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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/15/11 in tutte le aree
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Ne avevamo già parlato sul forum: ma recentemente ne ho preso un esemplare attirato dalla storia e dal fatto che una bimetallica dell'800 non è poi comune e quindi tanto di cappello a chi ha avuto l'idea: tecnicamente non lo definirei gettone bensì una vera e propria prova privata. Sino dalle guerre napoleoniche il penny era diventato di rame abbandonando l'argento. Il risultato era una moneta dalle dimensioni generose. Dal punto di vista numismatico questo è in genere apprezzato (vero luke?) ma per chi la doveva usare risultava un po' scomoda e gli affibbiarono prontamente il nome di cartwheel (ruota di carro). Tanto per intenderci era 1 oncia di rame per 36 mm di diametro e 3 mm di spessore (le dimensioni di uno scudo d'argento del 1800!). E anzi esisteva pure il 2 penny ;) Ecco perché la zecca inglese, complice anche l'aumentato costo del rame, progettava di sostituire queste monete. Joseph Moore, valente incisore di Birmingham, propose questi modelli bimetallici. L'idea di base è che la parte centrale dovesse essere di argento per raggiungere il valore e che la corona di rame rendesse possibile produrre monete di dimensioni apprezzabili ma non troppo grosse (21 mm di diametro per poco meno di 4 grammi). Anche in Italia in effetti qualche anno dopo si fecero esperimenti in tal senso: in realtà nella maggioranza di questi penny model la parte centrale è composta di una lega di zinco nickel o anche ottone. La cosa curiosa è che questi modelli ebbero in realtà un discreto successo entrando anche di fatto in circolazione così che la stessa Royal Mint dovette chiarire con una nota che non erano coniazioni ufficiali. Ed ecco perché tutto sommato ho deciso di postare nella sezione Exonumia. Nessuno riporta una data ma si sa che furono prodotti in un arco di tempo che va dal 1844 al 1848. Per il penny esistono numerose varianti, che vanno dalla posizione della legenda rispetto la testa della Regina al numero di righine orizzontali dell'uno. Indici di una copiosa produzione. Questo gettone, fatto salvo che non si ricerchino varianti specifiche, è piuttosto comune e lo si può recuperare su ebay a pochi euri. La cosa cambia del tutto per i suoi fratelli maggiori e minori: 1/2 penny: Crown: che da quello che vedo sono venduti a prezzi di tutto rispetto. P.S. dato che ho ampiamente divagato dai settori in cui mi muovo di solito spero di non aver detto troppe castronerie! Riferimenti sul web [1] http://www.bbc.co.uk/ahistoryoftheworld/objects/IhJjiHjHQLu-hHC8_7SvnA [2] http://www.worldwidetreasure.com/prodinfo.asp?number=00145 [3] http://www.ukdfd.co.uk/ukdfddata/showrecords.php?product=12454&cat=207 [4] http://wbcc-online.com/new-releases/gbmodels.html3 punti
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Sono ancora giovani però; non è mica detta l'ultima. Mia figlia (7 anni) l'altro giorno mi ha osservato mettere un euro in un raccoglitore e visto che gli ho spiegato che non erano tutti uguali ma cambiavano gli anni mi ha detto che quando non ci sarò piú continuerà lei con anche monete che io magari non avrò fatto in tempo a conoscere (ho fatto un po' di gesti scaramantici :lol:).2 punti
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Probabilmente la mia sarà una voce fuori dal coro, ma non vedo dove stia il problema. O meglio, capisco il pensiero dell'interessato ed anche la delusione che prova nel constatare che nessuno, in famiglia, ha intenzione di proseguire le sue orme di collezionista e studioso, ma fa parte della vita. Le passioni non sono purtroppo trasmissibili per puro contatto. E' vero, se non tocchi con mano non ti alzi una mattina con l'idea di collezionar monete, ma é anche vero che pur facendole toccare spesso non si riesce a suscitare l'interesse nell'altra persona. Ognuno ha le sue passioni e non trovo ci sia nulla di male, anzi ! Leggo spesso commenti di persone che si dispiacciono nel vedere una collezione che viene dispersa all'asta, anziché essere donata ad un museo o, peggio (?), abbandonata - ma intonsa ! - in qualche cassetta di sicurezza. Queste persone dimenticano che se tutte