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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/18/11 in tutte le aree
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POSTUMO (Marcus Cassianius Latinius Postumus) 259 - 268 (260 – 269?) d.C. Si conosce ben poco delle origini di Postumo, alcune fonti ritengono fosse un Batavo che grazie alle sue indubbie capacità, fece carriera nell’esercito fino a diventare un abile generale e un bravo amministratore, tanto che l’imperatore Valeriano lo volle nominare Legato Imperiale della Germania Inferiore e Superiore. Probabilmente quando Valeriano finì nelle mani dei Sassanidi, Postumo cominciò a sognare di poter diventare imperatore egli stesso, e presto gli si presentò l’opportunità di realizzare la sua aspirazione. Quando Gallieno dovette muovere in oriente per sedare alcune rivolte, lasciò a difesa della frontiera del Reno il figlio sedicenne Cornelio Salonino, sotto la protezione di quelli che riteneva suoi uomini di fiducia, tra questi Postumo e il prefetto del pretorio Silvano, la Germania subì un incursione degli Alamanni fronteggiata con successo dalle truppe di Postumo, che distribuì il bottino tra i soldati. Silvano, venuto a conoscenza del fatto, pretese, a nome di Salonino, l’invio del bottino di guerra a Colonia. Postumo informò l’esercito dell’ordine del giovane Cesare, le legioni si ribellarono proclamandolo imperatore; immediatamente si presentò con il suo esercito a Colonia, e sembra che fu la stessa guarnigione assediata ad aprirgli le porte. Si impadronì della città e fece giustiziare Silvano e Salonino, benchè in seguito, i suoi sostenitori dichiarassero che gli omicidi fossero opera dei galli locali. In breve anche le legioni e le popolazioni della Gallia, dell’Hispania e della Britannia, riconobbero Postumo come imperatore, che si insediò ad Augusta Trevirorum, fondando uno stato Romano indipendente, dotato di un senato proprio e di una coppia di consoli con carica annuale; si circondò di una guardia Pretoriana ed arricchì la città con opere architettoniche, a cominciare da un arco trionfale per celebrare la vittoria. Nel tentativo di calmare le acque, dichiarò che era suo intento solamente eseguire il compito che gli aveva affidato Gallieno, e cioè proteggere la Gallia, e che era sua ferma intenzione non spargere nemmeno una goccia di sangue romano. Questo intento fu ampiamente pubblicizzato sulle sue monete, dove si definiva “RESTITVTOR GALLIARVM” REST GALLIAR o che rappresentavano culti locali, come quello di Ercole a Deuso (una città sul Reno), HERC DEVSONIENSI Fece coniare una serie di monete per ricordare il suo impegno nella lotta contro i pirati, con le raffigurazioni di Nettuno NEPTVNOREDVCI e di una nave da guerra LAETITIA AVG Oltre ai confini marittimi, si dichiarò anche difensore delle frontiere terrestri, riconquistando e fortificando le postazioni avanzate nella valle del Neckar, respinse i Franchi e gli Alamanni che avevano attraversato il Reno nel 261, quindi la sua “vittoria germanica” è in parte giustificata. VICTORIA GERMANICA Gallieno però non poteva tollerare la secessione di una parte dell’impero; avendo sotto controllo i passi alpini, nel 263 scese in Gallia per affrontare Postumo. Riuscì a riportare un importante successo, ma Postumo, con parte del suo esercito riuscì a fuggire, perché Aureolo, il comandante della cavalleria di Gallieno, non inseguì l’usurpatore sconfitto, dando modo a Postumo di riorganizzarsi, arruolando nelle sue file anche Germani provenienti dall’altra parte del Reno. Gallieno ebbe la meglio e costrinse Postumo a barricarsi in una città, ma durante l’assedio rimase ferito da una freccia e fu costretto a rientrare in patria. Da allora sembra si fosse stabilito un tacito accordo di non aggressione, questo sembra il messaggio che traspare dalle monete coniate nel 265, dove Mercurio viene definito come l’intermediario tra Postumo e Gallieno INTERNVNTIVS DEORVM Quali che fossero i motivi, Postumo fu lasciato in pace e cominciò a coltivare nuove ambizioni, le sue mire uscivano dai territori già in suo possesso, infatti non è più il restauratore delle Gallie, ma il protettore di Roma Eterna, ROMA AETERNA restauratore, RESTITVTOR ORBIS e pacificatore del mondo PACATOR ORBIS non trascurando l’oriente, ORIENS AVG e annunciando qualcosa che sembra