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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/05/11 in tutte le aree
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Medaglia di fusione di bronzo probabilmente del XVII secolo di N.S.D Pilar- (Saragozza) Nostra Signora del Pilar Pochi anni dopo la morte di Cristo l’apostolo Giacomo evangelizzava la penisola iberica. Si trovava sulle rive del fiume Ebro, nei pressi delle mura di Cesarea Augusta (poi Saragozza) con alcuni discepoli ed era piuttosto affranto per gli insuccessi patiti fin lì. La notte pregò intensamente e di colpo vide una luce intensa illuminare il cielo. Dall’alto scendeva una colonna luminosissima al di sopra della quale si apriva una corolla di cinque petali (cosi la b. Katharina Emmerick nelle sue visioni). All’interno di quest’ultima stava la Madonna. La Vergine disse al santo di far costruire una chiesa in quel luogo, poi di far ritorno a Gerusalemme. E di non preoccuparsi, perché la fede in quelle terre sarebbe stata salda come la colonna (in spagnolo «pilar») che vedeva. Detto questo, una moltitudine di angeli portò la colonna con sopra la Vergine in cielo. I discepoli dell’Apostolo videro la luce e udirono musiche melodiose, ma non sentirono il colloquio. Da notare che il fatto si svolse verso l’anno 40 e la Madonna si trovava ancora su questa terra, a Efeso. Fu questa l’origine del grande santuario della Madonna del Pilar a Saragozza. Molti spagnoli portano con sé uno dei nastrini colorati benedetti al Pilar.1 punto
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Ciao, nell'uno rovesciato in fondo all'astina c'è una ...goccina :D :D , quella fa si che la semplice "asta" dell' I semplice delle comuni 5 lire del 1969 diventi l' \I, scusa non trovo un carattere adatto, delle non comuni 5 Lire del 1969. Ciao Giò :D1 punto
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una saluto a tutti, Se fosse una P, perchè secondo voi non potrebbe essere un errore di necessità? In fondo la legenda era una parte abbastanza confusionaria e non credo avrebbe fatto qualche differenza! Forse in quel momento gli veniva più facile fare una P pittosto che una F. detto questo però, non mi sento nemmeno di escludere la F, in quanto dalla nuova foto mi sembra di vedere che il cerchietto della P sia formato da due stanghette sovrapposte. Forse per adattarsi allo spazio, il coniatore ha dovuto stringere un pò la stanghetta superiore della F sino a farla toccare con quella inferiore, crenado così un P. Che ne dite? Allego l' immagine dela singola lettera per il confronto1 punto
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E' vero, hai stigmatizzato una verità incontestabile. Venezia era uno stato creato da mercanti e per i mercanti. La preoccupazione di Venezia fu, dagli albori e per i secoli successivi quella di espandersi "commercialmente" creando colonie lungo le sue rotte navali per ottenere un controllo marittimo; d'altra parte era uno stato di marinai e pescatori e gli era naturale operare in una logica "marittima". Non pensò mai, in questi tempi, di crearsi un dominio terriero dal quale pretendere rendite; tutta la sua politica espansionistica ebbe un lucido obiettivo....ottenere il controllo marittimo dell'area geografica che gli interessava, per navigare e commerciare.....meglio se in assenza di competitori. Anche successivamente alla presa di Costantinopoli, quando i vari potentati vincitori (Re, Principi, Baroni crociati, Despoti greci alleati dei crociati, ecc) si azzuffavano per avere dominii e terre come Trebisonda, Nicea, l'Epiro, Salonicco, la Morea......Venezia pretese in primis che nessun cittadino di Stati che si trovavano in guerra con lei sarebbe stato accolto nel territorio dell'impero......... :o Si può ben dire che "costituzionalmente" i veneziani avevano escluso i loro avversari dalla concorrenza. In seconda battuta pretesero quelle basi strategiche che gli avrebbero consentito di effettuare i suoi trasporti marittimi in sicurezza...ovviamente il porto di Costantinopoli (in verità ottennero i 3/8 della città, inclusi l'arsenale e le banchine portuali ;) ) poi Creta, per ottener la quale non solo dovettero pagare una fortuna in denaro e rinunciare ad altre terre, ma dovettero combattere contro il pirata genovese "Enrico il Pescatore", conte di Malta, ben spalleggiato e aiutato di mezzi e prebende dai Genovesi. Più a Nord ottenne Negroponte (posta tra Costantinopoli e Creta) e nello Ionio, Modone e Corone (i due occhi della Repubblica). Sebbene in questa catena di basi navali non tutti gli anelli fossero ben saldi....Venezia aveva ottenuto l'abbozzo di quell'impero coloniale che sarebbe stato più avanti sviluppato e l'assoluta preminenza nel commercio e predominio marittimo nel Mediterraneo orientale. Saluti luciano1 punto
