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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/16/11 in tutte le aree

  1. Visto l'entusiasmo con cui è stata portata avanti l'iniziativa, visto il grandissimo successo riscosso in quantità di partecipanti e qualità nelle scelte delle monete, visto gli innumerevoli complimenti pervenuti a tutti gli organizzatori, in via del tutto straordinaria, chiedo all'amico Diabolik di segnalarmi, oltre al nominativo del vincitore del 2 Euro Vaticano 2010 in folder originale, un secondo nominativo "estratto" "a suo insindacabile giudizio", al quale invierò una moneta commemorativa di 2 Euro 2009 Italia Loius Braille in folder.
    3 punti
  2. Come conservazione darei un bb+, siete d'accordo? ps per la foto ho usato una vecchia canon da 110 euro, purtroppo ho solo questa...
    1 punto
  3. Questa mattina il "Giudice Onorario" MIROITA, visto il successo dell'iniziativa, ha donato un altro premio per il secondo classificato. il 2 euro comm. ITALIA 2009 "Braille" in blister Ho effettuato l'estrazione a sorte tra tutti i partecipanti al Concorso "Oscar delle Monete in Euro 2010" e pertanto vi comunico i nomi dei due vincitori : 1° PREMIO - 2 Euro comm. Vaticano 2010 in confezione originale Utente ATLETICA abbinato al n° 85 2° PREMIO - 2 Euro comm. Italia 2009 "Braille" in blister Utente PAPILLON abbinato al n° 51 I vincitori verranno contattati nei prossimi giorni per la consegna dei Premi Ringrazio tutti gli utenti che hanno partecipato attivamente all'iniziativa, tutti gli utenti che hanno votato, e permettetemi un ringraziamento particolare al "Giudice Onorario" Miroita. un saluto Diabolik73
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  4. complimenti per l'animo artistico =) Saluti Marco
    1 punto
  5. Le immagini sopra postate e la relativa disamina offre interessanti spunti di riflessione già esplicitati in questa discussione e che è il caso di ribadire. Lo studio e l'analisi dell'arte figurativa volte a fini interpretativi oltre che descrittivi e critici, non può prescindere dalla conoscenza del contesto culturale di riferimento e della storia dell'arte, almeno del periodo preso ogni volta in esame. Per converso la scienza numismatica si pone spesso, in alcuni rispettabili ed autorevoli Ambienti, in modo autoreferenziale. Purtroppo o per fortuna non dovrebbe essere così. La colta disamina dei nummi e lo studio dei tondelli monetali con l'ausilio di colta bibliografia, di cataloghi e di letteratura specializzata è necessaria, difficile e sinanco impegantiva, ma tale approccio anche ove condotto con metodologia scientifica non può essere esaustivo e trova un limite nella corretta interpretazione delle figurazioni che compaiono sulle monete.Ecco perchè la numismatica è scienza esoterica e difficile, che non può esaurirsi nella mera visione di monete (molto spesso in foto) e delle relative caratteristiche e descrizioni rinvenibili nella letteratura di riferimento.In verità può essere decisivo lo studio del contesto culturale coevo alle monete di diretto interesse. In effetti la numismatica è in realtà una specializzazione per chi ha già studiato a monte i contesti sorico-artistici: in tal senso è scienza per eletti appassionati che diviene esoterica. Per converso può capitare che ci si limiti alla numismatica in quanto tale, per riconoscere le monete ed il relativo riscontro tecnico dell'oggetto. Ma è sufficente? Ad esempio cito che un iscritto ad eminente società numismatica sosteneva che Pithecusa (prima colonia greca d'occidente) era una città (?) e che aveva coniato monete (?). In effetti Pithecusa non fu mai una Polis ma un emporio ben frequentato e forse produceva pesi monetati da stadera (da cui statere!)....ma non ha coniato moneta. Peraltro come avrebbe potuto farlo sino alla fine del VII o all'inizio del VI secolo in occidente? Orbene, se non si hanno tali nozioni è forse meglio rimanere nell'ambito dei cataloghi e delle note serie a piè di pagina...evitando prolusioni. Non si vuole porre alcuna polemica nell'evidenziare tali osservazioni peraltro fondate sulla scorta degli analitici interventi qui proposti, quale pur modesto e minimo contributo all'esegesi numismatica condotta tramite lo studio dell'arte coeva e del contesto culturale di riferimento. Preciso, anche al fine di evitare qualunque malinteso, che tali osservazioni, ovviamente opinabili, appartengono eclusivamente all'autore di questo specifico