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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/04/11 in tutte le aree

  1. Sicuramente Venezia si differenzia dalla maggior parte delle altre zecche medievali italiane, quando meno dal 1100 circa in poi, per almeno due fattori: 1) il non utilizzo dell'appalto a privati per la conduzione della zecca, che permette di adeguare esattamente le attività di coniazione alle necessità del governo, vale a dire della classe mercantile con cui questo si identifica; anche se in ogni caso, a Venezia come dovunque, uno dei compiti primari della zecca era di generare profitto per il Comune; 2) la quasi esclusiva proiezione dell'economia veneziana in ambito commerciale e in particolare verso il traffico a lungo raggio con il Levante; se non sbaglio, di fatto Venezia non possiede l'equivalente di un "contado" almeno fino alla metà del XV secolo; la preminenza commerciale di Venezia faceva sì, tra l'altro, che ad eccezione di alcuni periodi di grande e generale "fame di metallo" la zecca veneziana potesse contare su un flusso stabile ed abbondante di materia prima, il cui mantenimento peraltro era sempre nelle preoccupazioni delle autorità che si occupavano di politica monetaria. Da questi fattori secondo me si possono trarre indicazioni sul perché a Venezia sembra prevalere la svalutazione "ostile" (svalutare la moneta piccola per sfruttare la legge di Gresham, imporre la propria moneta sui mercati vicini, quindi attrarre l'argento alla propria zecca in modo da massimizzarne i proventi; il tutto mantenendo stabile la moneta grossa, dal momento in cui questa comincia a essere coniata, in quanto segno di prestigio e affidabilità commerciale: in pratica il successo della moneta grossa veneziana è dovuto a motivi opposti rispetto alla moneta piccola della stessa zecca; non a caso si rivolgono a mercati ed aree di circolazione totalmente distinte e separate). Al contrario, nel resto d'Italia (almeno per quanto posso dire in base alle mie limitate conoscenze) mi sembra che prevalga una svalutazione "di necessità": a parità di metallo disponibile si svaluta la moneta per tenere dietro alla crescita dell'economia. Certo il fatto che a Venezia comandassero i mercanti spiega perché la sua politica monetaria fosse decisamente più sofisticata di quella della maggior parte delle altre città italiane.
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  2. Agli amici Lamonetiani ,collezionisti di monete antiche,romane e similari. Sono anni che denuncio il possesso delle mie monete antiche ,romane e bizantine e altre alla Soprintendenza. A mie mani sono rimaste le copie delle denunce controfirmate dai funzionari addetti che riguardano centinaia di monete,a parte questo cmq. i contatti erano solo verbali. Oggi per la prima volta ho ricevuto un comunicato scritto che vi allego. Dovrò informarmi per interpretare il testo del medesimo,capire se è inutile che continui a denunciare, o che altro. A parte questo mi pare che si possa ricavare come si deve comportare il collezionista di monete antiche, secondo il suddetto Ministero. P.S. Ho cacellato i nomi per rispetto della privacy. saluti romanus
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  3. Cari amici, in effetti questa croce sembra "basata" sulla croce di Malta. Ma con una netta terza punta in mezzo alle due che terminano ogni braccio. Forse la cosa è intenzionale. Si voleva creare una croce simile, ma non uguale, alla croce di Malta? I cavalieri di Malta non avevano motivo di "dispiacersi", la gente comune non notava la differenza, e tutti erano contenti: il padrone dell'anello per primo! ;)
