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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/20/11 in tutte le aree

  1. Innanzi tutto ci vuole la passione per la numismatica ,quando ti arriva o la mandi via subito o ti rimane probabilmente per sempre ; una dote che non manca al numismatico è la pazienza, la precisione ,l'ordine ,il meglio riesce a ottenerlo nella catalogazione delle sue monete ,alla sera ricurvo al tavolo ,prepara gli immancabili foglietti dove scrive tutte le caratteristiche della sua moneta ,poi dopo averla esaminata nei minimi dettagli ,tutto soddisfatto, la ripone negli appositi contenitori; ma il " nostro " è una persona che vuole sapere tutto della sua moneta ,quindi studia ,legge ,vuole sapere e per fare questo deve comprare libri, pubblicazioni ,riviste ,cataloghi ,gli arriva di tutto in pratica ,il problema è poi dove mettere il tutto : dopo aver occupato anche le librerie dei figli e dei nonni, il " nostro " si procura 1 solaio ,poi due ,poi passa a una cantina ,due ,poi gli viene la grande idea : " cara ,sai che ti dico ,avremmo bisogno di un bel magazzeno così puoi mettere tutte le tue conserve ! "; di solito il grosso finisce poi in ufficio a ingolfare le vere pratiche di lavoro. La consorte ,compagna,partner del " nostro" gioca sempre un ruolo decisivo ,le frasi classiche ricorrenti sono : " Al prossimo libro che arriva ,io butto via tutto ,vedi tu " , " cosa volete è fatto così ,non ci posso fare niente " ,ma la dolce metà è anche saggia e realistica " c'è di peggio nella vita " e qui ha ragione. Il " nostro " ama frequentare convegni ,mercatini ,qui quando arriva ,smette di essere una persona ,diventa " un cacciatore ",deve a tutti costi fare l'affare ,trovare la variante unica ,mai vista ; all'uscita dice all'amico la solita frase " guarda cosa gli ho portato via a quel pollo ,certa gente non sa neanche cosa ha ,un vero affare ",spesso poi a casa si scopre che il " pollo " è stato un altro. Quando parte per i convegni la frase alla moglie è sempre quella " cara sabato sono via tutto il giorno , ma stai tranquilla vedrai che domenica ti faccio passare ! ". Il " nostro" abbiamo detto che studia ,non vuole trascurare ogni fonte possibile ,nulla deve essere lasciato al caso ,quindi spesso si reca in biblioteca numismatica ; quando esce la moglie gli dice : " che fai con quella valigia parti ? No ,vado in biblioteca ",ritorna con tutto il possibile sull'argomento di studio ,dove porrà il tutto ,questo non lo riguarda minimamente. Ma il nostro è anche molto " furbo " ,almeno ritiene di esserlo ,quando va all'asta ,si mette sempre in ultima fila ,così controllo tutto ,non mi può sfuggire nulla ,tranne poi non essere visto così lontano ,quando alza la mano ; nelle aste on-line ,direi è satanico ,aspetto a fare l'offerta alle 11,59 minuti e 58 secondi ,così li spiazzo tutti ,tranne poi incartarsi all'ultimo secondo e perdere il tutto con maledizioni varie. Il " nostro " è anche abile nel forum nell'identicazione delle monete ,quando ne arriva una ,come un falco getta l'asso ," è una ....." ,tutto compiaciuto aspetta conferme che purtroppo non arrivano ; in questi casi la risposta d'obbligo è : " ero un pò stanco stasera ,mi hanno fatto lavorare troppo oggi, scusate e poi anche i grandi sbagliano una volta ! ". Ma la dote fondamentale per il nostro numismatico è la vista : deve avere una vista da lince o da falco ,scegliete voi ,di certo non essere presbite ; gli serve per vedere nei minimi dettagli ogni piccola lettera della legenda ,scoprire se la P è una P che in realtà sarebbe una R o vedere se la moneta è un falso o no ; sul falso o non falso ingaggia furibonde discussioni con gli amici ,poi alla fine ognuno rimane della sua idea . Quando deve fare queste " perizie " si arma di lente da taschino ,lente media ,lente grande del nonno dell'800 con grande corno . Ma il numismatico come sappiamo tutti ,alla fine è un grande " solitario " e alla sera ,mentre tutti gli altri dormono già ,ritira fuori le monete dai suoi contenitori ,le guarda ,le riguarda ,le tocca ,le ammira e nel pensare ,che bella collezione che ho , tutto soddisfatto ,mette la testa sul tavolo e si addormenta così . Ma siamo veramente cosi' ?
