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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/14/11 in tutte le aree
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Ciao! Ho a disposizione le seguenti monete commemorative per uno scambio: AUSTRIA – 2005 BELGIO – 2008 FRANCIA – 2008 e 2010 GERMANIA - 2006 A-D-G, 2007 D-F, 2008 F-G e 2009 D-F GRECIA – 2004 ITALIA – 2009 PORTOGALLO – 2009 (qFDC) TRATTATI DI ROMA 2007 – Germania D-F, Francia, Spagna e Italia EMU 2009 – Francia e Italia Inoltre ho numerose doppie divisionali di vari anni di quasi tutti i paesi (tranne Vaticano, Monaco e Estonia!). Se vi interessa qualcosa fatemi sapere...grazie ciao ciao1 punto
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Salve a tutti :) Oggi vi volevo presentare questa bella moneta d'argento, che ho reperito al mercatino di febbraio della mia città; si tratta di un pezzo da 3 marchi del 1910 D del Regno di Baviera, coniato durante il regno di Ottone I (1886-1913). Sarebbero graditi dei pareri sullo stato di conservazione e sul prezzo che l'avreste pagata....... ;) Vi volevo inoltre dare alcuni cenni storici sul sovrano ritrattovi: Ottone I divenne Re di Baviera, dopo la deposizione e la misteriosa morte del fratello maggiore Ludovico II, nel 1886, tuttavia non regnò mai veramente dato che essendo gravemente malato, venne dichiarato definitivamente insano di mente nel 1875. La causa della sua malattia non venne resa pubblica ed egli venne confinato nel Castello di Fürstenried, sotto supervisione medica, sino alla sua morte, nel 1916. Pare addirittura che non divenne mai consapevole di essere divenuto Re, mentre l'effettivo potere passò invece nelle mani dello zio Leopoldo che governò come Reggente fino alla sua morte nel 1912, gli successe il figlio Luigi il quale, nel 1913, depose Ottone I e si proclamò nuovo Re di Baviera, come Ludovico III, con l'appoggio del parlamento locale. Ad Ottone vennero comunque lasciati fino alla morte, il titolo e gli onori regali. Con la deposizione di Ottone, inoltre, vennero apportati dei nuovi cambiamenti alla costituzione del Regno bavarese che, a partire dal 4 novembre 1913, prescrisse che qualora il re in carica non risultasse più abile a sostenere il peso della corona per un periodo superiore a dieci anni, questi dovesse essere dichiarato incapace di governare e dovesse essere prescelto un reggente che potesse a tutti gli effetti prendere su di se la corona bavarese. Curiosamente, proprio Ottone I che, nella pratica non governò mai, è stato il sovrano bavarese a rimanere più a lungo sul trono.1 punto
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Un caro amico del Cordusio mi ha girato le immagini che ha fatto per motivi di studio di questo tremisse longobardo di Pavia di Desiderio al Museo Retico di Coira ,il museo permette di divulgarle con l'unica clausola di citarne la provenienza ; oltre alla citazione dovuta ,ringrazio pubblicamente il Museo Retico di Coira e l'amico del Cordusio. P.S. Le immagini sono postate anche nella discussione di Pavia specifica.1 punto
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Il regno del Bosporo Cimmerio, con capitale Pantikapaion (odierna Kerch in Ucraina) fu uno dei più duraturi e prosperi regni vassalli di Roma, che godevano di una parziale autonomia e assicuravano una certa protezione ai confini dell'impero, facendo da cuscinetto nei confronti delle popolazioni barbariche o comunque ostili a Roma. La popolazione con cui i sovrani di questo regno si trovarono frequentemente a combattere furono gli Sciti, nei confronti dei quali riportarono significative vittorie. La dinastia regnante fu fondata nell'anno 8 a.C. da Aspurgus. Questi, ottenuta la cittadinanza romana, aggiunse al suo nome