riferito a tutto l’impero: il benessere delle provincie. SALVS PROVINCIARVM La sua politica religiosa si ampliò di pari passo, non si sentì più parlare dell’Ercole di Deuso, ma dell’Ercole romano, al quale Postumo si sente legato quale emulo del leggendario semidio. HERCVLI ROMANO Questa associazione risulta piuttosto evidente sulle monete dove compaiono i ritratti affiancati di Postumo ed Ercole, riuscite a distinguerli? Ercole e Postumo, i “gemelli” In fin dei conti, forse Postumo aveva buoni motivi per fare tali affermazioni, visto che aveva risollevato l’economia e protetto la Gallia molto più efficacemente di quanto avevano fatto Valeriano e Gallieno, costantemente impegnati in qualche crisi ai confini dell’impero. Nel 268 a Mediolanum, Aureolo, il comandante della cavalleria di Gallieno che cinque anni prima aveva permesso la fuga dell’esercito sconfitto di Postumo, e che era stato messo al controllo dell’Italia settentrionale da Gallieno, passò dichiaratamente dalla parte dell’usurpatore, facendo coniare una serie di monete a suo nome, le raffigurazioni dei rovesci esaltano la virtù e la fedeltà della cavalleria, e sono una chiara offerta di sostegno a Postumo. PAX EQVITUM FIDES EQVIT CONCORD EQVIT VIRTVS EQVITVM Postumo non andò in aiuto di Aureolo, assediato a Mediolanum dalle truppe di Gallieno, e questa decisione provocò lo scontento delle truppe della Germania Superiore, che erano favorevoli all’intervento, la guarnigione di Mogontiacum e le truppe della regione, compresa la Legio XXII Primigenia, si ribellarono ed elessero imperatore il locale governatore Leliano. Postumo reagì e prese in poco tempo la città di Mogontiacum; fece giustiziare Leliano, ma si rifiutò di permettere alle sue truppe il saccheggio della città, una decisione che gli si rivelò fatale, infatti fu assassinato dai suoi stessi soldati. Alla morte di Postumo la Britannia e la Spagna ritornarono fedeli al governo centrale, e quello che rimase del cosiddetto Impero Gallo-Romano passò tra le mani di Mario per circa due mesi, poi a Vittorino dal 268 al 271 d.C. ed infine a Tetrico dal 271 al 274 d.C. fino all’arrivo di Aureliano. Per noi è una fortuna che la monetazione di Postumo sia così varia e ricca di informazioni, l’esame delle sue 13.000 monete facenti parte del Cunetio Hoard hanno permesso di ricostruire, almeno in parte, la storia di questo periodo. L’unica zecca di cui si ha certezza è quella di Colonia, espressamente nominata su una moneta del 267, con la dea Moneta (Aequitas?) e legenda COL CL AGRIP COS IIII , di seguito un esemplare proveniente proprio dal “tesoretto” di Cunetio. Una citazione piuttosto insolita, che forse celebra l’inaugurazione di una nuova zecca, dove era stata trasferita la produzione monetale da qualche altro centro, probabilmente da Treviri, la capitale di Postumo. Postumo viene ritratto con una folta barba riccioluta, spesso con indosso corazza ed elmo di fattura elaborata, e spesso con un’espressione bonaria e rassicurante. In qualche caso il ritratto, anzichè di profilo, è eccezionalmente visto di fronte. Le monete di Postumo non hanno nulla da invidiare alle contemporanee dell’impero ufficiale, anzi, forse sono superiori sia come raffinatezza delle incisioni, sia, nelle emissioni in oro, come precisione del peso, una dimostrazione del benessere economico dell’impero dissidente. Per finire avrei un dubbio: non mi è del tutto chiaro se l’inizio del regno di Postumo sia da far iniziare nel 259, come generalmente accettato, o, come ritengono alcuni, nell’estate o nell’autunno del 260. Se così fosse, le date riguardanti l’impero Gallico andrebbero spostate di un anno? Spero di non avervi annoiato troppo, e visto che la monetazione di Postumo è molto varia, se qualcuno volesse integrare con foto di monete interessanti o altro, ben venga. Ciao, Exergus1 punto
