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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/10/11 in tutte le aree
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Anzitutto ringrazio Ghera per averci inviato i pesi di questi denari, ed entrambi per aver provato la classificazione, DZ persino con i rimandi alle precedenti classificazioni, come poi gli avrei proposto di fare anche nel catalogo on-line di questo sito. Tra l'altro, per chi non conoscesse la letteratura in merito, prima di passare nel vivo della discussione volevo ricordare di quali e di quale genere di studi si tratta, in modo da tenere ben presenti alcune caratteristiche che contrassegnano questi lavori e quindi anche la classifcazione in essi proposta. Classificazione Metcalf 1977: proposta in margine allo studio di un ripostiglio la cui deposizione si data intorno alla metà del XIII secolo , ricco quindi nelle tipologie principali di denari genovesi fino a questa data, ma mancante di molti dei tipi con segni nei quarti (crescente, n gotica etc..) e interpunzioni variate (trifogli, cuneo, rotella etc..). Bibliografia: Metcalf, D. M. Classification of the thirteenth-century denari of Genoa, "The Numismatic Circular" 85, January (1977), pp. 10-11; cit. in Baldassarri 2009, passim e scheda ripostiglio a p. 356. Classificazione Travaini 1983: proposta in margine allo studio di un ripostiglio la cui deposizione si data intorno agli anni '20-'30 del XIV secolo , quindi con scarse attestazioni delle prime tipologie di denari genovesi (1 solo denaro di primo tipo, 2 di secondo = solo 3 con legenda al rovescio senza interpunzione), ma con una buona rappresentazione dei tipi con segni nei quarti (crescente, n gotica etc..) e più rare interpunzioni variate (trifogli, cuneo, etc..ma non rotella). Bibliografia: Travaini L., II ripostiglio di Oschiri (Sassari), "Bollettino di Numismatica", 1 (1983), pp. 27-216; cit. in Baldassarri 2009, passim e scheda ripostiglio a p. 357. Classificazione Baldassarri 2009: proposta in margine allo studio di ritrovamenti in scavi archeologici con stratificazioni ben databili e ripostigli noti, importante per nuove proposte circa la datazione dei macro-gruppi o classi, ma che : 1) visto il genere di pubblicazione necessariamente di sintesi e l'impianto dell'articolo, non entra nel merito di molti differenti gruppi all'interno dei macro-gruppi o classi; 2) con crono-tipolologie poco caratterizzate dal terzo quarto del XIII secolo in poi per mancanza di ritrovamenti ben databili per molti dei tipi con interpunzioni variate. Cita comunque la quasi totalità ritrovamenti di denari genovesi noti fino al 2007/2008, compresi ripostigli Metcalf 1977 e Travaini 1983. Bibliografia: Baldassarri M., I denari della zecca di Genova e i loro frazionari tra il XII e il XIV secolo: alcune osservazioni su datazioni, seriazioni ed ambiti di circolazione, "Quaderni Ticinesi di Numismatica e Antichità Classiche" XXVIII (2009), pp. 331-376. Classificazione Baldassarri 2010: realizzata in base ai denari conservati nella collezione di Banca Carige e a partire dalla sua classificazione 2009. Quindi dettaglia meglio i gruppi all'interno dei macro-gruppi o classi, ma è mancante di alcune tipologie sia all'interno delle classi attestate, sia come singola classe. In riferimento a quest'ultimo caso mancano alcuni dei tipi con segni nei quarti (globetto, spina che nasce da punto etc..) e le interpunzioni variate (trifogli, cuneo, etc.). Bibliografia: Baldassarri M., Le monete della Repubblica di Genova dal 1139 al 1814, in L. Travaini, a cura di, Il patrimonio artistico di Banca Carige, Monete, pesi e bilance monetali, Milano 2010, saggio, pp.34-47+ catalogo pp. 90-295. Per queste cose, direi che la classificazione Travaini 1983 è la meno differenziata e per ciò la meno utile in merito alle prime serie genovesi , mentre senz'altro è ancora la più dettagliata per i tipi che vanno dal terzo quarto del XIII fino al primo quarto circa del Trecento (da cfr. con Dessì, ripostiglio di Pattada). Il lavoro di Metcalf è stato seminale nella caratterizzazione di tipi principali del castello/porta urbica e dei cosiddetti "stili" generali di questi denari, ma per tipologia di pubblicazione non entra/ non poteva entrare nel merito dei diversi gruppi, allo stesso modo del lavoro di Baldassarri 2009, per quanto questo sia più corposo ed un poco più dettagliato. Comunque penso che questo mio lavoro del 2009 rappresenti un utile