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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/17/11 in tutte le aree

  1. Crocefisso portativo per religiosi,del XIX , inizio XX sec.- Veniva appeso al collo ,oppure ai rosari che i religiosi portavano appesi alle cinture (Missionari,frati,e suore).IL legno potrebbe essere ulivo o mogano?
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  2. Medaglia ottagonale devozionale,bronzo/ottone del XVII sec.- D/ Busto velato della Madonna volto a dx,scritta: MATER - SALVATORIS?- R/ Potrebbe essere L'adorazione dei Re Magi?ma purtroppo la condizione è pessima per una identificazione certa!!! Ciao Borgho.
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  3. Ho iniziato uno studio molto analitico sulla monetazione di Signia (attuale Segni), antica colonia latina posta nel territorio che fu dei Volsci. La monetazione di Signia (vedi Rutter, H.N. 343 e Sambon 164) consiste in piccoli oboli in argento recanti i tipi : D/: Testa di Mercurio con petaso a d.; piccolo delfino sul taglio del collo e caduceo (mancante in alcuni esemplari); R/: Testa di Sileno a s., combinata con testa di cinghiale a d.; sotto, leggenda dell’etnico, SEIC Finora ho già raccolto foto di oltre una trentina di esemplari da aste e da musei e ho iniziato a riordinarli in una sequenza di conii, che sono diversi anche se non molti. Naturalmente sono molto gradite foto di altri esemplari in collezione per meglio affinare tale ricerca. Queste monetine poi presentano strette affinità ponderali e stilistiche con quelle emessa da Alba Fucens, che sarà poi oggetto di un successivo studio similmente dettagliato. La grande particolarità della monete di Signia è data dalla particolare tipologia adottata per il rovescio. La combinazione della testa di Sileno con quella di un cinghiale richiama simili combinazioni che sono note su gemme (in genere corniole) di epoca greco-romana, in genere del I-II secolo d.C. (vedi alcune gemme tratte dal catalogo delle gemme del Museo di Berlino del 1896): Queste combinazioni sono denominate “grylloi”, in base a una nota testimonianza di Plinio (N.H. XXXV, 114), che accenna come un pittore greco-egizio, di nome Antifilo, abbia creato nel 302 a.C. una pittura scherzosa, forse caricaturale. Dal momento che il termine “grylloi” sembra richiamare la parola greca “grylòs” (però con una sola lettera L), che significa “porco”, si è pensato che Antifilo avesse dipinto un quadretto raffigurando un uomo con testa di porco (e animalesco in generale). A Pompei esiste ad esempio un quadretto parodistico con la fuga di Enea da Troia impersonato da scimmiesche figure di cinocefali. Invece appare più verosimile che “grylloi” non sia un vero nome proprio e che, da altre fonti, il “gryllismòs” sia invece un genere di danza grottesca e sconveniente in uso in Egitto e quindi il pittore citato da Plinio abbia solo voluto rappresentare una scena di tale danza. Resta quindi da chiarire bene il reale significato di una simile combinazione di testa di Sileno con testa di cinghiale (e anche di altri animali, nel caso delle gemme). (Continua)
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  4. La produzione di monete imitative era comunque un affare per i signori di piccoli stati perchè permetteva loro di accedere a mercati ben più ampi rispetto a quelli di loro naturale riferimento. In pratica, se le loro monete venivano accettate come buone in un ampio raggio territoriale, questi potevano produrne volumi molto maggiori rispetto alle quantità richieste dal solo mercato locale e quindi, anche se di buon intrinseco, il guadagno veniva proprio dal grande numero di monete emesse. I fratelli Xell nel 1618 presero l'appalto della piccola zecca di Guastalla, vi importarono da Augusta le più moderne attrezzature per la coniazione fra cui anche una pressa a rulli (tecnologia che successivamente trasferì a Parma); il loro scopo era di battere monete ad imitazione dei tipi svizzeri, tedeschi e dei Paesi Bassi, e così fecero. I commercianti conferivano, anche dall'estero, grandi quantità d'argento e ne ricevevano in cambio l'argento coniato con tipi ben accetti in tutti i territori imperiali. Di seguito il tallero di Ferrante II del 1620 senza collare. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/33 ed il tallero dell'arciduca Massimiliano http://coins.www.collectors-society.com/wcm/CoinView.aspx?sc=32376 il tallero di Ferrante II del 1620 con collare. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/32 ed il tallero dell'imperatore Ferdinando http://coins.ha.com/common/view_item.php?Sale_No=3012&Lot_No=23091 Queste emissioni guastallesi furono prodotte con buon intrinseco, tanto che furono sempre tariffate allo stesso valore delle corrispondenti emissioni imperiali; da ciò ne deriva che anche la semplice produzione di grandi quantità di moneta poteva essere fonte di reddito sia per il signore, che per lo zecchiere, e per il commerciante che si assumeva l'onere di esportarle nei territori di riferimento. Ovviamente l'imitazione con intrinseco inferiore, la falsificazione etc. portavano ulteriori guadagni ma anche notevoli rischi: Siro d'Austria, signore di Correggio, per aver prodotto moneta scadente, perse i propri diritti, tutti i possedimenti e morì in esilio e poverissimo. Mario