    4 punti
  2. Ecco come il Carboneri descrive questa emissione: " d ) tipo dal 1901 al 1907 (fig. 128 e 129) con l'effige (testa nuda) di Vittorio Emanuele III rivolta a destra e la leggenda attorno "Vittorio Emanuele III" e il nome dell'incisore Speranza nell'esergo. Nel rovescio evvi l'aquila araldica di Savoia spiegata e coronata con stemma in petto, circondata in alto dalla leggenda "Regno d'Italia", ai due lati, da due nodi, ed in basso, dall'indicazione del valore e dell'anno di coniazione, con l'iniziale R per zecca di Roma, fra due stellette. Il taglio ha tre "Fert" alternati con nodi e rosette. Con questo modello si coniarono soltanto lire e doppie lire ( R.D. 7 marzo 1901). Carboneri non cita il 5 lire in quanto fu, come noto, ritirato dalla circolazione. Mi sono domandato più volte se sia corretto scrivere Legenda o Leggenda come per l'appunto fa il Carboneri, e se sia corretto dire "all'esergo" o "nell'esergo". In questo caso ne l'uno ne l'altro in quanto manca l'esergo (Martinori: Piccolo spazio della moneta al di sotto dell'impronta nel quale trovasi quasi sempre indicata la zecca, la data, lo stemma del sovrano, o dei presidenti di zecca o dei preposti al governo del paese, le iniziali dell'incisore della moneta, un motto o la cifra del valore). Solitamente delimitata da una barra orizzontale.
    1 punto
  3. salve a tutti volevo condividere con voi la mia 4 serie di 5 centesimi Impero. satmmani ho cominciato a svotare sachetti scatole dove tengo le monete. cosi ho accumulato un altra serie come questa che allego qui. dite la vostra la conservazione non e un gran che, va bene anche cosi . dite la vostra anche sulla conservazione grazie in anticipo
    1 punto
  4. A speculare con intenti truffaldini su queste emissioni, furono soprattutto privati commercianti, che mettevano in circolazione ingenti quantità di biglietti con la speranza che in buona parte non sarebbero stati presentati al rimborso (questo avveniva anche in Austria e Germania, dove molti addirittura scrivevano sui notgeld che erano sì disposti a rimborsarli, ma sarebbe stato meglio se non glielo avessero chiesto ). A volte, i commercianti sparivano dopo aver emesso grosse somme, o si "dimenticavano" di indicare sui biglietti la loro sede, o addirittura la città. Teniamo presente che gran parte della popolazione era analfabeta, erano in grado di riconoscere un numero stampato sui biglietti a indicarne il valore, ma poco altro, probabilmente non facevano caso (non erano capaci di farlo) alla mancanza di indicazioni precise per il rimborso. Ma anche enti istituzionali adottarono vari stratagemmi per evitare il rimborso. Il Comune di Broni, per esempio, a fronte di emissioni da 50 centesimi e 1 lira, rimborsava solo somme non inferiori alle 100 lire, una cifra importante per l'epoca, non facile per molti da mettere insieme con biglietti di piccolo taglio. La maggioranza delle banche rimborsava somme non inferiori alle 10 o 20 lire. Ma il danno maggiore per i possessori di biglietti fiduciari venne dal fallimento di numerosi emittenti, che avevano trovato nell'emissione fiduciaria un modo per autofinanziarsi, reperendo quei capitali che ben difficilmente avrebbero ottenuto senza garanzie e, perdipiù, senza il pagamento di interessi petronius
    1 punto
  5. In una precedente discussione, con Rcamil si parlava di quando le monete papali sono state orlate, ed è proprio con questo papa che s'inizia a ben delineare in maniera "artistica" ma in realtà al fine di scoraggiare i tosatori di moneta buona. Con chirografo del 29 maggio 1734, "affichè li malvagi più difficilmente si arricchissero di tosare le monete et abbia la moneta a se stessa la marca della sua intierità" decretò che tutte le monete d'oro e d'argento, al pari di quanto già si praticava per lo zecchino recassero sul taglio un motivo che ne sancisse l'integrità "o sia giro o orlo sulla costa o festone ovvero cordoncino" (Archivio di Stato in Roma, Archivio camerale, Zecca, busta n. 24, fasc. 3.). Prontamente si diede seguito a quanto decretato con l'emissione del 1734 dello scudo d'oro con stemma e Lumen Rectis al rovescio. Stato Pontificio Clemente XII (Lorenzo Corsini) 1730-1740 Scudo d'oro 1734 Anno V. Roma Oro grammi 3,066, diametro 18,61 mm D/ CLEMENS - XII. P. M. A. V, stemma sormontato da tiara e chiavi decussate. Rv. LVMEN / RECTIS / 1734 entro cartella sagomata (Luce per i Giusti) T/ cordonato ↑ Conservazione, praticamente fior di conio. Moneta rara Asta Rodolfo Ratto Milano, 21 aprile 1914, n. 3252 FDC (Cinagli 13) Muntoni 013, CNI 32, Berman 2613, Friedberg 224 Lumen Rectis ; Salmi, 111, 4 : Exortum est in tenebris lumen rectis "è spuntata nelle tenebre una luce per i giusti". cioè : all'oro che ben si adoperi a menar vita santa e limosiniera è lume ai giusti da Achille Monti in - Motti sopra alcune monete dei Pontefici - in "Periodico di numismatica e sfagistica per la storia d'Italia" di Carlo Strozzi, fascicoli II e III del 1873. Anche in questo caso l'esortazione di Clemente XII alla carità, elemento costante nella monetazione di Papa Corsini
    1 punto
  6. chiediamolo alle nostre consorti, come siamo.......