intervento. Tornando ad aspetti tecnici rammento che, qualche pagina fa, abbiamo preso le mosse da monetine che potrebbero persino apparire insignificanti se non a studiosi ed a specialisti: - alcune litre di Stiela; - una tipologia di litra coniata da Leontini; oltre alla serie più nota ed apprezzata relativa ai tetradrammi coniati da Selinunte; ometto per brevità i riferimenti numismatici, già ampiamente dibattuti ed argomentati in precedenza e mi limito a postare alcune immagini: Stiela litra in argento ...nella letteratura prevalente non risulta certa l'interpretazione della figurazione stante, forse divinità fluviale; qui abbiamo cercato di dimostrare la conguità e l'assonanza con la figura di Apollo con phiale e alloro. Il rovescio è anche dibattuto, in realtà trattasi di Acheloo che nuota a simboleggiare la forza della corrente e che di seguito mostriamo in una immagine vascolare a figure rosse: Altra litra di Stiela che mostra le medesime caratteristiche. Con la seguente cambia la raffigurazione del diritto e resta immutata quella del rovescio. Qui sopra potete osservare un profilo di Apollo in marmo da correlare stilisticamente all' immagine monetale, l'assenza della corona d'alloro è iconograficamente accertata nella statuaria ove il dio poteva essere distinto da cià che teneva in mano o che gli veniva posto accanto. Nel profilo monetale invece il riconoscimento del profilo del dio era voluto originariamente tramite la testa lureata, in questo caso con l'aggiunta del ramo di alloro innazi al profilo. Cambiamo l'autorità emittente: Leontini, litra in argento, ignota l'esatta attribuzione della figura stante, in effetti trattasi di Apollo con phiale ed alloro. Abbiamo visto in precedenza,qualche pagina indietro, numerosi esempi di monete che recano al rovescio la figura di Apollo stante, rivolto prevalentemente a sinistra davanti ad un altare acceso, mentre il dio tiene un ramo d'alloro con la mano destra e una phiale con la sinistra, in atto di sacrificare. Tali coniazioni afferiscono, oltre che a Selinunte, Stiela e Leontini, anche a molte città del mondo greco o grecizzato nell'ambiente dell'antico mediterraneo, anche lontane tra loro ed in terre diverse. Datano dalla metà del V sec. a.C., sino almeno all'Imperatore Valeriano con un antoniniano coniato con l'epèigrafe apollin (ni) e, quidi, sino alla metà del III sec. d.C. E' un arco temporale di circa otto secoli, il che la dice lunga sulla comune accettazione e persistenza di tale iconografia monetale che a volte ha caratteristiche di autentico sincretismo. Come sempre quando si parla di oggetti afferenti al mondo antico il riferimento alla ceramica di scavo è importante. Ed infatti sono state postate in questa discussione numerose foto di vasi raffiguranti simile od analoga immagine, con Apollo che reca con una mano il ramo d'alloro, in tal senso unanimemente riconosciuto dalla letteratura scientifica. Alcun dubbio rimarrebbe quindi sull'identificazione di tale divinità come figura monetale ove rechi (come li reca a Stiela, Leontini e Selinunte) gli stessi attributi in un analogo contesto volto ad officiare l' atto cultuale, specificamente su una altare acceso posto di fronte al dio. Trattasi di identificazioni che lasciano scarso (se non alcun margine) di dubbio, ove si voglia procedere non solo con documentazione correlata o comparata ma anche secondo logica interpretativa, basata sull'evidenza e sul riscontro delle immagini monetali e vascolari. Da ultimo abbiamo arricchito la documentazione comparativa tesa alla dimostrazione della coerenza iconografica anche con immagine legate alla statuaria del V secolo a.C. Per ogni ulteriore approfondimento, afferente non solo l'iconografia ma anche il significato e le correlazioni storiche e numismatiche insite in quelle figurazioni, si rimanda ad eventuali monografie specifiche che si dovesse decidere di pubblicare. In ogni caso sin da questa sede si rivendica ogni diritto di attribuzione sulle suddette identificazioni, che spettano agli autori di questa discussione: Acraf, Piakos e Medusa e quindi ai nomi in chiaro correlati ai nick name nelle iscrizioni al Forum ed al Sito La Moneta.it che ci ospita in questa discussione. Penso che ci si possa fermare...ce n'è da leggere e da dialogare per il momento... prima di dare alle stampe virtuali di questa discussione l'ultima puntata...che potrebbe essere la più interessante? Ma non spetterà a me valutarlo. (Continua...)