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  4. Il Medioevo è stato un periodo oscuro e per certi versi contradditorio : tempo fa feci una discussione,anche seguita,sull'assenza di un concetto medievale del denaro vero e proprio;nel Medioevo tutto c'è ,ma non è definito,manca un ambito economico specifico,mancano vere teorie economiche,ma in realtà ci sono i prodromi di tutto quello che accadrà successivamente. Abbiamo tutti i concetti economici ,anche attuali,la svalutazione,l'inflazione,l'indebitamento,il prestito a usura,gli scambi commerciali,lo sviluppo economico,la nascita delle professioni ,il cambiavalute,l'usuraio, fino alla nascita del banchiere. Nel Medioevo la monetazione subisce un processo di crisi dovuto inizialmente allo scarso circolante e alla perdita del suo valore formale,in poche parole diventa povera ; d'altronde in pratica ci sono due economie parallele ,neanche poi tanto nascoste,una cittadina nei primi Comuni ,chiamiamola urbana e monetaria in cui le merci si acquistavano con le monete,un'altra rurale in cui in realtà si usava ancora il baratto. In questo contesto ,dove comunque la moneta è frammentata nelle varie zecche e dove il metallo per la produzione incomincerà a scarseggiare ,le autorità emittenti,nel momento in cui l'economia nasce e si sviluppa e la richiesta di moneta diventerà pressante,sono costrette a inventarsi qualcosa. Due sono le possibilità a questo punto ,immettere tanto denaro ,tante monete con lo stesso valore nominale ma con un contenuto più basso di metallo ,o aumentare arbitrariamente il valore nominale delle monete stesse ,lasciando l'intrinseco immutato. O uno o l'altro ,non si scappa ,tutto questo porterà al fenomeno dell'inflazione e dell'aumento dei prezzi con difficoltà da parte di tutti di poter acquistare le merci allo stesso prezzo :la conseguenza sarà la povertà nella popolazione e il minor potere d'acquisto. Tutto questo ci fa capire ,che senza rendersi conto in modo espresso ,in realtà i fenomeni economici erano già presenti ,gli stessi fenomeni anche dei giorni nostri,le stesse parole,solo che la percezione degli accadimenti era difficile e impalpabile all'epoca.
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  5. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PP/4 Ciao Jagd Se guardi anche qui i caratteri della data sono difformi, sembra normale. quello che non è normale è invece la presenza della stella sopra la testa faro' ricerca
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  6. Borghobaffo sarà piu' esaustivo, comunque è una medaglia devozionale di S. Benedetto da Norcia - Crux s. Pater Benedict- con al verso la S. Croce Taumaturgica con le iniziali attorno della preghiera contro il demonio - esorcismo contro i malefici-
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  7. Belle jagd . La prima mi sembra un porta reliquia : forse conteneva tra due vetrini una foto di un congiunto defunto o una ciocca di capelli . Ma non capisco se pendente o spilla . La seconda una bella spilla in arte floreale con pregevoli decorazioni in smalto . Forse prima del 1920 . La terza una spilla più moderna e in alta bigiotteria . Almeno io la penso così :D Saluti a tutti
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  8. scusate la battuta... Perchè essendo R4 è molto rara... :D :D :D :D :D
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  9. Medaglia devozionale ottagonale,bronzo/ottone, XVII sec.(dopo il 1672,anno della beatificazione di Papa Pio V). D/ San Giuseppe con in braccio Gesù Bambino,scritta: S.IO - SEPH.- R/ Busto volto a sx di Papa Pio V, beato,scritta: B.PIVS .V. - PON . MAX.- Pio V,fu poi canonizzato il 22 maggio 1712,bella medaglia e splendida conservazione.Ciao Borgho.