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  7. manca un pezzo perche volevo mettere in risalto la firma, al dritto ci sono due foto per quel motivo li ;) Cmq 1,5 euro credo sia ok da quel che mi avete scritto :D Ma l'ho postata per avere un minimo di indicazione su come valutare la conservazione, nel senso che..Perché SPL (al di la del prezzo in euro)? Un FDC cosa Ha o NON ha di differente? Ripeto, son qui per imparare, non sono polemico, chiedo, nel modo più semplice e ignorante (da parte mia) possibile. Grazie a tutti :) Aggiungo..dispongo di una lente relativamente potente, quindi se mi dite dove guardare con la lente, per capire i difetti, la studio volentieri. Per poter distinguere uno spl da un fdc, devi "studiare" la moneta che ti interessa, nel senso che devi imparare i punti difficili, che normalmente si appiattiscono con la circolazione, che ogni tipo di moneta possiede. Nello specifico di questa moneta, coniata in alluminio, che è un metallo tenero che si consuma velocemente con una minima circolazione, devi vedere i capelli della testa al dritto e le spighe di grano: vedi che nella tua hanno un minimo di appiattimento, segno inequivocabile di circolazione, che fa declassare la moneta ad almeno uno spl (per quello che si vede dalle foto), ma se la guardi con una lente di ingrandimento, te ne accorgi subito. Inoltre il fdc dell'alluminio possiede quel "lustro di conio" che questa moneta non ha. Sarebbe quella "luminosità" che la moneta dà, quando te la rigiri tra le mani, che riflette la luce, ma non la "spara" come le monete lucidate. Sono cose che impari, vedendo il maggior numero possibile di monete, senza comprare, girando tra mercatini, bancarelle e convegni. Un saluto
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  8. Se non ricordo male Bellesia in un suo articolo descriveva queste varianti ,dovrebbe essere quello citato da Crippa al fondo della sua scheda sul 30 soldi Purtroppo in questo momento non riesco a ritrovare questo estratto Intanto posto le due pagine tratte dal quarto volume de Le Monete di Milano di Carlo Crippa - Edizione Crippa 1997 Milano
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  9. Caro Piakos, molto interessante e foriero di importanti sviluppi il tuo articolato ragionamento sull'iconografia di Apollo. Stamattina sono riuscito a reperire alcuni importanti articoli: 1) A. Brugnone, Annotazioni sull'Apollo Archegete di Nasso, In: Miscellanea di Studi Classici in onore di Eugenio Manni, tomo I, Roma 1980 (che è la trattazione più completa esistente su questo particolare appellativo di Apollo e dimostra che è derivato dall'Apollo di Delo, venerato specialmente in ambiente calcidico, spesso in contrapposizione all'Apollo di Delfi, venerato invece dai Dori) 2) R. M. Gais, Some problems of River-God Iconography, American Journal of Archeology, vol. 82, 1978 (che studia alcuni aspetti iconografici del dio fluviale, specialmente però nella posizione semisdraiata. Comunque rileva in una pagina che il dio fluviale è sempre rappresentato come barbuto, mentre nelle vesti di giovinetto imberbe si riscontra esclusivamente in Sicilia e nella Magna Grecia). 3) P. W. Lehmann, Statues on coins of Southern Italy and Sicily in the Classical period, New York, 1946 (opera datata ma ancora fondamentale per la comparazione iconografica tra statue note in bronzo e le raffigurazioni di alcune divinità su monete siceliote e della Magna Grecia, con particolare interesse proprio sul dio fluviale e su Apollo. Alcune sue considerazioni lasciano perplessi e l'ampio corredo bibliografico rivela comunque strette affinità tra il dio fluviale imberbe e Apollo. In ogni caso dà per scontata la diretta derivazione della figura rappresentata a Selinunte ed a Leontinoi dalla famosa statua di Castelvetrano. Per l'identificazione sui tetradrammi e dididrammi di Selinunte egli resta sulla vecchia idea che sia un dio fluviale per la presenza del corno e del nome del fiume riportato sulla moneta. Tuttavia a un certo punto, a pagina 17, rileva che il famoso corno è solo un singolo cornetto attaccato non alla testa ma al nastro che cinge la testa (fillet in inglese) e quindi non è un vero corno, ma una particolare foggia di diadema. Questo specifico aspetto non è però poi veramente approfondito...). Questi lavori sono stati inviati per via personale a Piakos per un approfondimento. Ne riparleremo
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  10. Ciao a tutti allego due foto di come si possono mettere le monete nel mio forziere. Vi piace? Saluti GAETRU
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