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  1. rcamil

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/13/11 in tutte le aree

  1. Caro FC, intanto rispondo alla questione dei ritrovamenti, anche se mi pare che i tuoi due attivissimi neuroni non si siano messi del tutto d'accordo nel rispondere alla mia domanda (cito la tua risposta: "Si mi riferivo anche a quelli, mi sembra strano che non ci siano ritrovamenti in contesti chiusi da poter studiare... :(". Quindi secondo te ci sono altre cose su cui fare il punto rispetto alla monetazione aurea, ed io ti chiedevo eventualmente di elencarmi quali...). Purtroppo non ci sono ritrovamenti noti di monete auree genovesi che contribuiscano a chiarire le datazioni delle prime serie fino al periodo dogale. Magari, come ha detto anche DZ, ci sono voci ci ritrovamenti in città, o segnalazioni generiche in vecchie pubblicazioni, che però non consentono i controlli necessari ad affermare una cosa piuttosto che un'altra. I ripostigli che si conoscono in letteratura, o contengono monete auree dalla seconda metà del Trecento, o più spesso monete genovesi tardo-quattrocentesche (vedi il tesoro di Vigevano citato anche da Lucia Travaini sia nel suo "Monete e storia nell'Italia medievale", pp.122-123, sia nel catalogo Carige), o comunque esemplari in ripostigli di ampia cronologia e/o deposti alle soglie della prima età moderna (vedi Roma - Passeggiata archeologica e Velletri, entrambi riassunti in Balbi de Caro, "I ripostigli monetali...", BdN, 1(1983). Rispetto ad una domanda che mi pare avessi avanzato ormai alcuni post or sono, ti posso confermare che genovini d'oro sono in effetti stati ritrovati in un ripostiglio rinvenuto in India. Si tratta del cosiddetto "Broach hoard" rinvenuto a Broach (nel medioevo uno dei più importanti porti del Gujarat) nel 1882. Il tesoro era molto ingente e conteneva 448 monete d'oro intere e spezzate, 4 lingottini in oro e 1200 monete d'argento sempre tra interi e spezzati. Codrington, che lo ha pubblicato quasi tutto e ne ha dato notizia per primo dice che le monete raccolte nel complesso (ad eccezione di una) andavano dal 1260 al 1380, ovvero poco prima del momento del nascondimento, verso la fine del XIV secolo, in un vaso metallico, dentro al quale erano state scoperte. Digby (grande orientalista, scomparso lo scorso anno) che ne ha riparlato in seguito in un articolo di sintesi, commentando alcune datazioni e discutendo il complesso nel quadro storico-economico della regione, sposta la data della moneta più recente al 1382 e ritiene che sia stato interrato poco dopo. Oltre a monete di zecche egiziane, armene, persiane ed indiane (Delhi), il ripostiglio conteneva 38 monete italiane in oro di cui 33 ducati veneziani databili tra 1339 e 1368 (ma forse con qualche imitazione) e 3 genovini per Simon Boccanegra, quarto doge (1356-1363: per chi non conoscesse le monete genovesi, si può guardare sul catalogo on-line del sito: Mio collegamento). Tra l'altro l'articolo di Codrington per quanto riguarda Venezia è interessante, perchè poi impiega una pagina a spiegare la popolarità della moneta veneziana in India, montata come monile. Mentre Digby spiega che nonostante i mercanti genovesi dai suoi studi fossero maggiormente presenti di quelli veneziani in India, la moneta di Venezia per caratteristiche ponderali e di fino era maggiormente accettata e ricercata. Infine per Genova la cosa interessante è che Codrington chiami i genovini come "quartardo" e che trascriva queste legende (purtroppo fa riferimento ad una figura che non ho trovato): D/ DVX IANVENSIVII QVARTV'.C. ; R/ CONRADV'. REX. ROMANORVM. P. Invece non fornisce alcun dato metrologico. Per chi fosse interessato i riferimenti bibliografici sono: - O. Codrington (Major), "An Hoard of Coins found at Broach", Journal of the Bombay Branch of the Royal Asian Society, XV (1882-1883), pp. 339-370; - Simon Digby, "The Broach Coin-Hoard as Evidence of the Import of Valuta across the Arabian Sea during the 13th and 14th Centuries", Journal of Royal Asian Society, London, 2 (1980), pp. 129-138. Entrambi si possono trovare in rete tra le risorse messe on line dalla biblioteche statunitensi e l'archivio di Jstor. Per ora vi saluto MB