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Tra la fine del 240 e l'inizio del 241 l'imperatore nomina Gaio Fulvio Sabinio Aquila Timesiteo (Gaius Furius Sabinius Aquila Timesitheus) prefetto del pretorio, sposandone la figlia Furia Sabina Tranquillina nell'estate 241. Timesiteo, che aveva già dimostrato le proprie capacità nelle amministrazioni di diverse province, è uno dei più colti personaggi del tempo, che il Senato onora con il titolo di protettore della Repubblica. Come capo dei pretoriani e suocero dell'imperatore, Timesiteo rapidamente diventa di fatto il vero arbitro dell'impero romano. L’emissione di una serie di denarii celebra il matrimonio tra Gordiano III e Sabina Tranquillina: DIANA LVCIFERA FELICITAS PVBLICA (non trovato sul web!) SALVS AVGVST PIETAS AVGVSTI SECVRITAS PVBLICA VENVS VICTRIX Silver denarius, RIC IV 127, RSC IV 69, choice gVF, Rome mint, 3.097g, 20.2mm, 45°, 241 A.D.; obverse IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, laureate, draped and cuirassed bust right, from behind; reverse DIANA LVCIFERA, Diana standing right, lit long transverse torch in both hands. Gordian III, 29 July 238 - 25 February 244 A.D. Silver denarius, RIC IV 129A, RSC IV 325, aEF, Rome mint, 2.834g, 22.0mm, 180°, 241 A.D.; obverse IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, laureate, draped and cuirassed bust right, from behind; reverse SALVS AVGVSTI, Salus standing right, feeding snake held in both hands. Gordian III, 238-244 AD Denarius (Silver) 241 AD, Rome. IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG Laureate, draped and cuirassed bust right / PIETAS AVGVSTI, Pietas. Coh. 186; RIC 129. 3.23 g. Choice uncirculated with nice toning Special issue to commemorate the marriage of Gordian III and Sabina Tranquillina. Gordian III, 29 July 238 - 25 February 244 A.D. 15346. Silver denarius, RIC IV 130, RSC IV 340, choice EF, Rome mint, 3.484g, 20.4mm, 0°, 241 A.D.; obverse IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, laureate, draped and cuirassed bust right, from behind; reverse SECVRITAS PVBLICA, Securitas seated left, scepter in right, propping head with left; near full circle strike on both obverse and reverse, Securitas' head struck flat. Gordian III. AD 238-244. AR Denarius (20mm, 3.22 g). Rome mint. IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG Laureate, draped and cuirassed bust right / VENVS VICTRIX, Venus standing left, holding helmet and sceptre. RIC IV 131; RSC 347. EF, lustrous.1 punto
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Davvero interessanti; complimenti a MarcoB. Un cofanetto di tal tipo sicuramente é un bel valore aggiunto..... Per quanto riguarda i cofanetti dell'epoca, ricordo che all'ultimo convegno di Vicenza era esposte diverse monete, anche prove, in astucci, sia di pelle che di cartone. L'amico Ganganelli mi disse di averli fotografati: proverò eventualmente a chiedergliene una copia. Saluti1 punto
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Il culto di Apollo Carneo. Tale culto era rilevante a Sparta e influì sull'andamento di alcuni eventi bellici fondamentali nella storia greca. Il culto di Apollo Carneo, infatti, era diffuso nella maggior parte delle poleis greche doriche ed era particolarmente sentito a Sparta. Esso comportava l'astensione o la sospensione delle operazioni militari per la durata della festa. Si possono rammentare le conseguenze di tale divieto in alcuni passi di Erodoto e di Tucidide: gli Spartani non giunsero in aiuto degli Ateniesi nella battaglia di Maratona perché dovevano attendere la fine delle celebrazioni delle Carnee prima di partire (Hdt. VI 106,3); gli Spartani inviarono alle Termopili un piccolo contingente agli ordini di Leonida proprio perché in quel periodo si svolgevano le Carnee e non poteva essere inviato tutto l'esercito (Hdt. VII 206); nel corso della guerra del Peloponneso gli Spartani interrompevano l'attività bellica durante la celebrazione delle Carnee, mentre gli Argivi cercarono, con un artificio nel computo dei giorni, di rimandare l'inizio del mese Carneo, mese sacro ai Dori secondo Tucidide, per poter concludere un'incursione nel territorio di Epidauro (Thuc. V 54; V 75; V 76,1). In passato sono stati pubblicati numerosi studi importanti ed illuminanti, ma il quadro complessivo della festa è rimasto piuttosto incerto ed a volte contraddittorio. E' stata recentemente pubblicata la seguente tesi di dottorato di ricerca...francamente asaustiva ed illuminante al riguardo. Il culto di Apollo Carneo da parte di Montagner Emanuele. Relatore: Michele Farraguna; Correlatore Nafissi Massimo Data: 19-apr-2010 Editore: Università degli studi di Trieste Abstract. Tant'è che l'evidenza non poteva essere negata . :) ************************************************************************ La tesi accennata da Piakos