Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/14/11 in tutte le aree
-
Riporto da Wikipedia (modificato in parte) la famosissima storia di Didone assieme ad una medaglia da me recentemente acquisita; Primogenita di Belo, re di Tiro, era sposa di Sicharbas. La sua successione al trono fu contrastata dal fratello, Pigmalione, che ne uccise segretamente il marito e prese il potere. Probabilmente con lo scopo di evitare la guerra civile, Didone lasciò Tiro con un largo seguito e cominciò una lunga peregrinazione, le cui tappe principali furono Cipro e Malta. Giunone aveva promesso loro una nuova terra in cui fondare una propria città e gliel'aveva indicata come la terra in cui scavando sulla spiaggia avrebbero trovato un teschio di cavallo. Approdata sulle coste libiche, Didone ottenne dal re Iarba il permesso di stabilirvisi, prendendo tanto terreno "quanto ne poteva contenere una pelle di bue"; infatti l'antico soprannome di Cartagine era "Birsa", che in greco significa "pelle di bue" e in fenicio "rocca". Didone scelse una penisola, tagliò astutamente la pelle di toro in tante striscioline e le mise in fila, in modo da delimitare quello che sarebbe stato il futuro territorio della città di Cartagine e riuscì ad occupare un territorio di circa ventidue stadi (uno stadio equivale a circa 185,27 m2) . Didone venne insistentemente richiesta in moglie dal re Iarba e dai principi Numidi ( fu invero pazzamente innamorata dell'eroe troiano Enea, che le raccontò le sue vicissitudini) ma dopo aver finto di accettare le nozze, Didone si uccise con una spada invocando il nome di Sicherba.. Didone venne divinizzata dal proprio popolo con il nome di Tanit e quale ipostasi della grande dea Astarte (la Giunone romana). roth372 punti
-
Ciao ragazzi! Qualche cenno su "Spes" ... "Valde in vita homnium pretisa spes est, sine spe homines misere vitam agunt. " (la speranza è preziosa nella vita degli uomini, senza speranza gli uomini conducono una triste vita) SPES è una divinità romana derivata da quella greca ELPIS. ‘Spes ultima dea’, cioè la Speranza è l’ultima Dea, perchè è l’ultima divinità a cui rivolgersi, questo detto romano derivava dal mito greco del vaso di Pandora. Secondo Esopo - Favole: "Zeus raccolse tutte le cose utili in un vaso e ci pose sopra una pietra. Poi lasciò il vaso nelle mani dell'uomo. Ma l'uomo non aveva alcun autocontrollo e voleva sapere cosa c'era in quel vaso, così spinse il coperchio da parte, lasciando che le cose tornassero alla dimora degli dei. Così tutte le cose buone volarono via, librandosi al di sopra della terra, e Spes-Elpis (Speranza), era l'unica cosa rimasta. Quando il coperchio fu rimesso in vaso , Elpis rimase al suo interno. Questo è il motivo per cui Elpis da sola si trova ancora tra la gente, promettendo che lei conferirà a ciascuno di noi le cose buone che se ne sono andate via." Secondo Esiodo invece, Zeus aveva affidato a Pandora, la prima donna forgiata da Vulcano, un otre che non doveva essere aperto perché conteneva tutti i mali. Ma Pandora, per troppa curiosità, lo scoperchiò e i mali si diffusero sulla terra. Solo la Speranza rimase nel vaso e quindi tra gli uomini. In realtà il mito è il rimaneggiamento di un mito più antico, quello della Dea Pandroso, o Pandoro, o Pandora, nomi della stessa Dea in città greche diverse. La Dea aveva affidato a tre sacerdotesse dei cesti di fichi e in uno solo di questi era posto un serpente. Tanto è vero che si ricorda ad Atene una processione di sacerdotesse che portavano le ceste col serpente nei sotterranei del tempio. Dove c'è un serpente c'è una Grande Madre, e dove c'è un divieto, nel matriarcato se trasgredito viene premiato, nel patriarcato se trasgredito viene punito. Perchè il Dio maschio è legge, la Dea femmina è conoscenza. Dunque la sacerdotessa che aprendo il cesto trovava il serpente era la preferita, e