quelli di Tiberius Iulius, in onore dell'imperatore in carica. Questi nomi romani vennero trasmessi ai suoi successori e si trovano anche nella titolazione delle monete da essi coniate. Il regno fondato da Aspurgus durò per oltre tre secoli, fino all'anno 341 d.C. quando, regnante Rhescuporis VI, dovette soccombere all'invasione degli Unni di Attila nella loro travolgente avanzata verso occidente. Vi fu solo una breve interruzione tra gli anni 63-68 d.C., quando l'imperatore Nerone, per ragioni a noi ignote, depose il sovrano Cotys I trasformando il Bosporo in una provincia dell'impero. Ma alla caduta di Nerone Galba restituì al regno la sua autonomia, mettendo sul trono Rheskouporis I, figlio del deposto Cotys. Rovine di Pantikapaion Le monete del Bosporo hanno avuto una certa diffusione dopo la caduta dell'Unione Sovietica. I testi di riferimento sono: Monetoe Delo Bospora di V. A. Anokhin (non tradotto) The coinage of the Kingdom of Bosporus, A.D. 69-238 di N.A. Frolova, in lingua inglese, attualmente fuori catalogo An Introduction to the History and Coinage of the Kingdom of the Bosporus di David MacDonald edito da C.N.G. e l'unico correntemente disponibile. Ho trovato un'interessante panoramica delle monete del Bosporo (a partire dal V secolo a.C.) nel sito del Museum of money of Feodosia (Ukraine): http://en.museum-of-money.org/view/the_coins_of_bosporan_kingdom_early_4th_century_b_c_mid_4th_century_a_d/ Stranamente nel sito le monete vengono presentate indicando come nominali "Dupondius" o "Sestertius". Dalle schede di presentazione delle monete nelle maggiori aste, si evincerebbe invece che il nominale più ricorrente, fosse la moneta da 48 nummia, valore espresso dal monogramma "MH" presente al rovescio.1 punto
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Ottime osservazioni :) Sicuramente tra le zecche operanti per Pio VI alla fine del secolo, ce ne sono diverse che utilizzarono contemporaneamente entrambi i metodi di coniazione per le stesse tipologie di monete (es. sampietrini), ad esempio per la maggior facilità di rifare coni singoli piuttosto che coni a rullo. Non è da escludersi che ciò sia accaduto anche a Roma... Vero, tutto a 0° ad esclusione dello scudo 1815. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Segue il rovescio del tremisse di Desiderio di Pavia proveniente dal Museo Retico di Coira1 punto
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ti chiedi se "viene prima l' uovo oppure la gallina"...Sai bene che quando ci facciamo quel tipo di domanda, anche quando animati dal migliore dei sensi di giustizia, si propende di fatto a che le cose restino così come sono... A me dall'esterno non sembra che le cose vadano lasciate come sono. Perché il senso civico, che tu invochi come pregiudiziale, diminuisce quando le leggi non vengono cambiate e colpiscono anche cittadini che vorrebbero o potrebbero o dovrebbero poter collaborare più facilmente con lo Stato, così come si fa in altri Paesi. Un salutone, Antonio Toto, guarda che forse non ci siamo capiti bene o io non riesco a spiegarmi via scritto. Che la nostra legge sia da cambiare e che fatta così com'è sortisca l'effetto opposto a quello che vorrebbe sortire, lo scrivo e l'ho scritto nel passato un post su due, quindi sfondi una porta aperta. Però, dato che come ho piu' volte ripetuto, sono vecchio dell'ambiente delle monete antiche, ti posso dire senza timore di smentita, che tanti di quelli che le monete antiche le trattano " sotto il tavolo" per usare un'immagine sgardita a qualcuno, non hanno niente a che vedere con quelli che vorrebbero ma non possono collaborare con lo stato.E non sto parlando del semplice ceractore della Domenica,ma di altri soggetti molto piu'dannosi e distribuiti