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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/11 in tutte le aree

  1. Agli amici Lamonetiani ,collezionisti di monete antiche,romane e similari. Sono anni che denuncio il possesso delle mie monete antiche ,romane e bizantine e altre alla Soprintendenza. A mie mani sono rimaste le copie delle denunce controfirmate dai funzionari addetti che riguardano centinaia di monete,a parte questo cmq. i contatti erano solo verbali. Oggi per la prima volta ho ricevuto un comunicato scritto che vi allego. Dovrò informarmi per interpretare il testo del medesimo,capire se è inutile che continui a denunciare, o che altro. A parte questo mi pare che si possa ricavare come si deve comportare il collezionista di monete antiche, secondo il suddetto Ministero. P.S. Ho cacellato i nomi per rispetto della privacy. saluti romanus
    1 punto
  2. Salve e saluti da San Francisco. Sono nuovo a questo sito. Fino ad oggi ho seguito le discussioni de La Moneta, che ho trovato molto interessanti , ma non partecipato attivamente. Oggi invece vorrei chiedere riguardo alla monetizazione in nichelio degli anni '20 se qualcuno saprebbe dirmi la ragione perche' il Governo dell'epoca abbandono' l' uso del rame, materiale tradizionalmente usato nella bassa monetizzazione, in favore del nichelio. Materiale credo piu' costoso del rame stesso e tutto da importare. Fu un fatto di costi o di moda ? Sembra inoltre dalla relazione della Zecca di quegli anni di cui riporto uno stralcio qui sotto, che la Zecca stessa fosse completamente impreparata nei mezzi e nei macchinari alla lavorazione del nichelio, in particolare in condizione di purezza. Perche' dunque il nichelio? Infine furono le percentuali di mistura di impasto rispettate od a causa del periodo bellico e l'alto costo del nichelio alterate al punto di compromettere la qualita' stessa del prodotto? La 50 Centesimi Leoni che vi attacco chiaramente mostra i problemi di impasto e laminazione del tondello descritti nella relazione. Se qualcuno avesse altri esempi da mostrare sarebbe interessante vederli. Grazie, Lamberto Dalla Relazione della Regia Zecca sulla monetazione in nichelio ........................... Si è già accennato alle difficoltà di lavorazione opposte dal nichelio puro. La fusione di esso esige, infatti, forni capaci di raggiungere la tem- peratura di 1600° C°, mentre i metalli anterior- mente adibiti ad uso monetario non richiedevano più di 1300° C". Occorre poi un macchinario pesante per la laminazione prima a caldo e poi a freddo dei lingotti, i quali pesano da 40 a 60 chi- logrammi, mentre le verghe in cui si gettano le leghe di uso monetario pesano da 2 a 4 chilo- grammi. Il macchinario di Zecca era quindi inadatto alla lavorazione del nichelio puro che nel 1931 risultava del tutto nuova anche per l'industria italiana. Fino a quell'epoca, invero, gli stabilimenti metallurgici del nostro Paese avevano avuto soltanto occasione di preparare leghe di rame e nichel, la cui fusione e lamina- zione sono molto più facili che non quelle del nichel puro...............
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  3. Ecco ,una testa di (moro) mi sembre medievale ......di che periodo po essere....... ....... rigrazi anticipati....... :D
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  4. Belle fibbie , giuà. Conservazione e patina eccellenti . Direi XIV-XV secolo . Ciao
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  5. dovrebbe essere un Liard di Liegi ma non capsico la legenda prova a decifrare cosa si legge
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  6. e` una Dardenne francese del re sole Luigi XIV emessa tra il 1709 e il 1711 se non erro la tua e` la zecca di Aix , & al centro della moneta
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  7. Il problema e' che quel "metallo riserva di valore" cambiava di valore da un posto all' altro. Non c'era mica il fixing di Londra dell' oro. Quello delle banane era ovviamente un esempio scherzoso. Sostituisci col valore dell' acqua vicino alla sorgente e a 30 km di distanza e l'idea e' la stessa.