aggiornamento e cerchi di definire meglio le datazioni assolute dei macro-gruppi o classi, anche grazie all'avanzamento degli studi numismatici e delle ricerche archeologiche avvenute nel frattempo (30-40 anni !). La mia classificazione del 2010 è un passo avanti per i dettagli delle varie tipologie e la caratterizzazione di lettere e punzoni, ma come già detto per lo stesso materiale da catalogare non illustra le serie più tarde. Oltre a questi studi, per le tipologie di denari genovesi ve ne sono altri senz'altro utili per le caratteristiche estrinseche (Astengo, Dessì), ma poco aggiornati per forza di cose, tra cui l'età di pubblicazione, a dati aggiornati circa le cronologie assolute. Per tali motivi ed anche per brevità per ora li non tratto, ma li segnalo come contributi da leggere per completezza da parte di chi fosse eventualmente interessato. Infine sta per uscire un articolo curato dai soci del Circolo Astengo sul loro Bollettino e che aspettiamo tutti di leggere , oltre a quanto diranno Day e Matzke sul MEC (ma spero di nuovo anche io stessa in collaborazione con altri ). Adesso entriamo nel vivo della classificazione di questi 4 denari postati da Ghera: Esemplare 1, peso 0,90 g: In sostanza sono d'accordo con DZ e Ghera, ed in particolare penso vi potesse essere il cuneo nel primo quarto, ma non impresso bene, quindi => Metcalf 1977 sottogruppo IIIb; Travaini 1983 C3; Baldassarri 2009 IIc = Baldassarri 2010, classe D, databile tra il 1190 e il 1210. Nel caso non vi si volesse leggere l'inzio di cuneo come voluto sarebbe un Baldassarri 2009 II b = Baldassarri 2010, classe C - gruppo C2, di immediatamente anteriore a quello con il cuneo Esemplare 2, peso 0,81 g: Sono d'accordo con DZ e Ghera (corretta anche l'osservazione sul cerchio, che però dalla forma non penso fosse previsto e realizzato come lineare, ma che sia il risultato di una coniazione realizzata con poco rilievo, cui si è aggiunta l'usura), quindi => Metcalf 1977 sottogruppo IIIb; Travaini 1983 C3; Baldassarri 2009 IIc = Baldassarri 2010, classe D, databile tra il 1190 e il 1210. Esemplare 3, peso 0,78 g: Sono d'accordo con DZ e Ghera, quindi => Metcalf 1977 sottogruppo IIIa; Travaini 1983 B1; Baldassarri 2009, Id = Baldassarri 2010 Gruppo A5 per quanto con minime variaz., pertanto sarebbe databile tra il 1139 e il 1190 (certamente come dice DZ verso la fine del periodo, possibilmente 1160-1180 circa). Esemplare 4, peso 0,82 g: In questo caso non sono d'accordo con DZ, mentre trovo andare nella direzione giusta le annotazioni di Ghera. Infatti il castello/porta urbica come ha notato lo stesso dizzeta è quadrangolare con apici alla base che tocca il cerchio cordonato, quindi: 1) non può rientrare nella classe A e nei suoi vari sotto-gruppi (nella classe A sono riuniti i denari con porta quadrangolare, ma senza apici alla base: leggete le caratteristiche...); 2) visto il tipo di cerchio non può rientrare nella classe B che invece lo presenta perlinato. Quindi => Metcalf 1977, sottogruppo IIIb; Travaini 1983 B1; Baldassarri 2009 II b var = Baldassarri 2010, classe C - gruppo C1, che può avere la croce che tocca il c. o meno (secondo me in questi tipi non può variare), databile tra il 1190 e il 1210 Per concludere => per cronologia relativa potremmo mettere questi denari nel seguente ordine: n.3 , n. 4. n. 1 , n. 2, con il più antico che risulterebbe più leggero, ma ampiamente nella media del periodo, che nell'insieme dei quattro denari potrebbe andare dal post 1160 circa al 1210 circa (cronologia assoluta). Rimango in attesa di eventuali commenti ed osservazioni. saluti a tutt* MB3 punti
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Allora, analizzate attentamente le monete con lente & co. mi pare che... ESEMPLARE 1 Pur non avendo capito qual è il "primo quarto della croce", mi sembra proprio che debba essere classificato C2 (porta urbica rettangolare, con apici alla base appena allungata, R con due punzoni staccati al centro e gambetta a triangolo, C dritta alla croce, senza interpunzioni al rovescio, contorno cordonato fino) o D (non avendo chiaro qual è il primo quarto non saprei dire se c'è o meno la spina). ESEMPLARE 2 Stesso discorso dell'esemplare 1. Unica cosa che vorrei far notare è il contorno non cordonato. ESEMPLARE 3 Sono d'accordo per inserirlo nel gruppo A5. ESEMPLARE 4 Mi sembra più il gruppo A5, ma anche C non è da escludere. Questo perchè negli esemplari del gruppo A5 fotografati nel volume Travaini-Baldassarri hanno tutti la croce che tocca il contorno, mentre negli esemplari del gruppo C questa non è una regola (sempre stando agli esemplari fotografati).... Vediamo se siamo stati bravi, o se Monbalda ci deve dare qualche bacchettata :D1 punto