è una tesi di dottorato, molto “robusta” e specializzata, di ben 367 pagine, che può essere scaricata per intero dal seguente sito (e dove è possibile leggere un accurato riassunto o abstract) http://www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/3496 Nella tesi, alle pagine 80-94, si accenna alle rappresentazioni di tale divinità su monete. Fondamentalmente la testa di Apollo Carneo, venerato soprattutto a Sparta e nelle colonie doriche (ma anche non doriche), è raffigurata come un giovane con corna (e talvolta anche orecchie) di ariete, rimandando al ponderoso studio di Montagner per tutte le possibili implicazioni politiche e associazioni con altre divinità ad esso collegate (Era , Ilizia, Artemide, Dioscuri). In realtà sembra che siano relativamente poche le rappresentazioni monetali di Apollo Carneo e, per limitarci all’Italia, solo a Metaponto e a Nuceria Alfaterna (Montagner aggiunge anche dioboli di Tarentum, ma non li ho identificati). Purtroppo la tesi scaricabile non ha immagini e i riferimenti numismatici nella tesi sono antiquati (Stuart Poole ed Head !). Quindi, per capirci, le emissioni di Metaponto con Apollo Carneo sono: Statere H.N. 1508 Triobolo H.N. 1509 (ca. 430-400 a.C) Dioboli H.N. 1597, 1601, 1604, 1606, 1609 (risalenti alla fine IV-inizio III secolo a.C.) Bonzo H.N. 1679, 1687, 1700, 1701 (inizio III secolo a.C.) Allego un bellissimo diobolo (= HN 1601): Per Nuceria Alfaterna: Statere H.N. 608 (fine IV – inizio III secolo a.C.) Quindi possiamo tranquillamente escludere l’identificazione con Apollo Carneus le testine che riportano un semplice cornetto bovino.1 punto
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Discussione aperta per far notare come ci siano nuovi utenti del forum che spesso postano per lanciare ami sperando che qualcuno abbocchi, ultimamente più di qualcunoe qualcuno pure di coccio Impedire ai nuovi iscritti di postare monete prima di un certo numero di post potrebbe essere una soluzione con il rischio di stroncare la curiosità numismatica nascente di queste persone. Togliere i nick e dare nome e cognome reali ? A che scopo ? Sopratutto mandiamo poi anche copia di un documento per essere certi della identità di chi scrive ? Andiamo , le regole ci sono e sopratutto visto che si scrive e non si dialoga basta contare fino a 10, a volte 100, altre volte basta non rispondere. La numismatica è prima di tutto un passatempo, se qualcuno è convinto di aver trovato un tesoro, gli si dice che non lo è e questo insiste personalmente sono dell'idea di farglielo credere. Ho sempre creduto che quelle monete in quella vecchia scatolo da mia nonna valessero milioni, poi comprato un libro, capito qualcosa ma non troppo che poi passa la curiosità, mi resi conto di non essere milionario ma di avere un 50 monete da poche lire e di molta storia.1 punto
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Abbiamo studiato. Habemus papam! :) IL MISTERO DI SELINUNTE e la soluzione finale (nel correlato mistero dell'Apollo cornupeta). Da sempre i corni sono attributo riconosciuto della divinità, sin dall'età della pietra poichè molteplici sono le raffigurazioni in tale ambito in Europa. Incisioni rupestri della Valcamonica e del Monte Bego, i villaggi palafitticoli in Svizzera, le incisioni nei dolmen della Bretagna. Idem per i contesti molto antichi che esulano dal territorio europeo. In egitto le corna di capra indicano valore e dignità, le corna della corona dellaq corona faraonica sono il simbolo del dio Khnum , Hathor è fornita di corna di vacca. Associazioni fra le corna e la divinità si trovano inoltre in Creta (corna del toro divino), in Canaan (le corna del dio Asthoreth Qarnaim, cioè Ashtoret dalle due corna), in fenicia (Ishtar è fornita di corna di vacca, come Hathor). Simbolo di potere e forza, di elevazione ed importanza, il corno è segno divino e regale. Nel mondo pagano è riferito ad Apollo (e anche a Dioniso), mentre in quello cristiano rappresenta la forza divina ed è simile ad un raggio di luce. Il culto di Apollo Carneo. Tale culto era rilevante a Sparta e influì sull'andamento di alcuni eventi bellici fondamentali nella storia greca. Il culto di Apollo Carneo, infatti, era diffuso nella maggior parte delle poleis greche doriche ed era particolarmente sentito a Sparta. Esso comportava l'astensione o la