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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/12/11 in tutte le aree
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complimenti per la cortesia! non è obbligatorio rispondere e non mi sembrava di aver posto una domanda senza senso comunque mi sono informato sui testi che possiedo (banti e babelon) e se il babelon indica in 27 grammi il peso dell'asse del secondo periodo repubblicano, io non essendo troppo pratico della monetazione del periodo, posso pensare che sia un asse con piccola eccedenza di peso, oppure per conferma, chiedere a qualcuno più esperto di me. evita di rispondere alle mie domande la prossima volta, visto il tuo buon carattere e l'ottima educazione2 punti
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A metà dicembre CNG ha disperso un centinaio di monete provenienti dalla collezione personale di Richard McAlee, autore di un importante opera dedicata alla monetazione della zecca di Antiochia ad Orontem in Siria. Tra quelle coniate a nome di Domiziano, mi sono aggiudicato un hemiassarion o semisse che mi aveva colpito per il ritratto giovanile, leggermente barbuto, come difficilmente osservabile nei bronzi, se non in quelli di alta conservazione. La moneta mi è finalmente arrivata soltanto oggi, con ritardo inconsueto, probabilmente dovuto, più che alle vacanze di Natale, all'impegno che hanno dovuto profondere per Triton (ben remunerato ;) ). L'arrivo di questa moneta mi ha dato lo spunto per parlare un po' della zecca di Antiochia ad Orontem, che è stata certamente una delle più importanti tra quelle provinciali, essendo la città capoluogo della provincia di Siria, tra le più ricche dell'impero (la città oggi peraltro si trova in Turchia). In particolare nell'epoca dei Flavii (70-96 d.C.) questa è stata l'unica zecca periferica ad aver coniato monete in tutti i metalli (oro compreso) ed in entrambe le lingue principali dell'impero, il latino ed il greco. Alcune emissioni in latino sono considerate alla pari di quelle della zecca di Roma e sono classificate nei cataloghi di riferimento all'interno della monetazione imperiale. Il livello tecnico degli incisori era sicuramente elevato, tanto che i ritratti sono tra i più significativi tra quelli usciti dalle zecche periferiche. Per contro i rovesci in questo periodo sono molto ripetitivi. Se escludiamo aurei e denari, e in generale le monete di tipo "imperiale" troviamo sempre: - per l'argento (tetradracme) l'aquila su fulmine, a ricordo della fondazione della città da parte di Seleuco I Nicator (generale di Alessandro Magno e fondatore della dinastia dei Seleucidi) nel luogo in cui un'aquila (animale sacro a Zeus) aveva lasciato cadere l'offerta rituale; - per il bronzo la sigla S C circondata da una corona d'alloro. Chiedo scusa della prolissità e concludo postando una piccola galleria di monete di varie tipologie. Monetazione imperiale: Vespasiano - Dupondio anno 74 - RIC2 747 - RPC II 1983 (questa moneta, in quanto priva della sigla SC al rovescio, era stata in passato considerata un piccolo medaglione e figura infatti nell'opera del Gnecchi).1 punto
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Approfitto di un recente rumors per aprire questo Topic, che avrà lo scopo di raccogliere tutte le news a riguardo di questo tema. Come sappiamo l'UE dette disposizioni abbastanza precise su cosa fare o non fare nelle proprie facce nazionali, ma alcuni stati non rispettarono questi "standard". Alcune di queste regolette sono: - La corona esterna deve essere occupata solamente dalle stelle dell'UE; - Le 12 stelle simbolo dell'UE devono essere facilmente visibili e interpretabili (questa però è più una raccomandazione dell'UE); - Nella faccia nazionale non deve essere indicato il valore della moneta; - Nella