poteva oracolare in nome della Dea. LA SPES ROMANA Spes personificava spesso la speranza per il buon raccolto, o per la nascita e la crescita dei bambini, per cui sovente veniva propiziata con riti e sacrifici in occasione di nascite, matrimoni e altri momenti importanti. A Roma aveva un tempio nel Foro Olitorio, tempio d'epoca republicana, che venne eretto durante la prima guerra punica dal console Aulo Attilio Calatino, e un altro sul Vicus Longus sull'Esquilino. Questa divinità fu chiamata Spes Vetus: dal nome di un antico santuario sull'Esquilino connesso, come riferisce Livio, alla vittoria del leggendario Orazio contro gli Etruschi nel 477 a.c. Sembra che il tempio andò distrutto nel 39 a.c. per essere poi ricostruito da Augusto nel 19 d.c. Per quel che si sa il tempio sorgeva nell'angolo più orientale della cinta muraria, area un tempo chiamata ad Spes Veterem ("presso la Vecchia Speranza") dal tempio Spes Vetus, nell punto dove via Casilina incrocia viale Castrense. In Portogallo è stata rivenuta una statua acefala dedicata a Fortuna Spes, che poggia i piedi sulla prua di una nave. La raffigurazione successiva in era medievale in cui la Dea sta in piedi sul timone da nave, sembra derivi da un suo importante aspetto di protettrice dei naviganti. I Titoli * Bona Spes * Spes Felicitatis Orbis * Spes Privata * Spes Perpetua * Spes Publica * Spes Augusta Nel 46 a.c., quando Ottaviano si tolse la praetexta per indossare la toga virile, si fece una supplicatio Spei e Iuventatis che coinvolse anche il popolo, per tutte le speranze, la Spes, che i Romani riponevano in questo giovanissimo pronipote di Cesare che era già tanto più grande della sua età e in grado di prendere decisioni gravissime per sè e per lo stato. La Dea Spes veniva festeggiata il 1º agosto con la festa del Templum Spei, in cui si offrivano a volte primizie legate da nastri colorati, a volte libagioni, e a volte, ma di rado, sacrifici di animali. Le statue della Dea Speranza tenevano sulla mano destra un mazzo di fiori, sulla sinistra un lembo di veste. Sotto la Basilica di san Nicola in carcere sorgevano tre templi pagani, dedicati: uno al Dio Giano, uno alla Dea Giunone, e uno alla Dea Speranza, di stile attico, del II sec. a.c. Sono ben visibili, nelle mura esterne laterali, colonne di templi pagani, mentre nei sotterranei sono intatti i basamenti. Sulle basi dei templi, prima del 1000, fu costruita la Chiesa, poi dedicata a San. Nicola, nel 1128, con l'aggiunta di: "in carcere"; a ricordo, forse, del vicino carcere Mamertino. La devozione a San Nicola portò, in seguito, ad identificare il Santo, specie nei paesi anglosassoni, con "Babbo Natale: S. Klaus". Nell'arte, la Dea Spes veniva rappresentata mentre reggeva la cornucopia e dei fiori. Appariva a volte come una ragazza, con un fiore o un uccello nella mano, mentre con l'altra mano sorreggeva nell'incedere un lembo della lunga veste, perchè non le fosse d'intralcio, ma contemporaneamente perchè titando a sè la veste leggera delineava il contorno della gamba. In epoca più antica la Dea incede portando avanti la gamba sinistra, successivamente la destra. La destra e la sinistra si alternano insieme alla mente degli uomini, anche in Egitto le figure più antiche incedevano con la gamba sinistra, ma dal medio regno i faraoni incedevano con la destra. Del resto Iside era la Dea della mano sinistra, e infatti tiene il sistro con la sinistra. Presso i concreti e razionali romani era di cattivo augurio scendere dal letto col piede sinistro o entrare con tale piede nella domus in cui erano invitati. Tratto da www.romanoimpero.com In allegato un dettaglio di uno splendido rovescio da un sesterzio SPES AVGVSTA di Claudio.1 punto
-
Occhio però che il fine deve essere collezionare belle monete in bei contenitori, non bei contenitori...:rolleyes:1 punto
-