equamente di quà e di là dal tavolo. Il parallelo tra l'uovo e la gallina è pienamente azzeccato, allo stato dei fatti, qualcuno deve cominciare a darsi da fare, e l'impressione è che toccherà allo stato,casomai, partire per primo, perché se lui per primo non da il buon esempio, poi non può certo prretendere che i cittadini si comportino esemplarmente. Resta però sempre valida la mia rampogna a certi personaggi che scambiano il vivere e il disporre della collettività , con l'implicita autorizzazione e non rispettare la res publica a nessun livello....questo non mi va bene...1 punto
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:P Ricapitolo il mio pensiero: focalizzando l'attenzione SOLO sul diritto, oggetto della variante QUATTR, ed essendo indubbio che ci sono almeno 2 coni differenti, è assai probabile che le monete coniate non siano state così poche come farebbe pensare l'assenza della moneta dalla bibliografia (pistacoppi ne da un'idea numerica). E' pertanto ipotizzabile che in giro ce ne siano ancora parecchie ;) Non ho notizie dei coni a rullo per questa monetazione, ad osservare i pezzi che mi sono passati per le mani non mi pare che ne avessero le caratteristiche, e non ricordo nemmeno esemplari decentrati tipici delle fustellature post coniazione. In ogni caso anche per i coni a rullo si usavano i punzoni; era maestria dell'incisore fare sì che non ne risultasse sul tondello una incisione ovalizzata, per cui le proporzioni dovevano essere "calcolate" ad hoc. Ad esempio un conio non perfettamente riuscito per questa tecnica è quello per la prima mezza piastra (A.IV) di Clemente XII per Roma, i tondelli coniati risultano ovalizzati di un paio di mm sull'asse verticale. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Mi dispiace ma tutto è confermato e le monete sono terminate.1 punto
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Buongiorno Mikiradi, nella tua lista sarei interessato a queste monete della Grecia : 10 dracme 1973 5 dracme 1966 50 lepta 1964 10 lepta 1959 5 lepta 1869 In allegato trovi la mia lista . Ciao World coins + Euro.zip1 punto
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No, non compilai io quella scheda o perlomeno quella nota. Ma guarda che non me la sono mica presa per la critica, anzi ben vengano le integrazioni. Stavo curiosando sul portale numismatico, ho letto questa discussione e già che avevo la finestra aperta ho controllato :D Comunque tutte le immagini che ho visto (purtroppo non sono tante) hanno o QVATTR o QUATTR con il punto, mi verrebbe da dedurre che il . vada in coppia con la U Ho consultato circa 30 immagini, la variante l'ho trovata solo un'altra volta e quindi è piú rara ma non rarissima e questo indica quanto poco a volte si ponga attenzione ai dettagli:1 punto
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Stile geometrico a Pitecussa: un tuffo nell'immaginario Euboico, tra etimologia e alfabeto Come si è già detto, I vasai pitecusani continuarono, in un primo tempo, a decorare i loro vasi secondo lo stile in uso nella madrepatria euboica. Sui vasi sono frequenti, tra i motivi decorativi, uomini, uccelli e cavalli; tipico è quello del cavallo legato alla mangiatoia, sormontato da una doppia ascia sospesa e con riempitivi geometrici, tra cui spicca una composizione comprendente un triangolo tratteggiato sormontato da una fascia orizzontale, anch'essa tratteggiata. Confronta questi Frammenti di crateri locali con la misteriosa Bambola della Beozia in argilla (circa 0.5 m di altezza, oggi al Luovre) sempre del VIII sec. a.C.: Nota l'ascia bipenne, la spirale/labirinto, la svastica, il polpo come collana, gli animali…., simboli tutti che rimandano all'ambito semantico della fertilità, dell'eternità, della