le raccolte del passato avessero fatto la fine da loro auspicata oggi il collezionismo numismatico non esisterebbe o, probabilmente, sarebbe unicamente di monete contemporanee: viva Dio non é così ! Gli eredi, poi, non possono avere gli stessi stimoli, gli stessi ricordi, lo stesso amore nei confronti della collezione. E non perché siano ignoranti o venali, ma perché non l'hanno costituita, non l'hanno vissuta in prima persona. Ciascuno di voi, sono certo, ricorda dove ha effettuato un determinato acquisto e nel ricordarlo gli viene alla mente anche un particolare aneddoto che lo fa sorridere o commuovere; un viaggio a Verona con gli amici.....una "battaglia" feroce all'asta....lo scambio con un collezionista che ora non c'é più....l'acquisto presso un commerciante famoso col quale si é discusso per ore di monete.... Rimedio quindi al rimpianto non c'é ma un consiglio, quello sì: se la venda lui, che sa cos'ha e quanto ha, piuttosto che lasciare ad altri l'incombenza col rischio - tutt'altro che remoto - che possa anche diventare la causa di vere e proprie liti fra gli eredi. Questo sì, sarebbe un peccato, non credete ? Tutto il resto é poesia......1 punto
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Dal World Coins: KM# 632 5 ESCUDOS Nickel-Brass Obv: Design above shield Rev: Star design above value Date Mintage F VF XF Unc 1988 19,382,000 — 0.10 0.25 0.501 punto
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non ho trovato il Tuo....però forse la pista è giusta....Ciao Massy http://www.guerrasullealpi.com/approfondimenti/il-bottone-con-il-fascio-modello-1792-e-le-sue-varianti/1 punto
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OSCAR CONCLUSI!!! :drinks: Sondaggio I: 125 votanti contro i 59 totali del 2009 Sondaggio II: 110 votanti contro i 56 totali del 2009 Sondaggio III: 115 votanti (102 hanno scritto votato) contro i 63 totali del 2009 UN SUCCESSONE!!! Praticamente il doppio dell'anno scorso! :drinks: Adesso aspettiamo lo spoglio finale di Diabolik per l'estrazione. Io invierò a lui il mio file per conferma sui numeri d'estrazione.1 punto
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di norma l'interesse salta una generazione ,spero che abbia dei nipoti dove dedicargli amore tempo e passione.....se li ha sono sicuro che lo stato d'animo cambiera' e magari la sua passione collezionistica potrebbe diventare la loro passione.marcantonio.1 punto
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attendi, probabilmente qualche moderatore la sposterà nella sezione corretta. Per le foto ti conviene postarne di nuove facendo attenzione a non sparare la luce sulla moneta e a tagliare la foto con qualsiasi programma di foto ritocco per renderla più grande e leggibile. so che è difficile fotografare l'oro e ancor di più se imbustata, ma questo ti servirà di esercizio, vedrai che migliorerai pian piano. Non disperare ci siamo passati tutti! :)1 punto
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:lol: Raccontato così sembra quasi divertente anche se so bene che c'è poco da ridere purtroppo! Comunque ottima risposta! :clapping:1 punto
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A me, però, capita quotidianamente, con gente sulla cinquantina abbondante... Anche loro credono di sapere tutto e mostrano una spocchia ed una maleducazione patetiche. Ti riporto una conversazione di una decina d'anni fa... Un tizio mi chiedeva informazioni, riguardo questioni giuridico economiche, strettamente legate al mio lavoro, di allora. Tizio: perchè non avete fatto così e cosà? Io: perchè lo vieta il codice civile, all'art. .... comma .... Tizio: ma non vuol dire quello Io: In realtà vuol dire proprio quello... altrimenti non vedo cos'altro significherebbe... Tizio: è lei che lo deve sapere Io: appunto... gliel'ho appena detto Tizio: senta, io ho 30 anni d'esperienza, mentre lei pensa di saperne di più solo perchè è laureato e come tutti i laureati non capisce un .... (questo, invece, me lo sento dire circa 3-4 volte a settimana, da chi ha appena combinato un caos inenarrabile) Io: lei ha 30 anni d'esperienza, io ho studiato questa cosa specifica, infatti io la so e lei no . Lo dimostra il fatto che il codice civile da ragione a me (sì... stavo iniziando ad irritarmi un pochino...) Tizio: io sono nato molto prima di lei Io: questo è un dato di fatto... non un merito.... :lol:1 punto
