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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/26/11 in tutte le aree

  1. Ho realizzato un sito di sei pagine su William Christopher Boyd e la sua collezione, usando gran parte delle informazioni in mio possesso. Mi piacerebbe avere pareri, commenti, suggerimenti. Per accedere al sito: per chi usa Google Chrome: http://web-915749420...ply-website.it/ per chi usa Explorer e Gozzilla: http://www.berardengo.it/ Grazie
    2 punti
  2. Parlane subito col tuo medico, avresti dovuto dirlo a tuo padre che per sicurezza avrebbe fatto bene a portarti al Pronto Soccorso, almeno ti misuravano la pressione. Può succedere di sentirsi male dopo un prelievo, specialmente se ci si agita, ma è sempre meglio un controllo. Hai fatto malissimo a non avvisare tuo padre ed ad andare a scuola da solo, se ti fossi sentito male per la strada?? :angry: Non bisogna fare gli eroi, quando si ha bisogno chiedere aiuto è la cosa più giusta da fare, non dimenticarlo, è una buona regola per tantissimi problemi diversi. Giò :)
    2 punti
  3. Vi propongo di creare in questa discussione un elenco di Cataloghi D'Asta delle Collezioni Importanti relative alla Monetazione Sabauda posseduti dagli Utenti del Forum p.s. Non sarebbe male inserire anche le copertine dei Cataloghi
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  4. Non leggo benissimo la legenda al rovescio, ma dovrebbe trattarsi di un denario di M. Papirius Carbo http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G101/1
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  5. Bellissima moneta, incisioni degne della storia secolare degli Hamerani :rolleyes: La chiesa con la facciata voluta da Clemente XII esiste ancora, qui di seguito una foto che ne ho fatto un paio di anni fa mentre mi trovavo a Roma, evidentemente è meno "isolata" di quanto appaia sulla moneta :P Tra l'altro è vicina a Via dei Coronari dove si trovava l'officina privata degli Hamerani, che rivestiva nel periodo di Clemente XII il ruolo di zecca ausiliaria, dove venivano lavorati i contorni di tutte le monete papali, sia quelle coniate in questo luogo che nella zecca centrale, lavorazione introdotta nel 1735 proprio da papa Clemente XII per prevenire la tosatura delle monete in metalli preziosi. Ciao, RCAMIL.
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  6. Ringrazio fra casellame per le ottime foto (sono più imbranato con le tecniche). Per una giusta completezza sui "compagni" dell'aureo di Akragas nel ripostiglio 1956, allego la foto tratta dal catalogo Leu-Hess per Gela (lotto n. 100): e per Siracusa, di notevole bellezza (lotto n. 210) Si vede chiaramente come l'arte siceliota ha raggiunto proprio in quei drammatici momenti storici le sue massime vette (oltre che sui decadrammi e tetradrammi e altri nominali ancora)
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  7. Sì, la zecca è Aquileia. Non sono bravo con le immagini, ma chiederò a AndreaPD di postarne una se sarà possibile, così vediamo di cosa si sta parlando. Volchero fu patriarca di Aquileia dal 1204 al 1218 ed è un personaggio molto interesante. Oltre che patriarca fu un crociato, un poeta, un vicario imperiale per l'Alta Italia... insomma un gran personaggio. Personalmente ritengo che la bellezza dei conii della zecca di Aquileia della prima metà del duecento sia dovuta alla sua sensibilità per l'arte. Fece coniare due denari durante la sua carica, quello con il tempio (di cui stiamo parlando) datato da Saccocci e da Bernardi tra il 1204 e il 1209 e quello con l'aquila di San Giovanni coniato dopo il 1209. Entrambi sono stilisticamente bellissimi (perlomeno a mio parere). Le varianti del denaro con l'aquila sono note per via di un grande ripostiglio descritto da Saccocci nella Rivista Italiana di Numismatica nel 1990 (se ben ricordo). Invece credo che sia ancora da scrivere la storia dell'emissione con il tempio e da qui la mia curiosità.
