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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/01/11 in tutte le aree
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Ciao a tutti, ho da scambiare le seguenti divisionali e 2 euro commemorative: BELGIO 2007 2 EURO PROOF COMM.TRATTATI DI ROMA IN COFANETTO; BELGIO 2008 2 EURO PROOF 60° ANNIV.DIRITTI DELL'UOMO; OLANDA 2009 2 EURO EMU PROOF IN COFANETTO CON CERTIFICATO(1500 PZ); VATICANO 2000 LIRE FDC IN FOLDER ORIGINALE ANNO SANTO 2000; OLANDA 2006 DIVISIONALE FDC; FINLANDIA 2003 DIVISIONALE FDC; ITALIA 2004 DIVISIONALE 8 MONETE FDC; PORTOGALLO 2002 DIVISIONALE POSTE FDC; SLOVENIA 2010 DIVISIONALE FDC; SAN MARINO 2008 E 2010 DIVISIONALI FDC; SAN MARINO 2008 DIVISIONALE PROOF; IRLANDA 2007 DIVISIONALE PROOF; OLANDA 2004 E 2005 SERIE PROOF DA 1 CENT A 2 EURO SFUSE. Valuto qualsiasi proposta di scambio con preferenza per divisionali fdc/proof e 2 euro commemorative.1 punto
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Ho fatto una ................spesuccia. A voi i pareri. CARLO EMANUELE III - Scudo nuovo - 1765 - zecca di Torino - MIR 946h - R1 punto
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Svezia e Danimarca hanno preso parte all'Unione Monetaria Scandinava in 1873, con Norvegia che aderisce allo UMS in 1875 (Norvegia allora che è in un'unione semi-autonomous con Svezia, con Svezia nel controllo degli affari esteri del regno). Ciascuno dei tre paesi ha adottato le unità monetarie decimali cavigliate ad una quantità equivalente dell'oro--nella corona danese, nella corona svedese, e nella corona norvegese. Stimato al par mentre erano, molte delle monete dello UMS hanno cominciato a circolare attraverso le frontiere nazionali dei relativi Stati membri. Danimarca ha colpito la moneta primo commemorative dello UMS in 1888, un 2-kroner che celebra il Giubileo d'Argento del Re Christian IX. Lo UMS seguente commemorative era ancora un 2-kroner del Danese, in 1892, per i 50Th Anniversario (dorato ) di Nozze del Re Christian IX e Regina Louise. Svezia-Norvegia era seguente, e come era allineare con le monete danesi, questo terzo UMS commemorative era inoltre una parte impressionante negli stesso .800 argenti fini, un peso da 15 grammi delle 2-unità come le monete normali dell'unità dell'edizione UMS. Il primo della Svezia il commemorative--relativo primo decimale di SMU commemorative--era questo 1897 2-kronor impressionante nella memoria del Giubileo d'Argento “di Oscar II, Re della Svezia, della Norvegia, di Gothland e di Vendalia.„ Il Coronation di Oscar II si era presentato in 1873, a Stoccolma, ed il re compare su questa moneta con la Parte Superiore, il Orb, e lo Sceptre di Eric XIV, interamente ha fatto in 1561 per i coronations svedesi. Il tiratura di questa moneta Stoccolma-impressionante, che è ancora moneta a corso legale in Svezia, era i robusti 246.000. (Che significa che gli esempi piacevolmente conservati come questo ancora sono valutati molto moderatamente più successivamente persino queste decadi 11+.) Circa il tempo che questa moneta è stata colpita, Gilson Willets ha scritto flatteringly di Oscar II nei suoi 1899 righelli del libro Rulers of the World at Home: “Il re Oscar II della Norvegia e della Svezia è uno degli uomini più da studioso del suo tempo, di un orator compiuto e di un autore di fama in tutto il mondo. È un linguista che ha Inglese, Francese, Tedesco, Italiano, Russo e Spagnolo al suo ordine, oltre alle linguette Svedesi e Norvegesi.„ Willets segnala che “anche all'età di settanta anni, il re si trasporta con il erectness grazioso. Suo 27 gli anni del dovere responsabile ha ma affilato i suoi sensi ed ha rivelato le sue caratteristiche più genial del carattere.„ (Celebre, apparentemente, due anni dopo il Giubileo d'Argento del Oscar e l'occasione per questo 2-kronor commemorative.) “Il re è fiero sapere,„ dice Willets, “che può cammina all'estero nella sicurezza perfetta senza una cosa del escort--un che nessuna altra sfida europea del monarca. Nell'orario invernale pattina da solo; cioè senza addetti da guardare sopra lui….