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  10. Tre i punti di riferimento della ns. civiltà, il 3000 a.Ch. più o meno, (nascita della ruota), la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo: anno 0 e sempre più o meno, il 2000 il ns. tempo. Sono 5000 anni che compressi entrano in un righello da 50 cm. ( 1 cm = un secolo; 1 mm = 10 anni) La moneta, così come la intendiamo oggi: base di scambio, metallica per lopiù, dei beni certificata da autorità costitita; nasce, sempre più o meno nel 7° secolo A.Ch. intendiamoci, c'era anche prima; ma sotto altre forme di collegamento al baratto, primordiale sistema di scambio; ora con il mappamondo davanti, per scegliere il sito, da dove si sono partiti i figli di Lucy ed un righello da 50 cm. possiamo zampettare nella storia dell'umanità... grazie al percorso che si snoda sull'autostrada della numismatica... Non so se questo possa definirsi tuttologia; ma è bello riscoprire il passato in questo modo, con una monetina davanti... forse non è archeologia, certamente aiuta a risuscitare: Storia, chimica, sistemi di vita, credenze religiose, costumi e chi più ne ha più ne metta. Le collezioni le faccio così, tipologiche prima, più approfondite poi; si può entrare al casello di Roma Re, per uscire a Roma Repubblica, proseguire per Roma Sud ed Uscira aTaranto, poi ancora aa Africa Cartagine e .. via via spostarsi su : Grecia; Gallia... Sud est asiatico e perchè no! India, Cina. E' una cosa propri da tuttologhi, in senso negativo ? Grazie per l'ospitalità
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  11. Sull'ultima monetazione bronzea di Katane, oltre ai simbolici Pii Fratres di cui vi ho già parlato, compaiono riferimenti ai culti cittadini in onore sia di divinità tradizionali – quali Apollo, Poseidone, Demetra, Dioniso e il suo tiaso, Hermes, il fiume Amenanos, Afrodite, i Dioscuri - come pure di divinità egizie (Zeus Ammone, Serapide, Iside). Questi culti di origine egizia, penetrati a Catania attraverso il porto, testimonierebbero il persistere di stretti rapporti tra la Sicilia e l'Egitto tolemaico. Qui vi voglio presentare un delizioso bronzetto con Demetra, divinità strettamente connessa alla chora Katanaia e all'Etna…. A riprova di questo, concorrono le evidenze numismatiche ed archeologiche, nonché i molteplici riferimenti letterari e mitici. 1. Demetra tra chora Katanaia ed Etna. Il documento numismatico: il Chalkous Serapis bifronte/Demetra L'esemplare che vi propongo pesa 11,83g. e proviene dalla David Freedman Collection. Al dritto compare Serapis bifronte, con polos e tre monogrammi riferibili ai curatori della zecca cittadina. In Serapide (quale figura sincretica corrispondente all'Osiride egizio e a Hades greco/Plutone romano), oltre all'originale connotazione di divinità ctonia, ritroviamo anche l'espressione della prosperità; entrambi questi attributi ne rafforzano il legame con Demetra, dea delle messi e madre della Signora degli Inferi Persephone. E proprio Demetra compare sul rovescio del nostro bronzetto, con due spighe e una lunga torcia; intorno, l'etnico. Riferimenti: SNG ANS 1302; Calciati III pg. 101, 14. L'immagine, cortesia acsearch.info, è stata da me elaborata con l'aggiunta dei monogrammi sciolti dal Manganaro rispettivamente in Eryou (5) ed Ephedios (6) a sinistra, Litheus (7) in orizzontale a destra. Il Manganaro in "La monetazione di Katane dal V al I sec. a.C." (Catania antica. Atti Convegno della SISAC, a cura di Br. Gentili, Catania 1992) lo pone al n. 11 del III gruppo, e su base tipologica lo classifica un as, in analogia alle emissioni dei questori in Sicilia dove sul D/ compare il bifronte per indicare il valore di Asse. Ecco la definizione di chalkous di M.Caccamo Caltabiano: "… nel sistema ponderale greco indicava l'ottava parte dell'obolo e in quello siciliano corrisponde all'oncia, dodicesima parte della litra. Ben lontana ormai da quella di g. 108 del V sec. a.C., nel III sec. a.C. la litra ha subito numerose riduzioni analoghe