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  6. Molto accattivante davvero! A vederlo trasmette fiducia in questa unità e forse, visti i tempi, è proprio quello che ci vuole! :)
    1 punto
  7. Passiamo al metodo di comparazione e di esegesi stilistica con il contributo delle nuove immagini e di altre già postate per aderire ad uno approccio tecnico o come altri preferiscono definire: scientifico. Fig.1 Fig.2 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6 Fig. 1: immagine (copia) dell'Apollo di Piombino: copia greca della fine del V o di epoca romana, rielaborazione di un bronzo dell'inizio del VI secolo a.C. quindi dell'arcaismo maturo. Fig. 2 c.d.Efebo di Castelvetrano. bronzo del 470/460 a.C. di probabile fattura siceliota; Fig.3 Apollo Kassel copia romana della nota statua di Apollo probabilmente l'originale era della cerchia Fidiaca se non di mano dello stesso maestro data al 460/450 a.C. L'originale era in bronzo e fu innalzato sull'acropoli di Atene per gratitudine al dio salutifico che aveva salvato la città da una invasione di cavallette. Se ne deduce che come dio salvifico che officia in espiazione per liberare i cittadini dai malanni con tutta probabilitò doveva mantenere la figurazione con phiale ed alloro o con phiale ed arco. Preciso che le braccia e ciò che le mani tengono sono opera di un restauro moderno e sono frutto di un colossale errore facilmente rivelabile dall'esamo comparato qui in corso. Mentre tutte le opere figurative attigue, dal Piombino al rovescio monetale, pongono il dio Apollo con il palmo della mano destra levato ed aperto e con il pollice ivi poggiato (che teneva la Phiale come nella figura vascolare e monetale) nonchè il braccio sinistro con il pugno chiuso a serrare (ramo d'alloro nella figura vascolare e monetale)...per errore nel restauro la mano destra stringe (un ramo d'alloro che negli originali è a sinistra) e la sinistra che dovrebbe avere il braccio teso con la phiale in palmo aperto stringe invece un arco (invece dell'alloro). E' tutto invertito e comunque errato. Fig. 4 Monica De Cesare in "Le statue in immagine: studi sulle raffigurazioni di statue nella pittura vascolare greca"- L'ERMA DI BRETSCHNEIDER– propone un interessante parallelo tra l'efebo di Selinunte e la statua di Apollo su colonna raffigurata sul vaso attribuito al Pittore dei Niobidi proveniente da Bologna (460-450 aC), raffigurante l'inseguimento di Elena da parte di Menelao presso il tempio di Apollo per gentile e colta ricerca effettuata dalla nostra autrice Medusa (Nick name di riferimento in questo Sito). Fig. 5 Ancora per illuminante contributo Meduseo (la nostra preziosa coautrice), che pone in parallelo le figure di Apollo: sia la vascolare che il Castelvetrano. Fig. 6 Tetradramma di Selinunte, circa 450 a.C., ove nel verso di diritto vediamo Apollo e la sorella Artemide sul carro, mentre Apollo scocca la freccia che arreca i malanni inviati dal dio. Al rovescio è fruibile la figura di Apollo che entrato nel fiume Selinos ne ha mondato le acque dalla pestilenza...si mostra nell'atto di officiare un sacrificio d'espiazione e quindi propizia la salute delle acque esaudendo l'invocazione liberatrice dei selinuntini. Non si pongono note di richiamo in quanto l'interpretazione è originale dello scrivente e verrà nel prosieguo sostenuta ed argomentata. Nota alla fig. 3, in allegato di sotto potete osservare l'Apollo Kassel con le braccia non restaurate. (Continua...)