„ ------------------------------------------------- Sweden and Denmark entered into the Scandinavian Monetary Union in 1873, with Norway joining the SMU in 1875 (Norway at the time being in a semi-autonomous union with Sweden, with Sweden in control of the kingdom’s external affairs). Each of the three countries adopted decimal currency units pegged to an equivalent amount in gold—the Danish krone, the Swedish krona, and the Norwegian krone. Valued at par as they were, many of the SMU’s coins began circulating across the national boundaries of its member states. Denmark struck the SMU’s first commemorative coin in 1888, a 2-kroner celebrating the Silver Jubilee of King Christian IX. The next SMU commemorative was again a Danish 2-kroner, in 1892, for the 50th (Golden) Wedding Anniversary of King Christian IX and Queen Louise. Sweden-Norway was next, and as was true with the Danish coins, this third SMU commemorative was also a 2-unit piece struck in the same .800 fine silver, 15-gram weight as the regular issue SMU 2-unit coins. Sweden’s first SMU commemorative—its first decimal commemorative—was this 1897 2-kronor struck in memory of the Silver Jubilee of “Oscar II, King of Sweden, Norway, Gothland and Vendalia.” The Coronation of Oscar II had occurred in 1873, at Stockholm, and the King appears on this coin with the Crown, the Orb, and the Sceptre of Eric XIV, all made in 1561 for Swedish coronations. The mintage of this Stockholm-struck coin, which is still legal tender in Sweden, was a sturdy 246,000. (Which means that nicely preserved examples like this one are still very moderately priced even these 11+ decades later.) About the time this coin was struck, Gilson Willets wrote flatteringly of Oscar II in his 1899 book Rulers of the World at Home: “King Oscar II of Norway and Sweden is one of the most scholarly men of his time, an accomplished orator and an author of world-wide fame. He is a linguist who has English, French, German, Italian, Russian and Spanish at his command, besides the Swedish and Norwegian tongues.” Willets reports that “Even at the age of seventy years, the King carries himself with graceful erectness. His twenty-seven years of responsible duty have but sharpened his senses and revealed his more genial traits of character.” (Noted, apparently, two years after Oscar’s Silver Jubilee and the occasion for this 2-kronor commemorative.) “The King is proud to know,” says Willets, “that he can walk abroad in perfect safety without an escort—a thing which no other European monarch dare do. In Winter time he skates alone; that is, without attendants to watch over him....”1 punto
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Non è contemplata ne in questa lista ne in quella di Numa Numa & Pistacoppi la vendita della Collezione Commendator Ing. Scipione BONFILI -Monete e medaglie di PIO IX - P. & P. Santamaria Roma il 6.12.1920. sono 212 lotti solo di Pio IX con IV Tavole. Sebbene limita al solo Pio IX è per questo pontefice la collezione più completa apparsa sul Mercato.1 punto
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Ho appena terminato la traduzione della sezione "aiuto" :P Puoi mandarti una copia della discussione, al tuo indirizzo di posta elettronica, ma sto aspettando possibili sviluppi.1 punto
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allora S herculanus e` di perugia e sulle monete di perugia c e` scritto avgusta perusia solo che qui non c` e` perusia da nessuna parte. inoltre dal 1503 perugia mi pare che batta monete papali e questa non e` un emissione papale di perugia . secondo me (ma non e` il mio campo di competenza) potrebbe essere una contraffazione di una qualche moneta medievale di perugia a nome di qualche citta` vicina , che sarebbe identificata dalla legenda C??TI altrimenti secondo me e` una moneta dello SRI (augsburg per esempio era una Avgvsta Civitas) oppure feudale francese , ma il santo secondo me e` perugino. spero di aver aperto la strada , magari c `e` qualcuno che connette gli indizi1 punto
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Ho molto meditato se intervenire o no in questa discussione, perché sono convinto che quasi sempre la ragione sita nel mezzo. Io sono favorevole al festeggiamento del 150° anniversario dell’Unità d’Italia in quanto premessa indispensabile e, ovviamente, inconsapevole della Repubblica Italiana. Sono conscio che quell’evento è formalmente ambiguo perché da un alto ha i caratteri dell’annessione (Vittorio Emanuele II ad esempio non cambiò numerale cosa che fece, in parte il suo successore Umberto che divenne I per il Regno d’Italia ma IV per il trono sabaudo, in quanto i titoli precedenti non furono mai aboliti; inoltre Vittorio Emanuele II festeggiò il suo giubileo nel 1874) ma, indubbiamente ebbe anche i caratteri di una Unione (il Parlamento che