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  5. Ho notato questa variante di conio non specificata ne dal CNI ne dal Muntoni. si tratta della piastra di papa Clemente X per 1675 anno giubilare conio del Lucenti con il portico ed i pellegrini. Non ho fatto una ricerca approfondita, mi sono limitato a controllare solo su Muntoni, CNI, e Serafini. Ne il Muntoni ne i compilatori del CNI evidenziano la variante di conio per il tipo con l'effige del papa al diritto. Il Muntoni illustra il tipo 2, mentr il CNI il tipo 1. Il Serafini da riporta due esempalri ma non specifica alcuna variante di conio al rovescio, che invece evidenzia per il tipo con al diritto lo stemma. I due conii sembrano uguali a prima vista, ma solo con una superficiale occhiata si evidenziano numerosisisme differenze, dalle nubi e la raggiatura nella Porta Santa, i capitelli del colonnato, i cappelli dei pellegrini, lo stemma cardinalizio e varie altre. MI pare strano, data la capillarità del CNI che queste varianti di conio non siano state evidenziate, come pure dal CNI. Vorrei studiare gli esemplari degli ultimi 10 anni (dato che è una moneta abbastanza comune) per vedere quale delle due varianti appare più frequentemente. 1 Stato Pontificio Clemente X (Emilio Altieri) 1670-1676 Piastra 1675 A. IVB Roma Argento gr. 31,604 diametro 44,16mm D/ CLEMENS• X• PONT• MAX• AN• IV B, busto a destra con barba e baffi, camauro, mozzetta e stola ornata. Sotto il troncato del busto EQ HIER LVCENTI (Cavalier Gerolamo Lucenti, incisore) Rv. Portico della Basilica vaticana con pellegrini; sulla cornice, DILIGIT DNVS PORTAS SION. All’esergo, MDCL armetta Costaguti XXV (cifre grandi). T/ liscio ↑ Conservzione: Buon bellissimo. Moneta comune, variante da verificare Muntoni 17 (variante), CNI 20, Berman 2006, Davenport 4077 Spaziani Testa 74 Asta Varesi 55 coll. Demicheli n. 1222 9/4/10 E' il tipo illustrato sul CNI 20 2 Stato Pontificio Clemente X (Emilio Altieri) 1670-1676 Piastra 1675 A. IVB Roma Argento gr. 31,604 diametro 44,16 mm D/ CLEMENS• X• PONT• MAX• AN• IV B, busto a destra con barba e baffi, camauro, mozzetta e stola ornata. Sotto il troncato del busto EQ HIER LVCENTI (Cavalier Gerolamo Lucenti, incisore) Rv. Portico della Basilica vaticana con pellegrini; sulla cornice, DILIGIT DNVS PORTAS SION, veduta variata. All’esergo, MDCL (armetta Costaguti) XXV cifre piccole. T/ liscio ↑ Alberto Varesi Pavia 12/3/11 Conservazione Splendida. Moneta comune, variante da verificare Muntoni 17, CNI 20 var, Berman 2006, Davenport 4077, Spaziani Testa 74 Variante con le cifre piccole tipo illustrato sul Muntoni 17
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  6. Le foto non sono il massimo per i particolari minuti ed in alcuni casi nemmeno la conservazione permette di identficare appieno alcune possibili varianti (punteggiature più che altro). Comunque per quel che posso vedere, nell'ordine: 1- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle piene al rovescio. Muntoni 99-a 2- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle forate al rovescio. Muntoni 99-a 3- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle piene al rovescio. Muntoni 99-a 4- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle forate al rovescio. Muntoni 99-a 5- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle piene al rovescio. Muntoni 99-a 6- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle piene al rovescio. Muntoni 99-a 7- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle forate al rovescio. Muntoni 99-a 8- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle piene al rovescio. Muntoni 99-a 9- Sampietrino ridotto 1797 (S ° - PAPOSTOLORUM PRINCEPS), senza TM, stelle piene al rovescio. Muntoni Manca, Ser 475. 10- Sampietrino standard 1797 (S ° P - APOSTOLORUM PRINCEPS), TM, stelle piene al rovescio. Muntoni 99-a Ciao, RCAMIL.
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  7. Per me dovebbe esse un denaro piccolo di Tomaso di Campofregoso - Prima signoria - 1438-1440 http://digilander.libero.it/adamaney/monetesavona/obolotomaso3840.htm ciao Jagd
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  8. http://en.numista.com/catalogue/pieces15113.mobile.html
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  9. 1 punto
  10. si è vero, scusate non è Carlo II, ma Carlo I
    1 punto
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