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  2. Salve a tutti. Con novita'; da condividere, vorrei proporrere oggi di riaprire una discussione gia' intrapresa l'Aprile scorso su una moneta di grande fascino: La 2 Centesimi 1915 Prora " Quattromani". Questa moneta esibisce nel suo "Reverse" un difetto di coniazione singolare :la figura del l'Italia che presenta 4 mani. Tale errore e' stato finora ritenuto un errore di conio dovuto a ribattitura con rotazione d'asse. La moneta : una curiosita', un caso fortuito del destino. Per me non e' cosi. Io ho sempre avuto forti dubbi su questa catologazione dato che raramente ho visto il destino giocare il ruolo di bravo incisore Oggi alla luce del ritrovamento di un nuovo errore su tale annata, errore simile ma differente, sono invece propenso a considerare tale moneta una vera e propria variante di incisione Usualmente quando una ribattitura avviene lascia il segno. Vedi per esempio il caso della moneta 5 Centesimi 1982 N del mio avatar o l'esempio di questo 1 Centesimo 1904 con 4 ribattuto che vi allego .Nella Quattromani non si vede discontinuita' o eccedenza di materiale nel luogo di ribattitura ne' imperfezione di disegno alla giuntura dei bracci. Tutto e' uniformemente continuo e perfetto. Il ramo di ulivo continua ininterrotto e le due mani che lo tengono si sovrappongono in modo delicato sulla stessa linea. Come e' possible se si parla di rotazione d'asse? Come e' possible che in una rotazione d'asse che l'orizonte con le due navette rimanga perfettamente orizontale? Ed il ricciolo alto della veste sulla spalla esattamente al suo posto? Come e' possible che lo spessore del polso e del braccio della mano sinistra sia diverso dal braccio aggiunto soprastante? E tutto questo senza strappi nella composizione armoniosa del disegno ripetuto non una volta ma piu' volte identicamente nelle monete di cui conosciamo l'esistenza? Ma c'e' di piu'. Recentemente infatti ho avuto la fortuna e la sorpresa "choc" di venire in possesso di un altra moneta 2 Centesimi 1915 Prora in cui l'Italia marinara ha tre braccia. La moneta che vi mostro faceva parte di unlotto di due di una collezione privata. La bellissima gemella, in condizione FDC e' sempre in mano al proprietario. Chiameremo questa moneta " Tre Braccia" Il perito Roberto Pedoni,che ne ha certificato l'autenticita' ha assegnato un R5 alla condizione FDC ed un R3 alla mia non sapendo quanti pezzi possano esserne stati coniati. Sia lui che altri numismatici contattati hanno asserito di non aver mai conosciuto l'esistenza.di tale moneta. Anche questa moneta, e' per me una "variante di incisione" (terzo tipo di variante se si considera l'originale) e' una moneta molto bella. E' ancora piu' ingannevole della precedente. Per questo piu' rara perche' andata inosservata per tantissimo tempo. Il braccio e' situato piu' vicino al corpo e la mano che regge il rametto di ulivo e' singola non doppia!! Solo il braccio sinistro e' duplice e seminascosto dalle onde del vestito.. Infine, e qui sta per me la verita', le dita della mano sinistra dei due bracci sono chiaramente differenti. Il braccio sottostante e' piu' snello, il polso piu' sottile e mancano poi le dita intermedie ed i pollici sono differenti. Vogliamo dire che questa e' una ribattuta con rotazione selettiva di solo braccio e ridisegno miracoloso della mano? Perche' allora non dire che la 5 Centesimi 1913 "Senza Punto" e' una ribattitura? Perche ' tale ribattitura non e' mai avvenuta negli altri anni di emissione 1908-12, 1914-17? Perche' non e' mai avvenuta nelle altre Prore del 1 Centesimo , 2 Centesimi, 5 Centesimi? Il fato? Non credo. Veramente penso che ci troviamo davanti a due varianti di incisione. Se autorizzate o meno e' difficile da stabilire. Probabilmente, come nel caso recente delle 500 Lire Caravella con bandiere controvento, coniate di proposito in numero limitato (25? 50?) per poche persone o personalita'.del tempo. Chi cercasse un pezzo di carta di autorizzazione per tale errore deve tener presente che gran parte della documentazione del tempo e' andata perduta e che quelli non erano tempi come i nostri dove ci si aspetta che tutto sia publico e trasparente. E' difficile andare contro corrente (Galileo ne sa qualcosa) quando e' cosi facile attribuire il tutto ad uno scherzo del destino…. Classificando l'errore come "Ribattitura" non si offende nessuno. Non si tocca il can che dorme.. Ma e' davvero una ribattitura? Fatemi sapere la vostra opinione. Lamberto