a quelle dell'asse romano." Anche Alberto Campana nel suo articolo "Il Chalkous a Rhegium" (PN n. 120) sottolinea come la crisi monetaria innestata dalla guerra annibalica abbia determinato diversi aggiustamenti metrologici, attraverso frequenti svalutazioni, sia nella moneta greco-siceliota, sia in quella romana. Una conseguenza fu che anche il chalkous finì con l'identificarsi con l'uncia romana in ambiente greco. Gli sviluppi apportati da A. Campana. Nell'articolo "Il Chalkous a Katane" (Panorama Numismatico n. 129, 1999) lo studioso ribadisce come Katane sia stata assoggettata al dominio romano e solo indirettamente coinvolta in vicende belliche contro Annibale. In particolare riporta una testimonianza poco nota di Livio (27,8,19) secondo cui nel 209 a.C. tutto il frumento che i Romani riuscivano a requisire in Sicilia veniva inviato a Roma oppure trasportato a Katane per rifornire gli eserciti che si apprestavano ad operare a Taranto. Da questa testimonianza si potrebbe dedurre che in quegli anni Katane doveva avere raggiunto una notevole importanza strategica nello smistamento di vettovaglie presso le truppe di occupazione romana. Riguardo alle 16 emissioni bronzee di Katane, propone inoltre una risistemazione basata sia sulla tipologia adottata che sulla progressiva riduzione ponderale. In particolare colloca il bronzo di Serapis bifronte/Demetra di cui stiamo discutendo (ricordo che l'esemplare da me postato pesa 11,83 g) al numero 10 (peso 13,34-5,90 g., con media di circa 9,0 g) nella serie n.6, facente parte del II Gruppo insieme alle serie 7 e 8, tutte caratterizzate dall'assenza di segni di valore e dalla presenza di monogrammi, nonché ispirate ai culti di Serapide ed Iside o a quello di Dioniso (vedi indietro il bronzo Dioniso/Fratelli Pii). Riguardo alla loro metrologia, il Campana la definisce incerta: "probabilmente sono semissi unciali, emessi dopo la fine della guerra annibalica, all'inizio del II secolo a.C., quando grazie alla ricostruzione postbellica il piede bronzeo fu di fatto stabilizzato al livello unciale." (continua)
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  12. Anche Katane ha la sua tellina ? "L'assenza dell'etnico, ovviamente, ha favorito il fiorire di diverse attribuzioni, che hanno visto coinvolte, di volta a volta, Camarina, Catane, Cuma e Himera. (....) (… …) Per Camarina e Catane, invece, non si conosce il motivo delle ipotesi, che potrebbero essere dipese, forse, da qualche notizia su luoghi, al momento ancora sconosciuti, dove il tipo sarebbe stato rinvenuto." Fonte: "L'enigma delle "telline" di A. Campana e G. Santelli (pag. 3, Monete Antiche numero 51, Maggio-Giugno 2010) Se di possibile attribuzione a Kamarina, Cuma, Messana e Himera si è già ampiamente dibattuto, non avevamo però trovato alcun nesso per attribuirla, seppur ipoteticamente, a Katane….. Ecco cosa scrive il Manganaro in Dall'Obolo alla Litra e il problema del "Damareteion": "L'attribuzione a Kamarina purtroppo deve restare incerta: per ipotesi non si potrebbe escludere Katane (88) ." E in nota 88, come esempio, precisa che sul R/ a sin. del fulmine alato di una litra di Katane si rileva una tellina chiusa (definita "Bogentasche (?)" in "Griechische Munzen aus der Sammlung eines Kunstfreundes, Bank Leu Munzen und Medaillen, 28 Maggio 1974, n. 86). Non ho il catalogo di quell'Asta prestigiosa… , magari se qualcuno tra Voi invece lo avesse sottomano, sarebbe davvero interessante verificare! Cercando in rete, ho trovato una litra passata in asta recentemente - Gerhard Hirsch Nachfolger, Auction 267, lotto 66, Maggio 2010 – che sembrerebbe corrispondere alla descrizione del Manganaro….. Si tratta di una litra di Katane (0,66g.) classificata RRR. Al D/ il profilo di Sileno a sin. Al R/ il fulmine alato con a sinistra sembrerebbe proprio esserci raffigurata una tellina chiusa!!! Ma come per l'esemplare Leu viene qui descritta come "Beizeichen Bogentasche (?)". Mi pare di capire che significhi "faretra" … Che ne pensate???? Valeria