faccia nazionale deve essere inserito il millesimo della moneta; - Nella faccia nazionale deve essere inserito il nome della nazione emittente, o almeno una sua abbreviazione. Di seguito il link alle Raccomandazioni Ufficiali dell'UE: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:009:0052:01:IT:HTML Passiamo adesso ad analizzare i vari stati in ordine alfabetico: Austria Attualmente non conforme; in futuro dovranno essere eliminati il valore della moneta (EIN, ZWEI ecc ecc) e la bandiera austriaca (al suo posto il nome, probabilmente una A). Belgio Attualmente conforme; inizialmente vedeva il millesimo e il monogramma nella corona esterna, dal 2008 il restyling ha portato la scritta "BE" e il millesimo e il monogramma all'interno della moneta. Cipro Attualmente conforme. Estonia Attualmente conforme. Finlandia Attualmente conforme; inizialmente non presentava l'indicazione dello stato emittente. Dal 2007 compare la scritta "FI" e il segno di Zecca (cornucopia), nella corona esterna, che costringe nel 2008 ad un nuovo cambio per spostarlo all'interno. Francia Attualmente non conforme; i centesimi di rame, hanno stelle che si confondono con il monogramma "RF" e la firma nella corona esterna; i centesimi in Nordic Gold hanno le stelle coperte dai disegni della moneta; le monete da 1 e 2 Euro hanno data e linee nella corona esterna. Germania Attualmente non conforme; tutte le monete non presentano lo stato emittente (già inserito nelle ultime commemorative con una D); probabilmente verranno anche tolte le linee nella corona esterna delle monete da 1 e 2 Euro. In seguito alla presentazione del bozzetto di Germania 2013, alcuni hanno notato che finalmente le date e i segni di zecca rientrano tutti al di fuori della corona; si è ipotizzato un conseguente cambio anche delle monete ordinarie. Grecia Attualmente non conforme; tutte le monete non presentano lo stato emittente; andrà tolta l'indicazione in greco della valuta; alcune facce dovranno essere cambiate per liberare le 12 stelle esterne; nelle monete da 1 e 2 Euro da togliere il millesimo dalla corona. Irlanda Attualmente conforme Italia Attualmente conforme. Da notare che alcune monete potranno subire leggere modifiche per liberare la corona esterna da firme (2 cent) e capelli (10 cent). Lussemburgo Attualmente non conforme; da liberare la corona esterna nei centesimi, la 1 e 2 forse potranno rimanere uguali. Malta Attualmente conforme. Monaco Attualmente conforme. Dal 2006 ha liberato la corona esterna ed ha inserito tutto all'interno del tondello centrale. Monaco è anche la prima nazione ad aver cambiato del tutto alcune delle facce nazionali. Paesi Bassi Attualmente non conforme. Le stelle dovranno essere spostate all'esterno. L'iscrizione probabilmente verrà inserita internamente. Anche nelle monete da 1 e 2 Euro le 12 stelle dovranno coprire tutta la circonferenza della moneta. Portogallo Attualmente conforme. San Marino Attualmente conforme; probabilmente verranno spostate alcune firme, ma niente di rilevante. Slovacchia Attualmente conforme. Slovenia Attualmente non conforme; dovranno essere liberate le corone esterne di tutti gli 8 tagli dai millesimi e dalla scritta "SLOVENIJA". Spagna Attualmente conforme; nel 2010 ha apportato modifiche tali da togliere il rilievo di alcune stelle della corona esterna e ha spostato i millesimi delle monete da 1 e 2 Euro all'interno del tondello centrale Vaticano Attualmente conforme; dal 2006, in seguito alla morte del Papa Giovanni Paolo II è stata la seconda nazione ad effettuare, insieme a Monaco, un cambio totale della faccia nazionale. Sono state apportate anche delle modifiche per rientrare nelle regole stilistiche, togliendo il nome dello stato, le firme e il millesimo dalla corona delle 12 stelle.1 punto