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  8. posso dirti la mia? è bellissimo! puoi ragalarmelo? :lol: ovviamente scherzo però è davvero spettacolare posso salvarmi l'immagin sul pc? (ovviamente per uso privato, mio insomma)
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  9. Dopo i sapienti interventi dell'amico Acraf e i nuovi contributi di Medusa possiamo riprendere il nostro discorso sulle apollinee identificazioni...attinenti ad alcuni rovesci monetali dell'antica Sicilia, con ulteriori riferimenti. Poichè un approccio scientifico va sempre seguito nella proposizione di nuove idee e nuovi studi sarà utile proporre una ulteriore comparazione di antichi e suggestivi simulacri pervenutici dal mondo antico ed utili per trarre spunti a supporto dell'occhio e delle idee. Trattasi di una statua di bronzo di cm.115: ricordiamo al riguardo che la statua di Apollo Archegete sulla spiaggia di Naxos aveva dimensioni ridotte rispetto alla figura umana. Il bronzo si trova al museo del Louvre di Parigi in quanto da questo fu acquistata al tempo del ritrovamento, fu rinvenuta al largo di Baratti (Populonia) nel 1832, presso la Punta delle Tonnarelle, mentre a Piombino ne abbiamo solo una copia visibile nella foto successiva che postiamo: Quale ulteriore comparazione postiamo anche uno dei rovesci monetali oggetto della ricerca che si sta dipanando da qualche pagina: Relativamente all'Apollo di Piombino osserverete che il Dio, nel suo incedere con tranquillo distacco dalle cose terrene, doveva sostenere con la mano sinistra l'arco o più probabilmente l'alloro e con la destra probabilmente la phiale, come nella raffigurazione dei rovesci monetali qui in discussione da qualche pagina. " Il viso, mosso da un appena accennato sorriso, è uno slancio di gentilezza luminosa che si propone al nostro sentire come l'ideale raggiungimento di un'armonia spirituale che supera di certo l'umana condizione" (Aldo Mazzolai). Sin dall'epoca del suo ritrovamento, l'Apollo ha alimentato complessi dibattiti tra gli esperti del settore, per stabilirne la scuola di provenienza ed una verosimile datazione. Gli studiosi giudicano l'Apollo come replica (di un originale greco) degli inizi del V secolo a.C. o romana della prima età imperiale. È comunque considerato una copia forse rielaborata della statua di culto creata dallo scultore Kanachos di Sicione per il tempio di Apollo Philesios a Mileto, intorno al 490 a.C., descritta da Plinio il Vecchio ed oggi perduta. La copia in foto, doveva essere trasportata su una nave prima che una naufragio la consegnasse al mare. Di seguito trascriviamo l'immagine assolutamente lirica della statua che ci ha donato lo studioso Aldo Mazzolai in "Miti ed eroi classci nell'Etruria Maritima (tra Cecina e Corneto): "Non la nave di Ulisse, il legno e la sua compagna picciola navigante di costa in costa e poi per l'alto mare aperto verso lontane o segrete mete, ma un'umile paranza da pesca con la sua vela latina e il sacco a strascico, portò alla luce nel secolo scorso, intorno al 1830, la statua in bronzo di Apollo, sotto la punta delle Tonnarelle, secondo il racconto del barone Raoul Rochette. Trascinato dalle reti, il corpo del dio" quanto di più alto, glorioso ed a un tempo luminoso si possa pensare" apparve alla brutalità e alla confusione di questo mondo, nella luce dell'astro con cui si identifica. Aveva, con quelli delle alghe, i mille colori dell'abisso, che presto, però, svanirono, come acqua che sgronda. Nella purificazione della luce poi si svelò la delicata giovinezza del dio. Oltre la scienza di Talete il più puro di tutti i fiori sbocciati nelle epifanie dal mare restituì all'uomo la sublime commozione della poesia e instaurò l'ordine spirituale, la sapienza, l'onniveggenza, l'armonia e la solarità della bellezza.E il monte, che prima era spoglio, si coprì d fronde d'oro, e una fragranza si sparse per il mare. Chiari, benevoli, luminosi venti vennero da lontano, dai mari del silenzio, e portarono luce e profumi di isole perdute nella fantasia. Lo spirito del dio greco avvolse la nave e gli uomini turbati." Adesso sarà utile per la comparazione su accennata tornare sull'Apollo di Castelvetrano...ehm, sull'efebo, (dicono che tale sia...;), cioè per non dire nulla?...ma non vedono? Si precisa che un conto è guardare...un altro è vedere o saper vedere...) Voi che ne dite? C'è bisogno di una monografia per intuire che trattasi della stessa figura cultuale dell'Apollo di Piombino, anche se di diverso stile e fattura e quante annotazioni dovrebbero essere necessarie? Nessuna ove lo spunto sia originale e, come in questo caso, dimostrato con metodo. Alle pubblicazioni cartacee si può scegliere di far parlare le immagini...la glittica (l'arte di incidere, anche i conii) non è mero artigianato...ma fa parte, casomai qualcuno non se ne fosse accorto, della storia dell'arte. Ovviamente bisogna conoscerla.:) (Continua...)