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  3. Io credo sia un "normale" quartaro: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GECOL1/2 con la particolarità di avere la torre centrale del castello con un leggero salto di conio. In origine gli apici del castello erano biforcuti ma, essendo monete mal coniate sin dall'origine in pochi esemplari si vede il castello bene impresso. Ma non spargete la voce che io sia un "esperto", ben altri lo sono. Io mi limito a guardare e confrontare e qualche volta a dire le mie impressioni... poi posso sbagliare. Saluti e tanta simpatia alla Corsica DZ
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  4. Sembra quello che resta di una commemorativa di Costantinopoli :P al dritto CONSTAN - TINOPOLI, Costantinopoli elmata con diadema rivolta a sx, al verso nessuna legenda, Vittoria su prora con scettro e scudo. La zecca purtroppo non si capisce... è uscita da tutte le zecche imperiali del periodo, serie emessa da Costantino I per celebrare il passaggio della capitale da Roma a Costantinopoli, "sorella" delle VRBS ROMA, quelle con lupa e gemelli, è databile circa dal 330 al 340 d.C. Ciao, Exergus :)
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  5. Zecca di Cagliari,potrebbe essere un due cagliaresi,coniato sotto Filippo IV di Spagna(1621-1665),M.I.R.76. Ciao Borgho.
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  6. non ho trovato 1 Paisa, comunque da esempio ti posto il mezzo paisa http://cgi.ebay.in/JAIPUR-PRINCELY-STATE-Copper-1-2-PAISA-Coin-1888-Fine-/200575507771
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  7. Non credo ci sia un limite di pezzi acquistabili, o meglio il limite è talmente alto che non riguarda noi collezionisti, almeno in passato era così. Per quanto riguarda le spese di spedizione nel sito dell'IPZS ho trovato le seguenti informazioni L'ammontare del contributo per le spese di spedizione, IVA compresa, è determinato secondo il seguente prospetto: Fino a € 200,00 € 10,00 Da € 201,00 a € 500,00 € 15,00 Da € 501,00 a € 1.500,00 € 18,00 Da € 1.501,00 a € 2.100,00 € 20,00 Da € 2.101,00 a € 10.000,00 € 25,00
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  8. Indiana ! dovrebbe essere un paisa la foglia cosi di solito e` quella di Jaipur in rajastan . ciao
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  9. Certo che li considero tali!! Avessero avuto la versione Proof ..!? ( e quella IPZS la sa fare bene) :rolleyes: :rolleyes: Altro che Finlandia....
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  10. Succede...:rolleyes: Succede anche questo, la Numismatica offre strane combinazioni di eventi per le quali una moneta che non vedi per anni ti capita di ritrovarla più volte in poco tempo, tanto da iniziare a dubitare della sua reale rarità...:rolleyes: Considerando che si tratta di moneta spicciola, è impensabile che possa essere stata coniata in numero esiguo di esemplari, per cui per determinarne la rarità deve essere intervenuto qualche altro fattore (ad esempio ritiri di massa etc...). Nel caso specifico, tralasciando il rovescio che non è il soggetto della variante, già avere (almeno) due coni differenti per il diritto, depone a favore del fatto che all'origine ne devono aver coniate in numero "normale" per il nominale. L'importante, come hai fatto tu, è aguzzare la vista, una volta noto che la variante esiste diventa senz'altro più facile trovarne altri esemplari, ne faremo una statistica :P Ciao, RCAMIL.