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Austria Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori Data emissione: 12/10/2011 Tiratura: Prezzo: Vaticano Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + medaglia Ag/Au «Riapertura della Biblioteca Apostolica» Data emissione: 5/05/2011 Tiratura: Prezzo: Slovenia Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + 2 € CC + 3 € bimetallico Data emissione: giugno 2011 Tiratura: 2.000 pezzi Prezzo: 45 € Portogallo Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori Data emissione: 29 marzo 2011 Tiratura: 3.500 pezzi Prezzo: 80 € Italia Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + 2 € CC + 5 € Ag Data emissione: Tiratura: Prezzo: San Marino Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori Data emissione: Tiratura: Prezzo: Paesi Bassi Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + 2 € CC Data emissione: 29 aprile 2011 Tiratura: 5.000 pezzi Prezzo: 60,95 € Germania Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + 2 € CC Data emissione: 8 marzo 2011 Tiratura: 50.000 pezzi x 5 Zecche Prezzo: 22 € per ogni singola Zecca Slovacchia Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + medaglia Ag "IIHF World Championship" Data emissione: 9 Febbraio 2011 Tiratura: 5.000 pezzi Prezzo: 36 € Contenuto: 8 valori + medaglia Ag "IIHF World Championship", cofanetto in legno Data emissione: 9 Febbraio 2011 Tiratura: 1.000 pezzi Prezzo: 70 € Belgio Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori Data emissione: Tiratura: Prezzo: Lussemburgo Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + 2 € CC Data emissione: fine anno Tiratura: 1500 pezzi Prezzo: 90 € (venduta solo agli abbonati) Francia Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + 10 € Ag "Cartier" Data emissione: 15 Marzo 2011 Tiratura: 9000 pezzi Prezzo: 99 € Spagna Monetazione Divisionale in Euro 2011 – Versione Fondo Specchio Contenuto: 8 valori + 2 € CC Data emissione: 4 Aprile 2011 Tiratura: 5.000 Prezzo: 59 €1 punto
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Ho trovato questa vecchia intervista a Roberto Russo, direttore di NAC, che non avevo ancora letto. Era stata pubblicata da Panorama nel 2006, per cui il target e' per non addetti ai lavori, pero' racconta alcuni aneddoti interessanti sul mondo dei grossi collezionisti: Intervista Panorama1 punto
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Ecco un interessante intervento di Gorini: 3. Le fonti del metallo Le fonti di approvvigionamento dell’argento sono uno dei temi più interessanti, credo, per la comprensione del fenomeno delle monete incuse e delle stesse fondazioni coloniali lungo la costa dell’attuale Calabria. Il tema era già stato notato dal Lenormant (Lenormant 1881: 15, II), ripreso poi dall’Ebner (Ebner 1964: 1, nota 2), dalla Zancani Montuoro (Zancani Montuoro 1965-1967) e da me (Gorini 1975: 52, nota 11) e oggi appare acquisito, come confermano i lavori recenti della Fioravanti (Fioravanti 2001: 41) e del Medaglia(4). Infatti sappiamo che esistevano miniere di questo minerale, come di altri metalli nelle vicinanze della città e questo dato, già appurato per Sibari, porta a stabilire che alcune delle fondazioni coloniali della Magna Grecia possano ricondursi anche a località vicine a fonti di argento, sulla scia di una precedente colonizzazione forse micenea (5). Per altro anche nella tradizione mitografica circa le fondazioni della città sembra adombrarsi un filone legato ai «nostoi» (Fioravanti 2001: 35), con la discussa identificazione di Clete con Caulonia, più volte ricordata in queste giornate. Ora non è mio compito addentrarmi in un’analisi del mito e della sua possibile storicizzazione, tuttavia è probabile che la fondazione di Caulonia possa ricalcare in un certo qual modo una precedente frequentazione