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Per completare il quadro è utile spendere alcune parole sugli stretti rapporti tra i Calcidesi e gli Ateniesi, tanto da spiegare l'alleanza tra le città calcidesi della Sicilia e Atene negli anni della grande guerra del Peloponneso. E' vero che una importante motivazione risiede nel fatto che le città calcidesi avevano necessità di difendersi dalle mire espansionistiche di Siracusa, ma i loro rapporti con Atene sono più antichi. Molto interessante è la storiografia del mito dell'ecista fondatore di Naxos. La testimonianza più corretta e precisa è quella di Tucidide (VI, 3, 1). Egli narra chiaramente che li primi Greci approdati a Capo Schisò erano Calcidesi d'Eubea, i quali, guidati dal loro capo (ecista) denominato Tucle, fondarono Naxos ed eressero l'altare di Apollo Archegetas fuori dalle mura. Circa cinquanta anni dopo fu diffusa una nuova versione, fornita da Strabone (VI, 267, citando come fonte Eforo di Cuma), che i primi Greci sarebbero giunti a Naxos spinti casualmente da una tempesta marina, sotto la guida di un Teocle "ateniese". Questi, dopo essersi reso conto della fertilità del suolo e dello scarso numero degli indigeni, lasciati sul posto alcuni compagni, sarebbe ritornato a Atene per prospettare ai suoi concittadini la fondazione di una colonia. Avuto un rifiuto da parte ateniese, avrebbe compiuto egualmente l'impresa colonizzatrice alla testa di molti Calcidesi d'Eubea, di altri Ioni e di alcuni Dori (questi ultimi probabilmente sarebbero poi i responsabili della fondazione della dorica Megara Iblea). L'origine ateniese di Teocle, ignorata dalla fonte di Tucidide, è esplicitamente esclusa da Ellanico (ap. Steph. Byz. alla voce Chalchis), che dice Teocle (al posto del simile nome Tucle) di origine calcidese. Gli studiosi moderni hanno unanimemente rigettata l'ipotesi dell'origine ateniese dell'ecista fondatore di Naxos, dimostrando come la divulgazione di tale leggenda sia di un autore del IV secolo e considerata un falso giustificato appunto dalla fedele alleanza prestata da Naxos agli Ateniesi durante le loro spedizioni in Sicilia. E' ben nota l'attenzione che Atene aveva rivolto alla Sicilia (ancora più che in Magna Grecia), già a partire dalla fine del VI secolo a.C. Infatti la moneta ateniese era presente in maniera cospicua già nei primi tesoretti siciliani (Gela, Messina, Mazzarino, che da soli avevano fornito insieme ben 216 tetradrammi ateniesi). Dopo la caduta dei tiranni siracusani Deinomenidi, nel 461 a.C., era aumentata l'attenzione ateniese, tanto da creare poi appunto il mito di Teocle "ateniese", quando invece ai tempi della prima colonizzazione greca in Sicilia Atene non era ancora affatto interessata a occupare terreni dell'isola. L'affinità tra Calcidesi e Ateniesi inoltre si spiega col fatto che la stessa Calcide, al tempo delle grandi migrazioni di vari popoli greci, fu popolata da coloni provenienti da Atene stessa (come confermato da Strabone, X, 447 e da Ps. Scymno, vv. 556-578, nonché accennata da vari autori come Plutarco, Velleio Patercolo, ecc.). Ecco come si spiegano le strette relazioni tra Naxos e Atene e, indirettamente, tra Apollo Archegetas calcidese e Apollo attico di Delo. (informazioni in buona parte desunte da G. Puglia, Teocle "ateniese" e l'ingerenza di Atene nell'area coloniale calcidese, Archivio Storico Messinese, XXX, 1979, p. 69-77). E' una buona regola citare, quando possibile le fonti delle varie informazioni, per puntuali riscontri.1 punto
