il piacere. Comprendo sia sciocco, ma un giorno Picchio non sarà più di queste parti e mi auguro invece delle monete della collezione ed i cartellini, qualcuno possa scrivere in catalogo " collezione Picchio" e la moneta faccia 1 euro in più solo per il valore del passaggio. Si presunzione, mai negata !
    1 punto
  5. Colgo con piacere l' invito di Eligio a leggere prima senza pre concetti questa imminente opera sulle Zecche italiane , per le considerazioni e le eventuali critiche c'e' tutto il tempo dopo una attenta e medita riflessione ...... Come suggerisce il titolo questo lavoro e' piu' incentrato sulle Zecche , la loro storia e attivita' lungo i secoli , la circolazione monetaria meno sulla monetazione Non mi aspetto quindi un mero catalogo come quello scritto dal Biaggi anni fa , le finalita' sono ben diverse Gli autori chiamati in campo dalla Travaini sono ben noti , apprezzati e quasi tutti di derivazione universitaria questo aspetto dovrebbe garantire un preciso approccio scientifico Mentre e' evidente l' assenza di studiosi "amatoriali" che tuttavia in passato con le loro opere hanno per primi studiato la numismatica della propria regione sfornando libri di un buon livello Proprio per questo motivo capisco lo stupore di repen1938 nel notare l' assenza di nomi come Paolucci e Bernardi che hanno svolto interessanti ricerche e scritto saggi non solo sulle monete ma anche sulle zecche del Friuli Venezia Giulia Discorso analogo potrei fare per la mancata partecipazione di alcuni autori per quanto riguarda le zecche sabaude-piemontesi Sicuramente e' stata una scelta meditata dalla curatrice , forse non condivisibile tuttavia quello che conta per me e' il risultato finale ,mi auguro positivo Proprio per tal motivo non vedo l' ora di ricevere i due tomi per leggere i nuovi contributi e le novita' presenti per ogni zecca presa in esame
    1 punto
  6. il rovescio sul dritto e' in incuso, dubito che sia stato fatto nella zecca.
    1 punto
  7. Segnalo che sul portale numismatico dello stato è apparso il link al volume III del CNI (Liguria e Corsica). Probabilmente hanno fatto qualche errore nel caricare i file perché poi il link non va ma immagino che in pochi giorni rimetteranno tutto a posto e il volume sarà disponibile: http://www.numismaticadellostato.it/cniVolumi.do?prov=H:BDN:CNI:CNIV
    1 punto
  8. Io mi sarei fermato alla tua prima scelta 1lira 1861 T, tutte le monete che hai elencato capitano e ricapiteranno nel corso del tempo questa invece è veramente rara. Guardati l'ultima aggiudicazione dell'Asta Varesi 58 chiusa ieri, lotto 835 giudicata BB(c'è la lista delle aggiudicazioni sul topic dell'asta stessa sul forum) e per vedere la moneta sul sito Varesi direttamente. Questo ovviamente è solo il mio parere Ciao Uragano
    1 punto
  9. Il "paradigma Zuolo" per i cartellini: dimensione 38mm x 38mm, uguale alle caselle del monetiere in legno e velluto verde scuro. In ogni vassoio sono presenti 20 spazi, 10 per le monete e dieci per i relativi cartellini, inseriti nella cella sottostante a quella dove è stata messa la moneta (prima e terza fila monete, seconda e quarta cartellini). Un cartellino: I cartellini sono fatti in cartoncino giallino e rigorosamente scritti a mano. Lo schema è stato pensato a lungo ed è volutamente molto "minimal" (dopotutto lo spazio a disposizione non è tanto e non era ipotizzabile scrivere anche sull'altro lato visto che entrano giusti giusti nel monetiere e toglierli non è facile). In 6 righe: Nome della collezione Pontefice anni di pontificato Tipo di moneta (T = testone) || Anno di pontificato/ Anno di coniazione || Zecca Riferimento bibliografico Id moneta || Rarità Nell'angolo in basso a sx c'è il numerino chiamato "Id moneta". Questo, altro non è che un riferimento ad un'ampia descrizione del pezzo fatta su un moleskine (anch'esso con le caratteristiche pagine gialline) nel quale per ogni facciata viene descritta una moneta: In alto a sinistra, tra le altre informazioni, c'è "l'id moneta" tra parentesi quadre. Avendo a disposizione uno spazio maggiore è possibile aggiungere il secondo riferimento bibliografico, una descrizione dettagliata del D/ e del R/, inserire tutte le informazioni legate all'acquisto, alla conservazione, rarità, peso e prezzo pagato. Infine, nello spazio rimanente, c'è una sezione legata alle note. In questo caso sono due e ognuna ha un identificativo utilizzabile come riferimento per altre monete (ad esempio, per il testone di Gregorio XV che al rovescio presenta la vergine e la scritta "SVB TVVM PRAESIDIUM" è stato inserito nello spazio per le note: "vedi [14].I" ovvero la nota n°1 della moneta con id 14. Le scansioni non rendono giustizia alla grafia e alla resa generale... de visu il risultato è garantito!