Ciao, l'Imperatore è Probo, con al Rovescio un CONCORDIA (MILITVM?), (AVG?) Ecco un esempio: Purtroppo non riesco a leggere altro Mirko :)1 punto
-
salute massy,salute corbiniano.....per me justa un idea,ma chi e uno style chinese,con dragoni,figure fantastiche ,se fa partito del manico di un pugnale,bisogna vedere la forma della lama,in tutti casi e un ogeto di ornamentazione....se puoi vedere uno poincon sulla lama,poi avere un idea....saluti a prestu...1 punto
-
Dovunque siano stati modellate, si tratta di maschere apotropaiche e di figure "terrifiche" tipiche del Settecento (e spesso realizzate anche dopo il Settecento), create per "stupire" e fatte a imitazione di figure ornamentali dell'arte classica.1 punto
-
E al Piemontese che colleziona senza noia un sol grido... "AVANTI SAVOIA!!!" Prima di Natale, nel fare gli auguri numismatici dimenticai di inserire questo versetto nella "filastrocca". Quale migliore occasione per farmi perdonare. AUGURI1 punto
-
Analizziamo i possibili simbolismi. Descrivendo la moneta, il Dr. Kent sostiene che la stella sia la città di Costantinopoli e che il ponte rappresenti Roma; non fornisce alcun indizio su quale sia il "ponte". Si tratta di una teoria piuttosto semplicistica e poco soddisfacente. La mia ipotesi è sicuramente più affascinante ma non so quanto attendibile. La stella è il simbolo di Costantino I, la corona di alloro è da sempre simbolo di vittoria. Al dritto: il Popolo Romano, il corpo dell'Impero. Al rovescio: l'Imperatore, la testa che guida l'Impero, il popolo verso la grandiosità. Grandiosa era la nuova capitale. Tutta la romanità in un'unica moneta. Quanto al nostro ponte, è possibile che sia ispirato al Ponte Milvio, ma mi piace pensare che simbolizzi l'unità tra Oriente e Occidente, tra Roma e Costantinopoli, l'unità del Popolo Romano.1 punto
-
Vi ringrazio per i complimenti, ma sto solo mettendo insieme un po' di informazioni. Non voglio deludere Adriapel ma qui di seguito proverò a smontare, in parte, anche la teoria "del Ponte Milvio". Dando per buona la teoria del Kent e collocando queste emissioni nel 330, c'è da tenere in considerazione che i "fatti dil ponte Milvio" si svolsero circa 20 anni prima, precisamente nel 312, troppi perché questa emissione faccia riferimento a quell'episodio. Senza considerare che è piuttosto inusuale e poco credibile che per ricordare una vittoria si rappresenti il luogo della battaglia. L'immagine del Ponte Milvio che segue è un'incisione del XVIII secolo di Giovanni Battista Piranesi. Salta subito all'occhio la torretta posta all'estremità del ponte e che è presente anche sulla moneta di cui stiamo discutendo. Vi sono, però, anche in questo caso delle differenze non di poco conto: mancano le prominenze degli archi e non c'è prospettiva. Sono mancanze non da poco, soprattutto la seconda. Non mi sento, quindi, di affermare che il ponte raffigurato sia il Ponte Milvio. Segue1 punto
-
In alternativa però, in esergo ci potrebbe stare R crescente Q (ma senza stella in campo), sarebbe, con le stesse legende al dritto e al verso, la 112b emessa dal 303 al 305 d.C.1 punto
-
Tra il 327 e il 333, Costantino I conia a Roma un medaglione con leggenda SALVS REIP e in esergo DANVBIS (in questo caso direi che non c'è ombra di dubbio :D ). Il soggetto del rovescio è proprio il ponte sul Danubio fatto erigere in quegli anni per contrastare le incursioni dei Goti. Il medaglione in questione sembrerebbe offrirci, quindi, una rappresentazione abbastanza fedele del ponte sul Danubio Confrontando i due soggetti, appaiono evidenti e le differenze. Queste ultime sono tali che, a mio avviso, il ponte raffigurato sulle monete della serie POP ROMANVS non sia il ponte sul Danubio. Del resto, non capisco cosa c'entri un ponte sul Danubio con la città di Costantinopoli. Segue1 punto
-