decretò la nascita del Regno era composto anche dagli Stati annessi con il plebiscito, la capitale fu spostata a Firenze, cosa che provocò una rivolta a Torino, fenomeni, questi che sancivano di fatto un cambiamento, senza contare che la nuova entità mutò il nome in Regno d’Italia). Per quel che riguarda l’impresa dei Mille, questi ultimi hanno tutto il mio rispetto perché veramente credevano in quello che hanno fatto, a rischio della loro vita, senza contare che grazie alla loro opera hanno permesso la creazione di uno stato che avrebbe avuto un posto in Europa, cosa che prima non aveva nessuno stato italiano. L’impresa ha dell’incredibile in quanto è riuscita a mettere in scacco uno Stato, che evidentemente, nonostante i primati che poteva vantare all’epoca e che sono stati ampiamente illustrati, era debole almeno dal punto di vista militare (soprattutto a causa degli ufficiali corrotti), prerogativa imprescindibile di una potenza che si rispetti. Effettivamente i detrattori della spedizione hanno dalla loro il fatto che non era un esercito regolare, e quindi i suoi componenti assimilabili a dei rivoluzionari, senza contare che l’esercito del Regno di Sardegna attraversò in armi lo Stato Pontificio e poi il regno delle Due Sicilie senza una dichiarazione di guerra, tuttavia insistendo su questo punto non si fa che ribadire la debolezza di questi ultimi due stati. A chi sostiene che il neonato regno d’Italia ha favorito il nord a discapito del sud ricordo i bersaglieri responsabili del sacco di Genova e i cannoni sulla folla a Milano (episodi che ricordano da vicino Ferdinando II). Aggiungo altresì che il nord si è sviluppato anche per la sua vicinanza e i suoi collegamenti verso l’Europa, quindi anche per un motivo geografico, senza contare che esistevano al nord imprenditori borghesi disposti a mettere in gioco i propri capitali, (e qui lo confesso, non so, se una classe tale esistesse nel sud e ne chiedo lumi: la mia immagine della classe “dirigente” del Regno delle Due Sicilie, forse è falsata, fondandosi spesso, sula figura del Principe Salina de il “Gattopardo” ). Comunque, ammesso che tutte le colpe del divario che si è creato siano del Regno d’Italia, questo è finito nel ’46 quindi c’è stato tempo per risollevarsi . Spenderei anche due parole su Francesco II, e sulla sua dignità personale e il suo coraggio in un periodo non facile, lontani dalle caricature risorgimentali di parte. Infine, vorrei presentarvi alcuni dati: Referendum istituzionale del 2-6.1946 Monarchia Piemonte 42,9% Liguria 31% Lombardia 35.9% Trentino 15% Veneto e Friuli 40,7% Emilia Romagna 23% Toscana 28,4% Marche 29,9% Umbria 28,1% Lazio 51,4% Abruzzi e Molise 56,9% Campania 76,5% Puglia 67,3% Basilicata 59,4% Calabria 60,3% Sicilia 64,7% Sardegna 60,9% Nei territori in cui regnavano i Borbone prevale nettamente la preferenza alla Monarchia Sabauda. In un periodo in cui la memoria del Regno delle Sue Sicilie era certamente più viva che non adesso, perché i fatti erano più recenti, come mai non si è deciso di liquidare i responsabili delle disgrazie del sud (ma anche del nord)? Chiudo qui, sperando di non avervi annoiato troppo con il mio pensiero, invitandovi a guardare più al futuro che al passato perché senza il primo il secondo è ben poca cosa... Forse il nord e il sud hanno camminato a lungo separati, ma sarebbe ora che si unissero nel percorso; queste sono le premesse per una unione di grande respiro che abbatta le frontiere, le divisioni (perché non essere cittadini del mondo?): il massimo sarebbe che gli Uomini si unissero in una “social catena”. Sicuramente sarò tacciato di idealismo e me ne rendo conto, ma sono fatto così. Un saluto a tutti, Simone.1 punto
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Ed ecco la petachina: qui da osservare oltre le E e C chiuse, ci sono anche la R e soprattutto la X, simile a quella dei genovini del III tipo, che a mio parere posteriori al 1290-1295. Inoltre il castello/porta urbica è allungato come diventa nella monetazione minuta del pieno e tardo trecento (fino a che intersecherà il cerchio), ed ha il globetto centrale. Io in modo cautelativo (e per una serie di altre considerazioni sulle quali qui non è il caso di dilungarsi) l'ho collocata tra il secondo ed il terzo quarto del XIV secolo, mentre Day motiva addirittura una datazione dalla metà all'ultimo decennio del Trecento anche per la presenza di queste petachine in ripostigli della fine del XIV secolo e della