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  11. In italiano si, purtroppo per la "metrica numismatica" della scala americana no. Se vai qui, puoi vedere la spiegazione secondo la PCGS della gradazione sheldon. http://www.pcgs.com/grades.chtml/ noterai che addirittura l'MS63 può non avere il conio intatto da circolazione (strike may not be full) Se ci pensi, siamo all'AU58. Se AU 58 fosse un qFDC... non sarebbero un po troppi gradi intermedi fino all'MS64 per il SOLO grado di qFDC? Aggiungo inoltre che tra l'MS63, MS64, MS65, c'è un divario incredibile di prezzi... un perchè ci sarà! Un salutone, F. Veramente io, sempre basandomi sull'articolo http://www.lamonetap...p/Conservazione e per considerare anche tutti igradi intermedi usati in Italia avevo fatto questa corrispondenza: In this correspondence there isn't any gradations that match with our BB/SPL and SPL/FDC which are used very ferquently. Thus I'm still convinced that best corrispondence table is that below: Gruppo MB (Fine) ..............F12-15 (fine) = MB Gruppo BB (Very Fine) ..............VF20 (Very fine) = BB ..............VF25 = BB+ ..............VF30 = BB/SPL ..............VF35 = qSPL Gruppo SPL (Extemely fine) ..............EF40 o XF40 = SPL ..............EF45 o XF45 = SPL+ ..............AU50 - 53 = SPL/FDC ..............AU55 - 58 = qFDC Infine esistono 4 gradi di FDC (MS-mint state o BU-brillant uncirculated) che gli americani distinguno non sulla base della circolazione (sono tutti gradi di monete non circolate), ma sulla base della perfezione del conio, pulizia etc. che nella nostra gradazione non esistono in quanto il nostro qFDC corrisponderebbe ad una minima circolazione. Se così non è, allora facciamo una petizione online per far cancellare quest'articolo: http://www.lamonetap...p/Conservazione perchè non corrispondente alla realtà. Saluti
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  12. A parte differenze di stile , dovute forse a differenti incisori tra le due zecche, i due ritratti riprendono l'immagine "convenzionale", della quale hai correttamente descritto i vari attributi e simboli che giocano un ruolo importantissimo nel veicolare il messaggio del potere e della regalità (corona, scettro, globo, etc.)- Il problema del ritratto fisionomico (o meglio della mancanza di esso) non è però tanto dovuto al fatto che nessuno degli incisori avesse visto di personal l'imperatore, quanto che tale modo di rappresentare i personaggi sulle monete e non in pratica si può dire non esistesse all'epoca. Se tracciamo un parallelo con la storia dell'arte coeva non conosciamo ritratti "realistici" nenache nel medio della pittura o della scultura. Nei cosiddetti "primitivi" italiani ci sono pervenuti molti ritratti, sopratutto di santi e di personaggi legati a storie del Nuovo e Antico Testamento, ma i ritratti esprimono tratti poco differenziati e le cosiddette differenziazioni sono risolte tramite vesti e attributi piuttosto che nella difefrente caratterizzazione dei volti (spesso anche poco espressivi). E' solo più tardi, agli inizi del Quattrocento che avremo uno studio del carattere del personaggio raffigurato ed una differenziazione dei tratti somatici e del volto che ci restituisce la "naturalità" del personaggio raffigurato. E' sintomatico, ma non sorprendente, come tale "MATURAZIONE" artistica sia avvenuta pressoché in contemporanea tra i diversi "mezzi espressivi" utilizzati. Nella pittura, nella scultura e anche nelle medaglie (prima che nelle monete) con il ritratto di Giovanni VIII Paleologo nella medaglia realizzata da Pisanello nel 1438 (i ritratti fisionomici sulle monete iniziareanno 15-20 anni dopo) . E' quindi una corrente artistica, un movimento che segnò una svolta profondissima dando origine ad una concezione che evolveva dalla rappresentazione di un fatto a quella di un personaggio (in pratica i ritratti "nascono" nel Quattrocento, mentre fino al