Il soggetto del rovescio di questa moneta è stato oggetto di svariati dibattiti ma tutt'ora non c'è nulla di certo. Partiamo dai riferimenti e dall'anno di coniazione. RIC VIII, Constaninopolis 21 LRBC.1066 Vagi 3043 Alquanto discussa è anche la data di coniazione di questa serie (assieme alla "sorella" con stella al centro di una corona di alloro). A pagina 568 del VII volume del RIC, il Dr. Bruun scrive:" The author has not considered it necessary to refute the confusing arrangement of Maurice, who includes PAX PVBLICA, PIETAS ROMANA, and the POP ROMANVS coins in the Constantine series. Let it suffice in this context to refer to the clear and convincing arrangement of Kent and Hill ". Il Dr. Bruun, quindi, non ritiene che queste monete siano state coniate sotto Costantino I e quindi non le include nella propria opera. A pagina 25 del LRBC, gli Autori (Carson, Hill, Kent) scrivono che queste emissioni siano da includersi nel IV periodo; questo va dal 341 al 346, dopo la morte di Costantino I nel 337. Il Dr. Kent include, contraddicendo se steso, questa emissione nel VIII volume del RIC e ne specifica l'anno di coniazione, il 330. Secondo il Kent, queste monete sono state quindi coniate da Costantino I assieme alle serie commemorative VRBS ROMA e COSTANTINOPOLIS. David Vagi, nella sua opera, sposa questa tesi e aggiunge che fossero monete con un contenuto di argento superiore alla norma e che furono distribuite alla popolazione, come liberalitas, durante la cerimonia di consacrazione della città di Costantinopoli. A oggi, quella del Kent è la teoria maggiormente accettata. Segue1 punto
-
Ciao Francesco e benvenuto nel Forum. Ci sono già due discussioni avviate sull'entrata di Nuovi Stati nell'Euro: Nuovi Paesi - Nuovi Stati, Nuovi Euro Ti prego la prossima volta di fare una piccola ricerca prima... Questa la chiudo Mirko1 punto
-
Aiuto Ciao, ho trovato questo articolo che parla dell'errore...anche se viene detto sui denari...(p. 98 esattamente) Si parla addirittura di intenzionalità dell'errore...nei falsi monetarii repubblicani... Magari veniva utilizzato anche su altre monete diverse dal denario... Spero sia di aiuto... Ciao!1 punto
-
Ciao, si tratta in effetti di un grosso di Clemente XI per Roma, classificato dal Muntoni al n°150 (CNI 102). Non vedo motivo per dubitare dell'autenticità della moneta, che peraltro è abbastanza rara...:) Ciao, RCAMIL.1 punto
-
Sembrerebbe un bronzo della zecca di Sikyon nel Peloponneso. http://www.acsearch.info/record.html?id=225133 Luigi1 punto
-
Mirko, tu sei stato abituato troppo bene :D Non mi esprimo sul traiano dato che non è di mjia competenza, ma fatemi dire che il Licinio è decisamente caro; in quella conservazione è una moneta da 10€.. Per quanto riguarda l'AE2 di Costanzo II, il prezzo è relativamente corretto. Queste monete di grosso modulo sono molto più ricercate e molto meno comuni dei piccoli bronzi e di conseguenza le valutazioni non vanno equiparate. Se poi ci mettete la conservazione medio-alta e la splendida "patina" di sabbia rossa (badate bene che in questo caso il termine patina è improprio dato che si tratta di concrezioni sabbiose), ecco che la cifra spesa può risultare congrua ;)1 punto
-
Allora vi racconto un attimo come è andata... facendomi un gro sul solito sito ed essendo appassionato di Carlo II mi ha colpito questo ducato (quello della mia foto) mancava poco e stava a pochi euro ancora, in vendita da un venditore cinese. Mi son salvato le foto e ho chiesto delucidazioni ad alcuni membri del forum e siamo giunti alla conclusione del falso proprio per quei motivi che ho descritto... eravamo a fine luglio dopo l'apertura di questa discussione che ho visto solo ieri per la prima volta. per le foto queste che posto sono il risultato "migliore" che riesco ad ottenere e quindi chiedo venia. P.S. La moneta poi andò per 50-60 euro ad un americano... <_<1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.