prima metà del Quattrocento: vedi ad esempio il caso di Noceto-Gragnana, già segnalato in precedenza e presente qui sul sito, dove non a caso una petchina si trova con grossi di Simon Boccanegra Doge I (1339-1344), Simon Boccanegra Doge IV (1356-1363), Nicola Guarco Doge VIII (1378-1383) e due soldini di Tommaso di Campofregoso Doge XIX (1414-1421) di Genova ed altre monete in larga parte databili dal secondo quarto del trecento al secondo decennio del Quattrocento > http://medagliere-firenze.lamoneta.it/collezione/Ripostiglio%20di%20Noceto-Gragnana%20(Carrara)?page=1 So che una sola moneta potrebbe essere rimasta residua in circolazione ed essere stata tesaurizzata molto dopo, ma ci sono ripostigli con presenze un poco più consistenti (leggete se potete il contributo di Bill Day, visto che il pdf si trova in rete, anche se è in inglese). Comunque al di là dei casi specifici, mi interessa sottolineare soprattutto la questione generale....dell'epigrafia monetale ;)! un saluto MB1 punto
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Il quartaro di cosiddetto "I tipo" : come già detto in altro post guardate al rovescio la C e la U iniziali (tra le braccia della croce ad ore 12 ed ore 3). E per i conoscitori di monete genovesi: guardate anche il castello/porta urbica con il "globetto" centrale. Già solo in base a questi aspetti si potrebbe ragionare su cronologie dal tardo Duecento in poi, mentre una datazione al XII secolo è proprio impensabile! MB1 punto
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Caro Dizzeta i Maestri del passato ai quali tu fai riferimento hanno fatto comunque un egregio lavoro, se tu pensi a quanti aspetti della monetazione di Genova hanno studiato e "sistemato" (io devo dire che ho un particolare 'affetto' per i pionieri Gandolfi e Desimoni). Ed in fondo come ho già ricordato, e come si vede dalle date anche delle pubblicazioni che ho citato, sono passati "soltanto" 30-35 anni dalle ultime cose scritte da Lunardi, da Astengo, da Pesce o da Janin ! Per fortuna ora si hanno a disposizione nuove conoscenze, si può proporre qualche altra interpretazione e forse fare qualche altro passo avanti, altrimenti dove starebbe il divertimento ? :D Grazie, tra l'altro per aver accolto le mie proposte, e per aver già aggiornato il catalogo on-line. Se vuoi qui sul forum o per MP ti posso mandare gli estremi bibliografici completi dei miei articoli ed anche di quello di Bill Day, così li puoi inserire nella bibliografia del catalogo stesso e magari puoi citare anche lui nella scheda sui quartari e soprattutto sulle petachine. Per "chiudere" questo argomento (almeno da parte mia) e farvi nuovamente notare l'importanza delle caratteristiche epigrafiche vi invio in successione (tratti dal catalogo on-line del sito): - un denaro in mistura databile grossomodo alla seconda metà/all'ultimo quarto del XIII secolo - un quartaro in rame (= 1/4 di denaro) di I tipo (in origine datato fine XII secolo ! e poi fine XIII secolo, ma probabilmente databile almeno post 1320) - una petachina in mistura equivalente grossomodo ad un sesino (in origine datata al terzo quarto del XIII secolo ed ora con datazione proposta fra terzo e ottavo decennio del Trecento). A presto per i grossi e le altre questioni generali sui genovini d'oro ! MB Ecco il denaro:1 punto
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e profausto ma digli anche cos e` ! :D e` un antoniniano di Probo con ADVENTVS AVG in esergo la zecca R crescent Z che sta per la zecca di roma la differenza tra S e Z sarebbe solo la diversa officina che veniva numerata in base alle lettere greche Alpha beta gamma delta .... S Z (se non erro) quindi la sua e` un officina diversa ma compatibile con l esergo classificazione Ric 5b 157 ciao1 punto
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RIC 157 Probo AE Antoniniano. Zecca Roma, 279 dC. IMP PROBVS AVG, irradiare Busto a destra corazza / ADVENTVS AVG, imperatore a cavallo a sinistra, alzando la mano destra e uno scettro nella sinistra, giù calpestando un prigioniero seduto a terra a sinistra, R (stella, mezzaluna, dot-in-Crescent, fulmine o corona) (Officina lettera A, B, G, D, E, V e Z) in ex. Cohen 37, Sear 11.953.1 punto
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http://www.wildwinds...RIC_0157.10.jpg potrebbe essere questa - ho solo il dubbio dell'officina ( Z anzichè S ), comunque ci siamo.... ciao Profausto1 punto
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