    1 punto
  10. salve rob dalle mie poche informazioni nel periodo medievale oltre ad Ancona che ora è il nostro capoluogo di regione e dove da epoca greca sembra si coniassero monete http://www.lamonetapedia.it/index.php/Ancona da nord erano attive la zecca di: Pesaro, Fano, Fossombrone, Urbino, Castel Durante Senigallia, Fabriano, Recanati, Fermo, Macerata, Camerino Ascoli Nel 1532 le Marche entrarono a far parte dello stato pontificio spero si stia lavorando per riordinare le monete di area Marchigiana e se così fosse buon lavoro attendiamo fiduciosi gli sviluppi All'inizio del medioevo un gran numero di piccoli insediamenti fortificati sorsero sulle alture. Con l' affermazione dei comuni fra XII e XIII secolo, arrivo la crisi del sistema feudale portando di fatto anche alla scomparsa di molti piccoli castelli signorili e allo sviluppo dei castelli comunali. La grande quantità di insediamenti, anche se ridimensionata rimase, il giurista Bartolo da Sassoferrato nel Trecento definiva le Marche Provincia castellorum per la prevalenza dei piccoli centri, e la scarsità dei grandi centri urbani e la mancanza di un autentico centro di riferimento regionale. Le probabili ragioni la particolare morfologia del territorio, con un gran numero di valli trasversali e longitudinali, collinari e montane, tantissimi corsi d’acqua, cosa che in passato ha creato grandi problemi alle comunicazioni; la mancanza di un forte potere centrale e la presenza di numerose città di modeste dimensioni, che combattendosi tra loro, hanno lasciato molto spazio alle località minori, favorendone anche l’autonomo sviluppo comunale.
    1 punto
  11. Le immagini non sono più disponibili. Detto questo, troverei interessante prendere spunto da qui per parlare meglio delle zecche medievali delle Marche. Mi pongo alcune domande: - di ordine storico: che configurazione politica avevano le marche nel XII-XIV sec.? Una serie di comuni indipendenti come in Toscana o in pianura padana? - quali zecche erano attive? Tutti conoscono Ancona, dichiaro la mia personale ignoranza sulle altre. Non sapevo che Recanati avesse una zecca!! - Dalla lettura di Saccocci "Contributi di storia monetaria delle regioni adriatiche settentrionali..." imparo che i denari di Ancona ebbero una grande rilevanza regionale, imponendo il proprio piede ad altre zecche (mi viene in mente Ravenna). Che relazioni economiche correvano fra le Marche e la Romagna? ma di domande (e spero risposte) sicuramente ne arriveranno altre! ;)
    1 punto
  12. E' un altro mondo quello di oggi, Internet ha portato l'universo a portata di mano ma anche ucciso il piacere della visita, della conversazione e delle relazioni. fine anni '70 inizio '80, per andare a monete (come fossero funghi) si prendeva la macchina, con mio padre e partivamo per commercianti, visite lunghe e di gusto. Chiacchiere, aneddoti, storie e gran balle !! Tutto faceva parte del gioco; ognuno con le sue simpatie e con le sue debolezze, ma ci stava tutto; molta meno cattiveria e molti meno pettegolezzi che oggi inquinano l'ambiente. A scrivere un libro ci vorrebbe poco ! Solo le aste della Montenapoleone tra il 1982 e la chiusura sarebbero 10 capitoli. Ricordo io, e se lo ricorda bene mio padre che ne pagò il conto, eravamo alla Montenapoleone, teneva le aste alla Banca in piazza Meda; salone enorme, buffet sempre pronto, 4 pause per tornata, una sorta di evento. Batteva l'asta Geppino de Falco, un commento per moneta ed un'idea sua di quanto la moneta doveva realizzare per non essere svenduta. Per farla breve arriviamo ad una prova che fu del Prof. Cosentino di Napoli, prova della piastra 1856 in rame con il bordo in rilievo, una moneta davvero particolare, e .... nessuno la voleva. Geppino non chiudeva la battuta, una filippica infinita e non si andava avanti. Mio padre ed io eravamo seduti davanti, belli sereni che la cosa non toccava .... ma Geppino aveva il Suo piano diabolico; guardando fisso mio padre disse "Dottore ... la prende Lei questa moneta unica ..." in tutta onestà non avevamo la più pallida idea di cosa fosse ..... , e il mio vecchio rispose " se dev'essere ... " . Azz una rintronata che ancora oggi mi ricordo alla lira il costo. Col senno di poi siamo ben contenti di aver accettato la premurosa offerta, e tutto poi ritornava, (Geppino ringraziò e ci offrì due monete ad un prezzo di assoluto favore). Altro ambiente in sala, molti collezionisti e pochi commercianti. Era un evento, di aste poche e si aspettavano come il primo gelato di primavera. La Montenapoleone era gestita dai quattro grandi della numisamtica italiana, Ratto, Santamaria, de Falco e Crippa. se ne vedevano di tutte, ma in allegria. Ricordo un'asta intera dove Mario Ratto battè tutto o quasi contro il figlio Marco, e... ognuno aveva le sue commissioni ed i propri clienti, ed erano in studio uno di fronte all'altro. Alla fine Marco disperato per l'atteggiamento incomprensibile (davanti ai clienti non è un bel vedere) scosse la testa sconsolato, ma fin divertito. Ce ne sarebbero di storie, che tutti noi, magari con qualche anno di "marciapiede" numismatico sulle spalle potremmo dire ....
    1 punto
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