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  8. Sarà che sono malata, ma queste monetine per me sono ...bellissime :) ! Sopratutto davvero perchè interessanti, date le condizioni in cui si trovano (se pulite bene, non mi sembrano affatto male a livello di leggibilità) e vista l'associazione. Se trovate insieme, infatti, sono molto utili per verificare le ultime ipotesi fatte sia sulla datazione dei quartari di Genova che sulle eventuali versioni bonifacine. Quindi grazie ancora una volta agli amici corsi per avercele segnalate ! E mi sa che li contatterò presto via MP per avere qualche info in più. Per quanto riguarda le datazione del quartaro "al castello" o cosiddetto di primo tipo sottoscrivo quanto già pubblicato sull'articolo Nac e sul catalogo Carige 2010, come già detto dottamente dal buon Fra Crasellame. Visto che (riassumo le principali argomentazioni per questa attribuzione cronologica): 1) ne sono stati trovati alcuni esemplari ribatttuti sui tipi con il grifo; 2) si trovano spesso in contesti archeologici della seconda metà del Trecento ed inizio Quattrocento, e mai in contesti della fine del Duecento 3) se ne trovano soprattutto in Liguria ed in Corsica, ma guarda caso non in Sardegna, isola in buona parte della quale la legislazione aragonese vietò la circolazione di moneta "straniera" nel 1330. 4) infine, vi sono alcuni aspetti estrinseci della moneta che completano il quadro: molti dei caratteri della legenda sono già gotici; il tipo del casetello/porta urbica rimanda ai denari tipo Simon Boccanegra (1339-1344); il tipo del rovescio con croce intersecante rimanda invece ai denari della seconda metà e fine del XIV secolo. Qui le foto inviate sono a bassa definizione, ma mi pare di intravedere forse un quartaro con il grifo di cosiddetto terzo tipo (in realtà il secondo), questi con il castello/porta urbica di cosiddetto primo tipo (in realtà il terzo se non il quarto, per via dei TOMAINVS) e quelli di tipo bonifacino. Il denaro in mistura di diverso conio spezzato in basso a sin. invece non si vede proprio bene, come anche la moneta piegata sopra. Infine: mi pare strano che il catalogo Carige 2010 sia già esaurito visto che si parlava della stampa di 6000 copie...e che fino a Natale ve ne erano copie in vendita anche in rete, direi a prezzi abbastanza modici :unsure:. Un caro saluto a tutt* MB
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  9. Non sanno più cosa inventarsi: si danno pure all'enigmistica. Bisognerà risolvere un rebus per comprare una moneta? :lol:
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  10. Ecco un interessante intervento di Gorini: 3. Le fonti del metallo Le fonti di approvvigionamento dell’argento sono uno dei temi più interessanti, credo, per la comprensione del fenomeno delle monete incuse e delle stesse fondazioni coloniali lungo la costa dell’attuale Calabria. Il tema era già stato notato dal Lenormant (Lenormant 1881: 15, II), ripreso poi dall’Ebner (Ebner 1964: 1, nota 2), dalla Zancani Montuoro (Zancani Montuoro 1965-1967) e da me (Gorini 1975: 52, nota 11) e oggi appare acquisito, come confermano i lavori recenti della Fioravanti (Fioravanti 2001: 41) e del Medaglia(4). Infatti sappiamo che esistevano miniere di questo minerale, come di altri metalli nelle vicinanze della città e questo dato, già appurato per Sibari, porta a stabilire che alcune delle fondazioni coloniali della Magna Grecia possano ricondursi anche a località vicine a fonti di argento, sulla scia di una precedente colonizzazione forse micenea (5). Per altro anche nella tradizione mitografica circa le fondazioni della città sembra adombrarsi un filone legato ai «nostoi» (Fioravanti 2001: 35), con la discussa identificazione di Clete con Caulonia, più volte ricordata in queste giornate. Ora non è mio compito addentrarmi in un’analisi del mito e della sua possibile storicizzazione, tuttavia è probabile che la fondazione di Caulonia possa ricalcare in un certo qual modo una precedente frequentazione micenea, di cui sarebbe interessante trovare traccia nei ritrovamenti ceramici della zona (Vagnetti 1982; Vagnetti 1983; Marazzi, Tusa e Vagnetti 1986). Se questa interpretazione è plausibile, allora può apparire chiaro sia il fenomeno della riconiazione del numerario straniero in Magna Grecia, sia la presenza di alcune emissioni suberate, sia la documentazione epigrafica, ad es. dell’accordo tra Sibari e i Serdaioi6, sia infine la particolare riduzione del piede monetale corinzio, tutti elementi che si riconducono a una carenza di metallo, venutasi a verificare forse subito dopo le prime fasi di insediamento coloniale. Il controllo e lo sfruttamento di queste risorse potrebbe poi anche essere forse uno dei motivi dello scontro tra Crotone e Metaponto da un lato e Sibari dall’altro. Già la Zancani Montuoro aveva richiamato l’importanza delle miniere di Longobucco nel quadro della fase incusa della monetazione della Magna Grecia e aveva concluso «né è da escludere che l’ostilità di Crotone, fosse, almeno in parte, suscitata dal desiderio di conquistare i filoni argentiferi, sulle montagne a metà strada fra le due grandi città» (Zancani Montuoro 1965-1967: 30). Note: (4) Cuteri 1994; Medaglia 2002b: 15, 25; Loiero 2003-2004: 9 e gli ottimi interventi di Cuteri e Hyeraci in questo Convegno. (5) Per le miniere nel mondo antico v. da ultimo Domergue 2008. Bibliografia