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Cara Medusa, sicuramente nella mitologia greca c'è stata convergenza e integrazione tra due importanti divinità come Dioniso e Apollo, che hai già in buona parte illustrato e ti ringrazio. Quando io scrivevo che non mi spiegavo come mai a Naxos non era mai stato commemorato Apollo io intendevo nella sua raffigurazione come Apollo sacrificante, come a Leontinoi. Non è però nemmeno corretto dire che a Naxos non era mai stato raffigurato Apollo ma solo Dioniso. Infatti su alcune importanti emissioni, di grandissimo pregio artistico e negli anni 415-403 a.C., fu raffigurata una bellissima testa di Apollo efebico, con la caratteristica testa coronata di alloro (quella di Dioniso è generamente coronata di vite o di edera), opera dell'ottimo incisore Prokles. Allego un bel didramma: La cosa interessante è che in quegli anni, 415-403 a.C., a Naxos furono adottati i tipi "Testa di Apollo/Sileno nudo e barbuto seduto" nei tetradrammi e didrammi, mentre nell'emidramma furono adottati "Testa del dio fluviale Assino/Sileno nudo e barbuto seduto" e nei nominali inferiori, dalla litra in giù compare al diritto soprattutto la testa di Dioniso, con la corona di edera. Quindi a Naxos è esistita una sorta di "triangolazione" tra le divinità Apollo - fiume Assino - Dioniso, accomunati dal tipo del Sileno itifallico al rovescio. La scelta del Sileno si comprende se si tiene presente che Sileno era il satiro compagno e precettore di Dioniso e quindi generalmente associato al dio del vino. La sua natura lussuriosa bene si accostava alla sfenata gioia per il tanto desiderato ritorno alla patria e alla coltura delle pregiate vigne, dopo la cacciata di Ierone (infatti il famoso Sileno accovacciato di Naxos fa la sua prima comparsa sui tetradrammi dopo il 461 a.C. quando i Nasseni, che erano stati prima deportati da Ierone, poterono ritornare a Naxos grazie alla caduta del tiranni siracusani Deinomenidi). Quindi nella città erano venerati non solo Dioniso, ma anche Apollo e il dio fluviale Assino (attuale Alcantara). Indubbiamente c'è stata una sorta di "sincretismo" tra le due ultime divinità, confermando ancora una volta la similitudine e la "sovrapposizione" tra Apollo e un locale dio fluviale all'interno di una più generale venerazione, nel caso di Naxos, verso Dioniso quale "protettore" della principale fonte di ricchezza economica di Naxos, il vino. Forse pochi sanno, ma se uno riesce a contattare un serio enologo della zona scoprirà che vicino alla Valle dell'Alcantara esiste una tradizione autoctona di vigneti locali, risalenti al periodo greco (dai quali deriva ad esempio il nerello mascalese). Anzi, hanno trovato parecchio tempo fa, ed ora esposte in un agriturismo privato (che purtroppo non ricordo), delle enormi botti in terracotta, sicuramente provenienti da scambi commerciali. Quindi è confermata, vista anche la tradizione tuttora vigente, l'esistenza della cultura del vino, per altro più marcata in tempi remoti nelle zone di Naxos e Tauromenion. Tra l'altro, un piccolo particolare interessante, quella era una zona piena di laghi e corsi fluviali, e i vecchi del luogo, confermano che una volta esistevano perfino i castori!!1 punto
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Complimenti per il bronzetto assai fascinoso, carissimo Providentiaoptimiprincipis !!! E dopo la magistrale e dettagliata classificazione di Tacrolimus, propongo un confronto con questo esemplare assai simile e proveniente dalla Ex Garth R. Drewry Collection, vendita CNG n. 160 (14-03-2007) Lotto 13. Al D/ Tanit e al R/ una protome di Cavallo con nel campo un globetto. L'immagine è Cortesia e Copyright di acsearch.info. Vedi anche qui in Wildwinds: http://www.wildwinds.../sg/sg6524.html http://www.wildwinds...carthage/t.html Felice 2011 a entrambi da parte mia! Valeria1 punto
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Confermo... è un processo normalissimo che, secondo me, negli anni si può solo rimandare ma non evitare. La moneta comunque presenta (secondo me e macchioline a parte) una bella lucentezza...1 punto
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Se vuoi saperne di più... goditi questa splendida pagina del nostro autorevole amico Roth37 sulla *monetazione incusa* (a Crotone e in altri centri della Magna Grecia) che *ha prodotto capolavori di rara bellezza e ci fa riflettere sul fatto che l’arte incisoria in Magna Grecia sia nata già adulta, raggiungendo subito vette insuperabili. Gli stateri incusi sono le prime monete italiche, frutto della sapienza dei greci, ma anche portatori dei loro misteri.....* http://www.roth37.it/COINS/Incusi/incusi.html medusa PS: nel caso non conoscessi già questo sito, eccoti un'altra carrellata di immagini qui : http://www.wildwinds.com/coins/greece/bruttium/kroton/t.html1 punto
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