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  10. La collezione non possiamo portarla con noi. La miglior cosa è venderla ad un certo punto con tanto di bel catalogo d'asta (Asta Maffeo :D ) e poi negli anni che ci rimangono c'è sempre la soddfisfazione di sfolgliare il catalogo grazie al quale in un certo senso la collezione come tale rimarrà per sempre.
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  11. Su ebay si acquistano facilmente le 500 lire Caravelle a circa 5 euro l'una (come ho fatto io poco tempo fa) Io le ho prese tutte in stato SPL+/qFDC a quel prezzo. quindi è importante segnalare in che stato di conservazione hai quelle monete.
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  12. Invece io penso che sia doveroso dare delle spiegazioni....altrimenti che stiamo quì a fare..?:P :D B)
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  13. Grazie per aver accolto il mio appello! Per il fuori tema, io non lo riterrei tale.... :P Infatti, di fronte ad un'immagine così ammaliante come l'Apollo sullo statere di Holmoi di Piakos, è impossibile non tentarne di comprendere ogni aspetto... Una ipotesi da profana di questa monetazione…, per cui siate indulgenti, please … :blum: Visto che scrivi che sono parte integrale del conio, potrebbero rappresentare un segno "legale" apposto dai satrapi persiani, a scopi militari, allo scopo di conferire una sorta di corso "forzoso" a monete greche locali che, battute in grande quantità per il pagamento delle truppe, erano pertanto destinate ad un'ampia circolazione anche in aree del paese dove non si parlava greco….(la Cilicia era un miscuglio di diverse etnie per cui non tutti parlavano greco…). La contromarca avrebbe pertanto potuto facilitare l'identificazione con l'autorità emittente, sostituendo, ai caratteri alfabetici greci, segni non alfabetici/figure simboliche maggiormente riconoscibili da tutti (probabilmente anche perché comparivano pure su altri prodotti di uso comune, come marchi ad indicare una determinata città o l'autorità emittente del luogo, penso al simbolo taurino in Anatolia..) ... Io ci ho provato.... ma ora, svelaci tu l'arcano, visto che, come abbiamo spesso il piacere di leggere in altre sezioni... :rolleyes:, sei appassionato (e come non esserlo!) ma pure competente (e qui per noi si fa già più difficile...:D) riguardo alle monete dei Satrapi .... Un grazie in anticipo e a rileggerti presto con la soluzione... Valeria ps: ci offriresti qualche riferimento online da consultare come approfondimento??? Grazie.
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  14. Le stesse armi da oplita sono presenti sulle litre argentee di Himera (colonia greca di Sicilia) del V secolo aC, certo più abbordabili (come quotazione) ma non meno affascinanti !!! :wub: Eccoti alcuni esempi postati da Piakos e da me nella discussione "Oboli che passione". Per cominciare un possente elmo corinzio sempre del V secolo, su Litra di Himera : http://www.lamoneta....post__p__598534 Gli schinieri simili a quelli sul didramma di Kamarina qui: http://www.lamoneta....post__p__598752 Un altro elmo al dritto della stessa litra : http://www.lamoneta....post__p__598751 Qui un altro esemplare testa elmata + schinieri http://www.lamoneta....post__p__598536 Qui un elmo che pare di tipo campano http://www.lamoneta....post__p__592996 Valeria
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  15. Solo per sognare un po' … :angel: ... , questo rarissimo didramma di Kamarina (colonia greca in Sicilia) del V secolo a.C., caratterizzato da una tipologia "oplitica": al D/ da un elmo corinzio a sin., sopra uno scudo rotondo, al R/ dalla palma nana (pianta lacustre), tra due schinieri, e tutto intorno la leggenda, in senso orario, iniziando a destra, KAMARI (con rho a gambetta, sinistrorso)… Questo esemplare ha infatti realizzato nel Gennaio 2010, 14000 USD …. :blum: ! (Fonte Coinarchives) Valeria
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