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  13. Quoto me stessa, scusate... :rolleyes:, ma ho trovato molto interessante il confronto tra la tesi del Manganaro (1992) e quella più recente (1999) esposta da Alberto Campana nell'esaustivo articolo pubblicato su Panorama Numismatico n. 129: "Il Chalkous a Katane" . Ve ne propongo alcuni passi, sempre in riferimento al mio bronzetto dei Fratelli Pii (vedi post precedenti). Nell'articolo del Manganaro (1992) a cui ho fatto riferimento, non risultavano riportati i pesi. Ne "Il Chalkous a Katane", invece, Alberto Campana propone una risistemazione delle emissioni bronzee catanesi che tiene conto sia della tipologia adottata che della drastica e progressiva riduzione ponderale, riconoscendo otto serie distribuite in "due gruppi di emissioni, rispettivamente di piede sestantale e di piede unciale, declinante fino al semiunciale." Riguardo al periodo di emissione, il Campana si esprime a favore della tesi avanzata nel 1995 da M.Caccamo Caltabiano che in "La monetazione in Sicilia negli anni della II guerra punica fra tradizione locale ed esperienza romana" attribuisce le emissioni catanesi ad anni risalenti alla guerra annibalica. Ricordo che il Manganaro le collocava invece nel periodo 90-40 a.C. Il bronzo dei Fratelli Pii da me postato (4,6 g) viene classificato al numero 17 (Peso 9,26 – 3,95 g., con media 5,7 g) nella serie n.8, facente parte del II Gruppo insieme alle serie 6 e 7, tutte caratterizzate dall'assenza di segni di valore e dalla presenza di monogrammi, nonché ispirate ai culti di Serapide ed Iside o a quello di Dioniso. Dovrebbe trattarsi dell'ultima serie coniata da Katana, alla fine del II secolo o all'inizio del I sec. a.C. al tempo della riduzione semiunciale ufficiale del 90 a.C. in seguito alla Lex Plautia Papiria. Il Campana sottolinea come lo stile appaia più tardivo e stilizzato, e lo stesso peso più ridotto. E continua ipotizzando che la doppia raffigurazione (due pilei oppure due fratelli) che le accomuna stia forse ad indicare che sono ora semisses, ma di piede semiunciale (teorico di 6,82 g. dal quale togliere un aggio - tassa di coniazione - di circa 15%). Conferma inoltre la cessazione della produzione monetaria della zecca di Katane nel I secolo a.C. Valeria ps: in attesa che Piakos torni dalle vacanze e riprenda la sua acuta analisi inerente la nascita della monetazione di Katane, mi permetto di continuare a presentarvi alcuni bronzi che ne testimoniano invece la fase finale ... Inizio e fine ... Alfa e Omega ... : in fondo, anche il nostro amato Eraclito ci ricorda come "Comune è sulla circonferenza l'inizio e la fine" ;) (fr. 34)
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  14. LE MONETE DEL CONSOLATO Quando ho parlato del sistema monetario del Direttorio, ho detto che essa fornì la base su cui venne poi impostata la monetazione di Napoleone. Ma non tutto rimase come prima, anzi Napoleone apportò varie modifiche. Come vedete dal prospetto qui sotto, mantenne cinque monete (con lo stesso disegno di quelle del Direttorio) e ne creò altre cinque, reintroducendo la monetazione aurea. L'ultima moneta d'oro francese era stata coniata nell'anno 1793. MONETE ABOLITE 2 decimi (in realtà già abolita dal Direttorio nel 1797, quando la moneta di bronzo da 20 grammi passò dal valore di 2 decimi a quella di 1 decimo) MONETE MANTENUTE 1 centesimo 5 centesimi 1 decimo 5 franchi (Ercole) MONETE CREATE 1/4 di franco - argento 900, 1,25 grammi 1/2 franco - argento 900, 2,50 grammi 1 franco - argento 900, 5 grammi 5 franchi (Bonaparte) - argento 900, 25 grammi 20 franchi - oro 900, 6,45 grammi 40 franchi - oro 900, 12,90 grammi Nel periodo del Consolato furono attive le seguenti zecche (tra parentesi, il segno di zecca): Bayonne (L) Bordeaux (K) Ginevra (G) La Rochelle (H) Lilla (W) Limoges (I) Lione (D) Marsiglia (MA) Nantes (T) Perpignan (Q) Parigi (A) Strasburgo (BB) Tolosa (M) Torino (U)
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