Trecento abbiamo al massimo rappresentazioni di santi , al massimo di regnanti, ma con lo stesso intento di rappresentazioni convenzionali dell'autorità pastorale, o terrena, ma non di introspezione del personaggio raffigurato come avremo, superbamente con i vari Antonello, Pisanello, Botticelli, Durer, per non parlare di Hans Holbein, Cranach, etc. etc.) Quindi non era la distanza o la mancanza di contiguità tra l'artista e il sovrano da raffigurare che limitava l'espressione del ritratto , bensì proprio un'evoluzione artistica che doveva ancora avere luogo. Singolare è ancora la "nascita" o meglio rinascita della medaglia (inizi del Quattrocento (non abbiamo infatti medaglie nei secoli dell'alto Medioevo) , che sembra ancora una volta prendere le mosse dalla messa al centro dell'Uomo, e delle sue gesta, evolutasi con l'insorgenza dell?Umanesimo. E' la ripresa dell'antico, delle gesta dei grandi predecessori, e quindi il legame con i medaglioni romani che celebravano l'imperatore e le sue imprese, che ispirò le prime medaglie (quelle dei Da Carrara replicavano quasi perfettamente i medaglioni romani..). Più che un'esigenza pratica, o anche artistica sembra scorgersi una necessità di comunicazione e celebrativa nell'importantissima introduzione del ritratto sulle medaglie prima e monete poi che marcherà tutta l'evoluzione numismatica successiva fino ai giorni nostri.
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  13. Liège (évêché de), Jean-Théodore, 2 liards, 1751 Liège A/I. THEOD. CAR. D. G. BAV. D. Écu armorié et accosté de - L. R/EP. ET. PRIN. LEO. DVX. B. M. F. C. L. H.. Cinq écus posés en croix et accostés de la (date). SUP, http://dl.dropbox.com/u/11761319/Leo.jpg Rispetto a quella che ti posto la tua ha valore 2 Liards mentre la mia è da 4 Liards
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  14. Dillo a me! Accanto ai cofanetti degli Euro ho i vassoi delle romane! :P E me ne vanto. A parte questo, rispondendo a MarcoB, non mi sento di andare nelle sezioni delle medievali o bizantine (che non mi piacciono) a scrivere che sono prive di stile ecc ecc ;) A ognuno il suo senza giudicare...;)
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  15. Sicuramente ci sono monetazioni artisticamente e storicamente più importanti dell'Euro. Però non vedo l'utilità a dispezzare una certa tipologia di monete, in questo caso l'Euro. Se la monetazione non risulta interessante per le più svariate motivazioni è sufficiente non collezionarla.
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  16. Ciao Luigi, non è la prima moneta quadrata di questo tipo che mi capita di vedere, difficile dire se si tratti di tosatura, dato che essendo di rame non ci dovrebbe essere stato grande guadagno per il "tosatore" :ph34r: . La mia personalissima ipotesi è che questa era la forma del "tondello" iniziale, una sorta di "maltagliato", infatti ho notato che questi esemplari sono solitamente più spessi del normale e forse anche di peso eccedente. Se hai modo di verificare, il peso degli esemplari standard è di 4-4,2 grammi. Ciao, RCAMIL ;)
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  17. Parole Sante !! (come la porta... :P ) Si tratta in effetti di un quattrino in rame di papa Clemente VIII per la zecca di Roma, coniato in occasione del Giubileo 1600. Questa moneta è classificata dal Muntoni al n°73 (esistono varianti per la legenda del diritto e per la forma del timpano della Porta Santa, che invece di triangolare può essere a volute). Si tratta di una moneta abbastanza comune, soprattutto in relazione ad altre dei Giubilei precedenti e seguenti, sempre molto ricercate; purtroppo così ossidata la sua valutazione non supera i 10 Euro, peccato perchè sembra che i rilievi siano ancora abbastanza buoni :( . Allego una foto per confronto, non è granchè ma ho solo questa... Un saluto, RCAMIL ;)
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