micenea, di cui sarebbe interessante trovare traccia nei ritrovamenti ceramici della zona (Vagnetti 1982; Vagnetti 1983; Marazzi, Tusa e Vagnetti 1986). Se questa interpretazione è plausibile, allora può apparire chiaro sia il fenomeno della riconiazione del numerario straniero in Magna Grecia, sia la presenza di alcune emissioni suberate, sia la documentazione epigrafica, ad es. dell’accordo tra Sibari e i Serdaioi6, sia infine la particolare riduzione del piede monetale corinzio, tutti elementi che si riconducono a una carenza di metallo, venutasi a verificare forse subito dopo le prime fasi di insediamento coloniale. Il controllo e lo sfruttamento di queste risorse potrebbe poi anche essere forse uno dei motivi dello scontro tra Crotone e Metaponto da un lato e Sibari dall’altro. Già la Zancani Montuoro aveva richiamato l’importanza delle miniere di Longobucco nel quadro della fase incusa della monetazione della Magna Grecia e aveva concluso «né è da escludere che l’ostilità di Crotone, fosse, almeno in parte, suscitata dal desiderio di conquistare i filoni argentiferi, sulle montagne a metà strada fra le due grandi città» (Zancani Montuoro 1965-1967: 30). Note: (4) Cuteri 1994; Medaglia 2002b: 15, 25; Loiero 2003-2004: 9 e gli ottimi interventi di Cuteri e Hyeraci in questo Convegno. (5) Per le miniere nel mondo antico v. da ultimo Domergue 2008. Bibliografia citata nel testo e nelle note Cuteri F.A. 1994, La Calabria nell’Alto medioevo (VI-X sec.) , in Francovich R. e Noè G. (a cura di), La storia dell’alto medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell’archeologia , Convengo Internazionale, Siena 2-6 dicembre 1992, Firenze: 339-359. Domergue C. 2008, Les mines antiques. La production des métaux aux époques grecques et romaine , Paris. Ebner P. 1964, La monetazione di Poseidonia-Paestum , Salerno Fioravanti C. 2001, Note su alcuni problemi storicotopografici relativi al territorio di Kaulonia in età arcaica e classica , in Kaulonìa I : 27-57. Gorini G. 1975, La monetazione incusa della Magna Grecia , Milano. Lenormant F. 1881, La Grande Gréce. Paysages et histoire , Paris. Loiero E. 2003-2004, Iconografia ed interpretazione delle raffigurazioni sulla monetazione di Kaulonia , Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Firenze, inedita. Marazzi M., Tusa S. e Vagnetti L. (a cura di) 1986, Traffici micenei nel Mediterraneo. Problemi storici e documentazione archeologica , Atti del Convegno di Palermo, 11-12 maggio e 3-6 dicembre 1984, Taranto. Medaglia S. -2002a, Materiali erratici dal mare di Kaulonia , ASubacq, 3: 163-185. -2002b, Il porto di Caulonia. Testimonianze letterarie ed evidenze archeologiche , Magna Graecia XXXVII, 1-2: 13-15, 24-25. Vagnetti L. -1982, Magna Grecia e mondo miceneo,nuovi documenti , Catalogo della mostra tenutasi in occasione del XXII Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto. -1983, I Micenei in Occidente: dati acquisiti e prospettive future , in Modes de contacts et processus de transformation dans les sociétés anciennes , Actes du Colloque de Cortone (24-30 mai 1981), organisé par la Scuola normale superiore et l’Ecole française de Rome avec la collaboration du Centre de recherches d’histoire ancienne de l’Université de Besançon (Collection de l’Ecole française de Rome, 67), Rome: 165-181. Zancani Montuoro P. 1965-1967, Un peso di bronzo e l’argento di Sibari , AnnIstItNum, 12-14: 21-30. --------------------------------------------------------------------------- da: Giovanni Gorini. Tavola Rotonda in "Caulonia tra Crotone e Locri Tomo 2 Atti del Convegno Internazionale, Firenze, 30 maggio – 1 giugno 2007" a cura di Lucia Lepore e Paola Turi Firenze 2010 - Tavola Rotonda, p. 481 (Testo reperibile in rete)1 punto
