Kérata poiéin : un'irridente locuzione... e un gustoso aneddoto dall'antica Patavium
Certo di segno opposto alla sacralità delle corna descritta nei post precedenti..., l'irridente locuzione "fare le corna" che parrebbe il calco del greco kérata poiéin, come se il coniuge traditore ponesse le corna sul capo del tradito per renderlo ridicolo…
A questo proposito, permettetemi un briciolo di sano... campanilismo attraverso la citazione di un gustoso aneddoto sotteso alla iconografia dell'insegna personale di Ubertino I da Carrara: l'elmo sormontato da un saraceno con le corna. Che tale insegna sia stata poi adottata anche da Francesco I lo testimonia questa stupenda "medaglia murale" di Patavium, che celebra la restaurazione della signoria carrarese a Padova, nel 1390, dopo la sconfitta dell'usurpatore Gian Galeazzo Visconti….
Per il significato di medaglia murale, rimando al saggio "Le medaglie dei Carraresi" di Roberta Parise, a pag.6 dell'estratto online, in formato PDF, della interessantissima pubblicazione su La storia, le monete e i luoghi dei Carraresi, edita dal mio glorioso Circolo Numismatico Patavino e in cui compare anche un articolo di un caro amico di Obolichepassione ;) (COMPLIMENTI!!! Posso citarti, carissimo **** (nome omesso in rispetto alla privacy :P) ???...)
L'aneddoto - presente in "Istoria Padovana di Galeazzo Galaro" – cita che Ubertino avrebbe aggiunto due corna d'oro alla testa di moro che stava sul cimiero del suo elmo ad imperitura memoria dell'onta subita (il tradimento della di lui moglie con Alberto della Scala...) e della vendetta che egli meditava … ;) :D (Per motivi di spazio, inserisco nel post seguente il frammento ...)