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Ok! Pur non trovandomi nel mio campo rompo gli indugi e raccolgo l’invito di Monbalda. Spero che gli esperti perdoneranno l’ardire e le eventuali castronerie ed io, da allievo volenteroso, mi cimenterò in questa esercitazione pratica : -) anche perché qui la discussione langue… La moneta di Valerio ha diametro e peso maggiori ed a prima vista sembra nel complesso meno usurata. Lo stile è, a mio parere, veramente molto diverso: lettere più sottili,caratteri meno tozzi, particolari più curati (spazi fra le lettere), allineamenti più precisi (vedi le porzioni terminali inferiori e superiori delle I iniziali e le aste verticali delle N). Partiamo dal dritto in cui alcune differenze sono evidenti: 1) la croce in legenda nella moneta di Valerio è più sottile, con braccio inferiore più lungo, quasi a rappresentare una croce latina; nella mia moneta la croce è simmetrica (croce greca) più tozza e grossolana. 2) Le N, nella moneta di Valerio, (anche nel verso) sono regolari e ben centrate; nella mia moneta le N presentano l’asta obliqua con inclinazione invertita e globetto centrale (anche nel verso, ma percepibile solo a vista) caratteristica questa che non trovo in altri esemplari postati; le aste verticali sono irregolari e fra loro non simmetriche. 3) Nella mia moneta, sotto il castello, c’è un cerchietto, assente in quella di Valerio che presenta il castello con torri più slanciate e sommità ben distaccate dalla sottostante linea orizzontale; nella mia moneta le piattaforme sommitali delle due torri laterali sono direttamente a contatto con la linea orizzontale sottostante; la torre centrale ha un terminale inferiore sottilissimo, a imbuto. 4) I punzoni utilizzati per le aste verticali delle A mi sembrano più elaborati nella moneta di Valerio; semplici cunei triangolari nella mia Il rovescio: 1) Presenza del punto in legenda nella mia moneta, assente in quella di Valerio (come già da lui descritto). 2) la croce centrale nella moneta di Valerio è più curata e stilizzata, con progressivo allargamento dei bracci, progredendo dal centro verso le estremità; presenza della spinetta nel 1° quarto 3) La X di REX nella moneta di Valerio risulta ruotata quasi ad arrivare alla posizione di + (come già notato da Valerio); nella mia moneta mantiene la naturale posizione a X 4) Le R mi sembrano ottenute in entrambe le monete da tre punzoni (I, apostrofo, linea) anche se nella moneta di Valerio sono più stilizzate 5) La I rostrata di CVNRADI è ottenuta da una I + apostrofo nella mia moneta; da un’asta verticale più sottile rispetto alle altre I utilizzate + apostrofo, nella moneta di Valerio. In conclusione: sulla base del sistema di classificazione di Metcalf (l’unico che sono riuscito a rintracciare) mi sembra di capire che entrambe le monete dovrebbero appartenere al gruppo III sottogruppo 2 (R formata da tre punzoni), la moneta di Valerio dovrebbe essere della varietà b (senza punti in legenda e spina nel 1° quarto), quindi IIIb2; la mia non saprei dove collocarla perché l’interpunzione è collocata fra CVNRADI (punto) REX e non al termine della legenda come descritto per la varietà c di Metcalf, a meno che il secondo punto non si sia perso fra le escrescenze che si notano fra la X finale e la C (e dentro la C stessa) ed allora saremmo nella varietà d, quindi III?2. Ovviamente lascio ai più esperti l’onere dell’esatta collocazione temporale e classificazione sulla base delle più recenti pubblicazioni. Ringrazio chiunque vorrà correggere e spiegare i miei abbagli (leggasi: errori) Ciao Mario1 punto
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Intervengo nella discussione con un denaro a mio avviso interessante (diametro 16 mm, peso 0.65 g): dritto1 punto