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Eh già, così poi chiudiamo il forum :P Scherzi a parte, quello che scrive numizmo è condivisibile, ma è normale che si arrivi a pensare in questo modo nel corso di una crescita culturale cui il forum può contribuire tramite un'opera costante e paziente di divulgazione e possibilmente non di brutalizzazione ;)1 punto
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Secondo me non è la domanda più adatta da porre a dei collezionisti, visto che per quest'ultimi l'aspetto economico ricopre un ruolo molto marginale.1 punto
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Ciao scacchi. Non ho molto da dirti per risponderti, ma ti dico quel poco che avevo trovato quando mi aveva incuriosito questo nome riportato nell'elenco dei Santi che comparivano nelle monete medioevali fatto dal Biaggi. Ricordo che mi ero "perso" e non ero arrivato ad una conclusione, ma mi ero fatto qualche appunto. Vediamo intanto il significato del niome MANNUS. Premettiamo che Manno è un cognome attestato in Italia. L'origine più probabile è quella riferita agli "dei Mani" latini, nel senso di "dedicato ai Mani"; ma in latino "mannus" era anche un puledo o un piccolo cavallo. Tacito cita Mannus, dio dei Germani. Il nome potrebbe venire anche da Ermanno (uomo d'armi), o da Alamanno. Oppure potrebbe essere una distorsione di Magnus. Ora ho visto che il Santo patrono di Cittaducale è (se non si tratta di un errore) San Magnus, e qui bisognerebbe andare a cercare chi dei tanti Santi e dottori della Chiesa sia questo Magnus. In questa città vi è comunque una torre medioevale nella cinta muraria denominata Torre di San Manno. In Umbria per altro, a cavallo tra il XI e XII secolo era vissuto un monaco, il Beato Manno, venerato come santo; in quella regione vi è anche una località denominata Santomanno e a Foligno vi si tiena una fiera di "Santo Manno". Come distanze territoriali ci postiamo stare. Fin qui gli appunti che mi ero preso senza poi approfondire la cosa; io ne avevo dedotto che il S. Mannus delle monete di Cittaducale era quel monaco umbro. Forse. Ciao.1 punto
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Piakos: citando Acraf ... ... e ancora, nel suo ultimo post rammentava ... Perché dunque Dioniso e non l'Apollo delfico sulle monete di Naxos siceliota??? :unsure: Forse ..., perché anche Dionysos richiama .... APOLLO! :rolleyes: Oltre all'ipotesi "pubblicitaria" dell'ottima produzione vinicola di Naxos e della sua commercializzazione attraverso il porto…, potremmo anche dire che i tipi che inneggiano al vino e alla sfera dionisiaca testimoniano antichi rituali che coinvolgono sia Apollo delio che Dioniso... Infatti, anche nel contesto apollineo dell'oracolo delfico affiorano testimonianze di rituali che sanciscono il passaggio periodico di consegne tra Apollo delio e Dionysos. A sottolineare la strettissima contiguità delle due divinità che si spartiscono l'anno delfico e delio, Apollo la primavera e l'estate, Dioniso l'autunno e l'inverno, concorre la testimonianza offerta da questo stupendo cratere del Pittore di Kadmos (attivo circa dal 430 aC a fine secolo) che illustra il passaggio di consegne periodico tra Apollo e Dioniso, nell'isola di Delo…. Notate Apollo che accoglie Dioniso nell'isola di Delo, tra i due la Palma, simbolo di Delos che allude alla nascita di Apollo, e la Menade che posiziona un cuscino sul klismos, il sedile per l'intronizzazione di Dioniso… A. LOCCHI, DIPARTIMENTO DI STUDI STORICO-RELIGIOSI - UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA" in "LE CORNA DI DIONYSOS E IL POLITEISMO GRECO" scrive a questo proposito: "A Delphi si mostrava la tomba di Dionysos. Una intricata rete cultuale vedeva infatti accomunati Dionysos e Apollon all'ombra del Parnaso. Vorrei soffermarmi proprio sul rituale del 'risveglio' periodico del