vita segreta, sotterranea…. Così come in Grecia esisteva una grande osmosi culturale tra le vicine Eubea-Beozia, si può ipotizzare la compresenza beotico-euboica anche in aree coloniali quali Pitecusa stessa oltre che nella vicina Cuma. Una delle conoscenze fondamentali che i Greci dell'Eubea trasmisero ai popoli italici è anche la scrittura alfabetica, appresa dai Fenici nel corso del IX sec. Le numerose iscrizioni in lettere euboiche risalenti alla seconda metà dell'VIII - VII sec. a. C. testimoniano come in quell'epoca la conoscenza della scrittura alfabetica greca fosse ampiamente diffusa nella classe sociale media di Pithecusa. Ad esempio, questo pregevole frammento di cratere locale (sempre di fine VIII sec. a. C.) con decorazione tardo geometrica reca in un'iscrizione la firma dell'artista: "Inos mi ha fatto". Su di esso compare una figura di incerta lettura che ci introduce alla complessa questione etimologica : Pithekoussai: isola delle scimmie (pithekos) o delle anfore (pithoi)??? L'autore alessandrino Xenagora (intorno al 90 a.C.) faceva derivare Pithekoussai da pithekos, in greco "scimmia " e metteva in relazione tale derivazione con la leggenda della presenza a Pitecussa dei Cercopi e della loro trasformazione in scimmie. Lo scopritore del frammento riportato sopra, G. Buchner (1969-71), assimilava invece la figura alata alla tipologia delle sfingi orientali alate. Secondo Peruzzi, (Le scimmie di Pithecusa) il toponimo Pitecussa risalirebbe al momento dello stanziamento Euboico e riguardo alla figura alata aggiunge che "non si tratterebbe di un'ala, ma della coda di una scimmia che si tiene la testa tra le mani e che è accovacciata con i gomiti sulle ginocchia; posizione caratteristica dì questo animale e che si ritrova nelle rappresentazioni d'epoca orientalizzante che noi conosciamo". A me ricorda una Gorgone alata come quella effigiata sulle monete etrusche o sulla bellissima laminetta aurea di Himera (perché finisco sempre col tornare ad Himera??? :rolleyes: In ogni caso, l'asse di influenze reciproche Himera- Kymai - Etruria è stato ampiamente già dibattuto qui…) Sia come sia ... queste immagini ci tramandano una preziosa testimonianza del fervido immaginario euboico… :P Alla luce della fiorente attività ceramica attestata nell'isola fin nelle prime fasi della sua esistenza, certo più probabile appare l'interpretazione etimologica proposta da Plinio (Nat. Hist. 111, 6.82): egli ritiene che il nome non sia in relazione con le scimmie (non a simiarum multitudine), ma derivi invece dai dolii (a figlinis doliorum), in greco pithoi - termine che può collegarsi alle fabbriche di anfore o genericamente ai vasi di terracotta.. Esiste anche ad una terza possibile etimologia: secondo Ridgway (L'alba della Magna Grecia) Pithekoussai potrebbe essere "semplicemente la forma ellenizzata di un toponimo indigeno preistorico riferito all'isola, o forse all'intero arcipelago flegreo (Ischia, Procida e Vivara). Isole e porti sono particolarmente suscettibili a un tale trattamento da parte di marinai e mercanti stranieri, che sentono il bisogno di rendere accessibile ai propri alfabeti nomi alieni e difficili a pronunziarsi…." Valeria1 punto