sospensione delle operazioni militari per la durata della festa. Si possono rammentare le conseguenze di tale divieto in alcuni passi di Erodoto e di Tucidide: gli Spartani non giunsero in aiuto degli Ateniesi nella battaglia di Maratona perché dovevano attendere la fine delle celebrazioni delle Carnee prima di partire (Hdt. VI 106,3); gli Spartani inviarono alle Termopili un piccolo contingente agli ordini di Leonida proprio perché in quel periodo si svolgevano le Carnee e non poteva essere inviato tutto l'esercito (Hdt. VII 206); nel corso della guerra del Peloponneso gli Spartani interrompevano l'attività bellica durante la celebrazione delle Carnee, mentre gli Argivi cercarono, con un artificio nel computo dei giorni, di rimandare l'inizio del mese Carneo, mese sacro ai Dori secondo Tucidide, per poter concludere un'incursione nel territorio di Epidauro (Thuc. V 54; V 75; V 76,1). In passato sono stati pubblicati numerosi studi importanti ed illuminanti, ma il quadro complessivo della festa è rimasto piuttosto incerto ed a volte contraddittorio. E' stata recentemente pubblicata la seguente tesi di dottorato di ricerca...francamente asaustiva ed illuminante al riguardo. Il culto di Apollo Carneo da parte di Montagner Emanuele. Relatore: Michele Farraguna; Correlatore Nafissi Massimo Data: 19-apr-2010 Editore: Università degli studi di Trieste Abstract. Tant'è che l'evidenza non poteva essere negata . :) (Continua...)1 punto
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scusa Luciano ma qui non sono proprio d accordo con te. o le monete classiche sono come le altre e allora il commercio e` libero , oppure vengono dichiarate beni di interesse storico e il commercio viene vietato. se io compro una moneta romana, ho il diritto di farci quello che voglio , di venderla , di comprarla o di regalarla, di venderla su ebay etc etc. con questo sistema si restringe il mercato e si crea una distorsione che come al solito crea una casta protetta che vive di rendita (come per esempio i notai) con il risultato che le monete poi costano di piu`quando le devi comprare e non valgono niente quando poi le vuoi vendere. perche` per forza devi passare di li. ciao Visto che hai fatto copia e incolla del tuo post sopra , prelevandolo da un'altra discussione, ti ripropongo quella che era stata la mia risposta e che lo è ancora: Ma SE tu compri una moneta di LECITA PROVENIENZA , nessuno ti impedisce di farci quello che ti pare, sempre che quello DA CUI LA COMPRI, possa fornirtela questa prova o documentazione della LECITA PROVENIENZA. Se ci sono state tante levate di scudi riguardo al commercio delle monete antiche, e tanti auspicano e raccomandano che venga effettuato solo tramite canali tracciabili( commercianti autorizzati, fatture, ricevute fiscali, comunicazioni varie etc) è proprio perchè LA MAGGIORANZA DELLE TRANSAZIONI TRA PRIVATI elude la fornitura ,appunto, della documentazione che la legge richiede. Purtroppo, come si usava scrivere nei vecchi negozi : " per colpa di qualcuno, non si fa più credito a nessuno" per cui, adesso, dopo anni e anni di abusi vari, la buona fede degli attori ha perso parecchio di credibilità e le troppe transazioni tra personaggi non proprio di specchiata onestà e correttezza, ha portato a ottenere questo inasprimento legale, sfociato poi anche nelle ultime modifiche al MOU, per cui ,dato che le comuni monete antiche , per la legge attuale, sono molto difficilmente distinguibili , per chi deve controllare, dai ben più importanti e rari beni di interesse culturale, tanto per non saper né leggere né scrivere, hanno fatto, o stanno facendo, di tutta un'erba un fascio( e con l'avvallo delle comunità scientifiche anche estere ) e la tracciabilità di una moneta è diventato l'unico sistema per la AG di avere tempi e possibilità di controllare il controllabile. Quindi, anche se di fatto nulla penalizza le transazioni tra privati, purché relative solo a monete di legittima provenienza, sempre di più, nei tempi a venire, la documentazione rilasciata OBBLIGATORIAMENTE da un soggetto fiscale come un negoziante regolarmente autorizzato farà la differenza. Con questo non sto portando acqua al mulino di nessuno, mi sono limitato ad esporre quello che è la situazione attuale ( che ha tanti padri colpevoli, compresi tantissimi commercianti) e la tendenza procedurale