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Il Medioevo è stato un periodo oscuro e per certi versi contradditorio : tempo fa feci una discussione,anche seguita,sull'assenza di un concetto medievale del denaro vero e proprio;nel Medioevo tutto c'è ,ma non è definito,manca un ambito economico specifico,mancano vere teorie economiche,ma in realtà ci sono i prodromi di tutto quello che accadrà successivamente. Abbiamo tutti i concetti economici ,anche attuali,la svalutazione,l'inflazione,l'indebitamento,il prestito a usura,gli scambi commerciali,lo sviluppo economico,la nascita delle professioni ,il cambiavalute,l'usuraio, fino alla nascita del banchiere. Nel Medioevo la monetazione subisce un processo di crisi dovuto inizialmente allo scarso circolante e alla perdita del suo valore formale,in poche parole diventa povera ; d'altronde in pratica ci sono due economie parallele ,neanche poi tanto nascoste,una cittadina nei primi Comuni ,chiamiamola urbana e monetaria in cui le merci si acquistavano con le monete,un'altra rurale in cui in realtà si usava ancora il baratto. In questo contesto ,dove comunque la moneta è frammentata nelle varie zecche e dove il metallo per la produzione incomincerà a scarseggiare ,le autorità emittenti,nel momento in cui l'economia nasce e si sviluppa e la richiesta di moneta diventerà pressante,sono costrette a inventarsi qualcosa. Due sono le possibilità a questo punto ,immettere tanto denaro ,tante monete con lo stesso valore nominale ma con un contenuto più basso di metallo ,o aumentare arbitrariamente il valore nominale delle monete stesse ,lasciando l'intrinseco immutato. O uno o l'altro ,non si scappa ,tutto questo porterà al fenomeno dell'inflazione e dell'aumento dei prezzi con difficoltà da parte di tutti di poter acquistare le merci allo stesso prezzo :la conseguenza sarà la povertà nella popolazione e il minor potere d'acquisto. Tutto questo ci fa capire ,che senza rendersi conto in modo espresso ,in realtà i fenomeni economici erano già presenti ,gli stessi fenomeni anche dei giorni nostri,le stesse parole,solo che la percezione degli accadimenti era difficile e impalpabile all'epoca.1 punto
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Da: Ministero Delle Corporazioni - III - I Metalli non ferrosi Quaderni sull'autarchia in Italia Roma II - 1938 - XVII Quaderno compilato con la collaborazione della Confederazione Fascista degli Industriali "Il fabbisogno di questo metallo che ammonta ad oltre 3000 tonn. annue e che appare in rapido sviluppo si copre esclusivamente mediante le importazioni. I giacimenti piemontesi furono sfruttati con un certo successo nel secolo precedente tra il 1870 e il 1878. Dopo il 1878 la scoperta e la coltivazione dei ricchi giacimenti della Nuova Caledonia, ed il conseguente rapido ribasso del metallo, costrinsero alla chiusura delle nostre miniere al pari di tutti i giacimenti europei. Produzione di Nichelio (Italiana): 1871 - 90 tonn. 1872 - 220 1873 - 1264 1874 - 970 1875 - 2489 1876 - 1476 1877 - 1065 1878 - 130 Per il Nichelio la parte di gran lunga maggiore della produzione mondiale dal 1929 è in mano all' International Nichel Company di Toronto (Canada) che ne controlla l'83,6% (il 92% di quella canadese) regolando saldamente il mercato di questo metallo, in pieno accordo con gli altri produttori(1) (1)L'influenza stabilizzatrice sul prezzo dell' Accordo per il Nichel è notevolissima. Durante tutto il 1937 questo metallo fù quotato a Londra a 182,5 sterline/tonn.. Produzione di Nichelio 1937 (Dati dell'AmericanBureau of Metal Statistics - Year Book 1937) Quantità prodotto in tonn. metriche 112.000 (1) (1)Stima sulla base della produzione di 3 su 6 maggiori produttori). prezzo medio 1937 a New York 771,61$/tonn. valore totale in migliaia di $ 86.4201 punto
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FRANCE. Æ Jeton. 'TRIUMPHOS NUMERAT etc. Jugate busts right / SIC IMPENDIT OPES, 1671, sun over garden /NUMERAT CUM DOTE TRIUMPHOS "Avec sa dot, il faut compter les triomphes" Bustes accolés du Roi et de la Reine inédit R/SIC IMPENDIT OPES et, à l'exergue 1671 "C'est ainsi qu'il dépense ses richesses" Le soleil rayonnant sur une campagne plantée d'arbres fruitiers et parsemée de fleurs1 punto
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