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Pare sia un comune mezzo baiocco, 1802 (A. II). Qui le pagine relative del catalogo lamonetiano, i mezzi baiocchi esistono anche A.I, non credo sia il tuo caso: http://numismatica-i...a/W-PIOVIIP1/13 http://numismatica-i...a/W-PIOVIIP1/14 se non sono in buona/ottima conservazione il valore è praticamente nullo. Qualche notizia in breve, sempre dal catalogo lamonetiano: http://numismatica-i...it/cat/W-PIOVII Ciao, RCAMIL.1 punto
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Allora ci provo: partiamo con: belli, vissuti, importanti, che hanno cambiato le sorti di Genova facendola diventare una superpotenza. Poi per entrare nel merito: Esemplare 1 Castello (Porta Urbica) molto largo di forma quadrangolare con apici alla base che tocca il cerchio cordonato fino, senza interpunzioni al rovescio, mi sembra di vedere un piccolo cuneo nel 1° quarto della croce. Pertanto (se fosse confermato il"cuneo") sarebbe databile tra il 1190 e il 1210 - Metcalf sottogruppo IIIb, Travaini C3 e Baldassarri Gruppo C2-classe D Esemplare 2 Castello (Porta Urbica) più regolare di forma rettangolare con apici alla base leggermente arcuata in cerchio cordonato (direi perchè è un po' consumato), senza interpunzioni al rovescio, anche qui mi sembra più evidente il piccolo cuneo nel 1° quarto della croce. Pertanto sarebbe databile tra il 1190 e il 1210 - Metcalf sottogruppo IIIb, Travaini C3 e Baldassarri Gruppo C2-classe D Esemplare 3 Castello (Porta Urbica) di forma quadrangolare senza apici alla base in cerchio cordonato, senza interpunzioni al rovescio. Pertanto sarebbe databile tra il 1139 e il 1190 (verso la fine del periodo) - Metcalf sottogruppo IIIa, Travaini B1 e Baldassarri Gruppo A5 Esemplare 4 Castello (Porta Urbica) quadrangolare con apici alla base che tocca il cerchio cordonato, senza interpunzioni al rovescio. Pertanto sarebbe databile tra il 1190 e il 1210: Metcalf sottogruppo IIIb, Travaini B1 e Baldassarri Gruppo A5-classe B ....... Essendo che cerco solo adesso di districarmi fra le varie classificazioni disponibili vi chiedo: ho detto giusto o no? Saluti1 punto
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Ok, non avevo interpretato bene, ora ci sono ;) Di esemplari in bronzo in effetti ne ho visti di migliori, esteticamente, rispetto al mio, e per questi l'ipotesi che fossero usciti in qualche modo dalla zecca può essere più che plausibile, coni originali compresi. Il mio mi lascia qualche dubbio in più... :rolleyes: Interessante la tua nota sui graffi del 60 baiocchi che hai postato, ne ho visti diversi così, e l'ipotesi di un saggio per verificare se si trattasse di un bronzo argentato è plausibile. Per ora non abbiamo la soluzione all'enigma, ma lanciamo da questa sede un amo a chi magari abbia possibilità di indagare tra i documenti d'archivio, sempre che come dici tu ci sia qualche risultanza, se non della "truffa di zecca" magari qualche editto o notificazione contro queste "contraffazioni". Ciao, RCAMIL.1 punto
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Queste monete erano coniate su delle lastre, con coni a rullo, e poi fustellate. Non è raro trovarne di "tronche", per un aggiustamento del peso, cosa che capita anche per mezzi baiocchi e baiocchi. Evidentemente uno spessore eccessivo della lamina coniata rendeva necessario un colpo di cesoia (su una delle due monete si vedono meglio i segni conseguenti) per tornare ai pesi legali, in fin dei conti l'appaltatore della zecca aveva nella differenza tra il rame acquistato e l'ammontare dei tondelli monetati il proprio guadagno ;). Interessante particolarità, a cui non è facile fare caso. Lo standard per le coniazioni eugubine del periodo è l'orientamento alla tedesca (0°), è assai difficile trovare una moneta con orientamento alla francese (180°), personalmente per gli esemplari che mi sono passati tra le mani mi è capitato solo una volta con un quattrino di Innocenzo XII, di cui come nel tuo caso avevo entrambe le tipologie. Evidentemente per alcuni tipii c'era la possibilità di montare i rulli indifferentemente dall'orientamento reciproco. Ciao, RCAMIL.1 punto
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