citata nel testo e nelle note Cuteri F.A. 1994, La Calabria nell’Alto medioevo (VI-X sec.) , in Francovich R. e Noè G. (a cura di), La storia dell’alto medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell’archeologia , Convengo Internazionale, Siena 2-6 dicembre 1992, Firenze: 339-359. Domergue C. 2008, Les mines antiques. La production des métaux aux époques grecques et romaine , Paris. Ebner P. 1964, La monetazione di Poseidonia-Paestum , Salerno Fioravanti C. 2001, Note su alcuni problemi storicotopografici relativi al territorio di Kaulonia in età arcaica e classica , in Kaulonìa I : 27-57. Gorini G. 1975, La monetazione incusa della Magna Grecia , Milano. Lenormant F. 1881, La Grande Gréce. Paysages et histoire , Paris. Loiero E. 2003-2004, Iconografia ed interpretazione delle raffigurazioni sulla monetazione di Kaulonia , Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Firenze, inedita. Marazzi M., Tusa S. e Vagnetti L. (a cura di) 1986, Traffici micenei nel Mediterraneo. Problemi storici e documentazione archeologica , Atti del Convegno di Palermo, 11-12 maggio e 3-6 dicembre 1984, Taranto. Medaglia S. -2002a, Materiali erratici dal mare di Kaulonia , ASubacq, 3: 163-185. -2002b, Il porto di Caulonia. Testimonianze letterarie ed evidenze archeologiche , Magna Graecia XXXVII, 1-2: 13-15, 24-25. Vagnetti L. -1982, Magna Grecia e mondo miceneo,nuovi documenti , Catalogo della mostra tenutasi in occasione del XXII Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto. -1983, I Micenei in Occidente: dati acquisiti e prospettive future , in Modes de contacts et processus de transformation dans les sociétés anciennes , Actes du Colloque de Cortone (24-30 mai 1981), organisé par la Scuola normale superiore et l’Ecole française de Rome avec la collaboration du Centre de recherches d’histoire ancienne de l’Université de Besançon (Collection de l’Ecole française de Rome, 67), Rome: 165-181. Zancani Montuoro P. 1965-1967, Un peso di bronzo e l’argento di Sibari , AnnIstItNum, 12-14: 21-30. --------------------------------------------------------------------------- da: Giovanni Gorini. Tavola Rotonda in "Caulonia tra Crotone e Locri Tomo 2 Atti del Convegno Internazionale, Firenze, 30 maggio – 1 giugno 2007" a cura di Lucia Lepore e Paola Turi Firenze 2010 - Tavola Rotonda, p. 481 (Testo reperibile in rete)
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  11. In attesa di vedere l'intero reportage... grazie per questa interessantissima (e ipertricotica direi... :P) anteprima! Aurei da sogno a parte ...., complimenti anche per la davvero suggestiva foto del corridoio...: sono deliziata da quei giochi di ombre e luci che curiosamente disegnano il tracciato di un ... LABIRINTO !!! Mi ricordano quello effigiato sulle monetine di Knosso... Mi chiedo ora cosa ci sarà al suo centro.... : Giovanna, vedrò anche il Minotauro nelle tue prossime foto???? (Magari quelle treccine erano sue ;) :lol:) Valeria
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  12. Come darti torto??? :rolleyes: :wub: Grazie infinite, gentilissimo Amico! Ho già inoltrato richiesta via web di una copia della rivista (ma non ho ancora ricevuto una risposta, speriamo bene :unsure:). Appena letto il tuo articolo ti farò senz'altro sapere le mie impressioni ! Un caro saluto e un Grazie ancora Valeria ps: ... e un grazie ancora a Roth per le meraviglie che va postando ...:)
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  13. > cane Lailaps, che con una stella sulla lingua ed una sulla fronte era la personificazione dell'astro Sirio. Grazie Daniele per questo arricchimento del mito !!! :rolleyes: Tra Cani e Sirio ... , mi hai fatto tornare in mente questo bellissimo bronzetto di Karthaea, isola di Keos-Ceo (Cicladi) – sempre del III secolo a.C - che amo particolarmente e di cui ho già parlato in questa sezione: sul R/ compare appunto il Cane circondato da raggi a simboleggiare i dardi infuocati di Sirio, la brillantissima stella alfa della costellazione del Cane Maggiore. Al D/: capo laureato di Aristeo o di Apollo, padre di Aristeo stesso. Aristeo era un eroe greco venerato come un dio in numerose aree del Mediterraneo per aver insegnato agli uomini l'apicoltura e a coltivare viti e ulivi e il silphium. Aristeo, come dice il suo nome, era infatti connesso con quanto di migliore vi fosse al mondo …. Della connessione tra il Cane-Sirio e Aristeo ci informa Apollonio Rodio nelle sue "Argonautiche": Aristeo a Ceo: modera l'arsura della Canicola "E poi, quando Sirio dal cielo bruciò le isole del re Minosse, e il tempo passava e non si trovava rimedio, allora, per consiglio del dio signore dei dardi, chiamarono Aristeo a difenderli contro il flagello. Egli, ubbidendo al comando del padre (Apollo), abbandonò la Ftiotide e prese dimora in Ceo, raccogliendovi il popolo dei Parrasi, che trae origine dal sangue di Licaone. Costruì un grande altare in onore di Zeus, dio delle piogge, e celebrò sopra i monti i riti per Sirio e per il figlio di Crono. Perciò, mandati da Zeus, i venti etesi rinfrescano per 40 giorni la terra e a Ceo i sacerdoti ancor oggi compiono dei sacrifici prima che sorga la costellazione del Cane." Numerose fonti, infine, parlano di intensi commerci tra Creta e Keos; l'isoletta del resto è posizionata tra Creta e il continente.... Valeria
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