dio (..), di cui abbiamo notizia unicamente da un accenno di Plutarco, in genere informatore attendibile a proposito, in virtù della sua amicizia con Klea, iniziata ai misteri di Osiris ma soprattutto archegos delle Thyiades delfiche. Ogni due anni le Thyiades (il cui nome viene ricollegato alla madre di Delphos, l'eroe eponimo della città, Thyia che, per prima, sarebbe stata sacerdotessa di Dionysos e avrebbe istituito il culto orgiastico in onore del dio: Paus. X 6,4) si muovevano, a passo di danza, dall'Attica alla volta di Delfi dove, unitesi alle donne del luogo, si inerpicavano sulle cime nevose del Parnaso, al di sopra delle nuvole – ricorda Pausania, X 4,3 e 32,7 –, per la celebrazione delle orge dionisiache. Momento culminante degli orgia doveva essere, appunto, la cerimonia del risveglio di Dionysos Liknites contemporaneamente alla quale, secondo Plutarco, il collegio apollineo dei c.d. Hosioi celebrava una thysia segreta nel santuario di Apollon (Is. et Os. 35 = 365 A)." Il liknos, o vaglio, il cui carattere agrario originario deriva dal mondo contadino in quanto serviva per dividere il grano dalla pula, nella liturgia dionisiaca (come pure nei Misteri di Demetra) diventa mezzo di iniziazione, simbolo di fecondità, di purificazione e di rinascita. Non c'è dato sapere come avvenisse il risveglio del dio ... e cosa ci fosse riposto sul vaglio .... :rolleyes: Un'idea ci viene suggerita da una scena del celeberrimo affresco pompeiano della Villa dei Misteri (II sec. aC) dove comparirebbe effigiato l'attimo dello svelamento del vaglio, con conseguente risveglio del Dio… Punto focale di questa pittura è una scena dionisiaca incentrata sul languido abbandonarsi di Dioniso all'abbraccio di una figura femminile :wub: interpretata come madre-sposa, Semele o Arianna…. Lo stesso languore lo ritrovo espresso al D/ di questo bronzo imperiale della ionica Smyrna…1 punto
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2a parte: Infatti, qui M.Guarducci argomenta la tesi che l'Apollo Archegetes di Naxos sia proprio l'Apollo delio.1 punto
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Anche io pensavo di lasciare la mia collezione a un museo, ma proprio oggi (le coincidenze della vita) ho cambiato idea. Provo a raccontarvi i motivi che mi hanno portato, oggi, a pensare che donare la collezione ad un museo o allo stato sia il modo migliore per renderla inusurfruibile a chiunque voglia far studi o abbia semplicemente delle curiosità. Il museo civico archeologico di Bologna ha una collezione numismatica di ben 100'000 monete, incluse gli 8'000 e rotti esemplari della coll. Pelagio Palagi. Premetto che mia prozia (la moglie del fratello di mia nonna) è l'ex-direttrice del suddetto museo (Cristiana Morigi Govi) e mi aveva segnalato lei questo grande gruppo numismatico, conoscendo la mia passione. Allora oggi ho telefonato chiedendo di parlare con la responsabile del medagliere, la dott. Picchi, la quale mi ha subito detto che la collezione non era assolutamente visitabile, se non da studiosi con notevoli credenziali che presentassero un piano di ricerca per il quale servisse la visione di qualche esemplare. Ha aggiuto che è possibile vedere le monete su un computer, all'interno del museo, ma anche per accedere a questo strumento serve il permesso della direttrice (dott. Giovinetti). Mi ha inoltre comunicato che per la paura di furti (di cui mi ha segnalato l'ultimo avvenuto quest'estate in un museo di Parma di cui io non ero a conoscenza) è possibile accedere alla stanza blindata solo a lei e alla direttrice. Capendo che non avrei avuto molte possibilità, le ho chiesto con tono irritato (ma non scortese) e finalità provocatorie a cosa serviva avere un collezione numismatica sostenendo delle grandi spese (lei diceva che solo per tirare fuori