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  8. Carissima Giovanna, per quel millesimo purtroppo non posso aiutarti. Credo che l'aspetto più particolare sia l'ultima cifra del millesimo ribattuta. Lo spessore delle lettere il legenda può subire molte variazioni, anche per presenza / assenza di asticelle nel cavo delle A o basi più o meno marcate della T, etc. La partizione del Portogallo nello stemma borbonico è sempre occasione per curiose ed improbabili "scoperte" (persino sulle più importanti piastre) e frequentemente risulta pasticciata, particolarmente per numero, spessore e forma degli elementi. Probabilmente si tratta di uno sgocciolamento o, come ti hanno detto, dell'impressione in positivo di una microscopica frattura del conio. C'è un bello studio di Mario Traina, ammirevole per aver tentato l'impresa "impossibile" di mettere ordine nella classificazione di queste minuscole varianti sulle sole piastre di Ferdinando II, per un totale di quasi 400 varianti diverse censite...credo sia anche scaricabile on-line. Sui carlini lo studio dev'essere ancora intrapreso, e credo che costerà un monte di diottrie al malcapitato :P Ecco un esemplare del 1851 (apparentemente privo di difetti di conio) visionabile in rete: http://www.icollecto...o-1851_i8285433 Per osservare altre stranezze su questo tipo e comparare l'effigie, ti posto due esemplari di altri millesimi: In effetti si vedono un po' di differenze sul ciuffo del re, in particolare all'altezza della fronte, ma sono differenze facilmente riscontrabili in altre date, all'epoca quando si creava un conio ex novo si imprimeva il volume (non rifinito) dell'effigie sul conio e poi si effettuavano operazioni di rifinitura, durante queste ultime ci scappava sempre il ricciolo arruffato.
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  9. Il mio commento sulla faccenda ... :moon:
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  10. e` quella si legge VNITAS MLI , la seconda foto andrebbe ruotata. secondo me e` buona , di solito le riproduzioni non le fanno di queste monete ma dei grossi o degli ambrogini ciao
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  11. Sembra questa, però ho dubbi sulla genuinità, oppure è una contraffazione sentiamo eventualmente qualcun'altro ciao; Seconda Repubblica (1447-1450); zecca di Milano; M Denaro. D/ ✠ comvnitas · mli · in c.perl. Croce gigliata in c.perl. R/ ✠ s · ambrosivs · mli · in c.perl. Testa nimbata frontale di S.Ambrogio. Bibl.gen.: CNI, V, p.144, n. 17 ss.; CHIARAVALLE 1983, p.126, n.240. 1020 gr.0,74; ø mm.13; assi 10; n.inv.M.1989.9.20.
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  12. Carissima Giovanna, per quel millesimo purtroppo non posso aiutarti. Credo che l'aspetto più particolare sia l'ultima cifra del millesimo ribattuta. Lo spessore delle lettere il legenda può subire molte variazioni, anche per presenza / assenza di asticelle nel cavo delle A o basi più o meno marcate della T, etc. La partizione del Portogallo nello stemma borbonico è sempre occasione per curiose ed improbabili "scoperte" (persino sulle più importanti piastre) e frequentemente risulta pasticciata, particolarmente per numero, spessore e forma degli elementi. Probabilmente si tratta di uno sgocciolamento o, come ti hanno detto, dell'impressione in positivo di una microscopica frattura del conio. C'è un bello studio di Mario Traina, ammirevole per aver tentato l'impresa "impossibile" di mettere ordine nella classificazione di queste minuscole varianti sulle sole piastre di Ferdinando II, per un totale di quasi 400 varianti diverse censite...credo sia anche scaricabile on-line. Sui carlini lo studio dev'essere ancora intrapreso, e credo che costerà un monte di diottrie al malcapitato :P Ecco un esemplare del 1851 (apparentemente privo di difetti di conio) visionabile in rete: http://www.icollector.com/Napoli-Ferdinando-II-1830-1859-Carlino-1851_i8285433 Per osservare altre stranezze su questo tipo e comparare l'effigie, ti posto due esemplari di altri millesimi:
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  13. Salve,c'è quella riga nello scudetto del Portogallo,ribattiture della data . Il pezzo del 1855 del catalogo ha qulcosa di simile. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FD2/9 Comunque solo curiosita'. Ciao.
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  14. ciao zecca Modena Rinaldo D'este 1706-1737 Luca
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  15. Zecca di Modena,dovrebbe trattarsi di un sesino,coniato sotto Ercole II D'Este(1534-1559).M.I.R.,651.Ciao Borgho.
    1 punto
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