in tendenza di adozione dai controllori. Chiaro che una delle conseguenze di questa situazione di privilegio verso le transazioni finalizzate e documentate tramite soggetto giuridicamente e fiscalmente facilmente identificabile, come è un commerciante, da un lato porta con se un minimo vantaggio per gli stessi in quanto interlocutori più qualificati, non per loro voglia o scelta, si badi bene. E fin quì la spiegazione oggettiva del fenomeno. Ora però voglio dire anche la mia personale: Secondo me è totalmente apprezzabile che il commercio relativo a materiali così delicati come le monete antiche ( Romane, greche, etc) venga sempre più relegato nelle competenze dei professionisti, vuoi perché si darebbe una stretta al traffico clandestino e agli scavi indiscriminati compresa la pletora di metaldetectoristi che , purtroppo annoverano nelle loro fila anche tanti personaggi che non hanno né rispetto né senso civile,e poi perché , forse, se le transazioni avvenissero soprattutto tramite soggetti professionalmente preparati, si avrebbe come conseguenza un calo abbastanza verticale del numero dei falsi in circolazione( dite quel che volete, ma un commerciante con tanto di negozio FISICO è sempre rintracciabile e su di lui ci si potrà sempre rivalere più facilmente che sul tizio incontrato al mercatino) e poi, magari, se le monete sono state presentate e preparate alla vendita da un professionista, diminuiranno di numero le migliaia di ottime monete che di continuo vengono danneggiate da un pletora di idioti convinti di poter pulire o restaurare un'oggetto di cui non sanno niente e su cui NON hanno alcuna preparazione specifica a parte una infinita dose di presunzione. Troppe magnifiche monete sono state completamente distrutte da un cretino convinto che i restauratori professionisti fossero solo una manica di mangiapane a ufo....è ora di finirla con questo scempio.... E questo è, almeno per me, il motivo prevalente per gradire uno spostamento del mercato verso le transazioni da commerciante a colelzionista a scapito di quelle tra privati.1 punto
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Possiedo quel libro, gentilmente inviatomi dal prof. Crapanzano. Si limita semplicemente a fare un riferimento alle stesse banconote che compaiono in quell'articolo: se riesco a ritrovare il libro, cercherò di fare qualche foto. In particolare ricordo un passaggio relativo alle banconote indiane con il ritratto di Gandhi. Quando l'India decise di cambiare i disegni delle banconote inserendo il ritratto del Mahatma, si trovarono di fronte ad un problema: Gandhi non era certo un uomo che si faceva notare per la sua bellezza, e i bozzetti proposti erano o troppo realistici o troppo fantasiosi. Serviva un ritratto realistico, ma che potesse essere apprezzato. Trento Cionini riuscì, invece, a realizzare un ritratto talmente apprezzato che venne inserito su tutti i tagli, dal 5 al 1000 rupie (inizialmente si pensava di dedicare a Gandhi solo alcuni tagli)1 punto
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scusa ho dimenticato queste ! http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=68910.0 http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=67913.0 certa gente veramente farebbe meglio a starsene zitta invece di venire a sparare scemate ! http://www.lamoneta.it/user/5870-deadhead/ piu` attivo in: le prossime aste numismatiche !1 punto
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Sisi abbiamo divagato un po' certo, non l' avremmo fatto se era una discussione di una valutazione di una moneta! Questa è una discussione molto aperta... Si, ma relativamente. Siamo in piazzetta, non in agorà ;)1 punto
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Oggi ho fatto una lezione alla mia classe sull' unificazione monetaria avvenuta con l' unità d' Italia. Volete il resoconto? Classe sbalordita di come conoscessi un argomento per loro assolutamente estraneo e risate a non finire quando nominavo la piastra dato che la confondevano con quella per i capelli e tutte le monete con nomi di persona come giulio paolo francescone :) E' stato divertentissimo e molto interessante. La prof mi darà 10 in storia!!!!! La numismatica mi servirà molto all' esame di terza media per collegare i vari argomenti :)1 punto
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