le monete hanno delle spese) se poi questa non è fruibile al pubblico, per il quale la collezione esiste in quel determinato museo. Diventa qualcosa fine a sè stesso. E sono sicuro che non sia l'unico museo con questo problema, ma anzi credo che quelli che mettono le monete a disposizione (anche solo dentro delle bacheche) siano davvero pochi. La dottoressa mi ha risposto in modo vago, senza affrontare di petto la mia questione che invece era, almeno secondo me, di non irrilevante importanza. Rassegnato ho salutato e riaggangiato la cornetta. Domani provo a sentire mia zia cosa dice, anche solo per avere la sua opinione in merito alla mia domanda. Almeno lei mi ascolterà.... Quindi, a mio avviso, non ha senso donare una collezione che si ha raccolto in anni di sofferenze , spese, ricerche e tanta tanta passione ad un museo o ente pubblico che nella migliore delle ipotesi la nasconderà in un caveau per secoli senza dare a nessuno la possibilità di viverla. Le ipotesi peggiori le conosciete anche voi, abbiamo validi esempi (come la tristemente nota CR) di furto, mala conservazione,.... :rolleyes: Cercate di crescere un ragazzo appassionato, molto appassionato (se non è vostro figlio o nipote va' bene lo stesso) e aiutatelo. Quando vorrete disfarvi della vostra collezione, se non avete nessun parente appassionato, date tutto ad una casa d'aste seria, che vi faccia un bel catalogo con belle foto che potrete contemplare sempre: avrete il vostro attimo di gloria allora, che in caveau di un museo non avrete mai ;)1 punto
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E mica vorrai fuggire subito così?? Il nostro vino è forse meno soave di quello della Cilicia Trachea???;) :D :lol: No il vino qui è ottimo, anche se preferisco quello di Chios... l'Ariousios ;) Certo, per i greci dell'Egeo il migliore oltre al vino di Naxos, era anche quello di Thasos, di Chios e di Lesbos … "Prendendo del Thasos o del Chio o un vecchio Lesbo, che distilla nettare..." Euboulos: Fr. 124 Kock : Athenaios 28 f. = Salviat 1986, 161 Come nell'antichità era celebre l'isola egea di "Naxos, la fertile fra le isole" (Erodoto), così divenne la sua colonia siceliota, la "nostra" Naxos.... Plinio il Vecchio, buon conoscitore dei vini, nel libro XIV della Naturalis Historia parla dei vari vini d'Italia e d'oltremare conosciuti dai tempi più remoti. Scrive pure sulla coltivazione della vite nel territorio di Naxos e sul famoso Tauromenitanum vinum, il suo preferito... Questo vino, oggi perduto, affluiva con frequenza anche a Pompei. Sempre attraverso Plinio sappiamo che la "eugenia vitis di Taormina" venne trapiantata anche sui colli Albani nel Lazio. Ecco un bellissimo grappolo di questo vitigno :P sul rovescio del bronzo di Tauromenion con al D/ il nostro Apollo Archeghetes … (già commentato da Acraf e Piakos). Proseguo il mio tributo a Naxos e al suo vino, con un collage dove compaiono una dracma e una litra arcaica di Naxos con etnico NAX-ION retrogrado, entrambe datate 530/520-510 a.C. (rispettivamente, n.1b e n.2 in CNAI di A. Campana): siamo di fronte al vero e proprio Incipit della monetazione greca in Sicilia…!!! A destra nell'immagine, le monete sono riportate anche in scala. Immagini delle monete: Cortesia e Copyright: Münzkabinett, Staatliche Museen zu Berlin. Lo stile appare squisitamente arcaico: notate il sorriso sfuggente di Dioniso, l'occhio allungato, la barba appuntita e fluente, i lunghi e riccioluti capelli…. Sul R/ compare il tipo del grappolo d'uva che inneggia a Dioniso e alla fecondità del vulcanico suolo di Naxos. "L'inizio della monetazione a Naxos" comunque – come ci ricordava in precedenza Numa numa - : Ci sarebbe davvero da sbizzarrirsi inseguendo gli effluvi di Dioniso .... Valeria1 punto
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