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AITNA INESSA MONETAZIONE del I PERIODO (463-452 a.C.): durante l'occupazione da parte dei profughi dorici (risparmiati dalla cavalleria di Ducezio per non irritare ulteriormente Siracusa…) provenienti da Katane-Aitna tornata calcidese. I greci di Aitna-Inessa continuarono a considerare Ierone come ecista (Strabone, VI, 2, 3, C268) e suo figlio Dinomene rimase loro sovrano (Diodoro XI, 91, 1) Per le motivazioni che hanno suggerito al Boehringer questa attribuzione, rimando alla articolatissima e assai esaustiva risposta di numa numa #687 Ecco il Tetradramma del Maestro di Aitna: AR (17.23g) – 463-452. Si tratta di un unicum rinvenuto nei pressi di Montagna di Marzo (Herbessos), nel territorio di Gela. Ma a proposito di tesi diverse …. e in risposta al mio quesito (19 agosto 2009) "Perché questo stupefacente conio viene datato da Boheringer proprio DOPO la morte del tiranno Hierone… (avvenuta appunto nel 467 a.C.)???", mentre Numa ribadiva l'ipotesi del Boeringher, Daniele Alberti così argomentava la tesi contraria del Rizzo : Giustamente come ci ricordava Numa numa le diverse attribuzioni sono tuttora oggetto di dibattito. Ritengo comunque sia sempre utile averle presenti entrambe al fine di maturare una più consapevole opinione personale ... Grazie a Voi! (continua ...)1 punto
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LO ADORO!!! Il Boehringer (1968) attribuisce questo tetradramma dallo stile più "arcaico" e meno innovativo alla fase iniziale di Aitna-Katane (475-470 a.C.), corrispondente alla sua fondazione. Questo tetra è anch'esso un unicum e risulterebbe ribattuto su una emissione precedente di tipologia non riconoscibile… A questo periodo appartengono anche rare dracme e litrae: qui alcuni esemplari per un confronto stilistico con il magnificente tetra e le litrae Sileno/Fulmine di Aitna-Inessa. Il tetra presenta al D/ Athena con elmo di foggia arcaica e alla guida di una quadriga, incoronata da Nike. La rappresentazione potrebbe senz'altro suggerire un parallelo con le famose quadrighe effigiate sui tetradrammi di Siracusa e Leontini emessi intorno al 480 a.C , se non fosse che in questa isolata emissione di Hierone, Aitna per prima pone alla guida della quadriga cittadina un soggetto femminile, anzi una Dea: Athena… Così ne spiega la presenza M. Caccamo Caltabiano: "Ancora diversa appare la situazione nella vicina città di Aitna, fondata da Hiaron, il secondo dei Dinomenidi. Il re designato era Dinomene, figlio del tiranno siracusano, che portava il nome del nonno ed era ancora un bambino. Si spiega così come a guida della quadriga di Aitna non ci sia lo stesso auriga della quadriga di Siracusa e di Leontinoi ma Athena, la dea che tradizionalmente interviene a soccorrere nei pericoli e nella battaglia gli eroi evocati dalla poesia omerica. Il piccolo Dinomene, re bambino, viene rappresentato solo sul nominale inferiore, la dracma : la sua regalità e la legittimità del suo comando derivano direttamente da Zeus, rappresentato sul rovescio sia dei tetradrammi che delle dracme." (La moneta e la rappresentazione gerarchica del potere) In un altro saggio (La monetazione di Messana: con le emissioni di Rhegion dell'età della tirannide) M. Caccamo Caltabiano ne cita altri esempi posteriori, tra i quali riporto i due su cui ci siamo già in precedenza soffermati: - nel 460 alla ripresa dell'attività della zecca di Selinunte comparirà infatti Artemide alla guida della quadriga con accanto Apollo saettante …. (post 30 Luglio) - E intorno al 450 a.C. la città indigena di Henna farà condurre alla sua Demetra il carro sulle piccole litre d'argento…. (Post del 2 luglio) Tornando al tetradramma, al R/ compare Zeus Aitnaios in trono, seduto su una pelle di leone/pantera (attributo dionisiaco che allude al culto di Dioniso e alle estese coltivazioni della vite sul fertilissimo territorio etneo…) … Il Manganaro sottolinea la comune derivazione dello Zeus Aitnaios di Aitna e dello Zeus Soter di Galaria (sulle litre argentee della I serie, 460 a. C. circa) dallo Zeus Lykaios e dallo Zeus Olympios di emissioni arcadiche ed elee… Buona Notte a tutti Valeria Ps: su Sileni e Inessa ..., a domani :lazy:1 punto
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